Regno di Dio non è un territorio ma un nuovo ordine delle cose “Il Regno di Dio che Cristo annuncia non è liberazione da questo o da quel male, dalla oppressione politica dei romani, dalle difficoltà economiche del popolo o solamente dal peccato. Il regno di Dio non può essere ridotto a questo o quell’aspetto: esso include tutto, mondo, uomo e società; la totalità della realtà deve essere trasformata da Dio. Quindi la frasi di Cristo: “Il regno di Dio non viene con segni manifesti. Né si potrà dire: - Eccolo qui! – ovvero: -Eccolo là! – poiché ecco, il regno di Dio è già in mezzo a voi” (Lc 17,21). Questa difficile espressione “il regno di Dio è in mezzo a voi” significa, secondo la più recente esegesi: “Il nuovo ordine introdotto da Dio è a vostra disposizione. Non domandate quando sarà costituito nel futuro. Non correte per questo di qua o di là, come se il regno di Dio fosse legato a qualche luogo. Piuttosto decidetevi e impegnatevi per esso. Dio vuol essere vostro Signore. Apriteli alla sua volontà. Dio vi attende ora in modo speciale. Preparatevi e accettate quest’ultima offerta di Dio”. Regno di Dio, come si vede, implica dinamismo, designa un avvenimento ed esprime l’intervento di Dio già iniziato, ma non ancora totalmente compiuto. Perciò Cristo, nel predicare e render presente il Regno, ci insegna a pregare: “venga il tuo regno” (Lc 11,2; Mt 6,10). L’annuncio del regno si realizza in due tempi, nel presente e nel futuro: il tempo del mondo peccatore sarà passato (Mt 19,28; Lc 17,26-30), le sofferenze scompariranno (Mt 11,5), non ci sarà più pianto (Mc 2,19), la morte sarà vinta (Lc 20,36) e i morti risusciteranno (Lc 11,5). I fondamenti del vecchio ordine saranno scossi: “gli ultimi saranno i primi” )Mc 10,31), i piccoli saranno grandi (Mt 18,4), gli umili saranno maestri (Mt 5,5), i malati saranno guariti, i sordi udiranno (Mt 11,5) e gli oppressi saranno liberati (Lc 4,18). La situazione dell’uomo dinanzi a Dio sarà totalmente trasfigurata, perché i peccatori saranno perdonati (Mt 6,14) e la gloria sarà restituita agli uomini (la veste celeste degli angeli) (Mc 12,25), gli eletti dispersi saranno riuniti (Lc 13,29) e i figli di Dio si incontreranno nella casa paterna (Lc 15,19), dove ogni fame e ogni sete saranno saziate e traboccherà il riso allegro del tempo della liberazione (Lc 6,21). Regno di Dio non è solo spirituale. DA tutto ciò un dato risulta chiaro: regno di Dio, contrariamente a ciò che molti cristiani pensano, non significa qualcosa di puramente spirituale o fuori di questo mondo. E’ la totalità di questo mondo materiale, spirituale e umano, ora introdotto nell’ordine di Dio. Se non fosse così, come avrebbe potuto Cristo entusiasmare le masse? Alcuni testi antichi conservano ancora questo tono originale: “In verità vi dico: non berrò più del frutto della vite fino a quel giorno, quando lo berrò nuovo nel regno di Dio” (Mc 14,25). Altre volte egli promette a chi abbandona tutto per amore del regno in centuplo in case e campi (Mc 10,30). Ai discepoli dice: “E io dispongo in vostro favore del regno… affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele” (Lc 22,29-30; cfr. Mt 19,28). L’irruzione di questo nuovo ordine è imminente: “Non passerà questa generazione che tutte queste cose saranno accadute” (Mc 13,30). A volte egli concretizza ancor più e afferma: “In verità vi dico che ci sono qui alcuni fra i presenti che non gusteranno la morte, fino a che non avranno visto il regno di Dio venuto con potenza” (Mc 9,1). Ai discepoli assicura: “In verità vi dico: non avrete esaurito le città d’Israele prima che venga il Figlio dell’uomo” (Mt 10,23). Cristo ha coscienza che con lui ha già avuto inizio la fine di questo vecchio mondo. Egli stesso già appartiene al regno. La partecipazione al nuovo ordine è condizionata dall’adesione alla persona e al messaggio di Gesù. Una simile predicazione si situa visibilmente dentro l’atmosfera apocalittica (attesa della fine del mondo), tipica del tempo del Nuovo Testamento. Anche Gesù, come uomo del suo tempo, respira questa atmosfera, ma se ne distingue profondamente”. (Leonardo Boff, Gesù Cristo liberatore, Cittadella Editrice, Assisi 1990, pp. 57-59). Il Regno di Dio è simile a un padre che… “(Gesù) disse ancora: Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: “Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta”. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci, ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: “Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni”. Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze: chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: “E’ tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. (Lc 15,11-32). Indice delle similitudini/parabole sinottiche L’elenco qui sotto permette a colpo d’occhio una visione sinottica del patrimonio di similitudini e parabole contenuto nei primi tre Vangeli: - a livello di tradizione triplice (Matteo e Luca che si basano sulle medesimi fonti di Marco, oppure sullo stesso Marco); - a livello di tradizione duplice (la fonte Q, sconosciuta a Marco, di cui si servono, però, Matteo e Luca); - le similitudini/parabole che fanno parte delle tradizioni proprie di Matteo o di Luca. Oltre a sottolineare la ricchezza delle similitudini/parabole del Nuovo Testamento, lo schema facilita così anche ricerche o analisi sull’immagine del “Regno” e sul “Volto di Dio”, così come vengono presentati da Gesù e dalle prime Comunità. Inoltre è un buon schema per chi vuole approfondire spiritualmente con la meditazione la ricchezza della Parola per crescere nella realtà della fede. Similitudini/parabole Il seminatore L’agricoltore paziente Il chicco di senape I vignaioli malvagi Il fico germogliante La vigilanza Marco 4,3-8 4,26-29 4,30-32 12,1-11 13,28s 13,33-37 Matteo 13,3-8 Luca 8,5-8 13,31s 21,33-44 24,32s 13,38s 20,9-18 21,29-31 12,35-38 La via verso il giudice Il ritorno dello spirito immondo I fanciulli che giocano La zizzania tra il grano Il lievito Il tesoro La perla La rete da pesca La pecora smarrita Il servo infido Il padre generoso I due figli La grande cena L’ospite senza l’abito da nozze Il ladro notturno Il servo a cui è stato affidato il controllo Le dieci vergini I talenti affidati Il giudizio universale I due debitori Il samaritano misericordioso L’amico chiamato nottetempo Il ricco stolto Il fico infruttuoso La porta chiusa I posti nel banchetto La costruzione della torre e il re in guerra La dramma perduta L’amore del padre (il figlio prodigo) Il fattore infedele Il ricco epulone e il povero Lazzaro La ricompensa del servo Il giudice iniquo Il fariseo e il pubblicano 5,25s 12,43-45 11,16-19 12,24-30 13,33 13,44 13,45s 13,47s 18,12-14 18,23-35 20,1-16 21,28-32 22,1-10 22,11,12 24,43s 24,45-51 25,1-13 25,14-31 25,31-46 12,58 11,24-26 7,31-35 13,20s 15,4-7 14,16-24 12,39s 12,42-46 19.12-27 7,41-43 10,30-37 11,5-8 12,16-21 13,6-9 12,24-30 14,7-11 14,28-32 15,8-10 15,11-32 16,1-8 16,19-31 17,7-10 18,1-8 18,9-14