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Beni della Santa Sede, distinzione netta tra chi gestisce
e chi vigila
Nuovo Motu Proprio di Papa Francesco
I beni temporali che la Chiesa possiede – scrive il Papa nel Motu Proprio - sono
destinati a conseguire i suoi fini e cioè il culto divino, l–onesto sostentamento del
clero, l–apostolato e le opere di carità, specialmente a servizio dei poveri. La
Chiesa, di conseguenza, sente la responsabilità di porre la massima attenzione
affinché l–amministrazione delle proprie risorse economiche sia sempre al
servizio di tali fini–. E– per questo motivo che –la Santa Sede presta
un–attenzione particolare alla vigilanza sulla amministrazione del proprio
patrimonio–.
Nel processo di riforma in questo campo, il Papa ha istituito nel febbraio 2014 tre
nuovi organismi: il Consiglio per l–Economia, la Segreteria per l–Economia e
l–Ufficio del Revisore Generale, i cui Statuti sono stati approvati ad
experimentum –nella consapevolezza che il nuovo sistema si stava costruendo
attraverso successive verifiche–.
In questo lasso di tempo – spiega Francesco – è stata evidenziata la –necessità
di delineare meglio i rispettivi ambiti di attività tra la Segreteria per l–Economia
e l–Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, il loro modo di
procedere ed il reciproco coordinamento–.
Per questo si ribadisce –la direttiva fondamentale che è necessario separare in
maniera netta e inequivocabile la gestione diretta del patrimonio dal controllo e
vigilanza sull–attività di gestione. A tale scopo, è della massima importanza che
gli organismi di vigilanza siano separati da quelli vigilati. Segue, come prima
regola, la summa divisio–, cioè la massima divisione, –delle competenze–: così,
all–Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica compete
l–amministrazione dei beni e la gestione finanziaria e alla Segreteria per
l–Economia il controllo e la vigilanza sull–attività di amministrazione e
gestione.
Il Motu Proprio, tra le altre cose, abolisce l–articolo 17 dello Statuto della
Segreteria per l–Economia, in cui si affermava che questa –fornisce i servizi
amministrativi e tecnici necessari per l–attività ordinaria dei dicasteri della Santa
Sede–.
Per l–attuazione di quanto stabilito, il Papa confida nella reciproca
collaborazione dei superiori dei due Dicasteri interessati. –Eventuali questioni
che dovessero sorgere - afferma - saranno sottoposte alle decisioni– di un suo
delegato, il cardinale Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli
Affari Economici della Santa Sede, affiancato da collaboratori.
(articolo tratto da it.radiovaticana.va)
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