L`arte di amare (E. Fromm)

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L’ARTE di AMARE
L’ARTE di AMARE
di Erich Fromm - 1957
di Erich Fromm - 1957
È l’amore un arte? Allora richiede sforzo e saggezza. Oppure l’amore è una piacevole
sensazione, qualcosa in cui imbattersi è questione di fortuna? Questo volumetto
contempla la prima ipotesi, mentre è fuor di dubbio che oggi si crede alla seconda.
La gente non pensa amare non conti. Anzi, ne ha bisogno; corre a vedere serie
interminabili di film d’amore, felice o infelice, ascolta canzoni d’amore; eppure nessuno
crede che ci sia qualcosa da imparare, in materia d’amore.
Questo atteggiamento si basa su parecchie premesse: la maggior parte della gente ritiene
che amore significhi “essere amati”, anziché amare; di conseguenza, per loro il problema
è come farsi amare, come rendersi amabili, e per raggiungere questo scopo seguono
parecchie strade (avere successo, essere ricchi e potenti, rendersi attraenti, essere utili,
ecc.).
Una seconda premessa per sostenere la teoria che nulla v’è da imparare in materia
d’amore, è la supposizione che il problema dell’amore sia il problema di un oggetto e
non il problema di una facoltà. La gente ritiene che amare sia semplice, ma che trovare
il vero soggetto da amare, o dal quale essere amati, sia difficile. Un atteggiamento questo
determinato da molte ragioni, legate allo sviluppo della società moderna. Una di queste è
il grande cambiamento avvenuto nel ventesimo secolo riguardo la scelta dell’oggetto del
proprio amore. In passato il matrimonio veniva contratto per convenienza, o dalle
rispettive famiglie, o da intermediari; veniva concluso sulla base di considerazioni
sociali, ed era opinione comune che il sentimento d’amore sarebbe nato in seguito. Nelle
ultime generazioni, il concetto dell’amore romantico si è diffuso nel mondo occidentale.
La maggior parte della gente è alla ricerca dell’ “amore romantico”, dell’esperienza
personale d’amore che dovrebbe condurre al matrimonio. Questo nuovo concetto di
libertà in amore deve avere largamente contribuito ad aumentare l’importanza
dell’oggetto contro l’importanza della funzione. Strettamente legata a questo fattore è
un’altra caratteristica della civiltà contemporanea, basata sul desiderio di comperare,
sull’idea di uno scambio proficuo. La felicità dell’uomo moderno consiste
nell’emozione di guardare vetrine di negozi, di acquistare tutto ciò che può permettersi,
sia a contanti che a rate. Egli (o ella) guarda la gente nello stesso modo. Per un uomo,
una ragazza attraente, e per una donna, un uomo attraente, sono gli oggetti della loro
ricerca. In una civiltà in cui prevalgono gli orientamenti commerciali e in cui il
successo materiale è il valore predominante, c’è poco da sorprendersi se i rapporti
d’amore seguono lo stesso modello di “scambio” che regola la vita pratica.
Il terzo errore che porta alla convinzione che non vi sia nulla da imparare in materia
d’amore, è la confusione tra l’esperienza iniziale d’innamorarsi e lo stato permanente di
amare.
Il primo passo è di convincersi che l’amore è un’arte così come la vita è un’arte: se
vogliamo sapere come amare dobbiamo procedere allo stesso modo come se volessimo
imparare qualsiasi altra arte, come la musica, la pittura, oppure la medicina o
l’ingegneria...
È l’amore un arte? Allora richiede sforzo e saggezza. Oppure l’amore è una piacevole
sensazione, qualcosa in cui imbattersi è questione di fortuna? Questo volumetto
contempla la prima ipotesi, mentre è fuor di dubbio che oggi si crede alla seconda.
La gente non pensa amare non conti. Anzi, ne ha bisogno; corre a vedere serie
interminabili di film d’amore, felice o infelice, ascolta canzoni d’amore; eppure nessuno
crede che ci sia qualcosa da imparare, in materia d’amore.
Questo atteggiamento si basa su parecchie premesse: la maggior parte della gente ritiene
che amore significhi “essere amati”, anziché amare; di conseguenza, per loro il problema
è come farsi amare, come rendersi amabili, e per raggiungere questo scopo seguono
parecchie strade (avere successo, essere ricchi e potenti, rendersi attraenti, essere utili,
ecc.).
Una seconda premessa per sostenere la teoria che nulla v’è da imparare in materia
d’amore, è la supposizione che il problema dell’amore sia il problema di un oggetto e
non il problema di una facoltà. La gente ritiene che amare sia semplice, ma che trovare
il vero soggetto da amare, o dal quale essere amati, sia difficile. Un atteggiamento questo
determinato da molte ragioni, legate allo sviluppo della società moderna. Una di queste è
il grande cambiamento avvenuto nel ventesimo secolo riguardo la scelta dell’oggetto del
proprio amore. In passato il matrimonio veniva contratto per convenienza, o dalle
rispettive famiglie, o da intermediari; veniva concluso sulla base di considerazioni
sociali, ed era opinione comune che il sentimento d’amore sarebbe nato in seguito. Nelle
ultime generazioni, il concetto dell’amore romantico si è diffuso nel mondo occidentale.
La maggior parte della gente è alla ricerca dell’ “amore romantico”, dell’esperienza
personale d’amore che dovrebbe condurre al matrimonio. Questo nuovo concetto di
libertà in amore deve avere largamente contribuito ad aumentare l’importanza
dell’oggetto contro l’importanza della funzione. Strettamente legata a questo fattore è
un’altra caratteristica della civiltà contemporanea, basata sul desiderio di comperare,
sull’idea di uno scambio proficuo. La felicità dell’uomo moderno consiste
nell’emozione di guardare vetrine di negozi, di acquistare tutto ciò che può permettersi,
sia a contanti che a rate. Egli (o ella) guarda la gente nello stesso modo. Per un uomo,
una ragazza attraente, e per una donna, un uomo attraente, sono gli oggetti della loro
ricerca. In una civiltà in cui prevalgono gli orientamenti commerciali e in cui il
successo materiale è il valore predominante, c’è poco da sorprendersi se i rapporti
d’amore seguono lo stesso modello di “scambio” che regola la vita pratica.
Il terzo errore che porta alla convinzione che non vi sia nulla da imparare in materia
d’amore, è la confusione tra l’esperienza iniziale d’innamorarsi e lo stato permanente di
amare.
Il primo passo è di convincersi che l’amore è un’arte così come la vita è un’arte: se
vogliamo sapere come amare dobbiamo procedere allo stesso modo come se volessimo
imparare qualsiasi altra arte, come la musica, la pittura, oppure la medicina o
l’ingegneria...
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