LICEO SCIENTIFICO STATALE “C. CAVOUR”
Anno scolastico
2005-2006
ESAME DI STATO
TERZA PROVA SCRITTA
Commissione RMPS000-12
classe 5
TIPOLOGIA A ( trattazione sintetica di un argomento)
DISCIPLINE COINVOLTE
FILOSOFIA
----------------------------------------------------------FISICA
----------------------------------------------------------LATINO
----------------------------------------------------------INGLESE
-----------------------------------------------------------
3 ore
Il tempo a disposizione è di ------------------------
Le risposte devono essere contenute nelle righe previste.
E’ consentito l’uso di:
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Roma, 23 -06-06
a
D
TESTO STIMOLO
LA FEDE NELLA SCIENZA E NEL PROGRESSO NELLA SECONDA METÀ DELL’ 800
<<…L’utilizzazione sistematica delle scoperte scientifiche da parte dell’industria e gli straordinari successi
ottenuti mediante tale utilizzazione non tardarono a procurare alla scienza una larghissima popolarità,
alimentando le speranze che essa avrebbe finito per risolvere ogni problema dell’umanità. Ciascuno
poteva constatare direttamente che le applicazioni della fisica, della chimica, della biologia stavano
davvero trasformando il modo di vivere dei popoli <<civili>> , dai mezzi di comunicazione e di trasporto a
quelli di illuminazione , dalle abitazioni private all’urbanistica, dalla medicina all’agricoltura, dall’arte
tipografica a quella della guerra: come stupirsi se tutto ciò fece sorgere , in vasti strati di persone, attese
addirittura miracolistiche? E’ vero che di tanto in tanto l’economia subiva gravissime crisi , che toglievano
a milioni di lavoratori le modeste conquiste faticosamente acquisite, ma nemmeno tali crisi riuscivano in
realtà a fermare per lungo tempo lo sviluppo della produzione e tanto meno ad arrestare il progresso
scientifico-tecnico; qualcuno poteva giungere a considerarle come semplici crisi di crescenza, altri più
seriamente le attribuiva al modo di procedere caotico ( non scientifico) dei dirigenti dell’economia.
Fiducia nella scienza e fiducia nel progresso risultano , così, abbinate nella mente dei più e determinano a
poco a poco l’atmosfera culturale che si diffonde in gran parte dell’Europa , in specie presso i ceti borghesi.
Poiché tale doppia fiducia aveva già costituito i cardini della concezione filosofica di Comte, si suole
affermare che l’atmosfera da essa determinata è caratteristicamente positivistica; va però subito chiarito che
la sua rapida diffusione non fu tanto dovuta alla lettura delle opere del fondatore del positivismo francese,
quanto alla semplice ( a volte semplicistica ) riflessione su ciò che stava accadendo nel mondo.
Avremo più volte occasione di sottolineare il carattere vago e impreciso della nozione testè accennata di
progresso, cioè del senso che le si attribuiva nell’epoca in esame. Né avremo timore di denunciare gli
equivoci che si celavano in essa: disponibilità a lasciarsi trarre in inganno dalle apparenze, incapacità di
individuare le contraddizioni di fondo che minavano lo sviluppo della società industriale, insensibilità di
fronte a ciò che stava accadendo al di fuori della stretta cerchia dei paesi cosiddetti civili. Bisogna ciò
malgrado riconoscere che la fiducia nel progresso – spesso trasformatasi in vera e propria fede dogmaticaebbe comunque l’indiscutibile merito di alimentare la convinzione che l’umanità dovesse fare
assegnamento solo su se stessa per migliorare le proprie convinzioni, che dovesse preoccuparsi assai più
della propria sorte in terra che non di un’ipotetica vita ultraterrena, che potesse guardare con ottimismo al
futuro pur se questo non era garantito dalla provvidenza divina.
Anche la fiducia, ben giustificata,nella scienza sI trasformò spesso in una ingenua fede nelle sue possibilità
taumaturgiche. Questa fede si traduceva nell’affermazione ( riecheggiante essa pure una ben nota tesi
comtiana) che solo le scoperte della scienza costituiscono delle autentiche verità, mentre le concezioni
religiose e metafisiche non rappresenterebbero altro che rozzi tentativi di comprendere il mondo e perciò,
se pur legittime in fasi anteriori allo sviluppo dell’umanità, prive oggi di qualunque seria ragione di
sopravvivere .
Brano tratto da “Storia del pensiero filosofico e scientifico” di Ludovico Geymonat. Vol, 5
Classe V D
TIP. A: Trattazione sintetica
Candidato....................................................................
FILOSOFIA
Nella seconda metà del XIX secolo la cultura positivistica si afferma come atteggiamento di fiducia
indiscussa nel progresso scientifico e come possibilità di offrire a tutti gli uomini migliori condizioni di
vita.
Tale atteggiamento di quasi fideistica credenza non viene, tuttavia,omogeneamente condiviso;
nel 1872 Nietzsche nella "Nascita della tragedia" scrive "...spronata dalla sua potente illusione, la
scienza corre ora senza tregua fino ai suoi confini dove il suo ottimismo celato nell'essenza della logica
si arena". All'immagine di una scienza salvifica viene contrapposta quella di una conoscenza povera di
senso, incapace di interpretare la complessità del reale. Illustra, sulla base delle tue conoscenze,
l'intrinseca ambivalenza dell'espressione "progresso scientifico" esponendo le tue considerazioni.
( Risposta in 20 righe)
Classe V D
TIP. A: Trattazione sintetica
Candidato....................................................................
FISICA
Il candidato spieghi sinteticamente come le scoperte scientifiche del XIX secolo, nel campo
dell’elettromagnetismo, se da un lato contribuirono a determinare il clima di estrema fiducia nella
scienza e nel progresso tecnologico, dall’altro crearono una profonda frattura con la fisica classica
mettendone in evidenza alcuni punti deboli. ( Max .30 righe)
Classe V D
Candidato....................................................................
TIP. A: Trattazione sintetica
LATINO
...Ergo viviva vis animi pervicit et extra
processit longe flammantia moenia mundi
atque omne immensum peragravit mente animoque,
unde refert nobis quid possit oriri
quid nequeat, finita potestas denique cuique
quanam sit ratione atque alte terminus haerens.
Quare religio pedibus subiecta vicissim
obteritur, nos exaequat victoria caelo...
..Perciò la vivace razionalità riuscì vittoriosa e molto
avanzò oltre le fiammeggianti mura del mondo
sensibile, e con mente consapevole attraversò tutta
l’immensità, donde ci informa su cosa possa nascere e
cosa non possa, ed anche in quale modo ciascuno abbia
un potere limitato ed un termine intrinsecamente
definito. E così la fede cieca negli dei, messa sotto i
piedi, viene a sua volta calpestata e la vittoria ci rende
uguali al cielo...
La fiducia in un’indagine scientifica della realtà, che liberi l’uomo da ogni implicazione religiosa e
metafisica, anima le parole elogiative, nei confronti di Epicuro, che Lucrezio pronuncia nel l. I del De
Rerum Natura. Il candidato inserisca i versi sopra citati nel contesto dell’opera lucreziana,
individuandone gli aspetti stilistici e commentandone il significato (massimo 20 righe per la risposta).
Classe V D
TIP. A: Trattazione sintetica
Candidato....................................................................
INGLESE
In his novels Charles Dickens widely wrote about social conditions in a period of industrial expansion: how
is reality reflected in the passages you have read? The powerful descriptions of characters and settings were
achieved by means of which features of style? (max 20 lines)