VENERDÌ 1 FEBBRAIO

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FOLKCLUB
Via Perrone 3 bis – 10122 Torino –
tel 011537636 fax 0119554546
PROGRAMMAZIONE
APRILE
Venerdì
Sabato
Domenica
Giovedì
Venerdì
Sabato
Giovedì
Venerdì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
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ANDREA MIRO’
RADIO LONDRA presenta JIM MULLEN (UK)
JACK HARDY (USA)
FLAMENCO PURO presenta JESUS MENDEZ (Spagna)
FLAMENCO PURO presenta JOSE’ QUEVEDO “BOLITA” (Spagna)
MARIO CONGIU
MATTEO CASTELLANO
LUCA DE NUZZO
MARC RIBOT TRIO in collaborazione con Musica 90 all’ESPACE
ALESSANDRO MANNARINO
RAY BONNEVILLE (USA)
VENERDÌ 9 APRILE
ANDREA MIRÒ
Una grande interprete e autrice
Donna e artista affascinante, dal carattere complesso, è forte, determinata, asciutta nelle sue
decisioni, essenziale. Niente fronzoli, compromessi, mediazioni: quando sente in pericolo la sua
autonomia artistica, rivolta le sue scelte musicali, dalla casa discografica al gruppo, con estrema
spontaneità. Voce calda e profonda, sapientemente gestita, capace di esaltare una ricercata,
attenta e intelligente canzone d’autore, Andrea affronta spesso nelle sue canzoni temi reali e
difficoltà generazionali. Così, con poche, efficaci parole, Franco Lucà, con la sua proverbiale
maestria, presentava Andrea Mirò sette anni fa, per il suo esordio in grande stile al FolkClub, dopo
una folgorante e illuminante apertura di concerto di Mimmo Locasciulli qualche mese prima. Ed è
difficile aggiungere altro, se non che in questi anni Andrea è ulteriormente cresciuta e maturata
sul piano artistico, raggiungendo una intensità espressiva rara e di grande impatto sul pubblico.
Un concerto che impreziosisce e nobilita questo ultimo scorcio di stagione.
Andrea Mirò, piemontese di nascita e milanese d’adozione, incontra la musica molto presto. A
quattordici anni è violinista nell’orchestra del Conservatorio di Alessandria a dimostrazione di una
precoce maturità e di una naturale predisposizione alla musica e agli strumenti. Infatti, oltre al
violino, suona chitarra e pianoforte e canta nel Coro Polifonico del Teatro di Alessandria. Nel 1986
vince il Festival Voci Nuove di Castrocaro con il brano Pietra su pietra, nel 1987 esordisce con
successo di critica al Festival di Sanremo con la canzone Notte di Praga dove ritorna, l'anno
successivo, con Non è segreto. Nel 1991 pubblica il suo primo album dal titolo Mirò, avvalendosi
della collaborazione di artisti del calibro di Mango ed Eugenio Finardi. Lo stesso anno duetta con
Roberto Vecchioni in Tema del soldato eterno e degli aironi.
Nel 1994 Enrico Ruggeri ha bisogno, per il suo tour, di una voce femminile, una chitarra, un
violino e una tastiera. Ricorda quella poliedrica e intrigante ragazza conosciuta a Sanremo e la
coinvolge nei suoi concerti. Andrea diventa il super jolly nei successivi tre tour del cantautore.
Seguono due anni on the road nella band di Ron, con il quale è a Sanremo nel '98 con Un porto
nel vento. Per alcuni mesi fa anche parte del musical Jesus Christ Superstar nella parte di
Maddalena. Nel '99 torna in scena con Ruggeri, al quale è ormai anche legata sentimentalmente,
ma è la voglia di comporre, di scrivere testi a interessarla maggiormente, così nel 2000 porta la
sua Canzone del perdono al Festival di Sanremo e presenta il suo secondo album Il centro dei
pensieri. Nel 2001 viene pubblicato il suo secondo album Lucidamente. Nel 2002 sempre al
Festival di Sanremo dirige l’orchestra che accompagna la canzone di cui è coautrice con Ruggeri
Primavera a Sarajevo.
Nel 2003 esce il live Andrea Mirò, che contiene quattro inediti tra cui Nessuno tocchi Caino,
successo del solido binomio Mirò-Ruggeri al Festival di Sanremo dello stesso anno. Nel 2005
pubblica il suo nuovo lavoro dal titolo Andrea che, accanto a dieci brani originali, presenta due
classici che dimostrano le grandi doti da interprete di Andrea:Lili Marlène e Heroes di Bowie.
Nel luglio 2006 conquista la platea del Festival Giorgio Gaber, a Viareggio, con l’esecuzione di due
difficili brani di Gaber, Il conformista e Il luogo del pensiero.
Nel 2007 esce A fior di pelle: undici canzoni dalle tematiche forti, mentre è dello scorso anno
l'uscita dell'ultimo CD di Andrea, La fenice.
Al Folkclub, Andrea Mirò (voce, pianoforte e chitarra), Diego Scaffidi (percussioni), Alex Carreri
(contrabbasso). (autore) Euro 18,00
RADIO LONDRA
Filo diretto tra Torino e la fucina mondiale della Musica
SABATO 10 APRILE
JIM MULLEN (UK)
Leggenda vivente della chitarra jazz
Radio Londra, è la nostra originale rassegna nata per portare a Torino, direttamente da Londra e
senza filtro alcuno, testimonianze significative (e contaminanti) di come la musica evolva
oltremanica. Indispensabile, in pieno stile Radio Londra, avere un autorevole speaker in loco: Enzo
Zirilli. Il rinomato e prestigioso batterista e percussionista torinese che risiede e lavora
stabilmente a Londra da anni, insieme a musicisti straordinari provenienti da tutto il mondo, è
colui che ci ha proposto questa avventura, avviata in autunno a cavallo tra FolkClub e Maison
Musique, che continua con intatto entusiasmo.
Nato nel 1945 in Scozia, Jim è un chitarrista con uno stile davvero unico e inconfondibile: così
come Wes Montgomery prima di lui, Jim usa il pollice come un plettro. Già con gli Oblivion Express
di Brian Auger, negli anni ’70, girando gli U.S.A. con gli Average White Band del batterista Robbie
MacIntosh, incontra Dick Morrisey, saxofonista con il quale, attraverso tutti gli anni ’80, sarà
capofila del Jazz-Funk britannico in un pionieristico duo. Vincitore di numerosi British Awards,
presente in The All Stars prodotto da Sir Paul McCartney, in terra britannica Jim è considerato alla
stregua di una vera e propria leggenda vivente. (jazz) Euro 15,00
DOMENICA 11 APRILE
JACK HARDY (USA)
CONCERTO ECCEZIONALE
L'anima del Greenwich Village
Eravamo una tribù e Jack ne era il nucleo – Suzanne Vega
Un altro straordinario personaggio si aggiunge alla già nutrita galleria del FolkClub, un’icona del
folk e della canzone d’autore americana. Un artista che ha saputo essere anche caposcuola e
centro nevralgico di una rete di musicisti e cantanti nati attorno alla rivista Fast Folk, da lui
fondata, con l’aiuto di Dave Van Ronk, nel 1982. Ancora Suzanne Vega: Faccio parte della scena
di Fast Folk sin dall’inizio. Jack un giorno è venuto da me e mi ha detto che stava pensando di
dare vita a una rivista con un disco accluso. Io ero scettica. Ma lui lo vedeva come un giornale che
sapesse parlare della scena che c’era a quei tempi. Era interessato a prendere quel che succedeva
e documentarlo, non a creare una cosa definitiva con quei dischi. La stessa Suzanne Vega, Tracy
Chapman, Steve Forbert, e molti altri furono lanciati da questa fondamentale rivista. Per
rappresentare l’importanza di Hardy sul piano artistico basta riportare le parole del River
Reporter: ciò che John Lennon ha fatto per il rock and roll, Patti Smith per la new wave e Wynton
Marsalis per il jazz, Jack Hardy l’ha fatto per il folk.
Jack Hardy ha dedicato la sua lunga carriera all’arte e all’artigianato nel cesellare canzoni. Alla
larga dal mondo del pop della fama e della fortuna, ha saputo creare un universo alternativo
mettendo al primo posto la canzone come forma d’arte. A partire dal 1970, ha prodotto sedici
album, senza contare le compilation e i tributi. Otto suoi scritti sono stati messi in scena. Ha
aiutato a formare e rendere noto il revival acustico e folk degli anni Ottanta e Novanta. Ha dato il
via e ancora ospita il più longevo laboratorio settimanale di scrittura di canzoni, giunto al
trentaquattresimo anno, nella sua casa al Greenwich Village. Nel 1997 ha ricevuto il Kate Wolf
Memorial Award, in quanto “artista che riesce a emergere grazie alla propria musica” dalla World
Folk Music Association.
Le canzoni di Jack Hardy spaziano dalla celtica al western/country, dalle ballate d’amore
all’impegno sociale, dal politico al mistico. Predilige la tradizione bardica, tanto da far esclamare
alla rivista Rolling Stone: Jack Hardy si trova così bene nel suo ruolo di bardo celtico che è difficile
credere che sia cresciuto in America. Personaggi tra i più straordinari e impegnati del mondo del
folk, sia sul palco che fuori, sa ammaliare il pubblico tessendo storie, aneddoti e canzoni. Si vanta
ironicamente di essere la sola persona nella storia del paese a essere stato arrestato e condannato
per diffamazione a mezzo stampa del Presidente degli Stati Uniti (Nixon), condanna poi decaduta
in appello in quanto ciò che aveva scritto si rivelò veritiero.
È stato spesso in tour in Europa: Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda, Germania, Francia, Italia,
Belgio, Danimarca, Svizzera e Austria, Sudafrica e Australia, così come in ognuno degli Stati Uniti
d’America. Nel 2008 ha dato vita a un acclamato duo con David Massengill. L’album più recente di
Hardy è Rye Grass (2009), una raccolta di canzoni di impegno sociale sull’umanità in generale e
sull’uomo nella propria interiorità. (folk) Euro 18,00
Evento imperdibile!
Hardy è uno dei più grandi compositori di genere folk quanto Bob Dylan, Greg Brown e Kate
Wolf... ascoltare Jack Hardy è come accostarsi alle belle arti... Crossroads
Jack Hardy è una sorta di Townes Van Zandt celtico e più colto, profondo nei toni e generoso negli
ideali, con le radici nella terra e nel cielo di Irlanda e America, affascinato dalle leggende del
passato. St. Louis Riverfront Times
Jack Hardy ha scritto alcune tra le più belle canzoni che abbia mai sentito Lucinda Williams
È uno scrittore brillante, probabilmente il più serio di tutti i cantautori che conosco. Un vero
discendente dei bardi, cantastorie dell’antica Scozia e d’Irlanda. Christine Lavin
Shut up and sing the song! Jack Hardy
GIOVEDÌ 15 APRILE
FLAMENCO PURO presenta CANTE d’AUTORE
JESUS MENDEZ (Spagna)
II edizione a cura di Arte y Flamenco
Flamenco Puro, patrocinata dalla Città di Torino, ritorna al FolkClub con due delle quattro date in
cartellone, con la collaborazione di Bottega Musicale del Flamenco; l’intento è quello di offrire uno
spazio adeguato dedicato all'aspetto prettamente musicale del flamenco: toque (chitarra) y cante
(canto). In Italia sono rare le occasioni per ascoltare un concierto di chitarra e quasi nulle quelle di
assistere ad un recital di cante. In Andalusia accade invece di frequente, tanto nelle innumerevoli
peñas flamenche, ossia i circoli di ritrovo di aficionados sparsi un po' su tutto il territorio, quanto
nei numerosi festival dedicati al cante o al toque. Per l’occasione, l’infernotto di via Perrone torna
a vestire i panni di "Peña-FolkClub": due serate distinte che fanno parte di un più ampio
programma di rassegna, per affacciarsi alla finestra della musica flamenca attraverso lo sguardo di
interpreti attuali e prestigiosi.
Jesus Mendez nasce all'interno di una famiglia tradizionalmente legata al cante flamenco, tra le
più importanti di Jerez, che annovera figure ormai entrate a far parte della storia stessa del
flamenco come _ per citare una delle più conosciute e amate in tutto il mondo_ la Paquera de
Jerez. Nel 2003 Jesus Mendez vince il primo premio del prestigioso Concurso de Cante della Pena
Perro de Paterna di Jerez e l'anno seguente vince l’ancor più riconosciuto Premio della buleria
Paquera de Jerez. Consacrato nonostante la giovanissima età, nello stesso anno comincia a
collaborare con il chitarrista Gerardo Nunez, musicista conosciuto come uno dei massimi esponenti
viventi del toque contemporaneo; con lui Jesus effettua concerti nei più importanti contesti di
tutto il mondo. Ai concerti alterna diversi recital in solitario, come di recente nell’ambito del
rinomato Festival di Jerez, e spettacoli dove accompagna con la sua voce alcune delle figure più
importanti del baile, come Javier Baron, Merche Esmeralda e Manolo Marin. E’ del 2009, con la
produzione straordinaria di Gerardo Nunez, il suo debutto discografico con il disco Jerez Sin
Fronteras, che riceve in Spagna il premio come Mejor Disco de Cante Revelacion. E'
unanimemente considerato come la “perla” del cante jerezano, e a questo proposito commenta:
...mi inorgoglisce questo appellativo. Mi spinge a proseguire nello studio, imparando a poco a
poco. Sempre passo per passo, mettendomi costantemente in discussione e senza presunzione
alcuna.
Flamenco Puro ha il piacere e l’onore di avere come ospite un giovane cantaòr che, con il suo
indiscusso talento, rende onore alla sua importante famiglia e alla rispettata tradizione del cante
flamenco jerezano. Sin dagli inizi della sua carriera si è distinto per la particolare qualità della sua
voce e per la sensibilità del suo canto; oggi è già una delle figure più importanti del cante
contemporaneo e, data la sua infaticabile passione e voglia di migliorare, ci troviamo
indubbiamente di fronte a un interprete che con la sua arte ci accompagnerà nel tempo. A
Flamenco Puro è accompagnato da Manuel Valencia, chitarrista di notevole esperienza e spessore,
particolarmente e universalmente apprezzato per l’accompagnamento del cante. (flamenco)
Euro 20,00
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