Dipartimento per la Produzione statistica
e il Coordinamento tecnico scientifico
COMITATO METODOLOGIE - VERBALE N.1 - RIUNIONE DEL 9/07/2010
In data 9 Luglio 2010 si è tenuta, nell’Aula Magna della sede centrale, la prima riunione del Comitato Metodologie,
istituito con delibera DPTS n. 110 del 06/07/2010, con il seguente ordine del giorno:
1.
2.
3.
4.
Illustrazione del documento "Proposta per la costituzione di una rete per l’innovazione metodologica nella
produzione statistica"
Ricognizione delle competenze metodologiche all'interno dell'Istituto: proposta di questionario
Proposta di piattaforma di collaborazione
Illustrazione del "Piano del fabbisogno metodologico e di utilizzo delle risorse della Direzione centrale per le
tecnologie e il supporto metodologico" e discussione sulle modalità di approntamento del piano annuale degli
investimenti metodologici del 2011.
Presenti alla riunione: Piero Demetrio Falorsi, Giulio Barcaroli, Marco Ballin, Stefano Falorsi, Orietta Luzi, Stefania
Macchia, Claudio Ceccarelli, Marco Di Zio, Marcello D’Orazio, Marco Fortini, Luisa Franconi, Marco Marini, Alessandro
Pallara, Antonio Pavone, Augusto Puggioni, Sabrina Prati, Maria Clelia Romano, Mauro Scanu, Alessandro Solipaca, Ciro
Baldi, Roberto Iannaccone, Matteo Mazziotta, Daniele Frongia, Nicoletta Cibella
Apre i lavori Piero D. Falorsi, in qualità di coordinatore del Comitato, illustrando l’o.d.g. e il documento “Proposta per la
costituzione di una rete per l’innovazione metodologica nella produzione statistica”, nel quale sono presentati gli obiettivi
che ci si prefigge con la costituzione della rete e, in particolare, la funzione del Comitato Metodologie in relazione a tale
processo fondativo.
La proposta di una struttura a rete per lo sviluppo dell’innovazione metodologica nella produzione statistica dell’Istat (e il
ruolo rispetto ad essa del Comitato Metodologie) si collega al nuovo quadro di riferimento per la statistica ufficiale che
richiama la necessità di disporre di una solida metodologia e conseguentemente di strumenti, procedure e competenze
adeguate (Code of Practice) e che incoraggia i diversi istituti nazionali di statistica a rendicontare sull’applicazione dei
principi, con indicatori di buone pratiche. Il coordinatore illustra, inoltre, la nuova “vision” dell’ESS (Regolamento (EC) n.
223/2009) che propone il cambiamento da un sistema di produzione basato sullo stovepipe model ad un modello integrato,
finalizzato a una progressiva standardizzazione − basata su metodi e tecniche ottimali incorporati in strumenti di
universale utilizzabilità − di tutti gli aspetti del processo di produzione.
La rete è costituita da risorse collocate presso i settori di produzione e da risorse collocate presso le strutture centrali. Si
propone anche la sequenza delle attività che si intende svolgere nel corso nel 2010:
1. Ricognizione delle competenze metodologiche dell’Istituto attraverso una rilevazione interna (luglio-ottobre
2010)
2. Prima proposta di costituzione di “centri di competenza” (ottobre 2010).
3. Stesura di un Piano degli investimenti metodologici per il 2011, che consideri tutte le risorse metodologiche
dell’Istituto (settembre-novembre 2010).
4. Realizzazione di un’apposita piattaforma web (novembre 2010).
5. Avvio dei primi centri di competenza (novembre-dicembre 2010).
Giulio Barcaroli presenta i principali feedback che si sono registrati da parte di un gruppo di colleghi, soprattutto
metodologi (e tra i quali diversi dei componenti del Comitato), cui il documento era stato sottoposto in versione
preliminare.
Si apre quindi la discussione sul primo punto all’odg.
Nei numerosi interventi che si susseguono da parte dei membri del comitato, i principali argomenti sollevati sono i
seguenti:
- trasformare l’attuale informalità della cooperazione metodologica in una attività istituzionale. Una attività cioè che possa
essere opportunamente segnalata e “contabilizzata” negli atti di programmazione e monitoraggio previsti dall’Istituto
(PST, PAA, Monitoraggio, ecc.).;
- coinvolgere nei centri di competenza, non solo i ricercatori/tecnologici dell’istituto ma anche i cter con competenze
metodologiche,
- fare in modo che le soluzioni metodologiche trovate nell’ambito della rete per risolvere problemi specifici possano essere
condivise, anche per mettere luce nessi e legami non sempre evidenti tra le criticità che emergono nei diversi settori di
produzione,
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- come riuscire a far diventare di interesse generale per la rete, tematiche di ricerca “di nicchia” che possono riguardare
soprattutto ambiti specifici (ad esempio, la contabilità nazionale),
- quale collegamento si stabilisce fra le priorità di investimento metodologico definite nell’ambito della rete e le priorità di
intervento dei diversi settori di produzione,
- attraverso quale processo si identificano gli ambiti di ricerca (e i centri di competenza) che caratterizzano la rete.
Si passa quindi all’illustrazione del secondo punto all’ordine del giorno. Alessandro Pallara mostra la bozza del
questionario per la rilevazione delle competenze che è stato predisposto a maggio 2009 e in giugno sottoposto ad una
prima fase di test in cui sono stati coinvolti i metodologi della DCMT e alcuni colleghi di altre direzioni che avevano
espresso la loro disponibilità a collaborare alla fase di test. Ai componenti del Comitato rete è richiesto di analizzare e
validare, entro la prima metà di settembre, il questionario online, cui potranno accedere attraverso un apposito link,
affinché possa quindi essere avviata la rilevazione e, a fine ottobre, si possa pervenire, attraverso l’analisi dei risultati, ad
una proposta preliminare per i centri di competenza.
Frongia illustra la proposta di piattaforma web di supporto alla rete dei metodologi (punto terzo dell’o.d.g.).
Nella discussione che segue l’illustrazione dei punti 2. e 3. dell’odg, sono messe in evidenza, in particolare, le criticità
relative alla popolazione di riferimento della rilevazione e le possibili difficoltà da parte dei rispondenti di autoclassificarsi nelle aree elencate nel questionario.
Giulio Barcaroli passa, quindi, a illustrare, come ultimo punto dell’od.g., il “Piano del fabbisogno metodologico e di
utilizzo delle risorse della DCMT”, presentato alla riunione del Comitato di Direzione del 15 Giugno 2010, e introduce la
discussione sulle modalità di approntamento del piano annuale degli investimenti metodologici del 2011. Tale piano è
stato richiesto al Comitato metodologie dalla Presidenza ed è una delle finalità dell’attività del comitato.
Viene mostrato il percorso previsto per la stesura del piano degli investimenti metodologi del 2011, che prevede che
ciascuna direzione prepari (entro il 15 Settembre) un documento sulle necessità di innovazione con:
• Interventi richiesti
• Finalità dell’innovazione
• Risorse necessarie alla realizzazione (di cui, quelle disponibili nella Direzione)
Di tali proposte si discuterà nel comitato intorno al 20 Settembre, così da avere per metà ottobre una versione preliminare
del piano degli investimenti metodologici da sottoporre alla Presidenza e all’alta dirigenza dell’Istituto.
Nella discussione che segue sull’ultimo punto all’ordine del giorno diversi intervenuti sollevano perplessità sui tempi per
predisporre le proposte ma nella replica a tali interventi il coordinatore ribadisce che è necessario attenersi alle richieste
della presidenza.
La seconda riunione del GdL è fissata per il 20 settembre 2010 e sarà dedicata a una discussione tematica delle
proposte di intervento avanzate, a cura dei referenti delle direzioni nel comitato, per l’inserimento nel piano degli
investimenti metodologici da sottoporre alla dirigenza dell’Istituto.
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