Perdonami per tutte le volte che non ho avuto il coraggio

Sabato 1° agosto: atterraggio!
“Attenzione. È il comandante che vi parla”
“In caso di ammaraggio, infilate il giubbotto dalla testa.
E poi dite: “saluti e baci””
“Kowalski, rapporto sui dispersi!”
“Solo due passeggeri mancano all’appello, Skipper”
“E’ un numero che mi sta bene. Ottimo atterraggio, ragazzi. Chi ha detto
che i pinguini non sanno volare?”
Preghiera tutti insieme:
Signore, siamo arrivati qui dalle nostre case.
Oggi iniziamo un'esperienza nuova ed entusiasmante, un'esperienza da
«grandi»,
perché per ciascuno di noi tu hai in mente grandi cose.
Oggi iniziamo un viaggio che ci condurrà lontano, un viaggio durante il
quale incontreremo nuovi amici che ci aiuteranno a confrontarci e a
crescere.
Restaci accanto, Signore, in questa avventura, perché il seme della fede
che tu hai posto in noi possa crescere e portare frutto.
Amen.
2
Vangelo: Gv 13, 34-35
Io vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri. Amatevi come
io vi ho amato! Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se vi
amate gli uni gli altri!
Preghiera del coraggio:
Signore, dacci la forza di accettare con serenità le cose che non possono
essere cambiate, il coraggio di cambiare le cose che vanno cambiate e
la saggezza di distinguere le une dalle altre.
Signore, il camposcuola è iniziato,
mi metti in mano un’esperienza nuova.
Sarà bella? Sarà noiosa? Sarà utile?
Non lo so ancora.
Però sono certo che molto dipende da me!
Questo fammelo capire...
Perché spesso rischio di aspettarmi tutto dagli altri; tutto da te.
Fammi sentire responsabile di quello che faccio.
Tu che hai creato l’uomo senza chiedergli il permesso
ti sei però subito legato le mani
e non gli puoi fare niente se non lo vuole.
Signore, aiutami a spalancare gli occhi
per vedere dove mi trovo e chi avrò vicino.
Signore, aiutami a drizzare bene le orecchie
per raccogliere tutte le voci
che la vita mi invia
e rispondere con coraggio e fantasia.
http://www.youtube.com/watch?v=vUrVeRGo5IM&feature=related
(canto jumbo)
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Domenica 2 agosto
Battesimo e fallimento!
“Prima che ti prenda a calci, fammi capire soltanto una cosa: perché
vorresti diventare il Leone Alfa?”
“Sono più bello, ho la criniera più folta, sono subdolo e furbo e... voglio
che si faccia quello che dico io”
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non
perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi
siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il
cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi
darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose
loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e
chi crede in me non avrà sete, mai!».
SE DIO RIMANE ALLA SUPERFICIE
Un grande maestro indiano di vita spirituale ha scritto: "Sono seduto
sulla riva di un ruscello e osservo un sasso rotondo immerso nell'acqua.
Da quanti anni il sasso è bagnato dall'acqua? Forse da dieci, forse da
cento?
Ma l'acqua non è riuscita a penetrare nel sasso. Se spacco quella pietra,
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dentro è asciutta.
Così è di noi che viviamo immersi in Dio e non ce ne lasciamo penetrare:
Dio rimane alla superficie della nostra vita, non ci trasforma perché non
siamo disposti a lasciarci penetrare e trasformare dall'amore di Dio.
Siamo come un sasso nel ruscello che nel suo interno rimane asciutto".
TUTTI: Liberami, o Signore
-dal peso dell’abitudine, che toglie il gusto della vita di ogni giorno;
-dalla tentazione di dare tutto per scontato, così che niente diventa
interessante;
-dalla paura di affrontare il nuovo, che non fa uscire dal proprio passato;
-dall'accontentarsi della mediocrità, che distoglie dai grandi ideali;
-dalla noia dell'indifferenza, che appiattisce rapporti e speranze;
-dal buio del pessimismo, che impedisce di vedere il bene esistente;
-dal contagio delle lamentele, che non sa regalare un sorriso;
-dalla pretesa del “tutto dovuto”, che non conosce la gratitudine;
-dalla durezza di cuore, che fa sprecare i tuoi tanti doni;
-dalle conseguenze del peccato, che rovinano le tue opere
Caro Papà che sei anche qui e adesso,
rendici capaci di parlarti tutti i giorni.
Aiutaci a costruire ed aspettare l’avvento del tuo regno,
un mondo dove sei tu a guidarci nell’amore.
Aiutaci a fare la tua volontà dovunque ci porti la nostra vita,
e chiunque ci venga messo davanti. Insegnaci, come Gesù ci ha
testimoniato, a vivere nell'amore, nella comprensione, nel dono.
Dacci la possibilità di condividere con tutti i bisognosi
il Pane della Vita e quello della Tua Parola,
e fa che per primi ci consideriamo bisognosi di tutto.
Perdonaci le nostre mancanze d'amore
come noi ci impegniamo a perdonare il nostro prossimo,
anche se qualche volta facciamo fatica.
Non permetterci di cadere nella tentazione
di crederci migliori di quello che siamo.
E liberaci da ogni segno di divisione tra di noi. Amen
“Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata.
E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme:
le mie e quelle del Signore.
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Ma in alcuni tratti ho visto un sola orma.
Proprio nei giorni più difficili della mia vita.
Allora ho detto: “Signore, io ho scelto di vivere con te
e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me.
Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti difficili?
E lui mi ha risposto: “Figlio, tu lo sai che ti amo
e non ti ho abbandonato mai:
i giorni nei quali c’è soltanto un’orma nella sabbia
sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio”.
Anche noi, o Gesù, con le folle di Cafarnao
vorremmo pregarti cosi,
ma tu che leggi nel nostro cuore sai che, a volte,
pensiamo di più a come organizzare la serata,
come stordirci con la musica,
come conoscere e diffondere i pettegolezzi del momento…
Talvolta viviamo in peccato per giorni, mesi, anni e ...
non abbiamo fame di te.
Salvo, poi, a ritrovarci con le mani e il cuore vuoti.
Signore, non permettere che ci inganniamo da soli;
non tollerare che la nostra fede
illanguidisca o si spenga.
Signore, scuotici, riportaci tutti a te,
Manna celeste che il Padre ci offre ogni momento
per saziare la nostra fame e sete di eternità.
Vieni Signore e donaci sempre di questo pane!
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Lunedì 3 agosto
ancora sul Battesimo e il fallimento
Un nuovo giorno
Un nuovo giorno di vita ci è offerto,
possiamo seguirti, Signore, dove oggi sarai.
Nei sogni di pace, nel cuore degli uomini,
nelle forme di bellezza, nei cuori assetati di Te.
Nella dimora segreta del cuore,
nella voce intima che indica la via.
Negli alberi, nel vento, nell'acqua perenne,
nella terra, nella luce, nella roccia inflessibile.
Nella luce del giorno, nella vita ardente,
nel lavoro intenso, nella calma delle soste.
Nell'incontro dell'amico, nelle domande di amore,
nei cuori che si spogliano di sé.
In questa casa che è tua, apri i nostri occhi
alla bellezza, le nostre orecchie alla sapienza.
Aiutaci ad essere uomini di pace, o Signore.
Se in noi non è pace, non daremo pace,
se in noi non è ordine, non creeremo ordine.
Aiutaci a scoprire la terra che hai affidato
alla nostra fatica, aiutaci ad amarla ed a porvi ordine.
Rendici attenti, o Signore,
agli incontri che oggi riempiranno la nostra giornata.
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Storia della gallina e dell’aquila…
”Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia
gallina.
L’uovo si schiuse contemporaneamente a quelli della covata e l’aquilotto
crebbe insieme ai pulcini. Per tutta la vita, l’aquila fece quel che facevano
i polli del cortile, pensando di essere uno di loro. Frugava il terreno in
cerca di vermi e insetti, schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra
di qualche centimetro. Trascorsero anni e l’aquila divenne molto vecchia.
Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido
uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti
d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate.
La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita e sentì un palpito di nostalgia
dentro di sé.. Chiese “Chi è quello?”
Rispose il suo vicino “E’ l’aquila, il re degli uccelli.. appartiene al cielo.
Noi, invece, apparteniamo alla terra, perché siamo polli”. E così l’aquila
visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale.
Perdonami Signore, per tutte le volte che ho preferito razzolare…
TUTTI: Signore, Perdonaci!
Perdonami per tutte le volte che non ho avuto il coraggio di “volare alto”
…
TUTTI: Signore, Perdonaci!
Perdona, Signore, tutti quelli che rinunciano a essere tuoi figli: liberi e
sinceri!
TUTTI: Signore, Perdonaci!
Beati noi...
Beati noi se non rispondiamo al male con altro male,
se non cerchiamo di risolvere tutto con la vendetta e la cattiveria.
Beati noi se sappiamo guardare oltre l’orizzonte ristretto dei nostri
bisogni e lo allarghiamo invece alle attese di chi abbiamo attorno,
diventando il prossimo di tutti.
Beati noi se sappiamo aprire la porta del nostro cuore agli altri
e lasciamo entrare nella vita la luce di Dio.
Beati noi se proviamo a guardare il mondo con gli occhi di Dio
per vedere la bellezza del suo volto di Padre riflessa nel volto di ogni
fratello e sorella.
Beati noi se comprendiamo
quale immensa felicità c’è nel vivere l’Amore!
8
Martedì 4 agosto,
San Giovanni Maria Vianney, curato d’Ars
Unici o uguali?
“Sai cosa ti rende speciale? Guarda loro. Sono bianche a strisce nere. Tu
sei nero a strisce bianche. Tu sei un sognatore, Marty. Lo sei sempre
stato. Hai ottimi gusti in fatto di musica ... e pessimi in fatto di amici.
Almeno con me”
Dal Vangelo secondo Matteo
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a
salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse
congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a
pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle
onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso
di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i
discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla
paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non
abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso
di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si
mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il
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vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore,
salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di
poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si
prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Preghiamo insieme: Fortifica la nostra fede, Signore.
Quando non riusciamo a riconoscerti nei segni dei tempi:
Quando non comprendiamo la speranza che ci doni:
Quando abbiamo la pretesa di farcela con le sole nostre forze:
Quando il male sembra prevalere sulla tua Chiesa:
Quando non abbiamo desiderio e voglia di pregare:
Quando ci mettiamo alla ricerca del tuo volto:
Quando, sostenuti dalla grazia, affrontiamo le difficoltà:
Quando dubitiamo della tua vittoria finale:
Quando ti chiediamo le cose di cui abbiamo bisogno:
Quando saremo prossimi all'incontro definitivo con te:
Signore, ci hai creati per te e il nostro cuore è inquieto finché in te non
riposa; fà che, nella ricerca del tuo volto, possiamo percorrere nella
pace il nostro cammino verso il regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.
PREGHIERA PER ESSERE SE STESSI
Lettore: Dalla maschera della superbia:
Tutti: Liberaci, Signore.
Lettore: Dalla maschera della presunzione:
Tutti: Liberaci, Signore.
Lettore: Dalla maschera della superficialità:
Tutti: Liberaci, Signore.
Lettore: Dalla maschera della «prima donna»:
Tutti: Liberaci, Signore.
Lettore: Dalla maschera del bullo:
Tutti: Liberaci, Signore.
Lettore: Dalla maschera dell'eterno perdente:
Tutti: Liberaci, Signore.
Solo così potremo essere davvero noi stessi, così come tu ci hai
pensati.
Originali, unici e irripetibili… ma insieme
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Sei tu che mi hai creato originale, unico e irripetibile,
Dio non conosce eguali.
Sei tu che mi hai creato in un arcipelago di cuori,
Dio non conosce isole.
Sei tu, Dio, che ti sei fatto uomo per amore degli uomini,
sei tu che ci rendi unici perché tuoi figli, cristiani
perché fratelli fra noi.
La nostra originalità sarebbe inutile
se non fosse vissuta con gli altri.
Non sarebbe straordinaria la nostra particolarità,
se non fosse condivisa nella meraviglia dello stare insieme.
Per questo, mio Dio, fa' che la mia unicità sia sempre
vissuta nella verità: originali sì, ma insieme!
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Preghiamo per i Sacerdoti
Oggi celebriamo la memoria di S. Giovanni Maria Vianney, di cui in
questo anno ricorre il 150° anniversario della morte.
All’intercessione del Santo Curato d’Ars vogliamo affidare i nostri
Sacerdoti, rivolgendo a Gesù la preghiera che Benedetto XVI ha
composto per questa ricorrenza.
Signore Gesù, Tu che hai donato alla Chiesa
San Giovanni Maria Vianney aiutaci, in sua compagnia
ed assistiti dal suo esempio,
a vivere bene quest’Anno Sacerdotale.
Fa che possiamo imparare dal Santo Curato d’Ars
il modo di trovare la nostra gioia
restando a lungo in adorazione
davanti al Santissimo Sacramento;
come la Tua Parola che ci guida
sia semplice e quotidiana;
con quale tenerezza il Tuo Amore
accolga i peccatori pentiti;
quanto sia consolante l’abbandono fiducioso
alla Tua Santissima Madre Immacolata;
quanto sia necessario lottare con vigilanza contro il maligno.
Fa, o Signore Gesù, che i nostri giovani
possano apprendere dall’esempio del Santo Curato d’Ars,
quanto sia necessario, umile e glorioso il ministero sacerdotale
che Tu vuoi affidare a quelli che si aprono alla Tua chiamata.
Fa che nelle nostre comunità – come ad Ars a quel tempo –
ugualmente si realizzino quelle meraviglie di grazia che Tu compi
quando un sacerdote sa “mettere l’amore nella sua parrocchia”.
Fa che le nostre famiglie cristiane si sentano parte della Chiesa
e sappiano rendere le loro case belle come una chiesa.
Ma soprattutto, o Signore Gesù,
concedici l’ardore e la verità del cuore
che San Giovanni Maria Vianney
utilizzava quando si rivolgeva a Lui:
Amen.
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Mercoledì 5 agosto
Sapersi arrangiare con quello che si ha
(progetto di vita)
“Soldato! Dove sono finiti i nostri pollici?”
“Sono spariti da ieri, signore. Accidenti a Darwin!”
O Signore, fa' di me uno strumento della tua pace.
Dov'è odio, che io porti l'amore.
Dov'è offesa, che io porti il perdono.
Dov'è discordia, che io porti l'unione.
Dov'è errore, che lo porti la verità.
Dov'è disperazione, che io porti la speranza.
Dov'è tristezza, che io porti la gioia.
Dove sono le tenebre, che io porti la luce.
Signore, fa' che io non cerchi tanto di essere consolato,
quanto di consolare;
di essere compreso, quanto di comprendere;
di essere amato, quanto di amare.
Poiché è donando che si riceve;
è perdonando che si è perdonati;
è morendo che si risuscita a vita eterna.
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Signore Gesù, qual è la nostra strada?
La stiamo cercando attorno a noi.
E forse il successo facile? O la ricchezza?
Tu hai indicato una via, che è quella dell'amore
verso Dio e verso i fratelli.
Metti sul nostro cammino molti segnali stradali, chiari e forti,
affinché possiamo seguire la giusta direzione.
Ma se, nonostante tutto, ci vedessi smarriti, Signore,
prendi tu il volante e riportaci nella giusta corsia. Amen.
VIDEO TESTIMONIANZA:
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2Fscegligesu%2Ewordpress%2Ecom%2Fpage%2F4%2F&feature=playe
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I Samuele 50
Così Davide con una fionda e una pietra vinse il filisteo; lo colpì
e lo uccise senza avere spada in mano.
Nella vita incontriamo tanti “giganti” cioè tanti ostacoli da abbattere: per
alcuni è la scuola per altri la mancanza di lavoro… Dio è un Dio molto
pratico; Lui usa ciò che hai nelle mani.
Davide aveva solo una fionda e cinque pietre. Con queste armi
non avrebbe potuto fare niente contro il gigante Golia; eppure Davide
aveva una certezza: che “l’esito della battaglia dipende dal Signore” e ha
messo a disposizione ciò che aveva.
Non importa se quello che hai è tanto o poco; permetti a Dio di
usarlo, dagli la tua disponibilità e vedrai i tuoi giganti cadere
davanti a te.
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Giovedì 6 agosto
(Trasfigurazione)
Amicizia (tra incomprensioni e affetto)
E' elettrifrizzante!!
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li
condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti,
bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così
bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere
qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».
Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una
voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente,
guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con
loro.
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Signore Gesù, apri i nostri occhi,
perché possiamo vedere quanto di buono e di bello
c'è in ogni amico e in ogni amica.
Apri i nostri occhi, perché sappiamo occuparci di chi è in difficoltà e ha
bisogno di una parola d'incoraggiamento.
Soprattutto, Signore Gesù, apri i nostri occhi,
perché possiamo vederti vivo e presente in mezzo a noi,
parte del nostro gruppo e della nostra comunità. Amen.
PREGHIERA PER L'AMICO
A te, Signore, amante della vita, Amico dell'uomo,
innalzo la mia preghiera per l'amico
che mi hai fatto incontrare sul cammino del mondo.
Uno come me, ma non uguale a me.
Fa' che la nostra sia l'amicizia di due esseri
che si completano con i tuoi doni,
che si scambiano le tue ricchezze,
che si parlano con il linguaggio che Tu hai posto loro nel cuore.
Aiutaci a guardare con quello sguardo,
che comprende senza che l'altro chieda.
Aiutaci ad avere un cuore grande,
che sa partire prima che l'altro esprima.
Aiuta la nostra amicizia affinché non divenga chiusura;
dalle il respiro della vera libertà,
la forza di resistere nelle difficoltà,
il coraggio di andare oltre il desiderio dell'egoismo.
Dacci la volontà di cedere per amore,
di amare anche oltre l'errore,
di giungere al sommo dell'amore: perdonare.
Fa' che le nostre mani siano protese in un gesto di pace.
Fa' che le nostre parole siano dolci ma anche forti.
Fa' che il nostro sorriso, come le nostre lacrime,
non siano una maschera,
ma esprimano la profondità e la verità dei sentimenti
più sinceri e autentici.
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Venerdì 7 agosto
(Trasfigurazione)
Amore tra fisicità e sentimento
“Accipicchia, ragazza, sei enorme”
“Chi è un tuo amico o è il tuo sedere, quello?”
“Ragazza, sei sveglia quanto massiccia”
“Quindi tu sei... Moto Moto”
“Il nome è così forte che si dice due volte”
“Mi vai a genio, grassone”
“Senti, Moto Moto, tratta questa signora come una regina, perché tu,
amico mio, ti sei trovato la donna perfetta. Se io fossi così fortunato da
trovare la donna perfetta, le porterei dei fiori ogni giorno e non dei fiori
qualunque, d’accordo? Lei preferisce le orchidee, bianche. E la colazione
a letto. Sei filoni tostati e imburrati su entrambi i lati, senza crosta. Così
come piace a lei. Sarei per lei la spalla su cui piangere, e il suo migliore
amico. E ogni giorno, dalla mattina alla sera penserei a come farla
ridere. Lei ha una risata davvero, davvero straordinaria. Questo è quello
che io farei, se fossi te. Ma non lo sono, quindi fallo tu”
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San Paolo scrive ai Tessalonicesi
Fratelli, la volontà di Dio è che vi asteniate dalla impudicizia, che
ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non
come oggetto di passioni e libidine, come fanno i pagani che non
conoscono Dio; che nessuno offenda e inganni in questa materia il
proprio fratello, perché il Signore è giudice di tutte le cose. Dio non ci ha
chiamato all’impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste
norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo
Spirito.
Lo sguardo
Fa che i miei occhi siano chiari, Signore,
e che il mio sguardo sia limpido e puro.
Ma che sappia ammirare, estasiarsi, contemplare.
Fa che il mio sguardo non sporchi colui che tocca,
che non rattristi, ma comunichi gioia.
Preghiera degli innamorati
O Signore, concedici di restare
sempre aperti a te, sorgente di ogni amore.
Liberaci dal nostro egoismo
perchè possiamo conoscerci nei pregi e nei difetti.
Insegnaci ad accettarci l'un l'altro come siamo,
ad essere generosi nel donare ed umili nel ricevere.
Rendici capaci di comunicarci l'un l'altro con sincerità:
gioie, sofferenze, desideri, difficoltà, aspirazioni.
Donaci la forza del Tuo amore e non permettere
che ci chiudiamo in noi stessi,
ma aiutaci ad essere sempre più aperti
al servizio degli altri.
18
Sabato 8 agosto, San Domenico
Il bisogno e l’impegno
(manca l’acqua!)
“Io risalirò il fiume…fuori dalla riserva…
e riporterò la vostra acqua”
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e
disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade
spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli,
ma non sono riusciti a guarirlo».
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando
sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me».
Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo
fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero:
«Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per
la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello
di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si
sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
19
Preghiamo insieme e diciamo:
RENDICI CAPACI DI COSE GRANDI
1. 'Chi s'accontenta gode' diventa troppo spesso lo slogan della nostra
esistenza dove vincono la pigrizia, la tentazione della vita comoda,
senza difficoltà, che non chiede nessuno sforzo ma che lascia anche
insoddisfatti. Donaci, Signore, un cuore grande, che ama le vette,
con il fascino del "più in là" e del "più il alto". Per questo ti
preghiamo:
2. Insegnaci, Signore Gesù, a vincere la noia, a gioire in un giorno di
festa, ad apprezzare i colori della fantasia, a seminare entusiasmo in
ogni occasione, ogni incontro e ogni piccolo gesto della nostra vita.
Per questo ti preghiamo:
3. Ti preghiamo, Signore, perché nelle nostre comunità ognuno si
senta responsabile degli altri, soprattutto di quelli che tendiamo ad
ignorare. Per questo ti preghiamo:
4. Signore Gesù, perché la vacanza che insieme in questi giorni
viviamo, sia ricca di scoperte importanti, di incontri veri, di grandi
quantità di entusiasmo e di fantasia. Per questo ti preghiamo:
Noi ci impegniamo!
Ci impegniamo noi, senza stare a vedere cosa fanno gli altri;
unicamente noi, senza fare i conti in tasca agli altri;
né chi sta in alto, né chi sta in basso;
né chi crede, né chi non crede.
Ci impegniamo, senza pretendere che gli altri si impegnino,
con noi o per conto loro, con noi o in altro modo.
Ci impegniamo senza giudicare chi non s’impegna,
senza accusare chi non s’impegna,
senza condannare chi non s’impegna,
senza fermarsi perché l’altro non s’impegna.
Il mondo si muove se noi ci muoviamo, si muta se noi mutiamo,
si fa nuovo se qualcuno si fa nuova creatura.
La primavera incomincia con il primo fiore,
la notte con la prima stella,
il fiume con la prima goccia d’acqua, l’amore col primo segno.
Ci impegniamo perché noi crediamo nell’Amore di Cristo,
la sola certezza che non teme confronti,
la sola che basta a impegnarci perpetuamente.
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Domenica 9 agosto
Religione e superstizione
“C’è solo un modo per riavere la vostra preziosa acqua:
offrire un piccolo sacrificio agli dei dell’acqua”.
E funziona?
“No, cioè sì…fifty fifty” Ok, lo faremo!
Perché anche tra i cattolici c’è chi crede nella magia?
Anche tra quanti si dichiarano cattolici ci sono moltissime persone che
leggono gli oroscopi, credono nel malocchio e negli amuleti, addirittura
vanno da maghi o fanno sedute spiritiche per evocare i morti. Eppure il
catechismo è chiaro su questi argomenti. Perché succedono queste
cose? Forse le risposte che dà la chiesa non sono soddisfacenti? Piero
Gambelli
Risponde padre Athos Turchi, docente di filosofia
Intanto distinguiamo due cose: un conto sono tutti quegli atteggiamenti
riguardo al mondo dello spirito e del demoniaco; un conto è la
superstizione tipo oroscopo, corna, gobbi, ferri di cavallo e quant’altro. Il
primo atteggiamento la Bibbia lo contempla nell’episodio di Saul che va
dalla negromante. Anche Gesù ha avuto a che fare con demoni,
possessioni demoniache, indemoniati. Infine la Chiesa da sempre
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proibisce queste pratiche: negromanzia, sedute spiritiche, satanismo,
malefici.
Ora è difficile dire che il demonio non esista: Gesù sarebbe molto
ridimensionato, oltre a dover risolvere il problema di Vangeli che
raccontano fandonie, o storielle a mo’ di genere letterario.
Se poi la Chiesa «proibisce» queste cose, significa che le ritiene vere e
reali: nel senso che è possibile evocare morti, è possibile lo spiritismo, è
possibile tutto quanto è satanismo e maleficio. Infatti se queste cose
fossero false, cioè non-possibili, sarebbe stupido che la Chiesa le
proibisse, non avrebbe senso una legge che proibisse alle statue di
muoversi dai loro piedistalli.
Altro discorso invece riguarda la superstizione. Per capire: non ci sono
leggi che vietano di passare sotto la scala, o di nascere il venerdì 17, o
obbligano l’inversione a U se attraversa il gatto nero, quindi significa che
queste sono fandonie.
La Chiesa dunque proibisce tutto ciò che tenta di relazionarsi col
demoniaco e con il mondo dei defunti.
Se il demoniaco è proibito e se la superstizione non ha senso, com’è che
allora queste cose sono praticate da credenti e atei?
Qui si entra nella difficile psiche umana. Un conto è la ragione, un conto
sono le spinte irrazionali, istintive, emotive che pervadono l’uomo. La
ragione è certamente un buon elemento di controllo su se stessi, ma
difficilmente riesce a contrastare le spinte irrazionali dell’io, e il motivo è
che nessuno, nemmeno i cristiani cattolici, si allenano a questo interno
scontro educandovisi fin da piccoli, come succede anche per la
sessualità, per il gusto, ecc. Per cui quando ciò accade l’uomo va fuori
del proprio controllo.
Infatti l’uomo necessita di padroneggiare il futuro e di certezze, e solo
queste gli possono garantire la vita e la tranquillità. Nella sua origine
l’uomo riteneva che una forza (il sacro) pervadesse il mondo, e per
garantirsi l’incerto futuro ricorreva a chi poteva in qualche modo
conoscere o manipolare tale forza: stregoni, sciamani, e poi indovini,
sacerdoti, profeti, ecc. Anche la scienza si può dire essere una
«religione» razionale, nel senso che nasce ed è il migliore strumento che
possediamo per prevedere e dominare il futuro. Ecco perché quando la
religione "ufficiale" (il cristianesimo), quando le scienze, quando tutti i
santi invocati non ci danno garanzie per il futuro allora ricorriamo a
quello che istintivamente sembra darci sicurezza contro la paura e, per
contrasto, darci forza di dominare quanto dobbiamo affrontare.
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Quando dentro di noi emerge la paura dell’insicuro non c’è niente da
fare: ci affidiamo a gesti rituali, ad amuleti, a oroscopi, o peggio ancora
andiamo a disturbare morti, spiriti e demoni, pur di poter padroneggiare
quel futuro che ci scuote e ci derazionalizza con le sue incertezze e i
suoi terrori.
http://www.youtube.com/watch?v=LsQxZDZoDTg
http://www.youtube.com/watch?v=FV0UI0eycI0&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=ZlS_GpjCPGk&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=VCXmWN99PmA&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=L0fc4U3w26c&feature=related
Il Padre Nostro
Non dire PADRE se ogni giorno non ti comporti da figlio.
Non dire NOSTRO se vivi isolato nel tuo egoismo.
Non dire CHE SEI NEI CIELI se pensi solo alle cose terrene.
Non dire SIA SANTIFICATO IL TUO NOME se non lo onori.
Non dire VENGA IL TUO REGNO se lo confondi con il tuo successo
materiale.
Non dire SIA FATTA LA TUA VOLONTA' se non l'accetti quando è
dolorosa.
Non dire DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO se non ti
preoccupi della gente che ha fame, che è senza cultura e mezzi per
vivere.
Non dire RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI se conservi rancore contro
tuo fratello.
Non dire NON LASCIARCI CADERE IN TENTAZIONE se hai intenzione di
continuare a peccare.
Non dire LIBERACI DAL MALE se non prendi posizione contro il male.
Non dire AMEN se non prendi sul serio le parole del Padre Nostro!
Breve pausa di silenzio per chiedere perdono e poi. Padre nostro
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Una persona non la si finisce mai di conoscere e così è con Dio.
La tua conoscenza di Dio è uguale a quella di un anno fa, di un mese fa,
di una settimana fa? Quando hai risposto a questa domanda scoprirai
quanto Dio è importante nella tua vita.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno
i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla
ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì,
quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non
perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei
pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non
dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio
dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo
sigillo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose
loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi
crede in me non avrà sete, mai!».
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Cristo risuscitato, pane di vita,
tu che hai detto: «Chi viene a me non avrà più fame;
chi crede in me non avrà più sete»,
facci scoprire, attraverso le nostre molteplici fami,
che tu sei il solo Pane capace di saziare
la nostra fame di essere amati e d’amare.
Cristo risuscitato, pane di vita,
estendi senza fine l’orizzonte dei nostri desideri,
stuzzica ogni nostra fame,
poiché come gli ebrei, nel deserto,
spesso preferiamo i nostri pani di servitù.
Pane facile.
Pane comodo.
Pane dell’abitudine.
Pane di vigliaccheria.
Pane del compromesso…
Cristo risuscitato, pane di vita,
così come hai fatto individui dalla polvere,
dispersi nel deserto,
nutriti dal dono della tua manna,
un popolo che si è scoperto solidale,
fa’ che il tuo pane spezzato e condiviso
faccia di noi il popolo della solidarietà.
Concedi a ciascuno di noi,
un dono, un “pane di vita”,
per nutrire le molteplici fami degli uomini:
pane di tenerezza.
Pane di perseveranza.
Pane di coraggio.
Pane di lotta.
Pane di gioia.
Pane di sorriso.
Pane di ascolto.
Pane di discernimento.
Pane di umorismo.
Pane di pazienza.
Pane di perdono…
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Lunedì 10 agosto, San Lorenzo
La lotta per la sopravvivenza
“Potete lasciare che la natura vi sconfigga oppure
potete sconfiggere voi la natura”
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina
con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto
ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio
ama chi dona con gioia.
O Signore, anch'io desidero incontrarti,
riconoscerti negli altri.
Lo desidero tanto, soprattutto quando sono triste,
quando perdo il senso della vita,
cammino senza sapere dove sto andando e non mi accorgo
che tu sei vicino a me e stai camminando con me.
Tu non sei distaccato dal mondo, non dirigi il mondo dal cielo,
ma scendi e cammini al mio fianco
e in ogni momento sei presente nell'eucarestia.
O Signore, è bello sapere che cammini con me e rimani con me:
con te Signore non ho più paura.
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Fa', o Signore, che sappia portarti ai miei fratelli,
così che anche loro non abbiano più paura,
non siano più tristi e soli.
Grazie Signore, perché sei sempre vicino a me.
C’era una volta una gara di ranocchi
C’era una volta una gara di ranocchi:l’obiettivo era arrivare in cima a
una gran torre. Si radunò molta gente per vedere e fare il tifo. Cominciò
la gara. In realtà, la gente probabilmente non credeva possibile che i
ranocchi raggiungessero la cima, e tutto quello che si ascoltava erano
frasi tipo: “Che pena!!! Non ce la faranno mai!”. I ranocchi cominciarono
a desistere, tranne uno che continuava a cercare di raggiungere la cima.
La gente continuava:
“…Che pena!!! Non ce la faranno mai!”. E i ranocchi si stavano dando
per vinti tranne il solito ranocchio testardo che continuava ad insistere.
Alla fine, tutti si fermarono, tranne quel ranocchio che, solo e con
grande sforzo, raggiunse alla fine la cima. Gli altri volevano sapere come
avesse fatto. Uno degli altri ranocchi si avvicinò per chiedergli come
avesse fatto a concludere la prova. E scoprirono che…era sordo!!!
…Non ascoltare le persone con la pessima abitudine di essere negative…
derubano le migliori speranze del tuo cuore! Ricorda sempre il potere
che hanno le parole che ascolti o leggi. Per cui, preoccupati di essere
sempre positivo! Sii sempre sordo quando qualcuno ti dice che non puoi
realizzare i tuoi sogni!
Grazie Signore, per il corpo
con il quale possiamo muoverci, giocare e far festa.
Grazie per la salute e la pace,
che ci fanno gustare la vita con gioia ed entusiasmo.
Grazie per il tempo libero,
che trascorriamo divertendoci con gli amici.
Grazie per le persone e gli spazi
che ci consentono di muoverci,allenarci e gareggiare.
Grazie per le vittorie e le sconfitte,
sono parabola della vita e ci fanno maturare.
Grazie, Signore, tu sei un “super”
Corri con noi, oggi e sempre. AMEN
Sol1: Padre Santo ho corso e giocato tutto il giorno;
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mi sono allenato e nel cuore avevo il desiderio di vincere.
TUTTI: Davanti a te, questa sera, mi sento stanco, ma in pace.
Sol2: Ti prego per chi ha corso con me,
per tutti quegli amici che non corrono più perché delusi.
TUTTI: Padre, ti prego: aiutami a saper accettare i miei limiti,
a saper gioire per le vittorie dei miei amici.
Sol3: Fa’ che non dimentichi mai che ci sono altri traguardi nella vita
per i quali vale la pena di correre con lealtà,tenendo il passo del più
debole.
TUTTI: Fa’ che questa mia passione sportiva
sia messa a servizio di molti amici e della squadra.
TUTTI: Alimenta tu la “fiaccola” della mia speranza, in un mondo senza
barriere per nessuno. Amen
AI GIOVANI
Cambierete il mondo e non lo lascerete cambiare agli altri.
Appassionatevi alla vita perché è dolcissima.
Mordete la vita.
Non accantonate i vostri giorni, le vostre ore,
le vostre tristezze con quegli affidi malinconici ai diari.
Non coltivate pensieri di afflizione, di chiusura, di precauzioni.
Mandate indietro la tentazione di sentirvi incompresi.
Non chiudetevi in voi stessi, ma sprizzate gioia da tutti i pori.
Bruciate...
perché quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella
vostra giovinezza.
Incendiate...
non immalinconitevi.
Perché se voi non avete fiducia, gli adulti che vi vedono saranno più
infelici di voi.
Coltivate le amicizie, incontrate la gente.
Voi crescete quanto più numerosi sono gli incontri con la gente,
quante più sono le persone a cui stringete la mano.
~ Don Tonino Bello ~
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Martedì 11 agosto
L’unione fa la forza
“Hey ragazzi, finchè siamo insieme…andrà tutto bene!”
Dal libro del Deuteronòmio
Mosè andò e rivolse queste parole a tutto Israele. Disse loro:
«Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro,
perché il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti
abbandonerà».
Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii
forte e fatti animo, perché tu condurrai questo popolo nella terra che il
Signore giurò ai loro padri di darvi: tu gliene darai il possesso. Il Signore
stesso cammina davanti a te. Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti
abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo!».
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Le cordicelle
Ho avuto sempre presente quanto don Bosco diceva: «Le forze deboli
quando sono unite diventano forti; e se una cordicella presa da sola
facilmente si rompe, è assai difficile romperne tre unite». Irrobustiamo
la corda, allora: colleghiamoci insieme, le forze unite sono più efficaci.
All’interno dei nostri gruppi, con le persone che vivono insieme a noi e
anche tra ragazzi di lingue e nazionalità diverse si possono intrecciare le
cordicelle, per essere più forti nell’affrontare le difficoltà e sostenere chi
fa più difficoltà.
Tutti: Ti ringraziamo, Signore.
Lettore: Per questi giorni trascorsi insieme, all'insegna dell'amicizia e della
preghiera. Tutti: Ti ringraziamo, Signore.
L: Per le persone che ci accompagnano, ogni giorno, nel difficile ma
entusiasmante compito di diventare grandi. Ti ringraziamo, Signore.
L: Per i momenti di gioia che porteremo per sempre con noi.
Ti ringraziamo, Signore.
L: Per il tuo amore verso ciascuno di noi. Ti ringraziamo, Signore.
L: Per i doni che ci hai regalato in abbondanza. Ti ringraziamo,
Signore.
L: Perché in ciascuno dì noi hai posto un riflesso della tua bellezza.
Ti ringraziamo, Signore.
Preghiera di fine CAMPO SCUOLA
Gesù, spesso mi ricordo di parlare con te
solo quando mi serve qualcosa,
invece oggi è l’ultimo giorno del camposcuola
e se ripenso a questi giorni..è giusto dirti Grazie!!
Grazie per avermi fatto vivere questa esperienza!
È stato proprio un mix:
C’è stata soddisfazione,
quando non mi sono lasciato affondare dalla frase
“non ho voglia di fare questo”.
Ci sono stati successi,
quando ho trovato il coraggio
di mettermi in gioco e superare la timidezza.
Ci sono state anche le arrabbiature,
perché perdendo la pazienza mi chiudevo in me
invece di confrontarmi con i miei amici.
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Ci sono stati tanti sentimenti e sensazioni che non mi aspettavo
e tutto ciò ha reso questa esperienza unica!
Grazie per tutti gli amici, che conoscevo già e nuovi,
con cui ho vissuto questa settimana;
ma altri sono rimasti a casa,
aiutami a portare un po’ di camposcuola anche a loro.
Spero di non dimenticare ogni momento, bello o brutto,
perché tutti sono stati utili
e spero di ricordarmi i “suggerimenti per vivere meglio”
che ci hanno dato gli animatori;
ma nella mia testolina non c’entra tutto, quindi..
questo camposcuola lo affido a Te!
Ridammelo un poco alla volta, nella vita di tutti i giorni,
quando ne avrò più bisogno! Grazie!
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Per la CONDIVISIONE:
- Cosa ricordo con più piacere di questo campo
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- Di cosa (o di quale momento) avrei fatto volentieri a meno
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- Cosa credo di aver imparato di nuovo
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- Altro
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“Se si tratta di volare, sappiamo che non avete alcuna scelta.
Ma grazie per aver volato con Air Penguin”
“In quello zoo non erano le medicine a farmi andare avanti,
non erano i medici... eri tu!”
FIRME!!!
Ciao
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