LICEO DELLE SCIENZE UMANE - SIMULAZIONE II PROVA SCRITTA ESAME DI STATO A. Il candidato, prendendo spunto dal brano sotto riportato, affronti il tema della formazione nel contesto europeo della società contemporanea. “La mondializzazione degli scambi, la globalizzazione delle tecnologie, in particolare l’avvento della società dell’informazione, hanno aperto agli individui maggiori possibilità di accesso all’informazione e al sapere. Ma allo stesso tempo questi fenomeni determinano una modificazione delle competenze acquisite e dei sistemi di lavoro. Questa evoluzione ha comportato per tutti una maggiore incertezza, creando per alcuni situazioni intollerabili di esclusione. E’ ormai chiaro che sia le nuove possibilità offerte agli individui sia lo stesso clima di incertezza chiedono a ciascuno uno sforzo di adattamento, in particolare per costituire da sé le proprie qualifiche, raccogliendo e ricomponendo conoscenze elementari acquisite in svariate sedi. La società del futuro sarà quindi una società conoscitiva.” (Commissione delle Comunità Europee, Insegnare e apprendere: verso una società conoscitiva, Commissione Europea 1995 Introduzione di E. Cresson) B. Il candidato risponda a tre dei seguenti quesiti di approfondimento a. Quali caratteri contraddistinguono la società contemporanea? b. Quali finalità educative appaiono coerenti con le esigenze della società conoscitiva? c. Quali conseguenze determina sul piano antropologico-culturale l’avvento di tale società? d. Quale rapporto intercorre fra Democrazia e Educazione secondo J. Dewey? e. Quali contributi possono offrire le diverse religioni alla formazione di una società multiculturale? f. Come la società attuale cerca di rispondere alle nuove richieste di welfare state? ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ LICEO DELLE SCIENZE UMANE - SIMULAZIONE II PROVA SCRITTA ESAME DI STATO A. Il candidato, alla luce delle conoscenze ed esperienze acquisite e prendendo spunto dal brano sotto riportato, affronti il tema della tutela del diritto all’educazione nel contesto generale dei diritti umani e dell’infanzia. “(…) Vorrei ringraziare i miei genitori per i loro amore incondizionato. Grazie a mio padre per non aver tarpato le mie ali e avermi lasciato volare. Grazie a mia madre per avermi insegnato a essere paziente e a dire sempre la verità – quello che crediamo essere il vero messaggio dell’Islam. Questo premio non è solo per me. È per i bambini dimenticati che vogliono un’istruzione. È per i bambini spaventati che vogliono la pace. È per i bambini senza voce che vogliono il cambiamento. Sono qui per i loro diritti, per dare loro voce… Non è il momento di averne compassione. È il momento di agire, per fare in modo che sia l’ultima volta che a dei bambini è sottratta l’istruzione. L’istruzione è una delle benedizioni della vita – e una delle sue necessità. Me lo dice l’esperienza dei miei 17 anni di vita. A casa mia nella valle di Swat, nel nord del Pakistan, ho sempre amato la scuola e imparare cose nuove. Ricordo quando io e i miei amici ci decoravamo le mani con gli henna (decorazioni floreali, ndr) per le occasioni importanti. Invece di disegnare dei fiori e motivi geometrici, usavamo le formule matematiche e le equazioni. Avevamo sede di conoscenza perché il nostro futuro era lì, in classe. Ci sedevamo e studiavamo e imparavamo insieme. Adoravamo indossare i nostri grembiuli puliti e stare lì seduti con grandi sogni negli occhi. Volevamo rendere orgogliosi i nostri genitori e dimostrare che potevamo eccellere negli studi e ottenere cose che secondo alcuni solo i ragazzi possono fare. Le cose sono cambiate. Quando avevo dieci anni Swat, un posto di bellezza e turismo, è diventato improvvisamente un luogo di terrore. Più di 400 scuole sono state distrutte. Alle ragazze è stato impedito di andare a scuola. Le donne sono state picchiate. Innocenti sono stati uccisi. Tutti abbiamo sofferto. I nostri bei sogni sono diventati incubi. L’istruzione da diritto e’ diventato crimine. (…) Potrò sembrarvi una sola ragazza, una sola persona, per di più alta neanche un metro e sessanta coi tacchi. Ma non sono una voce solitaria: io sono tante voci. Sono Shazia. Sono Kainat Riaz. Sono Kainat Somro. Sono Mezon. Sono Amina. Sono quei 66 milioni di ragazze che non possono andare a scuola. La gente spesso mi chiede perché l’istruzione sia così importante per le ragazze. Rispondo sempre la stessa cosa. Dai primi due capitoli del Corano ho imparato la parola Iqra, che vuol dire “leggere”, e la parola nun wal-qalam, che vuol dire “con la penna”. Per questo, come ho detto lo scorso anno alle Nazioni Unite, «un bambino, un maestro, una penna e un libro possono cambiare mondo». (…) Perché nazioni che chiamiamo grandi sono così potenti nel provocare guerre, ma troppo deboli per la pace? Perché è così facile darci una pistola, ma così difficile darci un libro? Perché è così facile costruire un carrarmato, ma costruire una scuola è così difficile? Viviamo nel mondo moderno, nel ventunesimo secolo, e crediamo che nulla è impossibile. Possiamo raggiungere la luna, forse a breve atterreremo su Marte. Per questo, in questo ventunesimo secolo, dobbiamo essere determinati a far realizzare il nostro sogno di un’istruzione di qualità. Realizziamo uguaglianza, giustizia e pace per tutti. Non solo i politici e i leader del mondo, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte. Io. Voi. È nostro dovere.” (Discorso di Malala Yousafzai alla cerimonia di consegna del premio Nobel per la Pace 2014) B. Il candidato risponda a tre dei seguenti quesiti di approfondimento a. Cosa si intende per formazione alla cittadinanza attiva? b. Quali mutamenti sociali determinano l’esigenza della formazione permanente? c. Quale valenza assume l’educazione multiculturale? d. Quali sono i meccanismi di inculturazione e come si sviluppa la costruzione dell’identità in relazione alla cultura di appartenenza e. Quali sono i principali fattori della disuguaglianza con particolare riferimento alla stratificazione sociale e alla mobilità. f. Il candidato illustri luci e ombre dell’affermarsi della rete rispetto all’insegnamento e all’autorealizzazione personale. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ LICEO DELLE SCIENZE UMANE - SIMULAZIONE II PROVA SCRITTA ESAME DI STATO A. Il candidato commenti il brano di Bauman, soffermandosi sui problemi filosofici e sociologici che il testo solleva “Un gruppo di ricercatori della Zoological Society of London si è recentemente recato a Panama per studiare la vita sociale delle vespe locali, usando tecnologie all’avanguardia per tracciare e monitorare, in un arco di oltre 6.000 ore, i movimenti di 422 vespe di 33 colonie differenti. Le scoperte effettuate da questi ricercatori hanno cancellato stereotipi vecchi di secoli sulle abitudini degli insetti sociali. Fin dal momento in cui il concetto di «insetti sociali» (che comprende api, termiti, formiche o vespe) è stato coniato ed è entrato nell’uso, nessuno, né gli zoologi più esperti né il pubblico profano, ha mai messo in discussione l’idea che la «socievolezza» di questi insetti fosse limitata ai membri della colonia di appartenenza, il luogo in cui sono venuti al mondo e dove portano il bottino delle loro scorribande alimentari, per condividerlo con il resto della popolazione autoctona dell’alveare. La possibilità che qualche ape o vespa operaia varchi i confini che dividono una colonia dall’altra, abbandoni l’alveare di nascita per unirsi ad un altro alveare – l’alveare di elezione – era considerata come un’idea incongrua, perché i membri natii della colonia avrebbero prontamente scacciato il cane sciolto. […] Siamo quindi autorizzati a supporre che se nessuno sforzo è stato profuso per verificare la veridicità del buon senso ricevuto, non è stato per mancanza di strumenti di ricerca, ma perché un simile test non era giudicato necessario. Se per quasi tutta la durata della storia moderna il senso comune, plasmato e consolidato quotidianamente dall’esperienza comune, non aveva mai dato motivo di dubitare del fatto che le limitazioni alla «socievolezza» fossero un dato naturale e universale, l’incursione scientifica del gruppo di ricercatori della Zoological Society suggerisce, se di tale suggerimento vi era bisogno, che forse non è più così. Contrariamente a tutto quello che si sapeva o si riteneva di sapere da secoli, i ricercatori londinesi hanno scoperto a Panama che una larga maggioranza di «vespe operaie», il 56 per cento, cambiano alveare nel corso della loro vita: e non semplicemente traslocando in altre colonie in qualità di visitatori temporanei, male accetti, discriminati e marginalizzati, a volte attivamente perseguitati, e comunque sempre guardati con ostilità, bensì in qualità di membri effettivi (si sarebbe tentati di dire «a pieno titolo») della «comunità» adottiva, che provvedono, al pari delle operaie «autoctone», a raccogliere cibo e a nutrire e accudire la nidiata locale. La conclusione che si ricava da questa scoperta è che gli alveari su cui è stata condotta la ricerca sono normalmente «popolazioni miste», con vespe native e vespe immigrate che vivono e lavorano guancia a guancia e spalla a spalla, divenendo, almeno per gli osservatori umani, indistinguibili le une dalle altre se non con l’ausilio degli identificatori elettronici. Quello che le notizie in arrivo da Panama ci svelano è innanzitutto uno sbalorditivo rovesciamento di prospettiva: quello che fino a non molto tempo fa era ritenuto lo «stato di natura», si è rivelato, guardandolo in retrospettiva, nient’altro che una proiezione sugli insetti di prassi fin troppo umane (anche se ormai meno frequenti, lontane nel passato) degli studiosi. È bastato che i ricercatori, di una generazione un poco più giovane di quella precedente, portassero nella foresta panamense la loro (e nostra) esperienza di vita acquisita e assorbita nel loro nuovo ambiente «multiculturalizzato», per «scoprire», doverosamente, che la fluidità delle appartenenze e il costante mescolarsi delle popolazioni sono la «norma» anche tra gli insetti sociali: una norma apparentemente attuata in modo «naturale», senza bisogno di ricorrere a commissioni governative, disegni di legge frettolosamente introdotti, corti supreme e centri di permanenza temporanea per richiedenti asilo.” (Z. Bauman, Le vespe di Panama) B. Il candidato risponda a tre dei seguenti quesiti di approfondimento a. Il candidato illustri il significato e le conseguenze della globalizzazione b. Il candidato spieghi cosa si intende nelle scienze sociali per identità e i modi in cui viene declinata c. Il candidato rifletta sul significato del termine multiculturalismo in ambito sociale e educativo d. Il candidato esponga cosa si intende per devianza, discriminazione e marginalizzazione portando il contributo di alcune discipline come la sociologia e la pedagogia. e. Il candidato esponga come le scienze sociali si sono misurate sul tema della cultura o della civiltà. f. Il candidato esponga come gli scienziati sociali (Weber, Durkheim, Marx, Comte, Bauman, Beck, Augè, Huntington) spiegano le differenze tra la società contemporanea e quella del passato. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ LICEO DELLE SCIENZE UMANE – SIMULAZIONE II PROVA SCRITTA ESAME DI STATO A. Il candidato legga con attenzione i contenuti sotto riportati e rifletta criticamente sul loro valore educativo, sociale, storico. Sviluppi organicamente una trattazione che, partendo dalle fonti proposte, evidenzi la visione interdisciplinare, critica e personale rispetto alla tematica educazione/istruzione. FONTI a) Discorso di MALALA YOUSUFZAI a Oslo in occasione del conferimento del premio Nobel per la Pace 2014 Questo premio non è solo per me. E’ per i bambini dimenticati che vogliono un’istruzione. E’ per i bambini spaventati che vogliono la pace…… L’istruzione è una delle benedizioni della vita e una delle sue necessità. Me lo dice l’esperienza dei miei 17 anni di vita (…) La mia grande speranza è che questa sia l’ultima volta che dobbiamo combattere per l’istruzione dei bambini (…) Non serve dire ai leader quanto è importante l’educazione: lo sanno già …E’ ora di dirgli che devono agire--- Chiediamo ai leader di unirsi e fare dell’istruzione la loro priorità numero uno. ….. Perché Nazioni che chiamiamo grandi sono così potenti nel provocare guerre, ma troppo deboli per la pace? Perché è così facile darci una pistola, ma così difficile darci un libro? Perché è facile costruire un carro armato, ma costruire una scuola è così difficile?... b) J.DEWEY, Il mio credo pedagogico, La Nuova Italia, Firenze, 1954 Io credo che: - la scuola è prima di tutto un’istituzione sociale. Essendo l’educazione un processo sociale, la scuola è semplicemente quella forma di vita di una comunità in cui sono concentrati tutti i mezzi che serviranno più efficacemente a rendere il fanciullo partecipe dei beni ereditati dalla specie e a fare uso dei suoi poteri per finalità sociali… J. DEWEWY, Democrazia ed educazione, La Nuova Italia, Firenze, 1949 ….l’educazione può essere usata per eliminare mali sociali evidenti incamminando i giovani su sentieri che non produrranno certi mali…..Ma noi siamo lontani dall’intendere l’efficacia potenziale dell’educazione come mezzo costruttivo per migliorare la società e dal capire che essa rappresenta non solo lo sviluppo dei bambini e dei giovani, ma anche quello della società futura della quale essi saranno così gli elementi costitutivi… c) DIRITTI UNIVERSALI: dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani: ONU 10 dicembre 1948 - Art. 26 L’educazione deve essere rivolta al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve favorire la comprensione, la tolleranza e l’amicizia tra tutte le nazioni, i gruppi razziali e le religioni… CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA 2 settembre 1990 (ONU) - Art: 28 Il bambino ha diritto all’istruzione. Gli Stati firmatari devono rendere l’istruzione primaria gratuita e obbligatoria per tutti, favorire forme di istruzione secondaria; rendere l’istruzione superiore accessibile a tutti; rendere l’informazione educativa e l’orientamento professionale disponibile e alla portata di tutti. B. Il candidato risponda a tre dei seguenti quesiti di approfondimento a. Il pensiero deweyano nel processo formativo dell’individuo. Si esplicitino i concetti di: esperienza, attività, interesse. b. I passaggi principali della storia della scuola italiana dalla Legge Casati alla riforma Gelmini. Si riferisca in particolare il percorso di obbligatorietà scolastica. c. I modelli educativi e di istruzione nelle altre culture: La Sharia e la cultura islamica. d. Si indichino i passaggi legislativi e gli interventi attuativi che vedono l’inserimento di alunni portatori di handicap o con problematiche diverse, nella scuola Italiana. e. Qual è il pensiero di U. Eco rispetto alla “cultura di massa”? f. Si espongano i concetti relativi alla tematica: “Cibo ed educazione alimentare”. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- LICEO DELLE SCIENZE UMANE - SIMULAZIONE II PROVA SCRITTA ESAME DI STATO A. Il candidato argomenti l'attualità ai nostri giorni dell'opera di Don Milani riguardo l'ambiente famigliare, di sviluppo ed educativo scolastico in cui era immerso lo scolaro di ieri confrontandolo con l'allievo ai nostri giorni che può vivere la Disuguaglianza delle Opportunità Educative (D.O.E.). “Gianni fu più difficile. Dalla vostra scuola era uscito un analfabeta e con l'odio per i libri. Noi per lui si fecero acrobazie. Si riuscì a fargli amare non dico tutto ma almeno qualche materia. Ci occorreva solo che lo riempiste di lodi e lo passasse in terza. Ci avremmo pensato noi in seguito a fargli amare anche il resto. Ma agli esami una professoressa gli disse: 'Perché vai a una scuola privata? Lo vedi che non ti sai esprimere?' […] Lo so anch'io che Gianni non si sa esprimere. Battiamoci il petto tutti quanti. Ma prima voi l'avevate buttato fuori di scuola l'anno prima. Bella cura la vostra. Del resto bisognerebbe intendersi su cosa sia la lingua corretta. Le lingue le creano i poveri e poi seguitano a rinnovarle all'infinito. I ricchi le cristallizzano per potere sfottere chi non parla come loro. O per bocciarlo. Invece la lingua che parla e scrive Gianni è quella del suo babbo. Quando Gianni era piccino chiamava la radio Ialla. É il babbo serio: 'Non si dice ialla si dice aradio'. Ora se è possibile, è bene che Gianni impari a dire radio. La vostra lingua potrebbe fargli comodo. Ma intanto non potete cacciarlo dalla scuola. 'Tutti i cittadini sono eguali senza distinzione di lingua'. L'ha detto la Costituzione pensando a lui. Ma voi avete in onore la grammatica che la Costituzione. E, Gianni non è più tornato neanche da noi. Noi non ce ne diamo pace. Lo seguiamo di lontano. S'è saputo che non va più in chiesa, né alla sezione di nessun partito. Va in officina e spazza. Nelle ore libere segue le mode come un burattino obbediente. Il sabato va a ballar, la domenica allo stadio. Voi di lui non sapete nemmeno che esiste”. Lorenzo Milani Camparetti, (1976), Lettera a una professoressa, ed Libreria editrice fiorentina, Firenze B. Il candidato risponda a tre dei seguenti quesiti di approfondimento a. Alla luce del testo presentato ed estratto da Lettera a una professoressa, il candidato commenti il motto di Don Milani ripreso dai giovani democratici americani “I care = A me interessa” cioè essere contro l'avarizia e l'individualismo. b. Il candidato spieghi perché Don Milani assegnava importanza sociale alla lingua madre e alle lingue straniere nel percorso di studi. c. Quale società per l'uomo d'oggi? Il candidato alla luce degli studi compiuti offra un confronto attivo e critico tra le società animali e le società umane attraverso la visione antropologica dell'altruismo. d. Il candidato rifletta su come è avvenuta l’esplosione demografica, analizzando anche le problematiche alimentari connesse e proponendo le alternative possibili. e. Le differenze socio economiche e le disparità sociali tra outsiders ed insiders. f. Il candidato argomenti quali sono i valori e gli stili di vita per costruire lo sviluppo “sostenibile” della società (Latouche) e in che modo e con quali strumenti la scuola e la famiglia possono educare allievi e figli a “costruire” i protagonisti di domani. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- LICEO DELLE SCIENZE UMANE - SIMULAZIONE II PROVA SCRITTA ESAME DI STATO A. Il Candidato commenti quanto affermato dal sociologo Marchisio passando in rassegna le diverse possibili definizioni del concetto di “religione” e la sua importanza per la sociologia. “Al cuore del fenomeno delle religioni c’è un insieme di esperienze molto particolari. La religione comporta una serie di atteggiamenti, di credenze e di azioni dell’uomo di fronte a ciò che chiameremo esperienza del soprannaturale ed esperienza del sacro. Entrambe, pur non coincidendo, rimandano a una realtà altra, separata, trascendente, in grado di fornire un ordine o un senso al mondo e di modificare la percezione di se stessi e degli altri. Paradossalmente, si tratta di esperienze di ciò che è radicalmente diverso o “totalmente altro”, sentite e vissute come estremamente significative per la realtà e la vita degli esseri umani”. [ROBERTO MARCHISIO, Religione e religiosità, Carocci, Milano 2002, p. 24]. B. Il candidato risponda a tre dei seguenti quesiti di approfondimento a. I motivi della grande variabilità delle forme assunte dall’esperienza religiosa. b. Il candidato illustri i concetti di “secolarizzazione” e di “disincanto del mondo”, soffermandosi in particolare sul modo in cui determinate visioni del mondo, affermatesi originariamente in un contesto religioso, siano poi risultate produttive anche quando quel contesto religioso è venuto meno (come nel caso del rapporto studiato da Max Weber tra etica protestante e spirito del capitalismo). c. Le principali differenze tra i concetti di “fondamentalismo “e “pluralismo religioso”. d. Il concetto di “esperienza” secondo J. Dewey. e. L’importanza del materiale didattico nel processo formativo con particolare riferimento alla teoria di M. Montessori. f. Le diverse teorie sulla stratificazione sociale con particolare riferimento a quella di K. Marx. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- LICEO DELLE SCIENZE UMANE - SIMULAZIONE II PROVA SCRITTA ESAME DI STATO A. Il candidato svolga la seguente traccia, con riferimenti alle sue conoscenze in ambito sociologico, antropologico e pedagogico. Rifletta in particolare sulla crisi dello Stato moderno e della democrazia nell’era della globalizzazione, soffermandosi in particolare sui caratteri fondanti del sistema democratico e sulle ragioni di quella che il sociologo della politica Larry Diamond (2008) ha definito “recessione democratica” in molti Paesi del mondo. Evidenzi, inoltre, il ruolo della scuola e dell’istruzione nella formazione della coscienza democratica. «I sistemi democratici attraversano una crisi profonda in relazione non soltanto al deterioramento continuo della qualità della partecipazione politica da parte della massa dei cittadini, ma anche agli effetti della globalizzazione economica, ovvero della formazione del mercato unico mondiale. I sistemi politici si sono formati in età moderna nell’ambito degli Stati nazionali. A loro fondamento stava il presupposto che i governi, sia liberali e democratici sia autoritari, avessero gli strumenti per regolare mediante le leggi, frutto di processi decisionali interni a ciascun paese, la vita dei corpi politici e sociali compresi nei confini del territorio statale. Attributo decisivo del potere sovrano nazionale era la possibilità e la capacità di regolare anche l’economia, tanto che “l’economia nazionale” era considerata componente essenziale dello Stato, il quale, infatti, regolava le esportazioni e le importazioni, i settori produttivi, la moneta e le finanze. Il processo democratico non aveva alterato questo meccanismo, seppure aveva provveduto a dare una nuova legittimazione alla sovranità, estendendo a tutti i cittadini il diritto di partecipazione alla formazione dei governi. Orbene, la globalizzazione ha già avuto e continua ad avere tra i suoi effetti quello di alterare completamente la sovranità degli Stati medi e piccoli, che, già tradizionalmente debole, viene ora ridotta pressoché ad una finzione giuridica. A mantenere gli attributi della sovranità nell’epoca attuale restano soltanto gli Stati maggiori e in molti casi anch’essi con difficoltà». M. L. Salvadori, Le inquietudini dell’uomo onnipotente, Laterza, Roma-Bari 2003 B. Il candidato risponda a tre dei seguenti quesiti di approfondimento a. Quali sono le caratteristiche fondamentali dello Stato moderno? b. Quali sono le differenze fra regime liberale, regime democratico e regime totalitario? c. Quale rapporto istituisce John Dewey fra democrazia ed educazione? d. Che cosa si intende con “punto di vista etico” e “punto di vista emico” in antropologia? e. Che cos’è la secolarizzazione? A quali ragioni storiche è dovuta? f. Che cosa si intende con” esplosione scolastica”? Quali ne sono le cause? ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ LICEO DELLE SCIENZE UMANE - SIMULAZIONE II PROVA SCRITTA ESAME DI STATO A. Il candidato svolga la seguente traccia, con riferimenti alle sue conoscenze in ambito sociologico, antropologico e pedagogico. Illustri in particolare il rapporto non lineare fra istruzione e mobilità sociale, con riferimento alle teorie sociologiche della scuola, chiarendo le ragioni dell’inadeguatezza del sistema scolastico a colmare le disuguaglianze sociali, soprattutto in Italia, e ipotizzando quali cambiamenti nella struttura sociale, nella mentalità della gente e nelle politiche scolastiche potrebbero contribuire a realizzare l’uguaglianza sostanziale fra i cittadini auspicata dall’articolo 34 della Carta Costituzionale. «[In Italia] la distribuzione dei titoli di studio varia ampiamente a seconda della posizione sociale di origine: se da un lato i figli della borghesia professionale e degli impiegati di concetto hanno conseguito un diploma di scuola media superiore o un titolo di studio universitario in 80-90 casi su cento, dall’altro lato i figli degli operai e dei lavoratori agricoli sono riusciti a superare il limite dell’obbligo scolastico solo nel 20-30% dei casi. I dati, dunque, non lasciano adito a dubbi: a dispetto dell’articolo 34 della Costituzione della Repubblica italiana – secondo il quale «la scuola è aperta a tutti» e «i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi» – nel nostro Paese l’accesso all’istruzione è, ancora oggi, fortemente influenzato dalla posizione sociale di origine […]. Dunque, l’evidenza empirica disponibile mostra che attualmente, in Italia, la posizione di origine esercita il proprio effetto sperequativo sulle opportunità di mobilità sociale sia indirettamente – cioè, tramite l’istruzione – sia direttamente. L’esistenza dell’effetto indiretto è una chiara testimonianza del fatto che la scuola, anziché essere un luogo di realizzazione dei principi meritocratici e, quindi, uno strumento di emancipazione sociale, contribuisce in modo rilevante a riprodurre le disuguaglianze sociali legate alle condizioni di nascita. D’altra parte, l’esistenza dell’effetto diretto […] indica che, perfino in presenza di una perfetta uguaglianza delle opportunità di istruzione, un certo grado di ereditarietà sociale – prodotto da meccanismi come la trasmissione intergenerazionale del patrimonio, il nepotismo e il clientelismo – continuerebbe a sussistere, impedendo in questo modo la piena affermazione del principio di uguaglianza delle opportunità». [M. Pisati, Mobilità sociale in Enciclopedia Treccani. XXI Secolo, 2009] B. Il candidato risponda a tre dei seguenti quesiti di approfondimento a. Che cosa si intende con l’espressione D.O.E. (Disuguaglianza delle Opportunità Educative)? b. Le società di cacciatori-raccoglitori sono società tendenzialmente egualitarie. Come viene mantenuta l’uguaglianza fra i membri della comunità? c. La scuola “è un ospedale che cura i sani e respinge i malati”, secondo gli allievi di Don Lorenzo Milani nel famoso libro Lettera ad una professoressa. Illustra il contributo di Don Milani al dibattito sui carattere classista della scuola italiana. d. Illustra le principali ideologie di sostegno o di critica della globalizzazione. e. Che cos’è il mana? quali altre credenze nel soprannaturale si incontrano nelle diverse religioni? f. Che cosa si intende con media education? LICEO DELLE SCIENZE UMANE - SIMULAZIONE II PROVA SCRITTA ESAME DI STATO A. Il candidato svolga la seguente traccia, con riferimenti alle sue conoscenze in ambito sociologico, antropologico e pedagogico. Illustri in particolare alcune definizioni teoriche del conflitto in ambito socio-antropologico e provi a delineare le caratteristiche e le ragioni più frequenti dei conflitti religiosi, riflettendo sul possibile contributo che una pedagogia della tolleranza e della non-violenza può offrire ad una visione non ostile della differenza religiosa «La tesi che intendiamo dimostrare è che le religioni entrano in guerra fra loro, o prendono parte ai molti conflitti etnici del tempo presente, quando esse diventano il linguaggio pubblico delle politiche d’identità, repertorio di simboli che attori sociali e politici diversi utilizzano per parlare d’altro e dell’altro: dell’identità minacciata e del volto del nemico che la minaccia. La religione può diventare allora, nell’azione collettiva, una risorsa di senso strategica all’ottenimento di obiettivi politici (pulizia etnica, definizione della coscienza nazionale, legittimazione dell’alleanza fra istituzioni religiose e ceto politico al potere in deficit di autorità, e così via), assumendo vesti e volti diversi, secondo le molteplici e variegate situazioni nelle quali essa si trova ad essere coinvolta. Ciò spiega perché la religione nella società contemporanea non solo abbia recuperato una rilevante presenza nella sfera pubblica, ma abbia altresì dimostrato di essere un elemento importante nella definizione delle politiche d’identità. […] Solo se prendiamo in considerazione l’intreccio fra religione e politiche d’identità nel tempo presente, si può affrontare l’analisi della relazione fra religioni e guerra e del perché, oggi, esse siano trascinate in modo palese nel conflitto violento». [E. Pace, Perché le religioni scendono in guerra?, Laterza, Roma-Bari, 2004] B. Il candidato risponda a tre dei seguenti quesiti di approfondimento a. Quale definizione si può dare della religione nelle scienze sociali? b. Le principali teorie antropologiche della religione. c. Che cos’è il sincretismo religioso? d. L’educazione funzionale secondo Edouard Claparède. e. I cambiamenti nell’economia e nel mondo del lavoro prodotti dalla globalizzazione. f. La teoria del “villaggio globale” di Marshall McLuhan.