M 2 Ud 1 – Il valore
Premessa
Abbiamo definito domande chiave dell’economia quelle che si pongono come interrogativi: cosa produrre,
quanto produrre, come produrre, per chi produrre, chi decide. La risposta all’ultima domanda ci consente di
individuare il sistema economico di riferimento: liberista, collettivista, integrato.
Nell'antichità l'economia veniva concepita esclusivamente come economia domestica.
Intorno al secolo XIII i mercanti fiorentini cercarono di diffondere l'idea che dal proprio benessere potesse
derivare il benessere della collettività. Pur non teorizzandolo compiutamente, furono tra i primi fautori di quel
"laissez faire" che troverà sostenitori più autorevoli solo nel XVIII secolo, dopo lo statalismo mercantilista
indotto dalle immense ricchezze derivanti dalle scoperte geografiche e un ripensamento sulla natura della
ricchezza nazionale.
Prendono il via le prime teorizzazioni sul concetto di valore economico.
Si osservi il seguente schema
Vi si rappresenta come il concetto di valore sia un nodo cruciale nel processo logico che deve fornire una
risposta a problematiche come:
- accrescere la ricchezza nazionale, caratteristica degli economisti dei nascenti stati nazionali del
‘600;
- assicurare il benessere e nel contempo la pace sociale attraverso un’equa ripartizione della
ricchezza prodotta, caratteristica degli economisti dell’800 e del ‘900.
Solo in tempi più recenti si è cominciato ad affrontare il problema di come rendere compatibile lo sviluppo
economico con le esigenze ambientali. Le differenze di sviluppo economico, la crescita della popolazione,
l’iniqua ripartizione della ricchezza mondiale, hanno costretto gli economisti a riconsiderare la tradizionale
inclusione di alcuni beni ambientali fra i beni cosiddetti non economici in quanto teoricamente inesauribili.
Il valore della produzione di beni e servizi determina il presupposto per un'ulteriore produzione, attraverso i
passaggi intermedi della distribuzione ed utilizzo del reddito.
Produzione di beni e servizi
Valore
Reddito
Prezzo
Salari
Distribuzione della ricchezza
Profitti -Interessi
Rendite
Consumi
Produzione di beni e servizi
Risparmi - Investimenti
L’economia nelle società primitive
Produzione per la sussistenza
conservazione e riproduzione della specie
Tempo/lavoro finalizzato
caccia, pesca, pastorizia, raccolta e altre attività tradizionali.
é in funzione del sesso e dell’età dei componenti la comunità.
viene effettuata dal capo tribù ai singoli secondo necessità.
sono proprietà comune.
sono quasi del tutto assenti, essendo ogni tribù autosufficiente, fino alla
nascita del baratto.
La produzione dei beni
La distribuzione
I mezzi di produzione
Gli scambi
L’economia nelle società antiche
Le popolazioni si organizzano in città, dominii, imperi, regni
L’agricoltura
consente la produzione del sovrappiù per il mantenimento di sovrani,
dittatori, patrizi, sacerdoti, militari,funzionari.....
nascita delle caste.
L’organizzazione del lavoro
divide l’umanità in liberi e schiavi.
I mezzi di produzione
sono proprietà esclusiva degli uomini liberi. Gli uomini liberi attraverso gli
scambi ottengono la moneta.
La distribuzione del prodotto è in funzione delle usanze e costumi delle classi dominanti.
L’economia nelle società feudali
Nobiltà è clero
sono padroni delle terre
appropriazione del sovrappiù (la rendita fondiaria).
Il sovrappiù
è destinato agli agi dei signori, alle opere di difesa, a soddisfare esigenze
artistiche, a mantenere i domestici.
I contadini
sono legati alla terra e tenuti alle corvèe nei confronti del clero e dei nobili.
Gli artigiani
fanno nascere l’economia curtense.
Gli scambi
sono molto limitati, in quanto il sistema è fondato sull’autoconsumo.
L’economia in una fase di transizione
L’ampliamento delle classi sociali. I mutati rapporti tra campagna e città. La crisi del rapporto tra una
nobiltà sempre più esosa e contadini sfruttati che vanno a lavorare presso artigiani
Determinano
Il declino del modo feudale di produzione
La nascita della classe mercantile
La nascita dei proprietari dei mezzi produttivi =
Capitalisti