ALBERTO VIDANO aka “Merlino”
Alberto Vidano nasce a Pont Canavese nel luglio del 1959, un adolescenza nutrita di passioni
che segneranno tutto il suo percorso di vita: Il viaggio, la fotografia, lamusica, lo sport.
Parte non ancora maggiorenne per i primi viaggi europei on the road, testimoniati dalle prime
cronache fotografiche che rivelano un occhio attento, poetico e sensibile. Uno sportivo tout court
che, amando lo spirito di gruppo, si dedicò agli sport di squadra al punto da diventare allenatore di
volley e preparatore di atletica leggera.
La sua irrequietezza , lo porta a scegliere molti mestieri, quasi tutti sempre legati al suo tema
principale, quello del viaggio: pur di non stare fermo consegnò giornali, non a caso finirà in Turchia
a costruire dighe, e spirito sempre più libero, farà per qualche anno l’amata professione di
camionista su rotte europee (amava definirsi alla francese “routier”. Riposandosi, in Canavese, si
dimostrò ottimo apicoltore.
I viaggi compiuti sino ad allora ad un certo punto si rivelarono fini a se stessi, soprattutto nasce in
Alberto la necessità di trovare motivazioni ancora più profonde per il viaggio.
In Alberto, uomo forte e sensibile, imbarazzato dalla propria tenerezza da sempre era in divenire
un costante monologo interiore, senza pace, alla costante ricerca di un senso per la Vita,
contrassegnato da un dolore profondo sentito per la sofferenza altrui, da una Compassione
profonda, e traspariva alle volte e condiviso solo dagli occhi degli amici intimi.
Alberto stigmatizzava il sistema di vita occidentale del quale criticava sempre i difetti più visibili
come l’egoismo, la superficialità e la perdita di valori tradizionali quali la solidarietà, la
compassione, la condivisione, così nel 1993 prende al volo la prima occasione di lavoro in
Somalia. E da allora dal nostro mondo privilegiato, materialista, anestetizzante dei sentimenti e dei
valori, cercava di partire ogniqualvolta ne avesse la possibilità.
Alberto amante della musica ricercava la sua Armonia personale, la sua melodia interiore,
aiutando la sopravvivenza in un mondo più povero, più duro, più essenziale ma estremo ed allo
stesso tempo più meritevole, secondo lui, nei valori fondanti e tradizionali.
I nuovi molti “viaggi” in situazioni difficili come quelle vissute in zone di fame, malattia, siccità,
ancor più tragiche se sommate alla guerra, diventano lo sprone psicologico e spirituale per
realizzare finalmente la sua intima e profonda necessità di sentirsi ed essere effettivamente utile
nella terra che nonostante tutte le sue enormi contraddizioni più sentiva vicina...
Per Alberto l’Africa era “incanto” e “disincanto”
Diventa un logista bravissimo, un professionista razionale, tra i migliori, richiesto dalle O.N.G.
internazionali. Un professionista della cooperazione non governativa che usava istinto e sensibilità,
grande umanità, intelligenza, forza d’animo, una forza interiore che aveva anche per tutti coloro
che gli stavano attorno quotidianamente.
Dopo gli anni africani in Somalia durante i quali sfugge fortunosamente al rapimento della sua
unità, in Congo durante una delle innumerevoli guerre tribali riesce a scampare all’eruzione del
vulcano....., Gibuti, Angola eccetera.
Alberto inarrestabile, allarga i suoi orizzonti di solidarietà intervenendo in missione umanitaria nella
drammatica guerra del Kosovo per raggiungere in seguito l’ancor più pericoloso scenario
dell’Afghanistan.
Quindi nel 2005 dopo lo tsunami vola in Indonesia per lo start-up di una nuova missione e rimane
vittima del terremoto di Nyas risultando per le autorità italiane disperso per alcuni giorni mentre
Alberto si stava prodigando nel disperato tentativo di alleviare le sofferenze della popolazione già
stremata dallo tsunami.
Questi duri anni di esperienze non lasciano indenne la salute di Alberto ma nonostante tutto
troverà la forza e le motivazioni per ripartire, nel maggio 2010, una volta ancora per una missione,
che si rivelerà la più difficile ed impegnativa di tutte.
Il lavoro in una Repubblica Centrafricana flagellata dalla guerra e da varie epidemie risulterà assai
complicato e gravoso ma Alberto riuscirà a portare a termine la missione.
In settembre, pochi giorni prima di rientrare, Alberto si addormenterà sereno dopo una sera di festa
con i suoi colleghi per non risvegliarsi più.
“Non ci saranno dimenticanze, non ci sarà nessun inverno che cancellerà il tuo nome,
splendido fratello, dalle labbra della gente”.
(Pablo Neruda)
Alberto per gli amici della “Parola che non si può dire”
Smettiamo di vivere nello stesso istante in cui smettiamo di camminare, di viaggiare. La vita è un
cammino. Un cammino su una strada che non ha ne un inizio ne una fine, o almeno così deve essere per
noi, perché se conoscessimo la fine, non cammineremmo più.
Così Alberto il viaggiatore era ripartito in missione ancora una volta. Alla chetichella, senza arrivederci o
addii. Come era solito fare. Discretamente e sdrammatizzando. Alberto viveva un eterno presente.
Alle persone superficiali Alberto poteva risultare piuttosto eccentrico. Chi aveva la fortuna di condividere
qualche tempo con Lui per qualsivoglia motivo incontrava invece una persona molto speciale. Fuori
dell’ordinario. Chi aveva il privilegio della sua profonda insostituibile Amicizia era conscio di avere nella
propria Vita un privilegio raro. Un gioiello prezioso.
Alberto soprannominato Merlino era capace di sortilegi incredibili. Divertenti ed importanti. Seri e
coinvolgenti: alcuni incredibili progetti personali che un essere comune riterrebbe folli, mentre noi che lo
conoscevamo bene ritenevamo geniali. I suoi viaggi impensabili per un altro, che si trasformavano in vere
indimenticabili avventure nelle quali tentava spesso con successo di coinvolgerci al volante di Isabeau, la
longeva dei 500.000. La sua irrefrenabile passione per i numeri. Numeri che entravano a far parte del suo
Gioco. Tutto per Lui era un occasione per giocare. Per scommettere. Anche il verso con il quale sarebbe
caduta una foglia da un albero.
Lo perdevi di vista per molti mesi, tu tranquillo pensavi a Lui impegnato e solidale, in missione da qualche
parte in Africa o qualche altra parte del mondo dove era utile la sua presenza e ti arrivava una telefonata
improvvisa, mentre eri al supermercato per la spesa, sentivi la voce forte ed allegra di Alberto che, senza
tanti saluti e convenevoli, ti sorprendeva, come al solito. Era in zona di guerra, sentivi dal telefono satellitare
il frastuono attorno e lui serenamente, con il suo allegro vocione senza neanche salutarti ti diceva subito
“Sono bloccato dopo un guado, con un carico di alimenti che devo trasportare al sicuro ,secondo te da che
parte vado?” E rideva. “Senti vado a dx o sx?” E tu basito, ma come, cosa? “Dimmi vado a dx o sx?” E tu al
solito pensavi…Eccolo qua…E’ Vidano che gioca con il destino e che solo per sentire la tua voce per
qualche secondo ti mette a parte del suo serissimo gioco. Lo sappiamo Alberto che non vuoi che si pronunci
“la parola che non si può dire”. Ma stavolta ci perdonerai…Eri uno dei nostri, il più amato. Un acrobata. Un
acrobata della vita.
Ma un logista bravissimo, un professionista razionale, tra inista della cooperazione internazionale che usava
istinto e sensibilità, grande umanità, intelligenza, forza d’animo, una forza interiore che aveva anche per tutti
coloro che gli stavano attorno sia nella vita in missione che nella vita quotidiana… con gli Amici.
Alberto era uno spirito libero. Un libero pensatore. Un uomo libero. Coerente, Onesto sempre, anche
intellettualmente. Quindi a volte, per alcuni, scomodo. Un Uomo speciale, creativo, fantasioso, originale,
sempre e comunque fuori dall’ordinario, dagli schemi comuni. Un Uomo di conoscenza e dal Grande Spirito.
Sceglieva con cura le persone con le quali dividere il proprio tempo. Amava sinceramente tutte le persone,
quelle vere, quelle che incontrava in ogni parte del mondo e con cui condivideva vita, progetti, lavori, viaggi,
avventure o innocue follie. Con il suo originale e colorito intercalare, con una accurata e ricercata
trasandatezza, con la sua naturale umiltà, con acute visioni del mondo che ti potevano illuminare dallo
stupore, con una disincantata, lucida coscienza della realtà volta ad un eterno presente, Alberto il mago ti
entrava nella vita per non abbandonarti mai più. La sua curiosità per un argomento diventava per Lui sete di
conoscenza che lo spingeva ad approfondire maniacalmente con accurati studi e confronti. Diventando la
spinta stessa per altri improvvisi viaggi ed avventure in solitaria o condivise e per molti di noi un punto di
riferimento con il quale confrontarci e crescere.
Alberto un uomo forte e sensibile, imbarazzato dalla propria tenerezza, dalla grande sensibilità, si difendeva
dalla banalizzazione del quotidiano con una corazza che proteggeva i suoi sentimenti più profondi che non
venivano mai esternati a parole ma con gesti ed atteggiamenti preziosi, forti ed importanti. Solo un costante
monologo interiore, senza pace, alla costante ricerca di un senso per la Vita, contrassegnato da un dolore
profondo sentito per la sofferenza altrui, da una Compassione profonda, traspariva alle volte e condiviso solo
dagli occhi degli amici intimi. Alberto amava la Musica, in particolare il blues e la canzone d’autore, la
melodia, la Poesia, e in particolare l’Armonia, così quando non ne trovava la ricercava o provava a crearla.
Nella vita.
Alberto ha vissuto una vita intensa, profondamente intensa, dedicandosi totalmente in ogni singolo momento
vissuto. Ha chiesto molto dalla Vita e la Vita dopo avergli dato tanto, forse gli ha fatto l’ultimo regalo,
abbandonandolo nella sua amata Africa evitandogli così quello che Alberto mai avrebbe voluto.
“Tu sei la persona più irresponsabile che abbia mai conosciuto”. “Beh, qualcuno deve pur esserlo”.
(Dall’amato film: Fandango)
Chi siamo e cosa facciamo
L’Associazione Culturale Alberto Vidano nasce nel 2011 per la volontà di un gruppo di amici
intimi di Alberto di continuare idealmente l’opera di aiuto e sostegno alle popolazioni in difficoltà
con particolare attenzione a quelle africane, attività che Alberto ha svolto sino alla sua scomparsa.
L’unico obbiettivo è la raccolta di fondi da destinare a quelle realtà direttamente vissute da Alberto,
facendo in modo che gli stessi vengano indirizzati e gestiti direttamente da persone presenti in
loco, da lui conosciute e stimate quando era operativo su quel territorio.
A tale scopo l’Associazione si prefigge di organizzare una serie di eventi culturali (mostre
fotografiche, pittoriche, di artigianato etnico, serate enogastronomiche, concerti ed altro), anche in
collaborazione con enti pubblici o soggetti privati che per amicizia per Alberto o per l’Africa
vogliano partecipare. E’ inoltre attualmente allo studio, la realizzazione di un libro di memorie tratto
dai suoi innumerevoli diari e composto con l’ausilio delle migliaia di suoi scatti fotografici.
Al momento possiamo vantare un primo aiuto inviato nel 2011 a O.N.G. Patologi Senza Frontiera
per la realizzazione del Laboratorio di Anatomo- Patologia dell’Ospedale di Djibouti nonché nel
2012 e 2013 un più importante contributo all’Associazione ONLUS Seasonrose per l’essenziale
progetto acqua che si sta realizzando in Mali nella regione Dogon. (www.sesonrose.net)
La ONLUS Seasonrose sarà la beneficiaria della nostra raccolta fondi anche per il 2014.
Eventi organizzati
2011: Serata Rito del Tè - Asta Benefica - 1° Merlino Day a Salerano
2012: Aspettando Merlino Day a Candia C.se
2° Merlino Day a Samone
2013: Cena Solidale e Book Crossing a Colleretto Giacosa
3° Merlino Day a Samone
Aiutiamo SE@SON ROSE
Se@Son Rose... Onlus si occupa di portare acqua dove serve, sviluppando progetti di lunga
durata per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni a cui sono destinati.
Questi progetti hanno come fondamento la durata nel tempo delle opere realizzate, il coinvolgimento della popolazione locale nella realizzazione del progetto e il loro conseguente impiego
nella manutenzione.
I progetti, oltre che portare benessere sul piano strettamente pratico (miglior accesso all’acqua,
migliori condizioni igieniche, miglioramento della dieta) sono anche portatori di benessere sul piano
economico.
Grazie all’uso di mano d’opera locale per la realizzazione si è notato un discreto miglioramento
delle condizioni economiche e sociali dei villaggi interessati dai nostri interventi.
La realizzazione del progetto “Jardin de la Faleise” sta portando anche ad un aumento della
popolazione dei villaggi, chiaro segnale di benessere.
Con il progetto Canna da pesca gli obiettivi, oltre quelli legati prettamente alle condizioni igienicosanitarie, sono quelli di creare impresa: fornire lo start-up (attrezzature e insegnamenti tecnici) per
permettere a un’impresa di poter operare sul territorio per la manutenzione dei laghi e delle opere
realizzate dalla nostra associazione. Si spera di poter, negli anni, dotare tanto i comuni quanto le
comunità, di molte “canne da pesca” così da riuscire a dotare tutti i villaggi al di sotto della Falesia
diBandiagara di un servizio di manutenzione dei laghi.
Il progetto Nastro di Moebius prevede, sempre con il sistema del progetto Canna da Pesca, di
fornire le attrezzature necessarie per la costruzione di pozzi (forage) ad alta profondità, andando a
intercettare l’acqua artesiana pura per un miglior controllo, e possibilmente la scomparsa, delle
malattie gastrointestinali, causa spesso di morte, specialmente nei primi anni dell’infanzia.
Il progetto Moringa Oleifera prevede la diversificazione delle colture classiche nella zona con la
reintroduzione di un cultivar già conosciuto, ma scomparso da tempo causa l’aridità del suolo : La
Moringa Oleifera pianta dalle molteplici proprietà e dalla crescita veloce in cui si ripongono le
aspettative migliori per la produzione di alimenti per l’uomo e per il foraggio degli animali.
Benefici e Obiettivi
I beneficiari del nostro intervento sono le persone che vivono in questa regione del mondo e il loro
stesso ambiente. Il fine dei nostri progetti è quello di dare la possibilità alla popolazione di disporre
di una riserva d’acqua e diversificare la propria dieta (come abbiamo verificato con il primo lago, a
Walià). Nel 2007 i Dogon di Walià hanno consumato per la prima volta prodotti che non possono
permettersi di acquistare: insalata, melanzane, fagioli, piselli, pomodori, peperoni... fino al pesce
che nasce e si riproduce nel nostro lago. Inoltre, il contenere l’acqua in un bacino ha consentito di
alimentare lafalda acquifera, e il livello dei pozzi del villaggio si è innalzato sensibilmente: ben otto
metri in due anni. Infine, l’obiettivo forse più ambizioso riguarda la possibilità di creare una zona
umida e omogenea lungo i 160 km di falesia: una specie di linea di confine capace di contrastare
la desertificazione in atto.
Risultati Attesi
Ci aspettiamo di vedere anche negli altri villaggi ciò che è già successo a Walià:
• orti coltivati oltre la stagione delle piogge;
• bestiame più numeroso;
• pesce allevato nei bacini;
• più acqua anche nei pozzi;
• più vegetazione (l’unica barriera possibile contro la desertificazione);
• una maggiore consapevolezza da parte della popolazione.
Attività previste
La opere di realizzazione dei laghi sono e saranno affidate a imprese maliane: con questa
soluzione cerchiamo di mantenere basso il “profilo tecnologico bianco”. E quando diciamo che, tra i
risultati che ci attendiamo, ci deve essere anche una maggiore consapevolezza da parte della
popolazione intendiamo proprio questo: riuscire a far capire il valore dell’opera che si compie.
Tempi di realizzazione
Per “costruire” uno di questi laghi non occorre molto tempo, e le imprese maliane sopperiscono
con il numero degli addetti al fattore tempo. Per realizzare il “Lago dei Baobab” nel villaggio di
Endè, ad esempio, si è lavorato due mesi, con l’impiego di circa centocinquanta persone.
Contatti
Se@SonRose... Onlus Via Principale 31 - 20856 Correzzana (MB)
Tel: 0396986190 Fax: 0396888650
e-mail: [email protected]
www.sesonrose.net
Presidente: Daniele Piazza
e-mail: [email protected]
Direttore progetti: Arch. Vincenzo Varazi - e-mail: [email protected]
Direttore sanitario: Dott. Mauro Inversini - email: [email protected]
Programma
MERLINO DAY 4ª edizione
OTTO ORE DI MUSICA E CABARET PER L’AFRICA
20 settembre 2014 Salone Pluriuso di Samone C.se (TO)
A partire dalle ore 17.00 e fino alle ore 01.00
si farà festa grande con:
“L.A. MAY 92”
(rock)
“THIS COUNTRY”
(country rock)
“GUDOL BOYS”
(Rockabilly and Roll)
“MED IN ITALY”
(Indie Italia)
“THE GAGGILO TRIO”
(Bulgarian Surprise Kermesse)
Da Cuba - Germania - Italia
“DANY LABANA”
SUPER BAND
(latin – rock – fusion)
la comicità da Colorado/Zelig:
BEPPE BRAIDA
I MAMMUTH
- MERCATINO ARTIGIANALE- BOOK CROSSING (porta i tuoi libri, prendine altri lasciando un offerta in beneficenza)
- LEZIONE DI YOGA Dalle 17.00 Animazione per i bambini
Servizio bar dalle 17.00 - Dalle 19.00 si cena a prezzi “da crisi” nel padiglione gastronomico con
Grigliata di Carne - Fritto di Pesce e verdure grigliate proposti da EL PESCADERO di Loranzè.
Vini dell’ Azienda Vitivinicola SANTA CLELIA di Mazzè (TO)
Sarà presente la SE@SON ROSE Onlus con lo stand informativo.
SE@SON ROSE Onlus riceverà il ricavato delle nostre attività 2014 per il MALI
L’INTERO RICAVATO DELLA SERATA VERRA’ DEVOLUTO IN BENEFICENZA
INGRESSO LIBERO
L’EVENTO SI TERRA’ ANCHE IN CASO DI MALTEMPO
L’ingresso al Salone Polifunzionale è libero.
Via Degli Alpini d'Italia - 10010 Samone Canavese (TO) (a 1 km da Ivrea)
INFOLINE: +39 3478758362
Pagina FB: https://www.facebook.com/AssociazioneAlbertoVidano
DANY LABANA SUPERBAND
Labana Style! La potenza delle percussioni della musica cubana.
La freschezza, il beat ed il rap dall’universo Hip-Hop.
La pienezza delle chitarre rumorose dall’ Heavy Metal.
Anche se il progetto musicale Labana si è materializzato nell'estate del 2006 l'idea di
fondo è qualcosa che Dany "Labana" Martinez si porta dentro fin dai primi giorni di scuola
a L'Avana, Cuba.
Con un cieco desiderio di mettere insieme una band attraverso la quale esprimere i suoi
sentimenti per i diversi generi musicali rispetto a quelli che il popolo cubano ascoltava
abitualmente, Dany lascia Cuba nel 1994 per l’ Italia, dove ha inizio la ricerca di musicisti
che potessero combinare gli stili amati! .. Dopo il suo arrivo in Italia Dany viaggia in tutta
Europa suonando in diversi progetti musicali, in uno di quei viaggi in Germania decide di
stabilirsi per la realizzazione del suo sogno.
Rock, R & B e Hip-Hop sono gli ingredienti aggiunti alla musica cubana che ha creato il
suono Labana del presente .
In Germania Dany incontra il mitico produttore Lou Bega che lo invita a prendere parte al
nuovo CD. Dany diventa il direttore musicale di Lou Bega per un paio di anni dando vita
vera al progetto Labana che scala le classifiche europee con diversi singoli attraversando
tutte le nazioni con un tour di concerti da sold out costante. Dany Labana torna nell’amato
Canavese con una formazione di superstars riconosciute a livello internazionale che ci
prospettano un gran finale di altissimo livello. Talento, energia, grande ritmo per un
concerto indimenticabile.
DANY LABANA MARTINEZ: voce – chitarre
GUIDO BLOCK: voce – basso
MAX TEMPIA: tastiere
MAX SERRA: batteria
BEPPE BRAIDA
La sua carriera di comico e cabarettista è iniziata nel 1989; nel 1991 ha partecipato al
Festival di Sanscemo insieme al suo gruppo, i Bagatto, con la canzone Prof. Ilatico.Ha
avuto il maggiore successo grazie alle trasmissioni televisive Seven Show e soprattutto
Zelig, dove ha conquistato il suo successo grazie alla sua parodia dei conduttori del TG3,
TG4 e TG5 (in cui conia i famosi tormentoni "Attentato! Si tratta di attentato!" e "Poteva
essere una...").Dal 15 aprile 2007 ha condotto il programma televisivo Colorado Cafè su
Italia 1 fino alla prima metà del 2009 e ha partecipato all'edizione 2007-2008 di Buona
Domenica. Il 30 agosto ha condotto il concorso di bellezza Miss Muretto. A settembre è
passato in Rai per condurre insieme ad Antonella Clerici il talk show di Rai Uno Tutti pazzi
per la tele. Nel 2010 è uno dei protagonisti del programma comico in 2 puntate (5 e 12
gennaio) Check-in su Rai 1. Nel 2011 torna a Mediaset come conduttore della versione
italiana del Saturday Night Live from Milano. Nel 2012 è tra gli inviati del programma TV
Punto su di te su Rai 1. Nel 2014 ritorna a Colorado su Italia 1 in co-conduzione con
Diego Abatantuono e Chiara Francini.
I MAMMUTH
Diego Casale e Fabio Rossini
Il viaggio dei Mammuth inizia nel 2004. Su Canale 5 partecipano a “Scherzi a parte” Nel
2005 con Marco Maccarini scompongono le prime parole su MTV – Comedy Lab, per poi
continuare a giocare su Canale 5 in ZELIG OFF. L’anno dopo arrivano in prima serata su
Canale 5, è “la loro volta” in ZELIG CIRCUS. Torino li vuole ospiti alle premiazioni delle
olimpiadi di Torino 2006 e con lo slittino arrivano a Roma nel 2007 al Maurizio Costanzo
Show. Il viaggio continua in RAI con la fiction: “Chiara e Francesco (Rai1) e al cinema con
il film “Sweet Sweet Maria” con M.G. Cucinotta. La loro passione per le due ruote li porta
al Motor Show di Bologna per Radio105 e sono ospiti al compleanno delle olimpiadi Torino
2006 con E. Bennato. E’ il 2008 e Canale 5 in Zelig Off ospita i loro nuovi personaggi: due
cowboys fuori di testa. Virgin Radio li vuole al suo compleanno per “Rock in Translation” e
Radio2 per “ 8 volante a Roma”. Sellati i cavalli galoppano verso Milano dove li attende il
teatro più famoso d’Italia, a Torino per qualche ospitata in “Trebisonda” (Rai3) ed in Liguria
per girare il film “Brokers, eroi per gioco”. Nel 2009 tornano su Canale 5 in “ArciZelig 09”
con nuove follie alla Mammuth. Nel mondo delle Fiction si vestono da frati in Chiara e
Francesco (2010) e da anarchici nel Bandito ed il Campione (2011), saranno poi
protagonisti nel Saturday Night Live in onda su Italia 1. Nel 2012 arriva nuovamente il
cinema con: "Oggi a te, domani a me". Nel 2014 presentano, insieme a Beppe Braida, la
prima edizione del Talent Show Live “Da che arte stai?” cercando artisti in Piemonte e in
Valle d’Aosta conclusosi a Saint Vincent con la vittoria della cantante Keyko.
…GLI SPETTACOLI CONTINUANO…
GRUPPI OSPITI
L.A. MAY 92
Il gruppo ha per vent'anni mantenuto gli stessi componenti...salvo il bassista. E’ una questione genetica: il
bassista cambia. Il primo è stato Salvatore Murgia: grande cuore e grande manico. si suonava nella sua
splendida sala prove. Poi è arrivato Antonello Peretto, musicista professionista e, proprio per questo,
impossibilitato a seguire i nostri ritmi massacranti. Sopraggiunge Mauro Revello, giornalista e musicista.
Boss con bass dei Messico e nuvole. Infine Massimo De Antoni si ricorda del suo vicino, già bassista ai
tempi d'oro e lo convince a ripartire on the road. Quindi arriva Giorgio Tarlao! L'ultimo acquisto è stato un
loro amico: Adriano Cai, mixerista con esperienza zero ma con passione a mille.
Sergio Pugliatti - voce; Giorgio Tarlao - basso; Massimo Parpaglione - batteria; Massimo De Antoni tastiere; Bruno Basolo - chitarra; Pierantonio Perotti - chitarra; Gianpiero Madonna - chitarra; Adriano Cai mixer;
GUDOL BOYS
Nascono come Rockabilly-Surf-Garage Party Band e utilizzano la buona vecchia ricetta che rende
impossibile tenere ferme le gambe e le chiappette da ormai 70 anni... il Rock n' Roll-- da Elvis a Johnny
Cash passando per gli Stray Cats e i riarrangiamenti in stile di pezzi di Aerosmith, Police, Queen, Green Day
e chi piu' ne ha piu' ne metta..
Diego Naretto – voce e tromba
Maurizio Strapazzon – voce e chitarra
Alessandro Turin – basso
Maurizio Oberto Tarena – batteria
THIS COUNTRY
Nuova formazione canavesana, di veterani della musica tout court. Aspettatevi grandi emozioni!
Stefano Barbierato – voce
Riccardo Chiei – voce, chitarra
Guido Costa – voce, chitarra
Cianobass – basso
Frank Nicotera - batteria
MED IN ITALI
Nascono nel 2007 dalle menti e le mani di Niccolò Maffei e Matteo Bessone. Il gruppo inizia a suonare per le
strade di Dublino, ritornati sotto la Mole, i due decidono di imbastire un repertorio originale, mantenendo
immutato lo spirito acustico. Nel 2008 il primo demo, “Soluzione al Tempo”, che ottiene un ottimo riscontro
da parte di numerose fanzine online e permette al gruppo di accedere ad importanti concorsi. Il brano
Soluzione viene premiato come canzone della settimana su Kataweb e Svanita Paura inserito nella mixtape
di Rockol. Nell’estate del 2008 vincono la settima edizione di Torino Sotterranea, acquisendo così la
possibilità di aprire il Traffic Free Festival, e accedono alle semifinali del 3dContest, che gli offre l’opportunità
di condividere il palco con Niccolò Fabi (Mokadelic) e Morgan. Nei primi mesi del 2010 i Med In Itali ritornano
in studio e registrano, il primo EP ufficiale, “Bruco”. Al sound originale di chitarra acustica, batteria e basso
(Milton Minervino) si aggiunge il sassofono di Luca Zennaro. L’uscita del disco suscita l’interesse di alcuni
festival di altissimo livello (Miscela Rock, Collisioni, Indi(e)Avolato e Campeggio Resistente) e gli permette di
accedere ad importanti concorsi di livello nazionale (Atellana e Upload). I Med aprono in questi contesti i
concerti di Marta Sui Tubi, Moltheni, LNRipley, Figli di Madre Ignota, Il Disordine delle Cose, Enrico
Capuano, etc.. Dopo una lunga serie di concerti (oltre 100 in due anni) alla fine del 2011, i Med In Itali
entrano nuovamente in studio per dedicarsi alle registrazioni del primo LP, uscito nel settembre 2012 per
Libellula Music.
THE GAGGILO TRIO
Il GADJO DILO DUET si é formato nell’ottobre del 2012, in seguito alla partecipazione nel Gruppo GADJO
DILO Prùject (diventato poi Unprùject…), con il quale i due musicisti hanno collaborato in qualità di
chitarrista (Roberto Beccati) e bassista (Yuri Caligaris).
Il duo riscopre una formula musicale che sorprende, senza dedicarsi esclusivamente ad un repertorio
originale per mandolino e pianoforte, in scaletta alcune trascrizioni di musiche che ben si adattano alle
sonorità che scaturiscono dalla fusione dei due strumenti.
Le vivaci e colorate esibizioni live mettono in luce l’essenza della musica soprattutto come gioco,
evidenziandone l’aspetto ludico senza tralasciare la profondità evocativa che possiede. Il repertorio è ampio
e insolito, abbraccia differenti stili musicali, dal rock alla bossa, dalla classica al jazz, passando dai ritmi
latino-americani per poi giungere alla music contemporanea e popolare europea.
In una sera di febbraio 2013 durante una jam session al Biella Jazz Club il Duet “incappa” nella preziosa e
quantomai eclettica collaborazione del batterista e percussionista Massimo Serra, volto ormai noto del
panorama musicale biellese ed italiano; il risultato che ne scaturisce è un ensemble ancora più ricco ed
esuberante, che dà vita così in pianta stabile a “THE GAGGILO TRIO”.