“Il Concerto”
Concerto dell’11 dicembre 2005 – Abbazia di Rosazzo
Programma
Gerg Frederich Haendel Concerto Grosso op. 6 n. 10
per 2 violini, violoncello, archi e cembalo
violino, Guglielmo De Stasio, Andrea Zanchetta
violoncello, Nazzareno Balduin
- ouverture – allegro
- aria: lentamente
- allegro
- allegro
- allegro moderato
Antonio Vivaldi Concerto per fagotto, archi e cembalo RV. 484
- fagotto, Andrea Bressan
- allegro poco
- largo ma non troppo
- allegro
Johann Sebastian Bach Concerto per 2 violini, archi e cembalo BWV. 1043
violino, Guglielmo De Stasio, Andrea Zanchetta
- vivace
- largo ma non troppo
- allegro


Arcangelo Corelli Concerto Grosso op. 6 n. 4
per 2 violini, violoncello, archi e cembalo
violino, Guglielmo De Stasio, Andrea Zanchetta
violoncello, Nazzareno Balduin
- adagio - allegro
- andante
- minuetto: allegro
- allegro
Antonio Vivaldi
Concerto per fagotto, archi e cembalo
“la notte”
fagotto, Andrea Bressan
- largo – presto “i fantasmi”
- andante molto “il sonno”
- allegro “sorge l’aurora”
Antonio Vivaldi Concerto per violino, archi e cembalo
“fatto per la Solennità della lingua di Sant’Antonio”
violino, Sebastiano Maria Vianello
- allegro
- andante
-
allegro
Ensemble de “I Virtuosi di Aquileia”
Violini : Guglielmo De Stasio, Andrea Zanchetta,
Sebastiano Maria Vianello, Nicola Granillo
Viola : Alessandro Curri
Violoncello: Nazzareno Balduin
Contrabbasso: Angelo Liziero
Clavicembalo: Paolo Cognolato
Fagotto : Andrea Bressan
NOTE AL PROGRAMMA
Arcangelo Corelli, violinista e compositore attivo a Roma, dove divenne guardiano della
sezione strumentisti della Congregazione e Accademia di Santa Cecilia, si può considerare
come il creatore della forma classica del Concerto Grosso. Va precisato che per Concerto
Grosso si intende l’impiego di molti strumentisti, dove avviene una separazione tra
“primi violini” o “concertino”, e “secondi” o “ripieno”, così da creare un dialogo tra le due
parti. Nonostante Corelli non sia riuscito a vederli stampati, i 12 Concerti Grossi dell’op. 6
sono considerati tra i più rappresentativi nell’evoluzione strumentale della musica
italiana del ‘600 e tra le opere più eseguite durante tutto il ‘700. A questa raccolta
appartiene il concerto in re maggiore n° 4, esempio brillante di virtuosismo strumentale.
Espressività dei temi e abilità violinistica sono peculiarità della personalità musicali di
Antonio Vivaldi che faranno di lui uno dei compositori più apprezzati soprattutto nella
nostra epoca. La sterminata produzione musicale vivaldiana è composta da oltre 600
concerti (senza contare altri generi) dove si mette in rilievo il dialogo di uno o più
strumenti, dove il solista si impegna in una “disputa”, una gara appassionante
nell’esprimere le proprie risorse e potenzialità.
Vivaldi creò le fondamenta per lo sviluppo del concerto “di assolo”. Uno stile e una forma
assolutamente personale. Egli impiega la struttura in 3 movimenti (veloce-lento-veloce)
usata nelle ouvertures delle opere italiane; la forma del ritornello è caratterizzata
dall’inserimento di episodi di libero assolo in mezzo alle sezioni di assieme, con continui
cambi di tonalità; progressivamente le sezioni di assieme decrescono mentre la
controparte del canto solista cresce, risultando così più libera e brillante. Vivaldi ama
impiegare nei secondi movimenti dei suoi concerti raffinate e piacevoli melodie, la
strumentazione spesso trascura il suono grave degli archi per far risultare il tema chiaro e
brillante. Tale melodia è poi frequentemente oggetto di libero sviluppo e di variazione.
Passaggi rapidi e melodie ricche di accordi spezzati caratterizzano invece i terzi
movimenti dei concerti rendendo virtuoso il solista.
Varietà e struttura sorprendente per i 12 Concerti Grossi di George Frederich Haendel
soprattutto se confrontata con l’uso del tempo. Pubblicati nel 1740 nei concerti grossi si
denota uno sviluppo del virtuosismo dei singoli esecutori di strumenti ad arco ma
soprattutto il ruolo importante dell’orchestra che viene dotata di una articolazione
musicale individuale e specifica.
I concerti non seguono schemi tradizionali ma si basano su una notevole varietà di
movimenti, che sono tutti di danza.
Il linguaggio di Haendel fu influenzato soprattutto dalle musiche ch’egli ebbe occasione
di ascoltare in Italia durante il suo soggiorno giovanile. Altri influssi sono riconoscibili
della musica strumentale francese, degli inni inglesi e della musica sacra tedesca. Haendel
ebbe a dichiarare inoltre che alcune delle sue migliori idee musicali gli erano state ispirate
dai canti sentiti nelle strade di Londra. Sotto un certo aspetto, è possibile dichiarare che è
un musicista cosmopolita ma la sua personalità mirabilmente forte e equilibrata diede
un’impronta inconfondibile a tutto ciò che egli scrisse.
Nel corso dei decenni del XX secolo i tre concerti per violino di Johann Sebastian Bach
sono divenuti un “classico” quasi quanto i Concerti Brandenburghesi: e si tratta degli
unici concerti per violino del grande compositore tedesco ad essere giunti fino a noi. Il
concerto in re minore BWV 1043 per 2 violini presentato questa sera in concerto è una
composizione della prima maturità, probabilmente scritto a Kothen negli anni 1717-1723 e
presumibilmente eseguito anche dal famoso violinista di Dresda, Pisendel (dedicatario tra
l’altro di una collezione di Sonate per violino e basso di Antonio Vivaldi), con magari lo
stesso Bach nella parte di secondo violino.
Più tardi, nel periodo di Lipsia, dove si stabilisce nel 1723, l’autore riscriverà questa
composizione nella veste di concerto per clavicembalo per esecuzioni con il grande
Collegium Musicum al Caffè Zimmermann in Catherinen Strasse.
I più importanti spettacoli musicali di Lipsia erano i costanti concerti realizzati dai
Collegium Musicum, organizzazioni musicali private, perlopiù rette da studenti delle
famosa Università della città.
Nel 1729 Bach si occupò di uno di questi Collegium con assiduità e creatività nuove per la
sua esperienza di vita. I concerti del Collegium Musicum di Bach si tenevano nel Caffè
Zimmermann , e Bach realizzava per questi soprattutto musica strumentale, comprese
pagine per cembalo, e, appunto trascrizioni di proprie composizioni dei periodi di Kothen
e Lipsia. Bach deve aver provato un grande piacere nel procedere a questi adattamenti,
anche perché, come scriverà in seguito ad un amico, prendere in mano quelle pagine gli
faceva ricordare gli anni di Kothen, che considerava forse il periodo più bello della sua
vita. Ora, comunque, a Lipsia avrebbe potuto comporre e suonare per una vivace e attenta
platea in una atmosfera più conviviale rispetto al passato.
CURRICULUM
L’Associazione ‘Società Filarmonìa’ è sorta nel 1998 con lo scopo di promuovere la cultura
musicale e proporre concerti di alto profilo artistico riunendo esperienze e competenze musicali
diversificate. Musicisti operanti nelle maggiori orchestre italiane sono quindi entrati a far parte di
una struttura assai duttile, al fine di assicurare la presenza di esecutori di elevato livello e di offrire
opportunità ai talenti emergenti, sia in qualità di solisti che di membri dei due organici sinfonici
costituitisi al suo interno, l’ Orchestra della Società Filarmonia e “I Virtuosi di Aquileia”. La
Società Filarmonia ha promosso importanti stagioni concertistiche, dapprima, tra marzo e aprile
1999, Mozart, Concerti e Sinfonie al Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” di Udine, cinque
appuntamenti che hanno ottenuto il prestigioso patrocinio dell’Internationale Stiftung Mozarteum
Salzburg, progetto a cui è affiancata una successiva edizione tra gennaio e maggio 2001, ancora al
Teatro Nuovo di Udine, seguita da una terza edizione, nel maggio 2001, culminata nel concerto
inserito nel cartellone 2000-2001 della Società dei Concerti di Parma. Nel maggio 2000 è stato
varato il progetto culturale Musica per il Friuli 2000, ricerca d’archivio, trascrizione ed esecuzione,
spesso in prima assoluta, di pagine del repertorio sinfonico e sinfonico-vocale di autori friulani,
giuliani ed istriani. I tre concerti tenuti al Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” nel maggio 2000 e
nel marzo 2003, gli appuntamenti al Teatro “Adelaide Ristori” di Cividale del Friuli nel novembre
2000, presso la Chiesa di S. Francesco di Cividale del Friuli e la Sala Maggiore del Mozarteum di
Salisburgo nel giugno 2001, e le esecuzioni di pagine sacre in diversi contesti liturgici presso il
duomo di Udine e il duomo di Pordenone, la basilica di Aquileia e l’Abbazia di Rosazzo (Corno di
Rosazzo), hanno riportato alla luce pagine dimenticate dei più importanti compositori della
Regione Friuli-Venezia Giulia, contribuendo notevolmente all’attuale dibattito sulla cultura e l’arte
in Friuli negli ultimi due secoli. La Società Filarmonia è stata altresì protagonista di numerosi
appuntamenti concertistici di grande rilievo, tra i quali vanno ricordati il concerto inaugurale della
stessa, tenuto nell’ambito del cartellone Udine d’Estate 1998, il “Grande Concerto d’Estate” per
Udine d’Estate 1999, i concerti udinesi per il “FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano” del 1998 e
1999, Rossiniana in collaborazione con “Friuli Doc 1999”, il programma mozartiano presentato nel
novembre 1999 nell’ambito del prestigioso cartellone concertistico del Teatro Regio di Parma, il
concerto inserito nella stagione musicale del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” di Udine
nell’aprile 2000, l’omaggio a Giuseppe Verdi nel centenario della scomparsa, concerti sinfonicovocali tenuti nel luglio 2001 all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro, Udine per il cartellone
di Udine d’Estate, Aquileia e Klagenfurt, il concerto per la Croce Rossa Italiana al Teatro Nuovo di
Udine nel novembre 2001, il progetto per l’estate 2002, “I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino...,
Un itinerario nella fiaba musicale”, interpretato da Paolo Villaggio, il progetto per l’estate 2003,
“Mediterraneo, Un itinerario fra poesia, canzone d’autore e…”, al quale hanno partecipato le voci
di Pamela Villoresi e Omero Antonutti, il concerto svolto nell’ambito del “Mittelfest” di Cividale
del Friuli, edizione 2003, il progetto Suite 1797, dedicato alla figura di Napoleone in Friuli e ai
compositori contemporanei Valter Sivilotti, Marco Sofianopulo e Daniele Zanettovich, progetto
inserito nel cartellone 2003-2004 del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” di Udine, il Concertointervista “Omaggio del Friuli a Fellini” del 23 settembre 2004 con musiche di Rota. Bacalov,
Plenizio eseguite da “I Virtuosi di Aquileia”, con l’intervista all’attrice Sandra Milo curata dalla
giornalista Gloria De Antoni. Il 20 maggio 2005 l’Orchestra ha riscontrato un notevole successo
nell’esecuzione dell’Opera inedita di Walter Sivilotti “Cagion d’Onore” in cartellone 2004-2005
al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
Nel giugno 2005 l’ Associazione Società Filarmonia ha allestito l’opera lirica “Il Barbiere di
Siviglia” di G. Rossini in tourneé sul territorio Regionale.