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Non è un paese per vecchi di Joel e Ethan Coen, con Javier Bardem, Tommy Lee
Jones e Josh Brolin
Texas, confine col Messico, primi anni ’80. L’operaio Leewelyn Moss si imbatte, in
una zona desertica , nella scena di un crimine. Alcuni fuoristrada sono circondati da
cadaveri. Poco distante, c’è una valigetta con due milioni di dollari. L’uomo arraffa i
soldi. Sulle sue tracce si mettono dei narcotrafficanti messicani e soprattutto un
implacabile killer psicopatico. Un ormai anziano e disilluso sceriffo cerca di
rintracciare Leewelyn per salvargli la vita.
Tratto dal romanzo omonimo del premio Pulitzer Cormac McCarthy, “Non è un
paese per vecchi” è un film da non perdere. Vincitore di quattro premi Oscar, fra cui
miglior regia, film e attore non protagonista, “Non è un paese per vecchi” segna il
grande ritorno dei fratelli Coen dopo un paio di commedie piuttosto anonime. I due
cineasti danno vita a un noir ambientato in un contesto di western contemporaneo.
Pervaso da una vena grottesca di humor nero, il film ha un ritmo ipnotico: la tensione
è continua per due ore di visione, le scene si imprimono nella memoria, i colpi di
scena arrivano inaspettati, la violenza si mescola con risate ciniche. Lo stile è quello
inconfondibile dei Coen al loro meglio.
I tre attori protagonisti sono eccezionali: Bardem, paradossale e implacabile; Josh
Brolin terrorizzato e sprovveduto; Tommy Lee Jones umano ma sfiduciato. Un
capolavoro da non lasciarsi scappare.
Non è un paese per vecchi è in programmazione a Mantova alla Multisala
Cinecity.
REC di Jaume Balagueró e Paco Plaza, con Manuela Velasco e Vicente Gil
A Barcellona, la reporter Angela e il cameraman Pablo stanno girando una sorta di
reality show documentando una giornata nella vita dei vigili del fuoco. Al seguito di
due giovani pompieri, entrano in un palazzo in cui un’anziana inquilina sta dando di
matto. Non immaginano di essersi cacciati in un vero inferno: nel condominio si sta
diffondendo un contagio che trasforma gli esseri umani in cannibali scatenati. Uscire
è impossibile: polizia e autorità sanitarie hanno messo il palazzo in quarantena,
impedendo dall’esterno qualunque tentativo di fuga.
Autori, fino ad ora, di mediocri film horror, i due giovani registi spagnoli Jaume
Balagueró e Paco Plaza danno vita con “Rec” a uno spettacolo cupo e claustrofobico,
adrenalinico e a tratti davvero terrorizzante.
La trama richiama gli zombi-movie di Romero o il più recente “28 giorni dopo”; la
forma stilistica è quella del finto cinema verità: le riprese sono fatte tutte dalla stessa
telecamera, quella dell'operatore, come in “The Blair Witch Project” o nel
recentissimo “Cloverfield”. Dunque, niente di originale. Però il film funziona,
eccome. Dopo i primi 10 minuti d’attesa, la pellicola garantisce una continua
tensione, i salti sulla poltrona sono assicurati e i momenti spaventosi si susseguono
uno in fila all’altro. Per gli amanti del cinema horror, da non perdere.
REC è in programmazione a Mantova alla Multisala Cinecity.
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