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PITTURA PALEOLITICA
Arte paleolitica
Le pitture nelle caverne sono le prime testimonianze d'arte ritrovate e conservate fino ai
nostri giorni, e risalgono al Paleolitico, quando l'uomo, ancora nomade, viveva di caccia e si
rifugiava nelle grotte, un periodo che termina con la scoperta dell'agricoltura, circa nel 6000
a.C. Sono le famose pitture rupestri. L’uomo che le ha dipinte non era un “artista” come il
pittore moderno, ma piuttosto uno stregone. I suoi dipinti (realizzati con le mani o con
strumenti rudimentali come le piume d’uccello, legni e colori di origine vegetale e animale)
non rappresentano le bellezze della Terra, ma servono per officiare dei rituali magici, ad
esempio propiziare il buon esito della caccia per tutta la sua comunità. Infatti, non vengono
eseguite nelle pareti esterne e più visibili delle grotte, ma nascoste nei punti più oscuri e
inaccessibili dove, probabilmente, si svolgevano i rituali a cui partecipavano solo gli adepti.
STATUINE DELLE VENERI
La venere di Willendorf, anche nota come donna di Willendorf è una statuetta di 11 cm
d'altezza raffigurante una donna, scolpita in pietra calcarea oolitica non originaria della
zona
di
rinvenimento,
ed
è
dipinta
con ocra
rossa.
Rappresenta
un
fisico
femminile steatopigo. Si tratta di una delle più famose statuette paleolitiche, dette veneri
paleolitiche, avendo metaforicamente retrodatato la divinità, la Venere mitologica, di molti
millenni; si trova attualmente al Naturhistorisches Museum di Vienna. La statuetta fu
rinvenuta
nel 1908 dall'archeologo Josef
Szombathy,
in
un sito
archeologico risalente
al paleolitico, presso Willendorf, inAustria.
Intorno al 1990, dopo un'accurata analisi della stratigrafia del luogo, e dopo precedenti
datazioni che la ponevano inizialmente al 10.000 a.C. poi fino al 32.000 a.C. , fu stimato che la
statuetta sia stata realizzata da 25.000 a 26.000 anni fa. Non si sa ancora nulla di preciso della
sua origine, del modo in cui è stata scolpita, o del suo significato culturale.
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