COMUNICATO STAMPA
RECITAL
Chansons de Boris Vian
Ève GUERRIER Voce
Maria Gabriella BASSI Pianista
Romanziere dell’assurdo, poeta, traduttore, compositore, paroliere, jazzman, Boris Vian riassume in
sé l’atmosfera di Saint-Germain-des Prés del dopoguerra. Pur nella sua diversità, la grandezza della
sua opera, risiede nell’originalità del suo linguaggio, fatto di neologismi onomatopeici e stravaganti,
spesso ottenuti dalla fusione di più parole. Prima dell’avvento della radio, la canzone aveva un posto
notevole nella vita quotidiana dell’uomo. Ci sono delle canzoni per tutte le ore, per tutti gli umori,
per tutte le circostanze. La canzone è una specie di commento continuo all’esistenza sotto tutte le sue
forme. Si canta ad una festa di battesimo, di nozze ad un funerale. Si canta anche al mattino, a
mezzogiorno, a sera. Boris Vian scrive delle poesie e centinaia di canzoni, causando uno scandalo
cantando Le Déserteur (1954); certo è difficile, tra le guerre d’Indocina e d’Algeria, fare ammettere
che faire un soldat, è innanzitutto défaire un civil. Le sue canzoni sono state riprese da moltissimi
artisti, tra cui Juliette Gréco, Nana Mouskouri, Yves Montand, Magali Noël, Henri Salvador, ed in
Italia da Ivano Fossati, Ornella Vanoni e Fausto Amodei.
Boris Vian, a cinquant’anni dalla morte, resta una personalità magnetica, generosa, ricca di humour,
e soprattutto eternamente giovane.
Ce sont des textes
À voir rouge
À rire jaune
À rêver bleu
Auditorium Diocesano Vallisa
4 marzo 2010
ore 20,30
INGRESSO LIBERO
infolettre 24.02.2010