POTERI DELLO STATO E PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
Uno stato sociale come il nostro ha tra i suoi fini quello di garantire un’adeguata condizione di vita
a tutti i suoi cittadini, anche ai meno abbienti. La specifica individuazione dei fini dello Stato
presuppone una scelta politica che si forma nei partiti politici e nei gruppi parlamentari e si traduce,
giuridicamente, nelle leggi del Parlamento e negli atti del Governo. Questi ultimi due sono organi di
indirizzo politico cui compete la scelta dei fini pubblici da perseguire.
Non bisogna stabilire soltanto i fini verso cui deve tendere l’azione dello Stato ma anche le modalità
per attuarli, gli atti che si ritiene di dover compiere per raggiungerli.
Per realizzare gli obiettivi statali non basta emanare le leggi ma bisogna anche dare a esse una
concreta attuazione; dell’attuazione concreta degli indirizzi politici e legislativi si occupa una
particolare e articolata struttura dello Stato: la pubblica amministrazione cui è affidata la
funzione amministrativa dello Stato.
La funzione amministrativa dello Stato consiste nell’attività dello Stato e degli altri enti
pubblici volta a dare concreta attuazione alle scelte politiche e legislative stabilite per il
raggiungimento di fini pubblici.
GLI ORGANI AMMINISTRATIVI
L’attività amministrativa è svolta dallo stato sia direttamente, attraverso propri organi, sia
indirettamente, per mezzo di enti pubblici appositamente istituiti.
L’organo amministrativo è la persona (organo individuale) o il complesso di persone (organo
collegiale) che esercitano una pubblica potestà. A ogni organo è assegnato un titolare cosiddetto
funzionario.
A seconda dell’attività svolta si distinguono 3 differenti tipi di organi:
◙ organi amministrativi consultivi: esprimono pareri di varia natura a favore di altri organi che
prendono in questo modo cognizione di una data situazione e possono opportunamente svolgere la
loro attività.
◙ organi amministrativi attivi: a essi spetta il compimento di attività che soddisfano direttamente i
fini pubblici.
◙ organi amministrativi di controllo: esaminano l’attività compiuta da un altro organo per
controllare la correttezza del suo operato, come ad esempio la Corte dei Conti.
Dipendenti e uffici pubblici
Solo il titolare ha il potere di esercitare la funzione, ha cioè la capacità di impegnare l’ente verso
terzi e di compiere atti giuridici direttamente vincolanti per l’ente stesso.
L’ufficio, che viene dopo l’organo, è il complesso di competenze, dipendenti, mezzi, risorse
tecniche a disposizione dell’organo per l’espletamento delle sue funzioni. Si tratta di strutture che
non hanno il potere vincolante esterno degli organi ma che sono posti al loro servizio, per
informarli, assisterli, consigliarli affinché possano esercitare la loro funzione.
I PRINCIPI DELL’ORDINAMENTO AMMINISTRATIVO
L’organizzazione amministrativa dello stato italiano è strutturata secondo i seguenti principi
generali:
■ decentramento
■ competenza
■ gerarchia
■ sussidiarietà
In base al principio del decentramento, gli organi centrali con sede nella capitale attribuiscono una
parte dei loro poteri a organi locali dislocati sul territorio al fine di evitare disagi alla popolazione e
rendere efficiente l’amministrazione.
Questo principio si applica sia per l’attività amministrativa svolta direttamente dallo stato
(amministrazione diretta) sia per quella esercitata da enti pubblici distinti dallo stato
(amministrazione indiretta). Nell’amm. diretta il decentramento può essere burocratico se le
funzioni sono affidate a organi periferici gerarchicamente subordinati agli organi centrali o
funzionale se le funzioni sono affidate ad aziende autonome create dallo stato e da esso controllato.
In entrambi i decentramenti lo stato ha un potere netto.
Il decentramento nell’amm. indiretta può essere territoriale se l’attività amministrativa è affidata a
enti pubblici territoriali o istituzionale se affidato ad altri enti pubblici.
Gli enti territoriali hanno anche la capacità di autogovernarsi cioè di scegliere i componenti della
propria amministrazione, L’autonomia è invece la capacità degli enti pubblici di darsi regole
proprie, è tipica degli enti pubblici territoriali e delle Regioni. L’autarchia intesa come capacità di
emanare atti amministrativi e darsi un minimo di organizzazione interna riguarda gli enti pubblici.
Principio di competenza: ciascun organo è competente su determinate materie (competenza per
materia) e per una parte del territorio (competenza per territorio).
Il principio di gerarchia per cui gli organi subordinati devono attenersi alle disposizioni degli organi
di grado superiore che controllano, comandano, dirigono, annullano e revocano gli atti degli organi
inferiori.
LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
L’organizzazione dell’amministrazione centrale dello stato italiano è stata profondamente riformata
da alcuni importanti decreti legislativi emanati per dare attuazione alla prima legge Bassanini su
riordino del sistema amministrativo italiano. Essa ha conferito al governo il potere di emanare
decreti legislativi per realizzare un nuovo sistema amministrativo, maggiormente decentrato rispetto
al precedente. Il Governo ha dovuto ridefinire le competenze dello stato e degli enti pubblici al fine
di snellire la macchina amministrativa statale rendendola più efficiente e funzionale, e decentrare le
competenze il più possibile agli enti locali..
Il principio di sussidiarietà
La riforma ha introdotto questo principio secondo cui allo stato e agli enti pubblici non territoriali
sono attribuiti soltanto quei compiti e quelle funzioni che sono incompatibili con la dimensione
dell’ente locale. La legge costituzionale 3/2001 ha fatto proprio il principio attuandolo sia in senso
verticale (con maggiori competenze ai Comuni anziché al vertice al fine di favorire la vicinanza dei
centri decisionali ai cittadini) sia in senso orizzontale (favorendo l’accesso dei cittadini, singoli o
associati, all’esercizio di funzioni di carattere generale per favorire lo sviluppo delle autonomie
sociali).
L’ORDINAMENTO AMMINISTRATIVO DELLO STATO
ITALIANO
L’attività amministrativa viene svolta anche da enti distinti dallo stato che possono essere
caratterizzati da spiccate competenze territoriali come nel caso degli enti locali che godono di un
ruolo di primo piano nella struttura amministrativa dello stato.
L’AMMINISTRAZIONE DIRETTA CENTRALE ATTIVA
Gli organi dell’amm.centrale dello stato hanno sede a Roma e i loro atti sono efficaci su tutto il
territorio nazionale. Sono organi costituzionali che svolgono in primo luogo funzioni di indirizzo
politico ma anche di amm.attiva, consultiva e di controllo. Gli organi centrali d’amm.attiva sono il
Presidente della Repubblica e il Governo, quest’ultimo composto dal Presidente del Consiglio,
Consiglio dei Ministri e i Ministri.
Le attribuzioni del presidente della Repubblica in materia amm. sono in parte contenute nella
Costituzione e in parte previste dalla legge. È chiamato a nominare gli alti funzionari dello Stato, a
conferire le onorificenze, a emanare i regolamenti e i decreti del Governo, ha il comando delle forza
armate, può sciogliere i Consigli regionali, può annullare d’ufficio gli atti amm.illegittimi e decidere
sui ricorsi straordinari, conferire la cittadinanza italiana e riconoscere le persone giuridiche.
Tutti gli atti presidenziali hanno la forma del decreto del Presidente della Repubblica, il contenuto è
stabilito dal Ministro che propone l’atto, non può rifiutarsi di firmare l’atto proposto ma neppure se
ne assume la responsabilità che invece ricade sul Governo. Quindi l’atto deve essere controfirmato
dal Ministro o dal presidente del consiglio proponente.
Il governo
È un organo costituzionale che esprime la volontà della maggioranza delle forze politiche che lo
sostengono, a esso spettano funzioni di indirizzo politico. È un organo complesso composto dal
consiglio dei ministri, il presidente del consiglio dei ministri e i singoli ministri.
Il presidente del consiglio dei ministri
Il presidente del consiglio dirige la politica generale del governo e ne è responsabile. Mantiene
l’unità d’indirizzo politico e amministrativo promuovendo l’attività dei ministri. Egli:
- redige il programma di governo e fissa le direttive
- comunica al Parlamento la composizione del Governo e le sue modificazioni
- chiede la fiducia al Parlamento
- presenta i disegni di legge governativi in Parlamento
- coordina l’attività dei ministri
- può sospendere l’adozione di atti dei ministri su questioni politiche e amministrative
sottoponendolo all’esame del consiglio dei ministri
- indirizza l’azione del consiglio dei ministri
- adotta direttive per garantire l’imparzialità, il buon andamento e l’efficienza degli uffici
pubblici
- promuove e coordina l’azione del governo nei rapporti con le regioni e le autonomie locali
- promuove e coordina l’azione del governo per l’attuazione delle politiche comunitarie
Al momento dell’insediamento del Governo solo le prime 3attività dovranno già essere compiute.
Per queste sue attribuzioni si ritiene che il presidente sia in posizione di supremazia rispetto ai
ministri del resto è lui che propone la nomina dei ministri al presidente della repubblica.
I ministri
Sono organi di vertice a capo dei ministeri, ciascuno dei quali dirige un intero settore della P.A.
hanno il compito di indirizzare e coordinare l’attività delle amministrazioni loro dipendenti, mentre
le funzioni di gestione e direzione delle stesse è affidato ai dirigenti.
GLI ORGANI CENTRALI CONSULTIVI
L’amministrazione statale consultiva ha il compito di esprimere pareri sugli atti che gli organi
dell’amministrazione attiva intendono porre in essere. I pareri hanno carattere preventivo, cioè
riguardano un atto prima che esso venga emanato. Ce ne sono di diversi tipi:
- di legittimità quando esprimono una valutazione riguardo alla conformità dell’atto alle
norme giuridiche
- di merito quando esprimono una valutazione tecnica circa l’opportunità e la convenienza
dell’atto e la sua idoneità a conseguire gli interessi generali nel modo migliore e con il
minimo sacrificio per la collettività
- facoltativi quando l’organo attivo è libero di richiederlo o meno senza che ciò incida in
nessun modo sulla validità ed efficacia dell’atto da emanare
- obbligatori quando l’organo attivo deve richiedere necessariamente il parere sull’atto. Il
parere obbligatorio è vincolante quando l’organo che l’ha richiesto deve necessariamente
conformarsi a esso.
Gli organi consultivi generali sono: il consiglio di stato, il consiglio nazionale dell’economia e del
lavoro e l’avvocatura dello stato.
Il consiglio di stato
È un organo cui sono attribuite funzioni consultive generali e giurisdizionali amministrative. Delle
sei sezioni in cui è articolato tre si occupano delle funzioni consultive e tre di quelle giurisdizionali.
Recentemente è stata istituita un’altra sezione consultiva con il compito di esaminare gli atti
normativi nei casi in cui il parere è obbligatorio o richiesto dall’amministrazione. I pareri
obbligatori del consiglio di stato devono essere emanati entro 45 giorni e riguardano:
♠ atti normativi del governo e dei singoli ministri
♠ la decisione dei ricorsi straordinari decisa dal presidente della repubblica
♠ gli schemi generali di contratti tipo, gli accordi e le convenzioni predisposti da uno o più ministri.
Il Cnel
È un organo consultivo del governo, del parlamento e degli enti territoriali in maniera economica e
del lavoro. Inoltre su tali materie esso ha anche funzioni di iniziativa legislativa. È composto da un
presidente e da 111 componenti. I suoi pareri sono per lo più facoltativi.
L’avvocatura dello stato
È un organo previsto dalla legge ed è composto di avvocati, dipendenti pubblici, assunti a seguito
della vincita di un concorso. Compito di questi avvocati è prestare assistenza legale a tutte le
amministrazioni dello stato.
GLI ORGANI CENTRALI DI CONTROLLO
Il più importante organo di controllo è la corte dei conti che ha funzioni di controllo,
giurisdizionale, consultive,a amministrative. Si articola in 8 sezioni di controllo per gli affari
comunitari e internazionali e sezioni giurisdizionali regionali e provinciali. Il controllo è preventivo
sugli atti del governo e successivo sulla gestione del bilancio dello stato.
Il controllo preventivo è di legittimità ed è diretto a controllare che l’atto sottoposto al suo controllo
non presenti vizi di legittimità ovvero sia conforme alle norme giuridiche.
Il vizio di legittimità può consistere in:
♣ incompetenza per materia o per territorio
♣ eccesso di potere se l’organo esercita i suoi poteri in modo difforme da quelli stabiliti dal
legislatore che glieli aveva attribuiti
♣ violazione di legge quando l’atto è in contrasto con l’ordinamento giuridico e nei casi non previsti
dalle 2 categorie precedenti.
Il ministro invia l’atto che intende emanare a u a sezione della corte dei conti che lo esamina; se il
controllo ha esito positivo la sezione appone il visto sull’atto e lo registra, se è viziato rifiuta il visto
e lo rinvia al ministro. Esso lo potrà modificare nel senso indicato dalla corte oppure riproporlo
inalterato all’esame di una sezione di controllo della corte. A seguito del nuovo rifiuto del visto
l’atto deve essere portato all’approvazione del consiglio dei ministri, ripresentato alla corte a
sezioni riunite che apporrà il visto con riserva e lo registrerà.
Gli atti registrati con riserva sono periodicamente rinviati in parlamento affinché questi si renda
conto dell’operato del governo e possa esercitare un controllo politico.
Il controllo successivo sul bilancio dello stato consiste nel verificare la rispondenza del rendiconto
generale dello stato con il bilancio preventivo annuale nel quale erano indicate le entrate e le spese
pubbliche previste per lo stesso periodo (giudizio di parificazione).
Alla corte dei conto è stata attribuito il controllo di efficacia e di efficienza sull’attività della p.a.
non solo, quindi, la corte controlla che gli atti amm. siano conformi alla legge ma si spinge a
valutare i risultati conseguiti (efficacia) e confronta questi ultimi con i costi sostenuti per ottenerli
(efficienza).
Alla corte dei conti competono anche funzioni giurisdizionali; essa compete nei giudizi sulla
responsabilità di tipo contabile del personale della p.a che dispone e maneggia denaro pubblico o
altri valori.
L’AMMINISTRAZIONE DIRETTA PERIFERICA
Quando lo stato trasferisce alcune sue funzioni dagli organi centrali agli uffici periferici si attua un
decentramenti burocratico. L’organo periferico esercita le sue funzioni su un determinato territorio
(circoscrizione) ed è gerarchicamente subordinato all’organo centrale, al vertice troviamo un
ministro. Anche l’amministrazione diretta periferica ha subito delle modifiche per cui numerose
funzioni dello stato si sono trasferite agli enti territoriali. Le strutture periferiche di grande rilievo
sono il prefetto e il sindaco.
Il prefetto
Rappresenta il governo in ambito provinciale e dipende burocraticamente dal ministro dell’interno,
la nomina avviene con decreto del presidente della repubblica su proposta del ministro e
deliberazione del consiglio dei ministri. Le sue competenze:
♦ vigila sull’andamento della p.a in ambito provinciale
♦ può sostituirsi alle autorità comunali e provinciali e dettare provvedimenti in caso di urgente
necessità
♦ può, per motivi di sicurezza, emanare provvedimenti coercitivi disponendo della forza pubblica
♦ ha compiti in materia di prevenzione e repressione delle tossicodipendenze
♦ indice le elezioni amministrative, comunali e provinciali
♦in caso di calamità naturali è organi della protezione civile.
Il prefetto si avvale delle questure , del consiglio di prefettura e della giunta provinciale
amministrativa.
Con il d.lgs. del 1999 le prefetture si sono trasformate in uffici territoriali del governo. È un nuovo
organismo periferico cui sono attribuite tutte le attribuzioni dell’amm.periferica dello stato che non
sono state espressamente conferite ad altri uffici. Accanto ai nuovi uffici territoriali del governo
sono rimaste solo le amm. periferiche specializzate mentre tutte le altre sono confluite negli uffici
territoriali. Il titolare dell’ufficio territoriale è coadiuvato da una conferenza permanete da lui
presieduta composta dai responsabili delle strutture periferiche dello stato.
Il sindaco, ufficiale di governo
Egli svolge anche funzioni propriamente statali seppure nei limiti del territorio comunale, ad
esempio la tenuta dei registri di stato civile, dell’anagrafe, della leva, delle liste elettorali, celebra
matrimoni… alcune di queste funzioni può delegarle agli assessori o ai responsabili dei servizi. Con
una legge al sindaco sono state trasferite le competenze del prefetto in materia di informazione della
popolazione su situazioni di pericolo per calamità naturali. Il sindaco dipende dal prefetto ed p
subordinato al ministro degli interni.
Domande
1) Cosa significa parere obbligatorio e vincolante? Per l’organo attivo è obbligatorio e vincolante e
deve necessariamente seguire il parere fornito da un organo consultivo.
2) In quale ordine cronologico operano i 3 tipi di organi amministrativi? Prima i consultivi, poi
attivi e di controllo.
3) In quale ordine concettuale e cronologico stanno l’organo e l’ufficio? Prima l’organo e poi
l’ufficio.
4) Analogie e differenze tra decentramento burocratico e funzionale. In entrambe lo stato ha un
potere netto.
5) Analogie e differenze tra decentramento funzionale e autonomia
6) In che rapporto sono collegati autonomia, autogoverno e autarchia? Prima autogoverno,
autonomia a e autarchia.
7) Che rapporto c’è fra il principio di competenza e di gerarchia? Fra il principio di competenza e
di gerarchia c’è un rapporto di completamento perché entrambi realizzano una maggiore efficienza
mentre può essere di limitazione perché organi superiori possono sindacare e modificare atti
amministrativi di organi inferiori che hanno comunque una loro importanza.
8) Cosa significa legge delega? È emanata dal Parlamento per dare incarico al governo di emanare
decreti legislativi.
9) Perché una maggiore efficienza della p.a comporta un vantaggio per tutta l’economia? La
maggiore efficienza della P.A è un vantaggio per tutta l’economia perché i soggetti economici hanno
frequenti relazioni giuridiche con la P.A e un’efficienza di quest’ultima comporta maggiori possibilità
organizzative ed economiche anche ad altri soggetti
10) Che contrasto politico può far sorgere il principio di sussidiarietà? Questo principio può essere
in contrasto con l’apparato statale in quanto esso agisce a livello locale, può verificarsi un contrasto di
ideologie politiche.
11) Rapporto tra capo dello stato e il governo o anche il singolo ministro proponente? Tra il capo
dello stato e il governo c’è un rapporto di controllo.
12)Cosa significa “alternanza di governo” e “instabilità di governo”? su quale principio si basa
l’alternanza? Da cosa è causata l’instabilità? A causa delle elezioni per la maggioranza del
Parlamento il Governo può assumere orientamenti diversi e creare l’alternanza di Governo che si basa
sul principio della democrazia; l’instabilità è dovuta all’alternanza dei diversi orientamenti e al non
raggiungimento della maggioranza per cui il governo cade.
13) Quali attività devono già essere compiute al momento dell’insediamento nel nuovo governo?
redige il programma di governo e fissa le direttive, comunica al Parlamento la composizione del
Governo e le sue modificazioni, chiede la fiducia al Parlamento.
14) a quali scopi è ispirata la riforma dei ministeri? Il d.l del 1999 ha modificato l’assetto
organizzativo del Governo e ha ridotto il numero dei ministri cercando così di ridurre i costi.
15) Combinando insieme 2 tipi di pareri chiarire quale assicura maggiore libertà all’organo attivo
e quale lo limita. Pareri+vincolanti: di merito e obbligatorio. Di merito perché la legittimità si va a
conformare rispetto alla legge. Ha la libertà nel valutare la convenienza dlel’atto.Pareri che
lasciano+libertà: di legittimità e facoltativo.
16) Analogie tra i 3 organi centrali consultivi. Sono tutti e 3 previsti dalla legge come organi
consultivi.
17) Analogie tra avvocatura dello stato e consiglio di stato. Hanno entrambi funzioni
giurisdizionali-amministrative.
18) Esaminando il controllo preventivo della corte dei conti qual è l’organo che ha maggiore
potere e perché. È il parlamento perchè
19) Analogie e differenza fra controllo successivo del bilancio e controllo sulla gestione.
Analogie: entrambi fanno un confronto far entrate e uscite (aspetto contabile), sono entrambi
successivi ad operazioni precedenti. Differenza: una verificata rispondenza del rendiconto generale
dello stato, il controllo sull’attività della p.a.
20) Perchè il decentramento burocratico non comporta autonomia. Perché è gerarchicamente
subordinato all’organo centrale anche se riferito a un certo territorio.
21) Analogie tra sindaco e prefetto. Analogia: entrambi rappresentano il governo, entrambi
possono delegare delle funzioni: il primo alla questura e il secondo agli assessori o ai responsabili dei
servizi, sono 2 strutture periferiche di grande rilievo.
22) Cosa significa criterio residuale e a chi spetta. Spetta agli enti territoriali del governo che, oltre
alle funzioni già di competenza delle prefetture, spettano anche tutte le attribuzioni
dell’amm.periferica dello stato che non sono già state espressamente conferite ad altri uffici.
I COMPORTAMENTI DELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
La P.A. pone in essere vari tipi di comportamenti attraverso cui manifesta la propria volontà che
possono essere vari nella forma e nel contenuto.
Comportamenti:
A. giuridicamente insignificanti: non producono effetti giuridici ne per la P.A. ne per terzi.
B. Giuridicamente rilevanti:
1. operazioni materiali (es. insegnare)
2. atti giuridici:
a) possono essere compiuti dalla P.A. in posizione di parità rispetto al
soggetto privato, possono essere contratti:
 ordinari: contratti di diritto comune caratteristici
dell’autonomia privata
 speciali di diritto privato: sono regolati da norme di diritto
privato speciale, sono regolati da norme civilistiche di specie
rispetto a quelle del codice civile
 ad oggetto pubblico: si caratterizzano per l’incontro e la
commistione tra provvedimento amministrativo e contratto
in relazione a materie di carattere pubblicistico.
b) Atti amministrativi: atti giuridici attraverso i quali la P.A. manifesta la
propria volontà, esprime valutazioni, giudizi, dichiara la propria
conoscenza nell’esercizio della potestà amministrativa in posizione di
supremazia rispetto ai destinatari degli atti.
 Efficacia esterna
 Efficacia interna: non coinvolge terzi soggetti
Provvedimento amministrativo
I PRINCIPI DELL’ATTIVITA’ AMMINISTATIVA
L’attività amministrativa deve svolgersi nel rispetto dei principi sanciti dalla costituzione, essi
vogliono essenzialmente proteggere i cittadini dagli abusi degli amministratori, garantire efficienza
e sveltezza di azione all’apparato amministrativo del paese.
La P.A. nel corso degli anni ha assunto maggiori responsabilità nei riguardi dei cittadini utenti, è
impegnata costantemente a migliorare i propri servizi, sia in termini di rapidità delle risposte che in
qualità dell’operato.
a) Principio di legalità: la P.A. deve svolgere la propria attività attraverso le strutture, con i
poteri e le attribuzioni stabilite dalla legge. , con ciò si è voluto porre un controllo e una
limitazioni ai poteri dei pubblici amministratori. La legge si limita però a dettare le norme
fondamentali del funzionamento della P.A., lasciando la determinazione delle minute regole
di organizzazione alla stessa P.A. Solo in rari casi la legge vincola rigidamente la P.A., più
spesso è lasciata libera di valutare la convenienza, l’opportunità degli atti da compiere per
l’interesse generale. Questa libertà prende il nome di discrezionalità, questo atto deve
b)
c)
d)
e)
essere opportunamente motivato ossia deve essere data la possibilità di capire quali interessi
generali si sono voluti perseguire e perché si è preferita quella scelta.
Principio di imparzialità: l’attività amministrativa deve svolgersi in modo imparziale ossia
senza privilegiare nessun soggetto, privato o pubblico, nel superiore interesse della nazione.
Le conseguenze:
 A tutti i cittadini deve essere consentito accedere ai servizi pubblici
 I dipendenti della P.A. devono astenersi dal partecipare ad atti in cui abbiano
interessi personali
 La p.a. deve contemperare gli interessi pubblici con quelli privati. Il sacrificio degli
interessi privati deve essere giustificato dal superiore interesse della collettività.
Principio di ragionevolezza: costituisce un criterio in cui confluiscono i principi di
eguaglianza, di imparzialità e di buon adattamento, l’azione amministrativa deve adeguarsi a
un canone di razionalità operativa così da evitare decisioni arbitrarie e irrazionali. Quindi si
intende rimarcare che l’operato della P.A. deve essere immune da censure sul piano della
logica , aderente ai dati di fatto e agli interessi emersi nel corso dell’istruttoria, coerente con
le premesse e i criteri fissati dalla P.A. la violazione del principio comporta un vizio di
eccesso di potere, in particolare in relazione alle figure sintomatiche del difetto di
motivazione, ingiustificata disparità di trattamento, contraddorietà nella motivazione.
Principio di buona amministrazione: tutti i soggetti che operano nella P.A. devono operare
in modo efficiente ed efficace così da realizzare i fini pubblici con il minor dispendio di
risorse e il miglior risultato.
Principio di trasparenza: si è voluto abbattere le barriere burocratiche che separavano i
cittadini dalla P.A. consentendo un immediato e facile controllo del suo operato al fine di
garantire e promuovere la sua imparzialità. Contento del principio di trasparenza:
 L’atto amministrativo deve necessariamente essere motivato dalla P.A.
 La P.A. ha l’obbligo di identificare preventivamente l’ufficio e il
dipendente responsabile del procedimento
 I cittadini hanno il diritto di partecipare al procedimento
 I cittadini possono accedere ai documenti amministrativi
I PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI
Caratteristiche principali:
 autoritarietà: incide unilateralmente nella sfera giuridica del destinatario, anche senza o
contro la sua volontà.
 Esecutività: astrattamente pronto per produrre i suoi effetti
 Esecutorietà: può essere attuato immediatamente dalla P.A. anche contro la volontà del
destinatario, senza bisogno di ricorrere all'autorità giurisdizionale.
 Tipicità: esistono solo i tipi previsti dalla legge
 Nominatività: la legge stabilisce quale tipo di provvedimento adottare per ogni particolare
interesse pubblico da perseguire.
I principali tipi di provvedimenti amministrativi:
 autorizzazione: consente al soggetto di esercitare il diritto soggettivo o la potestà pubblica
di cui il destinatario è gia titolare. Produce l’effetto di liberare una situazione giuridica già
esistente dal vincolo che la paralizzava, consentendone l’esercizio. L’abilitazione è
differente perché essa ha un significato prevalentemente tecnico e non amministrativo.
 Concessione: attribuisce posizioni giuridiche attive nuove al soggetto destinatario. Il nuovo
diritto può essere del tutto nuovo (concessione-costitutiva) o di cui era titolare la p.a.
(concessione traslativa),
 atti ablativi reali: per realizzare un vantaggio della collettività privano o limitano diritti
spettanti a un soggetto privato.
a) Espropriazione per pubblica utilità: trasferisce, anche forzatamente, la
proprietà di un bene dal privato alla P.A. I presupposti sono:
 Dichiarazione di pubblica utilità dell’opera che si vuole
realizzare o dell’uso che si intende fare del bene espropriata
 Obbligo di indennizzo per l’ente espropriante a favore del
soggetto espropriato; deve essere giusto, ossia non deve essere
simbolico ma neanche coincidere con il valore di mercato del bene
espropriato
 Riserva di legge: solo una legge può individuare i casi in cui
l’espropriazione può essere disposta e riconoscere alla P.A. il
potere di espropriare oggetto e condizioni dell’atto ablativo.
b) Requisizione: di beni o immobili quando ricorrono gravi e urgenti
necessità pubbliche, militari o civili.
 È detta in proprietà quando priva il titolare del diritto di proprietà
 In uso quando attribuisce al soggetto pubblico la possibilità di
utilizzare il bene rimanendo la proprietà del soggetto privato.
GLI ATTI AMMINISTRATIVI DIVERSI DAI
PROVVEDIMENTI
a) ATTI PARITETICI. Atti con cui l'amministrazione determina il contenuto di un obbligo
che le è imposto dalla legge.
b) Atti che non esprimono la volontà della P.A. ma si sostanziano in semplici
manifestazioni di scienza, conoscenza o di giudizio.
c) Pareri: atti emanati dagli organi amministrativi per consigliare, informare gli organi
dell’amministrazione attiva e facilitarne l’azione possono essere:
 Facoltativi: sono i pareri che gli organi di amministrazione attiva possono
discrezionalmente chiedere o no;
 obbligatori, sono i pareri che gli organi di amministrazione attiva devono
chiedere perché espressa disposizione di legge lo impone. A loro volta si
distinguono in:
1. non vincolanti = l'organo di amministrazione attiva è obbligato
esclusivamente e chiedere il parere: è libero di non attenersi ad esso
nell'adozione del provvedimento, purché fornisca congrua motivazione;
2. parzialmente vincolanti = l'organo di amministrazione attiva è obbligato a
chiedere il parere e può adottare un provvedimento difforme soltanto
seguendo un dato procedimento e dotandolo di un certo contenuto;
3. vincolanti = l'organo di amministrazione attiva è obbligato a chieder il parere
ed ad uniformarsi ad esso nell'adozione del provvedimento;
4. conformi = parere obbligatorio, la P.A. può compiere o meno l’atto ma deve
uniformarsi
al
parere
qualora
decida
di
compierlo
GLI ELEMENTI DELL’ATTO AMMINISTRATIVO
Elementi essenziali: Sono gli elementi costitutivi degli atti amministrativi: indispensabili perché
l'atto possa dirsi giuridicamente esistente.
 Soggetto = la figura soggettiva che pone in essere l'atto amministrativo. È un organo della
P.A. competente o soggetti privati investiti dell'esercizio di una pubblica funzione.
 Oggetto: è la cosa sui cui l’atto amministrativo incide e il destinatario dell’atto
 contenuto: è ciò che l’atto dispone, la parte precettiva dell’atto consiste nell’autorizzare,
disporre, ordinare, concedere… generalmente ogni tipo di atto ha un suo contenuto.oggetto
= è la cosa su cui l'atto amministrativo incide e il destinatario dell’atto.
 finalità: funzione istituzionale assolta dall’atto, las ua cusa, la sua giustificazione rispetto
agli interessi generali
 forma: è la veste che l’atto deve avere per essere riconosciuto come atto amministrativo. Può
essere espressa con atti scritti, verbalmente, con segnalazioni, può avere forma elettronica o
essere implicita.
la struttura:
a)
b)
c)
d)
intestazione = indicazione dell'autorità che adotta l'atto;
preambolo = giustificazione normativa dell'esercizio del potere;
motivazione = esposizione delle ragioni che hanno indotto a emanare l’atto
dispositivo = contenuto vero e proprio dell’atto, la parte dove si manifesta la volontà
dell’atto.
e) data e luogo di adozione dell'atto.
f) sottoscrizione
da
parte
del
titolare
dell'autorità
emanante.
DOMANDE
1) Qual è la differ fondamentale tra atti privati e amministrativi? Gli atti privati pongono la
P.A. in una posizione di parità rispetto al sog privato; gli atti amministrativi esercitano la
loro potestà in posizione di supremazia rispetto ai destinatari degli atti.
2) Qual è il rapporto tra il principio di legalità e la discrezionalità amministrativa? Sono in
rapporto consequenziale perché il principio di legalità pone un controllo e una limitazione
ai poteri della P.A., la discrezionalità amministrativa valuta la convenienza, l’opportunità e
la motivazione degli atti da compiere per l’interesse generale.
3) Su cs si basa il principio di ragionevolezza: si basa sull’immunità da censure sul piano della
logica, aderente ai dati di fatto e agli interessi emersi nel caso dell’istruttoria coerente con le
premesse e i criteri fissati dalla stessa PA. In altre parole la PA non si limita ad applicare
necessariamente le norme ma deve prima valutarne la logica, la proporzionalità e
l’adeguatezza.
4) Individuare gli aspetti del principio di trasparenza + favorevoli al cittadino e quelli che
vincolano maggiormente la PA: aspetti favorevoli al cittadino: i cittadini hanno il diritto di
partecipare al procedimento dell’atto amministrativi e inoltre hanno libero accesso ai
documenti amministrativi dei quali possono avere una copia. Perché possono controllare
fase per fase, il cittadino sa di avere un punto di riferimento per chiedere chiarimenti e
sollevare contestazioni.
5) Individuare la differenza fondamentale tra contratti e provvedimenti amministrativi:
l’autoritarietà perché è il provv amministrativo che si impone perché ha qst potere di
comando mentre nel contratto c’è un discorso di con sensualità.
6) Individuare le altre differenze precisandole meglio: esecutorietà: si hanno effetti anche con
la forza, per il contratto si deve ricorrere al giudice cosa che non accade con l’esecutorietà
che deriva dalla posizione di supremazia della PA. La tipicità: perché ci sn alcuni contratti atipici che nn sn strettamente controllati dalla legge.
7) Individuare l’analogia tra provvedimenti e contratti: esecutività: gli effetti dei giudici hanno
un’esecutività nel mondo pratico.
8) Individuare la differenza fondamentale tra l’autorizzazione e la concessione: mentre
l’autorizzazione si limita a rimuovere un limite legale per consentire al soggetto di esercitare
il diritto soggettivo o la potestà pubblica di cui il destinatario è già titolare, la concessione
attribuisce anche posizioni giuridiche attive nuove in capo al sogg destinatario.
9) Individuare quanti e quali sono gli strumenti a favore del cittadino che subisce
un’espropriazione e quali sono i limiti a qst tutela: strumenti a favore: l’obbligo di
indennizzo perché si basa sul principio di giustizia che deve essere applicato in merito al
valore effettivo della proprietà. Un altro strumento è la riserva di legge perché fissa limiti,
oggetto e condizione dell’atto ablativo. Limiti: pur essendoci l’indennizzo vi è un
compromesso; l’espropriazione prosegue la sua strada se l’interesse pubblico è forte.
10) Individuare la differenza fondamentale tra espropriazione e requisizione: con la requisizione
il sogg rimane proprietario ed è provvisoria, l’espropriazione è definitiva.
11) Differenze tra pareri vincolanti e conformi: l’organo attivo deve per forza adeguarsi al
parere richiesto, conforme deve attenersi a ciò che è detto solo se compie l’atto.
12) Analogia tra pareri vincolanti e parzialmente vincolanti: parere parzialmente vincolante sta
nel vincolante quindi sn entrambi vincolanti anche se uno è più restrittivo dell’altro.
13) A quale elemento dell’atto amministrativo si riconduce il concetto di causa contrattuale? La
causa contrattuale ossia la funzione economica e sociale si riconduce alla finalità dell’atto
amministrativo.