Corso di Storia moderna da 12 CFU — Scritti degli appelli di ottobre
2014
1. D. (TARS, ragioniere, frequentante)
(I scritto) Storia moderna, una materia che, a sentir dire chi non la conosce, è un insieme di date
ed eventi storici più o meno rilevanti … Basta dire a chiunque che vai a fare un corso di storia
moderna e subito ti danno del pazzo. Ti da del pazzo chi non ha la minima idea di cosa sia questa
materia; dopo questo corso mi sono reso conto di quanto male è insegnata la storia negli istituti
superiori.
(II scritto) Dicendo ai propri cari di dover affrontare un esame di storia moderna … la prima
preoccupazione sono le date e gli avvenimenti “importanti”! La seconda è capire se un esame del
genere può servire o meno per la crescita e l’apprendimento d’uno studente universitario. Queste
iniziali preoccupazioni … fanno capire quanto poco si studia o si è studiata la storia. Affermo
spesso, dopo aver seguito il corso, che se tutti studiassero la storia per quello che veramente è,
una scienza sociale che riunisce più discipline, il mondo sarebbe un posto migliore.
2. E.
Sono sempre stata interessata alla storia, ma l’idea di poterla concepire in modo differente da
come ho sempre fatto mi ha fatta riflettere molto. Se la storia è quella disciplina che scompone il
presente nei suoi diversi piani temporali e analizza gli eventi nella loro temporalità (e non studia,
come invece ho sempre creduto di sapere, il passato, in quanto il passato non esiste) allora
comprendo perfettamente perché mi ha sempre tanto affascinata.
3. F.
Quando si pensa ad una lezione di storia moderna giungono subito alla mente precisi episodi
storici come la scoperta dell’America, Carlo V e il Sacro romano impero, la Riforma luterana …
Ci si aspetta di prendere in considerazione una serie di eventi riferiti a un arco temporale ben
preciso. Ma con gran sollievo posso dire di essermi trovata di fronte ad un nuovo metodo di
affrontare la storia.
4. L.
Volendo essere completamente sincera, dovrei ammettere di aver varcato la soglia dell’aula di
San Trovaso quasi unicamente per motivi di piano di studio. Sono iscritta infatti a Lettere
moderne e fin dalle medie mi sono avvicinata alla storia quasi unicamente per dovere, ritrovando
invece la mia principale passione nell’arte e nella letteratura. Mi sono invece scoperta
piacevolmente spaesata durante la prima lezione, sentendo intrecciarsi leggi biogenetiche
fondamentali, Scudi d’Achille e De Martino. L’incomprensione però è presto svanita,
trasformandosi invece in sincero interesse per un corso che non si concludeva nell’ora e mezza
giornaliera, ma continuava in pensieri e ragionamenti che finivano per tormentare chiunque fosse
disposto a parlare con me di umanesimo, costituzioni e crisi della storia. Mi è rimasto
particolarmente impresso quest’ultimo concetto, inteso come svalutazione attuale della storia …
Di qui la necessità di una storia “sempre contemporanea”, perché non ci si debba più sentir
domandare “Ah, la storia! E a cosa ti serve?”
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5. L.
Alle prime lezioni di storia moderna … mi sentivo estraniata, le mie certezze sulla concezione
della storia e del tempo venivano capovolte di lezione in lezione, quindi tutto ciò che avevo
appreso durante la mia carriera scolastica veniva stravolto. Ho compreso l’esistenza di un
problema all’interno della società, ovvero il fatto che viaggiamo su un treno come se non ci fosse
un guidatore …
6. G.
Quando ho iniziato a frequentare questo corso non mi sarei mai aspettato di trovare così tanti
spunti di riflessione quanti ne ho trovati a fine corso. Una delle questioni che più mi ha colpito e,
senza ingrandire oltre il reale la cosa, ha impegnato gran parte dei miei pensieri quotidiani, è stata
la frase, pronunciata dal docente, “Siamo tutti ebrei”. In altri ambiti avevo già avuto modo di
riflettere su una questione collegata e molto discussa, riguardante le presunte radici cristiane
d’Europa.
7. V.
[Scritto della I parte] Inizialmente non capivo. Mi sono sforzata, cercando di attuare dei processi
mentali che prevedevano la rimozione parziale di alcune nozioni e postulati che per oltre
vent’anni hanno caratterizzato il mio percorso scolastico. Ma stavo sbagliando, poiché più
tentavo di azzerare il modello storico conosciuto, più andavo alla deriva. Poi, ho compreso. In
che modo? Non dovevo azzerare nulla, dovevo cambiare prospettiva, come in un puzzle. Avevo
davanti le tessere, che, apparentemente, erano incastonate in modo corretto, che a mio dire
funzionavano. Però a volte la mela di Newton ci cade in testa quando meno ce l’aspettiamo; così
ho capito che i miei pezzi del puzzle fino ad ora non erano incastrati in modo corretto … Infine il
testo L’eterocronia creatrice ha delineato in me la consapevolezza della figura dell’essere più esposto
all’ambiente e ai cambiamenti, colui che può diventare la soluzione pur essendo egli stesso il
problema: l’uomo.
[Scritto della II parte] Non è stato semplice completare questo percorso perché se, inizialmente,
ero mossa dalla curiosità verso una disciplina che pensavo di conoscere, ora ho la mente satura di
nuove informazioni da gestire e da comprendere, lasciando andare, non senza timore, ciò che ho
sempre dato per giusto e intoccabile: il concetto di Storia. Quando sei permeato da un credo e poi
quello stesso credo viene confutato, suppongo si viva una sensazione di perdita profonda. Nel
mio caso, invece, inizialmente mi sentivo smarrita, perché la mia storia lineare e così
unidirezionalmente costruita era crollata dopo aver seguito la prima parte, teorica, di questo
corso; e infine, ad ammazzare definitivamente il mio credo, ci riuscì Mario Liverani, verso il quale
ben presto mi sono ritrovata a pensare di avere un debito … devo ammettere che, alla fine della
seconda parte, applicativa … per usare un termine che Joyce aveva definito ormai un secolo fa,
posso affermare di aver vissuto in pieno un’epifania e tutti quei dettagli rivoluzionari formulati a
lezione, o letti in De Martino qua e là, ora hanno acquistato senso.
8. C.
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Come prima cosa, vorrei sottolineare come la matrice portante di questo corso sia lo stupore;
tutto sembra impostato per rovesciare ogni nostra credenza. Il professore ci ha fatto notare come
la storia non è quello che pensavamo, mentre il libro di Ginzburg ha messo in luce un’idea del
sabba per me nuova. Insomma, dopo un primo smarrimento dovuto al rapido e inaspettato
“cambiamento di rotta” , ci si ritrova a fare i conti con idee nuove e illuminanti. Sebbene il libro
da me scelto e le lezioni trattino argomenti ben diversi, il mio stupore nei loro confronti non è
l’unica cosa che li accomuna; nella lettura di Storia notturna si nota subito come Ginzburg, nella
sua esposizione, non lavori su una sequenza storica, ma su piani temporali diversi che ripesca,
mischia e incastra in base ai suoi bisogni. Ecco che, nel frattempo, il professore ci espone il
concetto di molteplicità del tempo storico, ovvero che la storia è un insieme stratificato di tempi
diversi con durante diverse, che s’intersecano fra loro: ogni essere ha il suo tempo perché il
tempo è un predicato dell’essere …
Ora, esposta la materia studiata per questo esame, mi rendo conto che forse, all’apparenza,
sembra che tutto ciò non sia nulla più che una serie di idee prefabbricate dal professore che io,
come studente, ho imparato per poter rispondere correttamente all’esame, ma non è così. Ciò che
davvero mi ha colpita e ha dato un senso all’importanza della storia è stato rendermi conto che
quest’ultima è davvero maestra di vita e che può aiutarci nell’affrontare i nostri problemi attuali,
ma non perché, come pensavano gli antichi, “la storia si ripete”, bensì perché in essa possiamo
trovare le riposte, a condizione di sapere quali sono le domande. Io che, da piccola, nutrivo un
grande amore per questa materia, nato grazie a mia nonna, che mi raccontava le storie e i miti
degli antichi Greci per farmi addormentare, avevo da tempo perso questo interesse e questa
passione: era per me divenuta, appunto, lingua morta. Oggi, grazie a questa nuova prospettiva e
alla libertà concessami dal professore nella scelta del libro e, di conseguenza, della materia
d’esame, riscopro una passione che avevo da tempo perduto: una storia capace di rispondere alle
esigenze, non più un mondo lontano che mi avevano insegnato a guardare con rispetto senza
saper perché. Insomma, penso che quello che mi è rimasto da questo corso sia un nuovo modo
di vedere e affrontare la storia - come se mi avessero cambiato occhiali - molto più lucido,
consapevole e appassionato.
9. S.
Il fascino per lo splendore rinascimentale è ciò che mi ha spinto a frequentare, tra gli
insegnamenti proposti, Storia moderna, ed è anche ciò che mi ha portato a scegliere il testo che ho
letto [i. e. Goldthwaite]. Frequentando le lezioni la concezione di storia che ho sviluppato nei miei
anni scolastici precedenti è stata completamente cambiata. Ciò si è rivelato utile per la mia
crescita personale e mi ha portato a rivedere le conoscenze acquisite fino ad oggi e ad affrontare
in modo più critico i testi letti in questo periodo. Ho capito che la storia è una storia umana, è
una storia sociale che, come la scienza, nasce dalla necessità di cercare una risposta alla
contemporaneità nel passato, soprattutto vista la crisi in cui verte la nostra società, una crisi
economica e di valori, che ci fa vivere nel disorientamento.
10. E.
Quando ho deciso di seguire il corso di Storia moderna credevo che avrei sentito raccontare gli
eventi storico-politici, bellici, riguardanti l’arco cronologico tradizionalmente inserito in questa
classificazione, come è stato per tutti i corsi di storia che avevo frequentato fino a quel momento.
Sono rimasta molto colpita quando, alle prime lezioni, mi è stato detto che la storia è lingua
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morta, che il passato non esiste, che tutta la storia è storia contemporanea, che la storia sta
conoscendo una crisi profonda e che, per risolverla, bisogna ripartire dall’uomo e da tutte le
discipline per l’uomo, soprattutto le scienze, tanto che la prima impressione che ho avuto è stata
quella di seguire un corso di generica o di biologia, ma non certo di storia moderna.
Proseguendo nella frequentazione del corso tutte quelle informazioni, che a prima vista mi
sembravano inutili e senza senso, hanno cominciato ad essermi sempre più chiare e a farmi
guardare la storia, che ho sempre considerato una disciplina puramente nozionistica ed
evenemenziale, sotto una prospettiva completamente diversa e a tratti illuminante. A volte, nel
corso dei miei studi, ammetto di aver pensato alla storia come a una materia non così
fondamentale per vivere ma, dopo aver frequentato questo corso, ho capito davvero quale sia il
senso di questa disciplina e per quale motivo essa sia ancora fondamentale ai nostri giorni, anche
se spesso pensiamo che non lo sia.
11. H.
La tematica che più mi ha colpita in questo corso, e nei libri che ho studiato, fa riferimento alla
parola “storia”. Per molti anni abbiamo studiato a scuola “la storia” e per questo pensavo di
essere abbastanza preparata al riguardo; invece, partecipando a questo corso, mi sono resa conto
che potevo conoscere le vicende di alcuni fatti accaduti anni prima della mia nascita, ma che in
realtà io conoscevo quel qualcosa perché qualcuno me l’aveva raccontato in tale maniera.
Già l’inizio de La storia lingua morta mi ha fatto molto riflettere, in quanto ha posto una
domanda all’apparenza banale: “Che cos’è la storia?” Ho continuato a leggere, pensando di
trovarmi davanti la solita definizione: “la storia è quella disciplina che racconta del passato”, per
esempio, ma da lì in poi è stata tutta una sorpresa: “Il passato, per definizione, non esiste. La
storia non può essere considerata una scienza in quanto è priva di oggetto”. Sembrava quasi
assurdo un testo universitario di storia che parlava in termini così filosofici e concreti allo stesso
tempo, senza definizioni e ordini cronologici, solo ragionamenti che ti aprivano la mente e ti
dissetavano di sapere. Da lì ho continuato la mia lettura, non perché dovevo dare un esame, ma
perché m’incuriosiva. Ciò che dovrebbe fare qualsiasi testo.
12. N.
Il corso di Storia moderna … mi ha posto di fronte, a livello personale, a una visione e un
concetto di storia ben diverso rispetto a quello assimilato durante gli anni di liceo. Abituato
com’ero a muovermi nella materia tra sfilze di date da ricordare, guerre e trattati di pace, rivolte
popolari … il rivolgere l’attenzione verso un tipo di storia utile e funzionale ha cambiato
profondamente il mio punto di vista. Semplice e gigantesca la domanda posta e ripetuta dall’inizio
alla fine del corso, ovvero: “Qual è il ruolo della storia oggi?” Apre un campo di discussione che
uno studente come me, per il tempo dato, può appena cercar di scalfire per poterne intuire
l’entità. In modo particolare, provenendo da un liceo d’arte, mi ha colpito il paragone mosso
citando uno scritto del celebre scultore Arturo Martini … L’immediato collegamento tra scultura
e storia, fornito dal docente, espone a mio avviso molto chiaramente ciò che vuol essere il
nocciolo dell’intero corso: questa metaforica morte denuncia lo stato in cui versa al giorno d’oggi
la disciplina storia e, più in generale, le cosiddette “scienze dell’uomo”. Quel che avverto, o
meglio, quello che mi è stato facilitato d’avvertire, è un distacco fin troppo “oggettuale” dalla
disciplina, come se ormai fosse relegata a un oscuro limbo di manuali scolastici riassuntivi,
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malinconiche targhette commemorative, grandi ricorrenze puntualmente ricordate da media e
giornali, tra una pubblicità e l’altra.
13. E.
La finalità di queste innovazioni ci è stata presentata come il raggiungimento di un “moderno
umanesimo civile e laico”, come dimensione che metta al centro l’uomo, al di là di etnia, religione
eccetera, e che ponga alla base una “umanità” accettata in quanto “residuo logico”, di fronte alla
quale ogni essere umano riconosca nell’altro il proprio simile. Tale principio personalmente mi ha
appassionata, riportandomi alla mente la “Dichiarazione degli obblighi verso l’essere umano” di
Simone Weil, forse assimilabile, in quanto la filosofa cerca a sua volta di individuare un substrato
comune a tutti gli uomini (la Weil individua tale base comune nei bisogni dell’uomo).
Mi è stato chiarito durante questo corso come l’umanità necessiti di un riconoscimento. Engels
scrive che Marx ci ha insegnato che l’economia è alla base della storia in quanto ogni uomo ha
bisogno di nutrirsi, vestirsi e avere un tetto sopra la testa. Il filosofo De Martino, tuttavia, dichiara
che, prima di tutto, esso necessita di sapere che è un uomo, e di volerlo essere. Tale asserzione mi
colpisce, perché trova un riscontro concreto nella mia intimità. Spiegando meglio la metafora,
utilizzata all’inizio del tema, continuare a studiare la storia come un susseguirsi di avvenimenti, e
non nei piani in cui essi si relazionano, non permette all’uomo di capire il presente né,
ovviamente, di migliorare il futuro.
Corso di Storia moderna da 6/12 CFU — Scritti dell’appello del gennaio
2015
14. C. (6 CFU)
Il fascino per l’epoca rinascimentale mi ha portato a frequentare il corso di storia moderna,
anche se per me è stato disorientante, in quanto l’idea che precedentemente avevo di “storia” è
stata modificata. Ho appreso che la storia è umana e sociale e nasce dall’esigenza di cercare una
risposta alle domande della contemporaneità nel passato. Ciò mi ha portato a riflettere sulla crisi
in cui si ritrova la nostra società …
15. S. 12 CFU)
Grazie a questo corso ho cambiato la mia concezione di storia, rendendomi conto di quanto ciò
che studiamo abbia una valenza notevole per capire i fatti dei nostri giorni, grazie a una
scomposizione del presente.
16. Mail di N. G., ingegnere quarantenne iscritto a Filosofia, frequentante.
Prima di salutarla desidero congratularmi per le sue splendide lezioni: gli argomenti da lei trattati mi sono
sembrati straordinariamente interessanti, e (prendendo in prestito un termine da lei stesso utilizzato) in
perfetta “concordanza di fase” con le dinamiche sociali che stiamo vivendo oggi. Non vorrei esagerare,
eppure devo riconoscere che l'incontro con il suo esame rappresenta per me lo spartiacque tra un prima e
un dopo. I processi storici sono estremamente complessi, e forse lo saranno sempre di più in futuro, se è
vero che l’ambiente sociale continua ad aumentare in complessità. Eppure nel corso delle sue lezioni ho
avuto la sensazione netta che è possibile decifrarne molta di questa complessità e che sarà possibile farlo
anche in futuro, se si usano bene gli strumenti della ragione e si adotta senza esitazioni un approccio
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scientifico multidisciplinare. Questa è la sensazione viva, e forte, che ora porto in serbo: devo dire che è
una gran bella sensazione. Ancora complimenti, grazie e buon lavoro
Corso di Storia moderna da 12 CFU — Appello del 30 ottobre 2015
17. E.
La materia affrontata nel corso mi ha affascinata sin da subito, ponendomi di fronte ad un punto
di vista completamente nuovo, in cui la storia viene concepita non tanto come disciplina quanto
come “dimensione”.
18. M.
Solo alla fine del corso ho capito realmente la “stranezza” dei discorsi affrontati durante le
lezioni. All’inizio non mi sentivo all’altezza di ragionamenti così profondi, pensavo mi
mancassero delle conoscenze di base e non capivo nemmeno perché si parlasse di fisica, geologia,
linguistica, genetica, all’interno di un corso di storia moderna. Dopo la lettura illuminante di Armi,
acciaio e malattie mi sono resa conto che è come se finora avessi mangiato solo merendine che, per
quanto buone, non mi stanno saziando. Ho ancora troppa fame di storia.
19. A. S.
Ammetto come inizialmente la mia indole fosse indirizzata alla frequentazione del corso di storia
contemporanea, perché fin dai primi anni di scuola avevo percepito questa materia lontana
appunto dalla contemporaneità e di conseguenza difficilmente riflettibile nella mia realtà presente.
Al contrario, la lettura di questo testo [Diamond], affiancata alla frequentazione del corso di storia
moderna, mi hanno permesso di dare luce al disordine storico creatosi nella mia mene fino ad
ora, spalancando una finestra che affaccia in una realtà che comincia alle radici dell’umanità e mi
permette di darmi risposte che mi conducono fino al presente.
Corso di Storia moderna da 12 CFU — Appello dell’8 gennaio 2016
20. A.
Il corso di Storia moderna … è stato particolarmente interessante. Mi ha profondamente colpito il
modo in cui sia riuscito a mescolare la storia alla filosofia. Personalmente ritengo che queste due
materie dovrebbero essere considerate con maggior attenzione, data la loro importanza. Viviamo
in un mondo in cui i giovani non provano interesse per le discipline umanistiche. Io credo che
non esista materia più importante della storia. La storia è uno strumento di comunicazione
importantissimo e se viene utilizzato con cognizione di causa porta addirittura dei benefici … Ho
ammirato molto la passione del professore rispetto al lavoro che fa, il modo in cui ha spiegato i
diversi argomenti in classe, argomenti che ho trovato impegnativi perché mai studiati in
precedenza, ma anche curiosi. A mio parere la storia e la filosofia dovrebbero sempre
accompagnarci nell’arco della nostra vita, in maniera tale che il nostro bagaglio culturale sia
sempre più ricco … Nulla è più importante dell’eredità che lasciamo; sono molto sicuro che la
storia sarà una parte importante della mia vita e la porterò sempre nel cuore.
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