Scuola Interuniversitaria Lombarda di Specializzazione per l

Scuola Interuniversitaria Lombarda di Specializzazione per l’Insegnamento
Secondario
Sezione di Pavia - Anno accademico 2008-09 II edizione
Attività di sostegno (corso di 400 ore)
Programma dei Corsi
PEDAGOGIA SPECIALE (15 ore, I semestre)
docente: L. Ruozzi ([email protected])
L’Insegnamento di Pedagogia Speciale si propone di fornire una base teorica di
conoscenza sul problema della devianza e della diversità e della evoluzione del suo
significato in relazione al contesto culturale e politico. L’attenzione è focalizzata su:
-
la nozione di relazione educativa: l’adulto dà significato ad azioni condivise creando
aspettative reciproche, mettendo in gioco
rappresentazioni ed emozioni;
la nozione di “ soggetto “ disabile che ha sempre dei margini di scoperta davanti a sé
in riferimento ai propri bisogni e limiti;
la nozione di governo dell’emotività riconosciuta.
Si intendono formare le seguenti competenze:
- attivare la consapevolezza dei propri vissuti, rappresentazioni ed emozioni nella
relazione con un soggetto disabile (ascolto recettivo ed empatico);
- attivare la consapevolezza nel proprio ruolo educativo di contenimento, significazione
e integrazione di parti diverse e frammentate dell’altro (sia emozionali che cognitive)
in direzione del cambiamento (autoosservazione);
- - sostenere una osservazione fluttuante (Bion) capace di accettare il nuovo, tollerare il
dubbio e la rinuncia del controllo dell’altro;
- leggere e significare vissuti, emozioni e difese dei genitori.
Il corso si propone di offrire agli specializzandi stimoli di riflessione riguardo le
dinamiche affettivo relazionali, nonché istituzionali, che si attivano nel processo di aiuto
allo scopo di poterle riconoscere e gestire per promuovere il cambiamento.
VALUTAZIONE DEL CONTESTO (10 ore, I semestre)
docente: A. Bondioli ([email protected]; [email protected])
Il corso “valutazione del contesto” si propone di offrire agli specializzandi delle piste per
“leggere” il contesto scuola dal punto di vista dell’integrazione dei soggetti disabili.
L’attenzione è focalizzata su:
- la nozione di “integrazione” dal punto di vista delle risorse (materiali, professionali e
sociali) che la scuola può e deve mettere in gioco;
- la nozione di contesto per l’integrazione (variabili e processi che lo costituiscono);
- la nozione di valutazione di contesto intesa come espressione di un giudizio su una
realtà specifica (quella scuola, quella classe), dopo averla accuratamente indagata, al
fine di comprenderla e migliorarne la qualità.
Le competenze che si intendono formare sono le seguenti:
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- capacità di cogliere, riconoscere e descrivere gli aspetti salienti del contesto scuola che
hanno a che fare con l’integrazione;
- capacità di giudicare tali aspetti sulla base di un’idea di “integrazione efficace”.
In stretta connessione con le attività di tirocinio (diretto e indiretto) gli specializzandi
saranno chiamati a raccogliere informazioni su contesti educativi nei quali siano inseriti
alunni diversamente abili e all’osservazione di momenti della quotidianità in classe in tali
contesti per avviare una riflessione sul significato dell’integrazione scolastica. Lo
strumento che verrà utilizzato sarà l’ERVIS (A. Bondioli, con G. Manuela Domimagni,
G. Nigito, A. Sabbatini, ERVIS -Elementi per Rilevare e Valutare l’Integrazione
Scolastica-, Edizioni Junior). Il corso risulta propedeutico a quello di Gestione della
classe che avrà luogo nel secondo semestre e che prenderà le mosse dal lavoro svolto in
precedenza.
ORDINAMENTO SCOLASTICO ITALIANO PER IL SOSTEGNO
(10 ore, I semestre)
docenti:A. Bondioli, A. Sabbatini ([email protected]; [email protected])
Il corso di Ordinamento Scolastico Italiano per il Sostegno si propone di far conseguire e
affinare agli specializzandi le conoscenze relative alla specifica normativa vigente in
materia di:
- processo di autonomia scolastica;
- area handicap e integrazione scolastica;
- strumenti operativi facilitanti l’integrazione scolastica.
In particolare:
- si esamina il processo dell’autonomia scolastica nei suoi caratteri essenziali,
coniugandolo con il processo di riforma scolastica;
- si presenta il concetto e la definizione di handicap, sia la più ampia materia
dell’integrazione nella legislazione scolastica italiana anche attraverso un
inquadramento normativo cronologico;
- si esamina la Legge 104/’92 e normativa afferente per meglio riflettere sugli strumenti
operativi per l’integrazione scolastica. Fondamentale l’analisi del D.P.R. 24 febbraio
1994 - Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle Unità Sanitarie
Locali in materia di alunni portatori d’handicap.
La conoscenza del P. E. I. previsto dall’Atto di Indirizzo, inerente il progetto complessivo
degli interventi dei vari servizi, consente di ragionare e riflettere intorno alla
progettazione educativa e didattica dei docenti di sostegno e di classe.
Le competenze che si intendono formare sono le seguenti:
a. capacità di leggere la normativa come una risorsa, pur riconoscendone i vincoli;
b. capacità di costruire o migliorare la legittimazione della collaborazione interpersonale
tra tutti i soggetti coinvolti nel processo di insegnamento-apprendimentointegrazione-promozione successo formativo (dirigente scolastico, docenti curricolari
e di sostegno, soggetti disabili, gruppo classe, genitori, figure specialistiche e
terapeutiche, figure educative e delle associazioni e/o volontariato). Risultano
trasversali le competenze disciplinari, didattiche e relazionali.
√ Dal POF al PEI (Piano educativo individualizzato)\ PEP (Piano educativo
personalizzato):
-corresponsabilità dei docenti; significato della “contitolarità” degli insegnanti di
sostegno; ruolo del docente di sostegno: facilitatore dell’integrazione; costruzione di una
vera cultura dell’integrazione contro i pericoli dell’assistenzialismo.
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c. Capacità di individuare, riconoscere e analizzare la presenza di adeguati strumenti
operativi facilitanti l’integrazione scolastica. Risultano trasversali le competenze
disciplinari, didattiche e relazionali.
√ Dal POF al PEI (Piano educativo individualizzato)\PEP(Piano educativo
personalizzato):
- dalla diagnosi funzionale, al profilo dinamico funzionale, al piano educativo
individualizzato personale.
METODOLOGIA DELLA RICERCA PEDAGOGICA PER IL SOSTEGNO
(16 ore, I semestre)
docente: D. Savio ([email protected])
A partire dalla teoria delle relazioni interpersonali di K. Rogers, rivista e rielaborata da L.
Lumbelli per quanto riguarda l’ambito educativo, il corso intende presentare i presupposti
e le tecniche di una comunicazione efficace da utilizzarsi nel contesto scolastico sia come
metodologia di ricerca a fini conoscitivi sia come strategia peculiare di insegnamentoapprendimento in gruppi classe con soggetti disabili.
Il corso si articolerà in due parti: la prima finalizzata alla presentazione degli sfondi
teorici, dei presupposti, delle metodologie di una comunicazione efficace; la seconda
finalizzata a preparare gli studenti alla conduzione di colloqui non direttivi.
Nello specifico, agli specializzandi verrà chiesto di realizzare un “colloquio non direttivo”
con un insegnante di sostegno o un genitore di uno studente disabile e successivamente di
analizzarlo per metter a fuoco:
 l’adeguatezza “non direttiva” della propria tecnica;
 le tematiche toccate dall’interlocutore e quindi i suoi vissuti sulla disabilità in
relazione al proprio specifico ruolo nello specifico contesto scolastico in cui si trova
coinvolto.
Il corso mira a sollecitare negli specializzandi:
 competenze comunicative utili a un insegnante di sostegno in quanto volte a
promuovere autostima in interlocutori particolarmente fragili da questo punto di vista;
 competenze riflessive e autoriflessive in merito ai significati relazionali degli atti
comunicativi;
 l’acquisizione di tecniche per indagare i vissuti autentici dell’interlocutore e quindi
per reperire informazioni preziose in vista della costruzione progetti di integrazione
efficaci.
NEUROPSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA (21 ore, I semestre)
docente: G. Pesenti ([email protected])
NEUROPSICOLOGIA CLINICA E RIABILITAZIONE COGNITIVA
(21 ore, I semestre)
docenti:
G. Bottini ([email protected]), (11 ore)
G. Pesenti ([email protected]) (10 ore)
I corsi di “Neuropsicologia dell’età evolutiva” e “Neuropsicologia clinica e riabilitazione
cognitiva” si propongono di fornire all’insegnante di sostegno conoscenze teoriche e
strumenti pratici per affrontare le problematiche legate ai disturbi specifici
dell’apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia) e ad altre condizioni di
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compromissione più o meno diffusa delle funzioni cognitive (ritardo mentale, deficit
dell’attenzione, disturbi del linguaggio).
La conoscenza delle diverse patologie e della loro differente espressività consentirà
all’insegnante di individuare e gestire al meglio le problematiche di apprendimento a
queste collegate. L’acquisizione del lessico specifico favorirà una corretta “lettura” delle
diagnosi e una più efficace comunicazione con gli specialisti delle strutture territoriali.
Attraverso la conoscenza dei modelli del funzionamento cognitivo, dei principi e delle
tecniche della riabilitazione neuropsicologica e degli strumenti compensativi, si intende
infine favorire la realizzazione di interventi che sappiano tener conto del livello e delle
esigenze del singolo soggetto nelle diverse fasi del percorso scolastico.
GESTIONE DELLA CLASSE PER IL SOSTEGNO (16 ore, II semestre)
docente: D. Savio ([email protected])
Il corso intende puntare l'attenzione sulle dinamiche relazionali che caratterizzano i
processi di insegnamento-apprendimento, considerandole all'interno della rete di scambi
che attraversa il gruppo classe in cui è presente un soggetto disabile. La prima parte del
corso affronterà questioni teoriche. Si farà riferimento alla teoria psicodinamica per
illustrare i processi emotivi profondi che attraversano la relazione educativa, con
particolare attenzione al tema della disabilità. Si considererà inoltre la teoria sistemica
mettendo a fuoco sia la natura del gruppo classe come sistema, sia le regole che
caratterizzano gli scambi comunicativi determinando la qualità delle relazioni di un
sistema umano.. Nella seconda parte del corso si proporrà agli studenti di analizzare i
protocolli osservativi redatti durante il corso di "valutazione del contesto" del primo
semestre
 per individuare e commentare il significato relazionale degli scambi comunicativi che
riguardano il soggetto disabile, utilizzando gli strumenti concettuali messi a
disposizione;
 per arrivare a definire il profilo relazionale della qualità dell’integrazione del soggetto
disabile nel gruppo classe.
Il corso mira a promuovere negli specializzandi:
- la capacità di leggere il significato relazionale degli scambi comunicativi;
- competenze riflessive e autoriflessive in merito al ruolo dell’insegnante come regista e
facilitatore di processi comunicativi utili all'integrazione del disabile nella rete relazionale
scolastica.
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E NEUROPSICOLOGIA CLINICA (22 ore,
II semestre) e NEUROPSICHIATRIA INFANTILE (18 ore, II semestre)
docenti:
G. Castellani ([email protected])
G. Rossi ([email protected])
Accanto alla trattazione teorica di alcuni argomenti della patologia neuropsichica (disturbi
dell’apprendimento, ritardo mentale, paralisi cerebrali infantili, abuso e maltrattamento,
nevrosi, disturbi di personalità, psicosi, disturbi pervasivi dello sviluppo e autismo,
disturbi da comportamento dirompente, quali il disturbo da deficit attentivo con
iperattività, e i disturbi della condotta, disturbi del comportamento alimentare) verrà dato
particolare rilievo alla presentazione e discussione di situazioni cliniche e di lavoro, allo
scopo di contribuire alla costruzione di un linguaggio condiviso tra Scuola e Servizi di
Neuropsichiatria Infantile. Verranno pertanto presentati i sistemi internazionali di
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classificazione diagnostica delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali;
discusse alcune Diagnosi Funzionali; illustrate le modalità vigenti e le problematiche
esistenti nella prassi di collaborazione tra Scuola e Servizi Specialistici.
Il corso ha inoltre lo scopo di riflettere e favorire la capacità di costruire relazioni, non
solo a due con l’alunno nel progetto individualizzato, ma anche di trasparente alleanza
con la famiglia, di scambio e collaborazione con i colleghi insegnanti di classe, di attivo
confronto con gli specialisti di riferimento e gli operatori dei Servizi che sono gli
interlocutori della scuola nelle situazioni di H.
La capacità di “leggere” e di produrre una “descrizione” (un profilo funzionale) della
situazione e del funzionamento di un alunno con richiesta di sostegno, l’acquisizione di
nozioni di base relative alla disabilità e la disponibilità a continuare ad accrescere le
proprie informazioni, la costruzione di un linguaggio condiviso e di parametri di
riferimento comuni costituiscono i presupposti per realizzare gli scambi comunicativi di
cui si è detto.
Per favorire la comprensione del funzionamento psicologico, emotivo degli alunni, ci si
avvarrà della discussione di gruppo e, quando ritenuto opportuno dai conduttori, della
drammatizzazione delle situazioni presentate dai docenti, per sviluppare la comprensione
delle dinamiche che si creano all’interno delle situazioni di classe, in rapporto
all’apprendimento ma anche più in generale in rispetto alle interazioni emotive tra alunni,
alunni e insegnanti, insegnanti e famiglie degli alunni.
COMUNICAZIONE VERBALE (14 ore, II semestre)
docente: M. Chini ([email protected])
Il modulo I di "Comunicazione verbale e non verbale" intende fornire le basi per una
riflessione ed un’analisi in merito alle caratteristiche principali della comunicazione
verbale, nei suoi aspetti semiologici, pragmatici e strutturali, e alle diverse proprietà e
funzioni del linguaggio verbale umano.
Il programma prevede un'introduzione generale sulla comunicazione umana e sulla
semiologia (nozioni di segno e codice), sui rapporti fra comunicazione e contesto, in
particolare nell’interazione quotidiana e a scuola, con cenni anche a situazioni
problematiche. Seguirà una serie di lezioni specifiche sui livelli e le unità d’analisi della
lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico e semantica, testo e pragmatica), con cenni
a possibili problematiche relative al loro apprendimento, nelle lingue materne e nelle
lingue seconde.
Si tratta di un modulo teorico propedeutico al Laboratorio di Lingua italiana offerto in
particolare a chi nel percorso Silsis precedente non ha avuto l’occasione di riflettere in
modo sistematico sullo strumento comunicativo del linguaggio verbale. Le competenze
che intende fornire e sollecitare concernono da un lato competenze di tipo
metacomunicativo generale (utili pure per il modulo II del corso), dall’altro competenze
metalinguistiche relative ai vari livelli e funzioni del linguaggio verbale e alle sue unità e,
in misura minore, competenze psicolinguistiche relative all’apprendimento linguistico,
specie di L2. Si intende perciò stimolare:
 la capacità di interpretare e utilizzare lo strumento linguistico, insieme agli altri mezzi
della comunicazione, in modo consapevole ai fini del buon funzionamento e del
potenziamento della comunicazione in classe e dell’integrazione in essa del soggetto
con difficoltà;
 la capacità di individuare i livelli a cui si possono collocare i vari interventi didattici
sulla lingua, così come le difficoltà e le carenze linguistiche che si possono presentare
negli alunni;
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 la capacità di affrontare in modo più consapevole l’insegnamento della lingua italiana,
sia come lingua materna che come lingua seconda, in quanto strumento comunicativo,
di studio e di lettura del reale, di categorizzazione, di espressione di sé e di
socializzazione per l’alunno.
COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE - MODULO II
(10 ore, II semestre)
docente: G. Sangiorgi ([email protected])
Il modulo II di “Comunicazione verbale e non verbale” si presenta come modulo teorico
in stretta interrelazione con il modulo I. Si propone di offrire una panoramica generale sul
canale di comunicazione non-verbale (CNV) e sulla relazione tra quest’ultimo e il
linguaggio, con particolare attenzione alle possibili applicazioni in ambito scolastico alle
situazioni di handicap.
Il programma prevede l’analisi dei significati e caratteristiche della CNV (origine
fisiologica dei segnali non verbali, codifica e decodifica) e delle funzioni della CNV
(esprimere emozioni, comunicare atteggiamenti, ecc.).
L’attenzione sarà rivolta all'analisi degli elementi della CNV: aspetto esteriore,
espressioni del volto, sguardo, gestualità e movimenti del corpo, comportamento spaziale,
voce e aspetti non verbali del parlato.
In particolare verranno esaminate le caratteristiche e le dinamiche di CNV nel contesto
scolastico, nello specifico della classe (interazioni tra docenti e alunni e tra alunni) e
nell’ambito della comunicazione tra docenti e famiglie degli alunni e interprofessionale
tra docenti (di sostegno e curricolari).
Inoltre verrà presentata una contestualizzazione dell’interfaccia non verbale tra docente e
alunno disabile in base all’età ed allo specifico delle varie tipologie di handicap (autismo,
sordità, ecc.).
Le competenze basilari che si intendono formare sono le seguenti:
-verbali
-verbale
nell’interazione con il gruppo classe, nel rapporto con l’alunno disabile, con i colleghi
curricolari e con la famiglia dell’alunno.
Il modulo offre spunti di connessione interdisciplinare con i laboratori di “Teatro” e
“Psicomotricità” ed i corsi di “Valutazione del Contesto” e di “Gestione della classe”,
nonché opportunità di applicazione pratica nell’ambito del “tirocinio diretto”.
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Laboratori
LABORATORIO DI MUSICA (24 ore, I semestre)
docente: G. Mocchi ([email protected])
La musica e la parola derivano dalla medesima capacità, specificatamente umana, di
produrre e analizzare sequenze straordinariamente rapide di suoni. La reattività alla
musica del soggetto diversamente abile dimostra la sua piena partecipazione alla
comunicazione umana, esperita attraverso un canale analitico-sintetico, ancorché nonverbale.
Il laboratorio di Musica ha la finalità di fornire agli specializzandi la consapevolezza delle
risorse che il linguaggio musicale offre in ambito affettivo-relazionale, cognitivo e
psicomotorio, sia nel rapporto docente di sostegno-discente, che nel contesto del gruppo
classe. Le strategie di intervento sono intese a potenziare le condotte musicali spontanee,
con lo scopo di migliorare la motivazione, il benessere, l‘autocontrollo e il coordinamento
motorio, nonché nella prospettiva di valorizzare abilità latenti che possano integrare il
singolo nelle attività del gruppo. Lo sviluppo di attività di recezione e produzione
musicale, adattate alle capacità e alle modalità di apprendimento dei differenti soggetti,
innestano processi cogniti a differenti gradi di complessità, che dimostrano precise
analogie ed inferenze con le strutture del pensiero cognitivo.
Più in particolare il laboratorio di musica ha la funzione di fornire metodi, tecniche per
sviluppare negli specializzandi:
a. la capacità di stimolare una costruttiva relazione interpersonale in tutti i soggetti
coinvolti nel processo di insegnamento-apprendimento (docenti, soggetti disabili,
gruppo classe e, all’interno del laboratorio di musica, gli stessi specializzandi);
b. la capacità di analisi e interpretazione delle condotte messe in atto dal soggetto
disabile al fine di comprenderne il livello di sviluppo, le carenze, le potenzialità e
diverse abilità;
c. la capacità di mettere in atto strategie che consentono il recupero o potenziamento
delle carenze psicomotorie, affettive e cognitive dei soggetti disabili.
A tale scopo gli specializzandi hanno esigenza di apprendere:
- nozioni basilari di musicoterapia individuale e di gruppo, nonché di animazione
musicale;
- nozioni inerenti le tipologie di handicap con i relativi metodi di intervento (in
particolare autismo, ritardo mentale, sindrome di Down);
- nozioni di psicologia della musica finalizzate alla diagnosi, al mantenimento, al
benessere, al recupero e al sostegno del disabile.
LABORATORIO DI PSICOMOTRICITA’ (24 ore, I semestre)
docente: A. Ferrara ([email protected])
L'educazione psicomotoria utilizza il movimento come strumento educativo, si fonda
sulle conoscenze tratte dalle Scienze Umane e dalle Neuroscienze ed aiuta l´insegnante a
conoscere e saper leggere il linguaggio della "globalità" in tutte le tappe evolutive del
bambino dalla scuola materna alla scuola elementare e alla scuola secondaria.
Il corso si basa su diverse attività vissute e interiorizzate in un corpo ben integrato e
inteso come globalità motoria, affettiva, emotiva, energetica, relazionale. Quando queste
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componenti sono in armonia, la persona diventa autonoma e il cognitivo emerge dal
corporeo.
Il corso sarà quindi essenzialmente pratico in modo che i partecipanti possano
sperimentare con i loro allievi qualcosa che hanno vissuto e sperimentato di persona.
Possano "riappropriarsi" della dimensione psicomotoria acquisendo una reale competenza
a "saper leggere", interpretare, valorizzare la dimensione psicomotoria e motoria del
bambino. La teoria convaliderà poi la pratica.
Le conoscenze fornite, direttamente collegate ad esperienze vissute dagli stessi corsisti,
costituiranno la premessa per l'osservazione di atteggiamenti e condotte al fine di
acquisire elementi utili all'analisi funzionale, con lo scopo di elaborare piani di intervento
in grado di far emergere e rafforzare la capacità di esprimersi e di comunicare nonché la
efficacia gestuale e prassica degli allievi.
Si invita pertanto a munirsi di abbigliamento e calzature comodi, tappetino e/o coperta per
il lavoro a terra.
LABORATORIO DI SCIENZE (20 ore, I semestre)
docenti:
M. Cavalli ([email protected]),
C. Prigioni ([email protected])
Nel laboratorio si presentano alcuni percorsi didattici di scienze, già realizzati in classi
con allievi in difficoltà. Gli argomenti, proposti in modo monografico, non esauriscono
tutto il sapere scientifico ma ne rappresentano solo una selezione perché si preferisce
suggerire una metodologia, piuttosto che trattare una lista di contenuti acritica e talvolta
ostile.
Ogni percorso parte dall’osservazione della realtà circostante ed è costruito in modo che
sia possibile realizzarlo anche in scuole prive di un laboratorio.
Secondo gli argomenti, i corsisti saranno coinvolti in attività sperimentali, in modo che
possano riflettere sia sulla loro valenza didattica sia sui limiti di fattibilità. Di ogni
argomento verrà illustrata una possibile rete di percorso in modo da esemplificare gli
sviluppi didattici che i docenti possono percorrere, sfruttando le proprie abilitazioni e le
proprie competenze extrascolastiche.
Competenze che il corso intende sollecitare:
 attenzione alla pratica di laboratorio nell'insegnamento delle scienze;
 attenzione al quotidiano: tutte le trasformazioni che si osservano hanno un aspetto
scientifico;
 potenziamento delle competenze laboratoriali dei corsisti;
 sollecitazione alla semplificazione e alla riduzione dei contenuti;
 sollecitazione alla semplificazione del linguaggio specifico.
Il modulo 1 prende in esame diversi aspetti biologici caratterizzanti l’ambiente urbano e
rurale. Il modulo 2 esamina alcuni aspetti della didattica delle scienze e dell’uso del
laboratorio, proponendo qualche esperienza. Questa impostazione consente di trattare
temi biologici e naturalistici strettamente vicini al mondo degli insegnanti e dei ragazzi e
quindi di fornire utili spunti per l’impostazione di attività di laboratorio di facile
realizzazione.
Le esperienze di laboratorio impostate consentono di:
 stimolare l’interesse degli insegnanti verso l’osservazione sistematica del mondo
biologico circostante;
 favorire l’acquisizione di un linguaggio appropriato;
 trattare argomenti biologici secondo il metodo scientifico;
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 impostare esperienze di laboratorio il più
capacità/potenzialità del soggetto diversamente abile.
possibile
rispondenti
alle
LABORATORIO DI TEATRO (24 ore, I semestre)
docente: A. Gallo Selva (3287550945; [email protected]).
Contenuti
Il corso si propone di far conoscere ed acquisire l’uso dello strumento teatrale come
elemento facilitatore e mediatore nella relazione insegnante/alunno.
A tal fine verrà proposto ai corsisti un percorso teatrale, essenziale ma intensivo, in
chiave autobiografica che, a partire dalla sperimentazione in prima persona di alcuni
modelli espressivi utilizzati con successo in campo educativo, inviterà all’autoriflessione
ed alla messa in discussione di alcuni nodi critici legati al proprio profilo professionale
nascente.
Particolare attenzione verrà inoltre dedicata all’ottica interdisciplinare e, sulla base di
spunti forniti dagli stessi corsisti, verrà presa in esame l’applicazione della logica teatrale
ad alcuni ambiti propri del sostegno scolastico: intercultura, handicap senso-motori,
disturbi cognitivi e comportamentali.
Poiché il corso avrà carattere prevalentemente esperienziale, ai partecipanti è richiesto un
abbigliamento comodo e calzature idonee.
Struttura
Il corso si suddivide in cinque incontri, di cui il primo – esclusivamente teorico – funge
da presentazione dell’intero percorso e si configura quale supporto epistemologico dello
stesso; i successivi quattro incontri di laboratorio si svolgono all’interno di un processo
continuativo, pertanto ogni lezione s’intende propedeutica alla successiva.
Tipologia d’esame
La valutazione finale prevede la realizzazione di un elaborato (individuale o collettivo) in
itinere ed una prova (orale o scritta) che si svolgerà nel corso dell’ultimo incontro. I
contenuti verteranno sia sulle modalità operative affrontate nel corso del laboratorio, sia
su approfondimenti teorici basati sulle dispense presenti sul sito e sulle discussioni in
gruppo svolte in itinere.
Indicazioni per la tesina di specializzazione
Ai corsisti che intendano svolgere la seconda parte della tesina di specializzazione
nell’ambito del corso di laboratorio teatrale, verrà richiesta la messa a punto di un
progetto a carattere teorico-pratico -sperimentato o sperimentabile all’interno del proprio
contesto professionale- sulla base di opportuni spunti forniti all’interno del corso stesso e
concordati in itinere con la docente, in raccordo con l'esperienza di tirocinio.
LABORATORIO di INFORMATICA (21 ore, II semestre)
docente: R. Borroni ([email protected])
Nella scuola moderna si esige sempre più l’introduzione del computer nei processi di
apprendimento, in prospettiva didattica e riabilitativa. Al di là delle esigenze di
modernizzazione della didattica, spesso ci si chiede quale sia il reale vantaggio delle
nuove tecnologie. Il computer, infatti, per molti insegnanti tradizionali è ancora un
minaccioso marchingegno, pronto a rivelare chissà quali complicazioni esistenziali e
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professionali, ma per molti altri è un meraviglioso strumento da piegare alle più svariate
finalità nella formazione degli alunni normodotati e diversamente abili. Il computer può
rappresentare cose diverse: tale diversità nasce dall’utilizzo che crediamo di impostare per
tali macchine in relazione ai bisogni degli alunni. Occorre un quadro di riferimento, un
complesso di criteri e norme che ci aiuti nella decisione di utilizzare le nuove tecnologie.
E’ necessario che l’insegnante di sostegno sia a conoscenza delle nuove tecnologie
informatiche, delle loro potenzialità. Inoltre, al fine di servirsi del PC, il docente deve
saper utilizzare il mezzo informatico con una discreta padronanza anche nell’uso
standard.
Indicazioni Tematiche:
- tecnologie informatiche e handicap nella scuola italiana;
- utilizzo specifico dello strumento informatico nella didattica per alunni portatori di
handicap;
- il software didattico: ordinario e straordinario;
- -analisi dell’hardware standard e specifico per handicap;
- i prodotti e/o progetti multimediali nel contesto europeo;
- Produzione personale di un ipertesto multimediale dedicato, basato sulle proprie
esperienze dirette di tirocinio come momento creativo e pratico e occasione di
cooperative-learning, cercando di costruirlo il più vicino possibile alla realtà
dell’alunno (con uso di programmi quali Front Page, Power Point, Word...).
LABORATORIO di LINGUA (12 ore I semestre + 15 ore di laboratorio per ogni
gruppo II semestre)
docente: L. Cassani ([email protected])
I modulo: la competenza comunicativa (la competenza linguistica e la conoscenza del
sistema funzionale); la lingua per pensare (la lingua come massimo organizzatore logico
dell’esperienza e del pensiero; dalla classificazione percettiva alla classificazione logica);
la lingua per comunicare (la lingua come indispensabile strumento per mettersi in contatto
con l’ambiente; usi del linguaggio e scopi dell’atto comunicativo); acquisizione del
linguaggio (tappe dello sviluppo linguistico); la valutazione del linguaggio (griglia di
osservazione quantitativa e qualitativa per un soggetto con handicap); modalità di
intervento (occasioni di coinvolgimento del soggetto, attivazione della motivazione,
correzione indiretta, espansione della frase, modellamento di un vocabolario funzionale,
utilizzo di linguaggi integrativi); la comunicazione funzionale e la lettura funzionale
(proposte di intervento con soggetto in situazione di handicap grave).
II modulo: analisi delle quattro abilità di base: ascoltare /parlare /leggere/scrivere;
la comprensione del testo: proposte operative; programmazione di unità didattiche di
educazione linguistica.
Il laboratorio di educazione linguistica è strutturato in due moduli.
Il primo modulo affronta, con lezioni di tipo frontale, le problematiche allegate alla
comunicazione verbale in situazione di handicap, con particolare attenzione alla
formazione del linguaggio e alle funzioni cognitive e comunicative dello stesso.
Le competenze che si intendono formare in questo modulo sono le seguenti:
 conoscenza della formazione del linguaggio e le sue caratteristiche nelle graduali fasi
di acquisizione;
 capacità di valutare la capacità comunicativa di un soggetto con differenti difficoltà
cognitive e/o sociali nelle quattro abilità di base: ascoltare, parlare. leggere e scrivere;
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 capacità di costruire una comunicazione efficace all’interno di una relazione
significativa con un soggetto con differenti difficoltà cognitive e/o sociali;
 capacità di individuare, riconoscere e analizzare la presenza di adeguati strumenti
operativi facilitanti la comunicazione e quindi l’integrazione scolastica.
Il secondo modulo è organizzato in modo laboratoriale, a piccolo gruppo, e, per ognuna
delle quattro abilità di base, vengono sperimentati percorsi educativo-didattici.
Le competenze che si intendono formare in questo secondo modulo sono le seguenti:
 sperimentare l’elaborazione di una serie di unità didattiche che abbiamo come finalità
la stimolazione, il consolidamento o il potenziamento delle quattro abilità linguistiche;
 capacità di lavorare , in gruppo, alla elaborazione di unità didattiche linguistiche
trasversali;
 capacità di presentare e motivare le scelte didattiche che hanno guidato l’elaborazione
delle unità didattiche, ogni piccolo gruppo infatti, a fine corso, presenterà agli altri
uno dei percorsi strutturati per una condivisione degli stessi.
LABORATORIO DI MATEMATICA (12 ore I modulo, 12 ore II Modulo, II
semestre)
docenti:
A. Pesci ([email protected]),
L. Bardone ([email protected])
I due moduli del laboratorio si propongono di offrire alcuni strumenti di base per
individuare e affrontare gli ostacoli e i fraintendimenti più comuni relativi
all’apprendimento della matematica di base (numeri e aritmetica, geometria, problem
solving)
Le competenze che si intendono formare sono le seguenti:
 capacità di individuare le difficoltà principali nella costruzione di competenza
matematica;
 capacità di costruire un percorso didattico che tenga presente la dimensione corporea,
l’aspetto iconico e simbolico, la componente informatica, per giungere ad una
consapevolezza delle fondamentali conoscenze matematiche in relazione alla diagnosi
funzionale di ciascuno.
In particolare i due moduli si articolano come segue.
Modulo I. Analisi di ostacoli e difficoltà relativi a temi fondamentali della matematica,
riferiti soprattutto all'aritmetica. Si farà riferimento alla molteplicità di strategie risolutive
di una stessa situazione problema, alla mediazione di rappresentazioni diverse, alla fase di
traduzione da un codice all’altro, alla connessione tra linguaggio naturale e linguaggio
simbolico, al senso dell’attività per l’alunno e infine al senso dell’attività nello sviluppo
di un curricolo adeguato di educazione matematica.
Modulo II. Costruzione di percorsi di apprendimento con l'utilizzo di materiali didattici e
con modalità che tengano presente gli aspetti simbolici della matematica, la necessità
della comunicazione verbale e non verbale, la componente informatica, per giungere ad
una consapevolezza delle fondamentali conoscenze indicate dai programmi scolastici per
la matematica. Saranno esaminati materiali strutturati e non strutturati e anche due
software specifici già sperimentati nel corso dell’educazione matematica ad alunni che
necessitano di sostegno: Ari-Lab, ideato presso il CNR/IMA di Genova, e CabriGéomètre, sviluppato presso l’Università di Grenoble ed ampiamente diffuso anche in
Italia.
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TIROCINIO (100 ore, I e IIsemestre)
supervisori:
M. L. Bianchi ([email protected]),
M. Domimagni ([email protected]),
M. Migliorini ([email protected]),
G. Sangiorgi ([email protected])
Il tirocinio prevede due aree fondamentali: tirocinio indiretto (30 ore nel primo semestre e 40 nel
secondo) e tirocinio diretto (15 ore nel primo semestre e 15 ore nel secondo semestre).
Nell’ambito del tirocinio indiretto, sia nella fase introduttiva, di “preparazione” al tirocinio diretto,
che successivamente, nella fase “riflessiva”, i corsisti vengono guidati dai supervisori in percorsi di
analisi, riflessione ed approfondimento dell’esperienza pratica nella scuola, ai fini dell’acquisizione
delle diverse competenze che l’insegnante di sostegno quale “operatore di rete” deve possedere:
–
area neuropsichiatrica e
neuropsicologica);
–
laboratori disciplinari);
–
(laboratori disciplinari; valutazione del contesto; gestione della
classe);
–
(area pedagogica e della comunicazione; laboratori
espressivi);
–
(ordinamento scolastico/tirocinio indiretto).
Nel corso del tirocinio diretto si tende quindi a far percorrere al tirocinante le tappe che ogni
docente di sostegno si trova a svolgere ogni volta che incontra un nuovo alunno: dall’accoglienza
alla verifica e valutazione del progetto di vita pensato per l’alunno. Si prevedono pertanto le
seguenti attività:
–
delle indicazioni fornite dal docente di “Valutazione del Contesto”;
–
te dal
docente di “Valutazione del Contesto”;
–
informazioni fornite dalla docente di “Metodologia della ricerca”;
–
cinio indiretto, ai laboratori SILSIS o ad
una delle materie insegnate nel corso.
In tale percorso viene soprattutto utilizzato, come guida per lo studente, lo strumento dell’ERVIS,
in collaborazione con i corsi di “Valutazione del Contesto”, “Gestione della Classe” e “Metodologia
della ricerca”.
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SCHEMA DELLE PROVE DI VALUTAZIONE
I SEMESTRE
Prova di valutazione n. 1
Pedagogia speciale
Valutazione del contesto
Ordinamento scolastico italiano per il sostegno
Metodologia della Ricerca pedagogica per il sostegno
N. Ore 16
N. Ore 10
N. Ore 10
N. Ore 16
Prova di valutazione n. 2
Neuropsicologia dell’età evolutiva
Neuropsicologia clinica e riabilitazione cognitiva
N. Ore 21
N. Ore 21
Prova di valutazione n. 3
Laboratorio di Teatro
Laboratorio di Musica
Laboratorio di Psicomotricità
Laboratorio di Scienze

N. Ore 24
N. Ore 24
N. Ore 24
N. Ore 20
Ogni specializzando segue solo due tra i Laboratori di Teatro, Psicomotricità, Musica
Tirocinio I semestre
N. ORE……45
II SEMESTRE
Prova di valutazione n. 1
Gestione della classe per il sostegno
Laboratorio di Matematica
Laboratorio di Informatica
N. Ore 16
N. Ore 24
N. Ore 21
Prova di valutazione n. 2
Neuropsichiatria infantile
Neuropsichiatria infantile e Neuropsicologia clinica
N. Ore 18
N. Ore 22
Prova di valutazione n. 3
Comunicazione verbale e non verbale
Laboratorio di Lingua
N. Ore 24
N. Ore 27
Tirocinio II semestre
N. ORE…….55
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NOTE
Si ricorda agli specializzandi che:
1) Sono permesse assenze pari al 25% del totale delle ore di lezione di ogni area. Nel caso in cui
vengano presentate giustifiche scolastiche la percentuale di assenze ammessa è del 30%. In ogni
caso le assenze non possono però superare il 50% delle ore di ogni singolo corso.
2) Le sole giustificazioni scolastiche ammesse sono quelle relative a consigli di classe (compresi
scrutini e prescrutini), collegi docenti e tre incontri gruppo H.
Nel caso in cui venga superato il limite massimo di assenze di un corso o di un’area lo
specializzando deve contattare il coordinatore d’indirizzo e il docente interessato per definire la
propria posizione; non è automatica né certa la legittimazione e l´autorizzazione della deroga e
dunque prevedibile in tal caso la non ammissione agli esami finali, il cui superamento dà accesso al
titolo conseguibile.
Non sono ammesse giustificazioni mediche.
3) Le AREE sono definite dalle prove di valutazione (pagina precedente) per cui risulta:
I semestre:
- Area pedagogica: Totale: 52 ore
- Area neuropsicologica: Totale: 42 ore
- Laboratori: Totale: 92 ore
- Tirocinio: 45 ore
II semestre:
- Area pedagogica e dei laboratori: Totale: 61 ore
- -Area neuropsichiatria e neuropsicologia: Totale 40 ore
- -Area della comunicazione: Totale 51 ore
- -Tirocinio: 55 ore
4) Gli specializzandi sono tenuti a firmare all’inizio e alla fine delle lezioni i fogli-firma predisposti,
indicando, in caso di ingresso posticipato e/o di uscita anticipata, l’ora di arrivo e/o di uscita. In
nessun caso è ammessa la firma, in particolare sui fogli firma-presenza, da parte di soggetti diversi
dallo specializzando; ciò si configurerebbe infatti come falsificazione della firma e dunque reato
penale, più o meno grave, con obbligo da parte della Scuola a procedere con atto di denuncia e
querela per sottoscrizione apocrifa di atto pubblico, falsità in atti (Codice Penale, libro secondo titolo VII - Dei delitti contro la fede pubblica, CAPO II - Della falsità in sigilli o strumenti o segni
di autenticazione, certificazione o riconoscimento, CAPO III - Della falsità in atti, CAPO IV Della falsità personale). Indipendentemente dalla configurabilità di altro reato, a titolo di concorso,
l'apposizione di firma falsa su un atto lede essenzialmente la pubblica fede ed è punibile come falso
documentale
5) Quando una delle firme (o di ingresso o di uscita) risulta mancante, non sarà conteggiata la
presenza, tranne il caso in cui il docente ne confermi la presenza per tutto il corso della lezione
stessa.
6) Alcuni laboratori e insegnamenti prevedono una suddivisione in gruppi. Gli specializzandi sono
tenuti a mantenere invariata tale ripartizione. È possibile richiedere tempestivamente al docente uno
spostamento definitivo di gruppo per iscritto che potrà essere accordato solo nel caso sia possibile
mantenere costante e uniforme il numero dei componenti dei diversi gruppi. A questo proposito si
ricorda che nel caso uno specializzando preveda di non poter prendere parte ad una lezione del
gruppo di appartenenza può, eccezionalmente, recuperare la lezione corrispondente con un altro
gruppo, avvisando per tempo il docente.
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7) Gli specializzandi sono tenuti a consultare il sito della Silsis -Sezione di Pavia(http://www.unipv.eu/on-line/Home/Didattica/Post-laurea/S.I.L.S.I.S..html)
per
tenersi
costantemente informati sulle possibili evenienze e variazioni inerenti i corsi, le lezioni, gli esami.
8) E’ possibile accedere (per testi, esiti d’esame, ecc.) al sito www.email.it ed entrare nella casella
di posta elettronica con Username: sostegno_silsis e Password: 400ore
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