Un passo alla volta... PREGHIERA DI NATALE RITIRO DI AVVENTO: Sabato 3 Dicembre (ore 10.00-12.00). O Signore, com'è difficile accettare la LECTIO DIVINA: Sabato 17 Dicembre (ore 10.30). La Lectio Divina riprenderà a Gennaio, dopo le Festività. Nella Cappella della Casa San Giuseppe, dal Lunedì al Venerdì: ore 17.30 Rosario, ore 18.00 S. Messa con recita dei Vespri. La Comunità Missionaria della Casa San Giuseppe vi augura BUON NATALE ! tua via! Tu vieni a me come un piccolo e debole bambino nato lontano da casa sua. Tu vivi per me come uno straniero nella sua terra. Tu muori per me come un criminale fuori delle mura della città, reietto dal tuo stesso popolo, frainteso dai tuoi amici e sentendoti abbandonato dal tuo Dio. Mentre mi preparo a celebrare la tua nascita, cerco di sentirmi amato, accettato e a casa mia MISSIONE SPERANZA in questo mondo, DICEMBRE 2011 – n. 135 PIME – CASA S. GIUSEPPE VIA AURELIA 31 16167 GENOVA NERVI Tel. 010 323827 Fax 010 322648 E-mail: [email protected] Sito internet: www.atma-o-jibon.org e cerco di vincere i sentimenti di alienazione e di separazione che continuano ad assalirmi. Mi chiedo, però, se il mio profondo senso di non avere una casa non mi porti più vicino a te dei miei occasionali sentimenti di appartenenza. Dove celebro veramente la tua nascita? Nell'intimo della casa o in una casa straniera, fra amici accoglienti o fra stranieri sconosciuti, con sentimenti di benessere o con sentimenti di abbandono? Non devo sfuggire alle esperienze che sono più vicine alle tue. Come tu non appartieni a questo mondo, così io pure non appartengo a questo mondo. Ogni volta che sento così, ho l'occasione di essere grato e di abbracciarti meglio e di gustare più pienamente la tua gioia e la tua pace. Vieni, Signore Gesù, e sta' con me laddove mi sento più povero! Confido che questo sia il luogo Un FELICE NATALE a tutti! dove troverai la tua mangiatoia e porterai la tua luce. Vieni, Signore Elena Ardoino IL PRESEPE DENTRO DI ME Gesù, vieni! Amen! ( HENRI J. M. NOUWEN ) STUPIRSI È… GIOIRE! Ed eccoci a condividere l’attesa del NATALE! Nel nostro cuore torna il ricordo degli anni trascorsi, momenti di festa insieme, ed intorno luci, colori, doni... Quale sogno custodiamo, da confidare a GESÙ che, nascendo tra noi, desidera condurci alla GIOIA? Quanti Natali abbiamo vissuto, senza più accorgerci del vero significato di questo giorno! Possiamo ancora STUPIRCI, come quando, bambini, attendevamo un incontro, per risvegliarci, al mattino, tra allegria e sorrisi. Ci troviamo in cammino, tra i cuori del PRESEPE, verso la Stella, una luce che, pur lontana, già ci guida... Se siamo pronti ad accoglierlo, il Signore donerà un nuovo inizio: ci renderà GIOIOSI e, con amore e speranza, anche noi potremo dare vita! quelle lucette... che aprono squarci, angoli a sé di vita comune, semplice, dura... Sempre alla fine, si scopre quell’angolo santo. Non in vista... Avete presente quei presepi napoletani? racchiuso... a cui è consentito uno Alcuni sono così grandi, così articolati, spazio ristretto, discreto, umile. così pieni di casette, di montagne e È lì che scopriamo, infine, il Bambino! In sentieri, di laghetti, fontane e quel mondo incantato, distratto, boschetti, così affollati di gente, la più incurante, affaccendato... il Bambino! diversa... che ti pare, a guardarlo, di Con sua madre e suo padre. Pochi altri. essere risucchiato in una dimensione Mi chiedo quanto siano diversi i nostri strana dove un mondo, per non so quale presepi dove per la capanna, la grotta, evento, si fosse ritirato, incantato; un scegliamo il posto d’onore, lo spazio mondo immobile, se non fosse per regale a cui convergono la folla dei qualche meccanismo che muove una pastori, delle pecore, delle donne coi gamba, un braccio, una testa, l’acqua di bambini, tutti a raggiungere il cuore un ruscello, il finto fuoco di un bivacco. della rappresentazione, quasi nulla fosse Ci si perde a guardare... ci si distrae più importante per loro che arrivare a seguendo viottoli, scandagliando con lo vedere. Scoprire. Capire. Incontrare! sguardo pendici boscose, piccoli gruppi di Mi chiedo ancora: è davvero così per case, anfratti e grotte. noi? Per il Cristo che nasce, Ci si incanta scoprendo figure d’uomo e continuamente, quotidianamente? di donna sparpagliate in quel mondo Difficile uscire dall’incantamento! Del variegato, statuette d’animali, oggetti primo presepe... quotidiani che stupiscono per la del secondo... Mi viene da dire che il precisione della loro fattura... e tutte vero presepe siamo noi: quello vivente, l’unico possibile di luce vera, di sangue e C’è il pastore con la lanterna che ha Nella folla c’è una vecchia con più niente pulsazioni, di emozioni e di pensieri; paura dell’inciampo, così guarda il da portare se non il suo grembo che, l’unico a possedere lo spazio sacro del sentiero ma poco la Luce della Stella, e smesso di figliare, fatica a contenere cuore, che è angolo discreto ma anche a volte, abbagliato dalla luce che porta, altro amore. Regno dell’Altissimo; quell’intimo più rischia di perdersi. E c’è un cane alla ricerca di una carezza intimo dell’essere, in quella profondità C’è la lavandaia con la vestina bianca. La di padrone, e che non smette di difficile da esprimere. Impossibile tiene aperta e inamidata davanti a sé. È guaire... C’è una donna velata che sotto riprodurla nel presepe di cartone! molto attenta che non si sporchi, così il suo nascondimento ha timore della Il presepe sono io. E sono io che guardo cammina da sola, preoccupata di solitudine. il presepe. mantenere così linda, intatta la vestina Ci sono i magi d’oriente alla ricerca del Strano, ma è solo così che lo rendo che diffida degli incontri, impreca quando vero, coraggiosi “percorritori” di strade reale, visibile anche agli altri. Nel vede qualche mano un po’ sporca sconosciute. presepe che sono io, ci sono molti tendersi nella sua direzione. È tanta la gente nel mio presepe; tutti pastori, li conosco bene. So che, prima C’è il pastore con un grande sacco. diversamente colorati a portare un che io muoia, se ne aggiungeranno degli Cammina lento e piegato, portando il fardello d’esperienze passate che segnano altri, ma l’unica cosa che voglio è che peso sulle spalle. Deve fermarsi spesso il gesto, il passo, l’espressione. Tutti essi continuino a camminare verso il per la fatica. Non vuole perdere nulla. vanno... Bambino, lucidandosi gli occhi, Forse perderà l’Incontro... Tutti vanno, portati, alla presenza del riscaldandosi il cuore, purificando i propri C’è il bambino, la bambina col canto e lo Nuovo Nato! desideri. zufolo, la danza e il gioco. Si trastullano Si direbbe una processione triste, ma io Ci sono le pecore silenziose, vicine le une con le lucciole, si perdono nelle nenie... sono felice: osservo il mio presepe e alle altre, poco propense a inventarsi Arriveranno per primi senza accorgersi di sono felice! nuovi percorsi. Fissano la terra, nuova nulla se non di un asino musone e di un Perché se il mio sguardo si alza dal erba da brucare, non alzano il muso, non bue dalle grandi narici, e si siederanno a muschio e dal sentiero vedo il cielo che guardano lontano, timorose, sono giocare, solo giocare... (sono bambini, canta di stelle. So che anche quel cielo è condotte... non sono i "ritornati bambini"). mio, dentro di me è un coro di angeli! Posso volarci in mezzo! Lo Spirito lo riempie di voci gioiose, che guidano e consolano e rallegrano. Basta alzare lo sguardo... il cielo è dentro di me! Se vedo i pastori, conoscendoli per nome, posso vedere il cielo sotto il quale camminano! Nel mio presepe c’è la capanna. La capanna è il mio cuore. Maria e Giuseppe, amore e volontà, da coniugare, da congiungere, da agire insieme con pazienza e perseveranza, con saggezza e con sollecitudine, con forza e con fiducia. E il Bambino nato ogni momento, nasce ancora dentro il mio cuore che si fa ardente e risonante con le note dello Spirito. Il presepe sono io. Io guardo il presepe che sono. Il mio Dio Altissimo mi guarda e so che mi sorride. Posso andare ad amare! ( MARIA ROSA BOCCIA )