Giorgio Albertazzi Senza peccare di immodestia, si può definire Giorgio Albertazzi il più grande attore vivente nel panorama teatrale nazionale e non solo (memorabile il suo Amleto, regia di Franco Zeffirelli, nel 1964: vincitore del Challange al Thèatre de Nation a Parigi e in cartellone all’Old Vic di Londra con ben 21 repliche). Personalità eclettica e dalle mille sfaccettature, Albertazzi è architetto, attore, regista, autore ed anche fotografo. Ha diretto il Teatro di Roma dal 2002 al 2009. Toscano (nato a Fiesole), debutta con Luchino Visconti al Maggio Musicale Fiorentino in Troilo e Cressida di Shakespeare. Fonda e dirige nel 1956 la Compagnia Proclemer-Albertazzi. Presenta e fa conoscere Vittorio Alfieri per la prima volta in Unione Sovietica, attraverso il suo Agamennone (1967) per la regia di Davide Montemurri. È interprete di Sartre (I sequestrati di Altona, del quale è anche regista), Camus, Faulkner (Requiem per una monaca per la regia del grande Orazio Costa), D’Annunzio de Il fu Mattia Pascal e di Enrico IV di Luigi Pirandello (Premio Curcio 1982), di Re Nicolò di Wedekind (Premio Ubu), di Riccardo III di Shakespeare, de La lezione di Ionesco. Dirige e interpreta per la Rai-Tv, adattandone i testi, L’idiota di Dostoevskij (1959), Il dottor Jekyll e Mister Hyde e George Sand: interpretazioni-mito che segnano la storia della televisione. È protagonista del film di Alain Resnais L’anno scorso a Marienbad, premiato nel 1961 con il Leone d’Oro alla XXII Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Per il cinema scrive e dirige Gradiva, tratto da un saggio di Freud che vince un premio al Festival del Cinema di Locarno (1974) e più tardi, Il potere degli angeli (1989). Sempre per il cinema, ha interpretato nel 2002 L’avvocato De Gregorio, per la regia di Pasquale Squitieri. Lavora, tra gli altri, con Losey al quale lo lega un rapporto di stima e di amicizia. È autore di vari testi teatrali, tra i quali Pilato sempre (1972), Uomo e sottosuolo (1976), Il silenzio delle sirene, Dannunziana, Il castello illuminato (tratto da Voltaire), Tragoedia. Ha pubblicato un libro autobiografico, edito dalla Rizzoli, dal titolo Un perdente successo (1988). Nell’estate 1989 interpreta, nella splendida cornice di Villa Adriana a Tivoli, Memorie di Adriano, regia di Maurizio Scaparro, tratto dall’omonimo romanzo di Margherite Yourcenar. Lo spettacolo, tuttora in tournée dopo più di 500 repliche, riscosse e continua a riscuotere un successo unanime di critica e pubblico, in Italia e all’estero (Madrid, Atene, Parigi e, recentemente, Praga). Scrive e interpreta monologhi e one-man show. Crede nel cantare versi e incide dischi storici, come quello con Gerard Philippe e con Pablo Neruda. Eliot gli scrive a proposito dell’incisione de La terra desolata che “…nessun attore in Inghilterra sarebbe stato capace di fare meglio”. Dal 1995 direttore artistico di TaoArte per la sezione Teatro, il Festival di Taormina, vi porta nel ‘97 l’inedito testo di Dario Fo, Il diavolo con le zinne, che interpreta con Franca Rame. Il sodalizio Fo-Rame-Albertazzi sorprende il mondo dello spettacolo e politico. Ha scritto un noto critico: 1 “Albertazzi si è avvicinato a Fo anticipando quell’ondata di riconoscimenti, talvolta tardivi, che arrivano a Fo sulla scia del Nobel”. Nel marzo 1998 debutta all’Eliseo di Roma con Casanova (Casanova Comedien) diretto da Maurizio Scaparro. Nel luglio 1999 debutta al Teatro Antico di Taormina con Irene Papas nell’Edipo Re di Sofocle (regia di Andrea di Bari). Indossa i panni di Mefistofele nell’Urfaust di W. Goethe, ancora per la regia di Maurizio Scaparro. Apre l’edizione di TaoArte 2000 con Lezioni Americane di Calvino, che debutta in prima mondiale a Parigi presso il Theatre des Italiens. Nell’estate 2000 adatta, interpreta e dirige Il mercante di Venezia al Festival Shakesperiano di Verona di cui inaugura l’edizione 2001 con Falstaff e le allegre comari di Windsor, spettacolo diretto da Gigi Proietti. Nel 2002 viene nominato direttore del Teatro di Roma. Il primo spettacolo che propone in questa nuova veste è Giulio Cesare di Shakespeare per Giorgio Albertazzi, che interpreta per la regia di Antonio Calenda. Lo spettacolo debutta in estate al Colosseo. Nel maggio 2003 è protagonista, al Teatro Argentina, de Il mondo di Mr Peters, ultimo testo di Arthur Miller per la prima volta rappresentato in Italia (regia Enrico Maria La Manna). Memorabili le sue “letture” dantesche, che hanno raggiunto l’apice con l’evento a Bologna, quando Albertazzi ha letto Dante dalla Torre degli Asinelli, con un pubblico di oltre 20mila persone. Nella stagione 2004-2005 ha interpretato il qualcuno del Quando si è qualcuno, testo pirandelliano praticamente inedito, con la regia di Massimo Castri. Presente sul piccolo schermo con La storia del Teatro in Italia, una serie di appuntamenti sulla seconda rete RAI (ora anche in DVD, in edicola con l’Unità) in cui Albertazzi, a fianco di Fo, racconta, appunto, la sua idea del teatro nel nostro paese dalle origini a oggi. Luca Ronconi ha diretto, per la prima volta e dopo molto tempo di nuovo insieme, Giorgio Albertazzi ed Anna Proclemer in Diario privato (testo ricavato da Raffaele La Capria dallo sterminato Journal littéraire di Paul Leataud) che ha debuttato con successo chiudendo la stagione del Teatro Argentina e ha rappresentato l’Italia al Festival dei Teatri d’Europa, per poi iniziare una tournée invernale nella stagione successiva. La lettura in mondovisione dei versi danteschi all’inaugurazione delle Olimpiadi Torino 2006 lo ha consacrato il massimo interprete del Sommo Poeta. Ad aprile 2006 ha portato in scena al Teatro Argentina lo spettacolo Le città visibili da Italo Calvino, ad agosto ha debuttato a Verona con lo spettacolo Shakespeare in jazz di Giorgio Albertazzi da William Shakespeare e Duke Ellington per poi riprendere nella stagione invernale le Memorie di Adriano. Ha inaugurato la stagione 2007 del Teatro dell’Opera di Roma con la regia della Salomè di Strauss e curato la regia dell’opera Titania la rossa prodotto dalla Fondazione Toscanini con testo di Giorgio Albertazzi e musiche di Andrea Liberovici. Nell’estate del 2007 è in scena con Michele Placido nello spettacolo Satyricon e contemporaneamente cura la traduzione, l’adattamento e la regia di “Sunshine”. In ottobre 2007 debutta nel ruolo di Achab, per la regia di Antonio Latella, nell’attesissima messa in scena di Moby Dick. Nell’estate 2008 è stato Puck nel Sogno di Shakespeare risognato da Puck il malizioso, testo e regia di Giorgio Albertazzi. La stagione 2008/2009 l’ha visto impegnato come “conferenziere” di grande successo nelle Lezioni Americane di Calvino e nuovamente come 2 capitano Achab nella ripresa di Moby Dick. Ad ottobre 2009 ha portato nuovamente in scena, questa volta al Teatro Sistina di Roma, Shakespeare in jazz. Nel 2010, dopo la tournée di Dante legge Albertazzi, è Prospero nella Tempesta di Daniele salvo, e Re Lear nel Lear!! di Antonio Latella. Ad aprire 2011 il Picasso di Antonio Calenda con le danzatrici della Martha Graham Dance Company. E’ Direttore artistico del Magna Grecia Teatro Festival. 3