UNITÀ DIDATTICA 1 3 ESEMPI Neque tamen exercitus populi Romani laetam aut incruentam victoriam adeptus erat.(Sall.) Né tuttavia l’esercito del popolo romano lieta o incruenta vittoria conseguì E, tuttavia l’esercito romano non conseguì una vittoria lieta e incruenta. Mors Drusi iam pridem tumescens bellum excitavit Italicum.(Pat.) La morte di Druso già da tempo che covava la guerra provocò italica. La morte di Druso provocò la guerra che covava già da tempo Oratorem instituimus illum perfectum, qui esse nisi vir bonus L’oratore intendiamo formare quello perfetto, che essere se non un uomo retto non potest.(Quint.) non può. Intendiamo formare quel perfetto oratore che non può che essere un uomo retto. Tullus adversus Veientem hostem derigit suos, Albanos contra legionem Fidenatium Tullo contro il veiente nemico schiera i suoi, gli Albani contro la legione dei Fidentati conlocat.(Liv.) colloca. Tullo schiera i suoi contro i Veienti, colloca gli Albani contro la legione dei Fidenati. Potest mens mea respicere spatium praeteriti temporis.(Cic.) Può la memoria mia scorgere lo spazio del passato tempo. La mia memoria può tornare indietro nel tempo. Questi semplici esempi dimostrano che, per esprimere in italiano l’esatto significato della frase latina, non sempre è possibile una traduzione “letterale”. Infatti, perché tale significato risulti pienamente comprensibile, occorre, dopo aver ricostruito l’ordine della frase proprio della lingua italiana, crearela forma italiana più chiara e adeguata ad esprimere il concetto contenuto nella frase latina. Negli esercizi seguenti osserva la diversa costruzione della frase latina rispetto a quella italiana e prova a offrire, tenendo conto della traduzione proposta, quella che ti sembra la traduzione più fedele al significato delle frasi latine e, al contempo, alle caratteristiche della lingua italiana. ESERCIZI Aesopus ille e Phrygia fabulator haut immerito sapiens existimatus est.(Gellio) Esopo il ben noto della Frigia favolista non immeritatamente saggio stimato è. …………………………………………………………………………………………………………… Iam ver egelidos refert tepores.(Catul.) Già la primavera miti riporta aure. …………………………………………………………………………………………………………… Quaesisti a me, Lucili, quid ita, si providentia mundus regeretur, multa Hai chiesto a me, Lucilio, perché così, se dalla provvidenza il mondo è governato, molti UNITÀ DIDATTICA 1 4 bonis viris mala acciderent.(Sen.) ai buoni uomini mali accadono. …………………………………………………………………………………………………………… Invenit calvus forte in trivio pectinem.(Fedro) Trovò un calvo per caso in un crocicchio un pettine. …………………………………………………………………………………………………………… Ad rivum eundem lupus et agnus venerant / siti compulsi.(Fedro) Ad un ruscello…stesso un lupo e un agnello erano venuti / dalla sete spinti. …………………………………………………………………………………………………………… Vicit tamen in senatu pars illa, quae vero pretium aut gratiam Vinse tuttavia nel senato parte quella, la quale alla verità il denaro o il favore anteferebat.(Sall.) anteponeva. …………………………………………………………………………………………………………… Africam L’Africa initio habuere Gaetuli et all’inizio abitarono i Getùli e Libyes, asperi incultique.(Sall.) i Libii, selvaggi e incolti. …………………………………………………………………………………………………………… His litteris recitatis, fuere qui exercitum in Africam mittundum censerent.(Sall.) Questa lettera letta, ci furono quelli che l’esercito in Africa da mandare proposero. …………………………………………………………………………………………………………… Postero die omnem exercitum intra fossam continet.(Caes.) Successivo il giorno tutto l’esercito al di qua della fossa trattiene. …………………………………………………………………………………………………………… Planities erat magna et in ea tumulus terrenus satis grandis.(Caes.) Una pianura c’era grande e in quella un rialzo del terreno abbastanza grande. …………………………………………………………………………………………………………… Inops potentem dum vult Il debole il potente quando vuole imitari imitare perit.(Fedro) muore. …………………………………………………………………………………………………………… Caesar primo et propter multitudinem hostium et propter eximiam opinionem Cesare da principio sia a causa del numero dei soldati sia a causa della grande fama virtutis, proelio supersedere statuit.(Caes.) del valore, dal combattimento di astenersi decise. UNITÀ DIDATTICA 1 5 …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… Itaque, paulisper apud oppidum morati agrosque Remorum depopulati, Perciò, un poco presso la città avendo sostato e i campi dei Remi avendo devastato, omnibus vicis aedificiisque quo adire potuerant incensis, ad castra tutti i villaggi e gli edifici, dove accostarsi avevano potuto bruciati, all’accampamento Caesaris omnibus copiis contenderunt et ab milibus passuum minus duobus castra di Cesare con tutto l’esercito si spinsero e di miglia a meno due l’accampamento posuerunt; quae castra, ut fumo atque ignibus significabatur, amplius posero, il quale accampamento, come dal fumo e dai fuochi si capiva, per più milibus passuum octo in latitudinem patebant. di miglia otto in larghezza si estendeva. …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… Roma si vestrum est opus, iliaeque litus etruscum tenuere turmae, Roma se vostra è opera, e le troiane il lido etrusco tennero schiere, Di, probos mores docili iuventae, Di, senectuti placidae quietem, Dei, probi costumi alla docile gioventù, Dei, alla vecchiaia placida quiete, romulae genti date remque prolemque et decus omne. alla romulea gente date e beni e prole e gloria ogni. …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… UNITÀ DIDATTICA 2 6 UNITÀ DIDATTICA 2 I Declinazione - Il Verbo Sum - Il Soggetto Il soggetto Il soggetto e il predicato sono i protagonisti della frase, gli elementi minimi, in accordo morfologico tra loro, necessari perché venga comunicato un messaggio compiuto. Si possono incontrare anche frasi in cui uno dei due è sottinteso. Il soggetto indica la persona, l’animale o la cosa che compie o subisce l’azione espressa dal verbo. In latino viene espresso col caso nominativo. La funzione di soggetto può essere svolta anche da una frase (Proposizione soggettiva). Radice, tema e desinenza nelle parole latine La desinenza (dal verbo latino desinere = uscire) è posta alla fine della parola per indicarne il genere, il numero, la declinazione, il caso (o la persona, il modo, il tempo, se si tratta di una voce verbale). La radice è la parte della parola che non muta: sta all’origine di famiglie di parole ottenute tramite l’aggiunta di suffissi o prefissi alla radice. L’unione della radice con il suffisso o il prefisso forma il tema specifico dei diversi termini, che hanno tutti in comune la radice e, quindi, il significato fondamentale. Es.Radice fid fides (fiducia) con-fid-ere (fidarsi) dif-fid-ere (non avere fiducia) prae-fid-ens (troppo fiducioso di sé) Radice tim timeo (temo) tim-id-us (timido) tim -or (timore) TRADUCI IN ITALIANO (Per ogni singolo termine proponi tutte le traduzioni possibili) copiam copiae copiis copiarum terrigenum Syracusis litteră litterae litteris vigiliarum vigiliā filiarum filiis amicitiae amicitiam concordiā concordiae aquarum praedae insulis veniam erant erunt erit es erat sunt sim sitis esset estis essemus eritis eratis esses foret este sit forent estote fueris sunto fuissem fuit fueramus fueritis fuerint fuisse esse fore ero essent fuistis fuerit essem simus sis sumus forem fuero sunt fuerunt fuere fueramus I sintagmi All’interno della frase sono presenti combinazioni di parole in relazione tra loro, definite da De Saussure sintagmi. Questi possono essere costituiti da un solo nome (s. nominale), da una preposizione e un nome (s. preposizionale) o da un nome e un aggettivo (s. aggettivale), da un verbo, da un verbo e un sintagma preposizionale o aggettivale o nominale (s. verbale). Le conoscenze acquisite finora ti permettono di comprendere solo il significato di alcune parole o sintagmi delle frasi latine seguenti, che dovrai introdurre negli spazi bianchi, con l’ausilio del vocabolarietto posto alla fine della serie di esercizi. Ti accorgerai che, già dalla terza lezione, il numero di questi spazi bianchi aumenterà, mentre diminuirà, a mano a mano che il tuo patrimonio lessicale si farà più ricco, quello delle parole tradotte. Seguendo attentamente questo metodo, riuscirai a leggere e comprendere direttamente un intero libro di un autore latino come Cesare o Fedro. Per ora cerca di individuare qual è, tra quelli proposti per i singoli termini, il significato più opportuno in rapporto al contesto e di memorizzare i termini della prima declinazione che incontrerai nelle frasi seguenti; non sarà un’impresa ardua perché i corrispondenti italiani sono molti simili. UNITÀ DIDATTICA 2 7 1. Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae, aliam Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua Celtae, nostra Galli appellantur. …… … tutta …… in tre parti, delle quali una abitano ……, un’altra gli Aquitani, …… quelli che nella …….. di loro stessi sono chiamati ………, nella …… Galli. 2. «Quare», inquit, «turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?» «Perché», disse, «mi hai reso, mentre bevevo, ………. …..……?» 3. Respondit agnus: «Equidem natus non eram». Rispose l’agnello: «Veramente non …. nato» 4. Personam tragicam forte vulpes viderat. Una volpe aveva visto per caso ……. ……. 5. Ei filiam suam in matrimonium dat Gli dà in sposa ….. …… 6. Hoc proelio facto reliquas copias Helvetiorum ut consequi posset, pontem in Arare faciendum curat Fatta questa battaglia, perché potesse inseguire ……. degli Elvezi, fa costruire un ponte sul fiume Arar. 7. Idonea mihi Laeli persona visa est, quae de amicitia ea ipsa dissereret, quae disputata ab eo meminisset Scaevola.(Cic.) Il…………..di Lelio mi è sembrato …………a esporre intorno all’………….. proprio quegli argomenti che ………… ricordava essere stati sostenuti da lui. 8. Sperare videor Scipionis et Laeli amicitiam notam posteritati fore.(Cic.) Mi sembra di poter sperare che…………….di Scipione e di Lelio sarà………..alla posterità. 9. Sit magna constantia.(Cic) 10. Hos viros bonos […] putemus, quia sequantur […] naturam optimam bene vivendi ducem.(Cic.) Costoro giudichiamo buoni, perché seguono …………… …………… come guida a vivere bene. 11. Vacca et capella et patiens ovis iniuriae socii fuere (= fuerunt) cum leone in saltibus.(Fedro) ……. .. ……. .. una pecora paziente ……compagni …… con un leone nei boschi. 12. Rana e palude pugnam taurorum videt. …….. dalla palude vede …….. dei tori. 13. Columbae saepe vitant necem celeritate pinnarum. ……… spesso evitano la morte con l’agilità ……… 14. Aquila optimam praedam rapit unguibus. ……… rapisce con gli artigli ……… ……… 15. Panthera imprudens olim in foveam decidit.(Fedro) ………. insensata un giorno precipitò ……… 16. Musca increpat mulam: «Quam tarda es!» ……… rimprovera ………. : «Quanto ……… …!» 17. Agnus balat inter capellas. Un agnello bela …… ……… 18. Atticus videt Aesopum in turba puellarum. Attico vede Esopo … …… ……… 19. Fame coacta vulpes alta in vinea / uvam adpetebat summis saliens viribus; quam tangere ut non potuit, discedens ait:«nondum matura est ; nolo acerbam sumere».(Fedro) Una volpe ……… dalla fame desiderava …….. … ……. ……… saltando con tutte le sue forze; come non potè afferrarla, allontanandosi disse: «Ancora non … ………, non voglio prenderla ……… 20. Fur lucernam accendit in ara Iovis. Un malvivente accese ……… ……… di Giove. TRADUCI IN LATINO 1. La nostra natura è grande. 2. La costanza del sapiente (sapientis) sarà sempre (semper) grande. 3. La storia della Gallia non era nota a tutti (omnibus) i Romani (Romanis). UNITÀ DIDATTICA 2 8 4. I Belgi erano un popolo (populus) della Gallia. 5. La lingua dei Belgi forse (fortasse) fu simile (similis) alla lingua degli altri (aliorum) popoli (populorum) della Gallia. 6. La nostra acqua non è stata mai (numquam) torbida, ma (sed) sempre ottima. 7. L’esercito dei Galli (Gallorum) era grande e ottimo. 8. Sia grande la nostra costanza. 9. Il denaro spesso è causa di ignavia. 10. L’amicitia è figlia della natura. 11. Senza (Sine + abl.) l’amicizia non c’è la giustizia; senza la giustizia non c’è l’amicizia. 12. La giustizia di Numa Pompilio (Numae Pompili) era nota a tutti i Romani. 13. Sei una ottima fanciulla. 14. I naviganti non temono (timent) le tempeste. 15. I Romani (Romani) temevano (timebant) l’ira degli dei (deorum). 16. Olimpia era ed è famosa. 17. La vita dei popoli (populorum) della Gallia fu dura ma libera. 18. La fanciulla è libera e canta (canit) tra (inter + acc.) le amiche. 19. La Sicilia è la patria dei naviganti. 20. I poeti rendono famosa l’audacia dei naviganti. 21. L’esistenza dei marinai è stata sempre libera. VOCABOLI Acerba,ae = acerba, aspra alta,ae = alta, profonda amica,ae = amica amicitia,ae = amicizia aqua,ae = acqua ara,ae = altare aspera,ae = aspra, dura audacia,ae = audacia Belgae,arum = Belgi capella,ae = capretta coacta,ae = costratta, spinta columba,ae = colomba constantia,ae = costanza, fermezza, coerenza divisa,ae = divisa fovea,ae = fossa Gallia,ae = Gallia historia,ae = storia idonea,ae = idonea in = in, nel , nello etc. (con l’abl.) iniuria,ae = offesa inter = tra (con l’acc.) ira,ae = ira, collera iustitia,ae = giustizia libera,ae = libera lingua,ae = lingua, parola, discorso lucerna,ae = lampada magna,ae =grande musca,ae = mosca natura,ae = natura nauta,ae = navigante, marinaio non = non nostra,ae = nostra nota,ae = nota, famosa Olimpia,ae = Olimpia, santuario greco optima,ae = ottima panthera,ae = pantera patria,ae = patria persona,ae = maschera, personaggio, carattere pinna,ae = penna, ali praeda,ae = preda, rapina, furto procella,ae = tempesta puella,ae = fanciulla, ragazza pugna,ae = lotta, gara, battaglia, contrasto, contesa rana,ae = rana Scaevola,ae = Scevola tarda,ae = lenta tertia,ae = terza tragica,ae = tragica turba,ae = turba, schiera, mucchio, gruppo turbolenta,ae = torbida uva,ae = uva, grappolo d’uva vacca,ae = vacca, mucca vinea,ae = vigna, pergolato vita,ae = vita, esistenza