Università degli Studi di Verona

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
Ufficio Stampa
86a.10
Verona, 24 giugno 2010
Comunicato stampa
Lo stato di salute respiratoria della popolazione veronese ai raggi X
Sabato 26 giugno alle 9.30 al centro Marani presentazione di Geird
i risultati di un’indagine su 8.000 veronesi
Aumentano tra i Veronesi le malattie respiratorie e le allergie. A confermarlo sono i risultati di
una recente indagine denominata Geird (Genes Environment Interaction in Respiratory Diseases
- Interazione geni-ambiente nelle malattie respiratorie) che ha come obiettivo lo studio
dell'influenza che le esposizioni ambientali e i geni hanno sulla salute respiratoria.
La ricerca, realizzata dalla sezione di epidemiologia e statistica medica dell’Università diretta da
Roberto de Marco e finanziata dalla Fondazione CariVerona, ha coinvolto tra il 2008 ed il 2010
un campione di oltre 8.000 cittadini veronesi di età compresa tra i 20 e i 64 anni. L’indagine sarà
presentata al pubblico sabato 26 giugno alle 9.30 in occasione di un convegno al centro Marani.
Lo studio “GEIRD”. Partito nel 2008, Geird è coordinato dall’Università di Verona e
coinvolge altri sette centri di ricerca italiani: Ancona, Palermo, Pavia, Perugia – Terni, Salerno,
Sassari e Torino.
Si tratta di un progetto multidisciplinare mirato a raccogliere informazioni su biomarcatori di
infiammazione e stress ossidativo, esposizioni individuali ed ecologiche legate ad inquinanti
ambientali e domestici, dieta, esposizioni infantili, caratteri genetici e assunzione di farmaci,
coinvolti in un’ampia serie di fenotipi di asma, rinite e broncopneumopatie croniche.
Alla realizzazione hanno collaborato con la sezione di epidemiologia e statistica medica anche
Albino Poli della sezione di igiene e medicina preventiva e ambientale dell’ateneo, l'agenzia
regionale per la prevenzione e protezione ambientale di Verona (Arpav), e diverse strutture del
Policlinico “G. Rossi” di Borgo Roma: la Medicina del Lavoro, diretta da Luigi Perbellini,
coadiuvato per l’allergologia ambientale e occupazionale da Mario Olivieri; la medicina interna
D, diretta da Luciano Cominacini; il servizio di fisiopatologia respiratoria, diretta da Marcello
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
Ufficio Stampa
Ferrari. Queste strutture avevano già alle spalle una fruttuosa collaborazione, che aveva portato
alla pubblicazione di diversi articoli sulle più prestigiose riviste internazionali, facendo di
Verona un centro di riferimento internazionale per l’epidemiologia delle malattie respiratorie
dell’adulto.
I risultati. L’indagine si articola in due fasi. A Verona i finanziamenti sinora ottenuti hanno
permesso la realizzazione della prima fase dello studio e di parte della seconda. L’indagine ha
avuto successo grazie all’elevata partecipazione dei cittadini veronesi, che è stata superiore
rispetto a quella registrata nelle altre città italiane.
Nella prima fase, un questionario di screening, mirato a rilevare la presenza di sintomi
respiratori, è stato inviato a un campione casuale di cittadini. Nella seconda, i soggetti che
dichiaravano sintomi respiratori e un campione di asintomatici sono stati invitati in clinica per
un accurato accertamento della loro salute respiratoria. Durante la visita clinica sono stati
prelevati anche campioni di urine e campioni di sangue che serviranno rispettivamente per lo
studio dello “stress ossidativo” e del Dna.
Le informazioni e i campioni raccolti nello studio confluiranno in grandi banche dati e biobanche nazionali, gestite dall’Università di Verona, che permetteranno ai ricercatori di fare studi
approfonditi sulle cause delle malattie respiratorie e di farmacogenetica.
I risultati preliminari dello studio confermano l’aumento delle malattie respiratorie e delle
allergie anche nella popolazione veronese adulta (20-45 anni): se nel 1992 il 4% degli
intervistati riferiva di soffrire di asma bronchiale e il 17% di rinite allergica, 17 anni dopo queste
percentuali sono quasi raddoppiate, arrivando al 7% per l’asma bronchiale e al 25% per la rinite
allergica; anche la prevalenza della bronchite cronica è aumentata, passando dal’10% del 1999
al 14% del 2009.
Riflessioni. “Secondo gli studi promossi dall'Unione Europea, le malattie respiratorie
rappresentano un grave problema per la Sanità Pubblica e sono in costante aumento, specie nelle
zone urbane – commenta il gruppo di ricerca -. Questo aumento potrebbe essere causato da
mutamenti climatici, dall’inquinamento atmosferico, da cambiamenti nella dieta e nello stile di
vita. Da tener presente che l’asma e la bronchite cronica determinano un considerevole carico
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
Ufficio Stampa
socio-economico in termini di ricorso ai servizi ospedalieri e perdita di produttività. Questo
peggioramento della salute respiratoria non può essere imputato ad una maggiore diffusione
dell’abitudine al fumo, che anzi è diminuita nello stesso periodo, dal 32% del 1999 al 27% del
2009”.
Il convegno. I risultati preliminari della ricerca saranno presentati nel dettaglio sabato 26 giugno
alle 9.30 al centro medico culturale “G. Marani” dell'Azienda Ospedaliera Universitaria
Integrata di Verona. Dopo i saluti di Sandro Caffi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera
Universitaria Integrata di Verona, di Gian Cesare Guidi, preside vicario della Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’Università di Verona, di Marco Gruberio, presidente commissione
temporanea Ambiente, Ecologia e Verde Pubblico del Comune di Verona, sarà presentato nel
dettaglio il progetto di ricerca “Geird”. Seguiranno le relazioni sulle problematiche rilevanti per
promuovere la salute respiratoria e sull’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute, con
particolare riferimento alla situazione di Verona negli ultimi dieci anni.
Università degli Studi di Verona
Ufficio Stampa
Telefono: 045.8028164
Email: [email protected]
Responsabile coordinamento comunicazione: Maria Fiorenza Coppari
Capoufficio stampa: Sandro Benedetti
Addetta stampa: Sara Mauroner (cell. 349.1536099)