Superficie 13.613 Abitanti 900.000 Capoluogo

Trentino-Alto Adige
Superficie 13.613
Abitanti 900.000
Capoluogo Trento
Province Trento e Bolzano
Geografia
La Regione Trentino – Alto Adige è incastonata
nell'arco alpino e costituisce l'accesso italiano all'Europa
centrale. Coincide con il territorio delle Province
Autonome di Trento e Bolzano ed ha una superficie di
13.613 Kmq con circa 900.000 abitanti.
Il territorio regionale è dominato dalla montagna; il 75%
del territorio si estende sopra i 1.000 metri d'altitudine
ed è costellato da centinaia di piccoli laghi montani.
Economia
Negli ultimi decenni si è passati da un'economia
prevalentemente agricola, che mantiene la sua importanza nei settori vitivinicolo, della frutticoltura
e della zootecnia, ad una basata soprattutto sul settore terziario, nel quale un posto di rilievo spetta
al turismo.
Caratteristica peculiare della Regione Trentino-Alto Adige è la coesistenza di tre gruppi linguistici;
accanto al gruppo italiano sono presenti un consistente gruppo linguistico tedesco, ed uno ladino.
Proprio grazie a questa pluralità etnica la Regione gode di una particolare autonomia nel sistema
costituzionale italiano; autonomia che trova la sua fonte nell'accordo Degasperi - Gruber, firmato a
Parigi nel 1946 e si concretizza nello Statuto.
Nel Trentino-Alto Adige vi sono questi animali protetti:
Specie di animali protetti
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Talpa (Talpa europea)
Riccio (Erinaceus europaeus)
Moscardino (Muscardinus avellanarius)
Quercino (Eliomys quercinus)
Biscia dal collare (Natrix natrix)
Biscia tessellata (Natrix tassellata)
Biacco (Coluber viridiflavus)
Colubro (Elaphe longissima)
Colubro liscio (Coronella austriaca)
Orbettino (Anguis fragilis)
Lucertola agile (Lacerta agilis)
Ramarro (Lacerta viridis)
Lucertola vivipara (Lacerta vivipara)
Lucertola muraiolo (Lacerta muralis)
Raganella (Hyla arborea)
Rospo comune (Bufo bufo)
Rospo smeraldino (Bufo viridis)
Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata)
Rana verde minore (Rana esculenta)
Rana montana (Rana temporaria)
Salamandra pezzata (Salamandra salamandra)
Salamandra alpina (Salamandra atra)
Tritone alpino (Triturus alpestris)
Tritone punteggiato (Triturus vulgaris)
Tritone crestato (Triturus cristatus carnifex)
Elicidi: tutte le specie (ad es. chiocciola delle vigne) (Helicidae z. B. Helix pomatia)
Formica rossa (Formica rufa)
Mantide religiosa (Mantis religiosa)
Gambero (Astacus astacus
Lo statuto speciale del Trentino-Alto Adige
Con l'entrata in vigore della Legge costituzionale n. 3 del 2001 di riforma del Titolo V della Parte II
della Costituzione l’assetto istituzionale delineato dallo Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige
ha conosciuto significative modificazioni.
Storia
Per la sua collocazione
geografica fra l'Europa
continentale e l'area
mediterranea, il Trentino è
stato fin dall'antichità un passaggio obbligato, un luogo d'incontro e scambio fra le popolazioni,
come testimoniano la sua storia e le sue tradizioni. Ecco un breve viaggio tra i secoli per capire
come questa terra ha vissuto le grandi trasformazioni europee: dalla preistoria all’età romana.
Preistoria
Abitato da cacciatori e raccoglitori fin dall’epoca mesolitica il Trentino venne
progressivamente "invaso" da gruppi di agricoltori-allevatori che si insediarono nella Valle
dell'Adige. Qui sono state ritrovate numerose e importanti testimonianze archeologiche
che ci portano a ridosso dell’anno 1.000 a.C, quando i Reti e i Galli Cenomani (popolazioni
che vissero stabilmente sul territorio) si scontrarono con le legioni di Roma.
Età romana
Il Trentino diventa intorno al 100 a.C. "Provincia romana". Risale a quest’epoca – se non
a quella dell’invasione gallica del III secolo a. C. – la fondazione della città di Tridentum.
L’imperatore Claudio sfrutta la posizione del nuovo centro costruendo due grandi strade:
la via Claudia Augusta Padana, che da Ostiglia raggiunge il Passo Resia, e la via Claudia
Augusta Altinate che, partendo da Treviso, si ricongiunge a Trento con la Padana
attraverso la Valsugana.
Castelli
Percorrendo quella parte delle Alpi centro-occidentali solcata dalla grande vallata dell’Adige che, con le convalli, disegna
come un gigantesco albero ben radicato nell’Adriatico, il viandante è colpito
dall’inaspettata catena di castelli".
Tanti, tantissimi castelli popolano questo fazzoletto di terra che si incunea tra le
Alpi e che è da sempre ponte tra il mondo mediterraneo (latino) e quello nordico
(germanico). Popoli ed eserciti hanno percorso e ripercorso queste valli durante i
secoli e le tracce di queste migrazioni sono lì, sotto i nostri occhi. Scritte per
l’eternità nelle pietre con le quali signorotti prepotenti e principi potenti hanno
edificato le loro dimore-fortezze.
E il viandante che lungo la strada cede al fascino di Castel Beseno, o di Castel Thun,
del Castello del Buonconsiglio o della Rocca di Arco - per non citarne che alcuni tra i
più famosi- scoprirà quanto affascinante è la storia di cui i castelli del Trentino
conservano imperitura memoria.
Castello del Buonconsiglio
Innalzato su di un colle roccioso proprio a ridosso delle duecentesche mura urbane,
fu chiamato inizialmente (secondo la
leggenda) "Malconsey", una storpiatura
dialettale di "malleus" (martello che si buttava
su di una campana) e "consilii" (del
Consiglio): era il supposto luogo d´incontro
della comunità. Con gli anni la
denominazione si trasformò nel ben augurante
Buonconsiglio. Fu sede indiscussa del potere
dei principi vescovi di Trento, fino alla
secolarizzazione del Principato (1802). Sono
visibili e documentati i rimaneggiamenti nel
corso dei secoli, soprattutto a partire dalla fine
del Quattrocento con i primi segnali dell´Umanesimo. Accanto all´originario nucleo, la
cilindrica Torre d´Augusto e il Palazzo Vecchio, il principe vescovo Bernardo Clesio fece
erigere il Magno Palazzo, sontuosa sede di intensa attività politica. Ovunque appaiono i suoi
simboli araldici, come lo stemma bipartito o quadripartito con alternato leone rosso rampante
in campo argento, il ramo di palma intrecciato a quello d´ulivo, le sette verghe unite dalla
scritta "unitas". E´ sede del Museo Monumenti e Collezioni Provinciali, sezioni di
Archeologia, Arte Antica, Medioevale e Moderna; del Museo Storico in Trento; degli Uffici di
Tutela Archeologica.
La Fossa dei Martiri. Scavata nella roccia della Cervara, alle spalle del castello del
Buonconsiglio, la fossa detta dei Martiri è il luogo sacro per eccellenza dell´Irredentismo
trentino.
I principali castelli
Castello del Buonconsiglio
Castel Beseno
Castel Senico
Castel Thun
Castel Toblino
Castello di Rovereto
Castello di Arco
Sabbionara d’Avio
Castel Ivano
Castello di Pergine
Castel Caldes
Castel Roncolo
Castel Mareccio
Castel Firmiano
Castel Novale
Castel Flavon
I Musei
Qualcuno ha definito il Trentino un grande museo ricco di opere e di stimoli in grado di
interessare anche i visitatori più distratti.
Provare per credere. Basta varcare il portone del Castello
del Buonconsiglio e inoltrarsi negli splendidi saloni per
sentirsi trasportati nella Trento dei Principi vescovi. Ma
questi è solo un esempio. Sono decine e decine le sedi
museali al chiuso e all’aperto sparse su tutto il territorio.
Ospitati in sedi prestigiose i musei sono allestiti con i più
moderni criteri e dispongono di sofisticati strumenti che
aiutano nella visita e nella comprensione. Tante "finestre"
dalle quali ci possiamo affacciare per capire la storia di una
comunità, le sue peculiarità, i suoi più intimi segreti. Accanto ai "grandi musei" troviamo infatti una
miriade di piccole ma non per questo meno significative istituzioni che propongono aspetti inediti
del Trentino. Ci riferiamo agli originali musei del pianoforte, dell’alpinismo, degli utensili di rame,
dell’alpinismo... tanto per citarne alcuni. E poi ci sono i musei a cielo aperto: i parchi e le riserve
naturali, i parchi archeologici con i relativi centri per i visitatori.
Ogni comune, anche il più piccolo, custodisce tesori forse di non enorme valore materiale, ma di
straordinario interesse storico e umano e la gente è orgogliosa di condividere con i visitatori la gioia
di ammirarli e capirli.
I Musei principali
Trento
Castello del Buonconsiglio
Museo storico in Trento
Museo diocesano tridentino
Museo tridentino di scienze naturali
Mart (Museo d'arte moderna e contemporanea)
Museo storico delle truppe alpine
Museo "Caproni" Aeronautica, Scienza e Innovazione
Spazio Archeologico Sotterraneo SASS
Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
Rovereto
Mart (Museo d'arte moderna e contemporanea
Museo storico italiano della guerra
Museo civico
Lavarone
Museo Forte Belvedere-Gschwent
San Michele all'Adige
Museo degli usi e costumi della gente trentina
Mezzolombardo
Museo Enologico Villa de Varda
Sanzeno
Museo Retico
Cavalese
Museo pinacoteca della Magnifica Comunità di Fiemme
Vigo di Fassa
Istituto culturale ladino
Museo Ladino di Fassa
Riva del Garda
Museo civico
Molina di Ledro
Museo tridentino di scienze naturali - Museo delle palafitte
Bolzano
Museo archeologico dell’ alto Adige
Bolzano
Bolzano, capoluogo dell'Alto Adige e rinomato centro commerciale e turistico, si trova nel nord
dell'Italia, sulla direttrice Verona - Brennero, a 262 m. sul livello del mare. È il capoluogo
dell'omonima provincia, che, con quella di Trento, forma la Regione Trentino-Alto Adige.
Abitanti: poco più di 100.000; C.A.P.: 39100; Prefisso Tel.: 0471.
Nella città di Bolzano si parlano le lingue italiana e tedesca, come del
resto in tutta la provincia.
Bolzano è situata a sud della Val d'Adige, in una stupenda conca e
gode di un clima mite. Attorno si possono notare i vigneti del Renon
e del Guncina, dai quali si ricavano vini rinomati e le stupende
montagne del Catinaccio e del Latemar a nord e della Mendola a ovest.
La città è attraversata dal fiume Isarco e dal suo affluente Talvera, mentre a sud passa il fiume
Adige che proviene da Merano e scende verso Verona.
Fra le cose notevoli da un punto di vista architettonico e artistico, meritano una visita il duomo,
chiesa parrocchiale gotica (XIV sec.), il Palazzo Mercantile (XVIII sec.), la Chiesa dei
Francescani (ricostruita nel 1348).
Nei dintorni si trovano molti castelli del XII e XIII secolo, come Castel Roncolo e Castel Mareccio
ancora visitabili e interessanti dal punto di vista artistico, Castel Novale o rovine come Castel Flavon e
Castel Firmiano.
Bellissime escursioni si possono fare nelle vicine località di Renon (dove si trovano le piramidi di
terra), al Lago di Monticolo, al passo della Mendola, all'Alpe di Siusi, a S. Genesio o in Val Sarentino, tutti
raggiungibili in poco più di mezz'ora di automobile
Museo Archeologico dell'Alto Adige
Il Museo Archeologico dell'Alto Adige si trova nel centro
storico di Bolzano e documenta l'intera storia della provincia.
Il Museo Archeologico dell'Alto Adige documenta la
preistoria e la storia dell'Alto Adige dalla fine dell'ultima era
glaciale (15.000 a.C.) fino all'età carolingia (intorno all'800
d.C.). Su quattro piani vengono esposti i materiali più
importanti dell'età della pietra, del rame, del bronzo, del ferro,
dell'età romana e carolingia della provincia di Bolzano e
discusse la storia insediativa ed economica dell'aera sudalpina.
Ötzi, l'Uomo venuto dal ghiaccio, ed il suo equipaggiamento rappresentano naturalmente il fulcro
dell'esposizione. L'intera vicenda, la scoperta, il recupero, le successive campagne di scavi, gli
esami clinici, è illustrata dettagliatamente con l'ausilio di pannelli
esplicativi, foto, filmati e stazioni multimediali interattive.
L'Uomo venuto dal ghiaccio, ormai famoso in tutto il mondo, con il suo
corredo di utensili, costituisce il nucleo centrale del Museo.
Questa mummia unica nel suo genere, vecchia - secondo le datazioni - di
5300 anni, viene custodita in un impianto di conservazione di nuovo tipo
realizzato appositamente.
Le diverse parti del vestiario e dell'equipaggiamento, conservatesi in maniera eccellente, danno
un'idea realistica delle condizioni di vita dell'uomo preistorico. Questo spettacolare ritrovamento ha
fornito molte nuove nozioni scientifiche nei più diversi campi del sapere.
I risultati della ricerca, la storia dei ritrovamenti e le condizioni di vita dell'Uomo venuto dal
ghiaccio agli inizi dell'età del Rame sono minuziosamente documentati. Ma oltre all'Uomo venuto
dal ghiaccio ed al suo tempo il museo riunisce per la prima volta in uno stesso edificio i reperti più
significativi dell'Alto Adige e getta luce, in successione cronologica, sulle età più remote dello
sviluppo culturale della regione alpina.
Trento
Capoluogo del Trentino, a poca distanza dalle Dolomiti e
dai numerosi laghi che si trovano nelle vicinanze, Trento è
una città d'arte che si presenta con una forte impronta
rinascimentale che la caratterizza per i suoi colori, i suoi
palazzi e la rende unica tra le altre città dell'intero arco
alpino.
Lo stemma del Comune di Trento raffigura un'aquila spiegata di nero, rostrata,
armata e munita sulle ali di due gambi trifogliati d'oro, linguata e cosparsa di
fiammelle di rosso come descritto nel Decreto di riconoscimento del 6 maggio
1930[1].
Il Museo tridentino di scienze naturali (MTSN) è un museo pubblico di storia naturale
di Trento.
Il direttore del museo è Michele Lanzinger.
Nel 1922 fu fondato il Museo civico di storia naturale di Trento. Occupava un piano del palazzo in
via Verdi che oggi è la sede della facoltà di Sociologia dell'Università di Trento.
Nel 1964 venne istituito il Museo tridentino di scienze naturali legato alla Provincia autonoma di
Trento.
Il museo si è trasferito nella sede odierna di Palazzo Sardagna nel 1982.
Il Museo delle palafitte del lago di Ledro è una sua sezione. Nel 1999 lo è diventato anche il
Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni.
Turismo
A pochi chilometri dalla città si trova il Monte Bondone,
importante area sciistica comodamente raggiungibile con i mezzi
pubblici e lo skibus dalla città. La skiarea sui diversi versanti della
montagna offre una moderna rete di impianti di risalita, un
funzionale Centro del fondo nella soleggiata Conca delle Viote ed
un sistema di innevamento programmato con garanzia di sciabilità.
Destinazione turistica posta nel cuore della Valle dell'Adige, il
Monte Bondone è una fantastica terrazza naturale dalla quale l'occhio spazia su incredibili panorami
a 360 gradi, dalle Dolomiti di Brenta all'Adamello offrendo numerose possibilità di passeggiate ed
escursioni anche durante il periodo estivo.
Durante l'inverno, cresce ancor più il fascino della Valle dei Laghi, detta
anche Nizza del Trentino, un'oasi paesaggistica e naturale resa
incantevole dai suoi molti paesi e dagli specchi d'acqua adagiati fra
pianura e colline che degradano verso il Garda. Un'area dove il tempo
scorre ancora senza affanni, scandito ai ritmi della vita rurale.15 minuti
d'automobile da Trento Città del Concilio, la Valle dei Laghi può essere meta di soggiorno anche
per chi ama lo sci e la vacanza sulla neve del Monte Bondone, sempre comodamente raggiungibile
con una panoramica strada dall'abitato di Lasino.
Lago di Garda
È trentina la punta nord del
Garda: l'incontro di monti,
vallate e acque profonde - la
zona più suggestiva del Lago,
amata da velisti e surfisti, ma
anche da moutain bikers ed
escursionisti.
Il Lago di Garda si è formato
circa 10000 anni fa, quando i
Ghiacciai dell Alpi si sono ritirati per via del riscaldamento climatico. E'
lungo 52 km e largo 4 km a nord, 17 km a sud. L'estensione è di 370 km2, la
profondità arriva a 350 m. Del Lago, solo la punta settentrionale appartiene
al Trentino, con i paesi di Nago, Torbole e la città di Riva. Le località del
lago affascinano con il loro charme, invitano a rilassarsi, allo shopping o “al
dolce far niente”.
A opinone di molti, si tratta della zona più bella e suggestiva del Garda: qui come da nessun'altra
parte il clima mediterraneo del Garda si coniuga con l'area alpina. Siamo infatti già tra le alte
montagne (oltre i 2000 m), ma in riva al Lago fioriscono ulivi e limoni. Per questo, il Garda trentino
è amatissimo dai mountain bikers e dagli escursionisti. L'Altogarda è famoso tra i windsurfer, che
ogni giorno sfruttano i dolci venti del Lago.
Ledro
Il lago di Ledro, tra laghi i più puliti e naturali del Trentino, conserva
acque limpide che rispecchiano le sfumature verdi di prati e boschi.
Riva del Garda
La cittadina di Riva del Garda è situata nell'angolo nord-occidentale
del Lago di Garda. Con 15000 abitanti è il principale centro del Garda
Trentino e dell'intero Garda settentrionale.
L'imponente monte Rocchetta ( 1575 m.) da una parte e le pendici
del biotopo del Monte Brione ( 376 m.) dall'altra ne delineano i
confini. Riva è una meta molto popolare tra gli appassionati di windsurf, mountainbike, trecking e
climbing. Le lunghe spiagge si estendono da Punta Lido, nelle vicinanze del centro storico fino al
porto S. Nicolò nella zona alberghiera.
Note storiche:
Riva del Garda è storicamente una città mercantile. Già nella seconda metà del secolo scorso era
conosciuta dall' élite europea come rinomata meta turistica; ai tempi una linea ferroviaria la
collegava alla ferrovia Südbahn e una linea di battelli la collegava a Peschiera