Roma 16 Febbraio 2012
COMUNICATO DI ROSSANA DETTORI
SEGRETARIA GENERALE FP CGIL
La recente nomina del Dott. Giovanni Tamburino al vertice dell’amministrazione
penitenziaria è un decisione che apprezziamo: l’aver individuato una esperienza ricca e
professionalmente sensibile ai temi dei diritti e delle garanzie, come il Dr. Tamburino, conferma un
criterio di scelta per la guida del DAP che va al di là degli schieramenti politici e che guarda ai
problemi carcerari in maniera oggettiva.
La sua conoscenza dell’amministrazione penitenziaria e del carcere, frutto di esperienze
diverse ma coincidenti, non possono che configurarsi come un arricchimento per l’amministrazione
penitenziaria e, per ciò che ci riguarda, rappresentiamo sin da subito la nostra disponibilità ad un
confronto che definisca urgentemente un vero e proprio “piano marshall” per la soluzione dei
problemi più gravi ed urgenti.
Il tema della condizione di vita detentiva, la crisi strutturale del sistema penal-penitenziario,
causa dell’insostenibile sovraffollamento carcerario, la carenza di fondi per gli investimenti in
qualità e per la garanzia di esigibilità dei diritti di cittadinanza, la immediata chiusura degli ultimi
residui manicomiali, gli OPG, sono solo alcune delle priorità che poniamo al nuovo vertice
dell’amministrazione e alla Ministra Severino.
Così come urgenti sono le risposte che rivendichiamo sul tema del lavoro
Dalla Polizia penitenziaria alle professionalità tecniche, dalla dirigenza penitenziaria alle
professionalità socio-educative, ciò che ci aspettiamo e che rivendichiamo è che la ricerca di una
soluzione di uscita dalla crisi penitenziaria sia accompagnata dalla costante consapevolezza che il
vero patrimonio dell’amministrazione da valorizzare e sul quale investire sono le tante lavoratrici e
lavoratori che da anni provano, con tenacia, a mantenere viva la speranza di un cambiamento
democratico sul tema delle detenzione, della marginalità, dei processi di presa in carico dei
problemi carcerari da parte della società.
Al Presidente uscente Ionta va il riconoscimento della Fp Cgil per il lavoro svolto: misurarsi
alla guida del DAP in un contesto politico insensibile al tema dei diritti e dell’inclusione sociale e
con una idea dell’amministrazione della giustizia molto “personalizzata” è condizione
oggettivamente difficile.