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NEWSLETTER AIIR N.4/2006
27 gennaio 2006 (quarto anno)
Web Site AIIR : www.aiir.ro
e-mail : [email protected]
A.I.I.R.
Costituita nel 1993
Sede operativa: 010323 Bucarest, Sector 1, Bd.Magheru no.9
Tel operativo +40 21 3310753
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E’ tornato a Bucarest il Fondo Monetario Internazionale
Tra il 25 gennaio ed il 7 febbraio 2006 gli esperti FMI dialogano con le autorita’
romene, in base all’articolo 4 del proprio statuto, che prevede consultazioni
periodiche con ogni stato membro, per valutarne la situazione macroeconomica. Il
Fondo studia, principalmente, l’equilibrio della bilancia dei pagamenti per prevenire
eventuali crisi.
Anche se non sono riusciti, ad ottobre 2005, a concordare con l’esecutivo romeno la
continuazione dell’accordo stand-by, firmato a luglio 2004, gli esperti FMI sono
tornati per esaminare lo stato di salute dell’economia romena e verificare i punti
nevralgici segnalati nell’autunno precedente
Il FMI considera che l’economia romena continua a surriscaldarsi. La richiesta di
beni e servizi supera l’offerta, determinando l’aumento del deficit della bilancia dei
pagamenti esteri e dell’inflazione. Le importazioni continuano a crescere piu’
rapidamente delle esportazioni. E’ vero che la differenza tra le importazioni e le
esportazioni beneficia di un finanziamento esterno significativo, pero’, nel contempo
e’ aumentato anche il debito estero di 5 miliardi di euro.
E’ vero che la Romania ha raggiunto, finalmente, un tasso dell’inflazione espresso
con una sola cifra: 9,3% nel 2004, 8,6% nel 2005, pero’ la differenza tra i due tassi
annuali e’ inferiore all’1%, mentre il tasso di cambio ha registrato, nel contempo, un
apprezzamento nominale superiore al 10%.
Per quanto riguarda il terzo indice analizzato – la crescita economica - il FMI
considera che l’agricoltura non poteva ripetere il suo contributo eccezionale del
2004. Sfortunatamente, pero’, ci sono stati anche altri fattori, controllabili (es. il ritmo
di aumento delle esportazioni) che hanno rallentato la crescita del PIL.
Passando dai riscontri macroeconomici alle politiche che hanno determinato i
rallentamenti, il FMI critica in primo luogo gli stipendi: con un’inflazione inferiore al
10%, i frequenti aumenti degli stipendi nel settore pubblico (non meno di 4 negli
ultimi 12 mesi), dove gli stipendi sono cresciuti del 50% rispetto alla fine del 2004,
non sono giustificati. Anche se la remunerazione nel settore pubblico e’ bassa, il
ritmo rapido di crescita ha contribuito, insieme all’abbassamento della tassazione dei
redditi (quota fissa del 16%) ad aumentare le pressioni inflazionistiche. Inoltre,
l’aumento delle spese dal bilancio per gli stipendi diminuisce le disponibilita’ per
l’educazione, sanita’ e infrastrutture, mentre lo sviluppo dell’ambiente di affari
impone l’ammodernamento delle strade e ferrovie.
Il FMI sostiene che in un’economia mondiale in corso di globalizzazione, in cui la
manodopera si sposta rapidamente, e’ normale passare dalle imposte dirette a
quelle indirette e quindi l’idea della quota unica di tassazione e’ valida, se viene
eliminata almeno una parte delle numerose esenzioni dal pagamento della tassa sul
reddito e sul profitto concesse dall’esecutivo romeno. E la raccolta dei redditi al
bilancio dello stato non e’ diminuita solo perche’ gli incassi dall’IVA hanno superato
le previsioni, un’altra dimostrazione del surriscaldamento dell’economia come effetto
dell’espansione del consumo.
Per quanto riguarda la Finanziaria 2006, il FMI la considera non realistica e crede
che il deficit effettivo superera’ di molto il target dello 0,5% del PIL. Si registreranno
squilibri poiche’, da un lato, i redditi sono fondati su una base insostenibile, e
dall’altro lato, le spese potranno difficilmente essere ridotte (per la loro riduzione
sarebbe necessaria una riforma strutturale ed e’ poco probabile che essa sia
realizzata).
In materia di politica monetaria, il FMI si rende conto della difficolta’ di raggiungere
un equilibrio tra la continuazione della deflazione e l’eliminazione degli incentivi per
le entrate di flussi monetari determinati dall’apertura del conto di capitale.
Nonostante cio’, il FMI considera che la Banca Centrale deve consolidare
rapidamente la propria credibilita’ per quanto riguarda il suo impegno di abbassare il
tasso dell’inflazione. Il recente rilassamento della posizione monetaria, con tassi di
interessi bancari real negativi, ha contribuito alla crescita rapida dei crediti in lei.
Senza un cambiamento di politica e senza un appoggio solido attraverso la politica
Redattore unico Ioana Udrescu
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fiscale e salariale, non sara’ possibile ridurre l’inflazione. Un tale mix di politiche
contribuirebbe anche alla diminuzione della pressione determinata dall’utilizzo
dell’apprezzamento della moneta nazionale come principale strumento contro
l’inflazione ed impedirebbe la continuazione di perdita’ di competitivita’.
Possibili conclusioni del FMI dopo le consultazione con l’esecutivo romeno
Forse: „C’e’ urgentemente bisogno di un punto centrale chiaro a medio termine per
far concordare le politiche pubbliche con le esigenze di un’economia europea
moderna, con un’inflazione ridotta“.
Oppure: „L’ultimo test di vulnerabilita’ realizzato dal FMI piazza la Romania nella
categoria di basso rischio, pero’ sono necessarie politiche prudenti e proattive per
portare a compimento il periodo di transizione“.
Oppure, perche’ no: „Le Autorita’ romene hanno registrato progressi nel processo di
stabilizzazione, pero’ si constata che la Romania e’ ancora arretrata rispetto a molte
altre economie in transizione dell’Europa Centrale ed Orientale“.
Tutto seguito dalla conclusione: „Gli squilibri macroeconomici sono continuati ad
aumentare nel 2005. La crescita economica e della produttivita’ rallenta, anche se la
richiesta interna e’ in rapida espansione, spinta dal consumo. Il ritmo di crescita delle
importazioni ha superato quello delle esportazioni, e’ peggiorata la posizione del
conto corrente; il debito estero e’ aumentato; e nonostante un apprezzamento
considerevole della moneta nazionale, l’inflazione e’ ancora alta, portando ad
un’accentuata diminuzione di competitivita’.
Il ruolo del FMI cambiera’ dopo l’adesione della Romania all’UE
“Il ruolo del Fondo Monetario Internazionale cambiera’ dopo l’adesione della
Romania all’UE, perche’ la disciplina delle politiche economiche sara’ imposta
dall’UE”, dichiara il capo Delegazione della Commissione Europea a Bucarest,
Jonathan Scheele. aggiungendo che il foro comunitario dispone di "misure di
intervento in caso di mancato rispetto degli indici e della disciplina economica da
parte di ogni Paese" e che non conosce, attualmente o nel passato recente uno
stato membro UE che abbia richiesto un credito dal FMI, poiche’ "esistono gia’
disposizioni nel Trattato UE per la copertura degli squilibri".
L’agenzia Coface ha migliorato il rating della Romania
Il rating Pese concesso alla Romania dall’agenzia francese Coface e’ salito, a
dicembre 2005, da "B+" a "A4", il che migliorera’ l’acceso dello stato romeno ai
mercati internazionali di capitale e la posizione delle aziende romene nei confronti
dei loro partner esteri. "Cio’ portera’ all’aumento del volume dell’interscambio
commerciale con gli stati membri UE e alla crescita della credibilita’ dell’ambiente di
affari romeno a livello internazionale", dichiara il direttore generale Coface Romania,
Cristian Ionescu. L’ufficiale Coface ha sottolineato, inoltre, che l’adesione della
Romania all’UE il 1 gennaio 2007 potrebbe avverarsi un fattore catalizzatore per
l’aumento del rating a A3, ma ha specificato l’importanza della continuazione delle
riforme per conservare l’equilibrio macroeconomico.
Per il 2006, Coface stima una crescita economica della Romania del 4,4%, un tasso
dell’inflazione in diminuzione dall’8,8% (stima Coface per il 2005) al 7,1% (rispetto
alle previsioni ufficiali di crescita economica del 6% ed tasso di inflazione del 5% +/1%).
Secondo la classifica Coface, "A4" indica una storia mediocre dei pagamenti, che
potrebbe peggiorare se l’ambiente economico e politico si deteriorasse.
Il Rating Paese viene calcolato in base a 7 indici: vulnerabilita’ dello sviluppo,
instabilita’ politica ed istituzionale, fragilita’ del sistema bancario, crisi di liquidita’ di
moneta straniera, grado di indebitamento estero, vulnerabilita’ nei confronti del
capitale straniero, comportamento in materia di pagamenti delle societa’.
Redattore unico Ioana Udrescu
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Il Rating Paese “B” della Romania, a dicembre 2004, e’ migliorato a “B+” a giugno
2005 e ad “A4” a dicembre 2005. Tra i punti forti della Romania, Coface elenca:
l’imminente adesione all’UE nel prossimo futuro, un mercato nazionale importante,
manodopera qualificata e a costi contenuti, livelli di indebitamento pubblico ed estero
ragionevoli, un aumento dei flussi degli investimenti stranieri diretti che ha
determinato un alto livello delle riserve valutarie. Tra i punti deboli si annoverano: le
deficienze registrate nella disciplina delle politiche fiscali, monetarie e salariali,
criticate duramente dal FMI, l’aumento degli squilibri macroeconomici, specialmente
per quanto riguarda i conti esteri.
Fondata nel 1996 e valutata con AA da Fitch e con Aa3 da Moody’s, Coface e’ una
filiale della Natexis Banques Populaires e Groupe Banque Populaire, che aveva alla
fine del 2004 una capitalizzazione in borsa di 13.4 miliardi di euro. Coface emette
Rating Paese per 151 stati e Rating di Credito per 44 milioni di compagnie del
mondo.
Coface facilita il commercio globale a livello « business-to-business », offrendo ai
propri clienti 4 linee di servizi: esternalizzazione totale o parziale del management
dei rapporti commerciali, finanziamento e protezione degli incassi: assicurazioni di
credito, rapporti di credito, servizi di management dei crediti e factoring. Inoltre,
Coface offre altre 3 linee di servizi: assicurazioni per garanzie, training nel
management dei crediti, ed in Francia il management delle assicurazioni
governative. Ha 4600 dipendenti in 58 paesi e fornisce servizi a 85.000 clienti, in 93
paesi, attraverso partner della rete globale Credit Alliance, organizzata come sistema
integrato di management del rischio di credito « Common Risk System »
Il deficit di conto corrente ha superato 6 miliardi di euro nei primi 11 mesi del
2005
Il deficit di conto corrente della bilancia dei pagamenti e’ aumentato nei primi 11 mesi
del 2005 del 42,3%, fino a 6,02 miliardi di euro, nelle condizioni di un saldo negativo
di oltre 7 miliardi di euro dell’interscambio commerciale, secondo i dati forniti dalla
Banca Centrale. A fine ottobre 2005, il deficit di conto corrente era di 4,89 miliardi di
euro (+38,6% rispetto ai primi 10 mesi del 2004). Nel periodo gennaio-dicembre
2005 il saldo negativo della bilancia commerciale e’ arrivato a 7,03 miliardi di euro, i
servizi hanno registrato un deficit di 295 milioni di euro, e’ il saldo negativo nel
capitolo redditi e’ stato di 2,175 miliardi di euro, specifica uno comunicato della
Banca Nazionale della Romania. Il capitolo trasferimenti correnti ha continuato a
registrare un eccedente, limitando, con il proprio saldo positivo di 3,18 miliardi di
euro, il deficit generale della bilancia dei pagamenti.
Il debito estero a medio e lungo termine ha registrato al 30 novembre il livello di
23,61 miliardi di euro, in aumento del 29,1% rispetto alla fine del 2004. Poiche’ per il
2005 si stima un valore di 78 miliardi di euro del Prodotto Interno Lordo, si osserva
che piu’ di un terzo dell’indice e’ rappresentato dal debito estero.
Il tasso del servizio del debito estero a medio e lungo termine e’ stato nel periodo
1.01-30.11.2005 del 16,8% rispetto al 18,4% nel 2004. Il grado di copertura era al 30
novembre 2005 di 6,4 mesi di importazioni, rispetto a 5,2 mesi di importazioni al 31
dicembre 2004
Il Ministro di stato Gheorghe Pogea ha annunciato recentemente che i dati
preliminari per il 2005 indicano un deficit di conto corrente di circa il 9% del PIL, oltre
il livello di 7,5-8% del PIL previsto dalle autorita’ all’inizio del 2005.
L’AVAS ha pubblicato il contratto di privatizzazione della Banca Commerciale
Romena
L’Autorita’ per la Vendita degli attivi dello stato ha reso pubblico il contratto di
privatizzazione della BCR. Secondo gli accordi, Erste Bank prelieva un pacchetto
Redattore unico Ioana Udrescu
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azionario del 36,88% meno 2 azioni dello stato, al quale si aggiunge il pacchetto
azionario del 25% piu’ 2 azioni appartenente alla BERS ed IFC.
Erste Bank diventa, quindi, il nuovo azionista di maggioranza della BCR, con il
61,88% delle azioni. La transazione e’ stata conclusa ad un prezzo di 7,65
euro/azione, per un valore totale di 3,751 miliardi di euro.
Nei primi 11 mesi del 2005, la Romania ha attratto 4,43 miliardi di dollari di
investimenti esteri diretti (IDE)
Gli investimenti esteri diretti registrati nei primi 11 mesi del 2005 sono ammontati a
4,436 miliardi di euro (+105,6% rispetto al periodo simile del 2004), hanno indicato i
primi dati ufficiali provvisori.
Inizialmente, la BNR aveva comunicato per i primi 11 mesi del 2004 investimenti
stranieri diretti di circa 4,2 miliardi di euro. Ulteriormente, la banca centrale aveva
rivisto i dati statistici, in seguito alla modifica della metodologia di calcolo degli
investimenti stranieri, ed il valore degli IDE nel periodo gennaio-novembre 2004 era
salito a 4,749 miliardi di euro. Quindi, rispetto a tale cifra, i dati provvisori sui primi 11
mesi del 2005, indicano una diminuzione degli investimenti del 6,6%.
La nuova metodologia implica la contabilizzazione dei profitti reinvestiti dalle societa’
con partecipazione estera al capitale come IDE e la registrazione degli stessi nel
conto corrente della bilancia dei pagamenti come debito al capitolo redditi. L’ARIS
sostiene che la diminuzione degli investimenti indicata dalla nuova metodologia non
e’ rilevante. "La differenza non e’ rilevante poiche’ vengono paragonati i dati
provvisori per il 2005 con quelli finali, rivisti, per il 2004. Soltanto nel momento in cui,
nel corso del 2006, la BNR pubblichera’ i dati finali, rivisti, per il 2005, si constatera’
che il volume degli investimenti stranieri diretti attratti nel 2005 dalla Romania ha
rappresentato un record, di molto superiore a quello del 2004, superando le piu’
ottimistiche previsioni dell’ARIS, dell’Ufficio Nazionale del Registro del Commercio
(ONRC) e della BNR" indica un comunicato ARIS.
I dati centralizzati dall’Ufficio Nazionale del Registro del Commercio (ONRC)
indicano un aumento del capitale sociale delle aziende con partecipazione straniera
del 43,6% nei primi 11 mesi del 2005 rispetto al periodo simile del 2004 (2,003
miliardi di euro, rispetto a 1,395 miliardi di euro).
Nei primi 11 mesi del 2005 sono state costituite 10.748 societa’ con partecipazione
di capitale straniero (+16,3% rispetto al periodo simile del 2004).
La Romania importa tre volte piu’ prodotti agro alimentari di quanti ne esporta
Il deficit nell’interscambio commerciale con prodotti agro alimentari nei primi 11 mesi
del 2005 e’ ammontato a 1,18 miliardi di euro (rispetto ai 1,01 miliardi di euro
registrati nel periodo simile del 2004). Per l’interscambio commerciale totale della
Romania, il saldo negativo e’ ammontato a 7 miliardi di euro.
Nei primi 11 mesi del 2005, rispetto al periodo simile del 2004, le importazioni sono
aumentate di oltre il 16,3%, e le esportazioni del 15,7%. Mentre le importazioni sono
ammontate a 1,8 miliardi di euro (superando il livello registrato nell’intero 2004), le
esportazioni hanno totalizzato soltanto 616,8 milioni di euro. Le crescite piu’
consistenti sono state registrate dalle importazioni di carne suina (circa 270 milioni di
euro, in aumento del 69% rispetto al 2004, carne di pollo (100,3 milioni di euro,
rispetto ai 63,7 milioni di euro nel 2004), sigarette e tabacco grezzo (217 milioni di
euro, del 16,6% superiore rispetto al 2004), zucchero (circa 101,3 milioni di euro). Si
tratta di merci per le quali la produzione nazionale non copre le necessita’ di
consumo. Negli ultimi anni, la Romania ha prodotto soltanto il 60% del necessario di
carne di pollo ed il 40% del necessario di carne suina. Inoltre, dipende per il 90%
dalle importazioni di zucchero.
Le importazioni di patate sono raddoppiate
Redattore unico Ioana Udrescu
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La Romania diventa dipendente anche dalle importazioni di frutta e verdura. Nei
primi 11 mesi del 2005, la Romania ha importato legumi freschi per 25 milioni di euro
(rispetto ai 19,5 milioni di euro nel 2004) e frutta fresca per 23,4 milioni di euro
(rispetto agli 8,5 milioni di euro nel 2004). Crescite consistenti hanno registrato le
importazioni di patate (74.500 tonnellate rispetto a 27.900 tonnellate nel 2004), di
mele (81.300 tonnellate rispetto a 38.300 tonnellate nel 2004), di intestini di animali
(19 milioni di euro rispetto a 12,5 milioni di euro nel 2004), di lardo (18,3 milioni di
euro rispetto agli 11,1 milioni di euro nel 2004).
Per quanto riguarda le esportazioni, i prodotti meglio venduti sono stati i semi ed oli
di girasole (84,3 milioni di euro), il mais (35,4 milioni di euro), l’orzo (30,2 milioni di
euro), il frumento (24,1 milioni di euro). I principali paesi destinatari dei cereali
romeni sono stati: Spagna, Portogallo, Libia, Algeria, Italia. Buoni risultati hanno
registrato anche le esportazioni di animali vivi: bovini (52,3 milioni di euro), ovini
(66,5 milioni di euro) ed equini ed asini (5,7 milioni di euro verso l’Italia, Polonia e
Belgio).
Sono aumentate le esportazioni di semi di colza dai 7,7 milioni di euro nel 2004 a
23,1 milioni di euro nel 2005.
Le esportazioni di vini, sono diminuiti a 16,6 milioni di euro rispetto ai 18,6 milioni di
euro nel 2004. Anche le esportazioni di miele sono dimezzate, dai 16,4 milioni di
euro nel 2004 a 8,9 milioni di euro.
L’Unione Europea rimane il principale partner nell’interscambio commerciale con
prodotti agro alimentari della Romania: le esportazioni verso i Paesi UE
rappresentano il 65% del totale e le importazioni dai Paesi UE il 53% del totale
importato.
Meta’ delle unita’ di trasformazione della carne rischiano la chiusura
Dalle 1.103 unita’ di trasformazione dei prodotti animali, controllate fino al 20
gennaio 2006, soltanto 94 adempiono alle norme UE (categoria A), 430 potrebbero
adempiere a tali esigenze fino al momento dell’adesione (categoria B) e 51
potrebbero corrispondere alle norme UE nei due anni successivi all’adesione
(categoria C). Nel contempo, 528 aziende (incluse nella categoria D) rischiano di
chiudere entro il 30 giugno 2006.
Secondo i dati forniti dall’Autorita’ Nazionale Sanitaria-Veterinaria (ANSVSA), dalle
556 unita’ di lavorazione delle carni rosse, controllate, 274 non rispettano le norme di
sicurezza alimentare imposte dall’UE e rischiano la chiusura entro giugno 2006. Altre
circa 700 unita’ di lavorazione dei prodotti di origini non animale rischiano la chiusura
a partire dal 1 ottobre 2006 se non investono, urgentemente, nell’ammodernamento
imposto dalle norme UE. Si tratta di aziende del settore della molitoria e
panificazione, produzione di olio, trasformazione dei legumi, lavorazione dello
zucchero, ecc.
L’ANSVSA aveva cominciato ad ottobre 2005 l’azione di controllo e valutazione delle
aziende operanti nell’industria alimentare, dal punto di vista dell’applicazione delle
norme UE per l’igiene alimentare. Secondo i dati ANSVSA, sono state identificate
7.465 unita’, di cui sono state controllate 4.176 unita’: 264 erano in uno stato
soddisfacente, 3.215 in uno stato accettabile e 697 (di cui 542 unita’ di panificazione)
in uno stato inaccettabile. La valutazione sara’ finalizzata entro la fine del primo
trimestre del 2006.
Tra le unita’ valutate, 125 sono gia’ state chiuse o sospese (per la maggior parte nel
settore della molitoria e panificazione).
La Cassa di Risparmio CEC non verra’ piu’ venduta perche’ dovra’ gestire i
fondi concessi dall’UE per l’ambiente rurale
Sebastian Vladescu, il ministro delle Finanze ribadisce che in assenza di offerte piu’
consistenti, rinuncia alla privatizzazione della CEC. Non ha, pero’, dichiarato che tale
Redattore unico Ioana Udrescu
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decisione potrebbe essere determinata dai 10 miliardi di euro, fondi concessi dall’UE
per il finanziamento rurale della Romania.
La Cassa di Risparmio vanta, attualmente, attivi di 1,43 miliardi di euro, la piu’ estesa
rete territoriale (con oltre 1.400 sportelli), una quota di mercato del 4%, occupa il
quinto posto nel sistema bancario romeno e alla fine del 2005 ha registrato di nuovo
utili (circa 2 milioni di euro).
L’analista economico Daniel Daianu, ex ministro delle finanze, sottolinea che
attraverso la CEC verranno finanziati, nei prossimi anni, progetti dell’Unione Europea
per circa 10 miliardi dI euro, destinati allo sviluppo rurale della Romania. Quindi, se
la CEC non verra’ piu’ privatizzata, e’ molto importante che la direzione della stessa
sia affidata non ad una personalita’ politica romena ma ad una societa’ di
consulenza, che non sia sensibile ad ordini politici. E la banca, statale, dovra’
beneficiare di un piano di investimenti per l’ulteriore sviluppo, per aumentare e non
diminuire il numero di sportelli nell’ambiente rurale. Dei 28 miliardi di euro che la
Romania dovrebbe ricevere dall’UE nei prossimi anni, 10 miliardi di euro sono
destinati all’ambiente rurale: agricoltura, investimenti nell’ammodernamento delle
strade rurali, nelle fognature, ecc.
La Romania si prepara ad aumentare la propria capacita’ di produzione
dell’energia nucleare
La crisi del gas russo ha riportato tra le priorita’ romene alcuni megaprogetti, tra cui
due nuove idrocentrali sul Danubio e le Unita’ N.3 e 4 della Centrale Nucleare di
Cernavoda (CNE). L’Unita’ N.3 di Cernavoda era gia’ compresa nella strategia
energetica della Romania, pero’ dell’Unita’ N.4 si e’ cominciato a parlare solo in
occasione della "febbre Gazprom". "Dopo la consegna del piano di fattibilita’,
attiveremo le procedure per la costituzione della societa’ di progetto che costruira’ le
Unita’ N.3 e 4 di Cernavoda, in partenariato pubblico-privato, fino alla consegna
chiavi in mano" dichiara Codrut Seres, ministro dell’Economia e Commercio. La joint
venture sara’ costituita dalla statale Nuclearelectrica e dai partner selezionati, che
conferiranno terreni, capitali in contanti rispettivamente attrezzature. "La costruzione
simultanea delle due unita’ ridurra’ determinati costi" aggiunge Seres.
Secondo le stime, l’investimento per l’Unita’ 2, in corso di finalizzazione
ammonterebbe a circa 900 milioni di dollari. I costi per la costruzione simultanea di
ulteriori 2 nuovi gruppi potrebbero essere limitati a 1,5 miliardi di dollari, da un totale
di 6,85 miliardi di dollari di investimenti necessari per l’ammodernamento dell’intero
settore energetico romeno tra il 2006 ed il 2015.
Il piano di fattibilita’ per le Unita’ 3 e 4, elaborato dalla Deloitte & Touche, dovrebbe
essere consegnato entro la fine di gennaio 2006 e gli azionisti della compagnia di
progetto dovrebbero essere stabiliti entro luglio p.v.
Si prevedono negoziazioni laboriose sul modo in cui i partner della Nuclearelectrica
incasseranno gli utili attinenti ai propri investimenti (in moneta o in energia).
Atomic Energy of Canada Limited (AECL, Canada) ed Ansaldo Energia, contractor
delle prime due unita’ CNE, sono interessate nei nuovi investimenti come anche il
gruppo ENEL (acquirente delle distribuzioni di energia elettrica Electrica Dobrogea
ed Electrica Banat Crisana). Sono stati iscritti anche LNM Holding e Korea Hydro
and Nuclear Power, in una prima lista di candidati, che rimane aperta. Gli ufficiali
romeni hanno invitato, inoltre, la coreana Doosan, la ceca CEZ e la tedesca EnBW e
non sono da escludere delle risposte positive. Le ultime due competono anche per la
privatizzazione della Electrica Muntenia Sud, “perla della corona” tra le filiali in
vendita del Gruppo Electrica.
La Centrale Cernavoda e’ concepita con 5 reattori canadesi CANDU 6, con una
capacita’ installata di circa 700 MW ognuno. Il primo reattore e’ entrato in funzione
nel 1996 e fornisce il 10% del necessario di energia del Paese. Il secondo potrebbe
fornire i primi megawatt nell’autunno 2006. Le prime due unita’ assicurerebbero il
Redattore unico Ioana Udrescu
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18%-19% del consumo nazionale e la terza e quarta farebbero arrivare al 40% il
contributo del nucleare alle risorse energetiche romene.
La Banca Mondiale sostiene la Romania nel processo di adesione all’UE
Secondo le statistiche, la Banca Mondiale ha implementato, fino al momento attuale,
in Romania 28 progetti per un valore totale di circa 3,3 miliardi di dollari. Altri 25
progetti sono in corso di implementazione, al momento attuale, per un valore totale
di 1,6 miliardi di dollari, nei settori dell’agricoltura, trasporti, sanita’, infrastrutture,
educazione, industria mineraria ed energetica. Per i prossimi anni, la Banca
Mondiale intende appoggiare la Romania nel raggiungimento degli obiettivi di
adesione europea nei campi dell’agricoltura, infrastrutture, sistema energetico,
riforma della giustizia, a medio e lungo termine ma anche per continuare la crescita
economica.
Tre societa’ dell’industria del vetro tornano allo stato, cioe’ in proprieta’
dell’Autorita’ per la Vendita degli Attivi dello Stato (AVAS).
Le societa’ Somvetra Gherla, Stipo Dorohoi e GES Boldesti Scaieni, privatizzate nel
periodo 1996-2004, non hanno realizzato gli investimenti previsti nei contratti di
privatizzazione. Quindi, l’AVAS nominera’ degli amministratori provvisori e
l’Assemblea Generale degli Azionisti nominera’ una nuova direzione della societa’.
Inoltre, l’AVAS effettuera’ delle perizie indipendenti per stabilire gli eventuali danni
prodotti nello svolgimento del contratto di privatizzazione per azionare in giustizia
contro gli acquirenti per il recupero dei danni.
Per Somvetra Gherla, l’AVAS ha deciso la rescissione del contratto perche’ il
proprietario – Feromat Bucureşti – non ha realizzato gli investimenti di 50.000 euro
attinenti al primo anno di privatizzazione.
Per Stipo Dorohoi, l’AVAS ha constatato una situazione identica perche’ il
proprietario – L’Associazione dei Dipendenti – non ha effettuato gli investimenti
previsti per il primo anno di privatizzazione.
Anche la GES Scăieni torna allo stato, perche’ non e’ stato rispettato l’obbligo di
costituire, entro il 27 dicembre 2005, la garanzia attinente agli impegni investizionali
dell’acquirente – un consorzio romeno.
L’industria romena del vetro in difficolta’
Dal 2004, la situazione delle aziende operanti nell’industria del vetro ha peggiorato
continuamente: la produzione si e’ ridotta, come anche il numero di dipendenti ed il
reddito medio pro azienda, e sempre piu’ aziende privatizzate tornano allo stato.
La produzione dell’industria del vetro si e’ ridotta tra il 1989 ed il 2004, da 460 a 175
tonnellate di vetro piano e da 385 a 140 tonnellate di imballaggi in vetro.
Nel contesto internazionale, l’industria del vetro e della ceramica fine della Romania
occupa un posto modesto: rappresenta soltanto l’1,2% del volume di produzione
realizzato nei Paesi UE.
L’industria del vetro e della ceramica fine rappresenta soltanto lo 0,4% del PIL della
Romania ed e’ fondata su poche risorse nazionali, pero’ e’ importante per settori
vitali dell’economia: agricoltura, trasporti, edilizi, industria chimica, meccanica
strumentale, elettrotecnica.
21,87 milioni di euro per la gestione dei rifiuti
La Romania ricevera’ un aiuto finanziario di 21,87 milioni di euro per la gestione dei
rifiuti nelle regioni di sviluppo Nord Est, Sud Est, Sud Muntenia, Sud Vest Oltenia,
Vest, Nord Vest e Bucarest – Ilfov, informa un comunicato del Ministero
dell’Integrazione Europea.
Redattore unico Ioana Udrescu
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Il contributo UE, da fondi PHARE, e’ di 16.40 milioni di euro, e 5.47 milioni di euro e’
il cofinanziamento dal bilancio dello stato.
Il finanziamento viene concesso nel quadro dello „Schema di Investimenti per Piccoli
Progetti di Gestione dei Rifiuti" (Fase Estesa) attraverso il Programma PHARE 2004
- Coesione Economica e Sociale.
La gara aperta e’ rivolta alle autorita’ pubbliche locali che intendono elaborare
proposte di progetti per lo „Schema di Investimenti per Piccoli Progetti di Gestione
dei Rifiuti " (Fase Estesa), di localita’ con non piu’ di 50.000 abitanti, ubicate nelle
regioni target citate.
Le proposte di progetti devono essere presentate all’Agenzia per lo Sviluppo
Regionale entro il 28 aprile 2006, ore 16:00 e l’appoggio finanziario richiesto deve
rientrare nei limiti 300.000 - 1.000.000 euro per progetto.
Il finanziamento e’ destinato ad assicurare, alle autorita’ pubbliche locali assistenza
tecnica e finanziaria per gli sforzi atti a ridurre il volume dei rifiuti ed incentivare la
loro raccolta selettiva.
Le principali categorie di attivita’ di investimenti idonee ad essere finanziare sono:
Le unita’ di pre-trattamento biomeccanico dei rifiuti domestici;
piattaforme di deposto;
raccolta e trasporto dei rifiuti municipali;
raccolta selettiva;
sistemi di nettezza nelle localita’ e spazi per deposito temporaneo.
La durata di ogni progetto non deve superare 24 mesi e deve concludersi non piu’
tardi del 30 novembre 2008.
I principali criteri di selezione dei progetti riguardano:
la qualita’ e la consistenza della proposta tecnica;
la zona geografica di applicazione (numero di abitanti beneficiari);
il grado di efficacia dei costi del progetto;
le capacita’ manageriali dei richiedenti;
la capacita’ del richiedente di sostenere le spese future di sfruttamento e
manutenzione attraverso tariffe adeguate;
l’ammontare del cofinanziamento fornito dal beneficiario a dimostrazione del proprio
impegno nei confronti del progetto;
che la tecnologia proposta sia gia’ stata utilizzata nei Paesi UE e si sia dimostrata
sicura e soddisfacente;
la facilita’ di monitoraggio del progetto anche dopo la sua implementazione.
Inoltre, i progetti devono concordare con le priorita’ della rispettiva regioni per la
quale e’ gia’ stato elaborato un Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, in corso di
approvazione da parte del Governo della Romania.
Nel 2005 in Romania sono stati venduti oltre 250.000 autoveicoli
Secondo il rapporto dell’Associazione dei Produttori ed Importatori di Automobili
(APIA), nel 2005 sono stati venduti 256.414 autoveicoli, registrando una crescita di
oltre il 40% rispetto al 2004.
Il 2005 e’ stato il quinto anno consecutivo di crescita del mercato auto. Rispetto al
2000, nel 2005 le vendite totali di autoveicoli nuovi sono stati 3 volte superiori, e per
le sole autovetture, 3,3 volte piu’ consistenti.
Attualmente il mercato auto romeno occupa il secondo posto nella regione, dopo la
Polonia (che ha un numero doppio di abitanti rispetto alla Romania) e prima
dell’Ungheria.
Nel 2005 in Romania e’ stata venduta un’autovettura nuova per ogni 100 abitanti
(rispetto ad 1 per ogni 54 abitanti in Ungheria e 1 per ogni 78 abitanti nella
Rep.Ceca).
Sul mercato auto romeno hanno continuato a dominare le autovetture di produzione
nazionale, pero’ le vendite di questa categoria hanno registrato una crescita del
30%, rispetto alla crescita del 75% delle vendite di autovetture d’importazione. Nel
Redattore unico Ioana Udrescu
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totale delle vendite il peso specifico delle auto romene e’ diminuito al 52%, rispetto al
60% nel 2004.
La piu’ venduta auto continua ad essere la romena Dacia, con 93.000 unita’, seguita,
pero’, per la prima volta da un marchio d’importazione, Renault, che ha superato la
Daewoo, occupante tradizionale del secondo posto. Seguono, con oltre 10.000
unita’, Skoda e Volkswagen, e, poi, Peugeot, Opel, Ford, Chevrolet, Fiat.
Il piu’ venduto modello di autovettura e’ stato, nel 2005, Dacia Logan (oltre 88.000
unita’) seguito dal Daewoo Matiz e Renault Clio. Ai posti successivi si sono piazzati
Renault Megane, Daewoo Cielo, e Skoda Octavia ed Octavia Tour.
Anche il mercato degli autoveicoli commerciali ha registrato una crescita di oltre il
13% e quello dei pullman e pulmini del 37%.
Le vendite di autovetture diesel hanno registrato una riduzione rispetto al 2004, dal
28% al 24% del totale, con oltre 61.000 unita’.
Le esportazioni romene di autovetture sono triplicate nel 2005 rispetto al 2004.
La produzione nazionale ha registrato una crescita consistente, di quasi il 60% di cui
il 76% per le autovetture. Tale crescita’ e’ dovuta integralmente al modello Logan e
alle vendite sia nazionali che internazionali.
Prospettive per il 2006
Per il 2006, l’APIA prevede una crescita del mercato di circa il 5-10% a causa della
saturazione, specialmente per quanto riguarda i crediti per l’acquisto di autovetture.
La produzione nazionale e le esportazioni continueranno a crescere, dominate
autoritariamente dal modello Dacia Logan.
Il mercato delle motociclette ha registrato nel 2005 una crescita del 51% (rispetto
all’1,3% nel 2004 e 5,1% nel 2003) pero’ il giro di affari continua ad essere molto
basso (1.324 unita’). Leader sono Honda per i motocicli stradali, KTM per i motocicli
offroad, Peugeot per i scooter e Manet per i moped.
L’industria auto romena arrivera’ a 6 miliardi di euro nel 2008
La produzione nazionale di autoveicoli e sotto assemblaggi arrivera’ a circa 6 miliardi
di euro nel 2008, stima il vicepresidente di Automobile Dacia, Constantin Stroe. Lo
stesso afferma che nel 2005 si e’ registrato un giro di affari di 2 miliardi di euro e le
esportazioni di CKD (componenti di auto da assemblare in altri stabilimenti) sono
arrivate a 500 milioni di euro. Lo stesso livello di esportazioni si e registrato anche
per la produzione di sotto assemblaggi destinati ai mercati esteri.
Secondo le stime dell’Associazione dei Produttori ed Importatori di Autovetture
(APIA), i redditi realizzati nel 2005 dai costruttori ed importatori dalle vendite di
automezzi, pezzi di ricambio e service auto sono ammontati a 3 - 3,5 miliardi di euro.
Una serie di grandi produttori stranieri di componenti auto hanno investito
ultimamente in Romania o sono in corso di farlo . Si tratta di grandi fornitori europei
per i maggiori costruttori auto occidentali.
Gli stabilimenti auto Dacia intendono conservare la propria quota di mercato e
produrranno circa 200.000 unita’, destinate prevalentemente all’esportazione.
Daewoo Automobile Craiova sara’ venduta entro la fine del primo trimestre del 2006.
Si sono mostrati interessati Ford e Renault - Nissan.
Gli ufficiali APIA hanno segnalato, inoltre, il gap tra l’eta’ media dei parchi auto dei
Paesi UE (circa 3,5 anni) e quella degli autoveicoli immatricolati in Romania (circa 12
anni).
Preparativi per la gara internazionale per la costruzione del passaggio
Basarab, di Bucarest
La Municipalita’ di Bucarest ha messo in vendita il Quaderno di Incarichi per la gara
internazionale indetta per la selezione del costruttore per il passaggio stradale
Basarab.
Redattore unico Ioana Udrescu
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La costruzione del passaggio Basarab ha ricevuto l’autorizzazione di ambiente e
quindi la gara si svolgera’ a marzo 2006, i lavori inizieranno ad aprile, dureranno 3
anni e costeranno circa 178 milioni di euro. Il passaggio e’ destinato a facilitare il
traffico nella capitale, sull’asse nord-sud.
Il passaggio Basarab, lungo circa 1900 metri, partira’ dal corso Nicolae Titulescu,
attraversa le linee ferroviarie di Bucarest-Basarab, passera’ sopra il Bulevard Dinicu
Golescu, Calea Plevnei, Soseaua Orhideelor, il fiume Dambovita e scendera’ a
Soseaua Grozavesti.
Mostre internazionali per l’edilizia nel 2006 a Bucarest
A partire dal 2006, l’ente fiere Romexpo organizza due mostre specializzate per
l’edilizia:
Construct Expo Ambient (17 - 21 maggio 2006) - dedicata alla carpenteria in legno,
porte, finestre, materiali per rifiniture, compartimentazioni di interni, adesivi e parti da
assemblare, allestimenti di interni, illuminazione, allestimenti di esterni, lavori
urbanistici.
Construct Expo Antreprenor (22-25 marzo 2006) – dedicata ai materiali, sistemi ed
equipaggiamenti per costruzioni.
Romtelecom riduce le tariffe per le telefonate con l’Italia
Romtelecom ha ridotto significativamente, all’inizio di gennaio 2006, le tariffe per le
chiamate verso l’Italia e la Spagna, effettuate dai posti pubblici,: -40,5% per le
chiamate verso reti fisse di telefonia e –10,7% per le chiamate verso le reti mobili
Inoltre, Romtelecom ha aumentato l’intervallo tra due scatti da 15 secondi a 22,5
secondi.
Siti della settimana
www.buildzone.ro - portale destinato sia alle societa’ di costruzioni che ai loro
clienti, per facilitare i contatti e migliorare le possibilita’ di informazione sulle
modifiche legislative importanti, sulle opportunita’ di affari e sulle tendenze nel
settore.
www.adrcentru.ro - sito dell’Agenzia per lo Sviluppo Regionale Centro (regioni
Alba, Brasov, Covasna, Harghita, Mures e Sibiu), contenente informazioni sulle
opportunita’ di investimenti in zona, programmi di finanziamenti, potenziale turistico e
risorse naturali nelle 6 regioni e sulle infrastrutture
acquisti via internet di prodotti/servizi in Romania: www.comanda-la-domiciliu.ro,
www.shift.ro, www.cumperi.ro (con consegna a domicilio entro 24 ore), per
catering: www.culinar.ro, www.actual-catering.ro, www.chelner.ro, per servizi di
pulizie: www.curatat.ro, www.perfectclean.ro, www.curatenie-servicii.ro e per
lavaggio/tintoria: www.nova-clean.ro, www.ecoclean.ro .
Notizia dell’ultima ora
L’Ufficio Nazionale del Registro del Commercio ha centralizzato i dati per
l’intero 2005
Il capitale sociale sottoscritto nelle societa’ con partecipazione straniera ha
totalizzato, nel 2005, circa 2,6 miliardi di euro (quasi +16% rispetto al 2004), informa
l’Ufficio Nazionale del Registro del Commercio (ONRC). Nel 2005 sono state
costituite oltre 11.700 societa’ con partecipazione straniera al capitale sociale, ed il
capitale sottoscritto e’ ammontato a 88,6 milioni di euro.
Redattore unico Ioana Udrescu
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Nel mese di dicembre 2005, il capitale sociale sottoscritto nelle societa’ con
partecipazione straniera e’ diminuito del 28%, rispetto a quello registrato nel mese di
dicembre 2004.
Redattore unico Ioana Udrescu
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REDAZIONALE DEGLI SPONSOR
SANPAOLO IMI BANK ROMANIA SA
APERTURA DI UNA NUOVA FILIALE A TIMISOARA
Dal 16 Gennaio 2006 è attiva a Timisoara una nuova Filiale di Sanpaolo IMI Bank
Romania SA, con i seguenti riferimenti:
Filiale TIMIŞOARA Gheorghe Lazăr
Via Gheorghe Lazăr 36
300385, Timişoara
Tel.: +40-256-226.123
Fax: +40-256-226.129
[email protected]
A Timisoara sono pertanto operative due Filiali, la principale in Gheorghe Lazar e
quella di Timisoara Intrarea Doinei – Via Intrarea Doinei, 19 – tel. +40-256-491.061, fax
+40-256-293.246, mail : [email protected]
Con questa nuova apertura Sanpaolo IMI Bank Romania SA – banca del Gruppo
Sanpaolo IMI – dispone di una rete commerciale di 26 sportelli (18 filiali e 8 agenzie) e
numerosi Italian Desk operanti su tutto il territorio romeno ed in tutte le principali città
(mail: [email protected]), in grado di offrire un’assistenza qualificata e
personalizzata agli imprenditori italiani operanti nel paese.
Per maggiori informazioni può essere consultato il sito internet www.sanpaoloimi.ro.
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Redattore unico Ioana Udrescu
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