Il sacramento dell’amore Cammino di fede verso il matrimonio Ottavo incontro Titolo: un amore da svelare. Tema specifico: questo incontro si potrebbe avvalere della professionalità di un operatore del Consultorio diocesano (o simili), visto che si pretende di entrare nei meandri e nelle dinamiche delle relazioni di coppia con il linguaggio delle scienze umane. L'amore coniugale, pur sorgendo con facilità, ha sempre bisogno di passi da imparare e di occasioni per ricominciare: non si tratta di inventare, ma semmai di svelare la bellezza di questa fondamentale relazione. Durante l'incontro si offriranno spunti per la riflessione sia personale che di coppia, tanto da far emergere da subito nell'uditorio situazioni da loro vissute ordinariamente. Si eviti di impostare un discorso in negativo, come se per far vedere il positivo si dovesse necessariamente mettere in risalto l'amore fragile. La relazione di coppia ha le sue specifiche caratteristiche, ben evidenziate dall'antropologia cristiana di "spirito-incarnato e corpo-spiritualizzato", che necessitano di essere messe in mostra anche con un piglio pedagogico e psicologico. Infatti, pur desiderando amare, bisogna rendersi conto che si deve imparare ad amare l'altro sulla speciale strada del matrimonio. Per cui diventano fondamentali temi come: il dialogo, la gestione dei conflitti, le attese, la visione dell'altro, il progetto comune, la gratuità dell'amore coniugale, la maturità personale, ecc. Obiettivo principale: prima di tutto, è necessario far prendere coscienza che la relazione coniugale ha sempre bisogno di essere educata. In seconda battuta, bisogna offrire degli spunti per la revisione della situazione attuale e dei passi di rinnovamento per migliorare, rafforzare la relazione nel segno del matrimonio. Insieme a tutto questo, si potranno offrire utili indicazioni di strumenti e luoghi che in maniera specifica, anche professionale, possono contribuire ad educare la relazione a due, riconoscendo le fragilità e offrendo strade possibili di soluzioni. Schema dell'incontro: - Accoglienza. Presentazione del tema. Invito alla preghiera. Ascolto della Parola. Provocazione e riflessione sul tema. Breve dialogo rimanendo in assemblea. Mandato per il prossimo incontro. Preghiera e saluto conclusivo. Accoglienza e presentazione: l'accoglienza di questo incontro potrebbe essere fatta con una piccola tecnica di coinvolgimento con spunto relazionale a due, lasciando già intendere l'andamento dell'intero momento. Sarà anche necessario pensare di presentare e motivare la presenza dell'eventuale professionista, così da raggiungere una buona integrazione sia nel percorso in generale che nell'équipe degli accompagnatori. Se il numero dei partecipanti lo rende possibile, si potrebbe anche far emergere sinteticamente da ciascuno (o dalla coppia) una breve presentazione della propria relazione, utilizzando una metafora (es. Il corso di un torrente, la caratteristica di un animale, ecc.). Insieme a questo, per il professionista sarà utile conoscere previamente la costituzione del gruppo, come sta andando il percorso e le attese dei fidanzati riguardo all'incontro specifico. Invito alla preghiera: la preghiera di questo incontro dovrebbe riflettere il cammino di relazione a due davanti a Dio, nei suoi tempi – sogni – fatiche – gioie - richieste. Ascolto della Parola: sempre come semplice suggerimento, si potrebbe proclamare il brano paolino di I Cor 13 (Inno alla Carità), dato che il suo fascino letterario e la sua evidenza tematica possono già bastare come messaggio, senza dover fare lunghi commenti. Provocazione e riflessione sul tema: l'incontro si svolge primariamente in maniera frontale, senza però disdegnare tecniche di coinvolgimento personale e di coppia (far fare qualcosa). La riflessione potrebbe essere anche introdotta da una provocazione con un gesto, una narrazione di una storia coniugale, uno spezzone di un film (non tutto il film, ma pochi minuti). L'andamento dell'incontro si svolga con linguaggio fresco e comprensibile, facendo emergere con assoluta evidenza l'attinenza con la vita di chi ascolta e la necessità di soffermarsi sulle cose che vengono offerte. Inoltre, vengano lasciate anche alcune domande o questioni aperte, così da far lavorare la coppia nel tempo che separa in vista del prossimo incontro. Breve dialogo di risposta assembleare: anche se non è così necessario in questo incontro, non essendo l'obiettivo principale, può essere comunque utile far emergere dall'assemblea alcune domande che richiedono chiarimenti o approfondimenti. Per prudenza, non si chieda mai di esporre situazioni personali; eventualmente, chi volesse, può richiedere un incontro privato con il professionista. Mandato per il prossimo incontro: scrivere delle domande che sono emerse dentro ciascuno degli stimoli offerti in questo incontro, per poi inviarle via mail alla segreteria dell'équipe, così da farle conoscere previamente la volta prossima al professionista e dare la possibilità di abbozzare delle risposte. Preghiera e saluto conclusivo: la preghiera finale sia adatta per far distendere gli animi, lasciare speranza, semmai nel discorso del professionista o nella sua ricezione ci fossero stati momenti di tensione. Ci si saluta con buon umore, facendo intendere che c'è sempre speranza di migliorare per chi lo vuole veramente. Sarà utile anche offrire del materiale sui consultori cattolici in diocesi.