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REGIONE PIEMONTE
Azienda Sanitaria Locale n° 13
PRESIDIO OSPEDALIERO SS. TRINITA’ ARONA
PROGETTAZIONE GRUPPO PRESSURIZZAZIONE E RISERVA IDRICA ANTI INCENDIO
0). PREMESSE
L’Azienda Sanitaria Locale n° 13 nell’ambito degli interventi rivolti all’attuazione del
Progetto di adeguamento generale di Prevenzione incendi relativo all’Ospedale di Arona,
ha affidato, al sottoscritto Ing. Maurizio Riboni, con studio tecnico in Novara, Via Giovanetti
n° 5, l’incarico di redigere il progetto esecutivo, per la realizzazione delle opere relative alla
formazione di riserva idrica antincendio, con annessa camera di manovra da realizzarsi in
locale adiacente pre-esistente da adattare all’uso previsto, ed annesse opere
impiantistiche elettro-meccaniche.
PROGETTO ESECUTIVO – CALCOLI ESECUTIVI DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI
ING.MAURIZIO RIBONI STUDIO DI INGEGNERIA
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PROGETTAZIONE GRUPPO PRESSURIZZAZIONE E RISERVA IDRICA ANTI INCENDIO
Criteri progettuali adottati
Nell’ambito del suddetto incarico è stata infatti richiesta la progettazione esecutiva della
riserva idrica e del gruppo di pressurizzazione secondo le specifiche previste nel progetto
di variante al certificato di prevenzione incendi redatto da COOP/ARCH G1 Dr. Arch.
Moro.
La localizzazione della riserva idrica a seguito di analisi di varie ipotesi e della
considerazione dei vincoli operativi esistenti nel sito è stata prevista nella zona adiacente il
Viale Berrini, in sede interrata e prossima al locate esistente adattato con il presente
progetto a camera di manovra per l’istallazione delle apparecchiature di pressurizzazione
controllo necessarie alla funzionalità dell’impianto.
Le riserva destinata esclusivamente alle esigenze previste dal progetto di prevenzione
incendi testè menzionato, dovrà prima della sua entrata in funzione, essere allacciata alla
rete anti incendio esistente previa verifica della totale assenza di interconnessioni con la
rete ad uso sanitario.
Tale attività di verifica ed adeguamento non è svolta nella presente progettazione e sarà
operata a cura dell’Amministrazione appaltante mediante le somme a disposizione
previste nel quadro economico di spesa.
L’alimentazione de serbatoi, avviene dalla utenza acquedottistica esistente dal lato del
Viale Berrini.
L’alimentazione elettrica avviene da quadro preferenziale asservito da generatore
elettrogeno di presidio in locale adiacente.
L’alimentazione dei circuiti idraulici esistenti è stata prevista impiegando sezioni
dimensionate in modo da assicurarne la funzionalità anche in caso di ampliamenti
eventuali.
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1) parametri di dimensionamento delle riserve
La progettazione svolta, consiste nell’adempiere e soddisfare l’esigenza relativa alla
formazione di una riserva idrica atta a garantire le specifiche derivanti dalla normativa antiincendio, (aggiornando la capacità ipotizzando una ridondanza sul minimo di legge di circa
25%)
Dopo un attento esame dei luoghi, degli impianti esistenti e delle caratteristiche generali
dell’infrastruttura, visionati anche i contenuti del progetto di adeguamento generale di
prevenzione incendi, approvato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Novara
competente per territorio, si è proceduto nella progettazione di cui alla presente relazione
tecnica tenendo conto degli aggiornamenti normativi ed in particolare del DM. 18.09.2002.
Anzitutto, basandosi sui dati sopra menzionati, e sulla base delle normative vigenti, sono
state determinate la capacità dei serbatoi di riserva anti-incendio.
Il volume minimo richiesto per la riserva, è stato quindi determinato con i seguenti
riferimenti:
1) Volume serbatoi di riserva idrica anti-incendio: m3 55
rif. D.M. 18.09.2002
volume minimo richiesto dalle norme:
120l/min*n.2 idranti*3 colonne*60 min= 43.200 l
Tale volume di riserva è stato progettato ottenendolo mediante n. due serbatoi
metallici interrati e comunicanti, localizzati secondo gli elaborati grafici di progetto
aventi una capacità utile di circa 27.5 m3 .
Come evidenziato, tali serbatoi sono stati progettati tenendo conto di un volume
disponibile leggermente superiore al minimo richiesto:
2) Riserva anti-incendio e condizioni particolari di funzionamento
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Il gruppo di pressurizzazione è del tipo sopra battente in considerazione della posizione
relativa della camera di manovra (in locale pre-esistente) e dei serbatoi di riserva.
L’alimentazione della riserva è prevista da acquedotto con circuito indipendente e dotato,
a monte, di apposito disconnettore.
Detta riserva, è stata progettata prevedendo tutte le dotazioni richieste dalla normativa
vigente e dalla regole della buona tecnica, quali livelli controlli e segnalazioni relativi ai
troppo pieno e troppo vuoto della riserva nonché degli sfiati, degli sfiori di troppo pieno e
scarico in fogna, interconnessioni tra le vasche, allacciamenti ad acquedotto e pozzo,
allacciamenti al gruppo di pressurizzazione UNI 9490 anti incendio.
In particolare il collegamento di troppo pieno della riserva sarà asservito da controllo
mediante flussostato riportante segnalazione in guardiola onde consentire tempestivi
interventi in caso di guasto ed evitare onerose perdite.
Il locale di manovra in adempimento alla normativa vigente per gli impianti anti-incendio ed
a tutela anche di un regolare ed efficiente funzionamento dei gruppi di pressurizzazione
sarà dotato di termo convettori elettrici termostatati atti ad impedire il congelamento
dell’acqua ed il conseguente grippamento o guasto degli impianti in servizio.
L’impianto, è infine dotato di collegamento ausiliario by-pass, per consentire la continuità
minima di servizio durante le manutenzioni.
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Prescrizioni generali
Normativa di riferimento:
Le opere strutturali, sono state progettate in conformità alla vigente normativa in materia di
strutture ed in particolare:
L.1086 del 5/11/1971 “Norme tecniche per la disciplina delle opere in conglomerato
a)
cementizio armato e, precompresso ed a struttura metallica”.
D.M. 09.01.1996 “Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle
b)
strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche”
D.M. LL.PP. 03.12.1987 “Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e
c)
collaudo delle costruzioni prefabbricate”
D.M. 16-Gennaio-1996 – “Norme Tecniche relative ai criteri generali per le verifiche
a)
di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”-.
In particolare per le azioni variabili agenti sulle strutture sono state assunti:
a) Carico Neve (secondo D.M. 16/01/96)
Zona I
(Piemonte)
as=310m<200m
qsk=160 kg/m2
0°<<15° -copertura in esame  1=3 = 0.8
per il carico della neve si assume q=160 kg/m2
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Prescrizioni operative:
Tutte le dimensioni e le condizioni influenti sul cantiere dovranno essere verificate,
qualunque discordanza con i disegni di progetto dovrà essere risolta con la “Direzione
Lavori” prima di procedere all’esecuzione. In particolare eventuali fori attraverso muri,
travi, solai, oltre a quelli previsti nei disegni strutturali, non possono essere eseguiti senza
la preventiva approvazione della D.LL.
Tutte le opere strutturali ed i materiali dovranno essere conformi alle richieste delle
specifiche progettuali.
Caratteristiche dei materiali
Per le strutture realizzate in opera vengono prescritte le seguenti caratteristiche di
resistenza:
Per le strutture gettate in opera, i calcestruzzi dovranno essere confezionati con cemento
tipo UNI ENV 197/1 tipo I 32.5 R
Calcestruzzo per magroni di regolarizzazione dei piani di getto e posa sottofondazioni
150 Kg di cemento R 325 per m3 d’impasto
Dosaggio minimo
Calcestruzzo per strutture anche non armate e di sottofondazione Rbk 250 Kg/cm2
Rbk 300 Kg/cm2
Calcestruzzo per strutture
Consistenza 10-15 slump (fluido) o secondo esigenze posa
Diametro massimo dell’inerte 25 mm.
Tutto l’acciaio di armatura in barre dovrà essere del tipo ad aderenza migliorata FeB 44k
controllato in stabilimento. Le reti elettrosaldate controllate in stabilimento, ad aderenza
migliorata con tensione di snervamento f(0.2)k 4400 Kg/cm2
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Dettagli delle armature
Copriferri delle armature
per solette e setti
3.0 cm
per travi e pilastri
3.0 cm
per muri di contenimento e fondazioni gettate in opera
4.0 cm
Giunzione delle armature per sovrapposizione, se necessaria, di 40 diametri e comunque
sfalsate.
Descrizione generale della struttura progettata
Trattasi di muri di contenimento in calcestruzzo armato ordinario per consentire il
mantenimento degli accessi perimetrali alla centrale termica esistente in fregio alla quale
verranno posati in opera i due serbatoi interrati.
Lo spessore della parte in elevazione è costante e pari a cm 20 mentre il cordolo di
fondazione è previsto di spessore pari a quello delle fondazioni adiacenti pai a 50 cm alle
qual isi prevede di collegarsi mediante pioli di ancoraggio vincolati con resine epossidiche.
per garantire oltre ad una migliore distribuzione delle azioni interne anche una idonea
funzionalità del sistema di impermeabilizzazione.
Le ipotesi di carico adottate prevedono oltre ai carichi permanenti, le azioni trasmesse dal
terreno di rinfianco e di ricoprimento (previsto Hmax m 0.50) dalla falda, un ulteriore
sovraccarico per transito accidentale di mezzi leggeri (300 Kg/m2) alternativo al carico
della neve (pari a 160 Kg/m2).
L’analisi dei carichi svolta prevede quindi:
Terreno
= 1850 Kg/m3
=25° c=0 Kg/cm2
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Per il calcolo delle spinte orizzontali del terreno esercitate sul manufatto interrato, è stata
considerata cautelativamente la spinta a riposo data la rigidezza dei manufatti realizzati.
I diagrammi di carico adottati risultano riferiti ad un elemento di larghezza unitaria dello
scatolare rispetto al quale è svolta l’analisi:
Le condizioni di carico esaminate prevedono le situazioni di possibile esercizio del
manufatto A Carichi permanenti strutturali
B
Carichi esterni dovuti al terreno di rinfianco (spinta a riposo)
D
Sovraccarichi variabili sul terrapieno ulteriori 300 Kg/m2.
Dall’inviluppo delle precedenti combinazioni di carico esaminate derivano le sollecitazioni
più gravose cui è sottoposta la struttura ed in base alle medesime è stato svolto il
dimensionamento della stessa effettuato con riferimento al metodo delle tensioni
ammissibili.
Verifica portanza suolo
Carico di sicurezza del terreno assunto pari a 2.0 Kg/cm 2
Nelle condizioni maggiormente sfavorevoli corrisponde un carico specifico sul terreno
tmax= 1.45 Kg/cm2 <2.0 Kg/cm2
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OPERE ELETTRO-MECCANICHE
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4) OPERE IMPIANTISTICHE ELETTRICHE
Prescrizioni tecniche generali
Per la realizzazione degli impianti elettrici contrattuali descritti nella presente Specifica
Tecnica dovranno essere osservate tutte le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano
(C.E.I.) nonchè, in quanto esistenti, le correlative tabelle di Unificazione Elettrotecnica
(UNEL).
Delle norme e tabelle sopra richiamate si intendono valide, agli effetti degli accordi sanciti
nella presente Specifica Tecnica, l'ultima edizione (comprensiva degli eventuali
emendamenti o varianti) in vigore alla data di stipulazione del contratto.
Dovranno inoltre essere osservate le vigenti: prescrizioni del D.P.R. n. 547 (27.4.1955) per
la prevenzione degli infortuni del lavoro, nonché le successive regolamentazioni e circolari
inerenti; legge n. 186 del 1° marzo 1968; legge n. 791 dell'ottobre 1977; legge n. 46 del 5
marzo 1990 “Norme per la sicurezza degli impianti”; D.P.R. n.447 del 06 dicembre 1991
“Regolamento di attuazione della Legge n.46 del 05 marzo 1990”; D.P.R. n. 392 del 18
Aprile 94. Regolamento secondo disciplina del riconoscimento delle imprese ai fini della
installazione, ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di
sicurezza; modalità di carattere generale precisate dalle Società distributrici di energia
elettrica
e
telefoni;
raccomandazioni
delle
Unita'
Socio
Sanitarie
Locali
(ex
ENPI);prescrizioni del Comando dei Vigili del Fuoco territorialmente competente.
Tutti i materiali elettrici previsti e impiegati per la realizzazione degli impianti oggetto della
presente specifica, che appartengono a categorie ammesse al marchio qualita', dovranno
essere marchiati IMQ o altri equivalenti marchi in ambito CEE o dotati di omologazione
rilasciata dai laboratori riconosciuti, sempre in ambito CEE e/o dotati di autocertificazione
di conformità del costruttore.
Classificazione dei materiali
Tutti gli apparecchi e i materiali impiegati negli impianti elettrici, devono essere adatti
all'ambiente in cui sono installati e devono in particolare resistere alle azioni meccaniche,
chimiche o termiche alle quali possono essere esposti durante l'esercizio. Devono essere
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rispondenti alle relative norme C.E.I. ed alle tabelle CEI-UNEL ove queste esistano. In
particolare i materiali e gli apparecchi per i quali è prevista la concessione del Marchio di
Qualità devono essere muniti di detto Marchio (I.M.Q.).
Cavi e conduttori
Tutti i conduttori impiegati nell'esecuzione dell'impianto devono avere un tipo ed un grado
di isolamento corrispondenti ai valori indicati dalle Norme C.E.I. in particolare i cavi
multipolari dovranno essere del tipo FG7OR (C.E.I. 20-22) e quelli unipolari N07V-K
(C.E.I. 20-20) autoestinguente a bassa emissione di gas tossici. Le sezioni minime
consentite per i conduttori, devono essere di sezione minima:
2,5 mmq per le prese ed i circuiti forza motrice
1,5 mmq per i circuiti luce ,ausiliari ,di segnalazione.
I colori devono fare riferimento alle prescrizioni della tabella CEI-UNEL e cioè:
Azzurro chiaro il conduttore di neutro
Nero, Marrone, Grigio per le fasi
Giallo/Verde il conduttore di protezione.
Carico convenzionale
La sezione dei conduttori e la portata delle apparecchiature da installare, devono essere
proporzionate al carico convenzionale dell'impianto. la sezione dei cavi dovrà essere
calcolata in modo che la massima caduta di tensione, a fondo linea, non superi il 4% e la
densità di corrente nei conduttori, applicando i coefficienti correttivi alle condizioni di posa
non dovrà superare il 90% di quella ricavabile dalla tabella CEI-UNEL 35024-70. La
massima potenza ammissibile per fase, sulla distribuzione luce, sarà di 1000W.
Tubazioni
I tubi protettivi dovranno essere in materiale termoplastico di tipo autoestinguente a bassa
emissione di gas tossici, rigidi o flessibili, del tipo "pesante" corrispondenti rispettivamente
alle tabelle UNEL 37118/72 e rispondenti alle norme C.E.I. 23-8 1973. Il diametro interno
dei tubi deve essere in ogni caso pari almeno a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto
al fascio di cavi in esso contenuto e ad 1,5 volte nel caso i cavi siano del tipo con guaina
metallica e comunque non inferiore a 16 millimetri. Il tracciato dei tubi deve avere
andamento rettilineo, orizzontale o verticale. Le curve devono essere effettuate con
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appositi raccordi nel caso di tubazione rigida, o con curvature che non danneggino il tubo
stesso e non compromettano la sfilabilità dei cavi; in particolare è vietato l'uso di gomiti e
dei giunti a "T". Tutti gli accessori a corredo dovranno essere installati al fine di mantenere
l'adeguato grado di protezione.
Tubazioni in acciaio
I tubi metallici devono rispondere alla caratteristica UNI 3824 devono essere in acciaio,
zincati. Il diametro dei tubi deve essere tale da permettere la facile sfilabilità dei conduttori
in essi contenuti; Il diametro interno dei tubi deve essere in ogni caso pari almeno a 1,5
volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi in essi contenuto.
Scatole di derivazione
Le scatole di derivazione dovranno essere in P.V.C. isolante a norme C.E.I. 20-22
autoestinguente, a bassa emissione di gas tossici e dimensionate in maniera opportuna in
modo da non avere degli "agglomerati di cavo" per il tipo da esterno esse dovranno essere
equipaggiate di pressacavi a compressione di materiale plastico. Le
scatole e le cassette di derivazione devono essere installate per ogni giunzione e
comunque ogni 15 metri di tubazione rettilinea. Le scatole e le cassette di derivazione
devono essere resistenti all'umidità ed alle sovratemperature, avere buone proprietà
isolanti ed essere resistenti agli urti. In particolare devono essere impiegate cassette di
derivazione di dimensione adeguate al numero, alla sezione dei conduttori ed alla relativa
morsettiera. Il coperchio deve essere fissato in modo sicuro ed essere apribile con
attrezzo. Quando più conduttori corrispondenti a servizi diversi sono attestati in una unica
scatola di derivazione è necessario disporre fra i morsetti ad essi relativi, opportune
paratie divisorie al fine di separarli in maniera sicura. Le giunzioni dei conduttori devono
essere eseguite mediante l'impiego di opportune morsettiere di sezione adeguata ai
conduttori e fissate sul corpo della scatola. Non sono ammesse giunzioni mediante
attorcigliature isolate con nastro adesivo. Sui morsetti delle apparecchiature elettriche è
ammesso effettuare una unica derivazione, a condizione che la sezione dei conduttori in
arrivo non sia superiore a millimetri quadrati 2,5 e in partenza non siano superiori a
millimetri quadrati 1,5. Gli impianti avranno le proprie tubazioni indipendenti per ciascun
servizio. Non saranno ammesse giunzioni di conduttori all'interno delle tubazioni.
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Impianto di terra
L'impianto comprende:

i dispersori di terra costituiti da elementi metallici posti in intimo contatto elettrico con il
terreno al fine di ottenere la massima dispersione.

il conduttore o collettore di terra che serve a collegare i dispersori tra di loro , con le
tubazioni metalliche accessibili destinate ad adduzione, distribuzione e scarico delle
acque e con tutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione. La sezione
del conduttore di terra deve rispettare le dimensioni minime imposte dalla normativa.

il conduttore di protezione che partendo dall'impianto generale di terra, arriva in ogni
parte dell'impianto, deve essere collegato a tutte le prese di corrente e direttamente
alle carcasse metalliche di tutti gli utilizzatori. In particolare è vietato utilizzare il
conduttore di neutro come conduttore di protezione e le tubazioni metalliche in genere.
Collegamenti equipotenziali
Negli eventuali locali umidi e nei locali tecnologici, si devono collegare tra di loro e al
conduttore di protezione tutte le masse metalliche che possono andare accidentalmente in
tensione, mediante una treccia di rame di sezione adeguata e mai inferiore a 6 mmq. Le
connessioni devono essere effettuate con particolare cura, mediante collari a pressione.
La resistenza del collegamento (resistenza del conduttore + resistenza delle giunzioni)
non deve essere superiore a 0,2.
Dispositivi di protezione
La protezione deve essere garantita contro i contatti diretti e indiretti e coordinata con
l'impianto di terra. Deve inoltre essere garantita la protezione dai sovraccarichi e dai
cortocircuiti sulle linee. Detti dispositivi devono essere collocati all'interno di quadri elettrici
provvisti di guide modulari per il fissaggio delle apparecchiature. In
particolare per avere un efficiente grado di protezione contro le tensioni di contatto,
dall'abbinamento di interruttore differenziale-impianto di terra, deve essere osservata la
seguente relazione:
RA  Ia  50
dove:
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RA è la somma della resistenza del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse
espresso in ohm;
Ia è la corrente che provoca l'intervento automatico del dispositivo di protezione, espresso
in ampere.
Quando il dispositivo di protezione è ad intervento differenziale, Ia è la corrente nominale
del differenziale In come da norme C.E.I. 64-8 413.1.4.2)
Verifiche
Ad impianto terminato dovranno essere accertate le caratteristiche dei materiali impiegati
e l'esecuzione dell'impianto stesso come previsto dalle norme C.E.I. seguite dal rilascio
della dichiarazione di conformità alla Legge 46/90 di cui, in seguito, si allega copia del
modello conforme al D.M. 20/02/1992 del Ministero dell'Industria del Commercio e
dell'Artigianato.
In particolare dovranno essere effettuate le seguenti verifiche:
Esame a vista dell'impianto terminato
Sfilabilità dei conduttori particolarmente nei tratti non rettilinei.
Taratura ed efficienza delle protezioni dalle sovracorrenti
Corretto funzionamento degli interruttori differenziali
Protezioni contro i contatti diretti ed indiretti.
Misura della caduta di tensione a valle delle linee
Resistenza di isolamento verso terra e fra conduttori di fase.
Resistenza dell'impianto di terra.
Descrizione delle opere elettriche progettate
Interruttore generale da inserire nel quadro elettrico linee sotto gruppo elettrogeno
L’interruttore di protezione della linea di alimentazione del quadro elettrico all’interno del
locale pompe, sarà del tipo scatolato e conforme alle norme CEI 17-5; avra' le
caratteristiche tecniche di taratura di sgancio adeguate alla linea di alimentazione la parte
magnetotermica avrà protezione quadripolare 4x100A regolabile la parte differenziale
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PROGETTAZIONE GRUPPO PRESSURIZZAZIONE E RISERVA IDRICA ANTI INCENDIO
sempre di tipo regolabile avrà sganciatore con corrente di Id da 30 mA a 1 A con
regolazione.
Esso sara' installato in modo che possa essere manovrato attraverso le finestrature
modulari esistenti sul pannello frontale del quadro.
Il calcolo del fabbisogno di energia elettrica necessario al funzionamento della nuova
struttura è stato operato sulla base dei dati in possesso all’atto progettuale ed alla luce
delle apparecchiature tecnologiche previste. La somma dei fabbisogni di potenza previsti è
pari a 45 kW che dovranno essere prelevati dalla rete di distribuzione sotto generatore di
emergenza.
Linea di alimentazione da cabina elettrica
Fornitura e posa di linea di alimentazione da quadro elettrico sotto generatore in cabina
elettrica a quadro elettrico di distribuzione locale pompe, mediante cavo avente le seguenti
caratteristiche:
- non propagazione all’incendio (Norme CEI 20-22 II) e non propagazione della fiamma
(norme CEI 20-35)
- Mescola isolante con elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche (norme
CEI 20-11, CEI 20-34)
- tensione nominale 0,6/1Kv;
- tensione di prova : 4 kV in c.a.
- anima del cavo in conduttore a filo unico, corda rigida o flessibile in rame ricotto
-isolamento in gomma HEPR ad alto modulo
- guaina in pvc speciale di qualità Rz
-sigla FG7OR a 4 conduttori aventi sezione 70 mm² per ogni conduttore di fase e 35m²
per il conduttore di neutro.
Detto cavo, tramite passerella portacavi in elementi prefabbricati in pvc 60x200 mm
secondo norme DIN 50976, del tipo totalmente forata con bordo antitaglio, completa di
giunto di unione, piastra di protezione cavi e accessori ordinari e speciali di derivazione
orizzontali e verticali di sospensione a parete o soffitto, fissati a parete o soffitto mediante
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appositi tasselli a fissaggio rapido da posarsi nella zona sotterranea del complesso e
tramite tubazione interrata di nuova realizzazione, raggiungera’ il quadro elettrico di
distribuzione ubicato nel punto raffigurato dagli schemi planimetrici di progetto.
Linea di terra
Fornitura e posa di corda di rame nuda avente sezione minima 50 mmq allacciata
all’impianto generale di terra esistente nella zona sotterranea del complesso, mediante
apposito morsetto di congiunzione, tale corda sarà direttamente interrata nello scavo di
posa delle tubazioni e raggiungerà il nodo equipotenziale all’interno del locale pompe.
Quadro elettrico di distribuzione Locale pompe
Fornitura e posa di quadro elettrico di distribuzione principale, contenente gli interruttori
specificati negli schemi elettrici di progetto, in particolare dovrà avere le seguenti
caratteristiche:
conformita' alle norme CEI 17-13/1;
-tensione nominale 1000V - 50Hz;
-grado minimo di protezione IP44
-dimensioni atte a garantire un futuro ampliamento;
esso dovra' inoltre essere provvisto dei seguenti accessori:
-pannello interno metallico per l'installazione delle apparecchiature e degli interruttori
scatolati;
-profilati metallici per l'installazione delle apparecchiature modulari;
-portella trasparente con telaio in lamiera di acciaio, provvista di serratura a chiave;
-busta trasparente per schema elettrico.
Negli involucri sopra descritti saranno installate e cablate le apparecchiature riportate sugli
schemi dedicati al quadro di distribuzione dei locali in oggetto. In particolare , i vari
dispositivi da installare nel quadro, avranno le caratteristiche di seguito riportate:
-gli interruttori magnetotermici di protezione saranno dotati delle necessarie caratteristiche
elettriche e saranno del tipo modulare e conforme alle norme CEI 23-3 IV ed., mentre
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saranno conformi alle norme CEI 23-18 e successive varianti, quelli provvisti di
sganciatori a minima corrente e di rele' differenziali;
l'assemblaggio del quadro dovra' essere conforme con i seguenti criteri:
-i cavi per il cablaggio saranno unipolari tipo FG7R ed avranno le seguenti caratteristiche:
tensione nominale 0,6-1kV;
cavi flessibili in rame isolamento in PVC tipo non propagante l'incendio (CEI 20-22 II);
-ogni apparecchiatura sara' identificata con propria targhetta riportante la specifica
denominazione dell'utenza protetta;
-i circuiti che si dipartiranno dal quadro, si attesteranno direttamente sulla morsettiera di
distribuzione.
Contenimento delle linee di distribuzione
Per tutto lo sviluppo indicato sulle planimetrie di progetto, nel locale pompe sarà installata
passerella portacavi in elementi prefabbricati in pvc 60x200 mm secondo norme DIN
50976, del tipo totalmente forata con bordo antitaglio, completa di giunto di unione, piastra
di protezione cavi e accessori ordinari e speciali di derivazione orizzontali e verticali di
sospensione a parete o soffitto, fissati a parete o soffitto mediante appositi tasselli a
fissaggio rapido.
Dalle passerelle si distribuiranno tubi di contenimento cavi rigido, piegabile a freddo, di
materiale isolante a sezione circolare, non propagante la fiamma e resistente al calore ed
al filo incandescente 850° C. Liscio conforme a norme CEI 23-25, 23-38, colore unificato
grigio RAL 7035. Posato a parete o soffitto mediante appositi tasselli a fissaggio rapido.
Linee di distribuzione in partenza dal quadro elettrico
Fornitura e posa di linee di distribuzione in partenza dal quadro elettrico per
l’alimentazione di tutte le utenze all’interno della struttura detti cavi saranno posati sulla
passerella portacavi sopracitata e contenuti nelle tubazioni sopracitate. Nei punti di uscita
dal quadro elettrico e nei punti di ingresso delle utenze detti cavi saranno protetti da
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opportuni pressacavi. I cavi dalle sezioni riportate sugli schemi, avranno le seguenti
caratteristiche:
- non propagazione all’incendio (Norme CEI 20-22 II) e non propagazione della fiamma
(norme CEI 20-35)
- Mescola isolante con elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche (norme
CEI 20-11, CEI 20-34)
- tensione nominale 0,6/1Kv;
- tensione di prova : 4 kV in c.a.
- anima del cavo in conduttore a filo unico, corda rigida o flessibile in rame ricotto
-isolamento in gomma HEPR ad alto modulo
- guaina in pvc speciale di qualità Rz
-sigla FG7OR a 4 conduttori aventi sezione 120 mm² per ogni conduttore di fase e
70mm² per il conduttore di neutro.
Prese di forza motrice
Nel punto raffigurato sulle planimetrie di progetto verrà installato quadretto in pvc
contenente 1 presa di tipo interbloccato CEE 3 poli + terra 380V 16 A provvista di fusibili di
protezione ed 1 presa di tipo interbloccato 2 poli + terra 16 A provvista di fusibili di
protezione. Detto quadretto dovrà essere fissato sulla parete tramite opportuni tasselli ad
una altezza non inferiore a m 1,5
Distribuzione ed illuminazione di tutti i locali in oggetto
All’interno del locale pompe, la linea di alimentazione per l’impianto di illuminazione sarà
collegata agli apparecchi illuminanti la cui accensione sara' effettuata tramite interruttore,
con segnalazione illuminazione accesa, realizzato in conformita' alle norme CEI 23-9 e
sara' del tipo modulare componibile, 16A - 220V, verra' installato in scatola con grado di
protezione IP44 ad una quota dal pavimento di = 1000 mm all’esterno del locale. Gli
apparecchi illuminanti da plafone, dislocati in pianta come da planimetrie di progetto,
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conformi alle norme CEI 34-21 e 34-23, provvisti di 2 tubi fluorescenti da 58W ciascuno
protetti da opportuno schermo in policarbonato a protezione minima IP55 e reattori rifasati.
All’esterno e sulla scala di accesso al locale pompe, la linea di alimentazione per
l’impianto di illuminazione sarà collegata agli apparecchi illuminanti la cui accensione sara'
effettuata tramite deviatori, con segnalazione illuminazione accesa, realizzato in
conformita' alle norme CEI 23-9 e saranno del tipo modulare componibile, 16A - 220V,
verranno installati in scatola con grado di protezione IP44 ad una quota dal pavimento di =
1000 mm all’esterno del locale. Gli apparecchi illuminanti, dislocati in pianta come da
planimetrie di progetto,
conformi alle norme CEI 34-21 e 34-23, saranno di tipo a
tartaruga provvisti di lampada ad incandescenza 60W ciascuna protetti da opportuno
schermo protezione minima IP55. Un apparecchio illuminante fissato su palo in
vetrotresina h= 200mm per l’illuminazione dell’accesso alle scale sarà di tipo conforme alle
norme CEI 34-21 e 34-23, provvisto di 2 tubi fluorescenti da 18W compatti tipo PL protetto
da opportuno schermo in policarbonato a protezione minima IP55 e reattori rifasati.
Per L’illuminazione del torrino di ispezione, la linea di alimentazione per l’impianto di
illuminazione sarà collegata agli apparecchi illuminanti la cui accensione sara' effettuata
tramite interruttore, con segnalazione illuminazione accesa, realizzato in conformita' alle
norme CEI 23-9 e sarà del tipo modulare componibile, 16A - 220V, verrà installato in
scatola con grado di protezione IP44 ad una quota dal pavimento di = 1000 mm all’esterno
del locale. Gli apparecchi illuminanti, dislocati in pianta come da planimetrie di progetto,
conformi alle norme CEI 34-21 e 34-23, saranno di tipo a tartaruga provvisti di lampada ad
incandescenza 60W ciascuna protetti da opportuno schermo protezione minima IP55.
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Impianto equipotenziale
Il nodo equipotenziale locale sarà ubicato all’interno del locale pompe e sarà costituito da
sbarra di rame provvista di opportuni morsetti per il collegamento dei conduttori di
protezione ed equipotenziali. Alla sbarra faranno capo oltre al conduttore di terra entrante,
tutti i conduttori equipotenziali e di protezione, in modo distinguibile mediante applicazione
di contrassegni numerati. I conduttori equipotenziali saranno connessi a tutte le masse
estranee della nuova struttura, saranno considerate masse estranee tutte le parti
conduttrici, non facenti parte dell’impianto elettrico, suscettibili ad introdurre il potenziale di
terra o altri potenziali. L’egualizzazione del potenziale sarà realizzata mediante
connessioni elettriche dirette tra massa estranea ed il nodo equipotenziale locale con cavo
isolato (giallo - verde) in rame della sezione nominale di 6 mmq
Termoconvettori elettrici
Fornitura e posa di 2 termoconvettori elettrici tipo Vortice 70221 alimentazione elettrica
220V potenza 2000W provvisti di selettore velocità e termostato di impostazione della
temperatura per il funzionamento. Detti convettori saranno già certificati dal costruttore e
provvisti di marchio CE, saranno fissati a muro tramite opportuni tasselli ad una altezza di
40 cm dal pavimento.
Estrattore d’aria elettrico da parete
Fornitura e posa di 1 Aspiratore elicoidale assiale da muro per l’espulsione diretta dell’aria
avente portata minima 1500 mc/h alimentato a 220V 50Hz potenza 90W foro 250 mm con
comando temporizzato. Dotato di motore asincrono ad induzione con grado di protezione
IP 55 montato su cuscinetti a sfera e telaio in lamiera d’acciaio zincata verniciata con
griglia di protezione per installazione in ambienti industriali.
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5) OPERE IMPIANTISTICHE MECCANICHE
Prescrizioni generali
Normativa di riferimento
Le principali norme di riferimento per la progettazione e la realizzazione dell’impianto
sono:

D.M.18.09.2002

Legge 5 marzo 1990 n. 46 (norme per la sicurezza degli impianti);

Norme UNI 9490 (calcolo impianto antincendio);

Legge 447/95 Legge quadro sull’inquinamento acustico

Norme UNI 9335 valvole di sicurezza

Norme UNI 5364 Collaudo e regole per la presentazione delle offerte

Norme UNI 8863 tubi in acciaio –serie media- con procedimento tipo Mannesman

Norme UNI 6507/69 tubi rame senza saldatura per impianti idrotermosanitari

Norme UNI 1701 valvole, detentori in bronzo

Norme UNI 4891 valvole, detentori in ottone

Valvole in ghisa: corpo UNI 5007/69, otturatore UNI 6139/68, vite di manovra UNI
5705/65

Norme C.E.I. 64/8

UNI 10779 reti idranti

Piano di emergenza ed evacuazione redatto ai sensi Del D.lgs 626/94 e Del D.M.
10/03/1998
Specifiche dei materiali e di installazione
Materiali ferrosi zincati
Tutti i manufatti ferrosi zincati (zanche, staffe, supporti, ecc.) da impiegare per la
esecuzione delle opere, dovranno essere sottoposti a zincatura per immersione a caldo
con procedimento Sendzimir.
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Le tolleranze di spessore e di massa dello zinco, per gli accessori metallici ricavati da
lamiere zincate, sono indicate nella Norma di Unificazione:
-UNI 5753 "Prodotti finiti piatti di acciaio non legato, rivestiti - Lamiere sottili e nastri larghi
di spessore minore di 3 mm zincati a caldo.".
Le tolleranze di spessori e di massa dello zinco per accessori di acciaio aventi spessore
superiore a mm 3,1 devono essere conformi alla Norma di Unificazione:
-UNI 5744” Rivestimenti metallici protettivi applicati a caldo - Rivestimenti di zinco ottenuti
per immersione su oggetti diversi fabbricati in materiale ferroso".
Tubazioni
Per i tubi in acciaio potrà essere richiesta l'esecuzione in fabbrica della prova idraulica di
pressione stabilità dalle norme UNI.
Tubazioni in acciaio zincato
Le tubazioni sino al diametro di 4" dovranno essere in acciaio senza saldatura, serie gas
normale (UNI 8863), zincate (UNI 5745), trafilate con processo "Mannesman".
La filettatura dei tubi dovrà rispondere alla Norma di Unificazione:
-UNI ISO 7/1 "Filettatura tubazioni per accoppiamento a tenuta sul filetto - Designazioni,
dimensioni, tolleranze".
La zincatura dovrà essere effettuata a caldo per immersione in zinco fuso della qualità
commerciale di prima fusione, con purezza non minore di quella dello zinco Zn A 98,25
(UNI 2013).
Per i diametri superiori le tubazioni dovranno essere in acciaio nero zincato a caldo dopo
la lavorazione con giunzioni a flangia.
In alternativa si dovranno usare per diametri da 5" e 6" tubi zincati gas (UNI 8863).
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Le tubazioni dovranno avere le seguenti caratteristiche minime:
diametro
diametro esterno
spessore
tubo con
max
min
mm
17,4
21,7
27,1
34,0
42,7
48,6
60,7
76,3
89,4
114,9
mm
manicotto
3/8"
1/2"
3/4"
1"
1"1/4
1"1/2
2"
2"1/2
3"
4"
mm
16,7
21,0
26,4
33,2
41,9
47,8
59,6
75,2
87,9
113,0
2,00
2,35
2,35
2,90
2,90
2,90
3,25
3,25
3,65
4,05
kg/m
0,807
1,48
1,50
2,34
3,00
3,45
4,82
6,17
8,10
11,70
Tubi e raccordi di polietilene ad alta densità (PEAD)
Le forniture dei tubi e dei raccordi di polietilene ad alta densità (PE a.d.) dovranno
rispondere per tipo, dimensioni, requisiti alle Norme di Unificazione UNI per gli impieghi
previsti nel presente appalto.
Raccordi
I raccordi per la congiunzione dei tubi dovranno essere sottoposti nello stabilimento di
fabbricazione, a pressione di prova di Kg/cm2 40 se di diametro nominale fra 1/8" e 3/4"
ed alla pressione di Kg/cm2 25 se di diametro nominale uguale o superiore a 1", tali prove
dovranno essere confortate dalla dichiarazione rilasciata dalla Ditta fornitrice.
Coibentazione
Le tubazioni per l'acqua calda, acqua refrigerata, acqua fredda sanitaria e industriale
devono essere coibentate in conformità alle prescrizioni della Legge 373 del 30.04.1976,
del D.P.R. 1052 del 28.06.1977 Norme UNI 7357 e del DPR 412.
Nei casi in cui si tema il congelamento dell'acqua nelle tubazioni, queste devono essere
isolate con spessori adeguati di materiale coibente.
Dovranno essere impiegati i seguenti tipi di isolanti:
guaina tipo armaflex con comportamento al fuoco classe 1 e fasciatura tipo isogenopack.
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Valvole
Le valvole dovranno rispondere a quanto prescritto dalle Norme UNI vigenti in materia,
dovranno essere nei tipi adatti per la loro installazione all'aperto ,i corpi dovranno portare
in modo stabile il senso del flusso ed essere di:
- acciaio fuso;
- acciaio forgiato;
- bronzo.
Il meccanismo di funzionamento dovrà essere:
- a saracinesca;
- a globo;
- di ritegno;
- combinato di intercettazione e ritegno;
- a flow/control.
Tutte le valvole dovranno avere steli in materiale inossidabile.
Il loro impiego dovrà uniformarsi alle disposizioni indicate dalla STAZIONE
APPALTANTE e alle prescrizioni della normativa vigente in materia nonché alle specifiche
di progetto, in ogni caso vanno sempre applicate le disposizioni e/o prescrizioni
migliorative.
Dovranno, altresì, essere del tipo indicato nel progetto esecutivo e recare sicuri riferimenti
ad esso.
Tubazioni zincate
Le tubazioni non dovranno essere piegate o curvate.
Tutti i cambiamenti di direzione, le deviazioni e le riduzioni dovranno essere realizzati con
raccordi in ghisa malleabile a cuore bianco zincati a caldo.
Sulle tubazioni in vista dovrà essere previsto, in corrispondenza di ogni saracinesca o
manicotto, apposito bocchettone m.f. a sede conica.
E' vietato l'uso di bocchettoni su tubazioni incassate.
Le tubazioni di distribuzione e le colonne montanti di acqua dovranno essere libere di
scorrere per assorbire le dilatazioni.
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Le tubazioni dovranno essere sostenute, particolarmente in corrispondenza di connessioni
con pompe e valvole, affinché il peso non gravi in alcun modo sulle flange di
collegamento.
Prima delle esecuzioni dei collegamenti finali e del riempimento con fluidi, tutte le tubazioni
devono essere accuratamente lavate.
Le tubazioni saranno posate con spaziature sufficienti da consentire lo smontaggio nonché
la facile esecuzione del rivestimento isolante senza ostacolare i passaggi o le aperture di
aerazione.
In ogni caso si dovrà mantenere sotto le tubazioni orizzontali la maggior altezza possibile.
Nel caso di posa incassata in pavimento od a parete, le tubazioni dovranno essere
rivestite con guaine isolanti aventi anche la funzione di proteggere le superfici contro
eventuali aggressioni di natura chimica e di consentire la dilatazione per variazioni di
temperatura.
Tutti gli attraversamenti di pareti e pavimenti dovranno avvenire in manicotti di tubo
plastico rigido o acciaio zincato.
Il diametro dei manicotti dovrà essere tale da consentire la libera dilatazione delle
tubazioni.
Le estremità dei manicotti affioreranno dalle pareti o solette e sporgeranno dal filo esterno
al rustico di 25 mm.
Lo spazio libero fra tubo e manicotto dovrà essere riempito con un materiale elastico,
incombustibile e che possa evitare la trasmissione di rumore da un locale all'altro nonchè il
passaggio delle eventuali vibrazioni alle strutture.
Se dovesse presentarsi l'esigenza di attraversare con le tubazioni i giunti di dilatazione
dell'edificio, si dovranno prevedere dei manicotti distinti da un lato e dall'altro del giunto,
come pure dei giunti flessibili con gioco sufficiente a compensare i cedimenti dell'edificio.
Il collegamento delle tubazioni al valvolame dovrà sempre essere eseguito con flange o
con bocchettoni a tre pezzi; per le apparecchiature di qualsiasi tipo si dovrà sempre
inserire nell'allacciamento un raccordo antivibrante (tubo metallico flessibile).
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Tubi di PEAD
La posa dei tubi di PEAD dovrà essere eseguita attenendosi scrupolosamente alle
prescrizioni delle Ditte produttrici in funzione all’impiego previsto in progetto.
Le dilatazioni dovranno essere assorbite o da giunti di dilatazione, nel caso di tubi liberi, o
da manicotti di dilatazione nel caso di vincoli strutturali o distributivi.
I sistemi andranno calcolati in funzione dei coefficienti indicati dalle diverse Ditte
produttrici.
Valvole
Le valvole dovranno essere installate, ove possibile, su tratti orizzontali di tubazioni.
La posizione dello stelo dovrà essere verticale alto, o inclinato a non più di 45° rispetto alla
verticale con lo stelo in alto.
Qualora non fosse possibile quanto sopra, o ciò comportasse complicazioni di
percorso delle tubazioni, può essere eseguita una installazione diversa su autorizzazione
della STAZIONE APPALTANTE dietro richiesta tecnicamente comprovata dell'Appaltatore.
Supporti
Supporti tubazioni di acciaio zincato
Le tubazioni dovranno essere fissate a soffitto o sulle pareti mediante supporti, mensole o
staffe apribili a collare.
Gli attacchi di mensole a travi od a colonne costituiti da profilati a sezione aperta non
dovranno insistere unicamente sull'anima di questi ma dovranno essere irrigiditi con
fazzoletti od altri elementi strutturali.
I supporti non dovranno trasmettere vibrazioni alle strutture e essere dimensionati in modo
che le sollecitazioni a cui dovranno essere sottoposti non provochino flessioni sia verticali
che orizzontali.
Nel caso di tubazioni da isolare, dovranno essere previsti dei dispositivi complementari per
evitare il deterioramento del materiale isolante sotto l'azione del peso o della dilatazione
longitudinale.
Non è ammessa l'interruzione dell'isolamento in corrispondenza dei supporti.
La distanza massima tra i supporti dovrà essere:
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diametro tubo
fino a 3/4"
da 1" a 1"3/4
da 2" a 2"3/4
da 3" a 6"
distanza
1,50 m
2,00 m
2,50 m
3,00 m
Coibentazioni
L'isolamento di tutte le tubazioni dovrà rispondere ai requisiti riportati all'articolo 12 del
Regolamento di esecuzione della Legge 30 aprile 1976 n. 373, nonché alla normativa
vigente in fatto di prevenzione incendi a del DPR 412.
Il rivestimento isolante dovrà essere eseguito solo dopo le prove di tenuta e dopo
l'approvazione della campionatura presentata alla Direzione Lavori.
Il rivestimento dovrà essere continuo, senza interruzione in corrispondenza di supporti e/o
passaggi attraverso muri e solette, e dovrà essere eseguito per ogni singolo tubo.
In particolare nel caso di isolamento di tubazioni convoglianti acqua refrigerata o fredda
dovrà essere garantita la continuità della barriera vapore e, pertanto, l'isolamento non
dovrà essere interrotto nei punti in cui la tubazione appoggia sui sostegni.
Dovranno essere previsti anelli o semianelli di legno o sughero, ad alta densità nelle zone
di appoggio del tubo sul sostegno.
Gli anelli dovranno poggiare su gusci in lamiera posti all'esterno della tubazione isolata.
L'isolamento di componenti smontabili dovrà essere realizzato in modo che, in fase di
manutenzione, sia consentito lo smontaggio dei componenti stessi senza deteriorare
l'isolamento.
I rivestimenti dovranno essere contrassegnati nei colori prescritti dalla Norma di
Unificazione.
Tutti i rivestimenti impiegati dovranno essere accompagnati da certificazione in conformità
a quanto prescritto da Vigili del Fuoco.
Su tratti verticali di tubazioni da coibentare i tasselli di sostegni dell'isolamento dovranno
essere distanziati di circa 2 metri, mentre circonferenzialmente dovranno essere in numero
di 3 per diametri non superiori a 6" e di 5 per diametri compresi fra 6" e 20".
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PROGETTAZIONE GRUPPO PRESSURIZZAZIONE E RISERVA IDRICA ANTI INCENDIO
I collanti, i nastri adesivi e qualsiasi altro materiale accessorio dovranno essere quelli
raccomandati o forniti dalla casa costruttrice del materiale isolante.
Qualora l'esecuzione dell'isolamento richiedesse due o più strati sovrapposti, tutti i giunti di
uno strato rispetto a quelli degli strati successivi dovranno essere sfalsati; ogni strato
dovrà essere fissato o con legature di filo di ferro zincato o con bende viniliche a secondo
del liquido che transita nella tubazione interessata.
Tubazioni acqua refrigerata o fredda in vista
La coibentazione dovrà essere realizzata secondo il seguente ciclo di posa:
Guaina tipo armaflex con comportamento al fuoco classe 1
-rivestimento esterno tipo isogenopack.
-finitura delle testate con fascette.
Misure acustiche
Gli impianti dovranno essere realizzati in modo da non generare negli ambienti occupati e
nell'ambiente esterno livelli sonori inaccettabili e, comunque, superiori a quelli prescritti
dalla Normativa vigente.
In linea generale, pertanto, si dovrà operare come segue:
-le apparecchiature dovranno essere di ottima qualità con adeguato isolamento acustico
per bassa frequenza;
-le pompe di circolazione dovranno lavorare in condizioni ottimali.
-per evitare i rumori derivanti dalle dilatazioni delle tubazioni dovranno prevedersi
dispositivi di dilatazione con supporti che consentano tutti i possibili spostamenti;
-le tubazioni dovranno essere fissate in modo da evitare la trasmissione di vibrazioni alla
struttura. Potranno essere interposti anelli in gomma.
Per evitare di comprimere eccessivamente la gomma i collari dovranno essere previsti di
due grandezze superiori al diametro delle tubazioni;
-nel caso in cui il rumore trasmesso dagli impianti ai locali occupati od all'esterno superi i
valori prescritti, dalla vigente Normativa dovranno essere presi adeguati provvedimenti per
rientrare nei limiti.
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PROGETTAZIONE GRUPPO PRESSURIZZAZIONE E RISERVA IDRICA ANTI INCENDIO
SPECIFICHE TECNICHE GRUPPO DI PRESSURIZZAZIONE ANTIINCENDIO
DIMENSIONE MINIMA DELLA RISERVA IDRICA ANTI INCENDIO
Dalle specifiche di progetto approvato dal Competente Comando dei Vigili del Fuoco
risultano caratteristiche e prescrizioni relativamente all’impianto antincendio per cui l’intero
complesso dovrà essere protetto da idranti tipo uni 45 e naspi uni 20 anche all’esterno
l’impianto prevede idranti a colonna uni 45.
Il dimensionamento dell’impianto prevede di garantire il contemporaneo funzionamento di
due colonne idranti uni 45 avente ogni colonna la portata minima di 360 l/1’ con una
pressione di 2 bar nel punto più sfavorito.
Trattandosi di complesso ospedaliero di II^ categoria (compresa tra i 60 e i 300 p.l. ) si
prevede una autonomia di 60’ per cui l’accumulo minimo dovrà essere di 43200 l.
ALIMENTAZIONE IDRICA
La riserva idrica anti incendio sarà alimentata da propria linea da acquedotto Comunale.
Il riempimento dell’accumulo sarà sempre assicurato da una tubazione in PEHD che
interrata raggiungerà attraverso la camera di manovra i serbatoi metallici formati la riserva
idrica; qui verrà intercettata da una opportuna valvola a galleggiante e ripristinerà il livello
allo scendere di una quota prefissata.
GRUPPO POMPAGGIO
Si installerà un gruppo pompaggio a Norme UNI 9490 dalle seguenti caratteristiche:
-) Portata 45+45+3 mc/h (normalmente le pompe saranno una di riserva all’altra con
possibilità di taratura che renda la portata sommabile);
-) Prevalenza 70 m cd’a;
-) Potenza installata 18.5x2 + 1.85x1 kW
Verra' posto soprabattente e assemblato conformemente alle NORME 9490 sia per quanto
concerne le apparecchiature di regolazione e controllo che l'impiantistica elettrica.
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PROGETTAZIONE GRUPPO PRESSURIZZAZIONE E RISERVA IDRICA ANTI INCENDIO
LOCALE TECNICO DI MANOVRA
In apposito locale tecnico, verrà alloggiato il gruppo di pompaggio pre-assemblato
Certificato a Norme UNI 9490 che alimenterà la rete antincendio esistente che dovrà
essere preventivamente verificata certificandone la totale separazione da quella idro
sanitaria.
I livelli di massima e minima quota del pelo dell’acqua nei serbatoi di riserva e di
adescamento saranno controllati da sonde resistive per liquidi elettricamente conduttivi
collegate a due gruppi con trimmer di regolazione.
L’alimentazione dei serbatoi di riserva verrà assicurata e controllata da rubinetto a
galleggiante; gli stessi saranno dotati di troppo pieno e sfiato.
Gruppo di pressurizzazione anti-incendio e sue specifiche tecniche
Verrà installato un gruppo antincendio a Norme UNI 9490 così funzionante.
Funzionamento ordinario.
All’abbassamento della pressione in rete (apertura utenze) i pressostati avviano
automaticamente le rispettive elettropompe garantendo la portata d’acqua necessaria.
Le pompe avviate si possono fermare solo tramite il selettore a chiave posto sul portello
del quadro elettrico. La sola pompa pilota si ferma automaticamente tramite pressostato.
Funzionamento di prova.
Consente il controllo del buono stato dell’impianto tramite misure di:
- Portata tramite misuratore su apposito circuito;
- Pressione tramite pressostato e manometro;
- Corrente tramite amperometro posto sul portello del quadro elettrico;
- Tensione tramite voltmetro posto sul portello del quadro elettrico.
Si installerà un gruppo pompaggio a Norme UNI 9490 dalle seguenti caratteristiche:
Gruppo di aumento pressione e antincendio soprabattente riserva
Gruppo di pressurizzazione antincendio con pompe normalizzate base-giunto secondo DIN 24255
accoppiate a motore elettrico per mezzo di giunto elastico sconnettibile e con pompa pilota di
mantenimento pressione in esecuzione multistadio in acciaio inox, costituito da:
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PROGETTAZIONE GRUPPO PRESSURIZZAZIONE E RISERVA IDRICA ANTI INCENDIO
Pompa Centrifuga ad asse orizzontale conforme alla norma UNI ISO 2548, Materiali Corpo
pompa girante in ghisa GG Albero in acciaio trattato, Tenuta meccanica, Bocche DNa 65 DNm 40,
Caratteristiche Portata mc/h 45, Idrauliche Prevalenza m.c.a. 70, Motore elettrico calcolato
secondo UNI 9490 (4.9.4.1.), Forma B3, Tipo chiuso protetto, asincrono trifase, KW 18,5, Numero
Giri 1’ 2965, Classe di isolamento di tipo F, Tensione volt 400V/690V, Grado di protezione IP 55,
Accoppiamento eseguito in asse a mezzo giunto elastico in conformità UNI 9490 (4.9.2.2.),
Pompa Centrifuga ad asse orizzontale conforme alla norma UNI ISO 2548, Materiali Corpo
pompa girante in ghisa GG, Albero in acciaio trattato, Tenuta meccanica, Bocche DNa 65 DNm
40, Caratteristiche Portata mc/h 45, Idrauliche Prevalenza m.c.a. 70, Motore elettrico calcolato
secondo UNI 9490 (4.9.4.1.) Forma B3, Tipo chiuso protetto, asincrono trifase, KW 18,5, Numero
Giri 1’ 2965, Classe di isolamento di tipo F, Tensione volt 400V/690V, Grado di protezione IP 55,
Accoppiamento eseguito in asse a mezzo giunto elastico in conformità UNI 9490 (4.9.2.2.),
Pompa pilota Centrifuga multistadio in acciaio inox in esecuzione verticale con motore di tipo
chiuso ventilato esternamente. Corpo pompa : acciaio inox AISI 304, Giranti : acciaio inox AISI
304, Camera stadio : acciaio inox AISI 304, Albero : acciaio inox AISI 304, Tenuta meccanica :
grafite/ceramica, Classe d’isolamento : F, Grado di protezione : IP 54, Numero di giri : 2900 1/min,
Tensione di alimentazione : Trifase 3x400, 50 Hz, KW 1.85, Caratteristiche Portata mc/h 3,0,
Idrauliche Prevalenza m.c.a. 80, N° 2 vasi di espansione, Capacità 20 lt., Pressione di esercizio
PN 10, Membrana intercambiabile EPDM, N° 3 pressostati, Pressostati serie tipo Danfoss
Collettore di mandata ed accessori idraulici a corredo,
In aspirazione pompe: N° 2 Valvole a farfalla lucchettabili DN 65 PN 16, N° 2 Manovuotometri, N°
1 Valvola di intercettazione a sfera R 1 ¼ pompa pilota.
In mandata pompe: N° 1 Collettore biflangiato in acciaio verniciato DN 80, N° 2 Predisposizioni
per circuito diaframmatico da R ½ gas comprensivi di valvola spurgo aria. N° 2 Valvole di ritegno in
ghisa ispezionabili DN 40 PN 16. N° 2 Tronchetti flangiati DN 40 per l’installazione del misuratore
di portata. N° 2 Circuiti di prova da ¼ gas comprensivi di valvola ritegno e valvola spurgo aria. N° 2
Valvole a farfalla lucchettabili DN 40 PN 16. N° 1 Valvola di ritegno R 1” ¼ in ottone ( pompa
pilota). N° 1 Valvola di intercettazione a sfera R 1 ¼ (pompa pilota).
Basamento: N° 1 Basamento costituito da profilati elettrosaldati e verniciati, con controtelaio per il
posizionamento dei quadri elettrici.
Quadro di comando per elettropompa primaria Cassa in lamiera verniciata Grado di protezione
IP 54 In portella: Interruttore blocco porta, Amperometro, Voltmetro con selettore per controllo fasi,
Doppia spia “VERDE” per pompa in moto/ Tensione disponibile, Doppia spia “BLU” per mancato
avviamento, Doppia spia “GIALLA” con batteria tampone per mancanza tensione, mancanza fase,
Pulsante “VERDE” per marcia manuale, Pulsante “ROSSO” per arresto manuale, Selettore a
chiave MAN-0-AUTcon chiave estraibile in AUT. Doppia spia “ROSSA” per pompa ferma/
Tensione disponibile. All’interno: Avviamento diretto/ stella triangolo/ ad impedenza statorica,
Batteria e carica batteria, Terna di fusibili di protezione ad alta capacità di rottura, Trasformatore,
Relè, Morsettiera componibile
Quadro di comando per elettropompa di riserva Cassa in lamiera verniciata, Grado di
protezione IP 54, In portella: Interruttore blocco porta, Amperometro, Voltmetro con selettore per
controllo fasi, Doppia spia “VERDE” per pompa in moto/ Tensione disponibile, Doppia spia “BLU”
per mancato avviamento, Doppia spia “GIALLA” con batteria tampone per mancanza tensione,
mancanza fase, Pulsante “VERDE” per marcia manuale, Pulsante “ROSSO” per arresto manuale,
Selettore a chiave MAN-0-AUTcon chiave estraibile in AUT. Doppia spia “ROSSA” per pompa
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ferma/ Tensione disponibile, All’interno: Avviamento diretto/ stella triangolo/ ad impedenza
statorica, Batteria e carica batteria, Terna di fusibili di protezione ad alta capacità di rottura,
Trasformatore, Relè, Morsettiera componibile.
Quadro di comando per elettropompa pilota Cassa in lamiera verniciata, Grado di protezione IP
54, In portella: Interruttore blocco porta, Selettore AUT-0-MAN, Spia ROSSA per blocco termico,
Spia VERDE pompa in marcia, All’ interno: Teleruttore di avviamento diretto e relè termico,
Trasformatore, Fusibili di protezione, Morsettiera componibile
Caratteristiche idrauliche del gruppo : Portata totale 45+45 : m3/h, Prevalenza 70 : m.c.a.
Potenza installata 18,5+18,5 : KW, Pompa pilota 1.85 : KW
Due serbatoi di adescamento da 500 l cad, in polietilene con galleggiante elettrico per
segnalazione mancanza di acqua e meccanico per riempimento completi di valvole ed accessori
per allacciamento fornito in opera comprensivo di carpenteria metallica di supporto ed
allacciamenti al gruppo uni 9490 di cui sopra nella configurazione omologata per allacciamento
soprabattente riserva.
Riassuntivamente
Portata
45+45+3 mc/h totali;
Prevalenza 70 m cd’a ;
Potenza installata 18.5x2 1.85x1 kW
Posto in opera soprabattente e assemblato conformemente alle NORME 9490 sia per
quanto concerne le apparecchiature di regolazione e controllo che l'impiantistica elettrica.
RISERVA
Serbatoi in acciaio per accumulo acqua antincendio aventi capacità utile di 28 mc caduno,
costituitI da una cisterna cilindrica ad asse orizzontale a parete semplice costituita da
lamiera d'acciaio laminata a caldo (diam. 2.50 m, lunghezza: 5.50m+fondi, spessore
50/10) atta al contenimento dell'acqua ad uso antincendio, corredato di un passo d'uomo
diam. 450 stampato standard cieco e un passo d'uomo diam. 600 spessorato stampato
cieco completo di viteria zincata e guarnizioni, golfare di sollevamento. Sul fasciante del
passo d'uomo diam.600 un manicotto diam.4" e 2 manicotti diam.2", sulla parte alta del
fondo bombato un tubo flangiato DN200 ad asse orizzontale (troppo pieno), sulla parte
bassa del fondo bombato un tubo flangiato DN200 e un tubo flangiato DN125 ad asse
orizzontale (per collegamento di fondo dei due serbatoi), vetroresinata esternamente più
sabbiatura interna e successiva verniciatura con vernici epossidiche atte a contenere
acqua industriale, completo di ancoraggio con funi e zavorra, completi in opera compreso
ogni accessorio e lavorazioni necessarie a dare l'opera funzionante a regola d'arte
ALLACCIAMENTI
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L’impianto sarà allacciato tramite linea adduttrice indipendente alla rete generale presso il
collettore antistante la camera di manovra, il perfezionamento dell’impianto alimentato
prevede attività di verifica ed eventuale adeguamento al fine di assicurate e certificare la
separazione completa dell’impianto anti-incedio da quello idro sanitario.
Le linee di allacciamento dovranno essere adeguatamente isolate termicamente.
(Tubazioni in PEAD o in acciaio zincato SS a seconda della posa interrata le prime o a
vista le seconde e di tipo PN16).
Allacciamento di carico da acquedotto, il tratto di tubazione inserito nella parete della
vasca e flangiato sino alle saracinesche a galleggiante, sarà realizzato completo di flangie,
fissaggi in acciaio inossidabile AISI304, completo di guarnizioni, accessori e quanto
necessario a rendere l’opera perfettamente funzionante.
Novara, Maggio 2005
Ing. Maurizio Riboni
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