1. ITALIANO E TEDESCO. QUESTIONI DI LINGUISTICA CONTRASTIVA. CONTRASTIVITA' TEDESCO-ITALIANO. Italiano e tedesco → tipo linguistico ANALITICO. Tedesco → composizione che in italiano è resa con sintagmi nominali o preposizionali. Linguaggi specialistici → tedesco → formazioni inclusive; italiano → preposizioni o aggettivi relazionali. Es Ideengeschichte/storia delle idee. Italiano: usa lo schema SVO per frase principale, secondaria non marcata, interrogativa. Tedesco: per ogni tipo di frase c'è una posizione specifica del verbo finito, es. SVO Ada kommt morgen; SOV Ich glaube, dass Ada morgen kommt; VSO Kommt Ada morgen? SVO Ada viene domani; penso che Ada arriverà domani; Ada viene domani?. Posizione della II parte del predicato nella parentesi grammaticale; elasticità nella strutturazione dell'inizio dell'enunciato: campo anteriore/Vorfeld occupato da un unico costituente. Es: Heute ist Hans mit seiner Schwester gekommen/ Oggi Hans è venuto con sua sorella. CAP 1 FONI, FONEMI E STRUTTURE PROSODICHE Accento di parola: rileva un gruppo di suoni in una parola. Tedesco → sillaba radicale è evidenziata, desinenze non accentate come anche prefissi e suffissi derivazionali (be, er, ge, haft, ig, sam, ung). Italiano → accento primario mobile. Es: parla' parlagli' par'lare. Parole italiane: tronche, piane, sdrucciole, con accento più arretrato. Tedesco → caso di composizione tra due morfemi lessicali: l'accento primario cade sul determinante, es. 'Mutter,sprache' ausge,sprochen'. Sillabe accentate e sillabe non accentate sono diverse per via della durata. It → accento radicale. Pochi suffissi senza proprietà accentogene, e suffissi che spostano l'accento lessicale dalla radice al suffisso. Le particelle enclitiche non hanno proprietà accentogene → forme verbali in cui l'accento si sposta e forme verbali in cui rimane sulla radice. Parole con accento sulla quartultima sillaba e sulla quintultima. Accento di frase e ritmo: frase → alcune parole hanno prominenza. Enunciato: soggetto (tema)+ predicato+ altro (rema. Su quello che porta l'informazione nuova cade l'accento prosodico principale). Es. Meine Tante Anna ist in Berlin; meine Tante Anna ist seit einem Monat in Berlin; meine Tante Anna ist seit einem Monat mit ihrem Mann in Berlin; meine Tante Anna ist seit einem Monat mit ihrem Mann im Urlaub in Berlin”. It. → l'accento prosodico non si sposta, es. Mia zia Anna è a Berlino; mia zia Anna è da un mese a Berlino; mia zia Anna è da un mese con suo marito a Berlino; mia zia Anna è da un mese con suo marito in ferie a Berlino. Costruzione delle frasi principali tedesche il cui predicato è una forma verbale composta → costruzione “a parentesi”. Es. Meine Tante Anna ist in Berlin gewesen, mia zia Anna è stata a Berlino. Accento → fa passare la parola da una classe a un'altra, es articolo indeterminativo, che se accentato diventa numerale. Es: sie hat an einer Gruppenreise teilgenommen. Ha partecipato a un viaggio organizzato. Ted → art.det se accentato > dimostrativo. Es: die Gruppenreise war besonders gut organisiert. Quel viaggio in comitiva era particolarmente ben organizzato. Gli articoli, le preposizioni, le congiunzioni, gli ausiliari, i modali, si appoggiano alle parole accentate. Tedesco → le parole che portano l'accento prosodico e le parole che ad esse si appoggiano formano dei gruppi e determinano il ritmo della frase→ contrasto tra sillabe accentate e sillabe atone. Elisione. 2. Intonazione: andamento melodico di un enunciato. Domande sì/no→curva melodica ascendente. Es: tua zia Anna è a Berlino?Ist deine Tante Anna in Berlin? Domande con pronomi o avverbi interrogativi → andamento discendente. Es: Dove è tua zia Anna? A Berlino?Wo ist deine Tante Anna? In Berlin? Frasi enunciative tedesche → andamento discendente rafforzato da costruzione “a parentesi”. Es: mia zia Anna è stata a Berlino; meine Tante Anna ist in Berlin gewesen. Esclamazione o frase imperativa → intonazione discendente. Foni e fonemi: tabelle pag. 10 e 11. Vocalismo: la qualità delle vocali dipende da: 1) Spostamento della lingua sul piano orizzontale; 2) Spostamento della lingua sull'asse verticale; 3) Dal minore o maggiore arrotondamento delle labbra. Consonantismo: sistemi consonantici. 1) Modo di articolazione; 2) Luogo di articolazione, organo di articolazione. CAP 2 ORTOGRAFIA E GRAFEMATICA Aspetti generali: grafia, grafematica, grafema, allografi, segni paragrafematici, ortografia. Principi ortografici: principio fonetico, principio fonologico, principio morfologico, principio sillabico, principio semantico, principio storico-etimologico, principio grammaticale, principio estetico, principio pragmatico. CAP 3 MORFOLOGIA E SINTASSI Frase Satz: proposizione esplicita tedesca → formalizzazione di un soggetto che deve essere espresso. Si può usare anche es. Kernsatz → il verbo coniugato in tedesco è al secondo posto. Es: oggi vengo da te con i miei amici, vengo da te oggi coi miei amici, oggi coi miei amici vengo da te/ Heute komme ich zu dir mit meinen Freunden; ich komme heute mit meinen Freunden zu dir, zu dir komme ich heute mit meinen Freunden. Nebensatz → verbo finito all'ultimo posto. Es: i tuoi genitori mi hanno raccontato che tu ieri non sei andato a scuola... Che tu ieri a scuola non sei andato... Che non sei andato ieri a scuola/ Deine Eltern haben mir erzählt, dass du gestern nicht in die Schule gegangen bist. In tedesco la frase dipendente deve essere separata dalla principale per mezzo di una virgola. Frase tedesca a parentesi (Klammerbildung): le parentesi contengono la forma verbale nella frase dichiarativa, la congiunzione e l'espressione verbale nella dipendente. Ci sono tre campi: Vorfeld, Mittelfeld, Nachfeld → vuoto. Vorvorfeld → dislocazione a sinistra. Negazione, negation → negatori di frase, elementi lessicali con negazione incorporata. Nicht + verbo finito + complementi diretti + indicazione di tempo + pronomi personali. It. → NON: premesso al verbo e ai pronomi ad esso legati, es. Er wäscht sich nicht/ lui non si lava. Precede l'infinito, il participio passato, i complementi con preposizione non temporali. Es: das Mädchen geht nicht aus/ la ragazza non esce. Negato anche un solo elemento della frase → la negazione deve precedere l'elemento negato, es. eine Erschütterung, die nicht die Häuser zerstört 3. hat/ una scossa che non ha distrutto le case. Kein → nessuno, alcuno, non uno. Es: non leggo nessuna rivista tedesca/Ich lese keine deutsche Zeitschrift. Nicht ein → aspetto numerico, es. “Ich habe nicht ein Buch gekauft”. It. “alcuno”→ positivo o negativo. Affatto, assolutamente. Kaum. It. → prefissi come in, im, il, ir, rendono aggettivi in forma negativa. Tedesco → un, es. insensato/unsinnig. Di origine straniera sono in e a. Miss con verbi e sostantivi, es. Erfolg/Misserfolg, los: forma analitica. Aber, sondern → usati dopo una frase affermativa o negativa, es. e' brutto ma è intelligente/ Er ist hӓsslich, aber klug. Risposta negativa: no/nein, ma quando si sottintende nella risposta la frase negata si usa nicht. Es: sapete tutti nuotare?Könnt ihre alle schwimmen?Nein; sapete tutti nuotare?No, io no/Könnt ihre alle schwimmen?Nein, ich nicht. Doch → dopo domanda negativa. Es: kommst du nicht ins Kino?/Non vieni al cinema?- Doch, ich komme gleich/Sì vengo subito. It → magari. FRAGESATZ → Ted → verbo in prima posizione se non è premesso un avverbio o pronome interrogativo. Es: vuoi venire con me?/Willst du mit mir kommen? NEBENSӒTZE → relativa. Es:”un battente della porta, dondolando ai respiri del vento/Ein Türflügel, der mit dem Hauch des Windes leicht ihn- und herschwingt. Ted → l'aggettivo verbale presente o passato può essere usato per rendere una relativa italiana ma deve essere posizionato prima del termine cui si riferisce. Es: il medico che passeggia solitario/ der einsam dahinwandelnde Arzt. La frase scissa si traduce con una frase relativa. Es: era il primo a proporre/ Er war der erste, der vorschlug. False relative → frasi enunciative introdotte da un dimostrativo. Paratassi, es. “Der Kӧnig hatte zwei Tӧchter, die waren sehr schӧn”. P.rel. In ted.→ accordato in caso, genere e numero. It → che. Es: ausgerechnet ich, die ich so viel gearbeitet habe, bin durch die Prüfung gefallen/ proprio io, che ho lavorato così tanto, sono stata bocciata all'esame. RELATIVE ITALIANE: restrittive, esplicative. Relative libere → in tedesco introdotte dal pronome relativo wer, was (chi osa vince/wer wagt, gewinnt). Ci sono due categorie di verbi: forti e deboli. Prefisso ge nella formazione del p.pass. Di tutti i verbi forti e deboli, es: sehen, gesehen, lieben, geliebt. Pronome neutro es. FORMA DI CORTESIA. PRETERITO TEDESCO → imperfetto e passato remoto. TRE TEMPI RIFERITI AL PASSATO: preterito, composti con ausiliare, sein o haben + p.pass., perfetto e piuccheperfetto. ASPETTO: 1. Aspekt: aspetto grammaticale; 2. Aktionsart: aspetto lessicale, verbi con valore aspettuale: einschlafen, geboren werden, abreisen/addormentarsi, nascere, partire. Verbi per indicare stato o movimento: sitzen, sich setzen, liegen, legen. Alcuni verbi tedeschi distinguono l'inizio dalla durata dell'azione. Es: kennen, kennen lernen, wissen ecc. Quando → wenn o als rispettivamente per il senso imperfettivo o perfettivo. “Quando arriviamo lo vediamo/Wenn wir kommen sehen wir ihn”. Wӓhrend, idem: introducono un'azione imperfettiva. Es:”Wӓhrend er Bier trank, sah er fern”. Perfetto: azione passata, di cui si hanno gli effetti nel presente. Es: ho studiato francese/ich habe Franzӧsisch gelernt. Il Perfekt è perfettivo perchè non è usato in frasi in cui è richiesta una rappresentazione imperfettiva dello svolgimento dell'azione (als Hans mich anrief, schlief ich/ quando Hans mi telefonò, dormivo; non può esprimere la forma progressiva dei verbi imperfettivi, né rendere il gerundio semplice italiano. Presente → fatto che sta accadendo. Stare+gerundio. Ted → usa un avverbio. It → stare + gerundio, stare+a+infinito. Indicativo presente → azione abituale. Es: leggo molti romanzi/ich lese viele Romane. 4. Congiuntivo tedesco → congiuntivo e condizionale italiani. Es: wenn du mich sehen wolltest, wurde ich mich freuen/ se tu volessi vedermi io sarei contento. Usato nel discorso indiretto. Gerundio : presente, passato. Gerundio: assoluto o senza soggetto. Compare nei verbi fraseologici. Stare+gerundio: azione continuativa. Esprime la contemporaneità di due azioni o processi, ed è subordinato al verbo della proposizione reggente di cui deve chiarire il significato. Valori nel gerundio: 1) Relazione modale o strumentale; 2) Relazione temporale; 3) Relazione causale; 4) Relazione condizionale; 5) Relazione concessiva; 6) Relazione consecutiva. Ausiliari tedeschi → haben: verbi riflessivi, intransitivi, transitivi, modali, verbi di stato, verbi che indicano fenomeni atmosferici. Riflessivi tedeschi → sich ereignen/ accadere, sich sehnen/ andare. Tedesco → forma coi verbi intensivi: sich abnutzen/consumare del tutto. Verbi tedeschi composti con un prefisso: ankommen/ arrivare. Prefissi separabili, inseparabili, separabili/inseparabili (be, ent, er, ge, miss, ver, zer, ab, an, auf, aus, her, hin, durch, über, um). Accento → sul prefisso per i separabili, sulla radice verbale per gli inseparabili. Tedesco: prefisso verbale per semplificare sintatticamente, es: lässt du mich einen Augenblick herein?/ Mi lasci entrare un momento?. Possibilità di compattazione semantica della prefissazione tedesca. Es:heraufklettern/salire arrampicandosi. Verbi composti con aggettivo che esprime il risultato espresso dall'azione del verbo, es. trockenreiben/asciugare strofinando. Verbi tedeschi modali o preterito-presenti → verbi forti con forma di preterito e significato di presente. Formano un nuovo preterito col suffisso dei verbi deboli. Durfen, konnen, mogen, mussen, sollen, wollen, wissen. Possono avere funzione di verbi servili. Lassen “lasciare”: fare quando fare ha una funzione operativa, es: dobbiamo far venire l'idraulico/wir mussen den Klempner kommen lassen. Sich verhalten: “comportarsi come” o “fingere di essere”. “Fare” ted. → tun, machen. Alcuni verbi distinguono la posizione del corpo nello spazio, es. stehen, liegen, stellen, legen, kauern, hocken, lehnen. Passivo tedesco: werden + p.pass del verbo in oggetto, l'it usa essere, venire o andare. Zustandspassiv → diatesi formalizzata con sein e p.pass. Indica il risultato dell'azione, es: die Tur wird geschlossen. Lo Zustandspassiv è il risultato dell'azione espressa nel Vorgangspassiv che indica la dinamica dell'azione. Dipende dal passivo reale. Es: der Arzt impft den Patienten, der Patient wird geimpft, der Patient ist geimpft/Il medico vaccina il paziente, il paziente è vaccinato (dal medico), il paziente è vaccinato (ha le vaccinazioni). Il tedesco distingue il complemento d'agente da quello di causa efficiente attraverso le preposizioni von e durch. Es: furono informati dall'amico/ Sie wurden vom Freund informiert. Tre possibilità per indicare l'indeterminatezza dell'agente: 1) man/si; 2) passivo senza agente espresso; 3) forma riflessiva media. NOME. NOMEN → compreso in un gruppo nominale composto da nome e articolo. Es: il cappotto grigio/der graue Mantel. Numero singolare o plurale. Termini usati solo al plurale o al singolare. Ted → lingua flessiva, 4 casi: nominativo, accusativo, genitivo e dativo. PRONOME, PRONOMEN: designa ciò che sta al posto del nome, designa l'uso degli elementi davanti al nome. Pronomi personali. 5. Forma neutra es. Funzioni di es: sostituisce un sostantivo maschile o femminile; per identificare persona o definire cosa sia singolare che plurale; come correlato nella principale seguita da una relativa se la relativa si riferisce al soggetto della principale; soggetto o oggetto formale. ARTICOLI: 1) indeterminativo: tedesco non ha plurale, italiano usa forme suppletive (alcuni, alcune, dei) e usa il partitivo; 2) determinativo: ted → no articolo davanti a nomi di malattie, a nomi relativi a parti del corpo precedute da un aggettivo, a Herr, Frau ecc. AGGETTIVO ATTRIBUTIVO: in tedesco precede il nome cui è riferito e si concorda con questo; in italiano lo precede e lo segue. La povera donna, la donna povera/die arme Frau. In posizione postnominale ha valore restrittivo. It → posizione postnominale. Posizione pronominale per i numeri cardinali, ordinali, gli indefiniti. Aggettivo possessivo: il mio amico/mein Freund. Dimostrativi → das neutro. Il p. dimostrativo tedesco può sostituire il pronome personale. Es: Herr Muller? Dessen erinnerte sie nicht mehr/Il signor Muller? Di lui non si ricordava più. Numerali. COMPARATIVO E SUPERLATIVO. KOMPARATIV UND SUPERLATIV. Comparativo: di maggioranza, di minoranza (als), di eguaglianza (wie). Maggioranza: tu sei più vecchio di me/du bist alter als ich. Minoranza: tu sei meno vecchio di me/du bist weniger alt als ich. Eguaglianza: è vecchia come me/sie ist so alt wie mich. Superlativo: assoluto→ sehr+aggettivo, relativo → suffisso ist e Umlaut sulla vocale radicale. Es: l'uomo più vecchio/Der alteste Mann. Am+sten, es. am schonsten/nel modo più bello possibile. aller+superlativo relativo, es: der allerbeste/il migliore di tutti. PREPOSIZIONI, PRAPOSITIONEN: Preposizioni → lessicali, sintattiche. CAP. 4 LESSICO Lessemi: significante, significato. Falsi amici: kalt “freddo”/”caldo”; Mund/mento, alt/alto. Parole: 1. simili per forma e significato es. internazionalismi (motor, maschine, jet ecc); 2. Falsi amici; 3. Parole diverse per forma e significato. Es: Sehnsucht, Stimmung, Gemut, Sehnen; 4. Simili per significato, diverse per forma, es: Otitis; 5. Diversa strutturazione degli elementi dell'espressione; 6. Connotazione diversa; 7. Restrizioni geografiche; 8. Parole i cui tratti semantici principali sono esplicitati in una lingua e non nell'altra, es: Mann, Mensch/uomo, gehen, fahren/andare; 9. Assenza di una corrispondenza formale. Schlusselworter, “parole chiave: Sehnsucht “desiderio nostalgico”, Heimweh “nostalgia”, Erlebnis “esperienza”. Italiano-tedesco: abito, vestito/ das Kleid, Kleider, der Anzug, das Madchen hat sich ein schones Kleid gekauft/la ragazza si è comprata un bel vestito; aborto/die Fehlgeburt, die Abtreibung; alto hoch, gros, tief. Der Baum ist hoch/l'albero è alto; der Mann ist gros/l'uomo è alto; das Wasser ist an jener Stelle funf Meter tief/l'acqua è alta cinque metri in quel punto. Tedesco-italiano: alt: vecchio, antico. Ich bin alt/sono vecchio; wie alt bist du?/quanti anni hai?; das Alter: età, vecchiaia. Ableitung: il nuovo termine deriva da una base per mezzo di cambiamenti apofonici, prefissazione anche doppia, suffissazione anche multipla, prefissazione e suffissazione. Esempi: N>N libro libreria, Buch Bucherei “biblioteca”; proprietà proprietario Eigentum Eigentumer. 6. Composizione: unione di due elementi lessicali indipendenti che esprimono insieme un concetto nuovo. Es: Weinglas/bicchiere di vino. Il composto che risulta è un sostantivo (Scheibenwischer/tergicristalli). Hanno come esito sostantivi: N+N→ Guterzug “treno merci”, N+PREP+N → pomodoro “Tomate”; A+N→ Weissbrot “pane bianco”, N+A → camposanto/Friedhof, V+N → Lebewesen “creatura vivente”, V+V → saliscendi “klinke”, V+ CONG+V → va e vieni “standiges kommen und gehen”. Hanno come esito un aggettivo: A+A → Hellblau/azzurro chiaro; N+A → Rosenrot/rosa; A+N → rossofuoco/Feuerrot; AVV+PART → gerngesehen/benvisto, N+PART→ gottgewollt/voluto da Dio. Hanno come esito un verbo: A+V → Schwerfallen “riuscir difficile”; AVV+V → gernhaben/benvolere; PREP+V → unterschatzen/sottovalutare; N+V → crocefiggere “Kreuzigen”, V+V → kennen lernen “conoscere”. Fugenelemente (Kalbfleisch/carne di vitello) → componenti uniti senza elementi colleganti o con elemento di congiunzione -e-, en, es, er. It → unica parola, giustapposizione asindetica, termini uniti con preposizioni con o senza articolo determinativo. It: composti dotti. RESA IN ITALIANO DEI COMPOSTI TEDESCHI 1) Corrispondono in italiano due sostantivi giustapposti in modo asindetico in sequenza opposta (Blumenkohl/cavolfiore); 2) O nella stessa sequenza (Fahrschule/autoscuola); 3) Uniti da preposizione senza articolo (Marmortisch/tavolo di marmo); 4) O con articolo (Abfahrtstag/giorno della partenza); 5) In cui il determinato agente è un deverbale reso ancora in italiano in sequenza opposta (Scheibenwischer tergicristallo); 6) Altro elemento reso con un aggettivo (Sonnenwarme calore solare); 7) O con un unico sostantivo suffissato (aio per il mestiere, ile per l'abitazione animale, Milchmann, Hundehutte canile); 8) Con un termine di origine greco-latina (Heimweh nostalgia); 9) O comunque immotivato (Schlagzeug batteria). Conglomerati, anglicismi. PARTE SECONDA GENERE Ted → maschile, femminile, neutro. It → no neutro. Genere=grammaticale. Terionimi= sono animati, ma non sempre viene indicato il loro sesso con un termine specifico. Aspetto contrastivo relativo ad animali adulti senza una specifica connotazione sessuale, es. der Fuchs/la volpe, die Nachtigall/ l'usignolo. Il genere dipende dalla terminazione della parola, es. Tiger, Adler, Marder sono maschili perchè c'è er, Grille, Mowe, Ratte, Katze, Krote, Schlange sono femminili perchè c'è e. Quando deve essere specificato il sesso dell'animale: der Enterich/anitra maschio ecc. It → per il termine generico si usa il maschile. Piccoli → si usa la forma diminutiva neutra in tedesco m. o f. in italiano: Haschen o Haslein/leprotto. Terminazione della parola: ted → femminili in e, ung, heit, er, ei. Maschili: non numerosi i termini in er. La terminazione non è determinante se esistono omofoni con genere e significato diverso: die Gift dono das Gift veleno, der Mund bocca die Mund protezione. Suffissi femminili: ei, heit, keit, schaft, ung, in, age, anz, ette, euse, ie, tat, tion, ur ecc., sucht, bisillabi in e, astratti derivati da radici verbali con suffisso t, nomi degli alberi, frutti e fiori. Maschili: er, ling, ig, radici verbali senza suffisso, la maggior parte in en, s; o suffissi stranieri ant, ent, ar, eur, ismus, ist, loge, tor, us, composti con mann, nomi dei giorni della settimana, mesi, stagioni ecc. 7. Neutri chen e lein, infiniti sostantivati, collettivi con prefissi ge, i sostantivi con suffisso is, tum, ment, um, ett, ma, metalli, nomi delle lingue, degli stati. Grammaticalizzazione del genere: concetti-soggetto (agenti). Maschili: suffisso er, ling → situazione di dipendenza, soggetto passivo. Concetti-oggetto neutri. It → manca il neutro, regolarità delle finali -o per il maschile, a per il femminile. Nomi relativi a mansioni militari: la guida, la guardia, la pattuglia, la ronda, la scorta, la sentinella, la staffetta, la vedetta, la spia. Concordanza: il genere del nome viene assegnato nelle due lingue: 1) All'articolo, agli aggettivi attributivo, possessivo e dimostrativo dello stesso sintagma nominale; 2) Ad ogni pronome personale, dimostrativo e possessivo; 3) Al pronome relativo di riferimento. Solo in italiano: a. all'aggettivo predicativo; b. al pronome dimostrativo. Problemi di interferenza. MORFOLOGIA VALUTATIVA Asimmetria formale tra italiano e tedesco. ALTERAZIONE, MODIFICAZIONE: Basi contrassegnate da suffissi alterativi o valutativi, e modificativi. It → si contrassegna una base lessicale mediante un suffisso che ne precisa il significato in relazione alla dimensione e al valore. Tedesco → modifikation. Modificare in senso accrescitivo e peggiorativo: Augmentation, Verstarkung ecc. ASPETTI FORMALI. DELL'ALTERAZIONE/MODIFIKATION. STATUS MORFOLOGICO SUFFISSI VALUTATIVI ITA → non cambiano la categoria della base, non ne modificano i tratti grammaticali. Modificano la semantica della base; i suffissi sono cumulabili; sono interni rispetto ai morfemi flessivi e esterni rispetto a quelli derivazionali, richiedono regole di riaggiustamento specifiche. MORFEMI VALUTATIVI ITA: etto, ino, ello, uccio, uzzo, iccio, iccetto, iccino, iccello, attolo, iciattolo, ottolo, uncolo, ottolo, uolo, olino, accio, azzo, one, accione, azzone. Tedesco → 4 categorie per la modificazione dei sostantivi: Diminution (chen, lein, le, i, kleinst, mini, mikro); Augmentation (bomben, erz, hollen, klasse, knall, riesen, hyper, maxi, mega); Taxierung (un); Intensivierung. IL CONTINUUM DERIVAZIONE-ALTERAZIONE IN ITALIANO: Suffissi ino e one: distinzione tra alterati vivi, lessicalizzati e apparenti. Alterati vivi: riconducibili alla base di partenza (bambino-bambinone). Apparenti: formati mediante un suffisso omonimo. Lessicalizzati: significato autonomo rispetto alla base. Processi di cristallizzazione → polisemia. Es: cavallone accrescitivo di cavallo/starkes Pferd, persona scomposta nei movimenti/ungeschlachter Mensch, grande ondata marina/Woge →processo di metaforizzazione. MODIFICAZIONE AUMENTATIVA E PEGGIORATIVA IN TEDESCO: Modifikation di basi sostantivali: prefissazione e composizione. Erz/erz, Hyper/hyper, Jumbo, Mega/mega, Ultra/ultra, Un/un, es. Erzgauner “grande imbroglione”. 8. Formazioni con affissoidi: a. composti con sostantivo “legato” in funzione di determinante; b. composti con sostantivo enfatico come secondo costituente; c. composti con aggettivo enfatico come primo elemento. MODIFIKATION DI BASI AGGETTIVALI → prefissazione: composti con sostantivo “legato” in funzione di determinante; composti con aggettivo “ legato” come primo costituente; composti con radice verbale come primo costituente; composti con preposizione “legata” come primo costituente. ASPETTI SEMANTICI E PRAGMATICI: SUFFISSI ALTERATIVI NOMINALI → hanno un significato quantitativo, veicolano i tratti [grande], [piccolo]. Gli alterati possono avere funzione pragmatica. ALTERAZIONE ACCRESCITIVA → ONE: polifunzionale. Con basi nominali, aggettivali, verbali, avverbiali (tavolone, problemone, casona). Usato in unità polilessicali. Aspetti formali → cumulo di suffissi con one: accio+one, one+accio, acchio+one, ello+one. Aspetti semantici→ basi nominali: a seconda della base a cui si lega, il suffisso può assumere connotazione diversa. Accrescitivo+terionimi,es. Capitone/groser Aal. Unito a basi con nome di animale il suffisso indica l'animale maschio, es. caprone/Bock. Accrescitivi di fitonimi, nomi propri intensificati con one. Uso anaforico di one. One+basi avverbiali, one+basi aggettivali. Es: benone/sehr gut; riesengros/grossissimo. Basi verbali: beone/saufer. Basi designanti parti del corpo, es. panzone/Bierbauch. it. one→ tratti umani negativi. CORRISPETTIVI DI ONE IN TEDESCO: Per alterati lessicalizzati italiani la forma corrispondente tedesca è un composto. Bergschuh/scarpone. Nomi d'agente caratterizzanti → composizione del tipo verbo/aggettivo mancato+suffissoide. Sottogruppi: a. verbo/aggettivo+parte del corpo, es. Lastermaul/criticone; b.Vb+nome proprio, es. piagnona/Heulliese, c. VB+ denominazione di parentela: elemento -base, tante: d. VB+nome di animale. Alterati: prefissoide+nome (bomben, riesen, stock). Riesenskandal, Bombenerfolg/successone. Resa analitica: gros, langer Brief ecc. Alterazione peggiorativa → it.accio. Aspetti semantici: donnaccia/Schlampe. Se usate in senso pragmatico, le formazioni alterate hanno valore di mitigazione in frasi imperative, es. giù quei piedacci/quelle manacce! Forme lessicalizzate → pagliaccio/Hanswurst. Basi aggettivali: il valore del suffisso oscilla tra valore spregiativo e accrescitivo, es. riccaccio/Stinkreich, bonazzo/geiler Typ. Basi avverbiali. Basi verbali: formazioni verbali con infisso azz hanno valore combinato, peggiorativo-intensivo. Corrispettivi di accio in tedesco: composizione con prefissoide empatico+nome: Dick “grasso”, dreck”sporcizia”, sau “scrofa” ecc. Nome/vb/aggettivo+nome, es. parolaccia/Schimpfwort. Scelta di un determinato marcato. Taxierung: formazioni con prefisso un, geduld/ungeduld. Termine marcato con funzione espressiva affine a quella del suffisso accio, es. Schund/robaccia. Accio reso tramite forma analitica con alt. Blod, dreckig, hasslich, schlecht, verdammt. Corrispondenza tra gli alterati verbali italiani in azzare e la tipologia tedesca herum+verbo. Scorrazzare/herumrennen. Astro: formazioni aggettivali → formazione di cromonimi. Pag 179. Alterazione nominale → forme lessicalizzate, es nomi di parentela, Stief e astro Stiefsohn/figliastro. Formazioni lessicalizzate → astro: connotazione negativa, poetastro/ Reimeschmied. Resa analitica degli alterati in astro. Iccio → in formazioni lessicalizzate nominali e aggettivali. Canniccio, terriccio, cascaticcio raccogliticcio. Tedesco lich: con i cromonimi e con aggettivi qualificativi es bianchiccio/weislich. Formazioni in iccio che il tedesco traduce usando un termine semplice, es. ausgedorrt “arso”, “arsiccio”. SUFFISSI ESPRESSIVI MINORI: accio/ozzo: il tedesco usa un termine marcato, es. 9. bamboccio/Tollpatsch. Otto, aglia, ame, ume. Tedesco → prefisso collettivo ge, werk, erei. Prefissi con valore espressivo → arci. È tradotto in tedesco con formazioni con prefissoidi o composti espressivi contenenti un paragone, es. arcistupido/erzdumm, todsicher/strasicuro. Stra. Prefissi alloglotti: ita→ extra, maxi, mega, mini, super, ultra. Tedesco → Extra/extra, Hyper/hyper, Maxi/maxi, Makro/makro, Mega/mega, Super/super, Top/top, Ultra/ultra, jumbo, kolossal, maximal, monumental. CONCLUSIONI: A) Terminologia: italiano → alterazione, tedesco → Modifikation, it.alterazione: diminutiva, accrescitiva, peggiorativa. Tedesco: Diminution, Augmentation, Taxierung, Intensivierung. B) Sistema di prefissi e suffissi con valori diminutivi, accrescitivi, peggiorativi, espressivi. C) In tedesco, le forme accrescitive e peggiorative vengono tradotte con forme analitiche o lessemi marcati. Composizione con secondo elemento enfatico. La composizione sfrutta procedimenti di metaforizzazione di parti del corpo, di terionimi, di nomi di persona. D) Gli affissoidi tedeschi sono poco produttivi. Prefissi alloglotti produttivi. E) Uso pragmatico degli alterati italiani, il tedesco usa altre forme di modalizzazione. ALTERATI DIMINUTIVI Forma alterata, sintetica o analitica. It → in, ett, ott, ell, ol, icci, ucci, uzz, ted chen, lein. Forma analitica con piccolo/klein. Per gli aggettivi non c'è in tedesco un vero suffisso alterativo. Il tedesco usa un tipo non suffissale, usa ganz o sehr. In italiano e tedesco alcuni diminutivi sono lessicalizzati. Casi di corrispondenza: Veilchen/violetta. Connotazione affettiva emozionale: hauschen=casetta kusschen=bacino. Diminutivi usati come vezzeggiativi ing, ling. Suffissi diminutivi in it → in, ett, ott, ell, cell,ol, icci,ucci,uzz. Icchi, acchi, iuol, iol, aiuol. L'ESPRESSIONE DELLA MODALITA'. I VERBI MODALI IN TED. E ITA. TIPI DI MODALITA' E RISORSE LINGUISTICHE: Modalità: assertiva, deontica, dinamica, epistemica, evidenziale. I VERBI MODALI IN TEDESCO E ITALIANO: Tedesco → mussen, sollen, konnen, durfen, mogen/mochte, wollen. Modalitatsverben → (nicht) brauchen, haben+zu+inf; sein+zu+inf; bleiben, stehen, pflegen, gehoren+in+loc; scheinen, drohen. It → dovere, potere, volere, solere e sapere. Essere/avere+da+inf; andare+ (p.pass). CARATTERISTICHE MORFOSINTATTICHE DEI VERBI MODALI: Verbi modali ted: 1) 1 e 3 pers. Sing adesinenziali; 2) no imperativo; 3) formazione dei tempi composti: nel Perfekt al posto della forma participiale c'è l'infinito del verbo modale. Il verbo dipendente dal modale, all'infinito si colloca tra ausiliare e modale; 4) passivo: i modali non lo formano, tranne mogen; 5) scelta dell'ausiliare: nei tempi composti i verbi modali usano haben, in italiano essere o avere; 6) congiuntivo preterito dei verbi modali. Durfen e konnen al congiuntivo preterito hanno valore epistemico; 7) restrizioni del paradigma. 10 Valenza dei verbi modali tedeschi → si combinano con verbi all'infinito senza zu. Stessa cosa per helfen, lassen, sehen, werden, nicht brauchen. Mod. ted. + compl.di luogo, con ellissi dell'infinito. Verbi modali seguiti da un sintagma nominale, mochten e wollen + completiva introdotta da dass, se soggetto della principale e della completiva sono diversi. Verbi servili italiani: a. reggenza diretta di un infinito; b. identità di soggetti tra verbo servile e infinito; c. posizione del pronome atono. Tedesco → disposizione a parentesi del costrutto verbo modale+inf. “Modalklammer”, Futurklammer, Perfektklammer. Uso soggettivo del verbo modale → parentesi modale dominante rispetto a quella del perfetto. SEMANTICA DEI VERBI MODALI: Modali → “flessibilità funzionale”. Un modale può esprimere modalità diverse. I modali dipendono dal contesto, uso di una stessa forma per esprimere diversi tipi di modalità, possibilità di esprimere una specifica modalità attraverso più forme. I modali si sviluppano a partire dai verbi pieni, vengono mutuati da altre lingue, si modificano per influsso di lingue vicine. Evoluzione semantica dei verbi modali tedeschi. I verbi modali sono chiamati “preterito-presenti”. Il preterito dei verbi modali si forma ricorrendo alle forme del verbo debole. Konnen, konnte, gekonnt, durfen, durfte, gedurft. Due categorie dei verbi modali: modalità oggettiva, modalità soggettiva. Verbi modali → tratto [+ deittico). PRAGMATICA DEI VERBI MODALI: Il verbo modale può modificare il contenuto illocutivo di un enunciato. Es: du sollst jetz aufhoren: ordine. Du darfst jetzt aufhoren: permesso. Ci sono tre ambiti: dire, credere, volere. DIRE → sollen, wollen, dovere, potere, volere. Modalità riportiva. Er soll im Lotto gewonnen haben, deve avere vinto al lotto. Sollen: riportare affermazioni altrui in modo neutrale. Fonte dell'affermazione non citata. Italiano: dovere; espressioni impersonali con i verba dicendi, condizionale di dissociazione. Tedesco: verba dicendi+completive con verbo modale in funzione anaforica. Von Superga aus soll man einen grosen Teil der Stadt sehen konnen, sagt man/si dice che da Superga si può vedere/possa vedere gran parte della città. wollen+infinito passato: riportivo pag 223. Stessa cosa per l'italiano volere. Modalità anticipativa: “futuro nel passato” → it: condiz. Composto, ted. → sollte+inf p.224. Ambito del credere: modalità epistemica; modalità disposiz.; modalità valutativa; modalità deliberativa; modalità eventiva p. 224, 225, 226. Ambito del volere: modalità pragmatica → sollen 1. intenzione, 2.ottativo, 3. richiesta: richiesta vera e propria; richiesta virtuale; richiesta vincolante. Pag.227 Modalità deontica: mussen e sollen complementari. Du sollst nicht toten!/Non uccidere!Non ucciderai. VERBI MODALI E FUTURO: Werden+infinito → supposizione. Wo, vermutlich. Werden+sein/haben → funzione di presente e significato di modale. Werden+vb perfettivi come kommen, fahren → futuro. Futuro semplice ita → esprime un ordine (per domani farete un riassunto del racconto/Bis morgen schreibt ihr eine Zusammenfassung der 11. Erzahlung). Ha carattere di prescrittività (non ucciderai/du sollst nicht toten). Futur II → Valore epistemico. Supposizioni relative a un avvenimento nel passato. Saranno state le 107es wird gegen 10 uhr gewesen sein. VERBI MODALI O VERBI PIENI? Dovere: polisemico. Verdanken, schulden, mussen. Pag.230. Mussen → dovere; sollen → significare, servire. Potere: reso con un altro verbo → sono un semplice impiegato e non posso niente/ich bin nur ein Angestellter und habe keine Macht. Esplicitazione dell'ellissi → sich leisten, vemogen, Einfluss haben. Volere: wollen; resa con verbo indicante la necessità, resa con altro verbo tedesco, resa con preposizione. IL PARTICIPIO PRESENTE TEDESCO COME ESPEDIENTE STILISTICO DI CONTRAZIONE SINTATTICO-SEMANTICA E I SUOI CORRISPETTIVI IN ITALIANO. Participio presente → verbi di “modo infinito”. È forma nominale del verbo. P.pres. → no usato in funzione predicativa dopo verbi copulativi. Aggettivi lessicalizzati → anwesend “presente”, ausreichend “sufficiente”. Il p.pres. È neutro, può essere sottoposto a processi di sostantivazione, es. der Lehrende, der Streikende. I DIMOSTRATIVI NEL TESTO E NELLO SPAZIO IL SISTEMA DEI DIMOSTRATIVI IN TEDESCO E IN ITALIANO: Dimostrativi italiani: distinzione tra quest e quell, questi, quegli. Tedesco: dies, jen, es. hast du die Absicht, Stefan, den ganzen Abend hier am diesem Tisch sitzen zu bleiben? Stefan, hai intenzione di stare seduto tutta la sera qui a questo tavolo? Pag. 264. Der/die/das: accentati e collocati nel Vorfeld prima del verbo coniugato nelle frasi dichiarative, es. pag. 266. Sono coniugati con gli avverbi da, dort, hier. FUNZIONI DEI DIMOSTRATIVI: Hanno forza referenziale, collocazione temporale e spaziale del referente. Dimostrativo it → falso indicatore spaziale, es. tra queste maschere quella di Jeffrey è la più preziosa. Von diesen Masken, ist die von Jeffrey die wertvollste → contraddizione tra queste e quella→ ridondante. Jener: ridondante pag. 269. It. quell' → forma suppletiva dell'articolo. Lo sostituisce nel caso in cui al determinativo si lega una frase relativa restrittiva o segue un sintagma preposizionale. Il tedesco usa der/die/das o der/die/dasjenige, es. pag. 269. Der/die/ das jenige+sintagma preposizionale o forma al genitivo con funzione attributiva. Frasi esclamative: il dimostrativo ha funzione enfatica. USI DEI DIMOSTRATIVI: Deittici: dies e jen hanno funzione deittica. Pag 271. Deissi fantasmatica → esperienze e ricordi lontani. Italiano: quell. Il tedesco realizza questa deissi con un articolo determinativo. Il referente nominale preceduto dal dimostrativo è seguito da una relativa restrittiva o da un sintagma preposizionale. P. 271. Der/die/das davanti al nome. Pag 272. Usi anaforici e cataforici → dimostrativi anaforici: rimandano a un'informazione antecedente. Der/die/das. p.272. Dimostrativi cataforici → rinviano a referenti, pag. 273. SINTASSI DEI DIMOSTRATIVI: Dimostrativi in funzione attributiva: in ted e ital quest/quell e dies/jen precedono il referente nominale p.274. Vi si possono accostare aggettivi, la posizione del dimostrativo varia a seconda dell'aggettivo che interviene nel sintagma; Dimostrativi che occorrono come pronomi pag. 275; Uso del pronome dimostrativo copulativo → il dimostrativo ricorre come soggetto del verbo essere/sein unitamente al predicato nominale. Es: das ist mein Wunsch, nein, meine Bitte/questo è il mio desiderio, no, la mia richiesta. ALCUNI USI PARTICOLARI: Quest e quell possono far parte di una coppia correlativa, pag. 277. Valore spregiativo → “quell”. Il ted.usa le tre forme di dimostrativi. Es mit diesem wollte sie nie wieder ins Gesprach kommen. ALTRI DIMOSTRATIVI: Tal, solch, dergleichen, costui, costoro, stesso, medesimo, der/die/dasselbe. Es: er ging in derselben Nacht weg/quella stessa notte se ne andò. Ciò/das, pag.279,281. LA FORMAZIONE DELLE PAROLE: CONSIDERAZIONI LINGUISTICHE TRADUTTIVE. PRODUTTIVITA' DI DERIVAZIONE, PREFISSAZIONE E COMPOSIZIONE. Vocaboli semplici (Simplicia), formazioni lessicali complesse sia in tedesco che in italiano. Composizione produttiva in campo nominale. Termini che riguardano il corpo umano, es: Kinderarzt: pediatra; Frauenarzt: ginecologo. LA FORMAZIONE DEL VERBO: Anteporre alla base un elemento che concorre al significato globale del verbo. Prefissazione (Prafigierung): formazione del nuovo verbo con morfemi che non possono ricorrere isolati. Composizione: alla base verbale è anteposto un morfema lessicale libero. Preverbi: a) Prefissi veri e propri: be, emp, ent, er, ge, miss, ver, zer; b) Semi prefissi (ab, an, auf, aus, bei, ein, nach, vor, zu); c) Morfemi che ricorrono anche come morfemi lessicali liberi, spesso denominati prefissoidi. Come preverbi sono accentati e separabili. Hanno carattere: verbale; nominale; avverbiale. SEMANTICA DEI VERBI CON PREVERBO: Aktionsart: categoria semantico-lessicale, inerente al verbo. Preverbi → indicazione su posizione, direzione o rapporto locale con oggetti. Rapporto tra morfema libero e semiprefisso diverso a seconda dei casi: a. corrispondenza quasi totale etwas an die Wand kleben/etwas ankleben; b. nessuna corrispondenza. Aktionsart differenziata in senso ingressivo dai preverbi er, ent, ein, an; in senso puntuale da preverbi come auf; in senso durativo da durch; in senso egressivo e risultativo da ver, aus, auf, be, er. 12. 13. SINTASSI DEI VERBI CON PREVERBO: Correlazione tra composizione morfologica del verbo e la sintassi della frase. Es: transitivizzazione di verbi non transitivi, es: das Wasser floss uber (die Wiesen); das Wasser uberfloss die Wiesen. INSEPARABILI → preverbi la cui azione resta circoscritta al predicato, SEPARABILI → preverbi che sono membri dell'enunciato, es: er setzt den Hut auf den Kopf/si mette il cappello in testa, er setzt den Hut auf/si mette il cappello. Rapporto gerarchico tra verbo e preverbo. PREVERBI TEDESCHI E TRADUZIONE: Parallelismo: einfuhren (introdurre), uberschatzen (sopravvalutare). 1) Tradurre con un lessema verbale semplice che contenga i tratti semantici espressi in tedesco dai preverbi; 2) Tradurre con un lessema semplice che non contiene tutti i tratti semantici espressi in tedesco; 3) Utilizzare verbo+avverbio locale e completare con le particelle avverbiali “ci” o “ne”. 4) Ricorrere ad una perifrasi esplicativa. CONSIDERAZIONI SULLE PARTICELLE MODALI TEDESCHE E SULLE CORRISPONDENTI ESPRESSIONI ITALIANE CARATTERISTICHE E FUNZIONI DELLE PARTICELLE MODALI TEDESCHE. DEFINIZIONE SOMMARIA DELLE SINGOLE PARTICELLE: ABER → indica il contrasto che c'è tra uno stato di fatto e ciò che il parlante attende. Contesto: frasi esclamative. Das war aber eine Reise! Ihr seid aber gewachsen! ALLERDINGS → significato concessivo nei confronti di una dichiarazione precedente. Contesto: frasi dichiarative. Pag 312. AUCH → frasi interrogative ed esclamative, es: wird er auch wirklich sein Wort einlosen? BLOB NUR → domanda, esortazione, divieto. Contesto: esclamative, interrogative. DENN, DOCH, EBEN, EIGENTLICH, EINFACH, EINMAL, ERST, ETWA, HALT, IMMERHIN, JA, MAL, NICHT, NUN, NUR, OHNEHIN, RUHIG, SCHON, UBERHAUPT, UBRIGENS, VIELLEICHT, WOHL. CORRISPONDENZE PARTICELLE: DOCH: proprio, pur, semmai, almeno, come+esc, ma+esc, uso del futuro epistemico pag. 325. DENN: allora, e, suvvia, ma, uso del futuro epistemico pag. 325. JA: ma, che+esc, ripetizione di pronome pag 326. NUR: pure, ripetizione di un imperativo. MAL: un po', un momentino. SCHON: proprio, che. AUCH: mai, ma, e, uso del futuro epistemico. WOHL: e, chissà pag. 327. EBEN: ma, appena. ALSO: uso del condizionale. VIELLEICHT: forse. BLOB: ma, ma che+esclamativa. ABER: bell-...; eh,...sì. 14. COSTRUZIONI MARCATE IN OTTICA TRADUTTIVA. MARCATEZZA E TRADUZIONE: Frasi enfatiche → ordini marcati dei costituenti. Ita → ordine dei costituenti SVO. Frasi marcate: il soggetto non precede il predicato e il verbo non è seguito dai suoi componenti interni. Frasi dislocate a sinistra, a destra, scisse. Tedesco → Wortstellung. QUATTRO STRATEGIE PER LA MARCATEZZA: 1) Sostituire l'unità linguistica o il tratto marcati nella lingua di partenza con un'unità o un tratto marcati dello stesso genere e dello stesso grado di marcatezza nella lingua d'arrivo; 2) Sostituire l'elemento marcato nella lingua di partenza con un elemento marcato di altro genere nella lingua di arrivo; 3) Spostare il significato connotativo dell'elemento su un piano riflesso; 4) Rinunciare completamente alla resa della marcatezza. CORPUS. IL VOR-VORFELD: FRASE TEDESCA: VF → soggetto nominale o pronominale, il TEMA; MF → REMA, NF → strutture “marcate”. Vuoto. Es: mein Freund hat mir die ganze Nacht das selbe Lied Vorlesungen trotz meiner Einwande, VF: mein Freund, NF: trotz meiner Einwande, MF: elementi tra mir e Lied. VOR-VORFELD → tutto ciò che sta a sinistra del VF. Congiunzioni connettori, particelle discorsive, dislocazioni a sinistra, temi liberi, frasi secondarie, alcuni aggettivi e avverbi, espressioni vocative e interiezioni, frasi scisse e pseudoscisse, sintagmi asindetici. FUNZIONE DELLE ESPRESSIONI NEL VOR VORFELD: funzione focalizzatrice, funzione della metacomunicazione esplicita. IT → posizione iniziale dell'enunciato evidenzia tema o rema. Fenomeno di inversione vb/soggetto, dislocazione a sinistra, tema libero, frase scissa, topicalizzazione/rematizzazione a sinistra, rematizzazione contrastiva, passivizzazione. RESA IN ITALIANO DI CASI DI VOR-VORFELDBESETZUNG: Linksversetzung e tema libero: sono forme di estrapolazione. Herausstellung. Linksversetzung e Freies Thema. LV e FT: sintagmi nominali, pronominali, preposizionali, infinitive, più sintagmi o elementi combinati tra loro. LV: legame con ciò che segue evidenziato da un pronome di ripresa anaforico o anadeittico situato nel VF. FT → sono indipendenti rispetto alla frase seguente. Funzione comunicativa → messa in risalto di fatti o circostanze, es. pag. 340. FRASI SCISSE: un costituente a rema viene focalizzato con l'ausilio del verbo essere e collocato nel Vor Vorfeld. Formate da due unità frasali, una anteposta con struttura copulare l'altra introdotta dal p. rel. Enfatizza un elemento della frase. In italiano è molto frequente. Pag 341. FRASI SECONDARIE: introdotte da wenn. La frase introdotta da wenn è una costruzione “metapragmatica” pag. 343. 15. AGGETTIVI, AVVERBI, E ESPRESSIONI AVVERBIALI: Posizione espressioni avverbiali VorVorfeld → aggettivi avverbi. VOCATIVI E INTERIEZIONI nel margine sinistro della frase. Elementi autonomi. I FRASEOLOGISMI: stabilità, lessicalizzazione, riproducibilità, idiomaticità. Sottoclassi dei fraseologismi: proverbi, formule, geflugelteworte, espressioni idiomatiche, collocazioni ristrette, collocazioni, fraseologismi strutturali. ESPRESSIONI IDIOMATICHE: fur die Katz “è fatica sprecata”, auf den Hund kommen “cadere in basso”. Equivalenza delle espressioni idiomatiche: equivalenza totale, equivalenza parziale, equivalenza semantico-strutturale, equivalenza semantica, equivalenza zero.