Carlo Frisardi – SOLITUDINE- olio su tavola I Lettera dalla sponda del Mare Amore che non ha luogo né destinazione, quindi nessuna casa né terra, quindi nessuna gabbia o catena,così, aleggia nell’aria,nel mare. Naviga libero come stesse per volare, volare a raggiungerti cullato dalle acque del cuore. In nome di quel che ero,amore, ricevi in memoria di me queste ultime cose pulite rimaste, le affido al destino e al Mare. Perdono se ho dimenticato di vivere, ti chiedo perdono poiché comunque pagherò. Da questa riva, lontana mille anni dai tuoi occhi pagherò! Da questa riva, siedo senza nome e guardo guardo avanti senza tempo il mare azzurro fino all’infinito. Sono stato lontano E vinto dai miei stessi sogni. Il mondo degli uomini Come l’amore mi è fatale. Il tempo qui riposa con me E mi accoglie tutto l’azzurro abbandonato nell’inverno. Azzurro,Cielo e Oceano, acqua e aria, aria nell’aria, acqua nell’acqua profonda,azzurra. Qui ho scelto per dimenticare Come dirti addio e un po’ restare. Sei l’onda pulita dentro di me, sei il manto del mare che ci ha avvolto. E che navighi in Eterno! Questa labile voce incontro a te. Amore dei giorni perduti Ti giunga questa mia Come ultimo frammento Di un sogno ormai morto. Dalla spiaggia del tempo immobile, sospesa,intatta e condotta dal mare ti giunga questa mia tenera voce. Amore, adesso io sono tornato, alla terra del giusto,del sacro mio giovane cuore. Adesso sono tornato E ancora per perdermi, per perderti ancora sono tornato. Voglio camminare e piangere, piangere e camminare, lungo le sponde camminare e piangere e dimenticare. Andrò così lontano da dimenticare, dimenticato dal mondo, aspetterò senza doveri che sia troppo tardi. Il logo contenuto in federicoparrapoiesis.com è di propietà dell’ autore. E’ vietata la copia e /o riproduzione in ogni forma e l’ utilizzo di qualsiasi parte del sito senza il consenso scritto.