03/10/2016 18:25 Padoan: da ministero nessuna intrusione su Mps Il ministro dell'Economia ha espresso fiducia verso l'operato del nuovo management dell'istituto senese e si è detto convinto del successo dell'aumento di capitale. Nessun intervento pubblico è previsto | Good bank, vertice al Tesoro dopo il no Bce a Ubi di Elena Filippi Per il Monte dei Paschi non c'è alcuna necessità di un intervento pubblico. A dichiararlo nel corso di una video-intervista al Teatro Franco Parenti è stato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che ha tenuto a ribadire come sulla vicenda Mps non ci sia "nessun ruolo intrusivo da parte del governo". Il ministero, infatti, è il primo azionista dell'istituto senese, ma "utilizza questa posizione in modo soft, di vigile attenzione a ciò che la banca sta facendo". Piena fiducia, quindi, da parte di Padoan all'operato del management che "sta mettendo a punto un piano di rafforzamento molto valido", progetto che non prevede vie alternative, ma un'offerta al mercato, "un aumento di capitale di 5 miliardi che sono convinto avrà successo", ha sottolineato il ministro, precisando come il nuovo amministratore delegato, Marco Morelli, che "è stato votato all'unanimità dal cda" nel corso dello scorso settembre, "sarà sottoposto alla diligence da parte della Bce". Intanto nella seduta odierna il titolo Mps ha chiuso a quota 0,1833 euro, in calo dell'1,5%, soffrendo le vendite generalizzate che hanno colpito il comparto creditizio, allarmato anche dalla notizia della convocazione di un vertice urgente presso il Mef tra Padoan, il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Claudio Costamagna, e i vertici di Ubi, Intesa Sanpaolo e Unicredit . A riguardo, il ministro ha comunque fornito rassicurazioni: tale riunione "è stata definita d'urgenza dai media", ha detto il politico, ma in realtà "come altre, non è d'urgenza, è per fare il punto informale con Bankitalia e i principali istituti". L'inquilino di Via XX Settembre ha colto l'occasione per esprimersi anche in merito al referendum costituzionale in programma il 4 dicembre: "se dovesse vincere il Sì ci potrebbe essere più crescita economica in Italia, mentre se dovesse vincere il No aumenterebbe il clima di sfiducia verso il Paese", si è detto convinto, aggiungendo che "dal punto di vista economico nei Paesi dove si fanno le riforme istituzionali alla fine si cresce di più". Milano Finanza Interattivo © Milano Finanza 2016 Partita IVA 08931350154