Giorgio Battistelli Sfogliando il catalogo delle opere di Battistelli, un elemento balza subito in evidenza: la massiccia presenza di composizioni legate al teatro, e variamente definite come “opera di teatro musicale”, “monodramma”, “balletto” o “concerto scenico”. Non solo: una vivida drammaturgia del suono investe anche le sue composizioni puramente strumentali. Ogni lavoro è infatti concepito per alcuni “personaggi”, siano essi motivi ritmici e intervallari, oppure sezioni orchestrali o singoli strumenti; “personaggi” che agiscono, che subiscono, che si trasformano, che il compositore-regista fa entrare e uscire da un palcoscenico ideale, che pone sotto il fascio di luce di un riflettore immaginario o repentinamente fa scivolare nell’ombra. Una fitta trama simbolica è sottesa ad ogni partitura; ma essa resta solo un privatissimo patrimonio dell’autore, non un pretesto per descrittivismi o per “poemi sinfonici” di qualsivoglia natura. Riuscire a coglierla non è indispensabile per l’esecuzione o l’esegesi delle singole composizioni, ma è soltanto uno dei sintomi di maggiore o minore simbiosi intellettuale con l’autore. Questo secondo livello di profondità a cui si può pervenire nella valutazione dei suoi lavori può essere tradotto anche, in una certa misura, con il concetto di forma, concetto che, in Battistelli, è basilare e imprescindibile. Secondo l’autore, infatti, è la ricerca di forme nuove, più che di nuovi materiali sonori, il compito ineludibile del compositore di oggi. E l’opera musicale nasce proprio dalla tensione dialettica tra le esigenze di una forma accuratamente costruita e quelle dell’intuito musicale, l’unico a poterla dotare di un vero e proprio “respiro” vitale. Questa sintesi tra fantasia e costruttivismo ci rinvia alla singolare posizione assunta da Battistelli nell’affollato panorama dei compositori italiani contemporanei. “Battistelli è senz’altro il musicista più geloso della propria indipendenza che io conosca” scrive di lui il musicologo Daniel Charles. “Si tiene accuratamente lontano da parrocchie e consorterie d’ogni tipo, ma non dai più audaci tentativi di sperimentazione” E aggiunge: “Attenta riflessione [...] e gusto naturale lo hanno portato a conservare [...] risoluti riferimenti alla storia e alla tradizione”. Fili invisibili ma tenaci collegano infatti la scrittura musicale di Battistelli alla lezione delle avanguardie storiche e postbelliche. Dalla distillazione di questo passato musicale – oggi da molti troppo in fretta dimenticato – Battistelli deriva un atteggiamento egualmente lontano da ogni estetica restaurativa come da ogni feticismo tecnologico. Cristina Cimagalli 1953-1980 Nasce ad Albano Laziale. Si diploma in composizione nel 1978 con Giancarlo Bizzi al Conservatorio A. Casella dell’Aquila, studiando contemporaneamente storia della musica con Claudio Annibaldi e pianoforte con Antonello Neri. Nel 1974 è tra i fondatori del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Musicale Edgar Varèse e del Gruppo Strumentale Beat 72 di Roma. Nel 1975 frequenta a Colonia i seminari di composizione di Karlheinz Stockhausen e Mauricio Kagel; nel 1978-79 segue a Parigi i corsi di tecnica e interpretazione nel teatro musicale contemporaneo con Jean Pierre Drouet e Gaston Sylvestre. Prime composizioni: Uno e trino per un percussionista (1975); Comme un opéra fabuleux per un percussionista (1979); Il racconto di Monsieur B per orchestra (1980). 1981-1990 Si afferma come uno dei più interessanti compositori della sua generazione. Nel 1983 ottiene una borsa di studio presso gli studi radiofonici di Baden-Baden. Nel 1985-86 risiede a Berlino su invito del Deutscher Akademischer Austauschdienst; nel 1986 inizia la sua collaborazione con Casa Ricordi, attuale editrice delle sue partiture. Riceve il premio SIAE per la musica (1990). Fra i suoi lavori di teatro musicale segnaliamo: Experimentum mundi, opera di musica immaginistica su testi tratti dall’Encyclopédie (1981), che ha avuto ad oggi più di duecento rappresentazioni nel mondo; Aphrodite, monodramma di costumi antichi (1983); Jules Verne, fantasia da camera in forma di spettacolo su testi del compositore (1987); Le combat d’Hector et d’Achille, représentation de corps et de mémoire per due musici oratori (Strasburgo, Festival Musica 1989); Globe Theatre, Ballet zur Jahrtausendwende su coreografie di Virgilio Sieni (1990). Fra le opere strumentali: Anarca per orchestra (1988-89). 1990-1995 Nel 1993 riceve il Premio Cervo per la musica e dallo stesso anno è chiamato da Hans Werner Henze quale suo successore alla guida del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, dove è direttore artistico fino al 1996. Si intensifica la sua produzione teatrale: Teorema, parabola in musica (libero adattamento da Pier Paolo Pasolini), prima rappresentazione assoluta al Teatro Comunale di Firenze al 53° Maggio Musicale Fiorentino (1992); Frau Frankenstein, monodramma del Prometeo moderno su testo proprio da Mary Shelley (1993); Prova d’orchestra, sei scene musicali di fine secolo su testo proprio liberamente tratto dal film di Federico Fellini (1994-95). In campo vocale: Ascolto di Rembrandt su testo di Guido Ceronetti; Paz Music su testi di Octavio Paz (1993-94). In ambito strumentale segnaliamo Il y a un firmament per orchestra da camera (1991). 1996-2000 Dal 1996 al 2002 è Direttore Artistico dell’Orchestra della Toscana. Lavora al Centro Tempo Reale di Luciano Berio a Firenze e con il CSC Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova. Ancora per il teatro musicale Battistelli compone: The Cenci, teatro di musica da Antonin Artaud (Londra, Almeida Opera; 1997); La scoperta della lentezza, teatro di musica in cinque scene dal romanzo di Sten Nadolny (Brema 1997); Giacomo mio, salviamoci! su testo di Vittorio Sermonti per voce docente e orchestra (1998); Il fiore delle mille e una notte, balletto in otto scene da Pier Paolo Pasolini (Modena 1999); e Impressions d’Afrique, teatro di musica da Raymond Roussel (63° Maggio Musicale Fiorentino, 2000). Mentre in campo strumentale segnaliamo: Orazi e Curiazi per due percussionisti (Beijng Concert Hall 1996); Etüde per orchestra (Berlino 2000). Infine Tre voci su testo di Giorgio van Straten (Sagra Musicale Umbra 1996), che unisce voce recitante ed elettronica all’organico strumentale. 2001-2005 Tra i lavori più rappresentativi di questo periodo rientrano: Auf den Marmorklippen (2001), visioni musicali dal romanzo di Ernst Jünger, andato in scena l’8 marzo 2002 al Nationaltheater di Mannheim ed interpretato dalla compagnia catalana Fura dels Baus; The Embalmer (2002) su testo di Renzo Rosso, andato in scena all’Omega Palace di Londra, nell’ambito dell’Almeida Festival il 10 luglio 2002; L’autunno del Patriarca composto ed eseguito per la prima volta nel 2004 all’Opera di Brema. Per il Festival di Ravello, il 30 luglio 2005 ha presentato con Mario Martone e con la collaborazione di Alvise Vidolin, il Combattimento di Tancredi e Clorinda, D’après Claudio Monteverdi; alla Vlaamse Opera di Anversa, il 31 luglio è seguita la première di Riccardo III, opera tratta dall’omonima tragedia di Shakespeare, su libretto di Ian Burton. In campo sinfonico, nel 2004 Battistelli ha scritto Meandri, commissionata ed eseguita per la prima volta dall’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala, diretta da Riccardo Muti. Su commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il 26 novembre 2005 a Roma Antonio Pappano ha diretto la première di Afterthought (about a Shakespearean tragedy). Nel 2003 è stato insignito del titolo di Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura Francese. Dal 2004 è Accademico di Santa Cecilia. Dal 2000 al 2005 è stato direttore artistico della Società Aquilana dei Concerti (2000-2005). Dal 2005 (per 2 anni) è stato direttore artistico dell'Accademia Filarmonica Romana. 2006 Tra i suoi lavori più recenti ricordiamo la prima assoluta di Parthenope eseguita dall’Ensemble Dissonanzen, diretto da Claudio Lugo (Napoli, 14 maggio 2006). Al Teatro dei Rozzi di Siena l’8 e il 9 luglio è stata rappresentata per la prima volta in lingua originale francese Les Cenci, in una nuova produzione dell’Accademia Musicale Chigiana e del Théâtre de l’Odéon di Parigi. In ottobre con l’ORT un nuovo lavoro sinfonico di Battistelli, Après Josquin, diretto da Gabriele Ferro, è andato in tournée in Sud America. La prima esecuzione italiana si è tenuta il 3 novembre al Teatro Verdi di Firenze. È stato composer-in-residence dell’Opera di Anversa per gli anni 2005-2006. Per la Aldeburgh Productions, dal 2006 tiene un corso (parte di un progetto triennale) sul teatro musicale affiancato dal drammaturgo Ian Burton. dal 2007 Il 26 gennaio, nell’ambito del festival Rai Nuova Musica, l’Orchestra Sinfonica della Rai ha eseguito la prima assoluta di Lettera a Francis Bacon, diretta da Jukka Pekka Saraste. Ha ricevuto commissioni dalla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf - per l’opera The Fashion, la cui prima è avvenuta il 26 gennaio 2008 - e dall’Opera National de Nancy et de Lorraine, per l’opera Divorzio all’italiana rappresentata il 30 settembre 2008. È stato direttore della Biennale Musica di Venezia nel periodo 2004-2007; direttore artistico della Fondazione Arena di Verona nelle stagioni 2006/2007 – 2007/2008; composer-in-residence dell’Opera di Düsseldorf nel biennio 2007-2008. Ha ricevuto un’importante commissione dal Teatro alla Scala per un’opera che sarà rappresentata nel 2013. Le opere di Battistelli sono pubblicate da Casa Ricordi dal 1986. Per gentile concessione di CASA RICORDI – Universal Music Publishing Ricordi Srl Gennaio 2009 Glancing through the list of Battistelli’s works one is immediately struck by the large number of compositions linked to the theatre, all variously described as “operas”, “monodramas”, “ballets” or “stage concerts”. But this is not all: a vivid sense of drama in sound also involves his purely instrumental compositions. In fact, each work is conceived for a series of “characters”, which may be motifs based on rhythm and intervals, orchestral sections or individual instruments; they are “characters” that play both an active and a passive role, transform themselves, are ordered on and off stage (an ideal stage) by the composer-cum-producer and are placed under an imaginary spotlight or suddenly plunged into darkness. A symbolic story underlies every score; but this is something the composer keeps to himself. It is definitely not a pretext for descriptions or symphonic poems of any shape or form. Succeeding in grasping this is not vital for performing or interpreting his works; it is just one of the symptoms that may point to a greater or lesser symbiosis with the composer. This second level of depth that can be reached when assessing Battistelli’s works can also be expressed, up to a pSince 1986 oint, by the concept of “form”: a notion that is both fundamental and unavoidable for the composer. In Battistelli’s opinion the basic task of the contemporary composer is to seek new forms rather than new sound materials. For the musical work derives from the dialectical tension between the need for a carefully constructed form and the need for musical intuition (the only thing that can breathe genuine life into it). This synthesis of imagination and constructivism brings us to the singular position Battistelli occupies in the crowded panorama of contemporary Italian composers. “Of the musicians I know Battistelli is certainly the one who most jealously guards his independence”, writes the musicologist Daniel Charles. “He keeps well away from closed circles and cliques of any kind, but not from the most daring attempts at experimentation.” He adds: “Careful reflection [...] and his own natural taste have prompted him to retain [...] firm references to history and tradition.” Invisible, yet strong threads connect Battistelli’s work to the influences of the historic and post-War avantgardes. From a distillation of this musical heritage – too hastily forgotten by many today – Battistelli has developed an approach that is as distant from a restorational aesthetic as it is from all technological fetishism. Cristina Cimagalli 1953-1980 Giorgio Battistelli was born at Albano Laziale. He graduated in Composition in 1978 with Giancarlo Bizzi at the Conservatorio A. Casella of L’Aquila, also studying History of Music with Claudio Annibaldi and Piano with Antonello Neri. In 1974 he was one of the founders of the Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Musicale Edgar Varèse and the Gruppo Strumentale Beat 72 of Rome. In 1975 he attended the composition seminars held by Karlheinz Stockhausen and Mauricio Kagel in Cologne and in 1978-79 followed the courses of technique and interpretation in contemporary music theatre of Jean Pierre Drouet and Gaston Sylvestre in Paris. His first works of this period: Uno e trino for a percussionist (1975), Comme un opéra fabuleux for a percussionist (1979) and Il racconto di Monsieur B for orchestra (1980). 1981-1990 He made his name as one of the most interesting composers of his generation. In 1983 he was awarded a grant at the radio studios of Baden-Baden. In 1985-86 he lived in Berlin on the invitation of the Deutscher Akademischer Austauschdienst; in 1986 he began his collaboration with Casa Ricordi, his present publishers. He was awarded the SIAE Prize for music in 1990. His works of music theatre include: Experimentum mundi, a work of imaginistic music on texts taken from the Encyclopédie (1981), which has so far been given over two hundred performances throughout the world; Aphrodite, a monodrama of ancient customs (1983); Jules Verne, a chamber fantasia in form of a spectacle on texts by the composer (1987); Le combat d’Hector et d’Achille, a “représentation de corps et de mémoire” for two musician-orators (Strasbourg, Festival Musica 1989); and Globe Theatre, a ballet with choreography by Virgilio Sieni (1990). His instrumental works include Anarca for orchestra (1988-89). 1990-1995 In 1993 he was awarded the Premio Cervo for music and in the same year was appointed by Hans Werner Henze to succeed him as head of the International Art Workshop of Montepulciano, where he was also artistic director till 1996. He intensified his theatrical output with Teorema, a parable in music (freely adapted from Pier Paolo Pasolini) which was given its world premiere at the Teatro Comunale of Florence at the 53rd Maggio Musicale (1992); Frau Frankenstein, a modern Promethus monodrama on his own text based on Mary Shelley (1993); and Prova d’orchestra, six end-of-century musical scenes on his own text, freely adapted from the Fellini film (1994-95). In the vocal field: Ascolto di Rembrandt on a text by Guido Ceronetti and Paz Music on texts by Octavio Paz (1993-94); and for instrumental music: Il y a un firmament for chamber orchestra (1991). 1995-2000 From 1996 to 2002 he was artistic director of the Orchestra della Toscana. He worked at Luciano Berio’s Centro Tempo Reale in Florence and at the Centro di Sonologia Computazionale of the University of Padua. His works for the theatre include: The Cenci, music theatre after Antonin Artaud (London, Almeida Opera, 1997); La scoperta della lentezza, music theatre in five scenes after the novel by Sten Nadolny (Bremen 1997); Giacomo mio, salviamoci! on a text by Vittorio Sermonti for voice and orchestra (1998); Il fiore delle mille e una notte, ballet in eight scenes after Pier Paolo Pasolini (Modena 1999); and Impressions d’Afrique, music theatre after Raymond Roussel (63rd Maggio Musicale Fiorentino, 2000). His instrumental works include Orazi e Curiazi for two percussionists (Beijng Concert Hall 1996) and Etüde for orchestra (Berlin 2000). Finally, Tre voci on a text by Giorgio van Straten (Sagra Musicale Umbra 1996), in which the instrumental ensemble is joined by a reciting voice and electronics. 2001-2005 The most representative works of this period include: Auf den Marmorklippen (2001), musical visions after the novel by Ernst Jünger, staged at the Mannheim Opera House and performed by the Catalan company Fura dels Baus on 8 March 2002; The Embalmer (2002) on a text by Renzo Rosso, produced at the Omega Palace of London as part of the Almeida Festival on 10 July 2002; L’autunno del Patriarca, first performed at the Bremen Opera House in 2004; the Combattimento di Tancredi e Clorinda, d’après Claudio Monteverdi, presented with Mario Martone and the collaboration of Alvise Vidolin, at the Festival of Ravello on 30 July 2005; finally, the premiere of Riccardo III, a work based on Shakespeare’s tragedy, with libretto by Ian Burton, at the Vlaamse Opera of Antwerp on 31 July 2005. In the symphonic field he wrote Meandri (2004), an orchestral work commissioned and first performed by the Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala, conducted by Riccardo Muti. On 26 November 2005 Antonio Pappano conducted in Rome the premiere of Afterthought (about a Shakespearean tragedy) commissioned by the Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In 2003 Battistelli was appointed Chevalier of the Ordre des Arts et des Lettres by the French Ministry of Culture. Since 2004 he has also been a member of the Accademia Nazionale di Santa Cecilia. From 2000 to 2005 he was artistic director of Società Aquilana dei Concerti (2000-2005). From 2005 (for 2 years) he was artistic director of Accademia Filarmonica Romana. 2006 Battistelli’s most recent works include the world premiere of Parthenope, performed by the Ensemble Dissonanzen conducted by Claudio Lugo (Naples, 14 May 2006). On 8 and 9 July, Les Cenci was given for the first time in the original French at the Teatro dei Rozzi of Siena in a new joint production of the Accademia Musicale Chigiana and Théâtre de l’Odéon of Paris. In October a new orchestral work, Après Josquin toured South America with the ORT, conducted by Gabriele Ferro. The Italian premiere was given at Teatro Verdi in Florence on 3 November. He was composer-in-residence of Antwerp Opera for the years 2005-2006 Since 2006 he has held a course on music theatre (part of a three-year project) for Aldeburgh Productions, together with playwright Ian Burton. 2007 onwards The Orchestra Sinfonica della RAI, conducted by Jukka Pekka Saraste, world premiered Lettera a Francis Bacon at the Rai Nuova Musica Festival on 26 January. Battistelli received commissions from Deutsche Oper am Rhein of Düsseldorf, for the opera The Fashion which was premiered on 26 January 2008, and from the Opéra National de Nancy et de Lorraine for the opera Divorzio all’Italiana, the premiere of which was given on 30 September 2008. He was director of the Biennale Musica of Venice (for the period 2004-2007), artistic director of the Arena Foundation of Verona in the 2006/7–2007/8 seasons and composer-in-residence of Düsseldorf Opera for the two-year period 2007-2008. He has received an important commission from Teatro alla Scala for an opera to be premiered in 2013. His works have been published by Casa Ricordi since 1986. By courtesy of CASA RICORDI– Universal Music Publishing Ricordi Srl February 2009