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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
Ufficio Stampa
184a.08
Verona, 17.12. 2008
Referente: Silvia Fazzini
Cell. 3899614502
email: [email protected]
Comunicato Stampa
Verona, nasce Officina Biotecnologica, terzo spin off di ateneo. Obiettivo della società la
produzione di un vaccino prodotto in pianta per la prevenzione del diabete autoimmune
Al via il terzo spin off dell’Università degli Studi di Verona. Premiata lo scorso anno tra le
dieci migliori idee imprenditoriali all’interno della competizione Start Cup Veneto, Officina
biotecnologica, questo il nome della nuova società, intende mettere a punto e produrre
molecole da utilizzare in ambito medico, biologico e industriale attraverso lo sviluppo di
tecnologie e prodotti innovativi basati su piattaforme biotecnologiche e tecniche biomolecolari.
In particolare il primo obiettivo è la realizzazione di un vaccino, prodotto in pianta, per
la prevenzione del diabete autoimmune (T1DM), una delle malattie croniche più diffuse
dell’infanzia, che colpisce lo 0,2 % della popolazione manifestandosi comunemente in
soggetti tra gli 11 e i 12 anni. In relazione a questa linea di ricerca nel luglio scorso l’équipe
del professor Mario Pezzotti, docente di Genetica Agraria dell’Università di Verona e
responsabile scientifico del progetto spin off, ha depositato domanda di brevetto nazionale dal
titolo “Metodo di espressione in pianta di GAD65 e vettori di espressione relativi”, sulla
prevenzione e cura del diabete autoimmune nei bambini.
Università degli Studi di Verona
Ufficio Stampa
Telefono: 045.8028164
Email: [email protected]
Responsabile coordinamento comunicazione: Maria Fiorenza Coppari
Capoufficio stampa: Sandro Benedetti
Addetti stampa: Sara Mauroner, Silvia Fazzini
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Composta da Mario Pezzotti e da Linda Avesani, ricercatrice dell’ateneo scaligero, la
compagine societaria di Officina Biotecnologica si avvale della collaborazione esterna di
Alberto Forlani e dell’impresa HS GBK s.r.l. di Vigevano Pavia.
La neonata società svilupperà i propri lavori di ricerca in collaborazione con il Dipartimento di
Scienze Tecnologie e Mercati della Vite e del Vino dell’ateneo veronese che sarà sede dello
spin off per i primi tre anni.
Il diabete di tipo T1DM è una delle malattie croniche più diffuse dell’infanzia, colpisce lo
0,2 % della popolazione manifestandosi comunemente in soggetti tra gli 11 e i 12 anni.
Fino ad oggi sono state studiate, con risultati deludenti, varie possibilità di prevenzione rivolte
ai soggetti a rischio di sviluppare al malattia. Nessuna delle terapie, infatti, fino ad ora
impiegate combina tutte le caratteristiche richieste per la prevenzione primaria (efficacia,
sicurezza, bassi costi e applicabilità all’intera popolazione).
L’analisi dei recenti risultati ottenuti dalla ditta farmaceutica svedese Diamyd Medical
dimostra come sia possibile prevenire la patologia attraverso una strategia di vaccinazione
basata sulla somministrazione dell’autoantigene associato al diabete autoimmune, la GAD65
umana. Le sperimentazioni tuttora in corso, se dovessero offrire risultati positivi, riscriveranno
la pianificazione della prevenzione del diabete per l’intera popolazione. Un attuale limite al
sistema di produzione della GAD65 umana, basato sul sistema di espressione “cellule di
insetto/baculovirus” è il costo estremamente elevato: pari a circa 700mila euro al grammo.
L’obiettivo dell’equipe di ricerca di Officina Biotecnologica è la produzione in pianta della
molecola GAD65 a costi molto più competitivi del sistema tradizionale.
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Il nuovo processo produttivo, frutto di anni di ricerca di un team di giovani biotecnologi si
basa sull’utilizzo di una forma enzimaticamente inattiva della molecola e permette di produrre
piante transgeniche con alti livelli di proteina ricombinante.
L’originalità della scoperta non è quindi da ricercare nel prodotto in sé bensì nel modo
innovativo legato alla sua produzione. Il metodo suddetto è stato depositato come brevetto lo
scorso mese di luglio e la previsione di Officina Biotecnologica è produrre l’intero
quantitativo di molecola GAD65 necessario a coprire il fabbisogno mondiale, 30 grammi
annui, ad un prezzo altamente competitivo rispetto agli attuali standard.
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