SALMO RESPONSORIALE (Sal 33/34) Rit: Il povero grida e il Signore lo ascolta. אAlef 2 Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Bet 3 Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. Rit. ב פPe 17 Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Sade 18 Gridano e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce. Rit. צ קKof 19 Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Tau 23 Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia. Rit. ת SECONDA LETTURA (2Tm 4,6-8.16-18) Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo Figlio mio, 6 Io infatti sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. 7Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. 8 Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. 16Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. 17Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. 18Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen. Parola di Dio Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo (2Cor 5,19) Alleluia, alleluia. Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia. VANGELO (Lc 18,9-14) Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù 9 disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10 «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 11 Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo". 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore". 14Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». Parola del Signore Lode a Te o Cristo Preghiera dei fedeli Il Signore è vicino a coloro che si accostano a lui con un cuore contrito e libero. Egli ricerca un rapporto con l’uomo nella verità. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, accogli la nostra preghiera. 1. Perché i fedeli laici, i diaconi, i sacerdoti, i vescovi e il Papa siano fedeli al ministero loro affidato da Cristo di annunciare il Vangelo. Preghiamo. 2. Perché per quanto misera sia la nostra condizione abbiamo il coraggio di pregare per chi sta peggio di noi. Preghiamo. 3. Perché nelle ore più buie ci ricordiamo del semplice ed immenso dono che ci hai fatto regalandoci la vita. Preghiamo. 4. Perché ricordiamo sempre che, per quanto forti possiamo sentirci, solo inginocchiandoci di fronte a te possiamo davvero tornare a casa giustificati. Preghiamo. O Padre, l’apertura alla tua presenza richiede il riconoscimento della nostra non autosufficienza. Aiutaci ad essere sempre coscienti dei nostri limiti e sereni di fronte ad essi. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen. Sii umile e avrai sciolto i legami del peccato Ho descritto molte forme di penitenza per renderti facile l'accesso alla salvezza attraverso la varietà delle vie. Qual è dunque la terza via? L'umiltà: sii umile e avrai sciolto i legami del peccato. Anche di questo ci porta una prova la Scrittura nel racconto del pubblicano e del fariseo. Salirono al tempio, dice, un fariseo e un pubblicano per pregare e il fariseo cominciò a elencare le sue virtù, lo non sono, disse,peccatore come gli altri,né come questo pubblicano. Misera e infelice anima: hai condannato tutto il mondo, perché hai contristato anche il tuo prossimo? Non ti bastava tutto il mondo senza voler condannare anche quel pubblicano? E che fece il pubblicano? Adorò a capo chino con gli occhi fissi in terra,dicendo: «O Dio, abbi pietà di me peccatore», (Lc 18,13) e poiché si mostrò umile fu giustificato. Quando dunque il fariseo uscì dal tempio aveva perduto la sua giustizia, il pubblicano invece l'aveva ottenuta: le sue parole furono più forti delle opere. Quello, nonostante le sue opere, perse la giustizia; questo invece con parole di umiltà la conquistò,benché la sua non fosse propriamente umiltà. Infatti è umiltà quando uno che è grande si fa piccolo; l'atteggiamento del pubblicano non fu umiltà, ma verità: erano! vere quelle parole, perché egli era peccatore. Chi peggiore di un pubblicano? Cercava il suo vantaggio nelle disgrazie del prossimo, approfittava delle fatiche altrui e senza rispetto per le loro pene giungeva a procurarsi il guadagno. È dunque grandissimo il peccato del pubblicano. Perciò se il pubblicano, pur essendo peccatore, dando prova di umiltà ha ricevuto così gran dono, quanto maggiore potrà riceverlo chi sia virtuoso e umile? Se riconosci i tuoi peccati e sei umile, diventi giusto. Desideri conoscere chi sia veramente umile? Guarda Paolo, Maestro delle nazioni, predicatore ricolmo dello Spirito, vaso d'elezione, porto tranquillo, che nonostante un fisico modesto girò tutto il mondo e lo percorse quasi avesse le ali: guarda con quanta umiltà e modestia egli si definisce inesperto e amante della sapienza, indigente e ricco. Era umile quando diceva: «lo sono l'infimo degli apostoli, e non sonò degno neppure di essere chiamato apostolo» (1 Cor 15,9): questa è la vera umiltà, abbassarsi in tutto e chiamarsi il più piccolo. Pensa chi era colui che pronunciava queste parole: Paolo, concittadino del cielo sebbene ancora rivestito del corpo, colonna della Chiesa, uomo celeste. È tale infatti la potenza della virtù da trasformare l'uomo in angelo e far sì che l'anima, quasi avesse le ali, si protenda verso il cielo. Questa virtù c'insegni Paolo. Di questa virtù sforziamoci di diventare imitatori. San Giovanni Crisostomo, vescovo. Om. 2,4-5. La penitenza 27 OTTOBRE 2013 XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) Antifona d'ingresso Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4) Colletta Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa’ che amiamo ciò che comandi. Per Cristo nostro Signore. Amen. Oppure: O Dio, tu non fai preferenze di persone e ci dai la certezza che la preghiera dell’umile penetra le nubi; guarda anche a noi come al pubblicano pentito, e fa’ che ci apriamo alla confidenza nella tua misericordia per essere giustificati nel tuo nome. PRIMA LETTURA (Sir 35,15-17.20-22) Dal libro del Siràcide 15 Il Signore è giudice e per lui non c'è preferenza di persone. 16Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell'oppresso. 17Non trascura la supplica dell'orfano, né la vedova, quando si sfoga nel lamento. 20Chi la soccorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi. 21La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l'Altissimo non sia intervenuto 22e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l'equità. Parola di Dio Rendiamo grazie a Dio