Bozza 16 febbraio 2017 1. ------IND- 2017 0072 FIN IT- ------ 20170303 --- --- PROJET Decreto del ministero dell'Ambiente sul clima degli ambienti interni e la ventilazione dei nuovi edifici Per decisione del ministero dell'Ambiente, sono adottate le disposizioni che seguono in virtù dell'articolo 117 c, comma 3, articolo 117 d, comma 2, articolo 117 f, comma 3, articolo 117 g, comma 3, articolo 117 i, comma 4 e articolo 150 f, comma 4 della legge sull'utilizzo dei terreni e sull'edilizia (132/1999), come modificata all'articolo 117 c, comma 3, articolo 117 d, comma 2, articolo 117 f, comma 3 e articolo 117 i, comma 4 della legge 958/2012, articolo 117 g, comma 3 della legge 1151/2016 e articolo 150 f, comma 4 della legge 41/2014: Capo 1 Disposizioni generali Articolo 1 Campo di applicazione Il presente decreto riguarda la progettazione e la costruzione del clima degli ambienti interni e della ventilazione dei nuovi edifici. Si applica anche in caso di ampliamento di un edificio e di aumento della superficie lorda di pavimento. Il decreto, tuttavia, non si applica alla progettazione e costruzione di edifici per la produzione agricola o di nuovi edifici residenziali destinati a essere utilizzati per un periodo inferiore a quattro mesi all'anno. Articolo 2 Definizioni Ai fini del presente decreto, s'intenderà per: 1) temperatura ambiente: la temperatura dell'aria nella zona occupata; 2) ventilazione: il mantenimento e il miglioramento della qualità dell'aria interna attraverso il ricambio dell'aria della stanza; 3) potenza specifica dei ventilatori di un impianto di ventilazione: [kW/(m3/s)] l'intera potenza elettrica prelevata dalla rete elettrica da tutti i ventilatori (e dai relativi convertitori di frequenza connessi e da altri dispositivi di regolamentazione della potenza) dell'intero impianto di ventilazione dell'edificio, divisa in base al flusso d'aria di scarico in uscita o al flusso dell'aria esterna del tempo di esercizio impostato dell'impianto di ventilazione (in base a quale valore sia superiore); 4) condizionamento dell'aria: la gestione della purezza, temperatura, umidità e velocità dell'aria interna attraverso il trattamento dell'aria in ingresso o dell'aria di riciclaggio; 5) aria di riciclaggio: l'aria che ritorna esclusivamente nella stessa stanza o residenza; 2 6) impianto meccanico di ricambio dell'aria di scarico: un impianto attraverso il quale l'aria viene tolta meccanicamente dall'edificio con l'ausilio di un ventilatore e l'aria esterna entra nell'area attraverso dispositivi per l'aria esterna; 7) impianto meccanico di ricambio dell'aria di alimentazione e di scarico: un impianto attraverso il quale l'aria viene tolta meccanicamente dall'edificio con l'ausilio di un ventilatore e l'aria esterna viene fatta entrare per il ricambio con l'ausilio di un ventilatore; 8) alloggi: un ambiente riservato alla permanenza o al lavoro, destinato a un'occupazione continua superiore a 30 minuti; 9) zona occupata: la parte dell'ambiente in cui i requisiti relativi al clima interno devono essere imposti e dove la superficie inferiore è limitata dal pavimento, la superficie superiore si trova a un'altezza di 1,8 metri dal pavimento e le superfici laterali sono a una distanza di 0,6 metri dalla parete esterna o interna o dalla parte fissa equivalente dell'edificio; 10) impianto di ventilazione pneumatico: un impianto la cui azione si basa principalmente sulle differenze di pressione provocate da differenze di altezza e temperatura e dal vento, di modo che l'aria interna lasci l'edificio e l'aria esterna entri a sostituirla attraverso dispositivi per l'aria esterna; 11) aria di ricircolo: aria rimessa in circolo come aria di alimentazione o parte di essa, in modo che l'aria di ricircolo contenga l'aria di scarico di due o più ambienti diversi; 12) aria di scarico: l'aria che viene condotta al di fuori dell'ambiente in cui si soggiorna; 13) aria di trasferimento: l'aria che viene condotta da un'area all'altra; 14) vita utile di progetto: il requisito di tempo di funzionamento previsto per un impianto di ventilazione o per una sua parte o componente, specificato dal soggetto che avvia, sviluppa o definisce il progetto di costruzione; 15) clima degli ambienti interni: il complesso formato dalle effettive condizioni chimiche, fisiche e microbiologiche di un edificio; 16) tempo di funzionamento di progetto: il tempo in cui nell'edificio o nell'area sono presenti persone o durante il quale l'area è utilizzata per la sua destinazione d'uso; 17) aria di alimentazione: l'aria che viene condotta nell'ambiente in cui si alloggia; 18) aria esterna: l'aria che viene condotta nelle aree interne, in modo controllato, attraverso la ventilazione; 19) aria di scarico in uscita: l'aria di scarico che viene condotta al di fuori dell'edificio. Capo 2 Clima degli ambienti interni di un edificio Articolo 3 Progettazione del clima degli ambienti interni Quando si progetta un edificio, il progettista principale, il progettista specializzato e il progettista dell'edificio devono, conformemente alle rispettive mansioni, tenere conto dei seguenti fattori che incidono sul clima degli ambienti interni dell'edificio: 3 1) fattori di carico interno, come ad esempio il carico di temperatura e umidità, le apparecchiature, l'illuminazione, il carico umano, le fonti di rumore, i processi, le emissioni dei prodotti da costruzione e altre impurità legate all'utilizzo dell'edificio; 2) fattori di carico esterno, come ad esempio le condizioni meteorologiche e acustiche, la qualità dell'aria esterna e altri fattori ambientali; 3) l'ubicazione e il sito del cantiere. Il progettista principale, il progettista specializzato e il progettista dell'edificio devono, conformemente alle rispettive mansioni, tenere conto del clima degli ambienti interni che corrisponde alla destinazione d'uso dell'edificio quando: 1) pianificano l'isolamento termico e l'isolamento dall'umidità dell'edificio e le caratteristiche e la schermatura solare delle finestre; 2) pianificano le prestazioni energetiche dell'edificio; 3) specificano la resistenza all'aria dell'involucro dell'edificio, delle fondamenta e dei piani e la resistenza all'aria delle strutture tra le aree; 4) pianificano l'insonorizzazione e la protezione acustica dell'edificio; 5) pianificano l'illuminazione delle aree e lo sfruttamento della luce diurna; 6) selezionano i materiali da costruzione; 7) pianificano il riscaldamento e il raffrescamento dell'edificio, nonché gli altri impianti di servizio dell'edificio, la loro affidabilità di funzionamento e i requisiti di spazio; 8) pianificano la gestione dell'umidità del sito dell'edificio; 9) pianificano la gestione della pulizia delle opere di costruzione e dell'impianto di ventilazione; 10) elaborano le tempistiche del cantiere, dell'accettazione e della messa in funzione; 11) pianificano l'accessibilità, l'uso idoneo e la manutenzione dell'edificio e degli impianti tecnici ed elaborano le linee guida di utilizzo e manutenzione relative all'edificio. Al fine di ottenere un clima degli ambienti interni conforme alla destinazione d'uso dell'edificio, è ammissibile utilizzare metodi strutturali, ridurre i fattori di carico interni, limitare l'impatto dei fattori di carico esterni e interni e utilizzare metodi tecnologici di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e condizionamento dell'aria oltre ad approntare il controllo e la regolazione associati a detti metodi. Articolo 4 Valori di progetto della temperatura ambiente Durante il tempo di utilizzo pianificato, la temperatura ambiente dell'edificio deve essere confortevole e la circolazione dell'aria, l'emanazione della temperatura, la fluttuazione della temperatura, le differenze di temperatura e le temperature delle superfici non devono mettere a repentaglio tale obiettivo. La temperatura di 21 °C è utilizzata come valore di progetto della temperatura ambiente durante il periodo di riscaldamento. Nella pianificazione della gestione della temperatura ambiente, la temperatura ambiente può fluttuare tra 20–25 °C durante il periodo di riscaldamento e tra 20–27 °C al di fuori di detto periodo. Per un motivo specifico, come ad esempio il fatto che le operazioni che si svolgono in un'area richiedano temperature speciali o per la natura speciale di un'area, è possibile utilizzare temperature che si discostino da tali 4 valori come valori di progetto della temperatura ambiente e nella pianificazione della gestione della temperatura ambiente. I dati meteorologici di un anno di prova adeguati alle varie zone climatiche e le temperature di progetto dell'aria esterna per il periodo di riscaldamento adeguate alle varie zone climatiche mostrate nell'allegato 1 sono utilizzati come dati meteorologici di progetto da impiegare come base per la pianificazione della gestione della temperatura ambiente. Articolo 5 Qualità dell'aria interna Nell'aria interna non devono essere presenti particelle di impurità e fattori fisici, chimici o microbiologici dannosi per la salute nonché odori che compromettano in via continuativa condizioni abitative piacevoli. Il valore di progetto per il contenuto istantaneo di diossido di carbonio nell'aria interna durante il tempo di utilizzo pianificato degli alloggi non deve essere di più di 1 450 mg/m3 (800 ppm) superiore rispetto al contenuto presente nell'aria esterna. Articolo 6 Umidità dell'aria interna L'umidità dell'aria interna deve restare entro valori conformi alla destinazione d'uso prevista delle aree, al fine di evitare danni dovuti all'umidità o un aumento dei microbi o dei problemi di salute dovuti all'umidità dell'aria interna. Articolo 7 Condizioni di illuminazione Nelle aree interne dell'edificio, deve essere possibile mantenere l'illuminazione richiesta dall'attività visiva durante il tempo di utilizzo pianificato di tali aree. Il raggruppamento e il controllo dell'illuminazione deve essere pianificato in modo da rendere possibile il controllo dell'illuminazione conformemente a tali attività. Capo 3 Ventilazione e impianto di ventilazione Articolo 8 Ventilazione La ventilazione deve fornire una qualità dell'aria salubre, sicura e confortevole negli alloggi. L'impianto di ventilazione deve produrre un flusso di aria esterna adeguato all'edificio ed estrarre dall'aria interna le sostanze che sono dannose per la salute, l'umidità eccessiva, gli odori che riducono il benessere e le eventuali impurità diffuse nell'aria interna dalle persone, dai prodotti da costruzione e dalle attività. 5 L'impianto di ventilazione deve essere progettato affinché: 1) le funzioni principali del funzionamento dell'impianto di ventilazione selezionato possano essere misurate, controllate e monitorate; 2) quando utilizzato, sottoposto a manutenzione e gestito correttamente, l'impianto rimanga in buono stato di funzionamento per la vita utile di progetto; 3) il funzionamento dell'impianto possa essere arrestato completamente. In un impianto meccanico, deve essere presente un interruttore di arresto chiaramente etichettato, che deve trovarsi in un luogo facilmente accessibile. In un impianto pneumatico, deve essere possibile chiudere facilmente la valvola di ventilazione. Articolo 9 Flussi di aria esterna Il progettista specializzato deve dimensionare l'impianto di ventilazione in modo che il flusso dell'aria esterna richiesto per una qualità dell'aria interna salubre, sicura e confortevole possa essere condotto agli alloggi. Il flusso dell'aria esterna verso gli alloggi deve essere progettato per essere di almeno 6 dm3/s a persona durante il tempo di utilizzo pianificato, a meno che la destinazione d'uso dell'area non richieda un flusso d'aria aggiuntivo. Il flusso dell'aria esterna dell'intero edificio, tuttavia, deve essere progettato per essere di almeno 0,35 (dm3/s)/m2 di superficie durante il tempo di utilizzo pianificato, a meno che la speciale natura della destinazione d'uso di un'area dell'edificio non richieda un flusso d'aria aggiuntivo. Il flusso dell'aria esterna di un'unità abitativa, tuttavia, deve essere progettato per essere di almeno 18 dm3/s. Articolo 10 Controllo dei flussi dell'aria Deve essere possibile controllare i flussi dell'aria in base al carico o alla qualità dell'aria, al fine di soddisfare le condizioni di esercizio. Il controllo dei flussi dell'aria nelle unità abitative deve essere pianificato in modo che i flussi dell'aria di alimentazione e dell'aria di scarico possano essere controllati a livello di edificio o di unità abitativa, affinché possano essere aumentati di almeno il 30% al di sopra dei flussi dell'aria per il tempo di utilizzo pianificato. Se la ventilazione può essere controllata a livello di unità abitativa, i flussi dell'aria di alimentazione e di scarico possono essere ridotti di non più del 60% rispetto ai flussi dell'aria per il tempo di utilizzo pianificato. Il flusso dell'aria esterna per un edificio diverso da un immobile residenziale deve essere di almeno 0,15 (dm³/s)/m² al di fuori del tempo di utilizzo pianificato e l'aria deve essere cambiata in tutte le stanze. La presente sezione non si applica all'ampliamento di un edificio o all'aumento della superficie lorda di pavimento laddove l'impianto di ventilazione esistente possa essere utilizzato per provvedere alla ventilazione e la qualità dell'aria interna dell'edificio non ne risenta. 6 Articolo 11 Flussi dell'aria in un ricovero di veicoli a motore Il progettista specializzato deve dimensionare i flussi dell'aria di ventilazione di un ricovero di veicoli a motore in modo che le impurità dell'aria non provochino problemi di salute agli utenti. I flussi dell'aria devono essere progettati in modo che il contenuto medio di monossido di carbonio in un ricovero di veicoli a motore durante le ore di utilizzo ritenute più critiche non superi 35 mg/m3 (30 ppm). I flussi dell'aria di un'area di lavoro continua di un ricovero di veicoli a motore devono essere progettati in modo che il contenuto istantaneo di monossido di carbonio non superi 7 mg/m3 (6 ppm). Articolo 12 Filtrazione dell'aria Il progettista specializzato deve pianificare il livello di filtrazione dell'aria sulla base della qualità dell'aria esterna e degli obiettivi stabiliti per la qualità dell'aria interna. Quando sceglie un impianto di ventilazione, il progettista specializzato deve tenere conto dell'idoneità dell'impianto ai fini del livello di filtrazione richiesto. Articolo 13 Categorie di aria di scarico Le categorie di aria di scarico sono: Categoria 1: l'aria di scarico contiene solo impurità minime e le impurità hanno origine principalmente da persone e strutture; Categoria 2: l'aria di scarico contiene un certo grado di impurità; Categoria 3: l'aria di scarico contiene impurità, umidità, sostanze chimiche o odori che riducono sostanzialmente la qualità dell'aria di scarico; Categoria 4: l'aria di scarico contiene impurità o sostanze chimiche significativamente maleodoranti o insalubri. Articolo 14 Collocazione di dispositivi per l'aria esterna e di dispositivi per l'aria di scarico in uscita L'aria esterna non deve essere portata all'interno tramite una struttura o un componente strutturale che peggiori la qualità dell'aria o dalle vicinanze di fonti che peggiorino la qualità dell'aria esterna. Non deve essere consentito a neve o acqua piovana di entrare nell'impianto di ventilazione attraverso i dispositivi per l'aria esterna in quantità tali da provocare danni all'impianto o nuocere alla qualità dell'aria o peggiorare il funzionamento dell'impianto. La conduzione dell'aria di scarico in uscita dall'edificio deve essere pianificata in modo da evitare che problemi di salute o di altro tipo siano causati all'edificio o ad altri edifici, all'ambiente o agli utenti. L'aria di scarico in uscita deve essere condotta al di sopra del tetto 7 dell'edificio, tranne quando il funzionamento dell'impianto di ventilazione richieda altrimenti. L'aria di scarico in uscita di categoria 1 o l'aria di scarico dell'impianto di ventilazione di unità abitative può anche essere condotta all'esterno tramite un dispositivo per l'aria di scarico in uscita installato sulla parete dell'edificio (scarico a parete), a condizione che il resto dei requisiti specificati nella presente sottosezione sia rispettato. Articolo 15 Ricircolo, trasferimento e riciclaggio dell'aria Il progettista specializzato deve pianificare la ventilazione dell'edificio in modo che solo l'aria di aree con purezza dell'aria equivalente o superiore possa essere utilizzata come aria di ricircolo o di trasferimento; inoltre, quest'aria non deve contenere quantità di impurità tali da peggiorare la qualità dell'aria. L'utilizzo del ricircolo, del trasferimento o del riciclaggio dell'aria non deve provocare la diffusione pericolosa di impurità né (in particolare) la diffusione di odori. L'aria di scarico delle categorie 2, 3 e 4 non deve essere utilizzata per il ricircolo. L'aria di ricircolo non deve essere utilizzata come aria di alimentazione nelle seguenti aree: 1) unità abitative; 2) cucine professionali; 3) le sezioni riservate agli alloggi di imprese della ristorazione; 4) le aree riservate all'insegnamento di istituti didattici e le sale di riposo, gioco e riunione di centri di accoglienza diurna; 5) le sezioni riservate agli alloggi di ospedali e istituti di assistenza e penitenziari; 6) ristoranti e mense; 7) altre aree che devono essere mantenute particolarmente pulite, a meno che l'aria di ricircolo non sia purificata al livello richiesto dalla destinazione d'uso dell'area interessata. Articolo 16 Diffusione di impurità nelle unità di recupero del calore Se l'impianto di ventilazione è dotato di recupero del calore, il progettista specializzato deve programmare il recupero del calore in modo da evitare che impurità o odori che nuocciono alla salute o al benessere siano diffusi tramite il recupero del calore. Nei casi in cui il calore è recuperato dall'aria di scarico di categoria 4, non vi devono essere contaminazioni di fuoriuscite tra l'aria di alimentazione e l'aria di scarico. Nei casi in cui il calore è recuperato dall'aria di scarico appartenente ad altre categorie, la direzione del flusso dell'aria di fuoriuscita deve essere principalmente nella direzione che va dall'aria di alimentazione all'aria di scarico. Nella cattura del calore di un impianto di ventilazione che serve un'unica area o un'unica unità abitativa, per tutte le categorie di aria di scarico, la direzione del flusso dell'aria di fuoriuscita può anche provenire dal lato dell'aria di alimentazione, se l'aria di alimentazione è sufficiente a soddisfare i requisiti previsti per la qualità dell'aria interna di cui all'articolo 5 e per l'umidità dell'aria interna di cui all'articolo 6 e se il volume del flusso dell'aria esterna soddisfa i requisiti di cui all'articolo 9. 8 Articolo 17 Distribuzione ed estrazione dell'aria La distribuzione ed estrazione dell'aria di un edificio deve garantire che l'aria fluisca nell'intera zona occupata, evitando allo stesso tempo una velocità dell'aria che provochi disagio, tranne nel caso in cui occorra una ventilazione potenziata, e che le impurità generate in una stanza siano rimosse efficientemente. L'aria in un edificio deve fluire dalle aree di maggiore purezza (in termini di loro aria interna) alle aree dove la purezza è inferiore. Articolo 18 Integrazione della ventilazione I condotti di ventilazione di collegamento non devono far sorgere il rischio che le impurità si diffondano o pregiudichino il funzionamento dell'impianto di ventilazione. I condotti di ventilazione devono essere collegati sulla base delle categorie dell'aria di scarico, come segue: 1) le categorie di aria di scarico 1 e 2 possono essere condotte a un impianto con condotte unite. Se i flussi dell'aria delle categorie di aria di scarico 1 e 2 sono uniti nello stesso condotto e la quota di flusso dell'aria di categoria 2 supera il 10% del flusso dell'aria combinato, il flusso dell'aria combinato è considerato appartenere alla categoria 2; 2) la categoria di aria di scarico 3 deve essere portata in condotti separati o mediante condotti riuniti che servano aree che condividono lo stesso livello di impurità dell'aria, fino a un collettore o a una camera dell'aria di scarico al di sopra delle aree servite. L'aria di scarico da una toilette o da un'area di lavaggio o pulizia deve essere portata a fumaioli per categorie dell'aria di scarico 1 o 2, se il flusso totale di aria di scarico da queste aree non rappresenta più del 10% del flusso totale dell'aria del fumaiolo. In tal caso, il flusso combinato dell'aria non deve essere utilizzato come aria di ricircolo. Nella ventilazione meccanica, l'aria di scarico da tutte le aree di un'unica unità abitativa può essere portata direttamente tramite lo stesso condotto dell'aria, fino a un collettore o a una camera dell'aria di scarico al di sopra delle aree. L'aria di scarico proveniente da unità abitative diverse può essere portata a condotti verticali congiunti dello stesso impianto di ventilazione meccanico, in modo che l'aria di scarico delle cucine sia portata a un condotto verticale che serve le cucine, mentre l'aria di scarico di altre aree è portata a un condotto verticale separato. Nella ventilazione pneumatica, i condotti verticali di un'unica unità abitativa non devono essere connessi e non devono essere utilizzati condotti verticali congiunti per più di un'unità abitativa; 3) l'aria di scarico di categoria 4 deve essere portata in condotti dell'aria di scarico separati. Se in un'area sono gestite o stoccate quantità significative di sostanze pericolose per la salute o che provocano un forte odore, devono essere creati, per tale area, condotti dell'aria esterna e dell'aria di scarico che siano separati dal resto dell'impianto di ventilazione e l'area deve essere progettata per trovarsi a una pressione inferiore rispetto alle aree adiacenti. Il collegamento di due o più macchine di ventilazione allo stesso condotto o alla stessa camera deve essere programmato in modo che le pressioni delle stanze o le direzioni del flusso dell'aria tra le stanze e nel sistema di condotti non cambino quando i flussi dell'aria delle macchine sono sottoposti a controllo. Un impianto di ventilazione pneumatico, un impianto di ricambio dell'aria di scarico meccanico o un sistema di ricambio dell'aria di 9 alimentazione e di scarico meccanico non devono essere progettati per essere collegati in modo che le direzioni del flusso dell'aria tra le stanze e nel sistema di condotti possano essere modificate quando i flussi dell'aria sono sottoposti a controllo. Articolo 19 Categorie di tenuta della ventilazione Le portate massime consentite dell'aria di dispersione di un impianto di ventilazione, di un condotto dell'aria o di parti di un condotto per area del rivestimento qVlA (dm3/s/m2) a una pressione di prova ps (Pa) nelle varie categorie di tenuta sono le seguenti: Categoria di tenuta Aria di dispersione massima consentita qVlA dm3/s/m2 A B C D E 0,027 x ps0,65 0,009 x ps0,65 0,003 x ps0,65 0,001 x ps0,65 0,0003 x ps0,65 Articolo 20 Requisito di tenuta e robustezza dell'impianto di ventilazione L'impianto di ventilazione pneumatico o meccanico di un edificio deve essere robusto e la sua tenuta deve essere almeno di categoria B. Se l'aria di scarico contiene quantità significative di impurità di origine diversa da quella umana, la categoria di tenuta deve essere almeno C. In un impianto di ventilazione meccanico, i condotti dell'aria di scarico all'interno dell'edificio che si trovano al di fuori della sala macchine devono essere progettati per essere a una pressione inferiore. I condotti dell'aria di scarico per le categorie dell'aria di scarico 1 e 2, tuttavia, possono essere a una pressione superiore, a condizione che il sistema di condotti sia almeno della categoria di tenuta C. I condotti dell'aria di scarico di categoria 3 e i condotti dell'aria di scarico in uscita delle singole unità abitative possono essere a una pressione superiore all'interno dell'edificio, a condizione che il sistema di condotti sia almeno della categoria di tenuta D. I condotti dell'aria di scarico di categoria 4 possono essere a una pressione superiore all'interno dell'edificio se il sistema di condotti non ha perdite. In un impianto di ventilazione pneumatico e meccanico, il rafforzamento e il supporto dei condotti dell'aria deve essere progettato in modo che i condotti restino saldamente in posizione e possano sopportare fluttuazioni di pressione nell'impianto di ventilazione, la pulizia e altre sollecitazioni. In un impianto di ventilazione meccanico, la macchina e le camere di ventilazione devono essere in grado di sopportare il carico provocato dalla pressione del ventilatore quando le valvole di arresto sono chiuse. Se la sezione trasversale del condotto dell'aria di un impianto di ventilazione meccanico è progettata per essere più grande di 0,06 m2, i condotti dell'aria 10 esterna e dell'aria di scarico in uscita devono essere dotati di valvole di arresto che si chiudano automaticamente se l'impianto viene bloccato. Articolo 21 Pressioni provocate dai flussi d'aria e dalla resistenza all'aria delle strutture Il progettista specializzato deve programmare i flussi dell'aria esterna e di scarico in uscita dell'edificio in modo che le strutture non siano esposte a sollecitazioni a lungo termine dovute all'umidità tali da danneggiare le strutture in seguito a eccesso di pressione o al trasferimento di impurità all'aria interna per effetto della pressione negativa. Il progettista principale, il progettista specializzato e il progettista dell'edificio devono, conformemente alle rispettive mansioni, pianificare la resistenza all'aria dell'involucro dell'edificio e delle strutture interne e la gestione del suo effetto camino in modo che le condizioni preliminari per il funzionamento della ventilazione possano essere garantite e il trasferimento nell'aria interna di impurità all'interno della struttura, di impurità del terreno e di radon nonché il trasferimento di umidità nella struttura siano evitati. Articolo 22 Forno e bocchette di scarico separate Il progettista specializzato deve programmare la fornitura di un flusso d'aria esterna supplementare richiesta dall'uso del forno e di bocchette di scarico separate affinché l'impianto di ventilazione dell'edificio funzioni in modo controllato e le pressioni dell'edificio o dell'area delle stanze non diventino dannose. Articolo 23 Umidificazione dell'aria Se l'impianto di ventilazione è dotato di umidificazione dell'aria, il progettista specializzato deve programmare l'umidificazione dell'aria in modo da evitare le condizioni per un aumento di microbi dannosi per la salute. Articolo 24 Facilità di pulizia e manutenzione dell'impianto di ventilazione Il progettista specializzato deve programmare l'impianto di ventilazione e i suoi canali di manutenzione in modo che le parti dell'impianto di ventilazione possano essere sottoposte a pulizia, manutenzione, riparazioni e sostituzioni in modo semplice e sicuro. Ai fini della manutenzione e delle riparazioni dei macchinari di ventilazione, deve essere riservata un'area che abbia almeno le dimensioni dei dispositivi da sottoporre a manutenzione nella direzione di manutenzione. 11 Articolo 25 Isolamento dell'impianto di ventilazione Il progettista specializzato deve programmare l'isolamento termico e dall'umidità dei condotti di ventilazione, delle camere e dei macchinari affinché l'aria non si raffreddi o si riscaldi in modo da provocare problemi di controllo della temperatura o di comfort e affinché l'umidità non si condensi in modo da provocare danni alle strutture o da influire negativamente sulla qualità dell'aria interna. Capo 4 Misurazioni per la messa in funzione dell'impianto di ventilazione Articolo 26 Tenuta Il soggetto che avvia il progetto di costruzione deve verificare che la tenuta dell'impianto di ventilazione sia misurata prima del completamento dei lavori dell'edificio. In impianti di ventilazione che servono un'unica area dell'edificio o un'unica unità abitativa, la misurazione della tenuta può essere sostituita da un'ispezione dell'impianto se il sistema di condotti è costituito interamente da condotti e relativi componenti conformi almeno alla categoria di tenuta C. La persona incaricata della fase di costruzione deve inserire una registrazione nel registro delle ispezioni delle opere di costruzione relativa alla conformità al progetto della tenuta dell'impianto di ventilazione. Articolo 27 Determinazione della conformità al progetto dell'impianto di ventilazione Prima del completamento dei lavori dell'edificio, il soggetto che avvia il progetto di costruzione deve verificare che i flussi dell'aria dell'impianto di ventilazione siano misurati e regolati, che la potenza specifica dei ventilatori dell'impianto sia specificata e che l'impianto sia stato realizzato in modo da funzionare secondo le sue caratteristiche progettuali. L'edificio e il suo impianto di ventilazione devono essere puliti prima della misurazione dei flussi dell'aria e prima che l'impianto sia messo in funzione. La persona incaricata della fase di costruzione deve inserire una registrazione nel registro delle ispezioni delle opere di costruzione relativa alla conformità al progetto dell'impianto di ventilazione. Scostamenti accettabili rispetto ai valori programmati possono essere i seguenti: 1) flusso d'aria a livello di impianto e di appartamento: ± 10%; 2) flusso d'aria a livello di stanza: ± 20%. Tuttavia, lo scostamento può essere sempre di almeno 1 dm3/s; 3) potenza specifica dei ventilatori dell'impianto di ventilazione: + 10%. Gli scostamenti accettabili includono sia gli scostamenti dei risultati delle misurazioni sia l'incertezza della misurazione, che deve essere dichiarata insieme ai risultati delle misurazioni. Il metodo di misurazione e l'attrezzatura di misurazione devono essere adatti a misurare il 12 flusso dell'aria di progetto. L'attrezzatura di misurazione deve essere calibrata; la calibrazione deve essere in corso di validità e il valore misurato deve essere corretto conformemente alla calibrazione. Capo 5 Entrata in vigore e norme transitorie Articolo 28 Entrata in vigore Il presente decreto entra in vigore il 1° gennaio 2018. Il presente decreto abroga il decreto sul clima degli ambienti interni e la ventilazione degli edifici pubblicato dal ministero dell'Ambiente il 30 marzo 2011. Al momento dell'entrata in vigore del presente decreto, i progetti pendenti sono soggetti alle norme valide in quel momento. Helsinki, [data] [mese] 20XX Ministro dell'Agricoltura e dell'ambiente Relatore Allegato 1 Dati meteorologici da utilizzare nella programmazione della gestione della temperatura ambiente I dati meteorologici mostrati nelle tabelle da L1.1 a L1.4 sono utilizzati nella programmazione della gestione della temperatura ambiente. La Finlandia è suddivisa in quattro zone climatiche, mostrate nella figura L1.1. I dati meteorologici orari sono disponibili nel sito web del ministero dell'Ambiente. Gli stessi dati meteorologici sono utilizzati per le zone climatiche I e II, ma le temperature di progetto dell'aria esterna sono separate. Nord (N) Nord-ovest (NO) Nord-est (NE) Ovest (O) Est (E) Sud-est (SE) Sud-ovest (SO) Sud (S) Figura L1.1. Zone climatiche e abbreviazioni dei punti cardinali. Tabella L1.1. Zona climatica I II III IV Temperature di progetto dell'aria esterna nelle varie zone climatiche. Temperatura di progetto dell'aria esterna, °C -26 -29 -32 -38 13 Tabella L1.2. Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Intero anno Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Intero anno Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Dati meteorologici mensili nelle zone climatiche I e II. Helsinki-Vantaa. Energia totale Temperatura dell'irraggiamento solare sul esterna media, piano orizzontale, Tu , °C Girraggiamento, superficie orizzontale, kWh/m² -3,97 6,2 -4,50 22,4 -2,58 64,3 4,50 119,9 10,76 165,5 14,23 168,6 17,30 180,9 16,05 126,7 10,53 82,0 6,20 26,2 0,50 8,1 -2,19 4,4 5,57 975 Energia totale dell'irraggiamento solare su superfici verticali nei diversi punti cardinali, Girraggiamento, superficie verticale, kWh/m² N NE E SE S SO O NO 6,2 4,7 3,8 9,5 12,9 9,5 3,8 4,7 17,3 13,8 15,6 31,0 41,4 30,9 15,6 14,0 40,3 38,1 48,5 75,1 89,5 69,4 43,7 36,9 43,9 56,3 79,9 101,1 107,3 101,6 80,6 56,8 57,8 82,1 112,8 123,3 116,0 117,5 104,5 76,3 70,6 87,9 109,6 109,9 101,6 110,9 111,2 89,1 66,3 91,1 118,8 123,1 115,5 128,6 122,7 91,2 50,0 66,4 91,8 106,0 100,4 92,8 78,8 61,1 32,9 37,5 56,5 83,9 100,5 87,3 59,3 38,1 17,9 15,6 17,5 28,3 37,0 30,0 18,8 15,7 7,2 5,5 5,1 12,3 16,8 12,3 5,1 5,6 4,2 3,2 2,6 8,4 11,8 8,8 2,9 3,2 414,6 502,2 662,5 811,9 850,7 799,6 647,0 492,7 Fattore di conversione Fdirezione, attraverso il quale l'energia dell'irraggiamento solare sul piano orizzontale è convertita in energia totale dell'irraggiamento solare sulla superficie verticale in corrispondenza dei diversi punti cardinali N NE E SE S SO O NO 0,995 0,757 0,609 1,531 2,080 1,519 0,605 0,759 0,774 0,618 0,700 1,387 1,854 1,381 0,700 0,624 0,627 0,592 0,754 1,169 1,392 1,079 0,679 0,574 0,366 0,470 0,666 0,843 0,895 0,847 0,672 0,474 0,349 0,496 0,681 0,745 0,701 0,710 0,632 0,461 0,419 0,521 0,650 0,652 0,602 0,658 0,659 0,528 0,367 0,503 0,657 0,681 0,639 0,711 0,679 0,504 0,395 0,524 0,725 0,837 0,793 0,732 0,622 0,482 0,401 0,457 0,689 1,023 1,225 1,064 0,723 0,465 0,683 0,595 0,670 1,081 1,412 1,144 0,718 0,598 0,888 0,683 0,632 1,519 2,068 1,519 0,633 0,686 0,920 0,697 0,571 1,850 2,615 1,942 0,637 0,697 14 Intero anno Tabella L1.3. Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Intero anno Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Intero anno Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto 0,425 0,515 0,679 0,833 0,872 0,820 0,663 0,505 Dati meteorologici mensili nella zona climatica III. Jyväskylä. Energia totale Aria esterna dell'irraggiamento solare sul Temperatura piano orizzontale, media, Girraggiamento, superficie orizzontale, Tu, °C kWh/m² -8,00 5,4 -7,10 20,1 -3,53 51,9 2,42 102,9 8,84 171,4 13,39 159,1 15,76 158,2 13,76 113,9 9,18 71,1 4,07 25,3 -1,76 7,3 -5,92 3,2 3,43 890 Energia totale dell'irraggiamento solare su superfici verticali nei diversi punti cardinali, Girraggiamento, superficie verticale, kWh/m² N NE E SE S SO O NO 6,0 4,5 3,1 6,5 9,0 6,8 3,3 4,5 16,4 12,8 15,6 34,4 46,3 33,5 15,1 12,8 38,7 35,2 37,9 55,1 69,8 60,2 42,1 36,1 46,1 54,5 73,5 93,6 99,1 89,5 70,0 53,6 68,9 91,3 122,6 132,4 123,4 124,5 115,0 88,5 72,7 87,1 105,4 108,0 103,3 107,5 103,6 85,0 65,1 81,4 106,2 115,0 109,4 111,6 104,5 82,6 48,0 57,0 74,5 91,7 98,3 94,5 77,3 58,1 30,6 34,2 51,8 77,7 91,6 76,1 50,1 33,4 15,3 13,6 18,5 33,1 42,5 32,1 17,6 13,3 6,9 5,3 4,9 10,7 14,6 10,7 4,9 5,3 3,3 2,5 1,6 3,3 4,4 3,2 1,6 2,5 418,0 479,4 615,6 761,5 811,7 750,2 605,1 475,7 Fattore di conversione Fdirezione, attraverso il quale l'energia dell'irraggiamento solare sul piano orizzontale è convertita in energia totale dell'irraggiamento solare sulla superficie verticale in corrispondenza dei diversi punti cardinali N NE E SE S SO O NO 1,094 0,833 0,568 1,189 1,651 1,256 0,610 0,824 0,817 0,636 0,778 1,712 2,306 1,670 0,750 0,639 0,747 0,678 0,730 1,063 1,346 1,160 0,811 0,696 0,448 0,530 0,715 0,910 0,963 0,870 0,681 0,521 0,402 0,533 0,715 0,773 0,720 0,726 0,671 0,517 0,457 0,547 0,662 0,679 0,649 0,675 0,651 0,534 0,412 0,514 0,671 0,727 0,692 0,705 0,661 0,522 0,422 0,500 0,654 0,805 0,863 0,830 0,679 0,510 15 Settembre Ottobre Novembre Dicembre Intero anno Tabella L1.4. Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Intero anno Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Intero anno Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile 0,430 0,604 0,937 1,015 0,470 0,481 0,535 0,717 0,762 0,539 0,729 0,729 0,665 0,503 0,692 1,093 1,305 1,459 1,006 0,856 1,288 1,675 1,984 1,352 0,912 1,071 1,268 1,458 0,997 0,843 0,705 0,695 0,665 0,500 0,680 0,470 0,523 0,719 0,765 0,535 Dati meteorologici mensili nella zona climatica IV. Sodankylä. Energia totale Aria esterna dell'irraggiamento solare sul Temperatura piano orizzontale, media, Girraggiamento, superficie orizzontale, Tu, °C kWh/m² -13,06 1,4 -12,62 13,6 -6,88 48,0 -1,56 121,0 5,40 128,1 13,03 154,2 14,36 146,4 12,06 94,5 6,60 63,7 0,15 16,6 -6,78 3,0 -10,08 0,2 0,05 791 Energia totale dell'irraggiamento solare su superfici verticali nei diversi punti cardinali, Girraggiamento, superficie verticale, kWh/m² N NE E SE S SO O NO 1,4 1,1 0,7 1,1 1,4 1,1 0,7 1,1 13,2 10,2 9,4 19,8 27,6 21,0 10,2 10,1 38,0 33,2 36,4 57,9 74,6 60,6 38,6 33,5 59,0 70,8 100,8 134,9 146,7 127,8 93,7 67,9 63,8 79,8 97,6 99,5 91,4 91,1 85,9 71,7 78,7 90,5 106,7 106,3 101,2 105,9 106,0 89,9 69,7 84,0 104,0 111,2 107,9 104,2 94,4 77,4 44,1 50,7 62,8 77,0 84,9 83,4 68,4 52,1 25,5 31,0 51,8 80,2 92,7 74,5 46,1 28,7 12,8 10,2 11,8 23,8 31,2 22,8 11,2 10,4 3,1 2,4 1,8 4,0 5,5 4,2 1,9 2,4 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,2 0,1 0,2 409,5 464,1 583,9 715,9 765,3 696,8 557,2 445,4 Fattore di conversione Fdirezione, attraverso il quale l'energia dell'irraggiamento solare sul piano orizzontale è convertita in energia totale dell'irraggiamento solare sulla superficie verticale in corrispondenza dei diversi punti cardinali N NE E SE S SO O NO 1,000 0,750 0,479 0,764 1,014 0,764 0,479 0,750 0,966 0,749 0,686 1,451 2,025 1,540 0,745 0,744 0,792 0,691 0,759 1,205 1,554 1,262 0,804 0,698 0,488 0,585 0,833 1,115 1,213 1,056 0,774 0,561 16 Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Intero anno 0,498 0,511 0,476 0,467 0,400 0,774 1,026 0,955 0,518 0,623 0,587 0,574 0,536 0,487 0,618 0,780 0,727 0,587 0,762 0,692 0,710 0,665 0,813 0,710 0,576 0,455 0,738 0,777 0,689 0,759 0,814 1,259 1,435 1,299 0,727 0,905 17 0,714 0,657 0,737 0,898 1,454 1,883 1,819 0,955 0,968 0,711 0,687 0,712 0,883 1,169 1,375 1,375 0,727 0,881 0,671 0,687 0,644 0,724 0,724 0,673 0,625 0,455 0,704 0,560 0,583 0,528 0,551 0,451 0,625 0,776 0,727 0,563