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CONSIGLIO
DELL'UNIONE EUROPEA
C/07/18
6039/07 (Presse 18)
(OR. en)
COMUNICATO STAMPA
2780ª Sessione del Consiglio
Affari generali e relazioni esterne
RELAZIONI ESTERNE
Bruxelles, 12 febbraio 2007
Presidente
*
Sig. Frank-Walter Steinmeier
Ministro federale degli affari esteri
della Germania
Alcuni punti sulle relazioni esterne sono stati approvati senza discussione nella 2779ª
sessione "Affari generali" (doc. 6033/07).
STAMPA
Rue de la Loi, 175
B – 1048 BRUXELLES
Tel.: +32 (0)2 281 8239 / 6319
Fax: +32 (0)2 281 8026
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Principali risultati del Consiglio
Il Consiglio ha invitato i dirigenti politici della Serbia a formare rapidamente un governo che sia
deciso a intraprendere le riforme e a costruire un futuro europeo. Esso ha messo in risalto che
continua a sostenere pienamente le aspirazioni europee della Serbia e che è disposto a collaborare
con il nuovo governo per realizzare tale obiettivo. Si è compiaciuto che la Commissione sia pronta
a riprendere i negoziati per un accordo di stabilizzazione e di associazione con il nuovo governo di
Belgrado, a condizione che quest'ultimo abbia dimostrato chiaramente che è deciso a cooperare
pienamente con l'ICTY e abbia adottato misure concrete ed efficaci a tal fine.
Il Consiglio ha espresso il suo pieno sostegno all'inviato speciale delle Nazioni Unite, sig. Martti
Ahtisaari, e ai suoi sforzi nel condurre un processo politico volto a definire lo status futuro del
Kosovo. Il Consiglio ha accolto favorevolmente l'intenzione del sig. Ahtisaari di avviare con le
parti una fase di intense consultazioni per conseguire ulteriori progressi in uno spirito di
compromesso sulla base delle sue proposte. Ha vivamente esortato Belgrado e Pristina a
partecipare attivamente e costruttivamente alle consultazioni. Sottolineando che l'UE è disposta a
svolgere un ruolo significativo nell'attuazione della soluzione relativa allo status, il Consiglio ha
deciso di intensificare i preparativi per la futura presenza UE e internazionale in Kosovo, in
coordinamento con altri soggetti internazionali.
Il Consiglio, confermando il forte impegno a lungo termine dell'UE nei confronti dell'Afghanistan,
si è dichiarato d'accordo circa il principio di una missione in Afghanistan nel settore del
mantenimento dell'ordine con collegamenti con il settore più vasto dello stato di diritto nel contesto
della politica europea in materia di sicurezza e di difesa e ha approvato il concetto di gestione delle
crisi per una siffatta missione.
Il Consiglio ha raggiunto un accordo politico su un progetto di posizione comune concernente
l'adozione di misure restrittive nei confronti dell'Iran, al fine di attuare la risoluzione 1737 del
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La posizione comune è volta a imporre misure restrittive
nei confronti dell'Iran a livello dell'Unione europea, in particolare prevede l'interdizione di
qualsiasi fornitura di beni e tecnologie connessi con i programmi nucleari e missilistici dell'Iran;
un divieto di concessione del visto nei confronti di determinate persone e un congelamento dei beni
di persone ed entità elencate nella risoluzione 1737 e di altre persone o entità associate con tali
programmi; iniziative per impedire che cittadini iraniani ricevano un insegnamento o una
formazione specialistici nelle discipline connesse con questi settori.
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SOMMARIO1
PARTECIPANTI
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PUNTI DISCUSSI
COMMERCIO MONDIALE
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–
Agenda di Doha per lo sviluppo
6
–
Revisione dell'accordo sugli appalti pubblici dell'OMC - Conclusioni del Consiglio
6
SUDAN - Conclusioni del Consiglio
7
SOMALIA - Conclusioni del Consiglio
9
AFGHANISTAN - Conclusioni del Consiglio
10
BALCANI OCCIDENTALI - Conclusioni del Consiglio
11
IRAN
12
PROCESSO DI PACE IN MEDIO ORIENTE - Conclusioni del Consiglio
13
LIBANO - Conclusioni del Consiglio
14
VARIE
15
–
15
Libia
EVENTI A MARGINE DEL CONSIGLIO
15
ALTRI PUNTI APPROVATI
Si rinvia al comunicato stampa "Affari generali", doc. 6033/07.
1
Per le dichiarazioni, conclusioni o risoluzioni formalmente adottate dal Consiglio, il titolo del punto
pertinente riporta un'apposita indicazione e il testo è ripreso tra virgolette.
  I documenti di cui viene indicato il riferimento sono accessibili sul sito Internet del Consiglio
http://www.consilium.europa.eu.
  Gli atti adottati che contengono dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono
contrassegnati da un asterisco; dette dichiarazioni sono disponibili nel summenzionato sito Internet del
Consiglio o possono essere ottenute presso il Servizio stampa.
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PARTECIPANTI
I Governi degli Stati membri e la Commissione europea erano così rappresentati:
Per il Belgio:
Sig. Karel DE GUCHT
Sig. Didier DONFUT
Ministro degli affari esteri
Sottosegretario di Stato agli affari europei, aggiunto al
Ministro degli affari esteri
Per la Bulgaria:
Sig. Ivailo KALFIN
Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri
Per la Repubblica ceca:
Sig. Tomáš POJAR
Vice Primo Ministro degli affari esteri
Per la Danimarca:
Sig. Per Stig MØLLER
Ministro degli affari esteri
Per la Germania:
Sig. Frank-Walter STEINMEIER
Sig. Günter GLOSER
Per l'Estonia:
Sig. Urmas PAET
Per l'Irlanda:
Sig. Dermot AHERN
Sig. Michael AHERN
Ministro federale degli affari esteri
Ministro aggiunto ("Staatsminister"), Ministero federale
degli affari esteri
Ministro degli affari esteri
Ministro degli affari esteri
Ministro aggiunto presso il Ministero delle imprese, del
commercio e dell'occupazione (incaricato del commercio)
Per la Grecia:
Sig. Ioannis VALINAKIS
Sottosegretario di Stato agli affari esteri
Per la Spagna:
Sig. Alberto NAVARRO GONZÁLEZ
Segretario di Stato per l'Unione europea
Per la Francia:
Sig. Philippe DOUSTE-BLAZY
Sig.ra Catherine COLONNA
Sig.ra Christine LAGARDE
Ministro degli affari esteri
Ministro delegato agli affari europei
Ministro delegato al commercio con l'estero
Per l'Italia:
Sig. Massimo D'ALEMA
Vice Primo Ministro, Ministro degli affari esteri
Per Cipro:
Sig. Yiorgos LILLIKAS
Ministro degli affari esteri
Per la Lettonia:
Sig. Artis PABRIKS
Ministro degli affari esteri
Per la Lituania:
Sig. Zygimantas PAVILIONIS
Sottosegretario di Stato, Ministero degli affari esteri
Per il Lussemburgo:
Sig. Jean ASSELBORN
Sig. Nicolas SCHMIT
Vice Primo Ministro, Ministro degli affari esteri e
dell'immigrazione
Ministro incaricato degli affari esteri e dell'immigrazione
Per l'Ungheria:
Sig.ra Kinga GÖNCZ
Ministro degli affari esteri
Per Malta:
Sig. Michael FRENDO
Ministro degli affari esteri
Per i Paesi Bassi:
Sig. Bernard BOT
Ministro degli affari esteri
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Per l'Austria:
Sig.ra Ursula PLASSNIK
Ministro federale degli affari esteri
Per la Polonia:
Sig.ra Anna Elżbieta FOTYGA
Ministro degli affari esteri
Per il Portogallo:
Sig. Luís AMADO
Sig. Manuel LOBO ANTUNES
Ministro di Stato, Ministro degli affari esteri
Sottosegretario di Stato aggiunto, responsabile degli affari
europei
Per la Romania:
Sig. Mihai-Răzvan UNGUREANU
Ministro degli affari esteri
Per la Slovenia:
Sig. Dimitrij RUPEL
Ministro degli affari esteri
Per la Slovacchia:
Sig. Ján KUBIŠ
Ministro degli affari esteri
Per la Finlandia:
Sig. Erkki TUOMIOJA
Sig.ra Paula LEHTOMÄKI
Ministro degli affari esteri
Ministro del commercio con l'estero e dello sviluppo
Per la Svezia:
Sig. Carl BILDT
Sig.ra Cecilia MALMSTRÖM
Sig. Sten TOLGFORS
Ministro degli affari esteri
Ministro degli affari europei
Ministro del commercio
Per il Regno Unito:
Sig.ra Margaret BECKETT
Ministro degli affari esteri e del Commonwealth
Per la Commissione:
Sig. Olli REHN
Sig.ra Benita FERRERO-WALDNER
Sig. Peter MANDELSON
Membro
Membro
Membro
Segretariato Generale del Consiglio:
Sig. Javier SOLANA
Segretario Generale/Alto Rappresentante per la PESC
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PUNTI DISCUSSI
COMMERCIO MONDIALE
–
Agenda di Doha per lo sviluppo
I ministri del commercio hanno partecipato a un pranzo di lavoro in data 11 febbraio per discutere
dell'evoluzione dei negoziati svolti nel contesto dell'Agenda di Doha per lo sviluppo sotto gli
auspici dell'Organizzazione mondiale del commercio. Il Consiglio, in base a informazioni
presentate dal Commissario Peter Mandelson, ha proceduto a uno scambio di opinioni sulle
prospettive di un rilancio dei negoziati.
–
Revisione dell'accordo sugli appalti pubblici dell'OMC - Conclusioni del Consiglio
Il Consiglio ha adottato, senza discussione, le seguenti conclusioni:
"Il Consiglio ribadisce che un accesso effettivo delle PMI agli appalti pubblici è di fondamentale
importanza. Invita pertanto il Comitato consultivo per gli appalti pubblici a vagliare ogni mezzo per
migliorare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici nell'UE e in tutto il mondo.
In tale contesto il Consiglio sottolinea la necessità di rendere aperti e trasparenti i mercati degli
appalti; esso pone in rilievo l'importanza di una conclusione positiva e rapida della revisione in
corso dell'accordo sugli appalti pubblici (AAP), che dovrebbe portare a un miglioramento generale
dell'accesso ai mercati degli appalti per le Parti dell'AAP, eliminando lo squilibrio esistente. Il
Consiglio deplora che il livello di ambizione di alcuni dei nostri partner dell'AAP non corrisponda
agli impegni che la CE è pronta ad assumere. Il Consiglio pone altresì in rilievo la necessità di
riconsiderare il livello di ambizione della CE qualora non sia possibile pervenire diversamente a un
accesso equilibrato ai mercati degli appalti pubblici tra le altre Parti dell'AAP.
Diversi nostri partner dell'AAP mantengono deroghe per un trattamento preferenziale delle loro
PMI nel settore degli appalti pubblici. Il Consiglio esorta i nostri partner dell'AAP a migliorare in
maniera sostanziale le loro offerte nei negoziati in corso nel quadro dell'AAP ai fini di un accesso
migliore ed equilibrato ai mercati degli appalti pubblici.
Il Consiglio invita la Commissione a tenerlo informato dei progressi dei negoziati sulla revisione
dell'AAP e conviene di ritornare sull'argomento ove necessario, in una fase successiva."
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SUDAN - Conclusioni del Consiglio
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
L'UE esprime forti preoccupazioni per il deteriorarsi della situazione in materia di
sicurezza sotto il profilo umanitario e dei diritti dell'uomo nel Darfur e condanna
fermamente l'uccisione di un agente di polizia dell'AMIS a Kutum il 1º febbraio, nonché
l'arresto ed i maltrattamenti inflitti ad operatori nel settore degli aiuti umanitari da parte
delle forze di polizia sudanesi a Nyala il 19 gennaio. In tale contesto il Consiglio nota con
apprensione il primo caso di ritiro totale di una ONG umanitaria dal Darfur per ragioni di
sicurezza, nonché la dichiarazione del 17 gennaio delle Nazioni Unite e di altre ONG, che
fa riferimento alla possibilità di una sospensione delle operazioni se l'attuale situazione
dovesse continuare. Il Consiglio ribadisce la sua richiesta a tutte le parti di astenersi da
qualsiasi forma di violenza contro i civili e le organizzazioni che forniscono assistenza
umanitaria. Il Consiglio esorta tutte le parti a rispettare gli impegni di cessate il fuoco,
rammentando che la risoluzione 1591 (2005) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite afferma che coloro che intralciano il processo di pace saranno considerati
responsabili e che misure appropriate saranno prese nei loro confronti.
2.
Il Consiglio rimane seriamente preoccupato per la situazione della sicurezza nel Darfur e
condanna le continue violazioni del cessate il fuoco da parte di tutte le parti. Denuncia in
particolare i bombardamenti di aree del Darfur settentrionale da parte dell'aviazione
sudanese, che hanno sconvolto i preparativi di una riunione dei comandanti del Movimento
di liberazione del Sudan (SLM) malgrado il fatto che il governo sudanese avesse
precedentemente dato il suo assenso alla riunione.
3.
Il Consiglio esprime profonde preoccupazioni per le recenti informazioni raccolte dal
Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per i bambini nei
conflitti armati sulla situazione nel Darfur. Si compiace dell'avvenuto insediamento nel
Darfur della missione di valutazione ad alto livello del Consiglio dei diritti umani delle
Nazioni Unite, che ha avviato i suoi lavori il 9 febbraio scorso. L'UE esprime
apprezzamento per l'importante lavoro svolto dalla missione. Esorta il governo del Sudan a
non impedire alla missione di assolvere i suoi cruciali compiti e a rilasciare al più presto i
visti necessari.
4.
Il Consiglio sottolinea l'esigenza di un processo politico globale per risolvere il conflitto
nel Darfur e conferma il suo sostegno all'iniziativa comune degli inviati speciali dell'UA e
dell'ONU volta ad avviare quanto prima negoziati tra le parti. Auspica che l'SLM ed altri
movimenti si preparino alla tenuta di negoziati vicini che mirino alla pace sostenibile nel
Darfur, e si compiace delle recenti iniziative in tal senso.
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5.
L'UE accoglie con favore l'accordo tra l'UA e l'ONU sui dettagli del pacchetto di supporto
pesante per AMIS. Le esorta a lavorare congiuntamente per la rapida attuazione di
quest'ultimo e a completare quanto prima i piani per la forza ibrida concordata. L'UE invita
il governo sudanese a cooperare pienamente ai preparativi e allo schieramento della forza
ibrida. Il Consiglio ribadisce la sua disponibilità a prendere in considerazione ulteriori
misure, segnatamente nel quadro dell'ONU, contro qualsiasi parte che ne osteggi
l'attuazione. L'UE continua ad impegnarsi nel sostegno a AMIS nel periodo di transizione
verso la forza ibrida. Il Consiglio continuerà ad occuparsi della questione. Allo stesso
tempo incoraggia altri donatori ad apportare contributi aggiuntivi.
6.
L'effetto destabilizzante del conflitto nel Darfur su tutta la regione, in particolare nel Ciad e
nella Repubblica Centrafricana, continua a preoccupare il Consiglio. Il Consiglio invita i
governi e le altre parti a porre termine a qualunque tipo di sostegno ai movimenti ribelli
attivi nel territorio di un altro paese.
7.
Il Consiglio esprime inoltre la sua profonda preoccupazione per il deteriorarsi della
situazione della sicurezza nel Sudan meridionale e in questo contesto condanna
fermamente l'attacco ad una scorta dell'UNMIS vicino a Magwe il 26 gennaio che ha
causato l'uccisione di un militare dell'UNMIS. Il Consiglio invita inoltre le parti
dell'accordo globale di pace (CPA) ad astenersi da qualsiasi forma di violenza e a
rinnovare gli sforzi per attuare pienamente il CPA."
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SOMALIA - Conclusioni del Consiglio
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
Nel ricordare le conclusioni del 22 gennaio 2007 il Consiglio ribadisce il suo appoggio
all'attuazione della Carta costituzionale federale provvisoria tramite il consolidamento di
istituzioni federali provvisorie inclusive e con una base ampia e il ripristino di una
governance effettiva e rappresentativa. Sottolinea che un processo politico globale e
inclusivo, esteso a tutti i settori della società somala, costituisce una condizione
preliminare necessaria per la realizzazione di una stabilità duratura e la riconciliazione.
2.
Il Consiglio si compiace pertanto dell'impegno del Presidente Abdullahi Yusuf, annunciato
al vertice dell'UA di Addis Abeba, di avviare un ampio processo nazionale di dialogo
intersomalo cui partecipino rappresentanti dei clan, della società civile, della comunità
imprenditoriale, dei gruppi religiosi e politici. L'UE spera che tale processo abbia inizio il
più presto possibile ed è disposta a fornire assistenza a tale dialogo.
3.
Il Consiglio riafferma la volontà dell'UE di aiutare gli sforzi volti a realizzare un dialogo
autentico e credibile per la riconciliazione, anche mediante il sostegno di conferenze di
riconciliazione e la creazione di capacità per le istituzioni amministrative e politiche, sulla
base di iniziative concrete e verificabili. Esso si augura che si proseguano i contatti con i
rappresentanti del governo federale provvisorio al fine di determinare le iniziative da
adottare per la riconciliazione e la ricostruzione della Somalia.
4.
Il Consiglio invita il governo somalo a porre fine il più presto possibile allo stato di
emergenza. In particolare, il Consiglio si aspetta il rapido ripristino di condizioni che
permettano al parlamento federale provvisorio di assumersi pienamente il ruolo affidatogli
dalla Carta costituzionale federale provvisoria e di riunirsi quanto prima a Mogadiscio in
presenza di tutti i suoi membri.
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5.
Il Consiglio accoglie con favore gli sforzi che si stanno compiendo per l'istituzione della
missione dell'UA in Somalia (AMISOM) allo scopo di sostenere il dialogo politico e creare
le condizioni per la stabilizzazione del paese e il ritiro delle forze straniere dalla Somalia.
Esso mette in evidenza la volontà dell'UE di contribuire al finanziamento dell'AMISOM
tramite il Fondo per la pace in Africa appena soddisfatte le necessarie condizioni,
compresa una pertinente risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L'UE
prenderà in considerazione , se del caso, un eventuale sostegno logistico e tecnico a favore
dell'AMISOM.
6.
Il Consiglio sottolinea il ruolo essenziale delle Nazioni Unite nel contribuire alla stabilità a
più lungo termine della Somalia. L'UE rileva l'importanza di promuovere il rafforzamento
della fiducia a livello regionale e sottolinea che la stabilizzazione in Somalia facilita una
più ampia stabilità nella regione del Corno d'Africa. Il Consiglio si compiace dei risultati
della riunione del Gruppo di contatto internazionale per la Somalia che si è tenuta a Dares-Salam il 9 febbraio."
AFGHANISTAN - Conclusioni del Consiglio
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"Il Consiglio ha confermato il forte impegno a lungo termine dell'UE nei confronti dell'Afghanistan,
espresso dal Consiglio europeo del 14 dicembre 2006.
Facendo seguito alle sue conclusioni dell'11 dicembre 2006, il Consiglio ha approvato il concetto di
gestione della crisi (CMC) per una missione PESD in Afghanistan nel settore del mantenimento
dell'ordine con collegamenti con il settore più vasto dello stato di diritto. Su tale base occorre ora
sviluppare un concetto operativo per la missione. Il Consiglio ha convenuto che la missione PESD
in Afghanistan fornirà un valore aggiunto. La missione si adopererà a favore di una forza di polizia
afghana con responsabilizzazione a livello locale, che rispetti i diritti umani ed agisca nel quadro
dello stato di diritto. La missione dovrebbe intensificare gli sforzi attuali e seguire un approccio
globale e strategico, in linea con il CMC. Nel far ciò, la missione dovrebbe affrontare questioni
legate alla riforma della polizia a livello centrale, regionale e provinciale, a seconda delle necessità.
Si dovrebbe garantire uno stretto coordinamento con i partner, e il Consiglio internazionale di
coordinamento delle forze di polizia (IPCB) e il suo Segretariato dovrebbero costituire un
meccanismo fondamentale di tale cooperazione. Quale parte di un approccio globale e coordinato a
livello europeo, il rappresentante speciale dell'UE ha un importante ruolo da svolgere, anche per
quanto riguarda la missione PESD. Tale missione dovrebbe comprendere un elemento diretto a
favorire il coordinamento dei contributi per quanto riguarda le attrezzature e il ripristino
dell'infrastruttura di polizia.
Una particolare cura dovrebbe essere volta ad assicurare la complementarità ed il mutuo
rafforzamento con le azioni della Comunità europea, specialmente con l'impegno da essa proposto
nella riforma del settore giudiziario. Questo programma nel settore della giustizia avrà come
obiettivo la professionalizzazione degli uffici giudiziari e del pubblico ministero, ad esempio
attraverso riforme riguardanti salari, inquadramento e assunzione, come pure la definizione di un
codice deontologico. Il programma potrebbe anche contribuire allo sviluppo di un nuovo sistema
nazionale di assistenza legale migliorando in questo modo l'accesso dei cittadini alla giustizia.
Questi lavori sono intesi a combinarsi con la missione PESD.
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Nello stesso spirito, il Consiglio si compiace della riunione del Consiglio comune di sorveglianza e
di coordinamento (JCMB) a livello di Direttori politici, tenutasi a Berlino il 30 gennaio 2007. Essa
ha contribuito decisamente a rafforzare il coordinamento degli sforzi della comunità internazionale
in Afghanistan. Il Consiglio ha sottolineato il suo apprezzamento per il ruolo centrale del JCMB
quale principale organismo di coordinamento, sia in seno alla Comunità internazionale che con il
governo dell'Afghanistan, e ha riconosciuto l'importante lavoro che viene svolto in tale contesto. Il
Consiglio ha sottolineato l'importanza del coordinamento rafforzato che sta avendo luogo a Kabul.
Infine, il Consiglio si è compiaciuto dello svolgimento della seconda riunione della troika
ministeriale dell'UE con l'Afghanistan, tenutasi a Berlino lunedì 29 gennaio 2007. È stata
un'occasione per inviare un messaggio chiaro che l'UE è a fianco dell'Afghanistan. Il Consiglio ha
convenuto che l'UE continuerà a lavorare insieme al governo dell'Afghanistan per stabilizzare e
ricostruire il paese, affrontando questioni in materia di sicurezza e di sviluppo."
BALCANI OCCIDENTALI - Conclusioni del Consiglio
Il Consiglio ha esaminato la situazione in seguito alle elezioni tenutesi recentemente in Serbia e, in
presenza dell'inviato speciale delle Nazioni Unite, Sig. Martti Ahtisaari, ha fatto il punto per quanto
attiene allo status del Kosovo, a seguito della presentazione delle proposte del Sig. Ahtisaari. Il
Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"SERBIA
Il Consiglio ha preso atto con soddisfazione della visita della troika UE a Belgrado il 7 febbraio. Ha
esortato i leader politici serbi a formare rapidamente un governo che si impegni sulla via delle
riforme e verso un futuro europeo. Il Consiglio continua ad essere pienamente impegnato a favore
della prospettiva europea della Serbia ed è pronto a collaborare con il nuovo governo per realizzare
tale obiettivo. La Serbia resta la benvenuta nell'Unione europea. Rammentando le sue conclusioni
del 3 ottobre 2005, il Consiglio si è rallegrato del fatto che la Commissione sia pronta a riprendere i
negoziati sull'accordo di stabilizzazione e di associazione con un nuovo governo a Belgrado purché
si impegni chiaramente e intraprenda passi concreti ed efficaci per una piena cooperazione con
l'ICTY. L'UE si compiace inoltre dei progressi significativi compiuti nell'ambito dei negoziati sulle
agevolazioni in materia di visti e sulla riammissione e ne auspica la rapida conclusione. L'UE è
disposta a prendere in considerazione altre misure concrete che possano aiutare la Serbia ad
integrarsi rapidamente nella famiglia delle nazioni europee.
SERBIA/KOSOVO
Il Consiglio ha espresso pieno sostegno all'inviato speciale dell'ONU Martti Ahtisaari e ai suoi
sforzi nel condurre il processo politico per determinare il futuro status del Kosovo. Le sue proposte
presentate a entrambe le parti il 2 febbraio prevedono accordi complessivi destinati a promuovere
nel Kosovo una società multietnica e democratica basata sullo stato di diritto. È inoltre prevista
l'adozione di importanti misure atte a tutelare il futuro di tutte le comunità che vivono nel Kosovo,
segnatamente i serbi del Kosovo. Il Consiglio ritiene che le proposte costituiscano le basi per lo
sviluppo sostenibile del Kosovo dal punto di vista sia economico che politico e per il rafforzamento
della stabilità nell'intera regione. Le proposte sono frutto di intensi negoziati durati un anno che
hanno comportato anche colloqui diretti tra le due parti. Il processo relativo allo status è ormai
entrato nella fase decisiva. Il Consiglio ha accolto positivamente l'intenzione di Martti Ahtisaari di
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impegnare le parti in un periodo di intense consultazioni volte a realizzare ulteriori progressi in uno
spirito di compromesso sulla base delle sue proposte. Ha esortato energicamente Belgrado e Pristina
a partecipare attivamente e in modo costruttivo a queste consultazioni.
L'UE è disposta a svolgere un ruolo significativo nell'attuazione della soluzione relativa allo status.
La decisione definitiva sullo status del Kosovo dovrebbe essere approvata dal Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite. Il Consiglio ha deciso di intensificare i preparativi per la futura
presenza UE e internazionale in Kosovo, in coordinamento con altri soggetti internazionali. Ha
invitato l'SG/AR e la Commissione a presentare un'ulteriore relazione sullo stato di tali preparativi."
IRAN
Durante la colazione i ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni circa la politica dell'UE
nei confronti dell'IRAN e hanno riscontrato un persistente sostegno al duplice approccio delineato
nelle conclusioni del Consiglio del 22 gennaio. L'UE attua le misure previste nella risoluzione 1737
del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che sono prese nei confronti delle parti più sensibili
dei programmi nucleari e missilistici iraniani (vedasi qui sotto). Nello stesso tempo continua a
sostenere gli sforzi volti a trovare una soluzione negoziata a lungo termine, che spianerebbe la via a
nuove relazioni con l'Iran fondate sul rispetto reciproco e su una cooperazione ampliata. In questo
contesto il Presidente del Consiglio e l'Alto Rappresentante hanno informato i partners sui loro
contatti informali con il consigliere per la sicurezza nazionale dell'Iran, Sig. Ali Larijani, svoltisi a
Monaco l'11 febbraio. Il Consiglio ritornerà sulla questione delle relazioni con l'Iran in una
prossima sessione.
*
*
*
Il Consiglio ha raggiunto un accordo politico su un progetto di posizione comune concernente
l'adozione di misure restrittive nei confronti dell'Iran, al fine di attuare la risoluzione 1737 del
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La posizione comune è volta a imporre misure restrittive
nei confronti dell'Iran a livello dell'Unione europea, in particolare prevede l'interdizione di qualsiasi
fornitura di beni e tecnologie connessi con i programmi nucleari e missilistici dell'Iran; un divieto di
concessione del visto nei confronti di determinate persone e un congelamento dei beni di persone ed
entità elencate nella risoluzione 1737 e di altre persone o entità associate con tali programmi;
iniziative per impedire che cittadini iraniani ricevano un insegnamento o una formazione
specialistici nelle discipline connesse con questi settori (per i dettagli vedasi il comunicato stampa
"Affari generali", doc. 6033/07).
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PROCESSO DI PACE IN MEDIO ORIENTE - Conclusioni del Consiglio
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"Il Consiglio si è compiaciuto dell'accordo sulla costituzione di un governo palestinese di unità
nazionale, raggiunto alla Mecca l'8 febbraio. Ha lodato gli intensi sforzi dispiegati dal Presidente
Abbas per formare un governo di unità nazionale e ha espresso apprezzamento per il ruolo svolto
dal Regno di Arabia Saudita e dai leader arabi per favorire la riconciliazione palestinese. L'UE resta
disponibile a lavorare con un governo palestinese legittimo che adotti una piattaforma ispirata ai
principi del quartetto e accoglie con favore la dichiarazione del quartetto del 9 febbraio.
Il Consiglio ha altresì salutato con favore la dichiarazione formulata dal Quartetto nella riunione di
Washington del 2 febbraio, in particolare la sua intenzione di dare un attivo seguito alle riunioni fra
i leader israeliani e palestinesi e a mantenersi fermamente impegnato in questo momento di
maggiore attività e dialogo. Il Consiglio attende con interesse la rapida convocazione di riunioni
periodiche del Quartetto a livello di rappresentanti e di inviati speciali, sulla base di un calendario
concordato, comprese riunioni con le parti e con altre parti regionali. Saluta con favore l’impegno
del Quartetto a sorvegliare gli sviluppi e le azioni intraprese dalle parti e a discutere le vie da
seguire.
Il Consiglio ha espresso pieno appoggio alla prossima riunione fra il primo ministro Olmert, il
presidente Abbas e il Segretario di Stato Rice, e incoraggiato i leader israeliani e palestinesi ad
avviare un processo avente l’obiettivo di porre fine all’occupazione iniziata nel 1967 e di creare uno
Stato palestinese indipendente, democratico e vitale che viva in pace e sicurezza con Israele.
Il Consiglio attende la prossima riunione del Quartetto a livello di massimi esponenti che si terrà a
Berlino il 21 febbraio per discutere ulteriormente le vie da seguire.
Ribadendo la posizione espressa nella dichiarazione del Consiglio europeo del 14 e
15 dicembre 2006 e nelle conclusioni del Consiglio (Affari generali e relazioni esterne) del
22 gennaio 2007, l’UE sottolinea la sua determinazione a portare avanti le sue misure pratiche,
continuando a svolgere un ruolo politico attivo, soprattutto nel quadro di un maggiore impegno del
Quartetto."
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LIBANO - Conclusioni del Consiglio
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
Il Consiglio si compiace del successo della conferenza internazionale a sostegno del
Libano tenutasi a Parigi il 25 gennaio 2007. Impegnandosi a fornire più di 7,6 miliardi di
dollari USA in aiuti, la comunità internazionale ha inviato un forte messaggio di sostegno
al popolo libanese e al suo governo legittimamente e democraticamente eletto.
2.
L'UE e gli Stati membri hanno contribuito per più del 40% degli aiuti totali stanziati alla
conferenza di Parigi. Tali risorse aiuteranno ad affrontare le sfide della ricostruzione e
della stabilizzazione macroeconomica, a beneficio dell'intera popolazione libanese. A tale
riguardo, il Consiglio esprime soddisfazione per l'ambizioso programma di ripresa,
ricostruzione e riforma adottato dal governo libanese il 4 gennaio 2007, segnatamente la
sua componente sociale, nonché per l'impegno di principio a firmare un accordo
postbellico con l'FMI. L'adozione del piano d'azione UE-Libano nel contesto della politica
di vicinato consentirà di approfondire ulteriormente la nostra attuale cooperazione nel
quadro dell'accordo di associazione e del processo di Barcellona.
3.
Il Consiglio esprime grande preoccupazione per i nuovi violenti scontri delle ultime
settimane in Libano. Invita tutte le parti ad astenersi da ogni forma di violenza e a
compiere ogni sforzo per evitare il degradarsi della situazione. Una soluzione all'attuale
situazione di stallo politico andrebbe ricercata solo attraverso il dialogo e nel pieno rispetto
delle istituzioni democratiche del paese. Il Consiglio invita tutti gli attori libanesi a
partecipare attivamente a tale dialogo. Ribadisce il suo apprezzamento per tutti gli sforzi
costruttivi di mediazione internazionale, in particolare quelli prodigati dal Segretario
generale della Lega araba, volti a facilitare un accordo intralibanese.
4.
Il Consiglio ricorda il suo impegno a favore della sovranità, dell'integrità territoriale e
dell'indipendenza del Libano. Rinnova il suo invito ad un'attuazione piena e rapida delle
risoluzioni 1701, 1664 e di tutte le altre risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite e rammenta a tutte le parti della regione gli obblighi che da esse
derivano. Il Consiglio ribadisce l'invito alla Siria e agli altri paesi della regione ad astenersi
dall'interferire negli affari interni del Libano. Essi devono impegnarsi attivamente nella
stabilizzazione del Libano."
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IT
12.II.2007
VARIE
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Libia
Il Consiglio, in seguito all'adozione delle conclusioni nella sessione del 22 gennaio, ha proceduto a
un ulteriore scambio di opinioni sulla pena di morte pronunciata nei confronti di cinque infermiere
bulgare e un medico palestinese a seguito della infezione di bambini con il virus HIV/AIDS in un
ospedale libico.
La questione continua a suscitare grande preoccupazione per l'UE e il Consiglio manterrà la sua
costante attenzione su di essa.
EVENTI A MARGINE DEL CONSIGLIO
A margine del Consiglio si sono svolte le seguenti riunioni:
–
Riunione dei ministri degli affari esteri dell'UE e dei Balcani occidentali;
–
Riunione quadripartita Consiglio d'Europa;
–
Consiglio di cooperazione UE-Kazakstan;
–
Consiglio di cooperazione UE- Kirghizistan.
ALTRI PUNTI APPROVATI
Si rinvia al comunicato stampa "Affari generali", doc. 6033/07.
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