Punto all’O.d.g. nr. 5: “Modifiche alle Convenzioni urbanistiche del 3 giugno 1999 e del 7
agosto 2003 del P.U.C. Area Kursaal – Approvazione bozza di Convenzione”.
PRESIDENTE: Prego, se lo vuole illustrare, Assessore Sartoni, a lei la parola.
Ass. SARTONI: Io spero sinceramente che questa sia, per un po’ di anni a venire o comunque
rispetto ad un orizzonte temporale accettabile, l’ultima volta che in questo Consiglio Comunale si
parla delle vicende più o meno belle e più o meno lineari dell’edificio Kursaal, spero che sia
l’ultima volta, perché voglio credere che su questa delibera ci sia una maggioranza coesa che
condivide l’operato dell’Amministrazione e che con altrettanta coesione va nella direzione di
chiudere, una volta per tutte, con la questione dell’ultimazione dei lavori in questo centrale, storico
edificio cittadino.
Ricorderete che nell’estate dell’anno scorso, e in particolare il 6 luglio, quando già si parlava del
TAR che avevamo approssimantesi per rapporti legali tra la proprietà del Kursaal e il Comune,
l’ufficio Urbanistica portò all’attenzione del Consiglio Comunale una delibera del tutto identica,
non come contenuto, ma come forma a quella di stasera, chiedendo l’approvazione del Consiglio
Comunale per un’ipotesi che niente variava sul teatro, cinema, sala polifunzionale interrata, che, se
non ricordo male, trovava in un equilibrio di grezzo avanzato i lavori che la proprietà doveva
realizzare prima di dare il bene al Comune, che superava con il benestare dei Vigili del Fuoco la
necessità di accedere a locali interrati attraverso quella sorta di galleria che doveva nascere da corso
Roma, e che quindi prima che le cause entrassero nel merito e, ripeto, siamo 6 luglio, oggi siamo al
17 luglio, è passato un anno preciso, probabilmente, oggi la vicenda del Kursaal sarebbe prossima a
essere chiusa con effetti diversi, con risultati diversi, ma probabilmente sarebbe prossima a essere
effettivamente chiusa.
In quella serata la maggioranza non garantì il numero legale, il numero legale poteva essere
garantito sul punto dall’opposizione, ma l’opposizione uscì dai banchi del Consiglio Comunale per
cui quell’argomento all’ordine del giorno venne saltato a piè pari. Torniamo, quindi, dodici mesi
dopo, sul tema Kursaal con una soluzione diversa. Io, all’epoca, dissi al Sindaco che sarei tornato in
Consiglio Comunale solo se intimamente convinto rispetto alla città e rispetto a quella che è la mia
opinione personale che l’accordo in relazione all’immobile potesse essere migliorativo per
l’Amministrazione, per il Comune, per l’interesse generale.
Il punto di differenza sostanziale che c’è tra l’accordo che vi è stato proposto l’anno scorso e
l’accordo che viene proposto come modifica allo schema di convenzione quest’anno sta nel fatto
che il Comune si libera dello scatolone interrato e attirerebbe al patrimonio comunale il primo piano
del Kursaal, quindi la parte frontale, la cartolina del Kursaal, con la torretta, con il terrazzo, con il
vano scale del piano terra e con le quote millesimali sia del porticato che del giardino frontale che
affaccia su corso Roma. Quindi andiamo a definire rapporti con la Monaco, dando alla Monaco i
tempi per finire il suo edificio, trovando un accordo sugli aspetti legali per cui, quand’anche la
causa nelle more della effettiva firma della convenzione andasse avanti o ci vedesse perdenti, la
Monaco si impegnerebbe ad ‘anestetizzare’ gli effetti della sentenza, cioè comunque vada, se anche
fosse favorevole a loro la sentenza non esiste e, ripeto, si porterebbe la parte storica del Kursaal, con
i lavori eseguiti nella parte esterna e tutti da fare per l’Amministrazione ventura, per quel che
riguarderà la messa a norma degli interni dell’edificio, in cambio dello scatolone, scatolone che
manterrà, volendo la proprietà, anche la possibilità di ospitare un cinema, bar, teatro, bar sala
polifunzionale, anche se da almeno tre, quattro anni sento dire che tutte le volte che si parla del
Kursaal che in quella scatola non ci potrà venire né un teatro degno di senso né un cinema,
ammesso che un ulteriore cinema a Montecatini possa servire e non sia retaggio di una realtà di quel
settore vecchia di 40 anni, superata da mille e passa fatti, piuttosto che una sala polifunzionale da
utilizzare a seconda delle esigenze che si manifestassero.
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Chiudo con una notazione per tutela di tutti quanti, non solo di chi firma la convenzione per il
Comune ma anche dei Consiglieri comunali: per essere sicuri che il cambio tra parti di immobile sia
per l’Amministrazione comunale vantaggioso la firma della convenzione è sottoposta a preventivo
apprezzamento economico dell’Ufficio Tecnico Erariale dell’Agenzia del Territorio, con la quale
abbiamo una convenzione in essere, per cui la convenzione sarà firmata solo dopo che questo
organismo pubblico esterno all’Amministrazione ci dirà che effettivamente si fa l’interesse pubblico
a invertire la proprietà di queste parti di immobili, e per adesso chiudo qui l’intervento.
PRESIDENTE: Grazie a lei, Assessore Sartoni. Prego, Consigliere Bartolini.
BARTOLINI: È un’ipotesi quella della permuta senz’altro positiva e noi sosteniamo che questa
operazione “s’ha da fare”, ma s’ha da fare bene. Perché dico “s’ha da fare” bene? Perché ci sono
alcuni punti interrogativi che vorrei mi fossero chiariti stasera stessa o che venissero inseriti come
clausola in vista della firma, così come la valutazione dell’UTOE.
Prima questione. Per ragioni anche affettive io sono per la permuta, lì gli anziani sanno che c’è stata
la sede del Gruppo universitario montecatinese, lì si organizzavano da parte dell’Università di
Montecatini, non i goliardi, ma quelli un po’ più festaioli, secondo le sane tradizioni dei anni ‘70,
’60-‘70, le varie feste, ma è una indubbia convenienza anche per un’ovvia valutazione di prestigio
urbano e architettonico. Però ci sono dei punti interrogativi che vanno sciolti per fare bene questa
operazione.
Intanto, non sappiamo, e invece bisognerebbe saperlo, che cosa ci realizzerà la Monaco nello
scatolone, perché agli atti c’è l’impegno da parte della Monaco di farci il teatro, perché quando fu
stesa, evidentemente, questa ipotesi di convenzione ancora non aveva avuto corpo definitivo la non
obbligatorietà di realizzare il teatro, invece si parla di teatro, lì si parla di sottopasso, con tutte
quelle negatività che ci dicono: liberiamoci di quel teatro, senza stare a ripercorrere la storia della
progressiva decadenza di valori architettonici dal teatro, quando c’era al teatro del progetto di
Massimo Rossi fino al teatro shakespeariano e così via. E qui credo che quando si fa una
convenzione bisogna sapere che cosa ci realizza la controparte, perché se vuol farci dei posti
macchina è una scelta urbanistica, se non vuole fare questi posti macchina, ma vuole fare un piccolo
spazio per intrattenimenti, non sappiamo che cosa ci vorrà fare.
Vediamo i limiti, invece, dell’accordo per quanto riguarda il salone. Su quel salone ha piovuto a
lungo, perché purtroppo la vicenda Kursaal ha visto anni di abbandono di infiltrazioni di pioggia, di
finestroni aperti, di vetri rotti e quant’altro. Al di là del valore che dovrà stabilire l’Ufficio Tecnico
Erariale, abbiamo una perizia sulla staticità di questo salone, di questo tetto? Ulteriore
approfondimento, così come può emergere da un esame di staticità: in quel salone oggi, anzi, tra un
anno, quando devono essere ultimati i lavori sulla parte esterna che nella convenzione sono previsti,
ci entrano per esigenze statiche 20 persone, 200 persone, 500 persone? Cioè l’immobile è bello, era
bello, pieno di storia, pieno di fascino e che si può proiettare con iniziative interessanti verso il
futuro, ma a seconda della capacità statica ci si può fare una sala shakesperiana per 20 persone o,
come avveniva passato quando venivano fatte feste, convegni, tornei di biliardo, centinaia e
centinaia di persone. Questo non lo sappiamo, questo non emerge, io vorrei che venisse prima della
firma e prima di una chiusura un esame anche in questa direzione, per cui dico: o si pongono come
clausole dirimenti per ritardare, per bloccare la firma oppure lo portiamo al prossimo Consiglio
Comunale e siamo grado di dare risposte adeguate alle domande che vi sono state poste e che io mi
pongo e che vi pongo.
PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Bartolini. Do la parola all’Assessore Sartoni.
Ass. SARTONI: Subito al volo, il prof. Bartolini ha fatto delle osservazioni che, secondo me,
meritano di essere percepite concretamente, per cui alla fine del giro propongo di fermarci cinque
minuti per vedere se si possono fare integrazioni alla delibera.
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PRESIDENTE: Metto in votazione la richiesta proposta dall’Assessore… dopo gli interventi, non
vedo interventi, ce ne sono? Interventi sulla delibera, altrimenti pongo in votazione quanto chiesto
dall’Assessore Sartoni, la sospensione. Consigliere Mencarelli, prego.
MENCARELLI: Grazie, Presidente. Intanto, mi scuso con i colleghi del ritardo, ma avevo un
impegno inderogabile. Stasera vedo un Consiglio che veramente dà, fa la sua parte, dove lascia le
casacche politiche da una parte e si lavora veramente in maniera unita nell’interesse della città. In
questo contesto ho visto la delibera che avete approvato prima, ed anche se non ero presente, ma mi
associo in merito propositivo.
Per quanto riguarda questa delibera io ho sempre sostenuto che quando si parlava del Kursaal, del
problema Kursaal, mi veniva l’orticaria, oggi credo che con questo intervento si vada quantomeno a
mettere una pezza al brutto lavoro che è stato fatto nel passato, non mi riferisco solo al passato
recente, ma anche ad un passato più datato. Credo che si vada a mettere una pezza a questa bruttura
che c’è, che abbiamo in città, che io ho sempre definita piazza (inc.), che per me rimarrà, però
sull’aspetto della questione che stasera ci pongono all’attenzione valuto positivamente questo
sforzo.
Concordo anche con quanto diceva Amedeo Bartolini prima, che dobbiamo quantomeno capire
alcune cose, intanto se l’Amministrazione comunale da questa permuta ne trae anche un vantaggio
dal punto di vista economico, per capire appunto se questa che ad occhio e croce mi sembrerebbe
veramente vantaggiosa per il Comune, però vorremmo sapere dai tecnici dell’Amministrazione
comunale se questa delibera è una delibera che va incontro alle esigenze dell’Amministrazione
comunale e soprattutto ne trae beneficio, anche in termini economici.
L’altra questione mi sembra che l’abbia già sollevata il Consigliere Bartolini per quanto riguarda lo
stato di questa parte dell’immobile, una parte dell’immobile che oltre ad avere un legame affettivo
con la città sicuramente è una parte importante dal punto di vista anche di quel rilancio turistico che
tutti noi ci aspettiamo. Sarebbe stato bello che l’Amministrazione comunale, così come ha fatto in
altre occasioni, permettesse a tutti i Consiglieri comunali di andare a verificare personalmente lo
stato in cui si trova questa parte dell’immobile, penso che sia ancora fattibile poterlo andare a
vedere, a verificare, perché credo che faccia parte anche della nostra tradizione. Quindi noi che
siamo e dobbiamo rendere conto anche a chi ci ha eletto potremmo dire, quando incontriamo i
cittadini per la strada, che questa operazione è stata fatta con delle determinate caratteristiche,
quindi la staticità dell’immobile, verificare le condizioni che ci sono e indubbiamente per quanto
riguarda l’altro aspetto, quello della Monaco, questo scatolone che non poteva sicuramente
diventare un teatro né tanto meno quel teatro shakespeariano, come più volte è stato dibattuto in
quest’aula, mi ricordo più volte criticato dall’opposizione, dalla Consigliera Bianucci, la quale ha
sempre evidenziato che non poteva essere considerato un teatro per la città. Per questo è il dato che
si va a mettere una pezza, però di fatto il teatro che era stato previsto nella convenzione non…, che
aveva permesso, tra l’altro, incautamente dico io, l’abbattimento di una parte del Kursaal di fatto
non c’è. Oggi c’è il tentativo di andare a mettere una pezza, credo che questa pezza possa essere
considerata in modo positivo rispetto a tanti altri piccoli - passatemi il termine – “disastri” che sono
stati fatti nel passato.
PRESIDENTE: Grazie, Consigliere Mencarelli. Consigliere Checcacci.
CHECCACCI: Le osservazioni che sono state fatte in merito al valore storico, simbolico anche
dell’oggetto in questione sono pronto a condividerle, anzi, le condivido pienamente, condivido
anche le riserve che sono state espresse. In più ne voglio aggiungere una: va bene la valutazione
dell’immobile, va bene la perizia sulla staticità; mi preoccupa, però, anche un altro elemento:
quanto verrebbe a costare al Comune rimettere in ordine quell’ambiente perché è in una situazione
di degrado, l’intervento va fatto e va fatto anche velocemente perché se no si rischia di vederlo
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cadere a pezzi. Quindi anche questo non è un elemento da trascurare perché ci si può ritrovare in
mano un bene che poi noi non siamo in grado di rimettere in condizioni di risanamento tale da
poterlo poi adoperare o tenere in piedi.
(Intervento fuori microfono del Consigliere Bartolini: “Casa Rastelli docet”)
PRESIDENTE: Pongo in votazione… stavo dicendo che siccome aveva preventivato, previsto un
emendamento l’arch. Damiani che se ne può discutere in occasione di questa interruzione. Prego, a
lei la parola, Consigliera.
BIANUCCI: Io dall’arch. Damiani vorrei qualche chiarimento in più rispetto alle valutazioni
economiche, nel senso che non ho capito bene dalla lettura della relazione se fino in fondo abbiamo
calcolato il fatto che il Comune in qualche modo già aveva dato, concedendo a suo tempo lo
scambio con la Monaco del terzo piano interrato in cambio di alcuni lavori, e quindi di fatto lo
scatolone oggi è ovvio che vale di meno rispetto alla parte storica che andremo ad acquisire, lo
abbiamo precedentemente depauperato, mi suggerisce il professore, e quindi da questo punto di
vista io vorrei vedere meglio i conti, vorrei essere certa che quello che io a suo tempo ho definito un
“danno erariale” non andasse in qualche modo ad aggravarsi.
A mio avviso, oggi con questa proposta di delibera andiamo a mettere una pezza su una delle
vicende più tristi perché sostanzialmente intrisa di ipocrisia che questo Consiglio Comunale abbia
visto, noi ci siamo sentiti raccontare per un lunghissimo tempo che il volume di cui avremmo potuto
disporre per un eventuale teatro sarebbe stato comunque insufficiente e che mai avremmo trovato le
soluzioni progettuali adatte a renderlo un teatro vero e proprio. E forse nemmeno una sala
polivalente e polifunzionale. Io non sono mai stata di questa opinione, ho sempre ritenuto che lo si
dicesse anche perché si trovava più conveniente evitare di avere un teatro da allestire, visto che i
costi dell’allestimento di un teatro sono comunque costi impegnativi. La gestione di un teatro è
comunque un qualche cosa di culturalmente impegnativo rispetto al quale, probabilmente, questa
Amministrazione comunale non ha mai avuto le sensibilità e gli strumenti necessari per far fronte.
Quindi io ho l’impressione che il teatro al Kursaal questa Amministrazione non lo abbia mai voluto,
per anni ci ha raccontato la bella storia che avremmo fatto un teatrino, un teatrino shakespeariano,
sempre sapendo di voler approdare alla soluzione che stasera in qualche modo abbiamo, cioè a una
soluzione per cui il teatro in questa città non dovesse esserci, perlomeno non in quella collocazione,
un teatro (in muratura) nessuno lo voleva.
Io posso anche concepire il fatto che la rinuncia ad uno spazio culturale importante come un teatro
in questa città sia una rinuncia che dati gli scempi effettuati in passato oggi possa risultare
vantaggiosa, dico scempi perché abbiamo dimezzato le dimensioni dello scatolone prima appunto
ricordavo vendendo, restituendo alla Monaco in cambio di lavori uno dei tre piani interrati e poi
facendo passare anche le due colonne d’aria e di luce che hanno di fatto mortificato quello spazio e
reso impossibile da fruire uno spazio che forse non lo sarebbe stato, ma di sicuro dopo
quell’intervento non lo è stato più. Quindi abbiamo nel tempo costruito le condizioni perché il teatro
non ci fosse, abbiamo nel tempo lavorato per arrivare a una soluzione tale per cui non ci dovesse
essere l’impegno a proseguire oltre, oggi vorrei capire se i conti li abbiamo fatti bene, perché con la
Monaco abbiamo sbagliato spesso i conti, li abbiamo sbagliati dal calcolo degli oneri di
urbanizzazione in poi, dal ‘99 in poi abbiamo sbagliato molto spesso, i contenziosi rispetto ai quali
oggi c’è quella generosa disponibilità a lasciar correre ce la dicono lunga, e poi vorrei capire anche
se e come e quanto questa Amministrazione abbia riflettuto sulle destinazioni, perché è pur vero che
noi non vogliamo un teatro, voi non volete un teatro, questa Amministrazione non ha voluto il
teatro, ma che cosa vogliamo? Sarebbe importante capire che uso vogliamo fare, per esempio, di
questa parte storica, che io credo nelle intenzioni della Monaco sia sempre stata vista come il
potenziale Casinò, di quel famigerato giorno in cui il Casinò avrebbe potuto arrivare a Montecatini.
Non è andata così, il Casinò là dentro non ce lo faremo, l’Amministrazione che cosa ci vuole fare?
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Perché la convenienza economica, signori, si valuta anche in base a questo, cioè se noi dobbiamo
ristrutturare questa parte del complesso per renderla utilizzabile bisogna sapere per quale tipo di
destinazione.
Io credo che, dato lo snaturamento profondo che il Kursaal ha vissuto nell’arco di questi ultimi
dieci, forse direi anche qualcosa di più di dieci anni almeno, ovvero la perdita di quella funzione a
fortissima vocazione ludica venisse in qualche modo recuperato, non so come e quanto
l’Amministrazione abbia valutato di rendere fruibile lo spazio che con questa delibera andremo ad
acquisire per attività di tipo culturale. Io credo che se anche questa occasione dovesse essere persa il
vantaggio della operazione che ci proponete stasera sia un vantaggio assolutamente dubbio, non
credo che noi ci possiamo permettere di andare a fare permute per poi tenere comunque un salone
semivuoto, poco utilizzato, senza una visione chiara di quello che ne vogliamo fare.
Quindi io su questo vorrei chiarimenti, approfondimenti ulteriori perché non sono convinta che tutta
l’operazione che stiamo andando a compiere sia ponderata a sufficienza.
Aggiungo che la vicenda relativa al passaggio di alcuni parcheggi nello spazio interrato del Kursaal
alla Montecatini Parcheggi è una vicenda sulla quale ancora una volta vorrei approfondimenti
perché in una recente Commissione di Controllo, tenuta alla presenza del Consiglio di
Amministrazione, del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del direttore della Montecatini
Parcheggi una delle cose che essi sostennero fu che, data la destinazione pubblica di quei parcheggi,
l’acquisizione da parte della società Montecatini Parcheggi S.p.A. non era ritenuta così vantaggiosa,
come dire c’è già un vincolo tale per cui poi alla fine noi acquistiamo non è detto che sia utile.
Anche su questo vorrei capire qualcosa di più, diciamo che a stasera qualche chiarimento ancora
servirebbe.
PRESIDENTE: Grazie, Consigliera Bianucci. Altri interventi? Io direi a questo punto di portare in
votazione la richiesta, la proposta fatta… La parola al Sindaco.
SINDACO: Sinceramente, su questa delibera vorrei intervenire anche in ossequio ad alcune
osservazioni emerse negli ultimi interventi. Indubbiamente la vicenda Kursaal affonda le sue radici
in un lontano passato, quella vicenda che ha visto abbattere, all’epoca il Commissario prefettizio, il
teatro ha sancito sicuramente per Montecatini e per il futuro di quell’area un destino che ancora
oggi è oggetto di discussione e di piccole varianti, perché i volumi assentiti, il tipo di progetto
assentito nel passato e non da questa Amministrazione ne ha determinato le dimensioni e le
destinazioni. Questo è un punto fermo nella vicenda Kursaal.
Ma senza volere qui stare a girare il coltello nella piaga di presunte responsabilità di amministratori
passati, occorre comunque ricordare che, al di là dei giudizi estetici sulla qualità della firma che è
stata scelta per trasformare l’area nell’oggetto che oggi abbiamo sotto gli occhi di tutti, la previsione
di un teatro, di uno spazio polifunzionale sotto terra è viziata fin dalla sua origine. L’impossibilità,
poi si può sorridere sulla necessità di sostenere, come avvenne già nella precedente
Amministrazione da me coordinata, le dimensioni di un teatro più piccolo, era un’arrampicatura
sugli specchi come sicuramente lo sarebbe stata per qualsiasi Amministrazione di sostenere uno
spazio teatrale di accesso a persone per destinazioni culturali al terzo e al secondo piano interrato,
ma la parola “Fine” all’uso del teatro là sotto non l’ha messa la politica, l’hanno messa i Vigili del
Fuoco, l’espressione formale di un parere negativo che ha condizionato l’odierna proposta di
cambiamento della convenzione, che piaccia o non piaccia; perché quello che ne è emerso poi come
spazio fruibile definitivo ha fatto comprendere ai più l’impossibilità, ancorché si potesse modificare
l’accesso con un tunnel da corso Roma, si potesse individuare uno spazio teatrale di ridotte
dimensioni, ma con il cambiamento delle condotte di aerazione, con le prescrizioni sulle vie di
esodo e il dimensionamento soprattutto degli spazi destinati alle sedute degli ospiti per lo spazio
polifunzionale ha sicuramente avuto un ciclo involutivo rispetto a quelle che erano le aspirazioni
iniziali del progettista, ovvero la forzatura urbanistica, ancorché politicamente corretta, coerente,
assentibile ancora oggi di voler lasciare nel complesso Kursaal, come d’altronde l’etimologia stessa,
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la parola ne determina storicamente una funzione, oggi è un’altra cosa. Oggi è un complesso
residenziale che ha un nome che deriva da funzioni passate, difficilmente potrà avere le funzioni
che storicamente le erano proprie.
Per quanto riguarda l’oggetto della delibera, a mio avviso, le diverse vicende, in parte di natura
legali perché dovute a contenziosi in corso sul calcolo (inc.) in parte dovute a quello che dicevo
poc'anzi: la dura e cruda realtà di valutare questo spazio alla luce delle prescrizioni dei Vigili del
Fuoco sulla destinazione dello scatolone ha portato ad un confronto serrato tra proprietà Monaco e
Comune a un’indicazione, a mio avviso, estremamente positiva per le opportunità che si dà alla
città.
Condivido l’intervento di Bartolini che, a mio avviso, più che essere una preoccupazione di natura
di convenzione deve essere un appello alla corretta diligenza dei tecnici che vanno a firmarla,
perché secondo me quanto richiesto da Bartolini è sotto inteso, quindi se lo vogliamo chiunque vada
a comprare un bene immobile ha un obbligo di verificare, prima di dargli un valore, non solo la
staticità, ma anche tutte le perizie tecniche per darne un’efficace valutazione commerciale e
soprattutto per le destinazioni che l’Amministrazione vorrebbe darle, mantenendo comunque un
concetto di polifunzionalità istituzionale al bene, salone delle feste, spazio espositivo, momento
culturale che possa ospitare diversi momenti culturali di una città turistica è sicuramente un
beneficio che diamo ai montecatinesi residenti ed ospiti alla storia della nostra città perché la città in
quanto tale si annette un patrimonio storico che non le apparteneva, che diventa sicuramente per lo
stile liberty, o comunque decò, dell’ambiente un’ottima immagine e soprattutto non ne valuterei
tanto la convenienza commerciale, perché non viene fatta questa operazione per destinarla al
mercato, un’operazione culturale storica della città.
Quindi io la saluto questa proposta come estremamente positiva, auspico certamente si possano
individuare le risorse per operare in tempi relativamente brevi ad un suo utilizzo in quanto, come è
stato ricordato in delibera, l’immobile ci viene dato restaurato all’esterno e sulla parte di copertura,
non certo per quanto riguarda gli interni che hanno subito negli anni - lo ricordava Bartolini pesanti infiltrazioni e quindi necessiteranno importanti interventi di restauro. Ma, a mio avviso,
anche da un confronto recente con l’Assessore Cocchi in quanto Assessore alla Cultura più che al
Termalismo, un progetto del genere potrebbe essere tranquillamente candidato sui bilanci
dell’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana per valutare le destinazioni polifunzionali in
ambito culturale dello stesso.
Per quanto riguarda l’accenno della Consigliera Bianucci sulle questioni legate ai parcheggi, sarà
oggetto sicuramente di un altro momento di approfondimento e di dibattito, vuoi perché non è
oggetto della presente delibera, di questa convenzione, lo potrà essere in un secondo momento, ma
non è collegato. Però per le informazioni in mio possesso le posso dire che una perplessità sollevata,
come lei ricordava in Commissione, dall’ex Presidente della Montecatini Parcheggi è stata valutata
anche dall’Amministrazione, ovvero la possibilità che parcheggi ad uso pubblico possano essere
legittimamente acquisiti, annessi al patrimonio pubblico, che sia diretto o di società controllate. La
questione è stata verificata ed approfondita a livello legale ed è totalmente chiarita in quanto un
conto è la destinazione pubblica il cui vincolo non è assolutamente modificabile né per la Monaco
oggi né domani per il Comune o per la sua società partecipata, altra cosa è la proprietà del bene e la
messa a reddito dello stesso in funzione del concetto del Villaggio termale, tanto caro anche in
termini di viabilità all’Assessore Checcacci, indubbiamente la struttura del Kursaal è sicuramente
uno dei prodromi, …Consigliere, uno dei prodromi per la chiusura di tutte le aree contermini, oggi
ancora fortemente vissuta dal patrimonio alberghiero per poter attuare le chiusure al traffico e
quindi utilizzare parcheggi in struttura, anziché parcheggi su strada. Quindi, a mio avviso, anche
quel caso, che verrà comunque, lo ripeto, approfondito in successivi momenti consiliari, non desta
oggi preoccupazioni.
PRESIDENTE: Grazie, Sindaco. Io direi a questo punto votiamo la proposta dell’Assessore
Sartoni per una sospensione di cinque minuti.
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Chi è favorevole? All'unanimità.
Altre ore 00.05 la seduta è sospesa.
La seduta riprende alle ore 00.15.
PRESIDENTE: Invito i Consiglieri a prendere i loro posti. La parola al Sindaco Severi.
SINDACO: Dopo la sospensione i Consiglieri capogruppo di maggioranza ed opposizione hanno
concordato un testo di mozione di indirizzo da sottoporre alla votazione del Consiglio che recita:
“Il Consiglio Comunale impegna la Giunta, prima della sottoscrizione della convenzione, di
demandare agli organi tecnici le opportune verifiche tecniche circa le condizioni dell’immobile
oggetto della convenzione, con particolare riferimento alle verifiche di staticità”.
SEGRETARIO GENERALE: Questa è la mozione incidentale sottoposta alla votazione.
PRESIDENTE: Poniamo in votazione questa mozione. Presenti e votanti 16.
Chi è favorevole? Approvata all'unanimità.
Pongo in votazione il punto n. 5).
Chi è favorevole? 15 favorevoli. Chi è contrario? Chi si astiene? 1 astenuto.
Se ne richiede l’immediata eseguibilità.
Chi è favorevole? All'unanimità.
Passiamo al punto 6).
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