8. dizionario elementare di forme-1

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Dizionario elementare di forme, generi e stili musicali
Questo piccolo dizionario è in continua evoluzione. Saranno molto graditi eventuali contributi e
suggerimenti.
A cappella
- locuzione che designa le composizioni polifoniche sacre prive di
accompagnamento strumentale eseguite in origine nelle cappelle delle
chiese.
Aria
- forma musicale generalmente vocale, ma anche strumentale, di tipo
strofico. Col termine si intende in particolare un pezzo per voce
accompagnamento strumentale, articolato in diverse parti. L'Aria può
essere sia un pezzo a se stante che far parte del melodramma come
momento di maggiore espressione musicale. La forma dell' aria nel ’600
fu dapprima quella bipartita (AB). In seguito con Luigi Rossi e soprattutto
Alessandro Scarlatti si sviluppò il modello da aria tripartita col da capo
(ABA). L’ultima parte era una ripetizione, di solito liberamente variata
dall’esecutore, della prima. L’invadenza sempre maggiore del virtuosismo
dei cantanti, dalla fine del ’600, portò a trascurare il recitativo, cioè
l’elemento narrativo, riducendo spesso il melodramma ad uno sfoggio
delle capacità tecniche da parte dei cantanti. Nella seconda metà del '700
si tornò ad una maggiore coerenza dell'azione narrativa, mentre circa un
secolo più tardi la distinzione tra Recitativo e Aria comincia a scomparire.
Arioso
- andamento melodico intermedio fra quello dell’aria, di cui possiede
l’espansione lirica, e quello del recitativo, di cui conserva il ritmo della
parola.
Ars nova
- espressione che designa le nuove tendenze stilistiche sviluppatesi nella
musica polifonica francese e italiana fra 1315 ca e il principio del secolo
XV. Penetrò nell’Italia settentrionale e centrale per affermarsi
specialmente, a partire dalla metà del secolo in Firenze. L’ars nova
italiana presenta caratteristiche peculiari di limpidità, semplicità,
genuinità (la chiesa, in particolare, ne avversò il carattere profano) che
contrastano con gli schemi intellettualistici e complicati della musica
francese.
Ballata
- composizione strofica di carattere per lo più profano, originalmente
destinata al canto e alla danza.
Belcanto
- o belcantismo, stile di canto svincolato da ogni preoccupazione di
realismo drammatico e di versomiglianza in rapporto alla situazione, al
carattere e al sesso del personaggio, e tendente, viceversa, a un’astrattezza
puramente musicale. Caratterizzò il melodramma italiano e
italianeggiante fino a Rossini.
Blues
- Musica tradizionale popolare afroamericana in 4/4. Derivato dai canti di
lavoro degli schiavi neri impiegati alla fine dell'Ottocento nelle
piantagioni di cotone del Sud degli Stati Uniti, il blues conobbe grande
fortuna all'inizio del XX secolo e fu all'origine del jazz, genere musicale
da cui è indissociabile. Direttamente ancorato alla musica africana
tradizionale, il blues nacque come espressione canora e musicale dei
travagli dell'esistenza; i suoi testi trattano pertanto prevalentemente di
vicende imperniate sulla durezza della vita e sulle tribolazioni dell'amore.
Il termine stesso di blues significa in inglese "malinconia", "tristezza".
Lo schema fondamentale del blues è una sequenza di dodici battute,
distribuite in tre frasi di quattro battute ciascuna (una frase per ogni
verso). Gli accordi sono basati sulla prima, la quarta e la quinta nota della
scala. La musica del blues impiega una scala in cui la terza, la quinta e la
settima nota sono liberamente "piegate", ossia abbassate per microtoni
(cioè leggermente meno di un semitono) rispetto alla scala maggiore usata
nel nostro sistema musicale. I testi del blues sono abitualmente formati da
strofe di tre versi di struttura A A B (un verso iniziale, una ripetizione
leggermente modificata, un terzo verso nuovo). A ciascun verso segue di
solito un'improvvisazione strumentale secondo una struttura di chiamata e
risposta. Il blues "arcaico" o "rurale" variava ampiamente nel testo e nella
forma musicale; di solito gli esecutori si accompagnavano con la chitarra
o l'armonica, utilizzati più come "seconda voce" che come semplici
accompagnamenti.
Caccia
- composizione vocale polifonica in uso in Italia dal sec. XIV. su testi
spesso di argomento venatorio. Fondata sullo stile imitativo, anticipa la
forma del canone.
Camerata
fiorentina
- o Camerata de’ Bardi, il gruppo letterati e musicisti cui è legata la nascita
del melodramma. Appartengono a tale gruppo, che si riuniva nell’ultimo
quarto del sec.XVI. in casa del conte Giovanni Bardi di Vernio, a Firenze,
musicisti quali V. Galilei, J. Peri, G. Caccini, fra i letterati, p.es. O.
Rinuccini (il primo autore di “libretti” per melodrammi). La polemica
instaurata da costoro contro gli usi del tempo e allo scopo di far rivivere
lo spirito dell’antica tragedia greca portò nell’ultimo decennio del secolo
alla creazione del nuovo genere musicale che segna il trapasso al barocco.
Cantata
- composizione vocale-strumentale su testo di argomento sacro o profano.
Si sviluppò in Italia nel sec.XVII con la definizione di due stili vocali (lo
stile recitativo e lo stile arioso) e con l'introduzione di parti strumentali. Si
diffuse in Francia e soprattutto in Germania, dove la c. biblica per voci
soliste, coro e piccola orchestra divenne, con J.S. Bach , l'espressione
musicale più tipica della religiosità protestante. Successivamente la c.
distaccandosi dalle sue origini cameristiche, si è sempre più configurata
come composizione di largo impianto per soli , coro e orchestra, di libera
articolazione formale, per lo più su testi profani di argomento celebrativo,
narrativo, storico.
Cantautori
- artisti che cantano canzoni scritte da loro stessi, soprattutto per quanto
riguarda il testo. Nelle canzoni dei cantautori il contenuto del testo è
sempre di fondamentale importanza, anche se alcuni di loro sfruttano
questa denominazione a fini esclusivamente commerciali. Tra i più
importanti citiamo Fabrizio de Andrè, Francesco Guccini, Francesco de
Gregori, George Brassens, Joan Baez, Bob Dylan.
Canzonetta
- composizione polifonica vocale di carattere leggero, spesso con ritmi di
danza, diffusa nella seconda meta’ del sec. XVI.
Capriccio
- breve composizione strumentale, per lo più solistica, poi di libera
articolazione formale e di carattere vivace o virtuosistico.
Concerto e
Concerto
grosso
- composizione per uno o più strumenti solisti e una più vasta formazione
strumentale. Fino al '600 il termine ebbe l'accezione generica di insieme,
sia vocale che strumentale. Il primo esempio di c. strumentale apparve in
Italia verso la fine '600 con il concertogrosso, forma che poi si diffuse in
tutta Europa.Nel c. grosso un gruppo solistico, detto concertino, emerge
dalla massa degli archi, detta ripieno o, appunto. Agli inizi del'700 si
stabilizzò la struttura tripartita allegro-adagio-allegro, e si sviluppò il c.
con un solo strumento solista. Con ilclassicismo e con la sistematica
adozione della forma sonata nel primo dei tre movimenti, il c. per uno
strumento solista e orchestra si impose come genere tra i più importanti
della musica sinfonica.
Contrappunto - l'arte di sovrapporre più linee melodiche. Nacque nel medioevo con la
pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota (punctum
contra punctum). In periodo rinascimentale e barocco a un rigoglioso
sviluppo del c. In campo strumentale, l'espressione più complessa di c.
imitativo si ebbe con la fuga.
Cromatismo
- procedimento praticato nella musica occidentale dal '300 e poi nel sistema
tonale, consistente nell'alterare di un semitono discendente o ascendente
una o più note di una determinata scala diatonica, maggiore o minore.
Fantasia
- composizione strumentale, per lo più solistica, di forma libera e di
brillante scrittura virtuosistica, talvolta a carattere di improvvisazione;
diffusa nei secc. XVI-XIX. Nell'800 si affermò un tipo di f. per pianoforte
costituita da parafrasi di temi operistici.
Frottola
- composizione polifonica a quattro voci, ma contrappuntisticamente assai
semplice, di origine popolare, su testi di argomento amoroso. Diffusa in
Italia tra il sec. XV e XVI. Simili alla frottola erano la Villanella e i Canti
Carnascialeschi ( canti di carnevale diffusi soprattutto in Toscana ).
Fuga
- forma musicale contrappuntistica, una delle piu' importanti della polifonia
occidentale. E' a due o più voci, che ripetono lo stesso disegno melodico.
Simile in ciò al canone e ad altre forme imitative.
Gregoriano
canto
- canto liturgico cristiano del rito romano, cosí chiamano da Gergorio I.
(540 ca- 604) che, secondo un'antica tradizione oggi negata, ne sarebbe
stato il primo codificatore. Il repertorio a noi giunto comprende ca 3000
melodia, vocali e monodiche, ritmicalmente libere, eseguibili sia da un
coro, sia da un solista. La teoria del g. ricalca in parte quella dell'antica
musica greca ed e' basata su 8 modi.
Improperia
- (lat. "rimpoveri") canti appartenenti alla liturgia cattolica del venerdi
santo, sono in forma di antifone e responsori. Il testo è formato dai tre
versetti con cui Cristo dalla croce rimprovera il popolo ebraico.
Intermedio
- forma rinascimentale di intrattenimento teatrale, basata sulla musica, il
ballo, il canto, la declamazione, ed eseguita tra un atto e l'altro di tragedie,
commedie, favole pastorali e simili.
Interludio
- brano strumentale che collega due atti o scene in un'opera lirica. E' detto
anche intermezzo. Nella musica liturgica, breve pezzo per organo.
Intermezzo
Intermezzo azione comica in musica che, nel'700, si rappresentava fra un
atto e l'altro di un'opera seria. E' all'origine dell'opera buffa. Nel sec. XIX,
breve pezzio pianistico di forma libera. Nell'opera, sinonimo di interludio.
Jazz
- Le origini del jazz vanno ricercate nel cuore dell'Africa, nei villaggi delle
foreste equatoriali. Le tribù si ritrovavano intorno al fuoco dopo una
caccia, una battaglia o un qualsiasi altro evento, e davano libero sfogo alle
loro sensazioni con danze e canti al ritmo frenetico dei tamburi. Quando,
nel Settecento e nell'Ottocento, dilagò il commercio dei neri, le
popolazioni africane vennero trasferite con viaggi disumani negli Stati
americani del Sud e impiegati come schiavi nelle piantagioni di cotone e
nella costruzione di strade ferrate. Coloro che sopravvissero al trauma del
viaggio e del distacco dalla loro terra si ritrovarono in luoghi sconosciuti,
sfruttati, analfabeti, privi di ogni mezzo di sostentamento. Fu in questa
condizione di profonda sofferenza umana che la nostalgia della perduta
libertà si riversò nei canti e nei ritmi della terra natale. Il jazz divenne
popolare all'inizio del Novecento a New Orleans, città della Louisiana sul
fiume Mississippi, e si ispirò appunto ai canti di lavoro (work songs) delle
piantagioni di cotone, agli spirituals (canti religiosi), ai blues (canti
accorati e nostalgici) e al ragtime (una vivace musica popolare). Le prime
bands, formate da una sezione melodica (cornetta, clarinetto, trombone) e
da una sezione ritmica (banjo, chitarra, bassotuba), improvvisavano a
orecchio e si esibivano in parate stradali in occasione di matrimoni e
funerali. Questo era lo stile hot, ossia il jazz improvvisato. La musica jazz
andò progressivamente affermandosi; risalgono al 1913 le prime incisioni
di dischi. Verso gli anni Venti il jazz si "trasferì" a Chicago: qui, negli
anni Trenta, nacque il boogie-woogie. E qui nacquero anche le grandi
orchestre jazz nelle quali si distinguevano per la sezione ritmica il
pianoforte, il banjo, la chitarra, il contrabbasso e la batteria; per quella
melodica i sassofoni, le trombe, i tromboni, i clarinetti. Emersero i
maggiori solisti jazz: Bessie Smith, grande interprete di blues, Louis
Armstrong, cornettista-trombettista, Sidney Bechet, clarinettistasassofonista, il pianista Duke Ellington. Negli anni Trenta predominò un
nuovo genere, lo swing, caratterizzato da anticipazioni e ritardi nel ritmo.
Nell'era dello swing si costituirono le orchestre per la musica da ballo. La
cantante Ella Fitzgerald fu la voce più popolare dello swing, e Benny
Goodman divenne il "re dello swing". L'orchestra di Glenn Miller portò il
jazz a livello di piacevole consumo e la musica leggera di tutto il mondo
assunse il ritmo del jazz. Negli anni Quaranta, con la terribile esperienza
bellica, vi fu negli Stati Uniti una nuova presa di coscienza della
popolazione nera, e sorse il genere be-bop, un linguaggio musicale di
protesta: i massimi rappresentanti di questo periodo furono il sassofonista
Charlie Parker e il trombettista Dizzy Gillespie. Con la fine degli anni
Quaranta si distinse per potenza ritmica e sonora l'orchestra del
vibrafonista Lionel Hampton. Nel primo dopoguerra si impose il cool
jazz; con un ritmo più pacato, negli anni Cinquanta, l'hard bop, con
sonorità accese e ritmi accentuati, che trovò la sua voce nella tromba di
Miles Davis. Alla fine degli anni Cinquanta, negli Usa, vi è una nuova
coscienza politica tra la popolazione nero-americana e i problemi razziali
sono molto sentiti. Nasce il free jazz (jazz libero) a opera principalmente
di Ornette Coleman, dove "libero" significa la volontà di liberarsi delle
esperienze jazzistiche precedenti e affermare una cultura nera
indipendente dalla cultura bianca; è caratterizzato dalla musica di Max
Roach, batterista, e da quella di Charles Mingus, contrabbassista e
compositore. Dagli anni Settanta il jazz comincia ad essere sempre più
collegato sia alle sperimentazioni dei musicisti di avanguardia che ad
alcuni aspetti della musica rock. Questa "fusione" di stili viene definita
contaminazione.
Lamento
- composizione vocale di intonazione dolorosa che commemora un illustre
personaggio. Non è legata a una forma specifica. Nei drammi liturgici o
nelle laudi spirituali è il pianto (planctus) sul Cristo morto. Nell'opera
italiana del Seicento è l'aria con cui un personaggio esprime la sua
disperazione per la perdita della persona amata.
Monodia
- termine indicate il canto a una sola voce, fino a medioevo quasi sempre
senza accompagnamento, poi con accompagnamento strumentale anche
elaborato
Madrigale
- composizione a 2 o 3 voci coltivata nel sec. XIV nel quadro dell'Ars nova
fiorentina. Diverso il m. rinascimentale: inizialmente a 4 voci, si
stabilizzò nella forma a 5 voci divenendo l'espressione più raffinata della
cultura musicale del tardorinascimento. I testi scelti erano spesso di poeti
famosi (Petrarca, Tasso, ecc.)e la musica, in genere di struttura
complessa, cercava di sottolineare minuziosamente il significato del testo,
anche nei riferimenti a situazioni o cose molto specifiche. Il madrigale
concertato è un m. con intervento di strumenti, il m. rappresentativo è su
testi dialogati.
Messa
- Composizione che utilizza i testi delle varie parti della Messa, soprattutto
Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei. La prima Messa completa
composta da un unico autore è la Messa di Notre Dame di Guillaume de
Machaut (XIV° sec.)
Mottetto
- forma musicale polifonica, sacra, prima solo vocale, poi anche vocale e
strumentale. Nacque nel sec. XIII. dall'aggiunta di una o due voci a un
tenor gregoriano. Nel sec. XIV, si affermò il mottetto isoritmico, nel sec.
XV, si infittí la scrittura contrappuntistica, specie tra i polifonisti
fiamminghi. Nel '500 le complessità contrappuntistiche si stemperano a
vantaggio di una maggiore aderenza ai testi. Sogre anche il m. concertato,
cioè con strumenti, coltivato in epoca barocca. Successivamente il m.
confluisce e si confonde con altre forme sacre.
Neuma
- termine che indica i segni convenzionali della notazione musicale
medievale. All' inizio la funzione di neuma era puramente mnemotecnica
(serviva cioè ad aiutare la memoria degli esecutori).
Opera
- genere teatrale, detto anche melodramma, in cui le parti, anchiche'
recitate, sono cantate con accompagnamento musicale. Ebbe origine alla
fine del '500 negli ambienti dell'umanesimo fiorentino (Camerata
fiorentina) con lo sviluppo della monodia accompagnata e l'invenzione di
un tipo di recitar cantando a presunta imitazione del teatro classico greco.
All'inizio del '600 il genere si diffuse da Firenze a Roma, Venezia (con
Monteverdi) e Napoli, che divennero centri di produzione operistica di
primaria importanza. Presto l'o. fu anche esportata all'estero, ove diede
origine a forme similari, come la tragédie-lyrique in Francia con Lully. Il
'700 fu il secolo di massima diffusione dell'o.italiana, la quale divenne un
genere internazionale nel due filoni dell'operaseria, aulica e d'argomento
eroico o mitologico, per lo piu' improntata ai modelli del napoletano A.
Scarlatti, e dell'opera buffa, anch'essa di origine napoletana, d'impianto
più ridotto ma più innovativa (Pergolesi, Cimarosa, Paisiello). Dal punto
di vista musicale l'o. si componeva di "numeri" chiusi nell'alternanza fra
arie, luogo deputato all'espressione degli "affetti" e spesso pretesto per
virtuosismi vocali (il bel canto, in cui eccellevano i castrati), e recitativi,
con concertati a più voci in fine d'atto e una sinfonia in apertura dell' o.
Accanto a un gran numero di compositori italiani si distinsero fra gli
stranieri Händel, Gluck (autore di una riforma volta a conferire all'o.
maggiore versosimiglainza drammatica) e Mozart. Nell'800 l'o. italiana
perse il suo significato internazionale. In Italia il melodramma rimase la
componente principale della vita musicale, con Rossini, Bellini, Donizetti
e Verdi. In altri paesi si affermarono forme d'o. legate al gusto e alla
cultura nazionali, come l'opera comique (Auber, Halévy) e li grand-opéra
(Meyerbeer) in Francia, l'opera romantica di Weber e il dramma musicale
di Wagner in Germania. Tra la fine '800 e il primo '900 l'o.si intrecciò alle
principali correnti artistiche dell'epoca, come il naturalismo e il verismo
(Bizet, Puccini, Mascagni), l'impressionismo (Debussy), l'espressionismo
(Berg), nonche' la rinascita musicale dei paesi slavi (Musorgskij,
Janaèek). Scarso interesse suscito' invece nell'avanguardia del II.
dopoguerra.
Oratorio
- composizione drammatico-musicale di argomento per lo piu' religioso, su
testi in latino o in volgare, con personaggi, coro e orchestra, destinata a
essere eseguita in forma non rappresentativa. Sorta a Roma, agli inizi del
'600, spec. a opera di Carissimi, dalla sintesi di forme sacre preesistenti:
lauda drammatica, mottetto concertato. ....Diffuse in Germania e in
Franca del '600 e '700. Gli o. dell'800 e del'900 hanno caracteristiche
proprie, non più riconducibili a tradizioni unitarie.
Policorale,
stile
- stile di composizione polifonica consistente nell'usare un coro dividendo
in piu' gruppi, ciascuno dei quali esegue una parte diversa, oppure nel
contrapporre più cori e nel farli dialogare e intrecciare fra loro. E' uno
stile del secolo XVI, soprattutto della musica veneziana.
Polifonia
- insieme di parti simultanee, vocali o strumentali, aventi distinta
individualità. L'arte di combinare più linee melodiche costituisce il
contrappunto.
Pop
- termine che non indica un preciso stile, ma piuttosto un tipo di musica in
cui sono presenti influenze di vari generi, dal rock, al jazz, alla musica
classica tradizionale. Lamusica pop è profondamente legata ai movimenti
di contestazione giovanile degli anni '60-'70 ed i testi delle canzoni sono
spesso assai curati. Tra i migliori gruppi citiamo i King Crimson, i Jethro
Tull e gli stessi Pink Floyd.
Recitativo
- stile di canto consistente in una recitazione intonata vicina alla
naturalezza e alla flessibilità del parlato. Nato col "recitar cantando" della
Camerata fiorentina, divenne proprio dell'Opera, spec. italiana, dove fino
a Verdi costituí il tessuto connettivo fra le arie. Si distinguono: un
recitativo secco (o semplice), sostenuto dal solo basso conrtinuo, e un
recitativo accompagnato, con intervento di strumenti o dell'orchestra.
Ricercare
- composizione strumentale dei secc. XVI-XVII. generalmente per
strumento solo (liuto, organo), di carattere improvvisatorio e virtuosistico
o contrappuntistico-imitativo.
Rock
- 1.Genere musicale di origine afroamericana formato da differenti stili
popolari sviluppati negli Stati Uniti a partire dagli anni Cinquanta. Pur
nella grande diversificazione delle sue correnti, la musica rock presenta
alcune caratteristiche di massima comuni: dal punto di vista musicale,
soprattutto per quel che riguarda l'impostazione strumentale, dominata
dalle chitarre amplificate e dalle tastiere elettriche; dal punto di vista del
contenuto dei testi, sovente ispirati a temi sociali e d'attualità assenti nelle
altre forme di musica leggera. 2.LE ORIGINI: IL ROCK AND ROLL Il
rock 'n' roll (l'espressione, letteralmente "dondola e rotola", contiene una
precisa allusione sessuale) nacque alla metà degli anni Cinquanta come
derivazione del rhythm and blues e delle big band degli anni Trenta a
opera soprattutto di artisti neri come Chuck Berry, Little Richard e Fats
Domino. Ma il primo grande successo, che sarebbe rimasto come
dirompente modello di purezza per il resto del decennio, fu Rock Around
the Clock, incisa nel 1955 da Bill Haley, un bianco. Altri interpreti
bianchi che contribuirono a dare al rock 'n' roll una diffusione planetaria
furono Jerry Lee Lewis, Buddy Holly ed Elvis Presley; l'introduzione di
elementi country and western fu un primo passo per "sbiancare" il genere,
per cercare di renderne meno riconoscibili le radici afroamericane. Nato
come espressione musicale di rivolta contro i tabù del sesso e della
morale puritana americana, ai suoi esordi il rock 'n' roll coinvolse
prevalentemente un pubblico di adolescenti. Nelle mani di autori e
interpreti di successo socialmente rassicuranti (tra cui gli Everly Brothers,
Paul Anka e Neil Sedaka), privi degli inquietanti risvolti personali di
molti dei loro predecessori, il rock 'n' roll si avviò a diventare un prodotto
commerciale di massa. A partire dagli anni Sessanta il genere andò via via
diversificandosi, raccogliendo sotto uno stesso nome una varietà di stili
diversi accomunati da una strumentazione di base (batteria, basso, chitarre
elettriche e tastiere) e da melodie semplici strutturate sul modello delle
canzoni popolari. 3.GLI ANNI SESSANTA Dopo la diffusione del
genere dagli Stati Uniti verso il resto del mondo, negli anni Sessanta il
rinnovamento prese la direzione inversa: dall'Europa, e in particolare
dall'Inghilterra, gruppi come i Beatles, i Rolling Stones e gli Who
invasero il mercato americano; contemporaneamente, l'abbreviazione
"rock" iniziò a sostituirsi alla denominazione "rock 'n' roll" e la musica
stessa cominciò ad allentare i propri legami con la struttura formale
originaria assorbendo influenze di svariata provenienza. Verso la fine
degli anni Sessanta il rock fu veicolo e punto di riferimento della
contestazione giovanile (vedi Movimento studentesco): i testi divennero
più impegnati, la varietà degli strumenti si ampliò, aumentò il peso
dell'elettronica e la presentazione in scena dei gruppi si fece più accurata
e scenografica. Era il momento dei Jefferson Airplane, dei Doors, dei
Grateful Dead, di Jimi Hendrix, dei Pink Floyd, dei Cream di Eric
Clapton e del latin rock di Carlos Santana. Coesistevano fianco a fianco
stili diversi: il soft rock (Bee Gees), spesso accompagnato da un'orchestra,
il folk rock (da Bob Dylan ai Jethro Tull), il blues rock (Janis Joplin), la
musica con inflessioni country (Eagles, Crosby, Stills, Nash & Young) e
il peculiare jazz rock di Frank Zappa. Si moltiplicavano inoltre gli
esperimenti sulla strumentazione, dal sitar di Ravi Shankar ai
sintetizzatori (che nel decennio successivo troveranno compiuta
espressione nella musica elettronica dei King Crimson). La fine degli anni
Sessanta fu anche il periodo dei grandi concerti di massa all'aperto (negli
Stati Uniti, Monterey Pop nel 1967 e Woodstock nel 1969; in Europa,
l'isola di Wight nel 1970), che coincisero con una trasformazione radicale
della cultura e dei costumi di un'intera generazione. 4.GLI ANNI
SETTANTA La vitalità del rock proseguì negli anni Settanta anche grazie
a nuove ed elaborate contaminazioni con altri generi musicali:
dall'incontro con il jazz nacque il jazz rock dei Soft Machine e dei
Weather Report; la musica classica europea ispirò il rock progressive dei
Genesis, degli Yes e degli Emerson, Lake & Palmer. Mentre
dall'avanguardia newyorkese prese vita il glamour rock di David Bowie e
dei Roxy Music, l'inconfondibile voce di Bruce Springsteen riportò sulle
scene mondiali canti e ballate delle origini del rock. Il rock degli anni
Settanta sviluppò inoltre gli stili amplificati e fortemente ritmici dell'hard
rock degli anni Sessanta. Un ruolo centrale al proposito ebbero gruppi
come i Led Zeppelin e i Deep Purple, dai quali sarebbe nato l'heavy
metal. Come forma di espressione estrema di protesta sociale, a metà del
decennio nacque il punk rock, tendenza opposta e speculare all'emergere
della disco music. Negli Stati Uniti emerse il talento di Patti Smith, che
fece propria la precedente esperienza del rock urbano di Lou Reed e dei
Velvet Underground. Il punk fu contrassegnato dalle manifestazioni
estreme, in scena e nella vita, dei suoi esponenti: i Sex Pistols e i Clash in
Inghilterra, e gli statunitensi Ramones. 5.GLI ANNI '80 E '90 Come
reazione al punk, all'inizio degli anni Ottanta si affermarono le più
morbide sonorità dei Dire Straits, la "new wave" dei Cure e il reggae rock
dei Police; un fenomeno a sé fu lo sperimentalismo dei Talking Heads,
che produssero testi e arrangiamenti più sofisticati, anticipando sonorità e
ritmi della world music. La tradizione punk, sopravvissuta negli anni
Ottanta anche grazie ai dissacranti Guns'n'Roses, è ancora oggi viva.
Sempre negli anni Ottanta guadagnò estrema popolarità, soprattutto tra i
giovani neri, un vigoroso stile che oscilla tra il cantato e il parlato, il rap,
mentre alcune rockstar, come David Bowie, Phil Collins (ex batterista e
leader dei Genesis dopo l'uscita dal gruppo di Peter Gabriel) e Bruce
Springsteen, già da tempo affermatesi sul palcoscenico internazionale, si
orientarono verso una produzione più commerciale, allargando
ulteriormente il proprio pubblico. Negli anni Novanta l'anima del punk
riemerse con il grunge dei Nirvana, mentre stili di dance music come la
techno si frammentarono in un numero sempre più grande di sottogeneri
nell'ambito della cultura rave. 6.IL ROCK IN ITALIA In Italia, la
tradizione del rock, nata sul finire degli anni Sessanta con gruppi come i
Camaleonti, i Dik-Dik, l'Equipe 84, i New Trolls e i Nomadi, si è
consolidata nel corso degli anni Settanta con gli Area di Demetrio Stratos,
il Banco di Mutuo Soccorso e la Premiata Forneria Marconi. In seguito,
grazie alla contaminazione con la canzone d'autore, il rock italiano di
artisti come Vasco Rossi e Gianna Nannini prima, di Ligabue e dei Litfiba
poi, ha raggiunto un sapiente equilibrio tra testo e musica, proiettandosi
con successo anche nel panorama internazionale.
Sinfonia
- composizione per orchestra, di vasto respiro, generalmente divisa in 4
tempi. In origine il termine definí genericamente composizioni
strumentali d'assieme di vario tipo. Agli inizi del '700 la s. introduttiva
dell'Opera assunse una struttura tripartita (allegro-adagio-allegro). La s.
moderna cominciò a delinearsi a metà del '700 e raggiunse una definitiva
formulazione strutturale con Haydn, Mozart e Beethoven. Essa consta di
un allegro in forma sonata, un secondo movimento lento, generalmente in
forma di Lied (struttura A-B-A), un minuetto, poi sostiuito da uno
scherzo; un movimento finale veloce in forma di rondò, raramente in
forma-sonata. In epoca romantica la s. si ampliò nella struttura e
nell'organico strumentale fino a colossali dimensioni.
Sonata
- termine con cui, nel '500, si indicò una composizione strumentale per
distinguerla da quella, detta "cantata" o "da cantare", che richiedeva
l'impiego della voce. Nella seconda metà del '600 si impose la sonata a
trenella duplice veste di sonata da camera (successione di movimenti di
danza) e di sonata da chiesa. A essa si aggiunse, e si andò sostituendo
nella prima metà del '700, la sonata solistica, coltivata dai violinisticompositori italiani e diffusasi in tutta Europa. Nuovi elementi stilistici
italiani e spec. tedeschi condussero (meta' '700) alla definizione sonata
classica, prevalentemente per tastiera, in tre movimenti (allegro-adagioallegro) più raramente in quattro (allegro-adagio-minuetto-allegro).
forma-sonata- modulo costruttivo affermato dai classici viennesi
(Haydn, Mozart, Beethoven) e imposti nelle s. nei trii, nei quartetti, nei
concerti, nelle sinfonie. La forma-s., adottata nei primi movimenti delle
forme citate (piu' raramente anche negli ultimi), si articola in una
esposizione di due temi contrastanti, spesso ripetuta (da capo). In
un'ampia fase di sviluppo, in una ripresa conclusiva che ripropone i due
temi originari.
sonatina- termine musicale introdotto verso la metà del '700 per indicare
composizioni che, pur conservando la struttura della sonata, presentavano
rispetto a questa un minore impegno formale e una ridotta dimensione
temporale. Nell'età classica la forma fu coltivata soprattutto per pianoforte
e spesso in funzione didattica (Diabelli, Clementi).
Tarantella
- danza popolare dell'Italia meridionale, in tempo ternario mosso e
progressivamente accellerato. In passato era eseguita in seguito al morso
di una tarantola,e da ciò deriva il nome.
Toccata
- composizione per strumento a tastiera (organo, clavicembalo) con
carattere di improvvisazione
Variazione
- Procedimento che consiste nel ripetere una linea melodica cambiandone
certe caratteristiche sia ritmiche che melodiche, facendo però in modo che
l'idea musicale originale sia sempre riconoscibile. Assieme alla
ripetizione e al contrasto, la variazione rappresenta uno degli aspetti
fondamentali del discorso musicale.
Verismo
- in musica il termine si applica alla produzione lirica di un gruppo di
compositori italiani (noti anche sotto il nome Giovane scuola italiana),
che tra fine '800 e primo '900 adattarono al melodramma elementi del
verismo letterario. Fra gli aspetti distintivi: soggetti attinti alla vita
quotidiana (spesso delle classi più umili), o alla storia, ma trattati con
gusto realistico e occasionalmente truculento. Stile vocale di incisiva e
talvolta brutale immediatezza. Impiego dell'orchestra in funzione di
caratterizzazione di personaggi e situazioni. Principali autori: R.
Leoncavallo, U. Giordano, P. Mascagni, G. Puccini.
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