Sabato 1° agosto: atterraggio! “Attenzione. È il comandante che vi parla” “In caso di ammaraggio, infilate il giubbotto dalla testa. E poi dite: “saluti e baci”” “Kowalski, rapporto sui dispersi!” “Solo due passeggeri mancano all’appello, Skipper” “E’ un numero che mi sta bene. Ottimo atterraggio, ragazzi. Chi ha detto che i pinguini non sanno volare?” Preghiera tutti insieme: Signore, siamo arrivati qui dalle nostre case. Oggi iniziamo un'esperienza nuova ed entusiasmante, un'esperienza da «grandi», perché per ciascuno di noi tu hai in mente grandi cose. Oggi iniziamo un viaggio che ci condurrà lontano, un viaggio durante il quale incontreremo nuovi amici che ci aiuteranno a confrontarci e a crescere. Restaci accanto, Signore, in questa avventura, perché il seme della fede che tu hai posto in noi possa crescere e portare frutto. Amen. 2 Vangelo: Gv 13, 34-35 Io vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri. Amatevi come io vi ho amato! Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se vi amate gli uni gli altri! Preghiera del coraggio: Signore, dacci la forza di accettare con serenità le cose che non possono essere cambiate, il coraggio di cambiare le cose che vanno cambiate e la saggezza di distinguere le une dalle altre. Signore, il camposcuola è iniziato, mi metti in mano un’esperienza nuova. Sarà bella? Sarà noiosa? Sarà utile? Non lo so ancora. Però sono certo che molto dipende da me! Questo fammelo capire... Perché spesso rischio di aspettarmi tutto dagli altri; tutto da te. Fammi sentire responsabile di quello che faccio. Tu che hai creato l’uomo senza chiedergli il permesso ti sei però subito legato le mani e non gli puoi fare niente se non lo vuole. Signore, aiutami a spalancare gli occhi per vedere dove mi trovo e chi avrò vicino. Signore, aiutami a drizzare bene le orecchie per raccogliere tutte le voci che la vita mi invia e rispondere con coraggio e fantasia. http://www.youtube.com/watch?v=vUrVeRGo5IM&feature=related (canto jumbo) 3 Domenica 2 agosto Battesimo e fallimento! “Prima che ti prenda a calci, fammi capire soltanto una cosa: perché vorresti diventare il Leone Alfa?” “Sono più bello, ho la criniera più folta, sono subdolo e furbo e... voglio che si faccia quello che dico io” Dal Vangelo secondo Giovanni Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». SE DIO RIMANE ALLA SUPERFICIE Un grande maestro indiano di vita spirituale ha scritto: "Sono seduto sulla riva di un ruscello e osservo un sasso rotondo immerso nell'acqua. Da quanti anni il sasso è bagnato dall'acqua? Forse da dieci, forse da cento? Ma l'acqua non è riuscita a penetrare nel sasso. Se spacco quella pietra, 4 dentro è asciutta. Così è di noi che viviamo immersi in Dio e non ce ne lasciamo penetrare: Dio rimane alla superficie della nostra vita, non ci trasforma perché non siamo disposti a lasciarci penetrare e trasformare dall'amore di Dio. Siamo come un sasso nel ruscello che nel suo interno rimane asciutto". TUTTI: Liberami, o Signore -dal peso dell’abitudine, che toglie il gusto della vita di ogni giorno; -dalla tentazione di dare tutto per scontato, così che niente diventa interessante; -dalla paura di affrontare il nuovo, che non fa uscire dal proprio passato; -dall'accontentarsi della mediocrità, che distoglie dai grandi ideali; -dalla noia dell'indifferenza, che appiattisce rapporti e speranze; -dal buio del pessimismo, che impedisce di vedere il bene esistente; -dal contagio delle lamentele, che non sa regalare un sorriso; -dalla pretesa del “tutto dovuto”, che non conosce la gratitudine; -dalla durezza di cuore, che fa sprecare i tuoi tanti doni; -dalle conseguenze del peccato, che rovinano le tue opere Caro Papà che sei anche qui e adesso, rendici capaci di parlarti tutti i giorni. Aiutaci a costruire ed aspettare l’avvento del tuo regno, un mondo dove sei tu a guidarci nell’amore. Aiutaci a fare la tua volontà dovunque ci porti la nostra vita, e chiunque ci venga messo davanti. Insegnaci, come Gesù ci ha testimoniato, a vivere nell'amore, nella comprensione, nel dono. Dacci la possibilità di condividere con tutti i bisognosi il Pane della Vita e quello della Tua Parola, e fa che per primi ci consideriamo bisognosi di tutto. Perdonaci le nostre mancanze d'amore come noi ci impegniamo a perdonare il nostro prossimo, anche se qualche volta facciamo fatica. Non permetterci di cadere nella tentazione di crederci migliori di quello che siamo. E liberaci da ogni segno di divisione tra di noi. Amen “Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata. E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: le mie e quelle del Signore. 5 Ma in alcuni tratti ho visto un sola orma. Proprio nei giorni più difficili della mia vita. Allora ho detto: “Signore, io ho scelto di vivere con te e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me. Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti difficili? E lui mi ha risposto: “Figlio, tu lo sai che ti amo e non ti ho abbandonato mai: i giorni nei quali c’è soltanto un’orma nella sabbia sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio”. Anche noi, o Gesù, con le folle di Cafarnao vorremmo pregarti cosi, ma tu che leggi nel nostro cuore sai che, a volte, pensiamo di più a come organizzare la serata, come stordirci con la musica, come conoscere e diffondere i pettegolezzi del momento… Talvolta viviamo in peccato per giorni, mesi, anni e ... non abbiamo fame di te. Salvo, poi, a ritrovarci con le mani e il cuore vuoti. Signore, non permettere che ci inganniamo da soli; non tollerare che la nostra fede illanguidisca o si spenga. Signore, scuotici, riportaci tutti a te, Manna celeste che il Padre ci offre ogni momento per saziare la nostra fame e sete di eternità. Vieni Signore e donaci sempre di questo pane! 6 Lunedì 3 agosto ancora sul Battesimo e il fallimento Un nuovo giorno Un nuovo giorno di vita ci è offerto, possiamo seguirti, Signore, dove oggi sarai. Nei sogni di pace, nel cuore degli uomini, nelle forme di bellezza, nei cuori assetati di Te. Nella dimora segreta del cuore, nella voce intima che indica la via. Negli alberi, nel vento, nell'acqua perenne, nella terra, nella luce, nella roccia inflessibile. Nella luce del giorno, nella vita ardente, nel lavoro intenso, nella calma delle soste. Nell'incontro dell'amico, nelle domande di amore, nei cuori che si spogliano di sé. In questa casa che è tua, apri i nostri occhi alla bellezza, le nostre orecchie alla sapienza. Aiutaci ad essere uomini di pace, o Signore. Se in noi non è pace, non daremo pace, se in noi non è ordine, non creeremo ordine. Aiutaci a scoprire la terra che hai affidato alla nostra fatica, aiutaci ad amarla ed a porvi ordine. Rendici attenti, o Signore, agli incontri che oggi riempiranno la nostra giornata. 7 Storia della gallina e dell’aquila… ”Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia gallina. L’uovo si schiuse contemporaneamente a quelli della covata e l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini. Per tutta la vita, l’aquila fece quel che facevano i polli del cortile, pensando di essere uno di loro. Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche centimetro. Trascorsero anni e l’aquila divenne molto vecchia. Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate. La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita e sentì un palpito di nostalgia dentro di sé.. Chiese “Chi è quello?” Rispose il suo vicino “E’ l’aquila, il re degli uccelli.. appartiene al cielo. Noi, invece, apparteniamo alla terra, perché siamo polli”. E così l’aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale. Perdonami Signore, per tutte le volte che ho preferito razzolare… TUTTI: Signore, Perdonaci! Perdonami per tutte le volte che non ho avuto il coraggio di “volare alto” … TUTTI: Signore, Perdonaci! Perdona, Signore, tutti quelli che rinunciano a essere tuoi figli: liberi e sinceri! TUTTI: Signore, Perdonaci! Beati noi... Beati noi se non rispondiamo al male con altro male, se non cerchiamo di risolvere tutto con la vendetta e la cattiveria. Beati noi se sappiamo guardare oltre l’orizzonte ristretto dei nostri bisogni e lo allarghiamo invece alle attese di chi abbiamo attorno, diventando il prossimo di tutti. Beati noi se sappiamo aprire la porta del nostro cuore agli altri e lasciamo entrare nella vita la luce di Dio. Beati noi se proviamo a guardare il mondo con gli occhi di Dio per vedere la bellezza del suo volto di Padre riflessa nel volto di ogni fratello e sorella. Beati noi se comprendiamo quale immensa felicità c’è nel vivere l’Amore! 8 Martedì 4 agosto, San Giovanni Maria Vianney, curato d’Ars Unici o uguali? “Sai cosa ti rende speciale? Guarda loro. Sono bianche a strisce nere. Tu sei nero a strisce bianche. Tu sei un sognatore, Marty. Lo sei sempre stato. Hai ottimi gusti in fatto di musica ... e pessimi in fatto di amici. Almeno con me” Dal Vangelo secondo Matteo [Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il 9 vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Preghiamo insieme: Fortifica la nostra fede, Signore. Quando non riusciamo a riconoscerti nei segni dei tempi: Quando non comprendiamo la speranza che ci doni: Quando abbiamo la pretesa di farcela con le sole nostre forze: Quando il male sembra prevalere sulla tua Chiesa: Quando non abbiamo desiderio e voglia di pregare: Quando ci mettiamo alla ricerca del tuo volto: Quando, sostenuti dalla grazia, affrontiamo le difficoltà: Quando dubitiamo della tua vittoria finale: Quando ti chiediamo le cose di cui abbiamo bisogno: Quando saremo prossimi all'incontro definitivo con te: Signore, ci hai creati per te e il nostro cuore è inquieto finché in te non riposa; fà che, nella ricerca del tuo volto, possiamo percorrere nella pace il nostro cammino verso il regno. Per Cristo nostro Signore. Amen. PREGHIERA PER ESSERE SE STESSI Lettore: Dalla maschera della superbia: Tutti: Liberaci, Signore. Lettore: Dalla maschera della presunzione: Tutti: Liberaci, Signore. Lettore: Dalla maschera della superficialità: Tutti: Liberaci, Signore. Lettore: Dalla maschera della «prima donna»: Tutti: Liberaci, Signore. Lettore: Dalla maschera del bullo: Tutti: Liberaci, Signore. Lettore: Dalla maschera dell'eterno perdente: Tutti: Liberaci, Signore. Solo così potremo essere davvero noi stessi, così come tu ci hai pensati. Originali, unici e irripetibili… ma insieme 10 Sei tu che mi hai creato originale, unico e irripetibile, Dio non conosce eguali. Sei tu che mi hai creato in un arcipelago di cuori, Dio non conosce isole. Sei tu, Dio, che ti sei fatto uomo per amore degli uomini, sei tu che ci rendi unici perché tuoi figli, cristiani perché fratelli fra noi. La nostra originalità sarebbe inutile se non fosse vissuta con gli altri. Non sarebbe straordinaria la nostra particolarità, se non fosse condivisa nella meraviglia dello stare insieme. Per questo, mio Dio, fa' che la mia unicità sia sempre vissuta nella verità: originali sì, ma insieme! 11 Preghiamo per i Sacerdoti Oggi celebriamo la memoria di S. Giovanni Maria Vianney, di cui in questo anno ricorre il 150° anniversario della morte. All’intercessione del Santo Curato d’Ars vogliamo affidare i nostri Sacerdoti, rivolgendo a Gesù la preghiera che Benedetto XVI ha composto per questa ricorrenza. Signore Gesù, Tu che hai donato alla Chiesa San Giovanni Maria Vianney aiutaci, in sua compagnia ed assistiti dal suo esempio, a vivere bene quest’Anno Sacerdotale. Fa che possiamo imparare dal Santo Curato d’Ars il modo di trovare la nostra gioia restando a lungo in adorazione davanti al Santissimo Sacramento; come la Tua Parola che ci guida sia semplice e quotidiana; con quale tenerezza il Tuo Amore accolga i peccatori pentiti; quanto sia consolante l’abbandono fiducioso alla Tua Santissima Madre Immacolata; quanto sia necessario lottare con vigilanza contro il maligno. Fa, o Signore Gesù, che i nostri giovani possano apprendere dall’esempio del Santo Curato d’Ars, quanto sia necessario, umile e glorioso il ministero sacerdotale che Tu vuoi affidare a quelli che si aprono alla Tua chiamata. Fa che nelle nostre comunità – come ad Ars a quel tempo – ugualmente si realizzino quelle meraviglie di grazia che Tu compi quando un sacerdote sa “mettere l’amore nella sua parrocchia”. Fa che le nostre famiglie cristiane si sentano parte della Chiesa e sappiano rendere le loro case belle come una chiesa. Ma soprattutto, o Signore Gesù, concedici l’ardore e la verità del cuore che San Giovanni Maria Vianney utilizzava quando si rivolgeva a Lui: Amen. 12 Mercoledì 5 agosto Sapersi arrangiare con quello che si ha (progetto di vita) “Soldato! Dove sono finiti i nostri pollici?” “Sono spariti da ieri, signore. Accidenti a Darwin!” O Signore, fa' di me uno strumento della tua pace. Dov'è odio, che io porti l'amore. Dov'è offesa, che io porti il perdono. Dov'è discordia, che io porti l'unione. Dov'è errore, che lo porti la verità. Dov'è disperazione, che io porti la speranza. Dov'è tristezza, che io porti la gioia. Dove sono le tenebre, che io porti la luce. Signore, fa' che io non cerchi tanto di essere consolato, quanto di consolare; di essere compreso, quanto di comprendere; di essere amato, quanto di amare. Poiché è donando che si riceve; è perdonando che si è perdonati; è morendo che si risuscita a vita eterna. 13 Signore Gesù, qual è la nostra strada? La stiamo cercando attorno a noi. E forse il successo facile? O la ricchezza? Tu hai indicato una via, che è quella dell'amore verso Dio e verso i fratelli. Metti sul nostro cammino molti segnali stradali, chiari e forti, affinché possiamo seguire la giusta direzione. Ma se, nonostante tutto, ci vedessi smarriti, Signore, prendi tu il volante e riportaci nella giusta corsia. Amen. VIDEO TESTIMONIANZA: http://www.youtube.com/watch?v=fOuoseDLqNI&eurl=http%3A%2F% 2Fscegligesu%2Ewordpress%2Ecom%2Fpage%2F4%2F&feature=playe r_embedded I Samuele 50 Così Davide con una fionda e una pietra vinse il filisteo; lo colpì e lo uccise senza avere spada in mano. Nella vita incontriamo tanti “giganti” cioè tanti ostacoli da abbattere: per alcuni è la scuola per altri la mancanza di lavoro… Dio è un Dio molto pratico; Lui usa ciò che hai nelle mani. Davide aveva solo una fionda e cinque pietre. Con queste armi non avrebbe potuto fare niente contro il gigante Golia; eppure Davide aveva una certezza: che “l’esito della battaglia dipende dal Signore” e ha messo a disposizione ciò che aveva. Non importa se quello che hai è tanto o poco; permetti a Dio di usarlo, dagli la tua disponibilità e vedrai i tuoi giganti cadere davanti a te. 14 Giovedì 6 agosto (Trasfigurazione) Amicizia (tra incomprensioni e affetto) E' elettrifrizzante!! Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. 15 Signore Gesù, apri i nostri occhi, perché possiamo vedere quanto di buono e di bello c'è in ogni amico e in ogni amica. Apri i nostri occhi, perché sappiamo occuparci di chi è in difficoltà e ha bisogno di una parola d'incoraggiamento. Soprattutto, Signore Gesù, apri i nostri occhi, perché possiamo vederti vivo e presente in mezzo a noi, parte del nostro gruppo e della nostra comunità. Amen. PREGHIERA PER L'AMICO A te, Signore, amante della vita, Amico dell'uomo, innalzo la mia preghiera per l'amico che mi hai fatto incontrare sul cammino del mondo. Uno come me, ma non uguale a me. Fa' che la nostra sia l'amicizia di due esseri che si completano con i tuoi doni, che si scambiano le tue ricchezze, che si parlano con il linguaggio che Tu hai posto loro nel cuore. Aiutaci a guardare con quello sguardo, che comprende senza che l'altro chieda. Aiutaci ad avere un cuore grande, che sa partire prima che l'altro esprima. Aiuta la nostra amicizia affinché non divenga chiusura; dalle il respiro della vera libertà, la forza di resistere nelle difficoltà, il coraggio di andare oltre il desiderio dell'egoismo. Dacci la volontà di cedere per amore, di amare anche oltre l'errore, di giungere al sommo dell'amore: perdonare. Fa' che le nostre mani siano protese in un gesto di pace. Fa' che le nostre parole siano dolci ma anche forti. Fa' che il nostro sorriso, come le nostre lacrime, non siano una maschera, ma esprimano la profondità e la verità dei sentimenti più sinceri e autentici. 16 Venerdì 7 agosto (Trasfigurazione) Amore tra fisicità e sentimento “Accipicchia, ragazza, sei enorme” “Chi è un tuo amico o è il tuo sedere, quello?” “Ragazza, sei sveglia quanto massiccia” “Quindi tu sei... Moto Moto” “Il nome è così forte che si dice due volte” “Mi vai a genio, grassone” “Senti, Moto Moto, tratta questa signora come una regina, perché tu, amico mio, ti sei trovato la donna perfetta. Se io fossi così fortunato da trovare la donna perfetta, le porterei dei fiori ogni giorno e non dei fiori qualunque, d’accordo? Lei preferisce le orchidee, bianche. E la colazione a letto. Sei filoni tostati e imburrati su entrambi i lati, senza crosta. Così come piace a lei. Sarei per lei la spalla su cui piangere, e il suo migliore amico. E ogni giorno, dalla mattina alla sera penserei a come farla ridere. Lei ha una risata davvero, davvero straordinaria. Questo è quello che io farei, se fossi te. Ma non lo sono, quindi fallo tu” 17 San Paolo scrive ai Tessalonicesi Fratelli, la volontà di Dio è che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e libidine, come fanno i pagani che non conoscono Dio; che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è giudice di tutte le cose. Dio non ci ha chiamato all’impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito. Lo sguardo Fa che i miei occhi siano chiari, Signore, e che il mio sguardo sia limpido e puro. Ma che sappia ammirare, estasiarsi, contemplare. Fa che il mio sguardo non sporchi colui che tocca, che non rattristi, ma comunichi gioia. Preghiera degli innamorati O Signore, concedici di restare sempre aperti a te, sorgente di ogni amore. Liberaci dal nostro egoismo perchè possiamo conoscerci nei pregi e nei difetti. Insegnaci ad accettarci l'un l'altro come siamo, ad essere generosi nel donare ed umili nel ricevere. Rendici capaci di comunicarci l'un l'altro con sincerità: gioie, sofferenze, desideri, difficoltà, aspirazioni. Donaci la forza del Tuo amore e non permettere che ci chiudiamo in noi stessi, ma aiutaci ad essere sempre più aperti al servizio degli altri. 18 Sabato 8 agosto, San Domenico Il bisogno e l’impegno (manca l’acqua!) “Io risalirò il fiume…fuori dalla riserva… e riporterò la vostra acqua” Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile». 19 Preghiamo insieme e diciamo: RENDICI CAPACI DI COSE GRANDI 1. 'Chi s'accontenta gode' diventa troppo spesso lo slogan della nostra esistenza dove vincono la pigrizia, la tentazione della vita comoda, senza difficoltà, che non chiede nessuno sforzo ma che lascia anche insoddisfatti. Donaci, Signore, un cuore grande, che ama le vette, con il fascino del "più in là" e del "più il alto". Per questo ti preghiamo: 2. Insegnaci, Signore Gesù, a vincere la noia, a gioire in un giorno di festa, ad apprezzare i colori della fantasia, a seminare entusiasmo in ogni occasione, ogni incontro e ogni piccolo gesto della nostra vita. Per questo ti preghiamo: 3. Ti preghiamo, Signore, perché nelle nostre comunità ognuno si senta responsabile degli altri, soprattutto di quelli che tendiamo ad ignorare. Per questo ti preghiamo: 4. Signore Gesù, perché la vacanza che insieme in questi giorni viviamo, sia ricca di scoperte importanti, di incontri veri, di grandi quantità di entusiasmo e di fantasia. Per questo ti preghiamo: Noi ci impegniamo! Ci impegniamo noi, senza stare a vedere cosa fanno gli altri; unicamente noi, senza fare i conti in tasca agli altri; né chi sta in alto, né chi sta in basso; né chi crede, né chi non crede. Ci impegniamo, senza pretendere che gli altri si impegnino, con noi o per conto loro, con noi o in altro modo. Ci impegniamo senza giudicare chi non s’impegna, senza accusare chi non s’impegna, senza condannare chi non s’impegna, senza fermarsi perché l’altro non s’impegna. Il mondo si muove se noi ci muoviamo, si muta se noi mutiamo, si fa nuovo se qualcuno si fa nuova creatura. La primavera incomincia con il primo fiore, la notte con la prima stella, il fiume con la prima goccia d’acqua, l’amore col primo segno. Ci impegniamo perché noi crediamo nell’Amore di Cristo, la sola certezza che non teme confronti, la sola che basta a impegnarci perpetuamente. 20 Domenica 9 agosto Religione e superstizione “C’è solo un modo per riavere la vostra preziosa acqua: offrire un piccolo sacrificio agli dei dell’acqua”. E funziona? “No, cioè sì…fifty fifty” Ok, lo faremo! Perché anche tra i cattolici c’è chi crede nella magia? Anche tra quanti si dichiarano cattolici ci sono moltissime persone che leggono gli oroscopi, credono nel malocchio e negli amuleti, addirittura vanno da maghi o fanno sedute spiritiche per evocare i morti. Eppure il catechismo è chiaro su questi argomenti. Perché succedono queste cose? Forse le risposte che dà la chiesa non sono soddisfacenti? Piero Gambelli Risponde padre Athos Turchi, docente di filosofia Intanto distinguiamo due cose: un conto sono tutti quegli atteggiamenti riguardo al mondo dello spirito e del demoniaco; un conto è la superstizione tipo oroscopo, corna, gobbi, ferri di cavallo e quant’altro. Il primo atteggiamento la Bibbia lo contempla nell’episodio di Saul che va dalla negromante. Anche Gesù ha avuto a che fare con demoni, possessioni demoniache, indemoniati. Infine la Chiesa da sempre 21 proibisce queste pratiche: negromanzia, sedute spiritiche, satanismo, malefici. Ora è difficile dire che il demonio non esista: Gesù sarebbe molto ridimensionato, oltre a dover risolvere il problema di Vangeli che raccontano fandonie, o storielle a mo’ di genere letterario. Se poi la Chiesa «proibisce» queste cose, significa che le ritiene vere e reali: nel senso che è possibile evocare morti, è possibile lo spiritismo, è possibile tutto quanto è satanismo e maleficio. Infatti se queste cose fossero false, cioè non-possibili, sarebbe stupido che la Chiesa le proibisse, non avrebbe senso una legge che proibisse alle statue di muoversi dai loro piedistalli. Altro discorso invece riguarda la superstizione. Per capire: non ci sono leggi che vietano di passare sotto la scala, o di nascere il venerdì 17, o obbligano l’inversione a U se attraversa il gatto nero, quindi significa che queste sono fandonie. La Chiesa dunque proibisce tutto ciò che tenta di relazionarsi col demoniaco e con il mondo dei defunti. Se il demoniaco è proibito e se la superstizione non ha senso, com’è che allora queste cose sono praticate da credenti e atei? Qui si entra nella difficile psiche umana. Un conto è la ragione, un conto sono le spinte irrazionali, istintive, emotive che pervadono l’uomo. La ragione è certamente un buon elemento di controllo su se stessi, ma difficilmente riesce a contrastare le spinte irrazionali dell’io, e il motivo è che nessuno, nemmeno i cristiani cattolici, si allenano a questo interno scontro educandovisi fin da piccoli, come succede anche per la sessualità, per il gusto, ecc. Per cui quando ciò accade l’uomo va fuori del proprio controllo. Infatti l’uomo necessita di padroneggiare il futuro e di certezze, e solo queste gli possono garantire la vita e la tranquillità. Nella sua origine l’uomo riteneva che una forza (il sacro) pervadesse il mondo, e per garantirsi l’incerto futuro ricorreva a chi poteva in qualche modo conoscere o manipolare tale forza: stregoni, sciamani, e poi indovini, sacerdoti, profeti, ecc. Anche la scienza si può dire essere una «religione» razionale, nel senso che nasce ed è il migliore strumento che possediamo per prevedere e dominare il futuro. Ecco perché quando la religione "ufficiale" (il cristianesimo), quando le scienze, quando tutti i santi invocati non ci danno garanzie per il futuro allora ricorriamo a quello che istintivamente sembra darci sicurezza contro la paura e, per contrasto, darci forza di dominare quanto dobbiamo affrontare. 22 Quando dentro di noi emerge la paura dell’insicuro non c’è niente da fare: ci affidiamo a gesti rituali, ad amuleti, a oroscopi, o peggio ancora andiamo a disturbare morti, spiriti e demoni, pur di poter padroneggiare quel futuro che ci scuote e ci derazionalizza con le sue incertezze e i suoi terrori. http://www.youtube.com/watch?v=LsQxZDZoDTg http://www.youtube.com/watch?v=FV0UI0eycI0&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=ZlS_GpjCPGk&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=VCXmWN99PmA&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=L0fc4U3w26c&feature=related Il Padre Nostro Non dire PADRE se ogni giorno non ti comporti da figlio. Non dire NOSTRO se vivi isolato nel tuo egoismo. Non dire CHE SEI NEI CIELI se pensi solo alle cose terrene. Non dire SIA SANTIFICATO IL TUO NOME se non lo onori. Non dire VENGA IL TUO REGNO se lo confondi con il tuo successo materiale. Non dire SIA FATTA LA TUA VOLONTA' se non l'accetti quando è dolorosa. Non dire DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO se non ti preoccupi della gente che ha fame, che è senza cultura e mezzi per vivere. Non dire RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI se conservi rancore contro tuo fratello. Non dire NON LASCIARCI CADERE IN TENTAZIONE se hai intenzione di continuare a peccare. Non dire LIBERACI DAL MALE se non prendi posizione contro il male. Non dire AMEN se non prendi sul serio le parole del Padre Nostro! Breve pausa di silenzio per chiedere perdono e poi. Padre nostro 23 Una persona non la si finisce mai di conoscere e così è con Dio. La tua conoscenza di Dio è uguale a quella di un anno fa, di un mese fa, di una settimana fa? Quando hai risposto a questa domanda scoprirai quanto Dio è importante nella tua vita. Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». 24 Cristo risuscitato, pane di vita, tu che hai detto: «Chi viene a me non avrà più fame; chi crede in me non avrà più sete», facci scoprire, attraverso le nostre molteplici fami, che tu sei il solo Pane capace di saziare la nostra fame di essere amati e d’amare. Cristo risuscitato, pane di vita, estendi senza fine l’orizzonte dei nostri desideri, stuzzica ogni nostra fame, poiché come gli ebrei, nel deserto, spesso preferiamo i nostri pani di servitù. Pane facile. Pane comodo. Pane dell’abitudine. Pane di vigliaccheria. Pane del compromesso… Cristo risuscitato, pane di vita, così come hai fatto individui dalla polvere, dispersi nel deserto, nutriti dal dono della tua manna, un popolo che si è scoperto solidale, fa’ che il tuo pane spezzato e condiviso faccia di noi il popolo della solidarietà. Concedi a ciascuno di noi, un dono, un “pane di vita”, per nutrire le molteplici fami degli uomini: pane di tenerezza. Pane di perseveranza. Pane di coraggio. Pane di lotta. Pane di gioia. Pane di sorriso. Pane di ascolto. Pane di discernimento. Pane di umorismo. Pane di pazienza. Pane di perdono… 25 Lunedì 10 agosto, San Lorenzo La lotta per la sopravvivenza “Potete lasciare che la natura vi sconfigga oppure potete sconfiggere voi la natura” Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi Fratelli, chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. O Signore, anch'io desidero incontrarti, riconoscerti negli altri. Lo desidero tanto, soprattutto quando sono triste, quando perdo il senso della vita, cammino senza sapere dove sto andando e non mi accorgo che tu sei vicino a me e stai camminando con me. Tu non sei distaccato dal mondo, non dirigi il mondo dal cielo, ma scendi e cammini al mio fianco e in ogni momento sei presente nell'eucarestia. O Signore, è bello sapere che cammini con me e rimani con me: con te Signore non ho più paura. 26 Fa', o Signore, che sappia portarti ai miei fratelli, così che anche loro non abbiano più paura, non siano più tristi e soli. Grazie Signore, perché sei sempre vicino a me. C’era una volta una gara di ranocchi C’era una volta una gara di ranocchi:l’obiettivo era arrivare in cima a una gran torre. Si radunò molta gente per vedere e fare il tifo. Cominciò la gara. In realtà, la gente probabilmente non credeva possibile che i ranocchi raggiungessero la cima, e tutto quello che si ascoltava erano frasi tipo: “Che pena!!! Non ce la faranno mai!”. I ranocchi cominciarono a desistere, tranne uno che continuava a cercare di raggiungere la cima. La gente continuava: “…Che pena!!! Non ce la faranno mai!”. E i ranocchi si stavano dando per vinti tranne il solito ranocchio testardo che continuava ad insistere. Alla fine, tutti si fermarono, tranne quel ranocchio che, solo e con grande sforzo, raggiunse alla fine la cima. Gli altri volevano sapere come avesse fatto. Uno degli altri ranocchi si avvicinò per chiedergli come avesse fatto a concludere la prova. E scoprirono che…era sordo!!! …Non ascoltare le persone con la pessima abitudine di essere negative… derubano le migliori speranze del tuo cuore! Ricorda sempre il potere che hanno le parole che ascolti o leggi. Per cui, preoccupati di essere sempre positivo! Sii sempre sordo quando qualcuno ti dice che non puoi realizzare i tuoi sogni! Grazie Signore, per il corpo con il quale possiamo muoverci, giocare e far festa. Grazie per la salute e la pace, che ci fanno gustare la vita con gioia ed entusiasmo. Grazie per il tempo libero, che trascorriamo divertendoci con gli amici. Grazie per le persone e gli spazi che ci consentono di muoverci,allenarci e gareggiare. Grazie per le vittorie e le sconfitte, sono parabola della vita e ci fanno maturare. Grazie, Signore, tu sei un “super” Corri con noi, oggi e sempre. AMEN Sol1: Padre Santo ho corso e giocato tutto il giorno; 27 mi sono allenato e nel cuore avevo il desiderio di vincere. TUTTI: Davanti a te, questa sera, mi sento stanco, ma in pace. Sol2: Ti prego per chi ha corso con me, per tutti quegli amici che non corrono più perché delusi. TUTTI: Padre, ti prego: aiutami a saper accettare i miei limiti, a saper gioire per le vittorie dei miei amici. Sol3: Fa’ che non dimentichi mai che ci sono altri traguardi nella vita per i quali vale la pena di correre con lealtà,tenendo il passo del più debole. TUTTI: Fa’ che questa mia passione sportiva sia messa a servizio di molti amici e della squadra. TUTTI: Alimenta tu la “fiaccola” della mia speranza, in un mondo senza barriere per nessuno. Amen AI GIOVANI Cambierete il mondo e non lo lascerete cambiare agli altri. Appassionatevi alla vita perché è dolcissima. Mordete la vita. Non accantonate i vostri giorni, le vostre ore, le vostre tristezze con quegli affidi malinconici ai diari. Non coltivate pensieri di afflizione, di chiusura, di precauzioni. Mandate indietro la tentazione di sentirvi incompresi. Non chiudetevi in voi stessi, ma sprizzate gioia da tutti i pori. Bruciate... perché quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella vostra giovinezza. Incendiate... non immalinconitevi. Perché se voi non avete fiducia, gli adulti che vi vedono saranno più infelici di voi. Coltivate le amicizie, incontrate la gente. Voi crescete quanto più numerosi sono gli incontri con la gente, quante più sono le persone a cui stringete la mano. ~ Don Tonino Bello ~ 28 Martedì 11 agosto L’unione fa la forza “Hey ragazzi, finchè siamo insieme…andrà tutto bene!” Dal libro del Deuteronòmio Mosè andò e rivolse queste parole a tutto Israele. Disse loro: «Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà». Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu condurrai questo popolo nella terra che il Signore giurò ai loro padri di darvi: tu gliene darai il possesso. Il Signore stesso cammina davanti a te. Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo!». 29 Le cordicelle Ho avuto sempre presente quanto don Bosco diceva: «Le forze deboli quando sono unite diventano forti; e se una cordicella presa da sola facilmente si rompe, è assai difficile romperne tre unite». Irrobustiamo la corda, allora: colleghiamoci insieme, le forze unite sono più efficaci. All’interno dei nostri gruppi, con le persone che vivono insieme a noi e anche tra ragazzi di lingue e nazionalità diverse si possono intrecciare le cordicelle, per essere più forti nell’affrontare le difficoltà e sostenere chi fa più difficoltà. Tutti: Ti ringraziamo, Signore. Lettore: Per questi giorni trascorsi insieme, all'insegna dell'amicizia e della preghiera. Tutti: Ti ringraziamo, Signore. L: Per le persone che ci accompagnano, ogni giorno, nel difficile ma entusiasmante compito di diventare grandi. Ti ringraziamo, Signore. L: Per i momenti di gioia che porteremo per sempre con noi. Ti ringraziamo, Signore. L: Per il tuo amore verso ciascuno di noi. Ti ringraziamo, Signore. L: Per i doni che ci hai regalato in abbondanza. Ti ringraziamo, Signore. L: Perché in ciascuno dì noi hai posto un riflesso della tua bellezza. Ti ringraziamo, Signore. Preghiera di fine CAMPO SCUOLA Gesù, spesso mi ricordo di parlare con te solo quando mi serve qualcosa, invece oggi è l’ultimo giorno del camposcuola e se ripenso a questi giorni..è giusto dirti Grazie!! Grazie per avermi fatto vivere questa esperienza! È stato proprio un mix: C’è stata soddisfazione, quando non mi sono lasciato affondare dalla frase “non ho voglia di fare questo”. Ci sono stati successi, quando ho trovato il coraggio di mettermi in gioco e superare la timidezza. Ci sono state anche le arrabbiature, perché perdendo la pazienza mi chiudevo in me invece di confrontarmi con i miei amici. 30 Ci sono stati tanti sentimenti e sensazioni che non mi aspettavo e tutto ciò ha reso questa esperienza unica! Grazie per tutti gli amici, che conoscevo già e nuovi, con cui ho vissuto questa settimana; ma altri sono rimasti a casa, aiutami a portare un po’ di camposcuola anche a loro. Spero di non dimenticare ogni momento, bello o brutto, perché tutti sono stati utili e spero di ricordarmi i “suggerimenti per vivere meglio” che ci hanno dato gli animatori; ma nella mia testolina non c’entra tutto, quindi.. questo camposcuola lo affido a Te! Ridammelo un poco alla volta, nella vita di tutti i giorni, quando ne avrò più bisogno! Grazie! ************ Per la CONDIVISIONE: - Cosa ricordo con più piacere di questo campo __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ - Di cosa (o di quale momento) avrei fatto volentieri a meno __________________________________________________________ __________________________________________________________ - Cosa credo di aver imparato di nuovo __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ - Altro __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ 31 “Se si tratta di volare, sappiamo che non avete alcuna scelta. Ma grazie per aver volato con Air Penguin” “In quello zoo non erano le medicine a farmi andare avanti, non erano i medici... eri tu!” FIRME!!! Ciao 32