LE FIGURE DI KIRKOS
I racconti musicali parlano dei personaggi del circo, anche se in realtà ogni singolo pezzo narra
qualcosa di più in quanto le figure sono interpreti di stereotipi umani, di sentimenti, di
caratteri, di manie, di solitudini e di virtù.
“Il Trapezista”, ad esempio, interpreta il coraggio, ma anche il timore per il buio, il pensiero
psicologico prima del grande salto; il tutto diventa umano ed epico al tempo stesso.
“Sparpaglio”, la figura del clown è come nella tradizione classica malinconico, surreale ed
alla fine allegro e comunica il senso del procedere, del non arrendersi al mondo che va e, al
tempo stesso, sa cogliere ciò che l’esistenza può dare con ironia.
“Tre palle” è il giocoliere che giocola, è il bambino adulto, il quale stupisce per la calma e
l’agilità. Il giocoliere provoca stupore attraverso gli oggetti che volano, che girano; in una
forma d’immaginazione, alla fine noi siamo sia gli oggetti che volano sia il giocoliere che li fa
danzare.
“Snodo” è il contorsionista, colui che si contorce, nell’ampliare i significati può essere anche
il contorto, il quale opera una metamorfosi sino a diventare qualcos’altro.
“L’incantatrice di serpenti” narra di un Pre-Tempo in un ipotetico paradiso terrestre nel
quale l’incantatrice è una dea che col suono del suo flauto incanta i serpenti in modo magico; è
una scena notturna e misteriosa piena di fascino.
“Nando” è il domatore, sempre carico, è simbolo di una virilità vera e presunta, “Nando è
tutta frusta e pelo” come dice la canzone. Egli è anche cinematografico, è un Don Giovanni a
tempo pieno: camicia attillata, pelo fuori, pantalone aderente ed è un po’ fuori peso con una
pancia dura e tesa che sborda dalla cintura. Nando sa che il gioco con la pantera, la tigre e la
leonessa è un teatro concordato a priori e pieno di compromessi nel quale lui è domatore e
domato.
“Astley” è un cavallerizzo inglese del Settecento il quale, tornato dalla guerra dei sette
anni, di fronte a Westminster inventa il circo moderno.
“ZZZ” è il lanciatore di coltelli.
ZZZ in realtà non racconta solo del lanciatore di coltelli ma anche della sua partner e del
rapporto che li tiene insieme. ZZZ è il sibilo della lama che vola nell’aria e che a volte sfiora e
taglia la povera ragazza, la quale si presenta già piuttosto incerottata. Infatti lei canta: my
love you are for me an open wound (amore mio, tu per me sei una ferita aperta). Ma il suo
amore è tale da sopportare ogni rischio ed ogni ferita.
“Sempre all’infinito” l’equilibrista.
Ognuno di noi è un equilibrista e ciascuno di noi percorre un filo più o meno lungo, più o meno
rischioso.
Horatio Nelson, ammiraglio ed eroe nazionale inglese della seconda metà del 700.
Immaginatelo in una giubba turchese con una manica infilata in una tasca, in quanto perse un
braccio in una battaglia, con un occhio di vetro, perso anch’esso in uno scontro; di corporatura
minuta, alto un metro e sessantacinque ma con una capacità di correre sulla corda e giocarci
sempre in modo impressionante e dotato di una ironia tagliente:
1) quando gli fu chiesto dai governanti perché avesse affondato la flotta danese nonostante
quest’ultima avesse alzato bandiera bianca egli rispose di non essersene accorto in quanto
aveva appoggiato al binocolo l’occhio di vetro.
2) nel regno di Napoli viveva un ambasciatore inglese il quale era sposato con la più bella
donna del napoletano, Emma Hamilton, la quale scappò con Nelson lasciando tutte le sue
certezze per seguire quel piccolo uomo senza un braccio e senza un occhio.
Felipe Petite è un equilibrista francese, cittadino del mondo, il quale ha collezionato 500
arresti per avere prima fissato le sue corde nei posti più pericolosi del mondo, tra cui anche le
torri gemelle, e poi per averle attraversate senza protezioni di nessun genere.
Da questi personaggi arrivare sino a Marco Simoncelli ed altri ancora il passo è breve… ma
attenzione! Non ci vuole meno coraggio e meno equilibrio per affrontare una corda fatta di
lavoro, costanza, impegno e spesso sono proprio quei giovani e meno giovani che tengono in
equilibrio questo mondo…
“Click” è il tuffatore
Click è l’attimo, il sì o il no, è il trapasso dalla vita alla morte, il grilletto che spara, l’arco che
sfreccia, un momento che vola.
“La giraffa” è la sfilata di moda
La giraffa è il pezzo della passerella, della vanità, della moda, del fascino esibito, dell’eleganza
ma anche dell’egocentrismo e del narcisismo.
“Sputafuoco” l’impresario, il burattinaio, Dr Jekill e Mr Hide.
Sputafuoco è un uomo consumato dal mondo e dalla sua stessa vita, ma malgrado tutto
resiste ad entrambi. “Sputafuoco” si presenta come un’aria dell’Ottocento, notturna e
struggente, nella quale riemerge tutta la sua vita densa di rimorsi, di fatiche; è un uomo
insonne, è il burattinaio che ha fatto ridere e piangere il pubblico di ogni età.
Nella notte emerge la sua natura fragile ma all’arrivo dell’alba torna ad essere violento e
cattivo, condizioni che lo tengono in vita e danno una ragione al suo mettere insieme qualcosa
che forse non servirà a nessuno. Un Dr Jekill al contrario, terribile di giorno; vero e fragile di
notte.