OSPEDALE E TERRITORIO CONTRO IL DOLORE : IL PROGETTO HPH IN VENETO Marco Visentin (**) , Simone Tasso (*) (*) Coordinatore Rete Veneta HPH Dirigente Medico Presidio Ospedaliero di Castelfranco Veneto (**) Responsabile Regionale Progetto HPH “Ospedale e Territorio contro il Dolore” U.O. Terapia Dolore ULSS n.6 Vicenza Introduzione L’esperienza HPH del Veneto sulla tematica "dolore" è iniziata nella primavera 2002 con l'obiettivo di creare un Progetto che tenesse conto, oltre che dei fondamenti di promozione della salute descritti nella Carta di Ottawa (1) e nella Dichiarazione di Budapest (2), anche delle Linee Guida Nazionali (3) e Regionali (4) sul dolore e della esperienza maturata negli ospedali che avevano lavorato per la fase nazionale del Progetto coordinato da “Ensemble contre la douleur” (5-7). pari a 51,5% con valore medio del dolore pari a 2,50 (deviazione standard = 3,09) utilizzando la Numerical Rating Scale (NRS), che prevede 11 livelli di intensità dolorifica che vanno da 0 (assenza di dolore) a 10 (dolore massimo) (Fig.1). Fig.1 Distribuzione % grado dolore 11% Lo Studio Policentrico Il primo passo del Progetto è stato uno studio policentrico condotto negli ospedali di 6 aziende sanitarie del Veneto (ULSS n.1 Belluno, ULSS n.8 Asolo, ULSS n.16 di Padova, ULSS n.17 Este, ULSS n.18 Rovigo, ULSS n.21 Legnago). Lo studio ha coinvolto complessivamente 1325 ricoverati (alcuni anche in ospedalizzazione domiciliare) ed ha avuto fondamentalmente i seguenti principali obiettivi: 1) Misurare la prevalenza del dolore e l’intensità che i pazienti percepivano (autovalutazione con scala numerica); 2) Confrontare la misurazione del proprio dolore eseguita dal paziente con la valutazione del dolore del paziente fatta dall’infermiere, così da verificarne il grado di concordanza; 3) Valutare le conoscenze e gli atteggiamenti nei confronti del dolore che hanno gli operatori sanitari (medici ed infermieri). ass:48,5% 22% lieve:19,3% 48% mod:21,8% intenso:10,5% 19% Il grado di concordanza tra dolore percepito dal paziente e dolore rilevato dall’operatore è stato calcolato mediante coefficiente K di Cohen che tiene conto anche della concordanza casuale. La K di Cohen è risultata = 0,3746: valori di questo parametro inferiori a 0,4 significano scarso grado di concordanza (Fig.2). Fig.2 Concordanza tra dolore percepito dal paziente e dolore riconosciuto dall’operatore sanitario 500 450 400 350 300 250 Lo studio si è tenuto nell’ultimo trimestre del 2002 ed ha coinvolto, oltre ai suddetti pazienti, anche 1706 operatori sanitari cui sono stati somministrati altrettanti questionari sulle conoscenze e sugli atteggiamenti nei confronti del dolore. I principali risultati possono essere così riassunti: prevalenza del dolore tra i ricoverati 200 150 100 50 0 As nte se Dolore riconosciuto dall'operatore sanitario ve Lie o rat de Mo o ns Inte Intens o Moderato Liev e A ss ente Dolore percepito dal paziente Tab.1. Percentuale di risposte corrette e intervallo di confidenza al 95% per ogni domanda del questionario “Atteggiamenti e conoscenze del dolore” (n. soggetti=1706). % risposte esatte I.C. (95%) Il paziente con dolore continuo va trattato preferibilmente con analgesici somministrati ad orario fisso piuttosto che al bisogno. (V) 2. Prima di dare una ulteriore dose di analgesico bisogna aspettare che il paziente lamenti dolore. (F) 3. La via di somministrazione preferibile per gli analgesici narcotici è quella intramuscolare. (F) 4. Quando un paziente richiede quantità crescenti di analgesici per controllare il dolore, significa che sta diventando psicologicamente dipendente da essi. (F) 5. I pazienti che ricevono analgesici narcotici ‘al bisogno’, è normale che assumano un comportamento di continua attesa della dose successiva. (V) 84.5 82.7-86.2 49.6 47.2-52.0 59.4 56.9-61.7 42.2 39.8-44.6 33.1 30.9-35.4 6. Il giudizio più accurato sull’intensità del dolore è quello che ne dà il paziente. (V) 67.1 64.8-69.3 7. Quando un paziente con dolore riceve farmaci analgesici ‘al bisogno’ è normale che 36.5 34.2-38.8 45.9 43.5-48.3 38.4 36.1-40.8 49.5 47.1-51.9 43.5 41.1-45.9 29.7 27.5-32.0 97.3 96.4-98.0 76.6 74.5-78.5 88.9 87.3-90.3 73.3 71.2-75.4 45.2 42.8-47.6 42.3 39.9-44.7 26.4 24.3-28.6 33.9 31.6-36.2 32.6 30.4-34.9 51.2 50.5-51.9 Domanda 1. li richiederà prima che il dolore ritorni. (V) 8. Il personale sanitario è sempre in grado di cogliere nei bambini segni che indicano la presenza di dolore. (F) 9. Gli analgesici narcotici possono provocare depressione respiratoria, quindi non devono essere usati nei bambini. (F) 10. I bambini piangono sempre, quindi per essi sono indicate attività di distrazione piuttosto che veri e propri farmaci analgesici. (F) 11. Il dosaggio appropriato di morfina nel paziente con dolore è quello che controlla meglio la sintomatologia; non c’è una dose massima (che, cioè, non può essere superata) per la morfina. (V) 12. Dare al paziente con dolore cronico un placebo è spesso utile per valutare se ha realmente dolore. (F) 13. Per un buon trattamento del dolore tumorale è necessario valutare con continuità nel tempo il dolore e l’efficacia della terapia. (V) 14. I pazienti hanno il diritto di aspettarsi come risultato del trattamento una completa scomparsa del dolore. (V) 15. La mancanza di espressione di sofferenza non significa necessariamente assenza di dolore. (V) 16. La distrazione, ad es. tramite musica o tecniche di rilassamento, può diminuire la percezione del dolore. (V) 17. La valutazione del dolore da parte del medico o dell’infermiere è una valida misura del dolore percepito dal paziente. (F) 18. I pazienti con forte dolore cronico spesso hanno bisogno di dosaggi più alti di analgesici che i pazienti con dolore acuto. (V) 19. Richieste sempre maggiori di analgesici sono segno che il paziente sta diventando farmaco-dipendente. (F) 20. Se il paziente (o familiare) riferisce che un analgesico gli sta dando euforia, bisogna dargli una dose minore di farmaco. (F) 21. Il 25% dei pazienti che ricevono analgesici a orario fisso diventano farmacodipendenti. (F) Percentuale totale di risposte corrette Tra parentesi dopo ogni item è riportata la risposta corretta: V o F (V) Vero corrispondente alle risposte “d’accordo” o “assolutamente d’accordo” del questionario. (F) Falso corrispondente alle risposte “in disaccordo” o “assolutamente in disaccordo” o “ne in accordo ne in disaccordo” del questionario. Nella figura 2 i cilindri azzurri rappresentano il numero di soggetti (n.227) il cui dolore è sovrastimato dall’operatore sanitario; i cilindri verdi rappresentano i soggetti (n.329) per cui il dolore è sottostimato; i cilindri rossi il numero di soggetti (n.760) per i quali dolore percepito dal paziente e dolore registrato dall’operatore sanitario concordano. I questionari sulle conoscenze e atteggiamenti riguardanti al dolore (sui suddetti 1706 operatori sanitari) hanno messo in evidenza una percentuale di risposte esatte pari 51,2 % (50,5- 51,9 l'intervallo di confidenza al 95%). Le domande del questionario e le relative percentuali di correttezza sono descritte nella tabella 1. I dati raccolti con tale questionario costituiscono un punto di partenza sul quale potrà essere valutato nel tempo il miglioramento raggiunto e d’altra parte indicano gli argomenti che più necessitano di essere affrontati nei corsi di formazione. Le azioni sulla comunità Contemporaneamente a questo studio osservazionale policentrico si è svolta nelle aziende una azione di sensibilizzazione della comunità sull’argomento: agli ingressi degli ospedali sono stati allestiti stand dove personale appositamente istruito illustrava il Progetto e consegnava materiale informativo. Al tempo stesso, in buona parte delle aziende, sono stati predisposti comunicati stampa che hanno portato alla pubblicazione di articoli sui quotidiani locali ed è stata curata anche la pubblicazione di notizie sul progetto nei giornali delle ULSS. In alcune Aziende sono state organizzate Conferenze rivolte alla popolazione per diffondere alla comunità i contenuti del Progetto. Le azioni sul personale sanitario Le azioni sul personale non si sono limitate a quelle di tipo conoscitivo-osservazionale dello studio policentrico. Così come previsto dagli HPH, per facilitare la realizzazione del Progetto e creare sinergie aziendali una delle prime azioni del Coordinamento Regionale è stata quella di proporre la costituzione di Gruppi di Lavoro Aziendali HPH (con un referente aziendale) che dovrebbero coincidere con i Comitati Aziendali “Contro il Dolore” previsti dalla normativa regionale vigente. Al tempo stesso è stato istituito (così come avviene per altri Progetti HPH) un Gruppo di Lavoro Interaziendale con l’obiettivo di individuare le azioni ritenute prioritarie dalle varie Aziende. Tra le priorità definite dal Gruppo Interaziendale vi è la formazione del personale sulla corretta misurazione del dolore. Per questo abbiamo prodotto uno strumento formativo composto da una videocassetta o DVD, che oltre ad una parte teorica contiene anche scene di misurazione del dolore recitate da attori nel ruolo di pazienti, medici e infermieri. Le scene presentate sono adatte per svolgere lavori di gruppo, discussioni e role plays.. Per facilitare il lavoro di formazione abbiamo corredato il video con i testi delle scene e schede didattiche che possono essere distribuiti ai discenti nel corso della lezione. Questo strumento didattico è stato utilizzato anche nei corsi di formazione regionali per formatori istituiti con DGR 4070 del 30.12.2003 e svolti nell’autunno 2004, ed è stato distribuito ai rappresentanti di tutte le ULSS del Veneto ottenendo in tal modo una distribuzione capillare nella regione. Riteniamo che questo sia un esempio di sinergia tra Regione, che ha costituito una Commissione “Contro il Dolore” ed un Osservatorio Regionale per le Cure Palliative e per la Lotta al Dolore, e la Rete HPH che, radicata nelle varie ULSS, si trova in posizione privilegiata per stimolare e coordinare le iniziative regionali a livello locale secondo i principi che tradizionalmente improntano il suo operato. Le successive iniziative del Gruppo di Lavoro Interaziendale sono consistite nella stesura di un protocollo per la valutazione, la misurazione e il trattamento del dolore, da adottare nella pratica clinica quotidiana. A tale scopo sono state elaborate delle linee guida che stabiliscono i compiti delle varie figure professionali, le azioni e la tempistica e due moduli per la rilevazione del dolore all’entrata del paziente in reparto, uno per gli adulti e uno per i bambini. L’utilizzo di questi strumenti è già iniziato presso alcuni presidi ospedalieri della regione. Le iniziative future dovranno prevedere, oltre che la diffusione delle prassi già sperimentate ai presidi ospedalieri nella loro globalità, il coinvolgimento nel progetto, volto a migliorare l’attenzione e il trattamento della persona con dolore, anche delle strutture territoriali con iniziative più capillari di quanto sinora attuato. BIBLIOGRAFIA 1 2. 3. 4. 5. 6. 7. WHO: The Ottawa Charter for Health Promotion in Health Promotion n°1,1986, III-V Budapest Declaration on Health promotion Hospitals ,May 1991. Linee Guida per la Realizzazione per un Ospedale senza Dolore del 24.5.2001. 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