PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA UN’ANALISI ECONOMICA E SOCIALE DELL’ALTOPIANO DI PINÈ A cura di Vincenzo Bertozzi Marzo 2002 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA Il territorio Il Patto territoriale dell’Altopiano di Pinè insiste sui comuni di Baselga di Pinè e Bedollo e si sviluppa su una superficie di poco più di 68 kmq., pari a circa l’1,2% della superficie provinciale. Esso, in sostanza, interessa buona parte dell’area geografica dell’Altopiano(1), considerato che il territorio dell'Altopiano di Piné rientra sotto l'amministrazione di tre comuni: il comune di Baselga di Pinè (il cui territorio è interamente compreso nell'Altopiano e nel Patto); il comune di Bedollo (anche in questo caso l'intero territorio del comune è parte dell'Altopiano e del Patto) e il comune di Sover (le frazioni Settefontane e MonteSover, per la loro dislocazione, altitudine e distanza dal centro sono entrate a far parte del territorio dell'Altopiano, il resto del territorio comunale è invece parte della Valle di Cembra). In termini altimetrici, la zona interessata dal Patto si sviluppa ad una altitudine prossima ai 1.000 metri sul livello del mare, anche se alcune frazioni o località (peraltro disabitate) superano i 2.000 metri. La popolazione che insiste su quest’area era prossima al 31 dicembre 2000 alle 5.800 unità, di cui 4.375 residenti nel comune di Baselga di Pinè e 1.422 in quello di Bedollo. Analogamente allo sviluppo territoriale, anche l’incidenza della popolazione sul totale provinciale si mantiene sull’ordine dell’1%. Più elevata rispetto alla media provinciale appare la densità abitativa, soprattutto nel comune di Baselga di Pinè, dove il numero di abitanti per kmq è circa un terzo più elevato rispetto al dato medio. Il frazionamento dei comuni sul territorio è elevato, rispetto anche a quanto si rileva nel resto dei comuni della provincia: in totale, i due comuni (1) Considerato che il Patto territoriale dell’Altopiano di Pinè investe solo una parte, anche se vasta, dell’area geografica dell’Altopiano di Pinè, onde evitare confusione e fraintendimenti (vista l’omonimia tra le due aree), se non diversamente specificato, nel corso di questa relazione si fa riferimento all’area investita dal Patto e non all’intero territorio dell’Altopiano. PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA coinvolti nel Patto territoriale dell’Altopiano di Pinè si suddividono in 10 centri abitati(2) e 14 nuclei abitati(3). Quello della frammentarietà dei comuni sul territorio è certamente un aspetto da non trascurare, insieme alla collocazione altimetrica dei comuni, in considerazione anche della fornitura efficiente di molti servizi. La popolazione residente e le famiglie Alla fine del 2000 la popolazione residente nell’Altopiano di Pinè ammontava a 5.797 persone, corrispondente all’1,2% della popolazione provinciale, di cui oltre il 75% nel solo comune di Baselga di Pinè. Lo sviluppo demografico della zona è stato contraddistinto negli anni da andamenti piuttosto contrastanti. Nell’arco di tempo intercorso tra il primo censimento del dopoguerra (1951) ed il 2000, la popolazione dell’area del Patto dell’Altopiano di Pinè è cresciuta repentinamente nel primo decennio, ad un tasso superiore a quello registrato a livello provinciale, per poi tornare ai livelli del 1951 e mantenersi stabile a tale livello fino al 1981. E’ seguita una nuova fase di contrazione demografica e solo dal 1992 la popolazione ha ripreso a crescere raggiungendo nel 2000 il valore prossimo, anche se ancora inferiore, a quello del 1961. Nello stesso intervallo di tempo la popolazione provinciale è invece costantemente cresciuta, per cui il peso dell’Altopiano sul totale è progressivamente diminuito. (2) Per centro abitato si intende un aggregato di case contigue o vicine con interposte strade, piazze e simili, caratterizzato dall’esistenza di servizi o esercizi pubblici (quali ad esempio una chiesa, una scuola, un ufficio pubblico, una rivendita, un negozio e simili) costituenti la condizione di una forma autonoma di vita sociale, e generalmente determinanti un luogo di raccolta ove sogliono concorrere anche gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di culto, istruzione, approvvigionamento e simili. (3) Per nucleo abitato si intende la località abitata, priva del luogo di raccolta che caratterizza il centro abitato, costituita da un gruppo di case continue o vicine, con almeno 5 famiglie e con interposte strade, sentieri, spiazzi. 3 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA L’andamento medio della zona di Pinè è originato, in realtà, da due dinamiche molto differenti che hanno contraddistinto i comuni di Baselga e di Bedollo. Il primo, infatti, ha registrato un incremento demografico non trascurabile, pari al 15% nel periodo 1951-2000; viceversa, il comune di Bedollo ha visto diminuire sempre più la propria popolazione residente, tanto che negli anni considerati il calo complessivo ha superato il 17%. Contrariamente a quanto rilevato per la popolazione residente, tra il 1961 ed il 2000 si è assistito ad un costante incremento del numero delle famiglie dell’Altopiano di Pinè, passate da 1.566 a 2.294, seguendo una dinamica simile a quella registrata a livello provinciale. Ancora una volta il comportamento dei due comuni dell’area è stato assai differenziato, con uno sviluppo del numero delle famiglie costante per il comune di Baselga di Pinè ed una dinamica a fasi alterne per il comune di Bedollo. La crescita sostanzialmente costante del numero delle famiglie, accompagnata ad una dinamica della popolazione non altrettanto espansiva, ha determinato una progressiva riduzione del numero medio di componenti, passati dai 3,7 del 1961 ai 2,5 del 2000, con una evoluzione del tutto simile a quanto si è registrato nello stesso periodo a livello provinciale. I tassi demografici nel triennio 1998-2000 Per interpretare l’andamento della popolazione nel tempo è necessario tenere presente che la sua dinamica è la risultante di un complesso di fenomeni naturali, come le nascite e le morti, oltre che di fenomeni sociali di mobilità della popolazione definibili come flussi migratori di iscrizione e di cancellazione anagrafica. Il rapporto tra queste quattro variabili e la popolazione residente ci permette di costruire dei tassi demografici in grado di spiegare il contributo di ogni fattore alla dinamica demografica. 4 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA Limitando l’analisi solo al periodo più recente (triennio 1998-2000, quello in cui, come si è visto, vi è una ripresa della crescita demografica dell’Altopiano), si nota, innanzitutto, un tasso di natalità perfettamente equivalente al tasso di mortalità, ed entrambi pari al 10,1‰. L’esatta corrispondenza tra nascite e decessi implica un apporto nullo dei fenomeni naturali allo sviluppo demografico, che andrà quindi spiegato attraverso la componente sociale (iscrizioni e cancellazioni anagrafiche). In effetti il saldo migratorio si presenta ampiamente positivo e prossimo al 6‰, come differenza di un tasso di immigrazione pari al 21,3‰ ed un tasso di emigrazione del 15,4‰. Anche il saldo complessivo, dato dalla somma del saldo naturale e di quello migratorio, risulta quindi positivo. Ciò significa che per il solo effetto dei movimenti migratori (spostamenti da e verso altri comuni della provincia, d’Italia o Estero), la popolazione dell’Altopiano di Pinè, nell’ultimo triennio, cresce mediamente di 6 persone ogni mille residenti. Scomponendo i movimenti in entrata tra iscrizioni da altri comuni italiani e iscrizioni dall’estero emerge con chiarezza il peso che stanno assumendo negli ultimi anni le iscrizioni di cittadini stranieri: gli stessi rappresentano, infatti, circa il 20% delle nuove iscrizioni, quando all’inizio degli anni Settanta non rappresentavano neppure la metà di questo valore. Il raffronto con i dati provinciali mostra che entrambi i saldi (naturale e migratorio) risultano inferiori al dato medio e questo spiega chiaramente lo sviluppo demografico più lento dell’Altopiano di Pinè rispetto alla media provinciale. Si è già notato che la dinamica demografica non è stata omogenea nei comuni dell’Altopiano. Questo aspetto emerge con evidenza anche analizzando i diversi tassi. Il comune di Baselga di Pinè si caratterizza per un saldo naturale positivo e superiore al dato medio provinciale (1,5‰, imputabile prevalentemente a una bassa mortalità). Analogamente, anche il saldo migratorio risulta positivo e superiore alla media provinciale, per effetto di un 5 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA tasso di iscrizione abbastanza sostenuto e di un tasso di cancellazioni relativamente più contenuto. Viceversa, il comune di Bedollo si caratterizza per un saldo naturale e migratorio entrambi negativi, per effetto di una elevata mortalità (superiore alla media provinciale, non contrastato da una natalità altrettanto elevata) e di un tasso di cancellazioni anagrafiche piuttosto consistente. La popolazione per classi di età Un aspetto demografico particolarmente rilevante, per gli effetti che esercita sulla natalità e la mortalità e per le sue implicazioni sociali ed economiche, è la distribuzione della popolazione per classi di età. Anche l’Altopiano di Pinè, come tutto il resto della provincia, sta sperimentando negli ultimi anni un progressivo invecchiamento della popolazione residente, come conseguenza del fatto che la crescita demografica è dovuta in misura rilevante all’arrivo di popolazione in età adulta, piuttosto che ad un incremento delle nascite, insieme ad un progressivo miglioramento delle condizioni socio-sanitarie. Il primo aspetto che emerge considerando la distribuzione della popolazione per classi di età è rappresentato dal maggior peso relativo della popolazione convenzionalmente indicata come anziana (oltre 65 anni) rispetto alla popolazione giovane (fino a 14 anni). In termini percentuali, nella zona dell’Altopiano di Pinè i giovani rappresentano il 15,8% della popolazione complessiva, mentre l’incidenza degli anziani è del 18,6%. Per comprendere appieno questo fenomeno dell’invecchiamento della popolazione basta considerare che soltanto nel 1986 questi rapporti erano invertiti: i giovani pesavano per il 18,3% e gli anziani per il 15,6%. Scendendo nel dettagli comunale, si nota ancora una volta una netta contrapposizione tra i comuni di Baselga di Pinè e quello di Bedollo. Come conseguenza della diversa incidenza della natalità e mortalità, nel primo risulta 6 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA relativamente elevata la presenza di giovani (anche nel confronto con il dato medio provinciale), mentre nel secondo ad una presenza di giovani in linea con il dato medio si contrappone una presenza di anziani particolarmente significativa (tra le più alte dell’intera provincia). Alcuni indicatori demografici Alcuni semplici indicatori demografici, costruiti sulla distribuzione della popolazione per classi di età, permettono di sintetizzare meglio la struttura per età della popolazione e le implicazioni socio-economiche che da questa ne derivano. Innanzitutto l’indice di vecchiaia, vale a dire il rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e oltre e quella tra 0 e 14 anni, è un indicatore che permette di apprezzare l’incidenza della popolazione, convenzionalmente definibile come anziana, su quella giovane. I valori superiori a 100 denotano uno squilibrio, nel senso di un maggior peso degli appartenenti alla cosiddetta “terza età”. Questo indicatore pone bene in evidenza due aspetti: il primo, già sottolineato, è costituito dal maggior peso degli anziani rispetto ai giovani sul totale della popolazione residente nell’Altopiano di Pinè; il secondo riguarda il fatto che, comunque, la popolazione dell’Altopiano di Pinè risulta relativamente più giovane rispetto alla media provinciale. Infatti, il valore assunto dall’indicatore è pari a 117,5, e questo significa che nell’Altopiano vi sono circa 18 anziani ogni 10 giovani, mentre al livello provinciale lo stesso rapporto è di 21 anziani ogni 10 giovani, essendo l’indice pari a 120,6. Leggendo insieme questo dato con quanto osservato in precedenza, emerge che la struttura per età della popolazione dell’Altopiano sta invecchiando rapidamente, ma con un ritmo, comunque, più lento di quanto non avvenga a livello provinciale. 7 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA Ancora una volta si impone, tuttavia, una riflessione più articolata della realtà dell’Altopiano di Pinè, in quanto il dato medio nasconde due situazioni comunali estremamente diverse. Partendo dal comune di Baselga di Pinè, l’indice di vecchiaia evidenzia che ci troviamo di fronte ad una zona relativamente giovane, dove il valore dell’indicatore è pari a 109,9, ovvero poco sopra la perfetta parità tra l’incidenza di giovani ed anziani, e dove il processo di invecchiamento della popolazione è stato più lento di quello rilevato a livello provinciale, per effetto, soprattutto di un tasso di natalità relativamente elevato. Viceversa, il comune di Bedollo presenta un indice di vecchiaia decisamente elevato (141,9), cresciuto negli ultimi anni ad un ritmo molto accentuato e maggiore del valore provinciale, determinato da bassa natalità e da forte emigrazione delle leve più giovani. Altro indicatore comunemente utilizzato è l’indice di sostituzione o di ricambio, vale a dire il rapporto tra coloro che stanno per uscire dalla popolazione attiva (classe di età 60-64 anni) e coloro che stanno per entrarvi (classe di età 10-14 anni). Esso fornisce quindi utili indicazioni in tema di lavoro: valori inferiori al 100 fanno presumere qualche difficoltà di ingresso, mentre valori superiori fanno pensare ad un più agevole collocamento, restando inteso che valori intorno al 100 per cento rappresentano una situazione di perfetto equilibrio. Logicamente bisogna considerare che l’indice di ricambio si basa esclusivamente sulla struttura per età della popolazione, senza tener conto delle complesse dinamiche sottostanti il mercato del lavoro. Il valore assunto dai comuni dell’Altopiano di Pinè è superiore al 100 (ancora una volta per la maggior presenza di anziani rispetto ai giovani) e ciò fa pensare alla possibilità di un collocamento agevole della forza lavoro all’interno della zona (ripetiamo, considerando solo gli aspetti demografici e non altro), come conseguenza di un esubero di ritiri dal mondo del lavoro rispetto ai nuovi ingressi. Anche in questo caso si conferma, comunque, il più lento processo di invecchiamento della popolazione rispetto a quanto avviene a livello provinciale, dove l’indice di sostituzione raggiunge il valore di 117,5. 8 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA Infine l’indice di carico sociale: esso esprime, in termini percentuali, la parte di popolazione che in linea del tutto teorica dipende, perché giovanissima o anziana, da coloro che sono in età lavorativa. Va da sé che l’indice viene perturbato dalle convenzioni sociali di un paese e dal suo grado di sviluppo, sia per fenomeni di precoce pensionamento sia per il protrarsi degli anni di studio o delle difficoltà occupazionali, per cui l’area delle persone non autonome finisce, in realtà, per essere diversa. Nel 2000 il dato relativo all’Altopiano di Pinè è pari al 52,4%: ne deriva che la quota di popolazione cosiddetta “a carico” (giovanissima o anziana) è poco più della metà di quella in età lavorativa. Simile risulta il dato rilevato a livello provinciale, pari al 49,1%: la leggera differenza si spiega con la maggiore incidenza nell’Altopiano della popolazione giovane fino a 14 anni. Anche in questo caso si riscontrano significative differenze comunali, imputabili per il comune di Bedollo alla ormai più volte richiamata incidenza degli ultrasessantacinquenni tra la popolazione residente. Il patrimonio abitativo(4) I dati censuari sulle abitazioni, raccolti in occasione dell’ultimo censimento generale della popolazione e delle abitazioni nel 1991, mostrano come il patrimonio edilizio dell’Altopiano di Pinè sia piuttosto vetusto, anche rispetto a ciò che si rileva per gli altri comuni del Trentino. Oltre la metà delle abitazioni occupate sono infatti state costruite prima del 1945, mentre solo il 5% è stato realizzato nel decennio 1981-1991. A livello provinciale le abitazioni costruite prima del 1945 sono il 41%, mentre quelle costruite tra il 1981 e il 1991 sono poco meno del 10%. (4) L’analisi del patrimonio abitativo, richiedendo per certi aspetti un livello informativo particolare, può basarsi essenzialmente solo su dati censuari. Per questa ragione, non essendo ancora disponibili i dati del Censimento generale della popolazione e delle Abitazioni del 2001, si farà riferimento al Censimento del 1991, aggiornando i dati con la rilevazione mensile dell’attività edilizia. 9 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA Abbastanza diversa appare la situazione con riferimento alle abitazioni non occupate: la realizzazione di queste ultime risulta distribuita più equamente nel tempo, dal momento che un 45% delle abitazioni sono state realizzate prima del 1945, un 44% nel decennio tra il 1960 ed il 1970 ed il restante 11% dopo il 1981. L’attenzione verso le abitazioni non occupate è giustificata dal fatto che la loro consistenza è di una certa rilevanza, considerato che rappresentano circa il 50% dell’intero patrimonio abitativo dell’Altopiano di Pinè (addirittura il 52% nel comune di Baselga di Pinè), rispetto ad un dato medio provinciale del 35%. Di fronte a questo cospicuo numero di abitazioni diventa importante capire l’utilizzo di questo patrimonio non occupato in modo permanente da persone che hanno la residenza nel comune. L’aspetto più rilevante risulta essere la considerevole utilizzazione di queste abitazioni per vacanza. Oltre il 50% delle abitazioni non occupate vengono infatti utilizzate per vacanza, con una punta superiore al 56% nel comune di Bedollo, mentre molto esiguo è il numero delle abitazioni utilizzate per lavoro o studio. Circa il 25% delle abitazioni non occupate sono utilizzate da persone temporaneamente presenti, che cioè non hanno la dimora abituale nel comune, mentre il restante 22% delle abitazioni non occupate risulta non utilizzato. Da questi dati già emerge un aspetto rilevante, che sarà meglio approfondito in seguito, relativo alla ricettività turistica, basata prevalentemente sulle seconde case e sugli alloggi privati. Le nuove realizzazioni e le ristrutturazioni Nel periodo 1992-2000 le abitazioni realizzate in nuove costruzioni hanno avuto nell’Altopiano di Pinè, come del resto in tutta la provincia, un andamento piuttosto altalenante. In complesso, negli anni considerati, sono state realizzate nell’area in oggetto soltanto 47 nuove abitazioni, con una media di 5 nuove abitazioni all’anno (i dati considerati sono suscettibili di oscillazioni 10 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA talvolta consistenti da un anno all’altro anche per effetti di tipo amministrativo nel rilascio delle concessioni, o per ritardi nella compilazione dei modelli statistici). Se rapportato all’attività dell’intera provincia, lo sviluppo edilizio appare di entità molto modesta, raggiungendo negli anni più attivi appena lo 0,5%. Prima di approfondire la dinamica edilizia della zona dell’Altopiano di Pinè è necessario osservare che in realtà il contributo sostanziale allo sviluppo edilizio proviene quasi esclusivamente dal comune di Bedollo, che da solo rappresenta oltre l’80% delle nuove realizzazioni. In termini di incremento del patrimonio abitativo, l’attività edilizia sviluppata negli ultimi anni ha rappresentato per la zona dell’Altopiano di Pinè un incremento dell’1%, valore molto basso, anche rispetto all’aumento registrato nello stesso periodo a livello provinciale e pari all’8%. Analoghe considerazioni emergono dal rapporto con le famiglie residenti: l’incremento abitativo è stato di 2 abitazioni ogni 100 famiglie, rispetto alle 11 nuove abitazioni rilevate a livello provinciale. La scarsa attività edilizia trova conferma anche nei dati relativi alle ristrutturazioni, ovvero negli interventi di risanamento attraverso i quali state recuperate alcune delle vecchie abitazioni e sono stati ottenuti nuovi alloggi: la loro incidenza sulle abitazioni esistenti appare negli ultimi anni del tutto irrilevante. La popolazione attiva Non disponendo ancora dei dati del recente Censimento generale della popolazione del 2001, anche per alcune caratteristiche di dettaglio della popolazione è necessario ricorrere ai dati rilevati dal Censimento dell’ottobre 1991. In quell’occasione i residenti attivi in condizione professionale (occupati e disoccupati) nell’Altopiano di Pinè ammontavano a 2.126 unità, pari al 39,2% 11 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA del totale della popolazione, una percentuale simile a quella provinciale (41,8%). L’aspetto più interessante è relativo alla distribuzione della popolazione attiva per settore di attività economica, che, anche se non aggiornato, riflette comunque le attività occupazionali della popolazione. Considerando questi dati, un aspetto che emerge con chiarezza è l’elevata percentuale di occupati nel settore secondario nella zona dell’Altopiano di Pinè, rispetto anche al resto della provincia. Risulta infatti occupato nel settore manifatturiero circa il 40% della popolazione attiva, rispetto ad una media provinciale pari al 33%. Entrambi i comuni dell’Altopiano presentano questa maggiore specializzazione nel settore secondario, a scapito di tutti gli altri settori produttivi. Come sarà meglio approfondito in seguito, i rami in cui maggiore è l’occupazione sono quelli estrattivo e dell’edilizia. A fronte di questo elevato grado di occupazione nel settore secondario, si registra, nel solo comune di Bedollo, anche un discreto livello di occupazione nel settore primario, mentre inferiore rispetto alla distribuzione provinciale appare il numero di occupati nel terziario, sia nel commercio che nei servizi. Mentre nel caso dell’agricoltura, i dati dell’occupazione fotografano con una buona precisione l’effettiva consistenza dell’attività primaria, in quanto generalmente l’attività agricola viene svolta nel comune di residenza, altrettanto non più dirsi, sulla base di queste sole informazioni, per quanto riguarda la caratterizzazione industriale dei comuni evidenziati. Questo perché un residente occupato nel settore secondario può prestare la propria opera nel comune di residenza, ma anche in altro comune(5). L’effettiva caratterizzazione economica del comune emerge quindi considerando anche i dati relativi alle imprese operanti sul territorio. (5) Il censimento generale della popolazione rileva, per ogni residente, il settore di attività economica in cui questo è occupato (agricoltura, industria, servizi), indipendentemente dal fatto che lavori nel comune in cui risiede o in altro comune. 12 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA L’agricoltura Secondo i dati dell’ultimo censimento generale dell’agricoltura (2000), la superficie delle aziende agricole dell’Altopiano di Pinè si estende per circa 5.200 ettari, pari al 75% della superficie complessiva della zona ed all’1,1% della superficie agricola e boschiva dell’intera provincia. Circa l’85% della superficie agricola e forestale dei comuni dell’Altopiano risulta a bosco, mentre la superficie agricola utilizzata (6) risulta pari al 13% circa. La quota più consistente (84,3%) della superficie agricola utilizzata è investita da prati permanenti e pascoli, mentre i seminativi, che rappresentano l’1,6% della superficie provinciale, si sviluppano su una superficie pari al 10% della SAU dell’Altopiano. L’analisi comparata con il precedente censimento dell’agricoltura (1990) mostra un incremento della superficie totale delle aziende agricole, determinato esclusivamente dall’aumento delle superfici a bosco. Diminuiscono, invece, tutte le altre superfici, confermando un andamento riscontrato anche nel resto della provincia(7). In controtendenza rispetto al resto della provincia risulta la dinamica del numero delle aziende. A livello provinciale nell’ultimo decennio si è assistito ad una diminuzione del numero di aziende con superficie agro-forestale e ad un aumento della superficie totale, che ha prodotto un aumento della superficie Il censimento generale dell’industria, viceversa, rileva per ogni comune il numero delle imprese localizzate sul suo territorio ed il numero di addetti che in esse lavorano, indipendentemente da dove risiedono gli addetti stessi. (6) Superfice agricola Utilizzata (SAU): insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole. (7) Per una corretta interpretazione del dato relativo alla superficie improduttiva (dato dalla somma della superficie agraria non utilizzata e dall’altra superficie) è necessario fare una precisazione di tipo metodologico: nel censimento del 1990 alcuni terreni costituiti da grossi improduttivi (rocce, montagne, ecc.) sono stati conteggiati nella superficie delle aziende agricole. Viceversa, nel 2000 tutti i grossi improduttivi sono stati esclusi dal conteggio della superficie aziendale. Questo ha comportato una drastica riduzione dell’Altra superficie all’interno delle aziende, passata da oltre 27 mila ettari del 1990 a poco meno di 3 mila ettari nel 2000 13 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA media aziendale e della superficie agricola utilizzata media per azienda, dando vita ad un processo di razionalizzazione nell’uso dei terreni agricoli. Viceversa, le aziende agricole dell’Altopiano di Pinè sono cresciute da 843 a 888, mentre, nello stesso periodo, è aumentata la superficie totale ed è diminuita la SAU: l’effetto combinato di questi fattori ha prodotto una diminuzione della SAU media (passata da 0,99 a 0,76 ettari per azienda) e della superficie media totale (passata da 6,10 a 5,85 ettari per azienda). Nel confronto con il resto della provincia, le superfici medie dei comuni dell’Altopiano risultano molto più limitate, al punto che la SAU media è un quinto rispetto al valore provinciale e la superficie totale media è un terzo del corrispondente provinciale. L’industria Come si è visto in precedenza, analizzando la distribuzione della popolazione attiva, la consistenza del settore secondario dell’Altopiano di Pinè è di entità non trascurabile e riguarda sia il comune di Bedollo che quello di Baselga. Alla rilevazione censuaria del 1996 il settore era costituito, infatti, da 146 unità locali con 526 addetti; in termini percentuali il peso rispetto al complesso della provincia è pari all’1,6% per quanto riguarda le unità locali e allo 0,9% per quanto riguarda gli addetti. L’attività industriale, tuttavia, ha perso progressivamente importanza, come dimostra il fatto che nel quinquennio intercorso tra il censimento del 1991 ed il 1996 il settore secondario ha vissuto una contrazione sia in termini di unità locali che di addetti, rispettivamente del 12,6% e del 10,7%. Nello stesso periodo a livello provinciale le strutture produttive del settore secondario sono diminuite di poco più dell’11%, a cui ha fatto riscontro una perdita di occupazione pari al 2%. La contrazione delle unità locali e del numero di addetti ad un tasso sostanzialmente uguale non ha modificato la dimensione media delle aziende, 14 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA che resta ferma su 3,5 addetti per azienda nel periodo 1991-1996, mentre nello stesso arco temporale, a livello provinciale, la dimensione media è passata da 6 a 6,5 addetti per azienda. Concentrando l’attenzione sull’ultimo dato censuario (1996), emerge come il settore secondario dell’Altopiano di Pinè sia costituito, in termini di unità locali, sostanzialmente da attività manifatturiere e da attività edilizia. Questi due rami, infatti, raccolgono ben 127 delle 146 unità locali presenti nella zona (87%), con 376 addetti su 526 (71%). Per individuare se nella zona in esame esiste una qualche forma di specializzazione produttiva, tenendo conto delle dimensioni relative dell’area, può essere utile il ricorso a un “quoziente di localizzazione”, dato dal rapporto tra l’incidenza degli addetti in un determinato settore economico in una determinata area e la corrispondente incidenza in tutta la provincia (8). Dall’analisi di questo quoziente emerge una forte specializzazione dell’Altopiano di Pinè nel settore dell’estrazione dei minerali (indice pari a 8,8) e una specializzazione comunque significativa nel settore delle costruzioni (indice pari a 1,4), mentre irrilevanti rispetto al contesto provinciale sono le attività manifatturiere e la produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua (coefficiente di poco superiore allo zero). Considerando gli aspetti strutturali delle imprese, per la maggior parte si tratta di piccole imprese (si è già notato che la dimensione media è di 3,5 dipendenti). Soltanto 3 imprese hanno più di 10 dipendenti, tutte localizzate nel comune di Baselga ed operanti nel settore del porfido. (8) Qih= (Xih/Xio)/(Xoh/Xoo), con:i= unità territoriale; h= settore economico; Xih= addetti occupati nel settore economico h ed operanti nel sub-territorio i; Xoo= occupati totali nel territorio. Quando il rapporto assume valore superiore all’unità, significa che, nel sistema economico relativo alla porzione di territorio considerato, l’incidenza di quel particolare settore è superiore a quella di tutta la provincia. 15 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA Il terziario La struttura del settore terziario dell’Altopiano di Pinè, così come risulta dal censimento intermedio dell’industria del 1996, appare diversificata, anche se non molto consistente, essendo costituita da 223 unità locali e 748 addetti. In termini percentuali, la sua incidenza rispetto al contesto provinciale risulta dell’1% circa sia per quanto riguarda le aziende che gli addetti. Anche il settore terziario(9), come già notato per l’industria, ha fatto registrare una marcata contrazione, soprattutto in termini di unità locali, nel quinquennio che intercorre tra i due ultimi censimenti. Le unità locali del settore sono infatti diminuite da 251 a 208 (-7,1%), mentre, nello stesso periodo, gli addetti hanno subito una contrazione meno marcata e pari all’1,5% (723 sono risultati gli addetti del settore al censimento del 1996). Come termine di paragone, si deve considerare che nello stesso periodo, a livello provinciale, le unità locali si sono ridotte del 12%, a fronte di un aumento dell’occupazione pari all’8,3%, a testimonianza di un consistente processo di ristrutturazione dell’intero settore. Tutti i settori, ad eccezione di quello delle attività immobiliari, informatica e ricerca (cresciuto del 29,5%) e dell’intermediazione monetaria e finanziaria (+16,7%), hanno subito contrazioni consistenti nel numero di unità locali, con punte prossime al 26% per il settore degli alberghi e ristoranti. Sul versante degli addetti, invece, la situazione è più variabile. Si conferma, innanzitutto, la riduzione di occupazione nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio (-3,5%) e nei settori dei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (-10%). Anche il settore delle attività immobiliari, informatica e ricerca, che ha visto crescere il numero di unità locali, presenta una riduzione del numero di addetti (-8,9%). Aumentano, invece, l’occupazione sia il settore degli alberghi e (9) Dal confronto nella dinamica del settore sono esclusi tutta la pubblica amministrazione ed i servizi pubblici, in quanto gli stessi non sono stati rilevati in occasione del censimento intermedio dell’industria effettuato nel corso del 1996. La quota del settore terziario posta a confronto tra il 1991 ed il 1996 comprende pertanto solo il commercio, gli alberghi e i ristoranti, i trasporti e le comunicazioni, l’intermediazione monetaria e finanziaria, le attività immobiliari, l’informatica e la ricerca. 16 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA ristoranti (+9,3%) sia il settore dell’intermediazione monetaria e finanziaria (+50%). Analizzando la situazione più recente, si può dire che praticamente tutti i rami del settore terziario sono presenti nell’Altopiano di Pinè, anche se i più consistenti sono quelli del commercio all’ingrosso e al dettaglio (95 unità locali e 222 addetti) e degli alberghi, bar e ristoranti (52 strutture con 176 addetti). Per cercare di sintetizzare i diversi aspetti relativi al settore terziario ed eliminare aspetti di dimensioni relative che possono inficiare il giudizio, può essere utile ricorrere al “quoziente di localizzazione”, utilizzato anche per il settore secondario(10). Dall’elaborazione di tale indice emerge una specializzazione relativa, in termini di addetti, nel settore delle attività immobiliari, dell’informatica e della ricerca (indice pari a 1,9), seguito dai settori del turismo e del commercio, a conferma della vocazione turistica della zona. Quest’ultimo presenta, in effetti, una capillare diffusione sul territorio, tanto è vero che il numero di esercizi rispetto alla popolazione residente è pari a 17 strutture ogni mille residenti, lo stesso valore riscontrato nella media provinciale. L’artigianato Le attività economiche svolte in forma artigianale presentano un’incidenza rilevante nell’area dell’Altopiano di Pinè: più del 44% delle aziende e il 35% degli addetti sono infatti risultati artigiani in occasione dell’ultima rilevazione censuaria (1996). Nello stesso momento a livello provinciale le imprese artigiane sono risultate il 36% del totale, occupando il 24% degli addetti complessivi. La struttura artigianale è distribuita in modo abbastanza omogeneo nei comuni analizzati, con una presenza più incisiva nel comune di Bedollo. (10) Per la definizione del quoziente, vedi quanto riportato alla nota 8 17 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA Nell’Altopiano prevalgono, anche tra le strutture artigianali, il settore dell’estrazione e lavorazione del porfido e le costruzioni edili con le lavorazioni connesse. Il turismo L’Altopiano di Pinè, con altitudine intorno ai 1.000 metri, vanta una solida tradizione turistica. Le strutture ricettive sono 1.600, con una disponibilità di oltre 9.300 posti letto, che rappresentano, rispettivamente, il 2,2% ed il 2% della ricettività provinciale. Entrando nel dettaglio delle diverse tipologie ricettive, la maggiore ricettività in termini di posti letto è garantita dalle seconde case (57,7%), ovvero da abitazioni di proprietà di persone non residenti in loco, utilizzate per le vacanze del proprietario stesso e della sua famiglia. Seguono gli alloggi privati (39,8% dei posti letto), quindi gli esercizi alberghieri (15,5%) e gli esercizi complementari(11) (9,9%). Questa struttura ha subito delle modificazioni nel corso degli anni Novanta, nel senso di una maggiore razionalizzazione dell’offerta. A prescindere dalle seconde case, che nel corso del decennio sono aumentate sia in termini di abitazioni che di posti letto, le altre strutture sono diminuite in termini assoluti, aumentando, però, come capacità ricettiva (posti letto). A questo proposito è sufficiente considerare il miglioramento della qualità relativa alle strutture alberghiere: tra il 1986 ed il 2000, gli esercizi ad una stella sono passati da 13 a 4, quelli a due stelle sono diminuiti da 15 a 4, mentre sono cresciuti da 3 a 20 gli esercizi a tre stelle, incrementando la capacità ricettiva del 540%. Anche il movimento turistico, considerata la capacità ricettiva, si presenta di una certa rilevanza: nel corso del 2000 sono stati registrati poco (11) Si tratta di affittacamere e C.A.V., campeggi, rifugi, agritur e agricampeggi ed altri esercizi minori. 18 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA meno di 42.000 arrivi, per un totale di oltre 524.000 presenze, che corrispondono, rispettivamente, all’1,1% e al 2% del movimento provinciale. Ovviamente la distribuzione delle presenze riflette le potenzialità ricettive, con una netta prevalenza negli alloggi privati e nelle seconde case (insieme rappresentano l’80% delle presenze complessive) ed un’incidenza negli esercizi complementari inferiore al 4%. Analizzando il movimento turistico nel tempo, emerge tuttavia con chiarezza che nell’ultimo decennio l’Altopiano di Pinè ha perso progressivamente circa il 20% delle presenze che faceva registrare all’inizio degli anni Novanta. L’andamento delle presenze si è caratterizzato per fasi alterne di crescita e di contrazione, analogamente a quanto si è registrato a livello provinciale, ma la ripresa dopo ogni caduta non è mai stata in grado di recuperare le quote precedentemente raggiunte. Per valutare ulteriormente la capacità ricettiva dell’Altopiano di Pinè rispetto anche ad altri aspetti, quali il carico antropico che il territorio deve sopportare, è utile ricorrere ad alcuni indicatori sintetici. Innanzitutto si può considerare il tasso di ricettività, ottenuto dividendo il numero dei letti negli esercizi ricettivi (escluse le seconde case, che incidono relativamente poco sulla produzione di reddito aggiuntivo, in quanto utilizzate esclusivamente dai proprietari) per gli abitanti residenti. Entrambi i comuni dell’Altopiano offrono una potenzialità ricettiva superiore alla media provinciale e pari a 90 posti letto ogni cento residenti nel comune di Baselga e 80 posti letto nel comune di Bedollo, rispetto ad un valore provinciale pari a 60 posti letto ogni cento residenti. Altro utile indicatore sulla turisticità della zona è rappresentato dal rapporto tra le presenze (escluse ancora una volta quelle delle seconde case, per il loro apporto economico relativamente più contenuto) e la popolazione residente. Esso rappresenta l’effettivo peso del turismo rispetto alle dimensioni della zona e per i comuni dell’Altopiano mostra una coincidenza con la media 19 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA provinciale nel caso di Bedollo (10 turisti ogni 100 residenti) mentre il rapporto risulta doppio (20 turisti circa) nel caso di Baselga di Pinè(12). Infine, l’indice di massima antropizzazione (dato dal rapporto fra le presenze turistiche del giorno di massimo afflusso e la popolazione residente) da un’idea dello “sforzo” sopportato da un’area e dalle sue strutture nei giorni di massima attività turistica. In questo caso, il salto rispetto all’andamento medio delle presenze è notevole: nel momento di massimo afflusso il comune di Baselga di Pinè deve sopportare circa 140 presenze ogni 100 residenti, rispetto alle 80 del comune di Bedollo e alle 60 della media provinciale. Il pendolarismo Il fenomeno del pendolarismo in uscita, rilevato alla data dell’ultimo censimento generale della popolazione (1991), interessa in modo abbastanza consistente i comuni dell’Altopiano di Pinè, sia per motivi di lavoro che per motivi di studio: circa un quarto della popolazione residente risulta infatti, interessata da movimenti pendolari. La quota più consistente è riferita ai movimenti per motivi di lavoro ed interessa poco meno di 1.000 persone, ovvero il 45% della popolazione attiva della zona. La quota più rilevante (61%) riguarda movimenti verso altri comprensori, mentre i movimenti per lavoro tra comuni all’interno del comprensorio dell’Alta Valsugana rappresentano il 38% del totale. Esigui sono gli spostamenti verso altre province limitrofe. Analoghe considerazioni valgono per i movimenti pendolari in uscita generati da motivi di studio: ne sono coinvolte poco meno di 400 persone, quasi tutte (circa l’85%) per spostamenti esterni al comprensorio dell’Alta Valsugana. (12) Per un ulteriore termine di confronto si può dire che comuni turistici come Andalo o Campitello di Fassa raggiungono valori superiori a 150 presenze ogni residente. 20 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA Abbastanza consistente anche il fenomeno del pendolarismo in entrata. Esso coinvolge per lavoro 350 persone, concentrato, sostanzialmente verso il comune di Baselga di Pinè. Modesto, invece, il movimento in entrata per studio, che vede coinvolte circa 30 persone. La presenza di infrastrutture La presenza di alcune strutture di servizio permette di inquadrare ulteriormente la situazione socio-economica dei comuni dell’Altopiano di Pinè. Cominciando dalle strutture scolastiche, nel complesso sono presenti 10 istituti, di cui 5 scuole materne, 4 scuole elementari e 1 scuola media. Non sono presenti nella zona scuole superiori. Il comune maggiormente dotato di infrastrutture scolastiche è quello di Baselga di Pinè, con 8 scuole, tra cui l’unica scuola media della zona. Rapportando le strutture presenti nella zona dell’Altopiano alla popolazione che potenzialmente può usufruire di tali strutture (residenti per particolari fasce di età) emerge una dotazione comunque consistente, superiore alla media provinciale. Risulta infatti una disponibilità di 1 scuola materna ogni 41 residenti in età compresa fra 3 e 5 anni, 1 scuola elementare ogni 76 residenti fra 6 e 10 anni e 1 scuola media ogni 178 residenti in età compresa fra 11 e 13 anni. Gli stessi rapporti sono uguali, nella media provinciale, a 1 scuola materna ogni 50 residenti, 1 scuola elementare ogni 91 residenti e 1 scuola media ogni 162 residenti. Per quanto riguarda la dotazione di biblioteche e sale di pubblica lettura, nei comuni dell’Altopiano di Pinè sono presenti 2 biblioteche, mentre non è presente alcun punto lettura. La dotazione libraria consiste in circa 29.000 testi. In rapporto alla popolazione residente, le biblioteche hanno un bacino di utenza di circa 2.900 residenti, con un patrimonio di 5 volumi a 21 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO STATISTICA residente, mentre a livello provinciale gli stessi rapporti sono pari a 5.500 utenti per struttura e 4 volumi a residente. Consistente la presenza di sportelli bancari: nel 2000 ne sono stati rilevati 6, di cui 5 nel comune di Baselga di Pinè. Sempre con riferimento alla popolazione residente, ciò significa la presenza di 1 sportello ogni 1.000 residenti circa, rapporto questo pari alla media provinciale. Completano la dotazione di infrastrutture di servizio la presenza di strutture mediche ambulatoriali, della farmacia, della stazione dei Carabinieri e dell’Ufficio postale. Rilevante la presenza di impianti sportivi nella zona, tra cui spicca sicuramente il Palazzo del ghiaccio di Baselga di Pinè. Nel 1997 sono stati contati 46 impianti, corrispondenti all’1,5% dell’intera dotazione provinciale. In rapporto alla popolazione residente (anche se è chiaro che queste strutture sono destinate anche alla popolazione turistica) questa dotazione è pari a circa 8 impianti ogni 1.000 residenti, a fronte di un rapporto pari a 6 impianti nella media provinciale. Tra i diversi impianti, oltre allo stadio del ghiaccio, ricordiamo i centri ippici, i campi da calcio e le piste da fondo. 22 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Allegato statistico SERVIZIO STATISTICA