A Piacenza si è svolto l`intervento del presidente

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A Piacenza si è svolto l’intervento del presidente nazionale dell’Ucid Angelo Ferro
L’azienda guarda al sociale
La storia: quando un imprenditore di successo crea una grande struttura per gli anziani
Angelo Ferro dalla primavera 2004 guida l’Ucid, l’Unione Cristiana imprenditori e dirigenti. A
Piacenza nei giorni scorsi ha portato la sua esperienza di imprenditore che fa di tutto per mettere la
persona al centro dell’economia.
Uomo poliedrico, di grande spessore, Ferro è docente di politica economica internazionale presso la
Facoltà di Economia all’Università di Verona dal’72. Presidente di Pavan spa, azienda padovana
leader mondiale nella produzione di macchine ed impianti destinati all’industria alimentare, è da
anni impegnato nel mondo dell’editoria. Attualmente è consigliere di amministrazione della Rizzoli
Corriere della Sera.
Da cristiani
nel mondo globale
Accademico, imprenditore, impegnato nel sociale, e ora presidente dell’Ucid. Prof. Ferro, qual’ è la
molla che ha fatto scattare in lei un impegno così gravoso?
“Questi primi mesi mi hanno consentito di veder riconfermata la modernità di questo movimento
che cerca di trasferire sul piano del bene comune la professionalità dispiegata nelle imprese e nel
lavoro. L’UCID è - in buona sostanza – un laboratorio di “offerta di valori cristiani” nelle
dinamiche del mercato: è anche una sfida che mi provoca sul piano personale”.
Responsabilità sociale dell’Impresa. Un altro tema oggi particolarmente sentito anche nelle aziende.
Come lo intende?
“Alle imprese occorre dare una dimensione non limitata al profitto, ma allargata anche alle
interazioni sociali, culturali e professionali. E’ lo spazio del fattore responsabilità sociale.
L’elemento economico è indispensabile per la crescita sociale, ed è importante che la condivisione
di tanti soggetti alla vita aziendale realizzi una positiva realtà comunitaria, come è vero che il
rispetto del creato assicura il benessere delle generazioni future”.
In un suo recente intervento tenuto a Roma Lei ha dichiarato che “l’educazione più incisiva è quella
che viene dall’esempio, dai fatti conseguenti alle intenzioni, dalle prove pratiche. E’ il nostro
terreno del pragmatismo e dell’operatività. Principi importanti. Li ritiene concretamente
realizzabili? “Ci lamentiamo dello iato esistente tra le conquiste della tecnologia e la scarsa maturità
nell’uso delle stesse da parte dell’uomo.
Serve quindi un opera di educazione che parta dal reale e faccia crescere la responsabilità
dell’uomo. Perché non è soltanto nelle aule scolastiche o nei percorsi formativi di istruzione che ciò
si realizza.
Se l’imprenditore guarda al sociale
L’impegno nel sociale. Ferro è anche presidente e cofondatore della fondazione no profit Opera
Immacolata Concezione di Padova, organismo sorto negli anni ’50 per dare alloggio alle
domestiche anziane non più utili nelle famiglie ove avevano lavorato durante la loro esistenza.
L’Associazione ha avviato in questi anni nel Veneto una decina di centri costruiti secondo criteri di
modernità e di rispetto della persona. Vi sono ospitate oltre 2000 persone (anziani o soggetti non
più autosufficienti per longevità, disabili e portatori di handicap di diversa gravità) seguite e curate
da uno staff altamente specializzato di quasi 1000 operatori, capaci di riservare una particolare
attenzione alla persona e a stimolare la loro gioia di vivere, aprendo spazi in cui si sentano
protagonisti, per rafforzarne anche la dimensione spirituale.
La prima casa di accoglienza - spiega Ferro - fu aperta a Padova. E da allora l’evolversi dei
bisogni e la richiesta di risposte alle necessità di assistenza da parte delle persone anziane in
continua crescita, il profondo mutamento sociale e le nuove esigenze della società e della famiglia
spinsero l’associazione ad allargare il proprio campo di azione all’intera problematica della
longevità, della “non autosufficienza” e a tutte le altre categorie di persone anziane - e non - che
hanno bisogno di un aiuto concreto. Ebbene, proprio in queste strutture ricerchiamo una nuova
prospettiva di umanità che ci possa arricchire. In che modo? Per esempio coinvolgendo gli ospiti
ancora attivi in iniziative utili alla collettività e rendendoli parte attiva della quotidianità.
Sul punto, abbiamo di recente sperimentato l’idea di mettere nero su bianco la storia della loro vita,
attraverso esperienze, immagini e ricordi. Assemblandoli, ne abbiamo confezionato una
significativa testimonianza utile agli interessati e ai parenti e nipoti, chiamati così a partecipare in
modo attivo a queste ultime pagine della loro vita.
In un’epoca in cui si cerca di rimuovere la morte e di confinare i vecchi ai margini come “pesi”,
l’anzianità rappresenta una risorsa sociale intergenerazionale, culturale ed economica di rilievo”.
Simonetta Bersani
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