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VEGLIA DI PREGHIERA
In 4 momenti + 1:
a) “Io vado a pescare”... “Veniamo anche noi con te!”
SEGNO: fuori, al buio, alla fontana d’acqua
b) “Gettate la rete!” ... “é il Signore!”
SEGNO: rete.
(4-8)
c) “Venite a mangiare!”
SEGNO: un fuoco di brace (con due pesci sopra)
d) “Mi ami tu?”
SEGNO: davanti all’Eucaristia
(1-3).
(9-14)
(15-17)
e) “Seguimi!”
(18-23)
... la tua adorazione personale: tempo di ascolto della Sua Voce
NOTE TECNICHE
SEGNI: fontana funzionante, rete da pallavolo, fuoco di brace e due pezzi di pesce, PILE,
“Io vado a pescare”... “Veniamo anche noi con te!”
SEGNO: fuori, al buio, alla fontana d’acqua
Dal Vangelo secondo Giovanni ()
(testo)
SUL BRANO
Analisi
ATTUALIZZAZIONE
SALMO/PREGHIERA
CANTO/RITORNELLO/silenzio DI PASSAGGIO
1
1. “IO VADO A PESCARE”... “VENIAMO ANCHE NOI CON TE!”
Dal Vangelo secondo Giovanni (1-3).
Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si
manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di
Cana di Galilea, i figli di Zebedéo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a
pescare". Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca;
ma in quella notte non presero nulla.
SUL BRANO
La pesca rappresenta il lavoro quotidiano, di ogni giorno. Ma a pescare si esce di notte, mentre
tutto tace nel buio. Pietro e i suoi amici fanno esperienza di inutilità, un’esperienza che fa male.
Proprio quando avrebbero bisogno di recuperare un po’ di fiducia in se stessi e nelle proprie
capacità, tornando al loro lavoro di una volta, non riescono a concludere nulla. E la notte sembra
ancora più buia...
(breve silenzio)
ATTUALIZZIAMO
L’incomprensione, la solitudine, la confusione rendono pesanti le cose che facciamo tutti i
giorni. Se non abbiamo una motivazione che ci spinge, tutto rimane fermo e sterile, per quanto
possiamo darci da fare.
Forse, come i discepoli, pensiamo che seguendo chi sembra esser più sicuro di quello che fa,
come Pietro, significhi trovare qualche “segreto” per riuscire nella vita. Ma spesso rimaniamo
delusi da tutti questi “maestri”.
I nostri sforzi non servono a nulla se non sentiamo la Presenza benedetta di Dio vicino a noi.
Non possiamo smettere di lavorare, ma nemmeno di cercare il senso del nostro “fare”. Tuttavia
questa esperienza di buio è importante: ci serve a capire la verità di noi stessi e di un Dio di cui
abbiamo bisogno.
SALMO 127 (pregato da un solista)
Se il Signore non costruisce la casa,
invano vi faticano i costruttori.
Se il Signore non custodisce la città,
invano veglia il custode.
Invano vi alzate di buon mattino,
tardi andate a riposare
e mangiate pane di sudore:
il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.
Ecco, dono del Signore sono i figli,
è sua grazia il frutto del grembo.
Come frecce in mano a un eroe
sono i figli della giovinezza.
Beato l'uomo che ne ha piena la faretra:
non resterà confuso quando verrà a trattare
alla porta con i propri nemici.
RITORNELLO
silenzio DI PASSAGGIO
Mentre camminiamo nel buio, ripensiamo alle nostre “fatiche inutili” senza un Gesù
Vivo vicino a noi...
2. “GETTATE LA RETE!” ... “É IL SIGNORE!”
2
Dal Vangelo secondo Giovanni (4-6).
Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che
era Gesù. Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No".
Allora disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e
non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.
SUL BRANO
Il sole sta sorgendo, ma l’umore dei pescatori non potrebbe essere più cupo. Visto il risultato
della pesca, Pietro e i pescatori rispondono con un secco “no” a chi chiede loro “come è andata”.
Quando le cose non vanno per niente bene è un po’ dura essere ottimisti e contemporaneamente
ammettere di “aver fatto cilecca”! Ma la Voce dell’Estraneo dice loro: "Gettate la rete dalla parte
destra della barca e troverete". Forse essi non hanno compreso questo comando, ma avrà loro
ricordato che un giorno, anni addietro, su quello stesso lago, avevano ubbidito a delle parole molto
simili...
Dal Vangelo secondo Luca (5,1-6).
Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva
ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù vide due barche ormeggiate alla sponda. I
pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di
scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando
ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e calate le reti per la pesca". Simone
rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua
parola getterò le reti". E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si
rompevano. (Lc 5, 1-6)
ATTUALIZZIAMO
Ci sono delle mattine in cui, pur sorgendo il sole, forse non riusciamo ad alzarci e cogliere la
bellezza del giorno, ma solo la sua pesantezza. Eppure, sulla riva della nostra giornata, c’è Gesù. Il
problema è che non lo riconosciamo presente. Egli ci chiama suoi “figlioli”, quasi riconoscendo la
nostra fatica a muoverci. Ci invita a “gettare la rete per la pesca”, cioé a non stancarci di fidarci di
Lui, di ascoltare la Sua Voce. Come a dire che non dobbiamo pensare di sapere già come le cose
andranno, oppure fare le cose tanto per farle...
La Voce del Risorto ci richiama alla sua Presenza vicino a noi, ma anche al nostro vivere più
consapevole la nostra giornata con Lui. Ogni giorno la Voce di Dio, la Sua Parola, ci invita a mettere
tutto noi stessi nei nostri impegni quotidiani, con la certezza che Dio sostiene il nostro lavoro.
SEGNO: rete.
CANTO: PIETRO VAI
RE-
SOL-
RE-
1. Signore ho pescato tutto il giorno
SIb
DO
FA
LA
le reti son rimaste sempre vuote
SOL-
LA
RE-
FA
s'è fatto tardi, a casa ora ritorno
SIb
DO
RE-
Signore son deluso me ne vado.
RE-
SOL-
RE-
LA7
La vita con me è sempre stata dura
SIb
DO
FA LA
e niente mai mi da soddisfazione
SOL-
LA
RE-
FA
la strada in cui mi guidi è insicura
SIb
DO
LA
son stanco e ora non aspetto più.
RE
LA
SI-
FA#-
SOL
"Pietro vai, fidati di me, getta ancora
RE
LA4 LA
SI-
in acqua le tue reti. Prendi ancora
FA#-
SOL
RE
SOL
RE
3
il largo sulla mia parola con la mia potenza
MI-
SI- SOL
io ti farò
LA
SOL
RE
pescatore di uomini".
2. Maestro dimmi: cosa devo fare,
insegnami Signore dove andare;
Gesù dammi la forza di partire
la forza di lasciare le mie cose.
Questa famiglia che mi son creato
la barche che a fatica ho conquistato:
la casa, la mia terra, la mia gente,
Signore, dammi Tu una fede forte.
Dal Vangelo secondo Giovanni (7-8).
Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "E' il Signore!". Simon Pietro
appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si
gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di
pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
SUL BRANO
Il grido del discepolo squarcia il buio interiore ed esteriore dei discepoli. Pietro rimane come
folgorato, ma subito si getta in mare incontro al Signore. Il desiderio di incontrarlo è fortissimo.
Per rispetto, Pietro si veste per non presentarsi nudo davanti al Suo Signore, ma, dopo la
nuotata, uscirà dal lago bagnato fradicio.
Pietro sa che non sarà mai perfetto davanti a Gesù, che sarà sempre mancante. Allo stesso
modo di come si è sentito sempre in quel giorno sul lago...
Dal Vangelo secondo Luca (5, 8)
Al veder la pesca, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore,
allontanati da me che sono un peccatore".
(breve silenzio)
ATTUALIZZIAMO
Anche noi davanti a Dio ci presentiamo con il “vestito” della nostra umanità, spesso appesantito
dalla nostra negatività, diffidenza, povertà, peccato... Eppure non possiamo fare a meno di andare
incontro a Cristo. Andare incontro a Lui, provoca in noi da una parte il timore, dall’altra il
desiderio. Vorremmo presentarci migliori, ma non lo siamo.
Forse proprio per questo riconosciamo che solo Lui “è il Signore”: perché abbiamo sempre una
parte di noi che vorremmo nascondere, ma che tuttavia sentiamo di poter presentare solo a Lui.
In fondo Egli ci conosce già!
RITORNELLO
silenzio DI PASSAGGIO
Nella nostra “nuotata” verso prossima tappa, ripensiamo in silenzio al nostro desiderio
e alla nostra fatica a mostrarci davanti a Dio nella preghiera.
3. “VENITE A MANGIARE!”
SEGNO: un fuoco di brace (con due pesci sopra)
Dal Vangelo secondo Giovanni (9-14).
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse
loro Gesù: "Portate un pò del pesce che avete preso or ora". Allora Simon Pietro salì nella
4
barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero
tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli
osava domandargli: "Chi sei?", poiché sapevano bene che era il Signore. Allora Gesù si
avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.
Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato
dai morti.
SUL BRANO
I discepoli, giunti da Gesù, appaiono come colti dal mistero di un’incontro inaspettato con Lui. Il
loro silenzio è carico di gioia, di rispetto e forse anche un po’ di turbamento.
Momento centrale è il pasto di Gesù con i suoi discepoli. Il Risorto è presente e “li nutre” nello
spirito e nel corpo. Il pane richiama l’Eucaristia, mentre il pesce è il simbolo dell’immortalità. Gesù
comunica vita eterna a chi crede in Lui e nella Sua Parola.
ATTUALIZZIAMO
Ogni volta che partecipiamo all’Eucaristia siamo chiamati “Beati”, perché Cristo si offre come
“Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”. Egli si rivela a noi come la Luce vera che illumina
ogni uomo. Siamo perciò chiamati a nutrirci di Lui, per essere in comunione con Lui e tra di noi.
Accogliere l’Eucaristia, significa accogliere Cristo stesso in noi. Ricevere l’Eucaristia significa
accogliere la Vita di Dio in noi, significa diventare sempre più conformi al disegno di Dio in noi,
cioé diventare figli nel Figlio. Questo è il disegno di Dio su di noi: accogliere l’Amore di Gesù
nell’Eucaristia per diventare figli della Luce, testimoni del suo Amore.
Dal Vangelo secondo Giovanni (1, 9-13)
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
SEGNO: accendiamo i lumini
CANTO: SPIRITO DI SANTITA’
Spirito di santità,
Spirito di luce,
Spirito di fuoco,
scendi su di noi.
Spirito del Padre,
Tu sei la luce,
manda a noi dal ciel
lo splendore di gloria. R.
Unzione celeste,
Fonte di vita,
rinfranca i cuori
e guarisci i corpi. R.
Testimone verace,
Tu ci mandi nel mondo
a proclamare
che Cristo è Risorto. R.
Facci conoscere
l’Amore del Padre
e rivelaci il volto
di Cristo Gesù. R.
Fuoco che illumini,
5
Fonte di vita,
Tu rendi gloriosa
la croce del Signor. R
silenzio DI PASSAGGIO
mentre ci dirigiamo verso la cappella, pensiamo al valore del dono dell’Eucaristia e alla
forza che viene in noi dell’essere in comunione con Cristo.
4. “MI AMI TU?”
Dal Vangelo secondo Giovanni (15-17)
Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene
tu più di costoro?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse:
"Pasci i miei agnelli". Gli disse di nuovo: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?". Gli rispose:
"Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pasci le mie pecorelle". Gli disse
per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?". Pietro rimase addolorato che per la
terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio
bene". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecorelle.
CANTO: RE DI GLORIA
SEGNO: Eucaristia
DAVANTI ALL’EUCARISTIA
Gesù è davanti a noi e ci dice “TI AMO”... ce lo ripeterà continuamente in questa notte di
preghiera. E a noi toccherà prendere posizione di fronte a questo amore, guardando in noi stessi, in
profondità, per prendere coscienza del bene che vogliamo al Signore e del bisogno di purificare il
nostro amore per gli altri.
(conclusione in silenzio)
PER L’ADORAZIONE
“CHE COSA TI IMPORTA?” (cfr Gv 21, 18-23)
Il grido “seguimi" è un invito a seguire Gesù nel martirio. Pietro dice sì alla propria morte
violenta. Eppure, quando vede il discepolo amato seguire Gesù, vuole sapere che cosa accadrà di
lui. Gesù rifiuta bruscamente questa domanda: “se voglio che egli rimanga finché io venga, che
importa a te?”. Il cammino di ciascuno è un mistero. Non sta a Pietro conoscere il destino degli
altri. Non deve seguire Gesù perché lo fanno tutti, ma perché ama Gesù. L’amore non fa
paragoni. Non fa calcoli sul comportamento degli altri. L’amore ama perché ama.
La risurrezione non significa che noi riusciamo a camminare dritti e liberi verso dove
vogliamo. La risurrezione si afferma solamente quando siamo pronti a “lasciarci cingere i
fianchi” da Dio. Decisivo è che io sia con chi amo, nella vita o nella morte, nella gioia come nella
sofferenza, nella libertà o nelle catene che mi legano. Invece noi seguiamo Gesù volentieri, ma
vogliamo anche legare la nostra sequela a condizioni: solamente se coloro che amiamo
percorrono la stessa strada siamo pronti a seguire Gesù ovunque! Solamente se il confratello
medita quotidianamente, continuo a percorrere il mio cammino interiore. Solamente se un mio
amico si impegna nel civile, mi ci impegno anche io anche sei mi provoca molte tensioni. Forse da
solo me ne sarei lavato da tempo le mani su tante cose...
Gesù invita non solamente Pietro, ma ciascuno di noi a percorrere il nostro cammino
personale, senza sbirciare a destra o a sinistra se lo fanno anche gli altri. L’amore guarda
solamente all’amato e non al paragone con gli altri. Solo così diventerò me stesso nell’amore.
(Grun)
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