Dizionario elementare di forme, generi e stili musicali Questo piccolo dizionario è in continua evoluzione. Saranno molto graditi eventuali contributi e suggerimenti. A cappella - locuzione che designa le composizioni polifoniche sacre prive di accompagnamento strumentale eseguite in origine nelle cappelle delle chiese. Aria - forma musicale generalmente vocale, ma anche strumentale, di tipo strofico. Col termine si intende in particolare un pezzo per voce accompagnamento strumentale, articolato in diverse parti. L'Aria può essere sia un pezzo a se stante che far parte del melodramma come momento di maggiore espressione musicale. La forma dell' aria nel ’600 fu dapprima quella bipartita (AB). In seguito con Luigi Rossi e soprattutto Alessandro Scarlatti si sviluppò il modello da aria tripartita col da capo (ABA). L’ultima parte era una ripetizione, di solito liberamente variata dall’esecutore, della prima. L’invadenza sempre maggiore del virtuosismo dei cantanti, dalla fine del ’600, portò a trascurare il recitativo, cioè l’elemento narrativo, riducendo spesso il melodramma ad uno sfoggio delle capacità tecniche da parte dei cantanti. Nella seconda metà del '700 si tornò ad una maggiore coerenza dell'azione narrativa, mentre circa un secolo più tardi la distinzione tra Recitativo e Aria comincia a scomparire. Arioso - andamento melodico intermedio fra quello dell’aria, di cui possiede l’espansione lirica, e quello del recitativo, di cui conserva il ritmo della parola. Ars nova - espressione che designa le nuove tendenze stilistiche sviluppatesi nella musica polifonica francese e italiana fra 1315 ca e il principio del secolo XV. Penetrò nell’Italia settentrionale e centrale per affermarsi specialmente, a partire dalla metà del secolo in Firenze. L’ars nova italiana presenta caratteristiche peculiari di limpidità, semplicità, genuinità (la chiesa, in particolare, ne avversò il carattere profano) che contrastano con gli schemi intellettualistici e complicati della musica francese. Ballata - composizione strofica di carattere per lo più profano, originalmente destinata al canto e alla danza. Belcanto - o belcantismo, stile di canto svincolato da ogni preoccupazione di realismo drammatico e di versomiglianza in rapporto alla situazione, al carattere e al sesso del personaggio, e tendente, viceversa, a un’astrattezza puramente musicale. Caratterizzò il melodramma italiano e italianeggiante fino a Rossini. Blues - Musica tradizionale popolare afroamericana in 4/4. Derivato dai canti di lavoro degli schiavi neri impiegati alla fine dell'Ottocento nelle piantagioni di cotone del Sud degli Stati Uniti, il blues conobbe grande fortuna all'inizio del XX secolo e fu all'origine del jazz, genere musicale da cui è indissociabile. Direttamente ancorato alla musica africana tradizionale, il blues nacque come espressione canora e musicale dei travagli dell'esistenza; i suoi testi trattano pertanto prevalentemente di vicende imperniate sulla durezza della vita e sulle tribolazioni dell'amore. Il termine stesso di blues significa in inglese "malinconia", "tristezza". Lo schema fondamentale del blues è una sequenza di dodici battute, distribuite in tre frasi di quattro battute ciascuna (una frase per ogni verso). Gli accordi sono basati sulla prima, la quarta e la quinta nota della scala. La musica del blues impiega una scala in cui la terza, la quinta e la settima nota sono liberamente "piegate", ossia abbassate per microtoni (cioè leggermente meno di un semitono) rispetto alla scala maggiore usata nel nostro sistema musicale. I testi del blues sono abitualmente formati da strofe di tre versi di struttura A A B (un verso iniziale, una ripetizione leggermente modificata, un terzo verso nuovo). A ciascun verso segue di solito un'improvvisazione strumentale secondo una struttura di chiamata e risposta. Il blues "arcaico" o "rurale" variava ampiamente nel testo e nella forma musicale; di solito gli esecutori si accompagnavano con la chitarra o l'armonica, utilizzati più come "seconda voce" che come semplici accompagnamenti. Caccia - composizione vocale polifonica in uso in Italia dal sec. XIV. su testi spesso di argomento venatorio. Fondata sullo stile imitativo, anticipa la forma del canone. Camerata fiorentina - o Camerata de’ Bardi, il gruppo letterati e musicisti cui è legata la nascita del melodramma. Appartengono a tale gruppo, che si riuniva nell’ultimo quarto del sec.XVI. in casa del conte Giovanni Bardi di Vernio, a Firenze, musicisti quali V. Galilei, J. Peri, G. Caccini, fra i letterati, p.es. O. Rinuccini (il primo autore di “libretti” per melodrammi). La polemica instaurata da costoro contro gli usi del tempo e allo scopo di far rivivere lo spirito dell’antica tragedia greca portò nell’ultimo decennio del secolo alla creazione del nuovo genere musicale che segna il trapasso al barocco. Cantata - composizione vocale-strumentale su testo di argomento sacro o profano. Si sviluppò in Italia nel sec.XVII con la definizione di due stili vocali (lo stile recitativo e lo stile arioso) e con l'introduzione di parti strumentali. Si diffuse in Francia e soprattutto in Germania, dove la c. biblica per voci soliste, coro e piccola orchestra divenne, con J.S. Bach , l'espressione musicale più tipica della religiosità protestante. Successivamente la c. distaccandosi dalle sue origini cameristiche, si è sempre più configurata come composizione di largo impianto per soli , coro e orchestra, di libera articolazione formale, per lo più su testi profani di argomento celebrativo, narrativo, storico. Cantautori - artisti che cantano canzoni scritte da loro stessi, soprattutto per quanto riguarda il testo. Nelle canzoni dei cantautori il contenuto del testo è sempre di fondamentale importanza, anche se alcuni di loro sfruttano questa denominazione a fini esclusivamente commerciali. Tra i più importanti citiamo Fabrizio de Andrè, Francesco Guccini, Francesco de Gregori, George Brassens, Joan Baez, Bob Dylan. Canzonetta - composizione polifonica vocale di carattere leggero, spesso con ritmi di danza, diffusa nella seconda meta’ del sec. XVI. Capriccio - breve composizione strumentale, per lo più solistica, poi di libera articolazione formale e di carattere vivace o virtuosistico. Concerto e Concerto grosso - composizione per uno o più strumenti solisti e una più vasta formazione strumentale. Fino al '600 il termine ebbe l'accezione generica di insieme, sia vocale che strumentale. Il primo esempio di c. strumentale apparve in Italia verso la fine '600 con il concertogrosso, forma che poi si diffuse in tutta Europa.Nel c. grosso un gruppo solistico, detto concertino, emerge dalla massa degli archi, detta ripieno o, appunto. Agli inizi del'700 si stabilizzò la struttura tripartita allegro-adagio-allegro, e si sviluppò il c. con un solo strumento solista. Con ilclassicismo e con la sistematica adozione della forma sonata nel primo dei tre movimenti, il c. per uno strumento solista e orchestra si impose come genere tra i più importanti della musica sinfonica. Contrappunto - l'arte di sovrapporre più linee melodiche. Nacque nel medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota (punctum contra punctum). In periodo rinascimentale e barocco a un rigoglioso sviluppo del c. In campo strumentale, l'espressione più complessa di c. imitativo si ebbe con la fuga. Cromatismo - procedimento praticato nella musica occidentale dal '300 e poi nel sistema tonale, consistente nell'alterare di un semitono discendente o ascendente una o più note di una determinata scala diatonica, maggiore o minore. Fantasia - composizione strumentale, per lo più solistica, di forma libera e di brillante scrittura virtuosistica, talvolta a carattere di improvvisazione; diffusa nei secc. XVI-XIX. Nell'800 si affermò un tipo di f. per pianoforte costituita da parafrasi di temi operistici. Frottola - composizione polifonica a quattro voci, ma contrappuntisticamente assai semplice, di origine popolare, su testi di argomento amoroso. Diffusa in Italia tra il sec. XV e XVI. Simili alla frottola erano la Villanella e i Canti Carnascialeschi ( canti di carnevale diffusi soprattutto in Toscana ). Fuga - forma musicale contrappuntistica, una delle piu' importanti della polifonia occidentale. E' a due o più voci, che ripetono lo stesso disegno melodico. Simile in ciò al canone e ad altre forme imitative. Gregoriano canto - canto liturgico cristiano del rito romano, cosí chiamano da Gergorio I. (540 ca- 604) che, secondo un'antica tradizione oggi negata, ne sarebbe stato il primo codificatore. Il repertorio a noi giunto comprende ca 3000 melodia, vocali e monodiche, ritmicalmente libere, eseguibili sia da un coro, sia da un solista. La teoria del g. ricalca in parte quella dell'antica musica greca ed e' basata su 8 modi. Improperia - (lat. "rimpoveri") canti appartenenti alla liturgia cattolica del venerdi santo, sono in forma di antifone e responsori. Il testo è formato dai tre versetti con cui Cristo dalla croce rimprovera il popolo ebraico. Intermedio - forma rinascimentale di intrattenimento teatrale, basata sulla musica, il ballo, il canto, la declamazione, ed eseguita tra un atto e l'altro di tragedie, commedie, favole pastorali e simili. Interludio - brano strumentale che collega due atti o scene in un'opera lirica. E' detto anche intermezzo. Nella musica liturgica, breve pezzo per organo. Intermezzo Intermezzo azione comica in musica che, nel'700, si rappresentava fra un atto e l'altro di un'opera seria. E' all'origine dell'opera buffa. Nel sec. XIX, breve pezzio pianistico di forma libera. Nell'opera, sinonimo di interludio. Jazz - Le origini del jazz vanno ricercate nel cuore dell'Africa, nei villaggi delle foreste equatoriali. Le tribù si ritrovavano intorno al fuoco dopo una caccia, una battaglia o un qualsiasi altro evento, e davano libero sfogo alle loro sensazioni con danze e canti al ritmo frenetico dei tamburi. Quando, nel Settecento e nell'Ottocento, dilagò il commercio dei neri, le popolazioni africane vennero trasferite con viaggi disumani negli Stati americani del Sud e impiegati come schiavi nelle piantagioni di cotone e nella costruzione di strade ferrate. Coloro che sopravvissero al trauma del viaggio e del distacco dalla loro terra si ritrovarono in luoghi sconosciuti, sfruttati, analfabeti, privi di ogni mezzo di sostentamento. Fu in questa condizione di profonda sofferenza umana che la nostalgia della perduta libertà si riversò nei canti e nei ritmi della terra natale. Il jazz divenne popolare all'inizio del Novecento a New Orleans, città della Louisiana sul fiume Mississippi, e si ispirò appunto ai canti di lavoro (work songs) delle piantagioni di cotone, agli spirituals (canti religiosi), ai blues (canti accorati e nostalgici) e al ragtime (una vivace musica popolare). Le prime bands, formate da una sezione melodica (cornetta, clarinetto, trombone) e da una sezione ritmica (banjo, chitarra, bassotuba), improvvisavano a orecchio e si esibivano in parate stradali in occasione di matrimoni e funerali. Questo era lo stile hot, ossia il jazz improvvisato. La musica jazz andò progressivamente affermandosi; risalgono al 1913 le prime incisioni di dischi. Verso gli anni Venti il jazz si "trasferì" a Chicago: qui, negli anni Trenta, nacque il boogie-woogie. E qui nacquero anche le grandi orchestre jazz nelle quali si distinguevano per la sezione ritmica il pianoforte, il banjo, la chitarra, il contrabbasso e la batteria; per quella melodica i sassofoni, le trombe, i tromboni, i clarinetti. Emersero i maggiori solisti jazz: Bessie Smith, grande interprete di blues, Louis Armstrong, cornettista-trombettista, Sidney Bechet, clarinettistasassofonista, il pianista Duke Ellington. Negli anni Trenta predominò un nuovo genere, lo swing, caratterizzato da anticipazioni e ritardi nel ritmo. Nell'era dello swing si costituirono le orchestre per la musica da ballo. La cantante Ella Fitzgerald fu la voce più popolare dello swing, e Benny Goodman divenne il "re dello swing". L'orchestra di Glenn Miller portò il jazz a livello di piacevole consumo e la musica leggera di tutto il mondo assunse il ritmo del jazz. Negli anni Quaranta, con la terribile esperienza bellica, vi fu negli Stati Uniti una nuova presa di coscienza della popolazione nera, e sorse il genere be-bop, un linguaggio musicale di protesta: i massimi rappresentanti di questo periodo furono il sassofonista Charlie Parker e il trombettista Dizzy Gillespie. Con la fine degli anni Quaranta si distinse per potenza ritmica e sonora l'orchestra del vibrafonista Lionel Hampton. Nel primo dopoguerra si impose il cool jazz; con un ritmo più pacato, negli anni Cinquanta, l'hard bop, con sonorità accese e ritmi accentuati, che trovò la sua voce nella tromba di Miles Davis. Alla fine degli anni Cinquanta, negli Usa, vi è una nuova coscienza politica tra la popolazione nero-americana e i problemi razziali sono molto sentiti. Nasce il free jazz (jazz libero) a opera principalmente di Ornette Coleman, dove "libero" significa la volontà di liberarsi delle esperienze jazzistiche precedenti e affermare una cultura nera indipendente dalla cultura bianca; è caratterizzato dalla musica di Max Roach, batterista, e da quella di Charles Mingus, contrabbassista e compositore. Dagli anni Settanta il jazz comincia ad essere sempre più collegato sia alle sperimentazioni dei musicisti di avanguardia che ad alcuni aspetti della musica rock. Questa "fusione" di stili viene definita contaminazione. Lamento - composizione vocale di intonazione dolorosa che commemora un illustre personaggio. Non è legata a una forma specifica. Nei drammi liturgici o nelle laudi spirituali è il pianto (planctus) sul Cristo morto. Nell'opera italiana del Seicento è l'aria con cui un personaggio esprime la sua disperazione per la perdita della persona amata. Monodia - termine indicate il canto a una sola voce, fino a medioevo quasi sempre senza accompagnamento, poi con accompagnamento strumentale anche elaborato Madrigale - composizione a 2 o 3 voci coltivata nel sec. XIV nel quadro dell'Ars nova fiorentina. Diverso il m. rinascimentale: inizialmente a 4 voci, si stabilizzò nella forma a 5 voci divenendo l'espressione più raffinata della cultura musicale del tardorinascimento. I testi scelti erano spesso di poeti famosi (Petrarca, Tasso, ecc.)e la musica, in genere di struttura complessa, cercava di sottolineare minuziosamente il significato del testo, anche nei riferimenti a situazioni o cose molto specifiche. Il madrigale concertato è un m. con intervento di strumenti, il m. rappresentativo è su testi dialogati. Messa - Composizione che utilizza i testi delle varie parti della Messa, soprattutto Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei. La prima Messa completa composta da un unico autore è la Messa di Notre Dame di Guillaume de Machaut (XIV° sec.) Mottetto - forma musicale polifonica, sacra, prima solo vocale, poi anche vocale e strumentale. Nacque nel sec. XIII. dall'aggiunta di una o due voci a un tenor gregoriano. Nel sec. XIV, si affermò il mottetto isoritmico, nel sec. XV, si infittí la scrittura contrappuntistica, specie tra i polifonisti fiamminghi. Nel '500 le complessità contrappuntistiche si stemperano a vantaggio di una maggiore aderenza ai testi. Sogre anche il m. concertato, cioè con strumenti, coltivato in epoca barocca. Successivamente il m. confluisce e si confonde con altre forme sacre. Neuma - termine che indica i segni convenzionali della notazione musicale medievale. All' inizio la funzione di neuma era puramente mnemotecnica (serviva cioè ad aiutare la memoria degli esecutori). Opera - genere teatrale, detto anche melodramma, in cui le parti, anchiche' recitate, sono cantate con accompagnamento musicale. Ebbe origine alla fine del '500 negli ambienti dell'umanesimo fiorentino (Camerata fiorentina) con lo sviluppo della monodia accompagnata e l'invenzione di un tipo di recitar cantando a presunta imitazione del teatro classico greco. All'inizio del '600 il genere si diffuse da Firenze a Roma, Venezia (con Monteverdi) e Napoli, che divennero centri di produzione operistica di primaria importanza. Presto l'o. fu anche esportata all'estero, ove diede origine a forme similari, come la tragédie-lyrique in Francia con Lully. Il '700 fu il secolo di massima diffusione dell'o.italiana, la quale divenne un genere internazionale nel due filoni dell'operaseria, aulica e d'argomento eroico o mitologico, per lo piu' improntata ai modelli del napoletano A. Scarlatti, e dell'opera buffa, anch'essa di origine napoletana, d'impianto più ridotto ma più innovativa (Pergolesi, Cimarosa, Paisiello). Dal punto di vista musicale l'o. si componeva di "numeri" chiusi nell'alternanza fra arie, luogo deputato all'espressione degli "affetti" e spesso pretesto per virtuosismi vocali (il bel canto, in cui eccellevano i castrati), e recitativi, con concertati a più voci in fine d'atto e una sinfonia in apertura dell' o. Accanto a un gran numero di compositori italiani si distinsero fra gli stranieri Händel, Gluck (autore di una riforma volta a conferire all'o. maggiore versosimiglainza drammatica) e Mozart. Nell'800 l'o. italiana perse il suo significato internazionale. In Italia il melodramma rimase la componente principale della vita musicale, con Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. In altri paesi si affermarono forme d'o. legate al gusto e alla cultura nazionali, come l'opera comique (Auber, Halévy) e li grand-opéra (Meyerbeer) in Francia, l'opera romantica di Weber e il dramma musicale di Wagner in Germania. Tra la fine '800 e il primo '900 l'o.si intrecciò alle principali correnti artistiche dell'epoca, come il naturalismo e il verismo (Bizet, Puccini, Mascagni), l'impressionismo (Debussy), l'espressionismo (Berg), nonche' la rinascita musicale dei paesi slavi (Musorgskij, Janaèek). Scarso interesse suscito' invece nell'avanguardia del II. dopoguerra. Oratorio - composizione drammatico-musicale di argomento per lo piu' religioso, su testi in latino o in volgare, con personaggi, coro e orchestra, destinata a essere eseguita in forma non rappresentativa. Sorta a Roma, agli inizi del '600, spec. a opera di Carissimi, dalla sintesi di forme sacre preesistenti: lauda drammatica, mottetto concertato. ....Diffuse in Germania e in Franca del '600 e '700. Gli o. dell'800 e del'900 hanno caracteristiche proprie, non più riconducibili a tradizioni unitarie. Policorale, stile - stile di composizione polifonica consistente nell'usare un coro dividendo in piu' gruppi, ciascuno dei quali esegue una parte diversa, oppure nel contrapporre più cori e nel farli dialogare e intrecciare fra loro. E' uno stile del secolo XVI, soprattutto della musica veneziana. Polifonia - insieme di parti simultanee, vocali o strumentali, aventi distinta individualità. L'arte di combinare più linee melodiche costituisce il contrappunto. Pop - termine che non indica un preciso stile, ma piuttosto un tipo di musica in cui sono presenti influenze di vari generi, dal rock, al jazz, alla musica classica tradizionale. Lamusica pop è profondamente legata ai movimenti di contestazione giovanile degli anni '60-'70 ed i testi delle canzoni sono spesso assai curati. Tra i migliori gruppi citiamo i King Crimson, i Jethro Tull e gli stessi Pink Floyd. Recitativo - stile di canto consistente in una recitazione intonata vicina alla naturalezza e alla flessibilità del parlato. Nato col "recitar cantando" della Camerata fiorentina, divenne proprio dell'Opera, spec. italiana, dove fino a Verdi costituí il tessuto connettivo fra le arie. Si distinguono: un recitativo secco (o semplice), sostenuto dal solo basso conrtinuo, e un recitativo accompagnato, con intervento di strumenti o dell'orchestra. Ricercare - composizione strumentale dei secc. XVI-XVII. generalmente per strumento solo (liuto, organo), di carattere improvvisatorio e virtuosistico o contrappuntistico-imitativo. Rock - 1.Genere musicale di origine afroamericana formato da differenti stili popolari sviluppati negli Stati Uniti a partire dagli anni Cinquanta. Pur nella grande diversificazione delle sue correnti, la musica rock presenta alcune caratteristiche di massima comuni: dal punto di vista musicale, soprattutto per quel che riguarda l'impostazione strumentale, dominata dalle chitarre amplificate e dalle tastiere elettriche; dal punto di vista del contenuto dei testi, sovente ispirati a temi sociali e d'attualità assenti nelle altre forme di musica leggera. 2.LE ORIGINI: IL ROCK AND ROLL Il rock 'n' roll (l'espressione, letteralmente "dondola e rotola", contiene una precisa allusione sessuale) nacque alla metà degli anni Cinquanta come derivazione del rhythm and blues e delle big band degli anni Trenta a opera soprattutto di artisti neri come Chuck Berry, Little Richard e Fats Domino. Ma il primo grande successo, che sarebbe rimasto come dirompente modello di purezza per il resto del decennio, fu Rock Around the Clock, incisa nel 1955 da Bill Haley, un bianco. Altri interpreti bianchi che contribuirono a dare al rock 'n' roll una diffusione planetaria furono Jerry Lee Lewis, Buddy Holly ed Elvis Presley; l'introduzione di elementi country and western fu un primo passo per "sbiancare" il genere, per cercare di renderne meno riconoscibili le radici afroamericane. Nato come espressione musicale di rivolta contro i tabù del sesso e della morale puritana americana, ai suoi esordi il rock 'n' roll coinvolse prevalentemente un pubblico di adolescenti. Nelle mani di autori e interpreti di successo socialmente rassicuranti (tra cui gli Everly Brothers, Paul Anka e Neil Sedaka), privi degli inquietanti risvolti personali di molti dei loro predecessori, il rock 'n' roll si avviò a diventare un prodotto commerciale di massa. A partire dagli anni Sessanta il genere andò via via diversificandosi, raccogliendo sotto uno stesso nome una varietà di stili diversi accomunati da una strumentazione di base (batteria, basso, chitarre elettriche e tastiere) e da melodie semplici strutturate sul modello delle canzoni popolari. 3.GLI ANNI SESSANTA Dopo la diffusione del genere dagli Stati Uniti verso il resto del mondo, negli anni Sessanta il rinnovamento prese la direzione inversa: dall'Europa, e in particolare dall'Inghilterra, gruppi come i Beatles, i Rolling Stones e gli Who invasero il mercato americano; contemporaneamente, l'abbreviazione "rock" iniziò a sostituirsi alla denominazione "rock 'n' roll" e la musica stessa cominciò ad allentare i propri legami con la struttura formale originaria assorbendo influenze di svariata provenienza. Verso la fine degli anni Sessanta il rock fu veicolo e punto di riferimento della contestazione giovanile (vedi Movimento studentesco): i testi divennero più impegnati, la varietà degli strumenti si ampliò, aumentò il peso dell'elettronica e la presentazione in scena dei gruppi si fece più accurata e scenografica. Era il momento dei Jefferson Airplane, dei Doors, dei Grateful Dead, di Jimi Hendrix, dei Pink Floyd, dei Cream di Eric Clapton e del latin rock di Carlos Santana. Coesistevano fianco a fianco stili diversi: il soft rock (Bee Gees), spesso accompagnato da un'orchestra, il folk rock (da Bob Dylan ai Jethro Tull), il blues rock (Janis Joplin), la musica con inflessioni country (Eagles, Crosby, Stills, Nash & Young) e il peculiare jazz rock di Frank Zappa. Si moltiplicavano inoltre gli esperimenti sulla strumentazione, dal sitar di Ravi Shankar ai sintetizzatori (che nel decennio successivo troveranno compiuta espressione nella musica elettronica dei King Crimson). La fine degli anni Sessanta fu anche il periodo dei grandi concerti di massa all'aperto (negli Stati Uniti, Monterey Pop nel 1967 e Woodstock nel 1969; in Europa, l'isola di Wight nel 1970), che coincisero con una trasformazione radicale della cultura e dei costumi di un'intera generazione. 4.GLI ANNI SETTANTA La vitalità del rock proseguì negli anni Settanta anche grazie a nuove ed elaborate contaminazioni con altri generi musicali: dall'incontro con il jazz nacque il jazz rock dei Soft Machine e dei Weather Report; la musica classica europea ispirò il rock progressive dei Genesis, degli Yes e degli Emerson, Lake & Palmer. Mentre dall'avanguardia newyorkese prese vita il glamour rock di David Bowie e dei Roxy Music, l'inconfondibile voce di Bruce Springsteen riportò sulle scene mondiali canti e ballate delle origini del rock. Il rock degli anni Settanta sviluppò inoltre gli stili amplificati e fortemente ritmici dell'hard rock degli anni Sessanta. Un ruolo centrale al proposito ebbero gruppi come i Led Zeppelin e i Deep Purple, dai quali sarebbe nato l'heavy metal. Come forma di espressione estrema di protesta sociale, a metà del decennio nacque il punk rock, tendenza opposta e speculare all'emergere della disco music. Negli Stati Uniti emerse il talento di Patti Smith, che fece propria la precedente esperienza del rock urbano di Lou Reed e dei Velvet Underground. Il punk fu contrassegnato dalle manifestazioni estreme, in scena e nella vita, dei suoi esponenti: i Sex Pistols e i Clash in Inghilterra, e gli statunitensi Ramones. 5.GLI ANNI '80 E '90 Come reazione al punk, all'inizio degli anni Ottanta si affermarono le più morbide sonorità dei Dire Straits, la "new wave" dei Cure e il reggae rock dei Police; un fenomeno a sé fu lo sperimentalismo dei Talking Heads, che produssero testi e arrangiamenti più sofisticati, anticipando sonorità e ritmi della world music. La tradizione punk, sopravvissuta negli anni Ottanta anche grazie ai dissacranti Guns'n'Roses, è ancora oggi viva. Sempre negli anni Ottanta guadagnò estrema popolarità, soprattutto tra i giovani neri, un vigoroso stile che oscilla tra il cantato e il parlato, il rap, mentre alcune rockstar, come David Bowie, Phil Collins (ex batterista e leader dei Genesis dopo l'uscita dal gruppo di Peter Gabriel) e Bruce Springsteen, già da tempo affermatesi sul palcoscenico internazionale, si orientarono verso una produzione più commerciale, allargando ulteriormente il proprio pubblico. Negli anni Novanta l'anima del punk riemerse con il grunge dei Nirvana, mentre stili di dance music come la techno si frammentarono in un numero sempre più grande di sottogeneri nell'ambito della cultura rave. 6.IL ROCK IN ITALIA In Italia, la tradizione del rock, nata sul finire degli anni Sessanta con gruppi come i Camaleonti, i Dik-Dik, l'Equipe 84, i New Trolls e i Nomadi, si è consolidata nel corso degli anni Settanta con gli Area di Demetrio Stratos, il Banco di Mutuo Soccorso e la Premiata Forneria Marconi. In seguito, grazie alla contaminazione con la canzone d'autore, il rock italiano di artisti come Vasco Rossi e Gianna Nannini prima, di Ligabue e dei Litfiba poi, ha raggiunto un sapiente equilibrio tra testo e musica, proiettandosi con successo anche nel panorama internazionale. Sinfonia - composizione per orchestra, di vasto respiro, generalmente divisa in 4 tempi. In origine il termine definí genericamente composizioni strumentali d'assieme di vario tipo. Agli inizi del '700 la s. introduttiva dell'Opera assunse una struttura tripartita (allegro-adagio-allegro). La s. moderna cominciò a delinearsi a metà del '700 e raggiunse una definitiva formulazione strutturale con Haydn, Mozart e Beethoven. Essa consta di un allegro in forma sonata, un secondo movimento lento, generalmente in forma di Lied (struttura A-B-A), un minuetto, poi sostiuito da uno scherzo; un movimento finale veloce in forma di rondò, raramente in forma-sonata. In epoca romantica la s. si ampliò nella struttura e nell'organico strumentale fino a colossali dimensioni. Sonata - termine con cui, nel '500, si indicò una composizione strumentale per distinguerla da quella, detta "cantata" o "da cantare", che richiedeva l'impiego della voce. Nella seconda metà del '600 si impose la sonata a trenella duplice veste di sonata da camera (successione di movimenti di danza) e di sonata da chiesa. A essa si aggiunse, e si andò sostituendo nella prima metà del '700, la sonata solistica, coltivata dai violinisticompositori italiani e diffusasi in tutta Europa. Nuovi elementi stilistici italiani e spec. tedeschi condussero (meta' '700) alla definizione sonata classica, prevalentemente per tastiera, in tre movimenti (allegro-adagioallegro) più raramente in quattro (allegro-adagio-minuetto-allegro). forma-sonata- modulo costruttivo affermato dai classici viennesi (Haydn, Mozart, Beethoven) e imposti nelle s. nei trii, nei quartetti, nei concerti, nelle sinfonie. La forma-s., adottata nei primi movimenti delle forme citate (piu' raramente anche negli ultimi), si articola in una esposizione di due temi contrastanti, spesso ripetuta (da capo). In un'ampia fase di sviluppo, in una ripresa conclusiva che ripropone i due temi originari. sonatina- termine musicale introdotto verso la metà del '700 per indicare composizioni che, pur conservando la struttura della sonata, presentavano rispetto a questa un minore impegno formale e una ridotta dimensione temporale. Nell'età classica la forma fu coltivata soprattutto per pianoforte e spesso in funzione didattica (Diabelli, Clementi). Tarantella - danza popolare dell'Italia meridionale, in tempo ternario mosso e progressivamente accellerato. In passato era eseguita in seguito al morso di una tarantola,e da ciò deriva il nome. Toccata - composizione per strumento a tastiera (organo, clavicembalo) con carattere di improvvisazione Variazione - Procedimento che consiste nel ripetere una linea melodica cambiandone certe caratteristiche sia ritmiche che melodiche, facendo però in modo che l'idea musicale originale sia sempre riconoscibile. Assieme alla ripetizione e al contrasto, la variazione rappresenta uno degli aspetti fondamentali del discorso musicale. Verismo - in musica il termine si applica alla produzione lirica di un gruppo di compositori italiani (noti anche sotto il nome Giovane scuola italiana), che tra fine '800 e primo '900 adattarono al melodramma elementi del verismo letterario. Fra gli aspetti distintivi: soggetti attinti alla vita quotidiana (spesso delle classi più umili), o alla storia, ma trattati con gusto realistico e occasionalmente truculento. Stile vocale di incisiva e talvolta brutale immediatezza. Impiego dell'orchestra in funzione di caratterizzazione di personaggi e situazioni. Principali autori: R. Leoncavallo, U. Giordano, P. Mascagni, G. Puccini.