Lezione n. 4 Relativamente alla terapia farmacologica sin’ora abbia parlato della responsabilità dell’infermiere legata: -alle fasi di Prescrizione Trascrizione/interpretazione Preparazione Distribuzione Somministrazione -all’attenzione che va prestata relativamente ai farmaci LASA cioè quei farmaci simili tra loro per aspetto , forma, colore del confezionamento oltre che per nome, all’importanza della riconciliazione terapeutica come momento critico di errore in cui non vengono correttamente verificate e comparate le terapie domiciliari dei pazienti con le nuove prescrizioni, l’importanza della corretta identificazione del paziente, una delle regole delle 7 G - giusto farmaco - giusta dose; - giusta via; - giusto orario; - giusto paziente; - giusta registrazione; - giusto controllo -a come calcolare il giusto dosaggio. Ora affronteremo in modo superficiale, perché sicuramente fatto in farmacologia, alcuni concetti di farmacocinetica, che ci serviranno per capire cosa succede e come vengono assimilati i farmaci a seconda della via di somministrazione. Questo serve sempre ai fini della prevenzione degli errori legati alla terapia farmacologica, perché l’infermiere non è semplicemente l’esecutore di una prescrizione, ma deve avere contezza del fatto che quel farmaco prescritto in quella dose e per quel paziente potrebbe essere dannoso e rifiutarsi di somministrarlo. Farmacocinetica è un termine che origina da due parole greche pharmakon che significa farmaco, veleno e kinesis che vuol dire movimento, la farmacocinetica è quindi lo studio del movimento dei farmaci nel corpo. I processi farmacocinetici di base sono 4: 1. Assorbimento: il movimento di un farmaco dal suo sito di somministrazione al sangue 2. Distribuzione: il movimento del farmaco dal sangue allo spazio interstiziale dei tessuti e da questo all’interno delle cellule 3. Metabolismo: è la sua bio-trasformazione, cioè l’alterazione enzimatica della struttura del farmaco 4. L’escrezione: è il movimento dei farmaci e dei suoi cataboliti per uscire dall’organismo Attraverso le nozioni della farmacocinetica si possono massimizzare gli effetti e minimizzare i danni. L’intensità di risposta ad un farmaco è direttamente proporzionale alla concentrazione del farmaco, il farmaco deve avere concentrazioni alta da innescare le risposte desiderata, ma non eccessivamente elevata per non provocare danni. Questo giusto equilibrio si ottiene selezionando la via, la dose, e la posologia più appropriata. Come infermieri avere nozioni di farmacocinetica vuol dire, comprendere le motivazioni che stanno dietro la scelta della via, della dose e della posologia e sarà meno probabile commettere errori rispetto all’eseguire ciecamente delle prescrizioni mediche. Perché un farmaco possa essere assorbito, distribuito, metabolizzato ed escreto deve innanzitutto attraversare la membrana cellulare e lo può fare in 3 modi: - attraverso i canali o pori, ma ciò è permesso solo a molecole molto piccole come gli ioni sodio e potassio - attraverso sistemi di trasporto detti “carrier”. Essi sono selettivi e non trasportano qualsiasi farmaco, ma esso dipenderà dalla struttura del farmaco stesso. Il trasportatore più noto è la glicoproteina-P conosciuta con il nome di proteina di trasporto multi farmaco. Essa è presente nel fegato dove trasporta i farmaci nella bile per essere eliminati, nel rene dove spinge fuori i farmaci dai tubuli renali per poter essere escreti, nella placenta dove riporta i farmaci nel sangue materno riducendo così l’esposizione del feto ai farmaci, nell’intestino trasporta i farmaci nel lume intestinale, e nei capillari cerebrali limitando l’accesso del farmaco al cervello. - Penetrazione diretta della membrana: quando le molecole del farmaco sono troppo grandi per passare attraverso i pori o non hanno sistemi di trasporto a cui legarsi, può penetrare direttamente nella membrana cellulare a patto che siano liposolubili, essere in grado di dissolversi nei lipidi di cui è fatta la membrana. Le molecole idrosolubili non possono attraversare la membrana e dissolversi in essa Una volta penetrata la membrana cellulare prendono il via le fasi fondamentali della farmacocinetica. L’assorbimento è il movimento del farmaco dal suo sito di somministrazione al sangue. Più veloce è l’assorbimento, più veloce sarà l’inizio degli effetti , maggiore sarà la quantità assorbita, più intensi saranno gli effetti. I fattori che influenzano l’assorbimeto sono legate sia alle caratteristiche fisiche e chimiche del farmaco, sia alle vie di somministrazione usate Caratteristiche legate al farmaco: - La velocità di dissoluzione, più è elevata la capacità del farmaco si dissolversi, più rapidamente saranno assorbiti - L’area della superficie, maggiore è l’area disponibile, più veloce sarà l’assorbimento, per questo motivo i farmaci somministrati oralmente vengono assorbiti nel piccolo intestino piuttosto che nello stomaco - Il flusso sanguigno: l’assorbimento sarà maggiore se il sito è ricco di vasi sanguigni - La liposolubilità: i farmaci liposolubili vengono assorbiti prima in quanto riescono ad attraversare più velocemente le membrane che lo separano dal sangue Caratteristiche legate alle vie di somministrazione Le vie di somministrazioni si dividono in due gruppi: enterale cioè attraverso il tratto grastro intestinale e parenterale, cioè attraverso ciò che è fuori dal tratto gastrointestinale e quindi per via iniettiva. Le principali vie parenterali sono: endovena, intramuscolare e sottocutanea. La via scelta per somministrare il farmaco influenzerà anche l’inizio degli effetti terapeutici del farmaco, perché le barriere da attraversare sono diverse a seconda della via scelta, e come in tutte le cose ognuna di queste vie possiede vantaggi e svantaggi clinici Via endovenosa Barriere all’assorbimento Quando un farmaco è somministrato EV non ci sono barriere per l’assorbimento, che è istantaeo e completo, istantaneo perché il farmaco entra direttamente nel circolo sanguigno, completo perché tutta la dose somministrata raggiunge il sangue. Vantaggi: - rapido inizio d’azione, particolarmente importante nelle situazioni di emergenza - Controllo: sapendo che l’intera dose somministrata è in circolo, si ha la consapevolezza di sapere anche i livelli ematici del farmaco, attraverso altre vie la consapevolezza di quanto farmaco è stato assorbito è meno prevedibile. - Uso di grandi volumi di liquido: solo attraverso questa via possono essere infuso grandi quantità di liquidi che per altre vie la presenza dei tessuti molli (muscolo, tessuto sottocutaneo non permette - Uso di farmaci irritanti: alcuni farmaci per le loro proprietà irritanti (ferro, chemioterapici) possono essere somministrati solo attraverso questa via, diversamente provocherebbero danni locali molto gravi. Nel circolo venoso, vengono facilmente diluiti minimizzando il rischio di danni. Svantaggi: Irreversibilità: una volta che il farmaco è stato iniettato non si può tornare indietro, non può essere recuperato, per questo motivo tutti i farmaci devono essere iniettati lentamente (in un minuto o anche più). Poiché tutto il sangue del corpo circola una volta circa al min, iniettando un farmaco in un minuto di intervallo , lo diluiamo nel più grande volume possibile di sangue. Questo permette anche di ridurre i danni tossici a livello di SNC. Un farmaco iniettato nella vena ante cubitale del braccio, ci impiega 15 secondi a raggiungere il cervello., e se avesse effetti citotossici sul SNC, se l’iniezione viene fatta lentamente solo il 25% della dose di farmaco sarà stata somministrata quando compaiono i segni di tossicità Costo elevato, difficoltà e disagio: il costo riferibile alle linee ed ai set di infusione, è necessaria una formazione specifica, disagevole per il paziente che non può autosomministrarsi i farmaci EV e deve quindi dipendere da un infermiere, la loro mobilità è ridotta a causa delle flebo in corso Eccesso di liquido: se il farmaco è somministrato in grandi volumi di liquidi potrebbe essere un problema in pazienti ipertesi o con malattie renali o cardiache Infezione: se non vengono utilizzate le corrette tecniche di asepsi nell’esecuzione p un farmaco è contaminato possono verificarsi infezioni. Per fortuna rare grazie alle moderne tecniche di sterilizzazione che essi subiscono Embolia: può essere provocata per due motivi o perché durante l’iniezione viene danneggiata la parte venosa con conseguente formazione di trombo, e il distacco di tale trombo può occludere un piccolo vaso, oppure un farmaco può non essere correttamente diluito e le particelle di farmaco possono fermarsi nei capillari e occluderli. Quindi prima di iniettare un farmaco assicurarsi che esso sia perfettamente diluito Per concludere con i farmaci da somministrare per via endovenosa è fondamentale precisare di leggere attentamente l’etichetta. Lo stesso farmaco infatti può avere formulazioni diverse che però non possono essere tutte iniettabili. Ad esempio l’insulina possiamo trovarla in “insulina per iniezione” e solo questa può essere usata per tale via, e “sospensioni particolate” di insulina da utilizzare solo sottocute, se somministrare possono essere anche letali.. altro esempio è quello degli antibiotici, lo stesso antibiotico ma a concentrazioni diverse è adatto unicamente per una via. Il Rocefin per esempio da 1g è solo per uso intramuscolare, se lo vogliamo usare EV dobbiamo cambiare il solvente della confezione, da 2 g lo si trova per via endovenosa. Dare quindi solo il farmaco giusto non è sufficiente, deve essere anche sicuro che la formulazione e la concentrazione siano appropriate alla via di infusione che si vuole utilizzare. Intramuscolare Barriere all’assorbimento: nei capillari che servono i muscoli ci sono grandi spazi tra le cellule che costituiscono la parete capillare, ed i farmaci possono passare facilmente in questi spazi senza necessità di attraversare membrane cellulari per entrare in circolo. Anche per le somministrazioni IM la velocità dell’assorbimento può essere diverse a seconda: - Dell’idrosulubilità del farmaco, i farmaci idrosolubili vengono assorbiti più rapidamente dai 10 ai 30 min, rispetto ai farmaci scarsamente idrosolubili - Dal flusso sanguigno nel sito di inserzione: più veloce nei siti maggiormente perfusi. Vantaggi: è la via utilizzata per i farmaci scarsamente solubili, le sospensioni di farmaco non dissolto si depositano negli spazi interstiziali del tessuto e viene lentamente riassorbito, senza provocare danni come ad es. l’embolia se fosse stato somministrato EV. è ideale per la somministrazioni di preparazioni depot . un termine questo che deriva dal francese e significa deposito con questo termine vengono definiti quei farmaci che consentono l’accumulo nei tessuti e il suo graduale rilascio nel tempo, perché ciò accada sono farmaci disciolti in particolare veicoli oleosi. È il caso ad esempio di alcune gonadotropine a somministrazione mensile o addirittura trimestrale, psicofarmaci a somministrazione mensile Svantaggi: il disagio per il paziente in quanto alcune somministrazioni di farmaci sono dolorose possono causare danni ai tessuti locali ed anche ai nervi se l’iniezione non è fatta in modo corretto Sottocutanea Come per la somministrazione IM non ci sono barriere significative all’assorbimento in quanto il farmaco passa facilmente tra gli spazi delle cellule della parete capillare, ed anche in questo caso il flusso sanguigno e la solubilità del farmaco rendono più o meno rapido l’assorbimento; VANTAGGI l'assorbimento delle soluzioni acquose è rapido; si può rallentare l'assorbimento aggiungendo un vasocostrittore; è necessario poco addestramento per eseguire questo tipo di somministrazione; via adatta per somministrazioni frequenti. SVANTAGGI farmaci irritanti possono provocare dolore e necrosi; non permette la somministrazione di grandi volumi; è possibile una certa variabilita' di assorbimento. Orale Assorbimento avviene nello stomaco o nell’intestino, i farmaci quindi devono attraversare sia lo strato delle cellule epiteliali che ricoprono il tratto GI che la parete capillare. La difficoltà maggiore sta proprio nell’attraversamento delle prime in quanto essendo molto strette e compatte tra loro i farmaci non possono passare come avviene nella via IM tra di loro ma devono attraversare le cellule. Attraverso questa via i farmaci i farmaci dopo l’assorbimento e prima di raggiungere il circolo sanguigno devono passare attraverso il fegato andando incontro ad un metabolismo epatico, per poter poi essere immessi nella vena cava e raggiungere il sangue, alcuni vengono secreti nella bile, rientrano attraverso i dotti biliari nell’intestino e successivamente o vengono riassorbiti nel sangue portale o possono essere eliminati con le feci. Vantaggi: è facile, conveniente e non costa molto ( non per il farmaco in se per se ma perché non ci sono set di infusione, aghi e formazione del personale) è la via ideale per l’auto-medicazione da parte dei pazienti non c’è rischio di infezioni, embolia o di eccesso di liquidi è potenzialmente reversibile, si può indurre il vomito somministrare un purgante per uno svuotamento rapido dell’intestino in modo in modo che il farmaco non ancora assorbito venga eliminati, oppure attraverso una lavanda gastrica come avviene in caso di avvelenamento svantaggi la variabilità nel senso che uno stesso farmaco può essere assorbito completamente e rapidamente in un paziente e in un altro più lentamente, e quindi questo rende difficile controllare l’inizio, l’intensità e la durata d’azione di in farmaco la somministrazione orale può portare all’inattivazione di alcuni farmaci, ad esempio l’insulina non può essere assunta oralmente in quanto verrebbe distrutta dagli enzimi digestivi la somministrazione orale necessita di un paziente cosciente e collaborativo e non di individui che per qualsiasi ragione psicologica o fisiologica non possono o non vogliono deglutire una compressa irritazione locale: alcuni farmaci possono irritare il tratto GI provocando nausea, vomito o dolore Preparazioni farmaceutiche per la somministrazione orale Le preparazioni più comuni sono 3: le pastiglie, le preparazioni entericamente rivestite e le preparazioni a rilascio modificato, modificato perché possono essere forme farmaceutiche a rilascio ritardato, ripetuto, prolungato, controllato Ritardato quando rilasciano il prodotto dopo un periodo di latenza Ripetuto quando con un’unica somministrazione si ha un profilo plasmatico simile a quello che si avrebbe se si fossero somministrate più dosi di farmaco Prolungato quando il farmaco è liberato lentamente nel tempo permettendo un prolungamento dei suoi effetti terapeutici Controllato perché oltre a liberare lentamente il farmaco nel tempo permettono di mantenere livelli terapeutici costanti nel tempo. Altre vie di somministrazione Via topica : assorbimento attraverso la cute o le mucose degli occhi, le orecchie, il naso, la bocca la vagina e il retto. Le preparazioni per uso topico comprendono, unguenti, paste, creme, polveri, lozioni, spray e cerotti L’assorbimento in questo caso varia a seconda della presenza di integrità cutanea o meno Distribuzione È il movimento del farmaco in tutto l’organismo, essa è determinata dal flusso del sangue nei tessuti, dalla capacità del farmaco di uscire dal sistema vascolare, fondamentale per poter produrre i propri effetti terapeutici, e dalla capacità di penetrare all’interno delle cellule per poter poi andare incontro ai processi di metabolismo ed escrezione. Metabolismo È la biotrasformazione che subisce il farmaco una volta assorbito, e tale processo avviene principalmente nel fegato. Il metabolismo dei farmaci ha conseguenze di significato terapeutico diverse: - accelerata escrezione renale dei farmaci: il rene principale organo escretore è incapace di espellere farmaci altamente lipsolubili, convertendo tali farmaci in farmaci più polari cioè meno liposolubili, si facilita l’eliminazione renale - L’attivazione di pro farmaci, in farmaci attivi : la codeina analgesico oppiaceo,esplicala propria azione antidolorifica solo dopo essere stato trasformato inmorfina - aumentata o diminuita tossicità: convertendo i farmaci in forme inattive, il metabolismo può diminuire la tossicità, al contrario il metabolismo può aumentare il potenziale dannoso convertendo composti sicuri in forme che sono tossiche. Ad esempio il metabolismo del paracetamolo produce un metabolita che è epatotossico, quindi non è il paracetamolo in sé a causare danni quando è preso in dosi eccessive ma è il suo catabolita Molti altri fattori possono influenzare il metabolismo di un farmaco ed è fondamentale che essi siano considerati nella fase sia di prescrizione ama anche in quella di somministrazione per far si che noi infermieri possiamo più attentamente vigilare i pazienti più a rischio - L’Età: la capacità di metabolizzare i farmaci nei bambini è limitata, prima della maturazione epatica del fegato che avviene dopi il primo anno di vita, bambini sono molto sensibili ai farmaci e vanno prese precauzioni per evitare danni - Lo stato nutritivo: gli enzimi epatici che metabolizzano il farmaco hanno bisogno di un certo numero di cofattori per poter funzionare, in un paziente malnutrito questi sono carenti e se il metabolismo è insufficiente un farmaco può accumularsi a livelli tossici ESCREZIONE I reni sono i responsabili della maggior parte della escrezione dei farmaci, in caso di insufficienza renale sia la durata che l’intensità delle risposte farmacologiche possono aumentare. Altre vie di escrezione sono rappresentate da: - Latte materno: i farmaci assunti dalle puerpere possono essere eliminati nel latte materno e di conseguenza i bambini possono essere esposti a questi farmaci, i fattori che influenzano la presenza di farmaci nel latte materno sono gli stessi che determinano il passaggio dei farmaci attraverso le membrane, quindi un farmaco liposolubile ha più passaggio rapido rispetto agli altri; una donna che allatta quindi deve sempre consultare il medico prima di assumere farmaci che potrebbero essere poi dannosi per il bambino - La bile: è una importante via di escrezione dei farmaci, essa è secreta nel piccolo intestino e quindi lascia l’organismo con le feci - I polmoni: sono la principale via di escrezione degli anestetici volatili - Sudore e saliva: può capitare che piccole quantità fi farmaco possano comparire nel sudore e nella saliva anche se il loro significato terapeutico e tossicologico è molto piccolo. Interazione farmacologica È l’effetto che un farmaco può avere su un altro farmaco e si può verificare quando due farmaci sono somministrati contemporaneamente o a breve distanza l’uno dall’altro. Molto spesso questa interazione è voluta dal medico per potenziare gli effetti terapeutici. Ma non tutte lo sono, alcune interazioni possono interferire con l’assorbimento. L’effetto o l’escrezione di un altro farmaco, i farmaci antiacidi che contengono calcio e magnesio possono interferire negativamente nel tratto digerente con le tetracicline- Effetti indesiderati e reazioni avverse Gli effetti dei farmaci non attesi e indesiderati sono detti reazioni avverse, queste sono rappresentate da: - Allergia al farmaco: è una reazione immunitaria antigene-anticorpo che si verifica quando un individuo, precedentemente esposto al farmaco, ha sviluppato anticorpi contro lo stesso farmaco. Le reazioni possono essere blande (rush cutaneo, orticaria, cefalea, nausea e vomito. Oppure può essere molto più severa come la reazione anafilattica. Questa reazione è immediata e potenzialmente mortale se non vengono immediatamente attivate le misure rianimatorie con la somministrazione di adrenalina, broncodilatatori e antistaminici. Un esempio è lo shock anafilattico da penicillina che si manifesta con insufficienza respiratoria, broncospasmo e collasso cardiocircolatorio. - La tolleranza: è un effetto che si manifesta quando l’organismo è così assuefatto ad uno specifico farmaco a tal punto che, per ottenere l’effetto terapeutico desiderato,sono necessarie dosi massicce del farmaco. Basti pensare alle dosi massicce di morfina nei pazienti oncologici, per poterne controllare il dolore L’effetto tossico: si ha quando l’organismo metabolizza lentamente il farmaco e questo si accumula nel sangue. È il caso della digossina, un farmaco cardiologico, ha uno stretto margine di sicurezza tra la dose terapeutica e la dose tossica Reazione idiosincresica: è una reazione inaspettata non derivante dal sistema immunitario come l’allergia da farmaco, ma provocata dalla presenza di enzimi alterati o assenti, che alterano il farmaco rendendolo tossico. I sulfamidici (antibatterici), ad esempio in soggetti carenti di glucosio -6- fosfato deidrogenasi possono provocare l’anemia emolitica. - - Interazione dei farmaci con gli alimenti Le interazioni farmaco-alimento possono essere di tre tipi: - Alcuni farmaci interferiscono con l’assorbimento e l’eliminazione di nutrienti - Alcuni cibi aumentano o diminuiscono l’azione chimica del farmaco - alcuni cibi alterano l’assorbimento di un farmaco nell’organismo impedendone la sua azione terapeutica. Molti problemi di interazione cibo-farmaco si verificano nel corso di terapie orali di antibiotici, diuretici, antipertensivi. I pazienti che devono seguire una dieta iposodica devono prestare particolarmente attenzione alla loro dieta in quanto lo stesso farmaco ha già di per se almeno la metà del fabbisogno giornaliero di sodio. L’alcool interagisce con molti farmaci come gli antiblastici, gli antibiotici, gli anticoagulanti e tutti i farmaci che favoriscono il sonno. Alcune erbe ed le verdure verdi a foglia larga potenziano l’effetto della vit K, particolarmente rischioso nei pazienti in trattamento con anticoagulanti orali L’interazione farmaco-alimento si modifica a seconda della dose, della forma farmaceutica, dell’età del paziente, del sesso, dello stato nutrizionale, del peso ed ovviamente dalle specifiche condizioni cliniche .