UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA
Tesi di laurea in Progettazione Architettonica
a.a.1999-2000
Prof. Arch. Massimo Pica Ciamarra
Giuseppe-Alexander de Siena (25/29047)
LA NUOVA SEDE DELL’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA
INDICE
0.
PREMESSA: perché un concorso?
1.
L’AREA DI INTERVENTO
Le evoluzioni dell’area di intervento
Una centralità strategica…
… ed un’accessibilità di scala metropolitana
Il luogo del progetto: la Caserma Montello
2.
LA COMMITTENZA
Le richieste funzionali
3.
LA PROPOSTA PROGETTUALE
La risposata alle richieste funzionali
4.
GLI ELABORATI DI PROGETTO
3
0.
verificate in sede di progettazione esecutiva. Questo in definitiva
PREMESSA: perché un concorso?
ci ha consentito di utilizzare il concorso come pretesto per una più
Il lavoro di tesi prende spunto dal Concorso europeo bandito
attenta esplorazione del sito per elaborare una risposta pertinente
dall’Agenzia Spaziale Italiana per la progettazione della sua
alle caratteristiche del luogo, alle esigenze della committenza ed
nuova sede a Roma.
ai requisiti di funzionalità, staticità e composizione.
Scegliere di misurarsi con un lavoro concorsuale a conclusione
del corso di laurea ci ha consentito, in primo luogo, di simulare un
Rispondere ad un bando concorsuale ci ha permesso, infine, di
confronto diretto con una committenza reale, portatrice di esplicite
confrontarci con la necessità di comunicare in modo chiaro e
e vincolanti richieste funzionali strettamente relazionate tanto alla
completo l’intero percorso progettuale in un ristretto numero di
ottimizzazione degli spazi di lavoro quanto alla progettazione di
elaborati
una sede rappresentativa del lavoro svolto dall’Agenzia nel
comunicazione particolarmente efficaci.
panorama istituzionale italiano.
Questo ci ha portato necessariamente a ripensare la logica della
che
devono,
pertanto,
risultare
strumenti
di
di
rappresentazione con l’intento di utilizzare le tecniche, gli
Architettura per la progettazione della propria sede, si proponeva
strumenti ed i contenuti delle forme di comunicazione più
infatti di dar vita ad una esperienza culturalmente qualificante: da
avanzate per una migliore esposizione delle scelte di progetto,
qui la scelta dell’area d’intervento, un’area urbana di notevole
rifiutando una ricerca dell’effetto rappresentativo fine a se stesso.
importanza strategica che si va progressivamente caratterizzando
In tal modo si può anche sperare di facilitare la comprensione di un
come nuova centralità culturale di scala sovralocale.
progetto di architettura per un pubblico di non addetti ai lavori,
L’Agenzia
Spaziale
Italiana,
bandendo
un
Concorso
favorendo la diffusione della cultura progettuale, per una maggiore
Dal punto di vista della ricerca progettuale, elaborare una
sensibilizzazione ai temi dell’architettura contemporanea.
proposta in risposta ad un bando richiede di sviluppare un
ragionamento specifico sulla definizione dei principi che dovranno
improntare le scelte di progetto e che saranno ulteriormente
4
1.
L’AREA DI INTERVENTO
Le evoluzioni dell’area di intervento
L’area prescelta per la realizzazione del complesso è localizzata
Per comprendere a pieno le caratteristiche dell’area d’intervento è
nel quartiere Flaminio, immediatamente a nord del centro storico
utile ed interessante ripercorre le fasi principali dell’evoluzione
della Capitale, in una porzione dell’ex Caserma Montello, posta
urbana del quartiere Flaminio.
tra via Guido Reni e via Masaccio.
I due elementi principali che disegnano e definiscono questa
La prima idea di intervento nell’area si deve a Valadier che nel
parte di città, sono il fiume e la via Flaminia. Il Tevere, con un
1809 progettò la Villa Napoleone, un complesso di edifici e giardini,
percorso prima rettilineo e poi più sinuoso, si curva a formare
che si sarebbe dovuto estendere da Ponte Milvio alla Porta del
un’ansa che circonda un’ampia zona pianeggiante attraversata
Popolo, quale spettacolare elemento di mediazione tra la città e la
dalla via Flaminia (l’asse rettilineo che congiunge la Porta del
campagna ma che, nella pratica, non fu mai realizzato.
Popolo a sud con il Ponte Milvio a nord), una delle direttrici
Nel 1870, con il trasferimento a Roma della Capitale d’Italia da
storiche più importanti della Capitale.
Firenze, iniziarono i lavori per la redazione del primo piano
Prima di incrociare la sezione curvilinea del fiume, la Flaminia
regolatore che, approvato nel 1873, si occupò realmente solo
divide il quartiere in due zone nelle quali emergono a sinistra
dello sviluppo della città all’interno delle mura Aureliane. L’area
un'area residenziale ed i volumi delle caserme, e a destra il
Flaminia fu ricompresa, invece, nel successivo piano regolatore
Villaggio Olimpico, costruito in occasione delle Olimpiadi del 1960
del 1883, nel quale era prevista una prima espansione a nord
per integrare, insieme al Palazzetto dello Sport ed allo Stadio
della Porta del Popolo, secondo una maglia a scacchiera ancora
Flaminio, le strutture dell’ex Foro Mussolini posizionato al di là del
oggi riconoscibile lungo il primo tratto della via Flaminia.
fiume, alle pendici del Monte Mario.
Quest’apparente assenza di progettualità per l’area Flaminia, in
realtà, si spiega con la volontà di realizzare lì gli insediamenti
industriali necessari per la produzione delle merci e dei servizi
5
della Roma Capitale;2 l’area si presentava, infatti, particolarmente
1917 alcuni dei più importanti architetti romani si occuparono
favorevole per questa destinazione d’uso tanto per via della
della pianificazione del quartiere Flaminio con proposte di piani
prossimità al centro quanto per la vicinanza al fiume.
regolatori.4
Tra di essi Armando Brasini propose delle ipotesi di assetto
Nel 1909 l’intera area gravitante su via Flaminia fu inclusa nel
urbanistico e sistemazione dell’area Flaminia incentrando la
piano regolatore e destinata ad espansione edilizia con la
progettazione lungo un importante asse viario che riproponeva il
prescrizione di realizzare edifici ad uso abitativo misti tra villini e
tracciato dell’antica via romana. Questo progetto trasformava
fabbricati (nella pratica la logica speculativa ebbe il sopravvento e
radicalmente il piazzale di ponte Milvio per avere da Nord un
furono realizzati esclusivamente palazzine a quattro piani con
nuovo imponente ingresso alla città. Qui era prevista, inoltre, la
attico e piccolo giardinetto interno).
sistemazione della nuova stazione ferroviaria di Roma Nord
In termini di viabilità il piano prevedeva la realizzazione di un asse
realizzata invece nel 1932 dall’ing. E. Besenzenica in prossimità
viario parallelo a via Flaminia (l’attuale viale Tiziano) e di un
di piazzale Flaminio.5
grande tridente (in parte corrispondente all’attuale configurazione
di via Guido Reni, via del Vignola e via Masaccio), il cui asse
Il piano del 1931 redatto da Brasini, Piacentini e Bazzani,
centrale avrebbe dovuto attraversare il Tevere per collegare il
accentrava la sua attenzione sull’espansione della città verso Est e
quartiere Flaminio alla Piazza d’Armi (i due nuovi quartieri di
prevedeva la sistemazione a nord di una grande area, al di là del
espansione della città).
Tevere, da destinare ad impianti sportivi. Sull’area erano stati in
In occasione dell’Esposizione Internazionale del 1911 vennero
realizzati nell’area alcuni interventi rilevanti3 e tra il 1914 ed il
Nel 1824, infatti, l’area fu scelta come sede di localizzazione del Mattatoio e, nel 1847, la
Società Angloromana per il Gas vi insediò i propri stabilimenti, così come la Fonderia
Fumaroli nel 1855, la Società Romana Tramway Omnibus nel 1877, la Società Automobili
Roma nel 1905 (il cui ampliamento nel 1907 corrisponde all’attuale Caserma Montello), ed
ancora la Ghiacciaia Romana nel 1907 insieme ad altre attività minori.
3
Lo Stadio Nazionale di Piacentini e Guazzarono; l’ippodromo dei Parioli sempre di
Piacentini; la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Bazani; numerosi padiglioni espositivi
2
di cui oggi rimane solo quello inglese sede dell’Accademia Britannica; alcuni edifici nel
quartiere di piazza d’Armi ed il ponte Risorgimento che mise in collegamento questo
quartiere con quello Flaminio.
4
I primi ad interessarsi furono Gustavo Giovannoni e Marcello Piacentini che ipotizzarono
un collegamento tra i quartieri Flaminio e piazza d’Armi attraverso la realizzazione di tre
nuovi ponti.
5
Questo intervento costituisce per l’epoca una grande opera di avanguardia poiché viene
realizzata una galleria sotterranea con una lunghezza di 2.080 metri che sottopossa la
collina dei Parioli conferendole il primato mondiale delle più grande stazione sotterranea
dell’epoca.
6
parte già realizzati alcuni impianti su progetto di Del Debbio nel
Nel corso degli anni ’70 ed ’80 furono realizzati altri interventi
1927/28 (il Foro Mussolini) e, nel 1936 fu realizzato il ponte Duca
puntuali rilevanti (il ponte Pietro Nenni nel 1965/74; la Banca
d’Aosta come collegamento tra quest’area ed il quartiere Flaminio.
Popolare di Milano nel 1973 ed il parcheggio sotterraneo di Villa
In realtà, a partire dal piano del 1931, risulta esplicito l’obiettivo di
Borghese tutti su progetto di Moretti; alcuni edifici residenziali ed
caratterizzare l’area attraverso la realizzazione di alcuni grandi
uffici in via Carrara e nell’area dell’ex Piazza d’Armi su progetto di
edifici monumentali in totale sostituzione degli insediamenti
Ventura) sino ad arrivare agli anni ’90 ed alla felice stagione
produttivi e degli edifici militari ancora presenti. Questo obiettivo
concorsuale che ha interessato l’area.
guiderà anche il successivo piano del 1939 redatto da Luigi
Moretti che attraverso una proposta specifica tenta di inglobare
Nel 1994 Renzo Piano vince il concorso per la realizzazione
ed ampliare le opere già esistenti di Del Debbio.6
dell’Auditorium di Roma, situato alle pendici di Villa Glori e del
monte dei Parioli, attualmente in corso di realizzazione; nel 1998
Tra gli anni ’40 e ’60 il quartiere Flaminio completa il suo sviluppo
Zaha Hadid risulta vincitrice del concorso per la progettazione del
con interventi di edilizia privata e in occasione delle Olimpiadi del
nuovo Centro per le Arti Contemporanea in un lotto adiacente a
1960 l’area sarà oggetto di un altro interessante intervento: la
quello oggetto del concorso ASI (il progetto esecutivo sarà
realizzazione del Villaggio Olimpico nell’area del vecchio
consegnato entro la fine del 2000 e nel 2001 apriranno i cantieri);
Ippodromo dei Parioli.7
per arrivare al 1999, anno in cui oltre al progetto per la nuova
sede dall’ASI, il Comune di Roma ha bandito un concorso
internazionale
per
la
progettazione
del
ponte
pedonale
denominato “della Musica”, che attraverserà il Tevere all’altezza
di via Guido Reni, realizzando quel collegamento così tante volte
Moretti, infatti, aveva realizzato nel 1936 l’Accademia della Scherma e nel piano immaginava
che essa potesse divenire l’ingresso al Foro Mussolini attraverso la realizzazione di un ponte
che avrebbe collegato il quartiere Flaminio sulla sponda opposta del Tevere, in corrispondenza
di via Guido Reni, ad una risalita verso la sommità di Monte Mario.
7
Oltre agli alloggi per gli atleti (il “villaggio”) vennero realizzati il palazzetto dello Sport di
Nervi e Vitellozzi, il viadotto di Corso Francia (progetto strutturale di Nervi) e lo stadio
Flaminio a sostituzione del vecchio Stadio Nazionale.
6
già prefigurato nelle proposte dei progetti e dei piani del passato.
7
Una centralità strategica…
estende da Monte Mario fino al costruendo Auditorium: per l’area
è prevista la realizzazione di nuove centralità culturali e museali,
Come risulta evidente da questo breve excursus storico, la scelta
di sedi universitarie ed istituti di ricerca, accanto ad aree destinate
dell’area d’intervento non è casuale: per l’Agenzia Spaziale
a parchi ed a parcheggi pubblici.
Italiana la realizzazione della sua nuova sede rappresenta, infatti,
l’occasione per dare vita ad un’importante iniziativa culturale ed
architettonica ed è per questo che ha scelto di localizzarla nel
… ed un’accessibilità di scala metropolitana
settore Nord-Ovest di Roma, un’area della città che si va
progressivamente configurando come una nuova ed importante
Un’area di intervento, quindi, di rilevante importanza strategica
centralità articolata e polarizzata sui temi più rilevanti della cultura
ma anche un’area centrale nel tessuto urbano, ben relazionata a
e delle arti contemporanea, in simbolica simmetria con quanto sta
tutti i maggiori nodi di comunicazione reale e simbolica della
già avvenendo nel quadrante Sud-Est lungo la direttrice Termini -
Capitale. In particolare, il lotto prescelto risulta molto ben servito
Fori Imperiali - Appia Antica relativamente all’archeologia e
dalle linee urbane di trasporto pubblico ed il tram veloce che
all’arte classica. A tale proposito, nel bando del Concorso
transita tra Ponte Milvio e Porta del Popolo mette in connessione
leggiamo: “in riferimento a tale contesto urbano, al ruolo e
due grandi nodi di scambio dei trasporti pubblici-privati: piazzale
all’immagine che l’Agenzia possiede a livello internazionale, l’ASI
Flaminio, sede della stazione della linea A della metropolitana,
è interessata ad accettare la “sfida” per la realizzazione di un
della Ferrovia Roma Nord e di una stazione di taxi e Piazza
complesso architettonico che rappresenti anche un contributo
Mancini dove sono localizzati il capolinea del tram veloce e di
culturale all’interno di un’area strategica della citta”.
numerose linee di autobus, un parcheggio di taxi ed un
Del resto l’area di intervento è compresa in un’ipotesi di
parcheggio per autovetture private. Inoltre, per la futura linea C
riorganizzazione urbanistica, in fase di elaborazione da parte
della metropolitana è prevista una fermata nei pressi dello Stadio
dell’Amministrazione Comunale, che ha l’obiettivo di guidare il
Olimpico, che permetterà di raggiungere ancora più agevolmente
processo di trasformazione di un ampio settore della città che si
via Masaccio.
8
Per quel che riguarda, infine, il traffico veicolare privato, l’area
circa 9.000 mc ed una superficie utile lorda di circa 1.960 mq,
oggetto di intervento è servita da una rete stradale non molto
per i quali si prevede la completa demolizione.
congestionata e gli strumenti urbanistici prevedono nella zona la
La restante area della Caserma, la più consistente, è destinata al
realizzazione di aree di parcheggio interrate.
centro per le Arti Contemporanee che sarà realizzato su progetto
di Zaha Hadid.
Il luogo del progetto: la Caserma Montello
Il lotto di intervento è di forma rettangolare e confina ad ovest con
la parte della Caserma Montello sulla quale è prevista la
realizzazione del nuovo Centro per le Arti Contemporanee, a sud
con una chiesa parrocchiale costruita in forme eclettiche negli anni
dieci, ad est con un’area residenziale ed a nord con via Masaccio.
Il complesso degli edifici dell’ex Caserma Montello8 si estende su
una superficie globale di 22.000 mq e la parte della Caserma
investita dal programma di riuso ASI consta di una superficie
complessiva di circa 3.500 mq.
Sull’area
destinata
alla
nuova
sede
dell’ASI
insistono
attualmente capannoni di deposito e rimessaggio senza alcun
pregio architettonico, di altezze variabili, con una cubatura di
8
La Caserma Montello non nasce come edificio militare ma come officina costruita dalla
Società Automobili Roma, su progetto dell’ing. Riccardo Memmo del 1906. Durante la
prima guerra mondiale il complesso, acquisito dall’esercito, è stato ampliato con la
costruzione di strutture similari e di edifici lineari con ambienti di ridotte dimensioni.
9
2.
paese tra i primi al mondo in questo settore: la volontà politica
LA COMMITTENZA
dell’ASI così come del Governo italiano va, quindi, nella direzione
L’Agenzia Spaziale Italiana ha la responsabilità, nell’ambito delle
di un rafforzamento e consolidamento delle capacità acquisite
competenze
nello scenario mondiale.
del
Ministero
dell’Università
e
della
Ricerca
Scientifica e Tecnologica ed in coordinamento con numerosi
Proprio in riferimento al ruolo e all’immagine che l’Agenzia ha
dicasteri e con la Presidenza del Consiglio, di promuovere,
consolidato a livello internazionale, l’ASI è interessata ad
coordinare e sviluppare le attività spaziali nazionali. L’ASI ha
accettare la sfida per la realizzazione di un complesso
infatti il compito di predisporre ed attuare il Piano Spaziale
architettonico che sappia distinguersi all’interno di un’area
Nazionale, che indirizza le scelte strategiche del Paese in ambito
strategica della città, configurando così una nuova centralità di
spaziale, nella considerazione che tali attività rappresentino un
livello sovralocale.
settore prioritario per lo sviluppo del sistema Italia sia in ambito
europeo che su scala globale.
L’ASI opera in stretta collaborazione con le principali agenzie
Le richieste funzionali
spaziali del mondo, promuove e gestisce programmi scientifici,
applicativi, tecnologici, di carattere multinazionale e di alta
L’idea di una nuova sede per l’Agenzia Spaziale Italiana nasce da
complessità, coordinando le attività delle industrie del settore
precise esigenze logistiche e funzionali che hanno portato alla
spaziale e dei settori tecnologicamente prossimi.
necessità di accorpare tutti gli uffici, attualmente collocati in sedi
La particolare attenzione che l’ASI dedica da tempo alle attività di
differenti, in un'unica sede.
ricerca scientifica in campo spaziale, sia collaborando ad
Il progetto oltre a soddisfare tali necessità doveva, inoltre,
importanti programmi internazionali che con missioni scientifiche
rispondere alla precisa volontà di mettere in rilievo a livello
su base nazionale, e la lungimiranza di alcune scelte di sviluppo
nazionale ed internazionale l’immagine dell’Agenzia, quale istituto
tecnologico in settori come le telecomunicazioni, le osservazioni
al vertice del settore aerospaziale per lo sviluppo e la ricerca
della terra, le infrastrutture spaziali, hanno fatto dell’Italia un
italiana ed estera.
10
Si richiedeva pertanto di realizzare il progetto di un edificio
presenza e l’interscambio con personale di altre istituzioni
fortemente innovativo dal punto di vista tecnologico, improntato
collaboranti con l’Agenzia.
alla massima flessibilità funzionale ai fini di ottimizzare le
condizioni di lavoro al suo interno (un edificio che rappresenti la
flessibilità e la cooperazione del sistema organizzativo ASI) e, al
contempo, capace di relazionarsi all’esterno con le preesistenze
reali e di progetto. Si richiedeva, inoltre, una specifica attenzione
alla distribuzione interna dell’edificio per consentire una fertile
compresenza
di
spazi
per
il
lavoro
e
di
spazi
di
rappresentanza/comunicazione con l’esterno. Queste indicazioni
diventano tanto più interessanti se rilette nell’ottica dell’ASI di
aprire l’edificio all’esterno per realizzare le finalità di una
diffusione della cultura della ricerca aerospaziale con evidente
finalità didattica e di sensibilizzazione.
INDIVIDUAZIONE AREE
SUPERFICI PREVISTE
Aree riservate al personale ASI
Presidenza
Direzione Generale
Amministrazione, Controllo, Risorse e Sistemi
Programmi Scientifici e Applicativi
Formazione
Archivio
Aree aperte al pubblico
Hall
Caffetteria
Sala Multimediale
TOTALE
Parcheggi pubblici
Parcheggi ad uso privato (ASI)
1440 mq
520 mq
750 mq
2200 mq
450 mq
100 mq
400 mq
190 mq
350 mq
6400 mq
1750 mq
3250 mq
Le superfici previste sono comprensive degli spazi di distribuzione
orizzontale e verticale e dei servizi. Esse sono state ricavate
Il Bando del Concorso prescrive in 24.358 mc la cubatura massima
realizzabile sul lotto (circa 6.400 mq) - esclusi i parcheggi e i locali
tecnici - ripartiti tra uffici riservati al personale e aree aperte al
ripartendo, tra le varie aree funzionali, il totale dei metri quadrati
ottenuti dividendo la massima cubatura consentita sul lotto per
un’altezza media di interpiano ipotizzata pari a mt. 3,80.
pubblico (l’altezza massima raggiungibile è di 25 mt).
Le superfici delle diverse aree dell’edificio sono dimensionate su
una previsione di medio periodo del personale ASI (250 persone)
e devono contemplare nella loro organizzazione la continua
11
3.
LA PROPOSTA PROGETTUALE
Da qui l’idea guida di organizzare le parti dell’edificio intorno ad
un grande spazio sferico che funge tanto da catalizzatore di flussi
La soluzione progettuale elaborata tiene conto del programma
quanto da generatrice di corpi di fabbrica distinti.
funzionale ed è finalizzata a coniugare il rispetto per la necessità
Questo consente di strutturare una relazione continua tra spazi
di riservatezza e sicurezza del complesso (caratteristiche degli
interni ed esterni risolvendo l’inserimento nel contesto urbano
spazi di lavoro del personale dell’ASI) all’apertura di alcune aree
attraverso lo sgretolamento della cortina edilizia su via Masaccio
al personale esterno ed agli eventuali visitatori. Per questo motivo
che diviene: piazza-marciapiede, elemento di dialogo con la
è stata dedicata una particolare attenzione alla progettazione
sinuosità del Centro per le Arti Contemporanee e relazione visiva
degli spazi esterni (di pertinenza pubblica e privata) e più in
con la retrostante chiesa di Santa Croce.
generale al complesso delle relazioni con il tessuto urbano
circostante e con le emergenze architettoniche presenti. Si è
La leggibilità di questa composizione rende chiaramente
voluto, infatti, dare risposta concreta alla richiesta della
distinguibili i luoghi del lavoro da quelli delle relazioni e della
committenza di aprire l’edificio all’esterno per realizzare le finalità
comunicazione con l’esterno e, al contempo, evidenzia la grande
di una diffusione della cultura della ricerca aerospaziale e per
capacità di attrazione dei secondi rispetto ai primi. E così che si
rendere visibile i successi di un lavoro tecnico fortemente
entra nella sfera/edificio/galassia attraverso l’energia centrifuga
caratterizzato, sensibilizzando un più vasto pubblico di non
che esplode la sfera in volumi modellati dall’energia centripeta
addetti ai lavori.
che li riporta al centro; gli spazi della comunicazione, delle
relazioni, della sensibilizzazione di un pubblico diffondersi della
Da un punto di vista compositivo il progetto è legato
cultura aerospaziale non potevano infatti non essere direttamente
all’iconografia satellitare della galassia, quale forza centrifuga e
generati dalla matrice di ricerca, programmazione e sviluppo delle
centripeta che frammenta la sfera attorno al suo centro.
attività scientifiche interne.
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Le riflessioni compiute sul tema del progetto, in parte sovresposte,
mentre per il fronte su via Masaccio si è scelto di utilizzare una
ci hanno portato ad ideare l’impianto strutturale dell’edificio come
parete ventilata rivestita in grès porcellanato per realizzare un
insieme di quattro corpi di fabbrica autonomi che si aggregano
migliore inserimento visivo nel contesto urbano.
intorno alla sfera centrale e ne costituiscono la struttura portante. In
La caffetteria, luogo di mediazione ed esplosione della sfera
tal senso, possiamo dire che la sfera è parte dei quattro corpi di
centrale, è rivestita con gli stessi pannelli in lega di zinco della
fabbrica principali, quale nucleo generatore della composizione
sfera in composizione con vetrate trasparenti che consentono di
architettonica e, allo stesso tempo, spazio generato dalla statica
stabilire una relazione visiva tra interno ed esterno dell’edificio.
immobilità del dinamismo dei corpi di fabbrica.
Per il fronte orientale, in diretta comunicazione con il retro di
Il pilone centrale della sfera, punto di raccordo degli elementi
alcuni edifici residenziali di via Flaminia, si è invece progettata
portanti è anche condensatore dei flussi di movimentazione
una parete/giardino quale elemento di riequilibrio climatico e filtro
interna: ad esso sono agganciati gli ascensori, come missili alle
visivo dall’interno dell’edificio dell’ASI.
rampe di lancio, per connettere i diversi livelli dell’edificio. Il
Questa stessa volontà di mitigare l’effetto visivo di alcuni edifici
collegamento tra le diverse parti è anche garantito dai vani
circostanti ha caratterizzato il disegno degli ascensori esterni che
scala/ascensori di margine per una completa fruibilità del
consentono esclusivamente la vista verso il corpo di fabbrica
personale interno.
centrale della sfera.
L’edificio è progettato con una struttura principale in acciaio ed il
Tutti gli spazi sono progettati secondo principi di massima
rivestimento esterno è realizzato con un sistema misto di vetrate
flessibilità ed adattabilità funzionale ed è stata dedicata
riflettenti e trasparenti9 ad accezione di alcune parti ben distinte.
particolare attenzione al progetto delle reti impiantistiche al fine di
La sfera centrale, infatti, ha una struttura in acciaio rivestita in
garantire un’efficiente manutenibilità dell’edificio nel tempo. In tal
pannelli in lega di zinco (superficie prepatinata DBP grigio zinco),
senso sono stati predisposti appositi cavedi all’interno dei giunti di
dilatazione (e di connessione) tra i quattro corpi di fabbrica
9
In particolare, vetrocamera con pellicola sabbiata riflettente in tonalità argento e
vetrocamera con pellicola trasparente non riflettente incolore.
dell’edificio e sono stati progettati locali tecnici ad hoc per
13
assicurare l’accessibilità al complesso delle reti impiantistiche ed
sali riunioni di differente dimensione, strettamente in relazione
una facile ispezionabilità da parte delle squadre di manutenzione.
con gli spazi del lavoro, per ospitare gli incontri tra program
Per garantire, infine, la più completa flessibilità ed adattabilità
manager, project manager, specialisti tecnologici ed il mondo
funzionale, si è deciso di allocare il complesso delle infrastrutture
esterno.
impiantistiche funzionali alle attività interne al di sotto del
pavimento galleggiante e all’interno delle controsoffittature.
L’archivio ed il CED sono inseriti all’interno della composizione
dello
spazio-lavoro
come
blocchi
di
piccole
dimensioni,
direttamente accessibili dai luoghi di lavoro e di ricerca.
La risposata alle richieste funzionali
Al pian terreno ed in parte al piano superiore si sviluppa l’area
parte
della formazione, costituita da aule per l’insegnamento, da sale
dimensionalmente più consistente ospita le aree riservate al
per riunioni e seminari e dallo spazio per la biblioteca e
personale dell’ASI (uffici per singole persone o piccoli team di
l’emeroteca a servizio del personale interno e dei ricercatori
lavoro), ruota intono alla sfera centrale dalla quale si raggiungono
esterni autorizzati. Sono stati, inoltre, progettati ambienti specifici
i diversi livelli attraverso la rampa di lancio degli ascensori.
di dimensione ridotta per i docenti e per le funzioni di segreteria.
Le aree destinate alle attività operative dei programmi scientifici e
L’area
applicativi occupano la parte più consistente dell’intero edificio, e si
strettamente
sviluppano a partire dal pian terreno per cinque livelli consecutivi.
organismo e di spazi di rappresentanza appositamente ideati
Queste aree sono state ideate secondo principi di massima
per garantire un’adeguata visibilità dell’ASI al mondo esterno.
flessibilità ed adattabilità dal momento che le attività previste
Per rispondere, quindi, alle specifiche esigenze di realizzare
saranno sviluppate autonomamente da singoli professionisti a da
ambienti di rappresentanza e, anche al fine di evitare di arrecare
La
razionalizzazione
delle
funzioni
interne,
la
cui
riservata
alla
funzionali
Presidenza
alle
attività
si
compone
specifiche
di
di
spazi
questo
piccoli team di lavoro. In tal senso sono state anche progettate
14
disturbo alle ordinarie attività operative dell’Agenzia, si è scelto
accessibili dall’esterno (la caffetteria) e dalla hall (la sala
di collocare l’area della Presidenza ai piani superiori.
multimediale). La Sala Multimediale è anche luogo espositivo e di
rappresentanza e da diretto accesso alla sala per le conferenze
La Direzione Generale e l’Amministrazione (controllo, risorse e
posizionata al piano inferiore.
sistemi) assolvono alle funzioni più strettamente legate alle attività
operative dell’Agenzia e, in particolare, la Direzione Generale
Al di sotto del livello stradale si sviluppano due piani riservati ai
coordina e controlla la realizzazione dei programmi svolti dalle
parcheggi per i dipendenti dell’ASI e per i visitatori esterni. Le
aree Programmi Scientifici ed Applicativi. Si è per questo scelto di
rampe di accesso sono state pensate come parte della
raggruppare queste funzioni in un’area agevolmente accessibile
composizione dello spazio esterno di mediazione tra l’area ASI e
al personale ASI, al di fuori dei circuiti dei visitatori esterni.
gli edifici adiacenti.
La progettazione delle aree aperte al pubblico, risponde alla
finalità di realizzare un edificio che dialoghi con l’esterno,
rendendo queste funzioni attrattive per chi lavora all’interno della
struttura così come per il visitatore esterno o per il semplice
passante.
La
Hall
è
uno
spazio
di
mediazione,
di
accoglienza
e
rappresentanza ed offre una immediata percezione dell’articolazione
interna per consentire a chi entra nell’edificio di orientarsi con facilità.
La Caffetteria e la Sala Multimediale sono, per eccellenza, i luoghi
della comunicazione interno/esterno e sono per questo direttamente
15
4.
GLI ELABORATI DI PROGETTO
L’elaborazione e l’impaginazione delle tavole è improntata al
raggiungimento di un elevato livello di comunicazione, seguendo
la logica concorsuale per la presentazione del lavoro di progetto.
I supporti cartacei sono stati, quindi, trattati in modo da poter
rendere con maggiore chiarezza il senso delle scelte progettuali,
comunicando al contempo l’idea di progetto che è nata in risposta
al tema del Concorso. Le sei tavole in formato UNI A1 (come da
richiesta del Bando) si presentano, pertanto, come superfici
metalliche, parti virtuali di una struttura spaziale che contiene ed
elabora le ricerche di progetto.
Per una migliore comprensione del progetto, si è deciso di
integrare le richieste del Bando con otto tavolette di formato UNI
A3 quali immagini fotografiche del progetto nella sua dimensione
bidimensionale e tridimensionale in relazione con l’iconografia
della galassia.
L’elaborazione di alcuni modelli virtuali tridimensionali ci ha
consentito, infine, di studiare l’edificio dall’interno (in relazione agli
elementi strutturali) e dall’esterno verificandone l’impatto con il
contesto urbano circostante.
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