cartella stampa - Centro Regionale Beni Culturali

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Comune di Civitanova Marche | Teatri di Civitanova | AMAT
Ministero per i Beni e le Attività Culturali | Regione Marche | Provincia di Macerata
Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata
Camera di Commercio Macerata
main sponsor
ICA Group
sponsor
Paciotti spa
altri sponsor
Hotel Miramare | Maxicar
CIVITANOVA MARCHE UNA CITTÀ PER DANZARE
2012
XIX festival internazionale nel nome di Enrico Cecchetti
7 luglio | 8 agosto
PROGRAMMA
7 luglio
VIVA L’ITALIA!
ore 20.30 | centro della città
Aperitivo danzato
ore 21.30 | Teatro Rossini
ATERBALLETTO Alice nel paese delle Meraviglie
ore 23 | Teatro Annibal Caro
DEWEY DELL Grave [prima italiana]
12 luglio Teatro Rossini
SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET
LOST FOR WORDS [prima assoluta]
DOWNSHIFTING
14 luglio Piazza della Libertà, Civitanova Alta
BLANCA LI DANCE COMPANY
ELEKTRO KIF
in collaborazione con Popsophia
[prima italiana]
21 luglio Piazza della Libertà, Civitanova Alta
LES TAMBOURS DU BURUNDI
in collaborazione con Popsophia
[esclusiva italiana]
26 luglio Arena Sferisterio, Macerata
DANZA ALL’OPERA
progetto di Civitanova Danza e Macerata Opera Festival
ROBERTO BOLLE
TRITTICO NOVECENTO
3 agosto Teatro Rossini
SOLISTI DEL BALLET DE L’OPÉRA NATIONAL DE PARIS
ÉTOILES DE DEMAIN | GALA
8 agosto Teatro Rossini
COMPAGNIE OLIVIER DUBOIS
RÉVOLUTION
[prima ed esclusiva italiana]
COMUNICATO STAMPA
Dal 7 luglio all'8 agosto Civitanova Marche, la città della danza, ospita la diciannovesima edizione del
festival internazionale Civitanova Danza promosso dal Comune di Civitanova Marche, dai Teatri di
Civitanova, dall'AMAT, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Marche, dalla
Provincia di Macerata, dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata e dalla
Camera di Commercio di Macerata. Il progetto artistico del festival dedicato al Maestro Enrico
Cecchetti, originario della città marchigiana, è di Gilberto Santini (direttore AMAT). Main sponsor del festival
è Ica alla quale si affianca Paciotti spa, Hotel Miramare e Maxicar.
Il programma vuole confermare e approfondire le proprie caratteristiche d'intervento, come sono venute
strutturandosi e consolidandosi nel corso della sua storia. "Civitanova danza tutto", slogan che accompagna
da qualche anno la manifestazione, testimonia da un lato l'aspirazione a riunire in sé i rappresentanti del mondo
e delle diverse culture, dall'altro la tensione ad una onnicomprensività dello sguardo per le differenti tipologie di
danza, diversi stili e linguaggi con cui la danza dialoga. La danza dunque come strumento di conoscenza è da
alcuni anni la principale linea progettuale che anima il festival.
Una serata imperdibile inaugura il 7 luglio il cartellone, un vero e proprio microfestival tutto italiano dal titolo
Viva l’Italia! composto di tre parti affascinanti nella loro diversità: si parte con un Aperitivo danzato durante
il quale giovani coreografi e performer tra i più apprezzati della scena contemporanea rendono speciale il
brindisi serale dell’estate civitanovese. A seguire in “prima serata” al Teatro Rossini Aterballetto, principale
compagnia italiana stabile, mette in scena la favola danzata di Alice nel Paese delle Meraviglie, un viaggio
metaforico di eccellenti ballerini in un’atmosfera fantastica e sognante anche grazie all’apporto di evocative
video proiezioni. La serata si conclude al Teatro Annibal Caro dove è in scena in prima italiana Grave,
performance della compagnia Dewey Dell in cui il movimento verte attorno alla sensazione del corpo che
precipita, alla gravità e alla velocità della caduta libera. Un workshop precedente alla performance coinvolgerà
un gruppo di ragazzi della città che lavoreranno ad una coreografia di circa dieci minuti, parte della
presentazione finale.
Un debutto in prima italiana segna il 12 luglio al Teatro Rossini la seconda tappa del festival con Spellbound
Contemporary Ballet che presenta al pubblico italiano per la prima volta Lost for words seguito da
Downshifting.
Lost for words (l’invasione delle parole vuote) è un brano di ‘pura danza’ che ha già avuto una prima
presentazione in forma di studio in America dove è stato amatissimo da pubblico e critica. A Civitanova Marche
debutta la versione completa con l’intera compagnia diretta da Mauro Astolfi, uno degli autori contemporanei
maggiormente rappresentativi sulla scena europea che firma entrambe le coreografie. Downshifting è un lavoro
che segna un punto di svolta nelle produzioni degli ultimi tempi, un ritorno all’essenziale; tolti gli orpelli di
costumi e scenografie invadenti, chiusa temporaneamente in un cassetto la voglia di rivisitare temi classici,
figure, archetipi e storie da narrare, la compagnia riscopre in questa coreografia sé stessa.
Elektro Kif di Blanca Li, ballerina e coreografa di versatile talento, è una performance esplosiva, una danza di
strada mozzafiato per ritmo e coinvolgimento, resa spettacolo il 14 luglio in prima italiana – in collaborazione
con Popsophia - in Piazza della Libertà a Civitanova Alta. Non si tratta di hip-hop standard ma di un mix di
linguaggi che da pochissimo tempo sono diventati nelle banlieue parigine uno stile vero e proprio, elektro style.
“Ero seduta in un giardino pubblico – afferma l’artista - quando un gruppo di ragazzi si è avvicinato e ha
cominciato a ballare elektro: c’era qualcosa di molto fresco, che si vede solo durante i primi momenti di una
danza che non è ancora matura, solo quando c’è quella passione creativa che gli interpreti hanno quando
inventano movimenti nuovi con tutta la loro eccitatissima libertà.”
Il 21 luglio è la volta di Les Tambours du Burundi, ancora a Civitanova Alta in Piazza della Libertà in
collaborazione con Popsophia in esclusiva italiana. Una grandiosa arte africana dai ritmi eccentrici in uno
spettacolo tanto fisico quanto musicale che coniuga danza, canto e ritmo percussivo e che trabocca di significati
spirituali. Les Tambours du Burundi sorprendono per la loro unicità, entrano in scena vestiti con i colori della
loro bandiera, i tamburi sulla testa, uno dietro l’altro, si dispongono in semicerchio e parte un ritmo
inarrestabile.
Les Tambours du Burundi si è esibito in tutto il mondo, esprimendo attraverso uno spettacolo fatto anche di
acrobazie, salti e balli, tutta l’esuberanza, la forza, la voglia di vivere e la gioia di un popolo.
Il 26 luglio Danza all’Opera, progetto speciale di Civitanova Danza in collaborazione con Macerata
Festival, vede protagonista all’Arena Sferisterio di Macerata un’icona della danza mondiale, Roberto Bolle.
Formatosi alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano, di cui è étoile dal 2004, Roberto Bolle ha danzato in tutti i
maggiori teatri del mondo e con le compagnie più prestigiose, tra le quali l’American Ballet Theatre (del quale è
principal dancer, unico ballerino italiano), il Balletto dell’Opéra di Parigi, il Balletto del Bol’šoj e del MariinskijKirov, il Royal Ballet. Bolle – che ritorna a Civitanova Danza e all’Arena Sferisterio di Macerata dopo la
memorabile esibizione del 2007 con Alessandra Ferri - presenta il suo ultimo spettacolo Trittico Novecento,
grazie alla rinnovata sinergia tra due le importanti realtà della regione, vere e proprie eccellenze.
Étoiles de demain è il titolo del Gala in programma il 3 agosto al Teatro Rossini con protagonisti i solisti del
Ballet de l’Opera National de Paris - Alice Renavand, Letizia Galloni, Juliette Hilaire, Charlotte Ranson,
Marion Barbeau, Aurélien Houette, Pierre-Arthur Raveau, Sébastien Bertaud, Matthieu Botto, Alexandre Gasse , illustre compagnia che affonda le sue radici in più di tre secoli di storia. Culla della danza classica nata con il
regno di Luigi XIV che istituì, nel 1661, l’Académie Royale de Danse, il Balletto dell’Opéra si è sempre affermato
come una compagnia di repertorio e non come strumento di un solo coreografo. Dal passato glorioso, esso è
nondimeno un centro d’arte viva: durante questi ultimi cinquant’anni Serge Lifar, George Balanchine, Maurice
Béjart, Roland Petit, Merce Cunningham, John Neumeier, Carolyn Carlson, William Forsythe, Alvin Nikolais e
Alvin Ailey hanno segnato le tappe fondamentali della creazione contemporanea. Nella sua doppia vocazione di
custode della tradizione classica e di laboratorio aperto alla modernità, il Balletto dell’Opéra continua a
rappresentare il suo repertorio, alternando repliche a nuove creazioni. Nel rispetto di questa filosofia è ideato il
programma della serata (in via di definizione).
La conclusione del festival è affidata a Révolution della Compagnie Olivier Dubois, in prima ed esclusiva
italiana l’8 agosto al Teatro Rossini. Punta di diamante della proposta artistica del festival, Révolution è uno
spettacolo esplosivo in cui dodici danzatrici ballano e ‘marciano’ incessantemente in una rotazione coreografica
continua sul Boléro di Ravel. Sono donne solidali, silenziose, a tratti erotiche, alle prese con un atto creativo che
è insieme arte e resistenza. “Lo spettacolo - dice il coreografo Olivier Dubois - è un ritratto del corpo come
mezzo per indagare e riflettere il presente. Ma cosa rappresentano questi corpi, ognuno appeso al proprio palo
da lap-dance, che danzano fino allo sfinimento? Come accompagnare il loro struggimento?” Ad ogni spettatore
la libertà di avvicinarsi a quest’opera che è stata definita “audace e irriverente” (“Danser”), “una costruzione
minimalista che ha l’effetto di una bomba” (“Dancer Reflexion”).
Per informazioni e biglietti: Teatro Rossini 0733 812936, AMAT 071 2072439, www.civitanovadanza.it,
www.amat.marche.it. Inizio spettacoli ore 21.30.
ufficio stampa
COMUNE DI CIVITANOVA MARCHE
Chiara Levantesi 0733 822268 - [email protected]
AMAT
Barbara Mancia 071 2075880 - 335 7756368 - [email protected]
7 luglio
VIVA L’ITALIA!
ore 20.30 | centro della città
Aperitivo danzato
ore 21.30 | Teatro Rossini
ATERBALLETTO Alice nel paese delle Meraviglie
ore 23 | Teatro Annibal Caro
DEWEY DELL Grave [prima italiana]
Fondazione Nazionale della Danza
in collaborazione con
Fondazione I Teatri
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
coreografia, regia e scenografia Francesco Nappa
liberamente ispirato all’omonimo racconto di Lewis Carroll
musiche David Byrne
Robert Moran, Michael Nyman
John Lurie, Michael Torke
eseguite da Balanescu Quartet
creazioni video Gilles Papain
costumi Santi Rinciari
luci Carlo Cerri
realizzazione costumi Sartoria Aterballetto
Giuseppina Carbosiero, Nuvia Valestri
Chi è Alice? È semplicemente Alice Liddell, malinconica bambina inglese che si lasciava ritrarre in fotografie
misteriose e, chissà, allusive, e cullare dalle parole nonsense di Charles Dogsdon, alias Lewis Carroll, sulle rive
del Tamigi, nelle estati vittoriane fatte di cantilene, giochi di parole, sciarade e invenzioni di creature
fantastiche? Oppure è l’incarnazione poetica di uno stato della vita nel quale anima e corpo stanno per
trasformarsi e assumere una propria identità – che ne determinerà il ruolo futuro nell’esistenza?
Fortemente legato alla parola, ma ugualmente stimolante per la potenza immaginifica, il viaggio metaforico di
Alice ha sfidato teatranti e coreografi.
È il caso di Francesco Nappa, danzatore dal prestigioso curriculum, da qualche tempo felicemente attratto dalla
composizione coreografica, che ha scelto di affrontare il labirinto di Alice per la sua prima commissione ‘a
serata’ con Aterballetto. La scelta di una nuova messa in scena, in forma di balletto, del famoso racconto di L.
Carroll ‘Alice nel paese delle meraviglie’, affidandone la creazione a Francesco Nappa nasce non solo da una sua
proposta, radicata da molto tempo in una sua affascinata attrazione per quel testo, ma anche per la originalità
di una impostazione che, pur in un vasto dominio della fantasia, fa emergere costante una modernità del
racconto, in una dialettica tra senso e non-senso, duplice modalità di rapporto della propria esperienza nella
vita che ci circonda, sia su di un livello reale che su un livello psicologico ed onirico, quali componenti costanti
della costruzione dell’identità, specie nell’adolescenza. In base a questo assunto interpretativo, Nappa si fa
accompagnare, in questa costruzione coreografica, dalla creazione di video-proiezioni, realizzate da Gilles
Papain, videodesigner di fama internazionale, sia in sintonia con i propri interessi multimediali, sia per ottenere
atmosfere fantastiche, pur in una economia di gestione che eviti impianti scenografici invadenti. Nella fluidità di
un percorso drammaturgico, sotteso ma sempre percepibile, Nappa rileva ed evidenzia una costante
immedesimazione dell’Autore Carroll in alcuni personaggi, in una ricerca di molteplicità di rapporti: ecco quindi
il bruco, che conforta Alice in una caratterizzazione quasi paterna; il personaggio bianco, che la conduce dove
vuole con capacità psicologiche manipolatorie; il cappellaio, che giunge ad esprimere un puro sentimento di
amore, evidenziato in un conclusivo passo a due, lasciando, proprio nel finale, al risveglio di Alice, una
indefinibile eppure forte sensazione di magico ricordo.
Dewey Dell
GRAVE
Dewey Dell, 2011/12
concept Agata, Demetrio e Teodora Castellucci, Eugenio Resta
con Agata Castellucci, Teodora Castellucci
coreografia Teodora Castellucci
musiche originali Demetrio Castellucci
luci Eugenio Resta
realizzazione costumi Chiara Bocchini, Carmen Castellucci, Daniela Fabbri
disegno di locandina Clio Casadei
coproduzione Centrale Fies, NEXT festival, Eurometropolis Lille-Kortrijk-Tournai + Valenciennes
Rencontres Chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis, Fondazione Fabbrica Europa
in collaborazione con AMAT per Civitanova Danza
si ringrazia Clàudia Tatinge Nascimento, Haruka Inoue, Taeko Seguchi
Momoi Shimada e quelli del Buio
Dewey Dell fa parte del progetto Fies Factory
Il movimento di questo breve lavoro verterà intorno alla sensazione di un corpo che precipita. Un essere che, in
caduta libera, ha una lentezza nei suoi gesti proprio mentre la gravità lo proietta a terra ad una velocità
stratosferica. Il momento fisso nella velocità Un punto immobile dentro la velocità di un corpo che sa che si
schianterà.
12 luglio Teatro Rossini
SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET
LOST FOR WORDS [prima assoluta]
DOWNSHIFTING
SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET
direzione artistica Mauro Astolfi
direzione generale Valentina Marini
direzione degli allestimenti Marco Policastro
segreteria amministrativa Noemi Massari
consulenza amministrativa Studio Rigel, Maurizio Silvio
assistente alle coreografie Adriana De Santis
L’attività di Spellbound Dance Company
è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali
LOST FOR WORDS
L’INVASIONE DELLE PAROLE VUOTE
regia e coreografia Mauro Astolfi
disegno luci Marco Policastro
musica Loscill, HIF Biber
interpreti Maria Cossu, Marianna Ombrosi, Sofia Barbiero
Alessandra Chirulli, Giacomo Todeschi, Marioenrico D’Angelo
Michelangelo Puglisi, Giuliana Mele, Gaia Mattioli
una produzione Spellbound Contemporary Ballet
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali
[prima assoluta]
Sconfitti da un’ invasione di parole vuote... Il corpo inizialmente cerca di opporsi,
anche perchè vede che molti altri fanno finta di capire e di essere d’accordo. Progetti
invadono il linguaggio e intralciano la mente e il lavoro... Il corpo a questo punto
potere di liberarsi dalle parole vuote, il movimento diventa qualcosa che ci aiuta
scoprire che dietro molta di questa gente, spesso… non c’è nulla... Mauro Astolfi
ma alla fine si accomoda
dialettici e slogan vari che
deve trovare la forza e il
a girare tra la gente e a
DOWNSHIFTING
coreografia Mauro Astolfi
disegno luci Marco Policastro
musiche A.A. V.V.
interpreti Maria Cossu, Marianna Ombrosi, Alessandra Chirulli
Giuliana Mele, Gaia Mattioli, Sofia Barbiero, Marioenrico D’Angelo
Giacomo Todeschi, Michelangelo Puglisi
una produzione Spellbound Contemporary Ballet
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali
creazione per Mittelfest 2009
Downshifting è un lavoro che segna un punto di svolta nelle produzioni degli ultimi tempi, animando una sorta
di rinascita o “semplicità volontaria”. I downshifters sono coloro che improvvisamente optano per un’altra
direzione, si immaginano un futuro alternativo, che faccia riscoprire le proprie passioni e migliorare la qualità
della propria vita... Al momento della sua creazione, la compagnia viveva un momento di transizione, in cui era
necessario operare delle scelte significative. Con Downshifting si torna all’essenziale. Tolti gli orpelli di costumi e
scenografie invadenti, chiusa temporaneamente in un cassetto la voglia di rivisitare temi classici, figure,
archetipi e storie da narrare, SCB riscopre sé stesso. Non si tratta di un nostalgico viaggio nel passato, né di
una vanagloriosa autocelebrazione, ma di un appuntamento per ritrovare un complesso cammino di lavoro,
ostinazione e tenacia. Downshifting è per noi un veicolo di energia, come un canale di comunicazione tra
individui, una misteriosa porta per toccare l’interno dell’uomo e un irrinunciabile mezzo per decifrare persino il
linguaggio segreto della natura. I nove danzatori tornano al movimento puro, al linguaggio essenziale, per
ritrovare l’origine della forza della compagnia.
SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET - direzione artistica Mauro Astolfi
Nato a cavallo tra il 1994 e il 1995 , fondato e diretto da Mauro Astolfi, Spellbound Contemporary Ballet
rappresenta attualmente una delle maggiori espressioni della coreografia italiana. Forte di una cifra stilistica
inconfondibile e di eccellenze in termini di qualità degli interpreti, la compagnia si colloca oggi nella rosa delle
proposte italiane maggiormente competitive sul piano dell’offerta culturale internazionale. Il palcoscenico della
Spellbound, espressione libera di una danza che si offre al pubblico con un vocabolario in continua
sperimentazione e geometrie sempre nuove, ha incantato le platee dei principali festival in Italia come in
Spagna, Croazia, Stati Uniti, Corea, Serbia, Bielorussia, Germania, Austria , Francia e Thailandia e creato una
factory culturale ormai esempio e punto di riferimento ispirazionale per diversi giovani coreografi emergenti. Gli
anni delle principali produzioni sono certamente quelli dal 2001 in poi, con le creazioni Camouflage, Quattro-il
disordine delle stagioni, Stati Comunicanti, Duende, Carmina Burana, Nafas, Emotional Balance, Downshifting,
Lost For Words, Le Quattro stagioni, Don Giovanni. A suggellare questi primi quindici anni di vita della
compagnia le commissioni nel 2008 per la Biennale di Venezia con la creazione Don Giovanni o il gioco di
narciso e per la Fondazione Picasso di Malaga in Spagna con la creazione , omaggio alla donna, For Her.
Dal 2010 l’attività di Spellbound Contemporary Ballet è rappresentata in Austria, Germania, Svizzera e
Scandinavia da Cultur Partner e dal 2011 in Canada, Usa, Messico da Elsie Management. Nel 2012 Spellbound è
l’unica compagnia italiana assegnataria di un NDP subsidy per un tour negli Stati Uniti che permetterà la
realizzazione di cinque settimane di tournée durante la stagione 2012/2013 nelle principali città degli States.
MAURO ASTOLFI
Mauro Astolfi è sicuramente uno degli autori contemporanei maggiormente rappresentativi sulla scena europea.
Impegnato come coreografo e didatta a livello trasversale ha costruito uno suo stile e un linguaggio gestuale
originali e in costante rinnovamento frutto di una personale elaborazione di diverse forme espressive del
movimento contemporaneo. Nel 2004
è coreografo per Kitonb Extreme Theatre Company e nel 2005 è
coreografo per Thatreschool di Amsterdam. Nel 2009 Astolfi firma per il Balletto di Roma la produzione Libera
risonanza. Nel 2010 Astolfi è stato invitato a creare un nuovo lavoro per il Szegedi Kortárs Balett in Ungheria e
nello stesso anno firma le coreografie per il musical I Promessi Sposi-Opera moderna con la regia di Michele
Guardì. Nel 2011 è invitato in Germania dal Liepziger Ballet a coreografare una creazione originale per il
progetto INTERSHOP dal titolo Hold me in this storm con debutto al Leipziger Opera il 25 marzo e negli Stati
Uniti a Chicago per un nuovo lavoro per River North Chicago Dance Company Contact me che ha debuttato il 10
febbraio a Chicago. Sempre nel 2011 è coreografo assieme alla coreografa israeliana Adi Salant, Direttrice
Associata del Batsheva Dance Company per il progetto Danza e/è cultura un ponte tra Italia e Israele promosso
e patrocinato dal MIUR ( Ministero per l’Università e la Ricerca), Fondazione Flavio Vespasiano , Comune di
Rieti. Oltre all’attività di coreografo Mauro Astolfi è costantemente impegnato come guest teacher nei maggiori
centri di danza di Tokyo, Parigi, Londra, New York, Zurigo, Stoccolma, Amsterdam, Los Angeles oltre che in
numerose strutture italiane. Dall’ottobre 2009 è inoltre coreografo residente presso il dipartimento modern
contemporaneo del Centro D.A.F. (Dance & Arts Faculty- Progetto Internazionale di Danza e Arti Performative)
a Roma.
14 luglio Piazza della Libertà, Civitanova Alta
BLANCA LI DANCE COMPANY
ELEKTRO KIF
in collaborazione con Popsophia
[prima italiana]
coreografia e direzione Blanca Li
con Khaled Abdulahi [aka CERIZZ], Jeremy Alberge [aka JEREM]
Arnaud Bacharach [aka NINO], Roger Bepet [aka BIG JAY]
William Falla [aka TREAXY], Slate Hemedi [aka CRAZY]
Alou Sidibe [aka KYRRA], Adrien Sissoko [aka FIASCO]
musiche Tao Gutierrez luci Jacques Châtelet
assistente alle coreografie Glyslein Lefever costumi Françoise Yapo
coordinamento tecnico Sylvie Debare stage manager Luigi Totaro
spettacolo creato nel dicembre 2010
coproduzione Blanca Li Dance Company
CCN Créteil and Val-de-Marne/Cie Käfig, Créteil City
Theatre L’Avante-Seine Colombes
con il supporto di French Ministry of culture and Communication
Una performance grintosa, una danza di strada mozzafiato per ritmo e coinvolgimento, resa spettacolo da
Blanca Li coreografa e ballerina di versatile talento. Non si tratta di hip-hop standard ma di un mix di linguaggi
che da pochissimo tempo sono diventati nelle banlieue parigine uno stile vero e proprio: electro style.
Ero seduta in un giardino pubblico quando un gruppo di ragazzi si è avvicinato e ha cominciato a ballare
electro: c’era qualcosa di molto fresco, che si vede solo durante i primi momenti di una danza che non è ancora
matura, solo quando c’è quella passione creativa che gli interpreti hanno quando inventano movimenti nuovi
con tutta la loro eccitatissima libertà. [Blanca Li]
BLANCA LI
“Blanca Li non è mai dove ci si aspetta che sia.” [Les Inrocks]
Blanca Li ha è una vera e propria alchimista della danza, il suo ricco repertorio va dal flamenco all’hip-hop e alla
danza classica. Mixare discipline diverse per unire universi apparentemente lontani è indubbiamente la sua cifra
artistica principale. Ha creato coreografie, opere e musical per Teatri molto importanti tra cui l’Opéra National
de Paris dove le sue Opere danzate Les Indes Galantes e Shéhérazade hanno riscosso molto successo. Ha
lavorato anche in altri ambiti artistici: nel campo delle arti visive ha creato in particolare due mostre I’ll teach
you how to dance e Dancing Machine presentate in prestigiosi contesti come il Museo Musac in Spagna ed il
festival Exit alla Maison des Arts de Créteil e a Lille 3000; ha realizzato alcuni film tra cui The Challenge, un
tributo al musical americano trasposto al mondo dell’hip hop francese, Step by Step e The Code has Changed,
ed è diventata una vera e propria icona per il suo ruolo in Kika di Pedro Almodóvar.
È stata nominata “Officier des Arts e des Lettres” dal Ministero della Cultura Francese nel 2007 e “Chevalier de
l’Ordre National du Mérite” dal Ministero degli Affari Europei nel 2004. Nel 2009 ha ricevuto la “Medalla de oro
al merito en las Bellas artes”, prestigioso premio spagnolo, e il “Manual de Falla Prize” nel 2004 per il suo lavoro
coreografico.
NOTE STORICHE SULL’ELECTRO DANCE
L’electro dance nasce attorno al 2000 nei sobborghi di Parigi, dove un gruppo di ragazzi tra i 14 e 20 anni
inventa qualcosa di nuovo che prende spunto dei movimenti hip hop e dal tecno style; essendo ballato in
strada, la sua diffusione è avvenuta per mezzo del passaparola e tramite i video amatoriali su youtube fino ad
arrivare al Techno Parade di Parigi del 2007. Questa danza si adatta alla musica house e tecno e si caratterizza
principalmente per la libertà che ognuno ha di inventare i propri passi. In Francia oggi ci sono circa quindicimila
danzatori electro e Parigi si conferma il cuore di questo stile ospitandone circa diecimila. Si tratta di un tipo di
danza in continua evoluzione proprio perché è così recente ed interagisce con aspetti estetici, tecnici e musicali
delle persone che lo incarnano. Blanca Li ha introdotto l’electro dance nella scena teatrale attraverso un preciso
progetto coreografico.
Elektro Kif è esilarante, fa esplodere l’inventiva della breakdance come nel suo naturale contesto urbano
[Barbara Newman, Dance Magazine]
21 luglio Piazza della Libertà, Civitanova Alta
LES TAMBOURS DU BURUNDI
in collaborazione con Popsophia
[esclusiva italiana]
Chi sono Les Tambours du Burundi? Entrano in scena vestiti con i colori della loro bandiera, verde, bianco e
rosso. I tamburi sulla testa, uno dietro l’altro, si dispongono in semicerchio attorno al tamburo centrale per
cominciare la loro danza.
Les Tambours du Burundi è un ensemble di danzatori e percussionisti considerato nel mondo l’ambasciatore
della cultura burundese e di questo formidabile strumento, utilizzato per tutto il periodo monarchico solo nelle
grandi occasioni per accompagnare il Re durante le cerimonie, e ancora oggi considerato sacro.
Uno spettacolo tanto fisico quanto musicale, che coniuga danza, canto e ritmo percussivo e che trabocca di
significati spirituali, giacché ogni passo, ogni battuta, ogni vibrazione ha un suo senso peculiare.
Dall’anno della sua formazione, nel 1994, il RUR (Rythme Umurisho Rhythm), più noto come Les Tambours du
Burundi, si è esibito in tutto il mondo, esprimendo attraverso uno spettacolo fatto anche di acrobazie, salti e
balli, tutta l’esuberanza, la forza e la voglia di vivere in pace di un popolo devastato dalla guerra civile degli
anni Novanta.
26 luglio Arena Sferisterio, Macerata
DANZA ALL’OPERA
progetto di Civitanova Danza e Macerata Opera Festival
ROBERTO BOLLE
TRITTICO NOVECENTO
[nuovo spettacolo]
ROBERTO BOLLE
Étoile - Teatro alla Scala di Milano
Principal Dancer - dell’American Ballet Theatre di NY
Formatosi alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano, di cui è Étoile dal 2004, Roberto Bolle ha danzato in tutti i
maggiori teatri del mondo e con le compagnie più prestigiose, tra le quali l’American Ballet Theatre, il Balletto
dell’Opéra di Parigi, il Balletto del Bol’šoj e del Mariinskij-Kirov, il Royal Ballet.
Il 1° giugno 2002 si è esibito al Golden Jubilee della Regina Elisabetta, a Buckingham Palace. L'evento è stato
trasmesso in mondovisione dalla BBC.
Il 1° Aprile 2004 ha danzato al cospetto di Sua Santità Giovanni Paolo II sul sagrato di Piazza San Pietro, a
Roma, per la Giornata della Gioventù.
Nel febbraio 2006 si è esibito nella cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Torino, trasmessa in
mondovisione.
A partire dal 2008 ha portato con enorme successo il suo Gala “Roberto Bolle and Friends” in luoghi fino ad
allora mai raggiunti dalla danza: il sagrato del Duomo di Milano e Piazza Plebiscito di Napoli dove è stato
seguito da un pubblico di migliaia di persone. Inoltre ha realizzato spettacoli eccezionali nella magica cornice del
Colosseo e delle Terme di Caracalla a Roma, nella Valle dei Templi di Agrigento, nella Certosa di Capri, nel
Giardino di Boboli a Firenze, a Torre del Lago Puccini e in Piazza San Marco a Venezia.
Dopo il clamoroso successo di pubblico e di critica riscosso al suo esordio al Metropolitan di New York nel 2007,
dove ha danzato con Alessandra Ferri per il suo addio alle scene, nel 2009 è stato nominato
“Principal” dell’American Ballet Theatre entrando organicamente nella stagione della Compagnia, onore mai
tributato a nessun altro ballerino italiano. Da allora, ogni anno, è tra i protagonisti della stagione dell’ABT.
Del 2010 è l’incontro con due grandi registi del calibro di Peter Greenway, che lo chiama a interpretare il
simbolo dell’arte italiana nella sua installazione “Italy of cities” – realizzata per il padiglione italiano dell’Expo di
Shangai 2010 - e Bob Wilson, il quale gli dedica uno dei suoi voom portrait, “Perchance to Dream”, imponente
installazione multimediale inaugurata a New York nel novembre.
Dal 1999 è “Ambasciatore di buona volontà” per l’UNICEF, organizzazione per la quale partecipa a una serie
numerosa e significativa di iniziative, tra cui un viaggio effettuato nel 2006 nel Sud del Sudan e uno nel
novembre del 2010 nella Repubblica Centrafricana, per riportare testimonianza diretta della tragica situazione
in cui versano le popolazioni di quei Paesi.
Dal 2007, inoltre, Roberto Bolle collabora con il FAI - Fondo Ambiente Italiano - e nel marzo 2009 è stato
nominato “Young Global Leader” dal World Economic Forum di Davos.
3 agosto Teatro Rossini
SOLISTI DEL BALLET DE L’OPÉRA NATIONAL DE PARIS
ÉTOILES DE DEMAIN | GALA
danzatori Alice Renavand, Letizia Galloni, Juliette Hilaire
Charlotte Ranson, Marion Barbeau
Aurélien Houette, Pierre-Arthur Raveau, Sébastien Bertaud
Matthieu Botto, Alexandre Gasse
distribuzione International Music and Arts
Gli interpreti di questa serata provengono da una delle più famose scuole di danza mondiali. Il Ballet de l’Opera
National de Paris affonda le sue radici in più di tre secoli di storia. Culla della danza classica nata con il regno di
Luigi XIV che istituì, nel 1661, l’Académie Royale de Danse (dove vennero stabiliti i principi di base ed i codici ai
quali si fa riferimento ancora oggi per posizionare il corpo o eseguire i passi), l’Opéra di Parigi ha assimilato nel
corso del tempo gli elementi dei periodi successivi: ha conosciuto i grandi voli delle silfidi, creature eteree del
Romanticismo, prima d’essere attraversata dall’uragano magico dei “Balletti Russi” di Sergeij Diaghilev. La
storia della danza francese è fatta di opere prima dimenticate poi, nel tempo, riprese.
Il Balletto dell’Opéra, si è sempre affermato come una compagnia di repertorio e non come strumento di un
solo coreografo. Dal passato glorioso, esso è nondimeno un centro d’arte viva: durante questi ultimi
cinquant’anni Serge Lifar, George Balanchine, Maurice Béjart, Roland Petit, Merce Cunningham, John Neumeier,
Carolyn Carlson, William Forsythe, Alvin Nikolais e Alvin Ailey hanno segnato le tappe fondamentali della
creazione contemporanea.
Nella sua doppia vocazione di custode della tradizione classica e di laboratorio aperto alla modernità, il Balletto
dell’Opéra continua a rappresentare il suo repertorio, alternando repliche a nuove creazioni.
Nel rispetto di questa filosofia è ideato il programma della serata (in via di definizione).
8 agosto Teatro Rossini
COMPAGNIE OLIVIER DUBOIS
RÉVOLUTION
[prima ed esclusiva italiana]
coreografia Olivier Dubois
musica Maurice Ravel, Boléro
arrangiamenti musicali François Caffenne
assistente alle coreografie Cyril Accorsi
luci Patrick Riou
direttore tecnico Séverine Combes
danzatrici Marie-Laure Caradec, Marianne Descamps, Pascale Franco
Karine Girard, Carole Gomes, Soleil Koster, Isabelle Kürzi
Vanessa Leprince, Clémentine Maubon, Aurélie Mouilhade
Stéphanie Pons, Sandra Savin
amministrazione e produzione Béatrice Horn
in collaborazione con Florence Douaze-Bonnet
produzione COD
in coproduzione con La Ménagerie de Verre
Communauté d’agglomération de Saint-Quentin-en-Yvelines – Le Prisme
TU in Nantes, Impulstanz/Vienne
Punta di diamante della proposta artistica del festival, Révolution è uno spettacolo esplosivo in cui dodici
danzatrici ballano e ‘marciano’ incessantemente in una rotazione coreografica continua sul Boléro di Maurice
Ravel. Sono donne solidali, silenziose, a tratti erotiche, alle prese con un atto creativo che è insieme arte e
resistenza. Lo spettacolo, dice il coreografo Olivier Dubois, è un ritratto del corpo come mezzo per indagare e
riflettere il presente. Ma cosa rappresentano questi corpi, ognuno appeso al proprio palo da lap-dance, che
danzano fino allo sfinimento? Come accompagnare il loro struggimento?
Ad ogni spettatore la libertà di avvicinarsi a quest’opera che è stata definita “audace e irriverente” [“Danser”],
“una costruzione minimalista che ha l’effetto di una bomba” [“Dancer Reflexion”].
OLIVIER DUBOIS
Olivier Dubois è un coreografo e danzatore francese che ha iniziato la sua attività creativa nel 1999; dopo il
primo lavoro – il solo Under cover – ha prodotto nel 2005 il duetto Féroces per il Théâtre de l’Esplanade di
Saint-Etienne. Su commissione della SACD e del Festival d’Avignon crea l’anno successivo il pluripremiato Pour
tout l’or du monde. Tra il 2006 e il 2007 produce En Sourdine e Peter Pan, primi due pezzi del progetto BDanse.
Olivier Dubois insegna e tiene numerosi workshop in contesti molto diversi, tra cui National Opera House di
Vienna, Athens National School, Cairo Opera House, Troubleyn/Jan Fabre e il Ballet Preljocaj. Nel 2007 è stato
premiato dall’associazione di critici francesi per la creazione e l’interpretazione di Pour tout l’or du monde con
cui ha inoltre vinto il premio Jardin d’Europe 2008 a Vienna. Per il Festival d’Avignon nel 2008 ha firmato il
progetto Faune(s) a partire da L'Après-midi d'un faune di Nijinsky. Nel 2009 crea Révolution per 12 ballerine a
partire dal Boléro di Maurice Ravel e Spectre per il Balletto di Monte-Carlo nel 2010. L’homme de l’Atlantique
(su Frank Sinatra) è stato presentato nel 2010 at La biennale di Lione.
Come perfomer, ha lavorato per Sasha Waltz, Inside Out (2007), Nasser Martin-Gousset, Peplum (2006), Marie
Pessemier, Précis de guerre d’après Ozren Kebo (2004), Dominique Boivin - Marie Nimier, A quoi tu penses?
(2006), Jan Fabre, L’Histoire des Larmes (2005), Tannhaüser (2004), Je suis sang (2003), Cirque du Soleil Dragone (2002-2003), Charles Cré-Ange (2001-2002), Angelin Preljocaj (1999-2002), Karine Saporta (19981999), Elio Gervasi - National Opera House, Vienna (1998), Andy Degroat (1997-1998), Laura Simi - Damiano
Foa (1996-1997).
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