Percorso d’esame: la MUSICA tra scienza e spirito. Lorenzo Della Ventura 5D 2007-08 In MATEMATICA esiste un particolare tipo di successione che viene chiamata serie armonica. Questa ha uno stretto legame con la FISICA, in particolare con l’acustica. Infatti, alla base del suono vi sono le onde sonore, prodotte dalle corde vibranti, che vibrano secondo una frequenza fondamentale e altre secondarie, dette armoniche: i rapporti tra queste si basano proprio sulla serie armonica. C’è quindi uno stretto legame tra l’armonia musicale e i numeri. Tale legame era stato già individuato nell’antichità da Pitagora o anche Platone, che aveva parlato dell’efficacia normativa dell’armonia. La musica è considerata da molti in FILOSOFIA come un linguaggio universale, profondo, in grado di arrivare all’essenza delle persone, lì dove mezzi più convenzionali non riescono: si può pensare a Galileo, Cartesio, Schopenhauer, Nietzsche ecc…. La musica, quindi, produce oltre ad un’armonia “scientifica” anche un’armonia spirituale. Questa può essere estesa anche all’intero universo, considerando come sua manifestazione l’equilibrio di tutti gli elementi: basti pensare al “Somnium Scipionis” di Cicerone (LATINO) in cui viene descritta l’armonia delle sfere celesti e il suono che esse producono. L’armonia degli astri è come l’impronta di Dio nel mondo. La musica, inoltre, proprio per la sua immaterialità è una sorta di arcana e profonda forma di comunicazione, che permette all’uomo di elevarsi dalla materialità e di mettersi in contatto con il divino: basti pensare al Paradiso della Divina Commedia (ITALIANO) in cui i beati si esprimono con danze e soprattutto canti, attraverso cui esprimono la loro gioia e la loro beatitudine. Analisi di passi significati. La musica, così, si configura come potente e eccezionale mezzo di comunicazione di sentimenti, in di attingere al divino ma anche di superare barriere umane e materiali: la musica ha un grande potere. A questo punto si potrebbero citare un racconto di una scrittrice contemporanea (“Il Gigante”, di Anna Capriolo) ma soprattutto un FILM, “Il pianista”, emblematico per sottolineare l’universalità del linguaggio musicale e soprattutto il suo grande potere: nella scena finale, grazie a una ballata di Chopin, il pianista ebreo riesce a commuovere il nazista, che lo grazia. Ma la musica, in tal caso, è anche ciò che lo tiene in vita: gli orrori della guerra e le sofferenze, non riusciranno a reprimere la sua passione e a fargli perdere la sua abilità nel suonare. Tale passione è così forte, che riesce a suonare anche nella situazione più disperata che sia pensabile. Le potenzialità della musica sono state ulteriormente confermate da un recente studio scientifico sull’<effetto Mozart>, ovvero sulle capacità terapeutiche della musica, in particolare quella di Mozart, in grado con le sue armonie di calmare e rarefare, ad esempio, le crisi epilettiche. A questo punto si potrebbe citare anche Kierkegaard con la sua opera “Don Giovanni. La musica di Mozart e l’eros” Altri argomenti da dover inserire: - Il ruolo della musica nel capitolo undicesimo dell’Ulisse di Joyce (INGLESE): (?) - il valore della musica nella poetica decadente, inteso come strumento così elevato ed etereo da portare l’uomo come in uno stato di estasi in cui è in grado di vedere oltre l’apparenza delle cose. Da sottolineare è il legame tra Decadentismo e il musicista Wagner (?), il quale, tra l’altro, fu grande amico di Nietzsche. - Il legame tra musica e tecnologia (computer): la registrazione digitale del suono (basata sui logaritmi), una corrente di musica contemporanea che si ispira agli algoritmi della geometria frattale. - il passaggio dalla musica armonica a quella dodecafonica: Schomberg e Adorno (FILOSOFIA). Bibliografia: “Le corde vibranti, la musica, l’orecchio”, Arthur Benade “La musica nella problematica dei filosofi”, Luciano Ma riscaldi “Il Gigante” tratto da “La grande Eulalia”, Paola Capriolo “Breve storia della musica”, Massimo Mila (?) “Ulisse”, Joyce “Don Giovanni”, Kierkegaard (?)