La nuova rivoluzione dell’informazione su Internet, i colossi Google e Yahoo diventano giornali locali “Think globally, act locally”, “Pensare globalmente, agire localmente”, sembra essere il nuovo motto del mercato online, del quale si è occupato dettagliatamente lo studio The Geo-Google Threat: Search Engines Target Local Advertising recentemente pubblicato dall’Advanced Interactive Media Group e dal Neil Budde Group. Negli Usa da qualche mese i due più importanti motori di ricerca su Internet, Google e Yahoo, offrono la possibilità di restringere il campo di ricerca digitando il codice di avviamento postale o il nome del luogo. Con questo servizio i giganti del World Wide Web minacciano non solo gli affari di chi offre pagine gialle, ma penetrano anche nel territorio giornalistico. In questo modo le liste localizzate dei siti trovati diventano in un certo senso annuari, e i risultati di ricerca diventano piazze di mercato. Ma non finisce qui. Nell’ambito del programma pubblicitario “Ad-Words” di Google, da metà aprile i pubblicitari possono, nel caso di alcuni Paesi, personalizzare gli annunci in base alle aree geografiche nelle quali desiderano concentrare le loro campagne. Nel caso della Germania le più piccole unità geografiche offerte sono per esempio i Länder. Negli Usa si possono impostare codici di avviamento postale ed esiste perfino la possibilità di definire il raggio attorno a un punto ben definito. Con questo servizio mirato a determinati target, Google dovrebbe diventare un’attrattiva piattaforma pubblicitaria anche per piccole e medie imprese, organizzatori locali, negozi di seconda mano e macellai: gli editori di giornali potrebbero entrare in crisi anche al di fuori del classico settore degli annunci di rubrica. Alcuni quotidiani potrebbero essere ben presto obbligati a ridurre le loro pubblicazioni a due o tre volte alla settimana. Non da ultimo, come conseguenza dell’alta facilità d’uso del prodotto Google, gli annunci appaiono sulla pagina Web pochi minuti dopo aver avviato l’ordine. E il limite dei prezzi è basato sull’asta pubblica, dove sono fatturati soltanto gli annunci effettivamente scelti tramite click con il mouse. Un fenomeno che sta toccando anche chi finora ha un po’ vissuto ai margini della grande rivoluzione comunicazionale online. Come la Svizzera. È vero che su search.ch, uno dei primi motori di ricerca svizzeri, si può restringere il campo di ricerca a determinati cantoni, regioni o comuni, ma finora la Svizzera è stata largamente risparmiata dalla moda della pubblicità locale online. Nuovi sviluppi fanno però presagire che ben presto la situazione potrà cambiare anche lì. Difatti, il motore di ricerca Swissclick, entrato sul mercato di recente, coopera con Overture, società affiliata a Yahoo, specializzata in pubblicità online, la quale si occupa secondo alcune indicazioni di targeting geografico. E la recente acquisizione di search.ch da parte della Posta Svizzera potrebbe in un modo o l’altro aver a che fare con il ritorno al settore locale. Maurizio Scuccato