Gentile Sindaco Avv. Marcello Risi, tra qualche giorno a Nardo

Gentile Sindaco Avv. Marcello Risi,
tra qualche giorno a Nardo inizieranno alcune giornate di riflessione per ricordare la “Giornata della
Memoria”.
La nostra città è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile per l’assistenza in favore degli ebrei
liberati dai campi di sterminio e due neretini Antonio Pagliula e Arturo Carrozza hanno avuto, anche grazie
all’interessamento dell’Amministrazione Comunale, la medaglia d’onore del Presidente della Repubblica
perché deportati con altri migliaia di soldati italiani ed avviati ai lavori forzati nei campi di concentramento
nazisti subito dopo l’8 Settembre 1843.
Questi IMI ( Internati Militari Italiani ) hanno avuto il coraggio di non sottomettersi ai tedeschi accettando
qualcosa che gli avrebbe portati a una detenzione per eliminazione forzata nei campi di concentramento
nazisti.
Almeno dal punto di vista simbolico la resistenza di questi IMI non fu certo meno importante di quella
armata che in quello stesso periodo agiva soprattutto nel Nord Italia.
Purtroppo dopo la guerra e nel caos dell’Italia del primo dopoguerra, la tragica vicenda di questi soldati fu
presto dimenticata e di questi non si occupò quasi nessuno, istituzioni comprese, come se questi uomini non
fossero mai esistiti.
Al loro rientro in Patria son stati accolti con l’indifferenza e loro hanno risposto col silenzio, vergognandosi
di quello che avevano subito e facendo scattare nel loro interno un vero e proprio meccanismo di rimozione
della realtà, come se tutto quello che gli era successo fosse capitato a qualcun altro.
Ripeto da molto tempo che ai nostri ragazzi di oggi, cresciuti nell’era di internet e dei social network, mai
come adesso faccia bene riflettere su queste testimonianze che poi sono quelle dei nostri padri, dei loro
nonni, di persone semplici che hanno vissuto pagine di storia drammatica con grande sacrificio, orgoglio e
dignità. Questi sono i valori che servono oggi ai giovani e che gli daranno forza e speranza per un futuro
migliore.
Tenendo conto di questo, perché non “allargare” la memoria della Shoah a quella di tutte le altre categorie di
persecuzioni del nazismo includendo anche i militari italiani fatti prigionieri dopo l’8 Settembre perché non
vollero collaborare con i nazisti o nelle divisioni di Mussolini?
L’inclusione di queste pagine di storia, di persecuzioni e deportazioni, ancora poco conosciuta in Italia,
risponde perfettamente alle motivazioni del Giorno della Memoria, come è stata espressa nel testo istitutivo
della Legge 20 Luglio 2000 n.211 dove la citazione della deportazione dei militari è chiaramente indicata
nell’art.2 dove dice che in occasione “ del Giorno della Memoria ,sono organizzati cerimonie, iniziative
,incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione ,in modo particolare nelle scuole di ogni
ordine e grado su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati politici e militari italiani nei campi
nazisti in modo da conservare la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia del nostro Paese e
dell’Europa affinché simili eventi non possano più accadere”.
Caro Sindaco,
Le rivolgo la preghiera di farsi promotore di questo “ricordo allargato” certo che andrà tutto a vantaggio di
una formazione morale e civile e di una conoscenza storica più corretta e completa, bene essenziale di una
cittadinanza europea.
Perché nell’archivio del Museo della Memoria e dell’Accoglienza della nostra città non si crea, in
collaborazione con le scuole, una sezione che raccolga anche testimonianze e racconti dei nostri padri e
nonni militari di cui si sta perdendo man mano la memoria?
E perché non intitolare una strada, una piazza a chi l’8 Settembre 1943 ha detto “NO” quando il no
significava morte a ogni costo, ribellione al nazi-fascismo, dovere, Patria e Italia?
Ringraziandola vivamente del Suo interessamento e della Sua condivisione.
Pantaleone Pagliula