Associazione Culturale Arpège Affiliata Fitel Progetto culturale

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Associazione Culturale
Arpège
Affiliata Fitel
Progetto culturale
“Prendete nota!
Colloqui sulla musica e con la musica”
1. Presentazione del progetto
1. 1 Siamo certi di sapere che cos’è “La Musica” ?
La Musica, fin dagli albori del genere umano, ha pervaso innumerevoli e svariati ambiti della vita e della cultura,
insinuandosi e diffondendosi in campi non suoi, lasciando una traccia profonda, duratura.
Nel corso del tempo pensatori, studiosi, letterati, grandi leader religiosi e politici hanno parlato della Musica, espresso il
loro pensiero non tanto e non solo riguardo a “che cosa è “ la Musica ma, soprattutto, su quello che rappresenta, sul
ruolo che riveste nell’esistenza umana.
La lista dei contributi è lunga e ricca: volendone ricordare brevemente alcuni, si potrebbe citare per primo Confucio, il
quale aveva individuato nella musica addirittura il termometro supremo del grado di civiltà di un popolo.
Secondo la religione induista "il mondo è suono”, molte altre religioni e filosofie orientali sostengono che la musica è
“l’essenza primigenia e la forza originaria del cosmo e della vita”.
Nella cultura tibetana la "religione è suono" e "tutti i suoni sono preghiere" (Dilgo Khyentse Rinpoche).
Il mondo occidentale stesso - certo più improntato a un freddo pragmatismo - riconosce, tramite le parole di uomini
illustri e misurati, il ruolo centrale della musica: “La musica è signora e governatrice dei sentimenti umani” (Martin
Lutero).
Arthur Schopenhauer la considerava come “un’espressione della volontà”, e sia List sia Wagner, sostenevano che la
musica permette al genius del musicista di rivelare l’intima essenza del mondo.
E ancora, per restare nel XIX secolo, Nietzsche sosteneva che “senza musica la vita sarebbe un errore.”
In tempi più recenti le discipline scientifiche stesse hanno preso consapevolezza di ciò che la musica abbia
rappresentato per il genere umano: “non c’è funerale, guarigione, sacrificio offerta agli antenati, albero abbattuto per
motivi rituali, perforazione di pozzo, nascita, dichiarazione di guerra, combattimento, raccolta, seminagione, lavoro
collettivo, rito di passaggio, consacrazione di un capo o di un sacerdote, che non sia un’occasione di musica, o
piuttosto che non richieda il concorso indispensabile di un’azione musicale”. così si esprime il grande etnomusicologo
Gilbert Rouget.
La musica, come sostenuto dallo statunitense Allan P. Merriam, etnomusicologo anch’egli, è in grado di stimolare
alcune funzioni o finalità e tra queste, ad esempio, “l’espressione delle emozioni”, il “godimento estetico”, l’”
intrattenimento”, la “ comunicazione”, la “ rappresentazione simbolica”.
L’antropologo e musicista, irlandese John Banking così rifletteva: “In un mondo come il nostro, pieno di crudeltà e di
sfruttamento, in cui il volgare ed il mediocre proliferano all’infinito in nome del profitto finanziario, è necessario capire
perché un madrigale di Gesualdo o una passione di Bach, una melodia di sitar indiana o un canto africano, il Wozzeck
di Berg o il War Requiem di Britten, un gamelan balinese, un’opera cantonese o una sinfonia di Mozart, Beethoven o
Mahler, possano essere profondamente necessari alla sopravvivenza umana […]”.
1. 2. La Musica nella nostra vita
La musica è, dunque, una presenza costante, quasi onnipresente, nella nostra vita.
In qualunque contesto sociale essa si esprima svolge - e continua a svolgere - un ruolo essenziale nella formazione degli
individui, nelle attività sociali e rituali di intere popolazioni. La musica infatti scandisce ed accompagna, di generazione
in generazione, i riti fondamentali di passaggio della vita, dall’adolescenza all’età adulta, è un fenomeno universale che
trascende e abolisce le barriere tra uomini, etnie, popoli ed epoche storiche.
Evoca spesso sentimenti ed emozioni legate a precise situazioni e ricordi (il primo bacio, il primo amore …) perché il
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suo “ascolto” non riguarda solo l’udito, ma stimola anche gli altri sensi, induce suggestioni profonde, innesca
connessioni sia con il mondo esterno, sia con quello interno.
Insomma, per dirla con le parole di Blacking, la funzione profonda della musica è quella di incrementare la qualità
dell’esperienza individuale e delle relazioni umane all’interno della comunità.
È, di fatto, un fondamentale veicolo di comunicazione umana, una sorta di linguaggio universale che ci accompagna
nella nostra vita di tutti i giorni.
Possiamo quindi affermare – in una società ormai alla mercè di uno stile comunicativo contraddistinto da immagini e
suoni di pessima qualità - che la Musica continui a essere il “mezzo naturale” per “sfogarsi”, per rilassarsi e, soprattutto
per i più giovani, una ragione di conforto ed un modo per sentirsi uniti? E’ ancora in grado di rappresentare o descrivere
sentimenti, pensieri, situazioni concrete, ecc.?
E che rapporto possiamo avere noi “ascoltatori” con la Musica ? Siamo soltanto inerti “consumatori” di note oppure
possiamo “vivere” l’esperienza d’ascolto in modo più partecipe e consapevole?
1.3. Parlare di musica e sulla musica: ma in che modo ?
Si può dialogare “sulla musica e con la musica” ponendo a confronto musicisti e appassionati senza necessariamente
passare attraverso il classico concerto e affrancandosi dai consueti ruoli?
I musicisti possono “raccontare” quello che eseguono?
Si può spiegare a un neofita come nasce una partitura musicale senza annoiarlo con complessi studi e teorie?
E ancora: i musicisti hanno il “coraggio” di incontrare gli appassionati e dialogare con loro delle scelte intraprese e dei
sacrifici fatti, che li hanno spinti a diventare quello che sono?
È possibile abbattere il muro che, spesso, separa pubblico ed esecutore, ristabilendo quello che nelle celebrazioni
religiose antiche era il nesso che legava i “fedeli ” (il popolo) agli “officianti” (attori, coreuti, musicisti)?.
2. Le caratteristiche del progetto
2.1 Cos’ha di speciale questo progetto? E come si concreterà?
Questo progetto intende dare vita a degli incontri-conferenza durante i quali i musicisti, dialogando con i partecipanti in
una sorta di “racconto sonoro”, possano dare risposta a queste domande.

La storia del musicista
Gli incontri si snodano innanzitutto attraverso il racconto della storia personale del musicista, attraversandone il
percorso umano e professionale e ponendo alcune questioni centrali: perché questa scelta professionale? perché proprio
quel genere musicale e quello strumento?
I musicisti saranno così stimolati a esprimersi sulle proprie scelte artistiche e di vita, raccontando da dove è nata la loro
passione per la musica, quando è diventata una ragione di vita e di professione… condividendo un percorso, che talvolta
ai più può apparire (specie per alcuni generi musicali) stravagante e/o “socialmente pericoloso”, caratterizzata dal
mantra “Sex, Drug and Rockandroll” mentre invece è espressione di libertà e creatività, in altre parole: arte.

I generi musicali
Altro obiettivo del progetto è quello di esplorare alcune tra le diverse forme musicali (dalla classica, al blues, al country,
passando per il folk, il jazz, pop, ecc.) attraverso un confronto di idee ed emozioni tra l’ascoltatore/fruitore e
l’esecutore. Il racconto verbale del musicista interagisce con quello sonoro, con l‘esecuzione di alcuni brani musicali
del proprio repertorio che saranno analizzati e spiegati ai partecipanti.

Gli strumenti e le tecniche
Si apprenderanno inoltre nozioni sulla storia dello strumento musicale utilizzato - dal pianoforte, alla chitarra,
dall’ukulele al contrabbasso, dalla batteria all’armonica a bocca, dal violino alla fisarmonica- e sul suo utilizzo in quel
contesto musicale specifico.
Ad esempio: perché nella musica country americana è preponderante l’uso della chitarra, dell’armonica e del kazoo?
Perché si sono usati questi strumenti? Quali altri strumenti “poveri” facilmente accessibili e a basso costo hanno
ulteriormente reso epica questa musica, nata dal “basso” e ascoltata e praticata da milioni di persone in tutto il mondo?
Gli incontri-conferenza hanno dunque la pretesa di aprire la strada, di favorire l’avvio di un differente rapporto
comunicativo tra pubblico e il musicista, con il linguaggio musicale utilizzato come perno.
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Un linguaggio che utilizzi tutti i “vocaboli” a sua disposizione: la partitura raccontata, l’esecuzione della stessa spiegata
battuta per battuta, la storia dello strumento, la storia del musicista, le emozioni del confronto e del sentirsi tutti uniti da
un’unica grande passione.
2.2. Quali sono i musicisti che parteciperanno?
Sono già stati consolidati i contatti con alcuni musicisti e gruppi interessati a questo progetto che, sposando appieno la
nostra visione, hanno percepito l’evento come un approccio stimolante e diverso dal solito cliché: “salgo sul palco,
saluto il pubblico, mi esibisco, ringrazio, saluto il pubblico e me ne vado.” con cui di norma ci si raffronta.



Un gruppo di musica classica
Un gruppo di hot jazz
Un gruppo di musica popolare
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Un gruppo Jazz
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2.3. A chi è rivolta l'iniziativa ?
L’evento, aperto al pubblico, sarà destinato ad ogni “categoria” di ascoltatori, ma avrà un particolare riguardo verso le
persone che, solitamente, non “hanno l'abitudine” alla frequentazione di sale da concerto, teatri d'opera, festival ...
insomma di quei luoghi di norma sede e scenografia della musica “colta” o comunque della musica “non leggera”.
Intendiamo infatti non solo consolidare ed approfondire la conoscenza della Musica da parte di chi già la frequenta e la
apprezza ma, soprattutto, svelare ad ampie fasce sociali la sua bellezza, la sua “attualità”, la sua reale fruibilità,
scardinando così alcuni preconcetti duri a morire che, spesso, identificano la Musica (soprattutto quella classica ed
operistica) con immagini legate alla sua “inaccessibilità” intesa sotto tutti i punti di vista, da quello propriamente
economico alle supposte difficoltà di comprensione.
L'Associazione Culturale Arpège, che è affiliata fin dalla sua fondazione alla FITeL (Federazione Italiana Tempo
Libero), darà quindi ampia diffusione dell' iniziativa sia verso gli altri aderenti alla FITeL (CRAL ed altre Associazioni
culturali) sia verso il pubblico esterno.
Gli incontri, che saranno pubblicizzati tramite i consueti canali (giornali cartacei e on line, mailing list, blog, sito
dedicato all'iniziativa, distribuzione nei punti di aggregazione giovanile del materiale pubbicitario ecc…), saranno
dunque strutturati in modo da consentire la più ampia e variegata partecipazione di pubblico.
La struttura dei singoli eventi infatti è stata studiata per far si che tutti i partecipanti siano coinvolti attivamente, che non
siano cioè solo “uditorio” passivo, ma diano il loro effettivo contributo tramite domande, scambi di esperienze, attività,
sentendosi così parte attiva e presente, coprotagonista e coautore dell’evento.
2.4. Come saranno strutturati gli incontri ?
Poiché non si intende aderire al modello del concerto ma, come già illustrato, piuttosto seguire una strada che metta in
diretta comunicazione esecutori e pubblico, si ipotizza di strutturare l’evento in questo modo :
a.
Primo incontro: presentazione del Progetto da parte del Presidente FITeL (Federazione Italiana Tempo
Libero), del Presidente dell'Associazione Culturale Arpège, dei rappresentanti dei gruppi musicali che
prenderanno parte all'iniziativa.
b.
Sei appuntamenti serali dedicati ognuno ad uno specifico percorso artistico e musicale.
In particolare sono stati individuati due filoni di intervento:
◦ Musica classica: con l'intervento, durante i tre appuntamenti previsti, di gruppi strumentali da
camera (3-4 elementi) ed illustrazione di tre periodi storici
◦ Musica “extra-colta”: con l'intervento, durante gli altri tre appuntamenti previsti,
rispettivamente di un gruppo di musica folk, un gruppo di “Hot jazz”, un gruppo jazz
c.
Al termine di ogni incontro: spazio al pubblico per domande, interventi, condivisione attiva, di racconto delle
proprie esperienze individuali, di spunto per ulteriori sviluppi del progetto ….
Saluti e conclusioni “istituzionali” da parte del Presidente FITeL e del Presidente Arpège
d.
2.5 Numero di incontri, durata, date
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Gli incontri previsti sono sette in totale, di cui uno di presentazione del progetto e sei dedicati agli interventi delle
formazioni prescelte. La durata di ogni evento è prevista in circa 2 ore - 2 ore e mezza. L’orario previsto è
indicativamente a partire dalle 19,00.
Gli incontri avranno cadenza quindicinale e si terranno presumibilmente a partire dal mese di marzo 2013 per
concludersi a giugno dello stesso anno.
2.6. Sede degli incontri
La sede utilizzabile per gli incontri è stata individuata in una sala sita in un palazzo storico del centro di Torino,
facilmente accessibile a piedi e con mezzi pubblici. Nelle immediate vicinanze si trovano parcheggi a pagamento.
La sala, che ha una capienza di 50 posti a sedere, è dotata di impianto audio, attacco per PC, schermo per proiezioni. E’
inoltre presente un corner indipendente destinabile al desk per l’accoglienza.
2.7. Pubblicizzazione dell’iniziativa
I canali privilegiati per la pubblicizzazione saranno :
 il blog dell’Associazione Culturale Arpège
 il sito della FITeL Piemonte
 gli organi di stampa (cartacea e on line), tv, radio , web
 gli indirizzari dei CRAL/Associazioni coinvolti
 gli indirizzari dei gruppi musicali partecipanti all'iniziativa
 i canali ufficiali di Comune/Circoscrizione ecc…
 altri Enti/Associazioni/Gruppi con cui FITeL e Arpège intrattengono rapporti
 i punti di aggregazione giovanile e della cittadinanza (scuola, Università, Conservatorio, Centri di incontro ….)
Verrà inoltre attivato un account specifico per l’iniziativa, tramite il quale saranno raccolte le adesioni (iscrizione
obbligatoria vista la capienza della sala) e successivamente utilizzato come canale di informazione. La gestione
dell’account sarà a cura della segreteria dell’Associazione Arpège.
Per documentare l'iniziativa sarà realizzato un video di ogni serata e sarà prodotto un breve documentario della
manifestazione, successivamente reso disponibile sul WEB.
2.8. Patrocini
Si intende attivare la procedura di richiesta del patrocinio gratuito da parte del Comune di Torino e/o della
Circoscrizione 8, nonché della Provincia di Torino. Altri patrocini verranno eventualmente valutati .
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