Associazione guide e scout cattolici italiani
Branco Milano 31 Mohwa
Fino a quando…?
Vacanze di Branco
22 - 29 Luglio 2006
Rifugio Lazzarotto
Biancoia (VI)
Mio Dio,
prendimi per mano,
ti seguirò,
non farò troppa resistenza.
Non mi sottrarrò
a nessuna delle cose
che mi verranno addosso in questa vita,
cercherò di accettare tutto
e nel modo migliore.
Ma concedimi di tanto in tanto
un breve momento di pace.
Non penserò più nella mia ingenuità,
che un simile momento
debba durare in eterno,
saprò anche accettare
l'irrequietezza e la lotta.
Il calore e la sicurezza mi piacciono,
ma non mi ribellerò
se mi toccherà stare al freddo
purché tu mi tenga per mano.
Andrò dappertutto allora,
e cercherò di non aver paura.
E dovunque mi troverò,
io cercherò d'irraggiare
un po' di quell'amore,
di quel vero amore per gli uomini
che mi porto dentro. AMEN.
► Canto…
●
Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei
precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla
prudenza, se appunto invocherai l'intelligenza e chiamerai la saggezza, se la
ricercherai come l'argento e per essa scaverai come per i tesori, allora
comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio, perché il
Signore dá la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e prudenza.
(Prov 2, 1-6)
●
La notte è il momento del buio, della paura. Donaci la fede, perché
possiamo sempre ricordare di non essere soli e di avere un Padre buono che
è nei cieli. Donaci la memoria perché non dimentichiamo mai che senza il
tuo aiuto non possiamo fare nulla. Donaci il tuo amore, perché possiamo
donarlo agli altri. Donaci il coraggio di riconoscere e accettare i nostri errori
e di chiedere perdono a te, che sei sempre pronto a perdonare chi torna a
casa pentito. E allora la nostra notte non sarà più buia, ma piena di luce,
della tua luce.
AMEN.
● Ti domando scusa perché……
● Ti prometto che……
● Padre Nostro…
● Buonanotte…
Sabato 22 Luglio 2006 Sera
3
Fino a quando…? Fino in fondo…!
ovvero: ma sei normale?
► Canto…
●
Gesù disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo
o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i
ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il
contraccambio. Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi,
zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai
infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
(Lc 14, 12-14)
► La vita di Teresio Olivelli (1916-1945) è un percorso verso la santità, nel
segno di un fortissimo impegno umano e morale. Medaglia d'oro al valore
della Resistenza e Servo di Dio, per lui è in atto il processo di beatificazione.
Giovane di grande intelligenza e passione umana e cristiana, formatosi nel
mondo delle organizzazioni cattoliche (AC, San Vincenzo, FUCI), alunno del
Collegio Ghislieri a Pavia, città dove frequentò la Facoltà di Giurisprudenza, si
illuse di poter modificare il regime fascista dall'interno, dandogli un'anima di
autentica giustizia umana e sociale. Durante la II guerra mondiale, volle
combattere fra gli alpini sul fronte russo e visse la drammatica ritirata
dell'ARMIR dalla Russia. Tornato in patria, chiuse i conti con il fascismo.
Concepì il sogno di un'Italia «più libera, più giusta, più solidale, più
“cristiana”» e vi si dedicò strenuamente, militando, nella Resistenza, fra le file
delle Fiamme Verdi. Arrestato e deportato, morì in un lager nel gennaio del
'45, a 29 anni, per le percosse ricevute da un Kapò che lo aveva sorpreso ad
assistere un compagno malato.
● Cosa vuol dire per noi?
● Padre nostro/Buongiorno
● Dio nostro Padre, tutto viene da te e da te tutto è stato fatto: il cielo, opera
delle tue dita, la terra con i suoi abitanti, il mare e tutto quello che lo abita.
Sii benedetto. Sii benedetto soprattutto per uomini e donne a cui hai affidato
la creazione e le sue ricchezze. Nella tua libertà sovrana ci hai voluti,
ciascuno personalmente, a uno a uno, singolarmente. Perché ci vuoi tanto
bene. Sii benedetto, Padre amatissimo, per questa tenerezza che viene in
mezzo a noi, prima di noi e rimane per sempre. AMEN.
4
Domenica 23 Luglio 2006 Mattina
●
Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate
e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà
aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una
pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce un serpente?
(Lc 11, 9-12)
●
Prendici per mano, o Dio nostro Padre. Tu solo puoi guidarci nel
nostro cammino e aiutarci a superare ogni difficoltà. Alimenta la nostra
speranza con la certezza che non una lacrima, uno sforzo, una fatica, un
progetto, una decisione sarà inutile, se vissuta con amore verso di Te e verso
fratelli e sorelle. Tu solo puoi dare luce alla nostra mente, consolazione al
nostro cuore, pace allo spirito. Fa che ti sappiamo riconoscere nell’istante,
nel quotidiano, nella condizione concreta che stiamo vivendo, per fare del
bene e con amore ogni cosa. AMEN.
● Ti domando scusa perché……
● Ti prometto che……
● Padre Nostro…
● Buonanotte…
Domenica 23 Luglio 2006 sera
5
Tutto, sempre e subito…!
ovvero: senza se e senza ma?
►
Canto
●
Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme! E'
come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di
Aronne, che scende sull'orlo della sua veste. E' come rugiada dell'Ermon,
che scende sui monti di Sion. Là il Signore dona la benedizione e la vita per
sempre.
(Sal 133, 1-3)
►
1901 – Piergiorgio Frassati nasce a Torino. Il padre è il proprietarioeditore de "La Stampa", in seguito ambasciatore a Berlino, ma dimessosi
dall'incarico il giorno stesso della conquista del potere da parte del fascismo.
1916 - Ama la montagna e appena può fa lunghe escursioni. Entra nell'Azione
Cattolica e partecipa a molte altre opere ed iniziative cattoliche. 1920 - Sceglie
la facoltà di Ingegneria. Si iscrive e partecipa attivamente alla FUCI, la
federazione degli universitari cattolici. Rimane comunque legato alla
Gioventù Cattolica che ritiene indispensabile per la sua capacità di coinvolgere
nella vita della Chiesa tutte le categorie di giovani, anche le più umili. 1921 E' a Roma per la celebrazione di un anniversario della Gioventù Cattolica;
durante un corteo gruppi di fascisti contrastano i giovani cattolici e lacerano il
tricolore: Pier Giorgio lo continua a portare anche in quello stato. Si iscrive fin
dalle origini al Partito Popolare di Don Sturzo; è tra i fondatori di "Pensiero
Popolare", periodico della sezione torinese dello stesso Partito Popolare
Italiano. 1925 - Muore di poliomielite. La sua vita dedicata allo studio, alla
pietà, alla carità, all'apostolato, diviene subito un esempio per le giovani
generazioni. Piergiorgio è stato qualcosa di più di un giovane, puro, allegro,
aperto alla vera bellezza e libertà, pieno di comprensione per i problemi
sociali, che porta nel suo cuore la Chiesa e il suo destino con serena e virile
naturalezza, così come tanti giovani di allora e di oggi.
● Cosa vuol dire per noi?
● Padre nostro/Buongiorno
●
Signore, Gesù, tu ci hai amato fino in fondo e ci inviti ad essere
generosi. Nel tuo vangelo metti sotto i nostri occhi moltissimi esempi,
aiutandoci a capire che solo amando totalmente si può essere davvero
contenti. Ci offri grandi e preziosi tesori, cioè la tua piena amicizia, il tuo
regno, se diventiamo capaci di metterci in gioco pienamente. Vogliamo fare
nostro questo modo di vivere, di amare te e fratelli e sorelle, compiendo
scelte generose e coraggiose. Riusciremo così ad essere davvero contenti e a
fare migliore il nostro mondo.
AMEN.
6
Lunedì 24 Luglio 2006 Mattina
●
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi
ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del
profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto.
E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi
piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua
ricompensa».
(Mt 10. 40-42)
●
Eccomi davanti a te, Signore! Attendo le tue mani sul mio capo prima
di tuffarmi nel giorno. Tieni i tuoi occhi su di me! Venga con me la certezza
della tua preziosa amicizia. La tua musica calmi i miei pensieri nel rombo
frettoloso della strada. Il sole del tuo amore, anche nei giorni di bufera,
renda generosa la mia mente e alimenti di luce la mia vita perché maturi
come frumento. AMEN.
● Ti domando scusa perché……
● Ti prometto che……
● Padre Nostro…
● Buonanotte…
Lunedì 24 Luglio 2006 Sera
7
Fino alla fine…!
ovvero: il coraggio a piene mani?
►
Canto
● Tu sei la mia roccia e la mia fortezza, per il tuo nome dirigi i miei passi.
Tu detesti chi serve idoli falsi, ma io ho fede nel Signore. Ma io confido in te,
Signore; dico: “Tu sei il mio Dio, nelle tue mani sono i miei giorni”.
(Sal 31)
►
Gianna Beretta nacque a Magenta (MI) da genitori profondamente
cristiani il 4 ottobre 1922 e fu battezzata con il nome di Giovanna Francesca.
Era la decima di tredici figli. Il padre, Alberto, volle che tutti i suoi figli si
laureassero e fu loro di esempio cristiano: ogni giorno partecipava alla Messa.
La madre, Maria De Micheli, fu donna umile e ferma; seguì i figli con passione
per sostenerli negli studi. Crebbe serena, senza mai comunque stare in ozio:
amava le cose belle, la musica, la pittura, le gite in montagna. Nel 1937, la
famiglia si trasferì a Genova. Qui Gianna cominciò a frequentare l’Azione
Cattolica ed il ginnasio-liceo classico. Gianna, trasferitasi a Magenta, si laureò
in medicina e chirurgia, specializzandosi poi in pediatria. Custodì un’intensa
spiritualità: si impegnò sempre di più nel servizio; amava Dio e desiderava e
voleva che molti lo amassero. Nel 1954 incontrò l’uomo della sua vita,
l’ingegner Pietro Molla, che sposò il 24 settembre 1955. Il loro amore
coniugale fu vissuto alla luce della fede. Nacquero Pierluigi, Mariolina e
Lauretta. Nell’ultima gravidanza le si presentò un fibroma all’utero. Gianna si
fece operare, chiedendo di non compromettere la vita della creatura che aveva
in grembo. Senza che le venisse meno il sorriso, visse in preghiera e
disponibilità gli ultimi mesi, in attesa della nascita di Gianna Emanuela, che
avvenne il 21 aprile 1962. Alcuni giorni prima del parto, con tono fermo e al
tempo stesso sereno, disse: “Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna
esitazione; scegliete il bimbo. Salvate lui”». Dopo una settimana di
insopportabili dolori, Gianna morì. Era il 28 aprile 1962. Beatificata da
Giovanni Paolo II il 24 aprile 1994, è proclamata santa dallo stesso Giovanni
Paolo II il 16 maggio 2004.
● Cosa vuol dire per noi?
● Padre nostro/Buongiorno
●
Aiutami, Signore, ad essere paziente senza chiacchiere, umile senza
finzione, gioioso senza spreco; aiutami, Signore, ad essere serio senza
tristezza, prudente senza fastidio, pronto senza vanità; aiutami, Signore, ad
essere timoroso senza sfiducia, veritiero senza doppiezza, benefico senza
arroganza, in modo che senza superbia perfezioni i miei fratelli e li aiuti con
le parole e con l'esempio. AMEN.
8
Martedì 25 Luglio 2006 Mattina
●
Siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri,
animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; non rendete male per
male, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete stati
chiamati per avere in eredità la benedizione.
(1Pt 3, 8-9)
●
Ogni giorno, o Signore della vita, starò davanti a te. A mani giunte, o
Dio della terra, starò davanti a te. Sotto il tuo cielo senza rive, in silenzio
nascosto, con il cuore umile, con le lacrime agli occhi, starò davanti a te. In
questo modo svariato, in riva al mare del lavoro, in mezzo agli uomini della
terra, starò davanti a te. Quando in questo mondo finirò il mio lavoro, o Re
dei Re, solo, in silenzio, starò davanti a te. AMEN.
● Ti domando scusa perché……
● Ti prometto che……
● Padre Nostro…
● Buonanotte…
Martedì 25 Luglio 2006 Sera
9
Ho potuto fare tutto…!
ovvero: senza nulla per sé?
► Canto…
● Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa
berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i
pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
(Matteo 6, 25-34)
►
«Mi chiamo Annalena Tonelli. Sono nata in Italia a Forlì il 2 Aprile 1943.
Lavoro in sanità da trent'anni, ma non sono medico. Sono laureata in legge in Italia.
Sono abilitata all'insegnamento della lingua inglese nelle scuole superiori in Kenya.
Ho certificati e diplomi di controllo della tubercolosi in Kenya, di Medicina Tropicale
e Comunitaria in Inghilterra, di Leprologia in Spagna. Lasciai l'Italia a gennaio del
1969. Da allora vivo a servizio dei Somali. Sono trent'anni di condivisione. Ho infatti
sempre vissuto con loro a parte piccole interruzioni in altri paesi per causa di forza
maggiore. Scelsi di essere per gli altri: i poveri, i sofferenti, gli abbandonati, i non
amati che ero una bambina e così sono stata e confido di continuare a essere fino alla
fine della mia vita. Volevo seguire solo Gesù Cristo. Null'altro mi interessava così
fortemente: LUI e i poveri in LUI. Per LUI feci una scelta di povertà radicale ... anche
se povera come un vero povero, i poveri di cui è piena ogni mia giornata, io non potrò
essere mai. Vivo a servizio senza un nome, senza la sicurezza di un ordine religioso,
senza appartenere a nessuna organizzazione, senza uno stipendio, senza versamento di
contributi volontari per quando sarò vecchia. Sono non sposata perché così scelsi nella
gioia quando ero giovane. Volevo essere tutta per DIO. Era una esigenza dell'essere
quella di non avere una famiglia mia. E così è stato per grazia di DIO. Ho amici che
aiutano me e la mia gente da più di trent'anni. Tutto ho potuto fare grazie a loro».
Inaspettatamente, e forse senza nessun preavviso o motivazioni o minacce, Annalena
è stata assassinata da uno sconosciuto il 5 ottobre 2003.
● Cosa vuol dire per noi?
● Padre nostro/Buongiorno
●
Signore e Padre dell’eterno, ti prego: non togliermi i pericoli, ma
aiutami ad affrontarli. Non calmare le mie pene, ma aiutami a superarle.
Non darmi alleati nella lotta della vita...eccetto la forza che mi proviene da
te. Non donarmi salvezza nella paura, ma pazienza per conquistare la mia
libertà. Concedimi di non essere un vigliacco usurpando la tua grazia nel
successo; ma non mi manchi la stretta della tua mano nel mio fallimento.
AMEN.
10
Mercoledì 26 Luglio 2006 Mattina
●
Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. Là salgono
insieme le tribù, le tribù del Signore secondo la legge di Israele, per lodare il
nome del Signore. Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di
Davide. Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei
amici io dirò: «Su di te sia pace!». Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. (Sal 121, 1-9)
●
Aiutami Signore, ad attendere senza stancarmi, ad ascoltare
senza annoiarmi, ad accogliere senza riserve, a donare senza imposizioni, ad
amare senza condizioni. Aiutami ad esserci quando mi cercano, a dare
quando mi chiedono, a rispondere quando mi domandano, a far posto a chi
entra, a uscire quando sono di troppo. Aiutami a vedere Te nel mio fratello,
a camminare insieme con lui e con Te: perché insieme possiamo sedere alla
mensa del Padre. AMEN.
● Ti domando scusa perché……
● Ti prometto che……
● Padre Nostro…
● Buonanotte…
Mercoledì 26 Luglio 2006 Sera
11
Ho fatto un patto…!
ovvero: senza paura…?
► Canto…
●
Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, che cosa devo fare
di buono per ottenere la vita eterna? ”. Egli rispose: “Perché mi interroghi su
ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i
comandamenti”. Ed egli chiese: “Quali? ”. Gesù rispose “ Non uccidere, non
commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e
la madre, ama il prossimo tuo come te stesso”. Il giovane gli disse: “Ho
sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora? ”. Gli disse Gesù:
“Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai
un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”. Udito questo, il giovane se ne andò
triste; poiché aveva molte ricchezze.
(Mt 19,16-22)
►
Angiolino Bonetta nasce il 18 settembre 1948 a Cigole, un paesino
della bassa bresciana, da una famiglia contadina, in un ambiente ricco di valori
di fede. Angiolino è un ragazzo aperto, ha il dono di conquistare i cuori.
Amante degli scherzi, dotato di fantasia, di allegria, è un piccolo attore nato.
Nel 1960 improvvisamente scopre di essere vittima di un sarcoma osseo. Da
quel momento Angiolino seguirà la strada dell’abbandono totale alla volontà di
Dio e di impegno quotidiano di collaborazione al servizio ”dell’amico Gesù
per la salvezza delle anime”. Il 2 maggio 1961, in occasione della amputazione
della gamba, alla suora che gli suggerisce di dare un’intenzione alla sua
sofferenza, Angolino risponde: “Sì, suora, ho già offerto tutto a Gesù per la
conversione dei peccatori! Non ho paura, Gesù mi viene sempre in aiuto!”.
Nella preghiera e nel calore dell’Eucaristia trova la forza per continuare a
sorridere, a fare del bene, a donare la gioia e la speranza nelle corsie
dell’ospedale. Confida a un amico: “Da questo momento chiederò soltanto la
grazia di farmi santo”. Il 27 Gennaio 1963, il giorno prima della sua morte,
Angiolino dice alla mamma: “Ho fatto un patto con la Madonna. Quando sarà
l’ora…verrà Lei a prendermi! Quando morirò volerò subito in Paradiso”.
● Cosa vuol dire per noi?
● Padre nostro/Buongiorno
● Mio Dio e creatore, voglio vivere ogni giorno della mia lunga o breve
esistenza su questa terra amando e rispettando la vita. Voglio vivere per
allargare gli spazi di vita, abbattendo i troppi muri di morte. Voglio vivere
pronto a pagare il prezzo per un futuro migliore in me e negli altri. Amerò
questa vita così come è, perché possa essere diversa, più ricca di quello che
oggi essa è. AMEN.
12
Giovedì 27 Luglio 2006 Mattina
●
Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa
di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla
tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo anche
davanti a te.
(Gen 24,7)
●
Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro,
perché il Signore tuo Dio cammina con voi tutti; non vi lascerà mai soli e
non ti abbandonerà.
(Dt 31,6)
●
Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso
cambiare; La forza ed il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare; E
la saggezza di conoscerne la differenza. Vivendo un giorno alla volta;
Godendo di un momento alla volta; Accettando le avversità come la via alla
pace; Prendendo, come Egli stesso ha fatto, questo mondo di peccati com'è, e
non come lo vorrei io; Fidandomi che Egli farà tutto giusto se mi arrendo
alla Sua volontà; Che io sia ragionevolmente felice in questa vita e
supremamente felice con Lui per sempre nella prossima.
AMEN.
● Ti domando scusa perché……
● Ti prometto che……
● Padre Nostro…
● Buonanotte…
Giovedì 27 Luglio 2006 Sera
13
Occhi spalancati…!
ovvero: insieme agli altri…?
► Canto…
●
Così dice il Signore: “Egli è come un albero piantato lungo l’acqua,
verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue
foglie rimangono verdi; nell’anno della siccità non intristisce, non smette di
produrre i suoi frutti”.
(Ger 17, 5-8)
►
Alberto Marvelli nasce a Ferrara il 21 marzo 1918 e si trasferisce a
Rimini all’età di 12 anni. Vive la sua vita di ragazzo nella maniera più
normale, dividendosi tra le amicizie, la scuola e lo sport che pratica
attivamente. Diventa ingegnere, ma lo scoppio della guerra fa maturare in lui
quell’attrazione verso Dio e l’amore per il prossimo che caratterizzeranno i
suoi giovani anni. Nella Rimini torturata dalla guerra divenne un personaggio
di grande profilo umano e spirituale, rischiando la vita nel rincorrere i suoi
intenti di assistenza ai feriti, ai poveri, agli abbandonati, a tutti coloro che ne
avessero bisogno. All’Università matura la sua formazione culturale e
spirituale nelle associazioni cattoliche. Sceglie come modello Piergiorgio
Frassati. Conseguita la laurea in ingegneria meccanica, il 30 giugno 1941 deve
partire militare. L’Italia è in guerra; una guerra che Alberto condanna con
forza: “scenda presto la pace con giustizia per tutti i popoli, la guerra sparisca
sempre dal mondo”. Congedato, perché ha altri tre fratelli al fronte, lavora per
un breve periodo alla FIAT di Torino. In questo panorama sconvolto lo
vediamo guidare i soccorsi, raccattando poche cose utili agli sfollati, che
provvede a radunare a San Marino. La sera del 5 ottobre 1946 si reca in
bicicletta a tenere un comizio elettorale; anche lui è candidato per l’elezione
della prima amministrazione comunale. Alle 20,30 un camion militare lo
investe. Morirà, a soli 28 anni, poche ore dopo.
● Cosa vuol dire per noi?
● Padre nostro/Buongiorno
●
Signore, donaci occhi capaci di piangere con chi piange, e di ridere
con chi ride; donaci una bocca che sappia indirizzare una parola a chi è
stanco; donaci mano ferma che sostenga chi ha ginocchia vacillanti; donaci
orecchi attenti per sentire le voci che salgono dalle nostre città. Rendici
uomini e donne esperti di umanità, solidali con tutti, capaci di dire “non ti
lascio solo” a chi ci vive accanto. AMEN.
14
Venerdi 28 Luglio 2006 Mattina
●
Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di
nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse
Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura.
Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva
passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse:
«Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». In fretta
scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E'
andato ad alloggiare da un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al
Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho
frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto».Gesù gli rispose: «Oggi la
salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il
Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
(Lc 19, 1-9)
●
Signore, davanti a me c'è una candela. Essa brucia inquieta, una
volta con una piccola, una volta con una grande fiamma. Signore, anch'io
sono a volte inquieto. Lasciami trovare la calma interiore. Essa mi offre luce
e calore. Signore, lasciami diventare una luce per il mondo. La candela si
riduce, si consuma nel suo proprio compito. Signore, spesso cerco soltanto il
mio vantaggio. Lasciami diventare un servitore per gli altri. Con questa
candela Si possono accendere altre candele. Signore, lasciami diventare un
esempio per gli altri. AMEN.
● Ti domando scusa perché……
● Ti prometto che……
● Padre Nostro…
● Buonanotte…
Venerdi 28 Luglio 2006 Sera
15
Uno strumento di pace…!
ovvero: fino alla fine…?
► Canto…
● Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno
gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In
verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai
l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua
elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
(Mt 6,1- 6)
►
Il 9 luglio 1989, uno sconosciuto somalo spara un colpo al cuore di
monsignor Salvatore Colombo, francescano, vescovo di Mogadiscio che, in
poche ore, muore. Dopo quasi 17 anni le domande circa l’omicidio rimangono
ancora in sospeso; l’assassino rimase comunque sconosciuto, ma i mandanti
non furono tali. Monsignor Salvatore Colombo era l’emblema di una nuova
presenza cristiana in Somalia, un Paese al 99 per cento musulmano, e di una
Chiesa che aveva scelto di farsi conoscere per le opere caritative. Ha saputo
intrattenere rapporti improntati alla sincerità e al rispetto sia con le autorità
somale, sia con la gente comune. Certamente il suo stile disinteressato può
aver dato fastidio ai tanti che approfittavano per guadagnare sugli aiuti
provenienti dall’estero, ma mons. Colombo aveva dalla sua parte migliaia di
somali, quasi tutti musulmani, che avevano beneficiato del suo aiuto. La sua fu
una testimonianza cristiana lucida e coraggiosa che ebbe la sua fatale (e
prevista) conclusione: il martirio. «Hanno perseguitato me, perseguiteranno
anche voi…»: le parole di Gesù sono chiarissime, non è possibile sbagliarsi. La
fedeltà a Cristo e al suo vangelo si paga sempre; a volte con la vita.
● Cosa vuol dire per noi?
● Padre nostro/Buongiorno
●
O Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace: dove è odio, che io
porti l’amore; dove è offesa, che io porti il perdono; dove è discordia, che io
porti l’unione; dove è dubbio, che io porti la fede; dove è disperazione, che io
porti la speranza; dove sono tenebre, che io porti la luce; dove è tristezza, che
io porti la gioia. O Signore, fa’che io non cerchi tanto di essere consolato,
quanto di consolare; di essere compreso, quanto di comprendere; di essere
amato, quanto di amare. Perché è dando che si riceve, è perdonando che si è
perdonati, è morendo che si risuscita alla vita eterna. AMEN.
16
Sabato 29 Luglio 2006 Mattina
Per la nostra Eucaristia
XVI Domenica del Tempo Ordinario (B)
DAL LIBRO DEL PROFETA GEREMIA
(GER 23, 1-6)
«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio
pascolo». Oracolo del Signore. Perciò dice il Signore, Dio di Israele, contro i
pastori che devono pascere il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore,
le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e
della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore. Radunerò io stesso il
resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò
tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò
sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più
temere né sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una». Oracolo del
Signore. «Ecco, verranno giorni dice il Signore nei quali susciterò a Davide
un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il
diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele
starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con cui lo chiameranno:
Signore-nostra-giustizia».
PAROLA DI DIO.
DALLA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AGLI EFESINI
(EF 2, 13-18)
Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete
diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui
che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era
frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge
fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo
nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto
perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano
vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un
solo Spirito.
PAROLA DI DIO.
DAL VANGELO SECONDO MARCO
(MC 6, 30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono
tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in
disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». Era infatti molta la folla
che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. Allora
partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. Molti però li videro
partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li
precedettero. Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché
erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
PAROLA DEL SIGNORE.
appuntiappuntiappuntiappuntiappunti
Signore Gesù,
quante volte abbiamo bisogno di un «obbligo»
per fare il bene
e quante volte lo facciamo
per sentirci dire «grazie».
Troppo spesso le occupazioni
di ogni giorno sembrano esaurire
le nostre possibilità,
troppo spesso pretendiamo,
giudichiamo, deleghiamo...
Fa’ che percepiamo sempre più
cosa Tu stai facendo per noi
senza che noi ce ne accorgiamo,
fa’ che camminando dietro a Te
impariamo a rompere il guscio
dei nostri calcoli ben programmati
e a lasciarci contagiare da un amore fresco,
solidale e appassionato.
AMEN.
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