Descrizione del ciclo produttivo e delle attività svolte dal comparto

ISTITUTO COMPRENSIVO DI VAZZOLA
Comuni di Vazzola e Mareno di Piave
Via Nardi 29 - 31028 VAZZOLA - Tel. 0438.441252 - Fax 0438.740990
codice fiscale 82003770268 - codice Scuola TVIC83600E – e.mail [email protected]
Plesso
Dirigente scolastico
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Medico Competente
PRIMARIA DI VISNÀ
Maria Zamai
Maurizio Gamba
---
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DI PLESSO
Versione 2
(modifica la precedente versione in 2.1 e intero cap.5)
Gli aspetti generali della normativa sulla sicurezza riguardanti l’Istituto Comprensivo sono contenuti nel Piano di gestione
della sicurezza e in altri documenti più specifici, quali:
- Piano di emergenza
- D.U.V.R.I. (documento unico di valutazione rischi da interferenza)
- Tutela della maternità
- Stress da lavoro correlato.
Questo documento esamina invece gli aspetti strutturali, impiantistici e organizzativi propri del plesso di Visnà di Vazzola
(TV), come richiesto dalla legge 81/2008.
Esso non riporta:
- Elementi di valutazione dei rischi comuni a ogni plesso (compresi i criteri seguiti per l’elaborazione di questo stesso
documento e i rischi collegati alle attività delle varie figure scolastiche), contenuti nel Piano di gestione della
sicurezza.
- Problematiche minori o occasionali, periodicamente esposte nel Rapporto annuale sugli interventi da fare per il
miglioramento della sicurezza in ogni plesso.
- Problemi strutturali non evidenti, sui quali solo una perizia specialistica potrebbe esprimersi (v. stabilità della
struttura o eventuale presenza occulta di amianto).
La legge prevede l’aggiornamento periodico di questo documento; per questo il titolo riporta anche il numero di versione,
con un riferimento alle parti modificate rispetto alla versione precedente.
Indice:
Cap. 1 Situazione infortuni
Cap. 2 Edificio e spazio di pertinenza
2.1
Dati generali
2.2
Elementi strutturali e architettonici
2.3
Impianti
Cap. 3 Gestione dell’edificio e dello spazio di pertinenza
3.1
Certificazioni a disposizione della scuola
3.2
Attività didattica
3.3
Servizi presenti
3.4
Destinazione d’uso dei locali
Cap. 4 Arredo e materiali presenti
Primaria di Visnà
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4.1
4.2
Mobilio
Attrezzature / macchine collegate ad ambiti della sicurezza
Cap. 5 Pericoli e rischi trasversali
5.1
Affollamento nelle aule
5.2
Amianto
5.3
Attività al videoterminale
5.4
Discomfort
5.5
Elettrocuzione
5.6
Elettromagnetismo / radiazioni non ionizzanti
5.7
Evacuazione disordinata
5.8
Incendio
5.9
Inquinamento atmosferico / nube tossica esterna
5.10
Interferenza cantieri
5.11
Malattie infettive
5.12
Radon / radiazioni ionizzanti
5.13
Rumore
5.14
Scossa sismica
5.15
Stress da lavoro correlato
CAP. 1 SITUAZIONE INFORTUNI
La valutazione del rischio deve essere formulata anche sulla base degli incidenti accaduti. La tabella riporta i dati di 10
infortuni infortuni segnalati nel registro infortuni dal novembre 1999 al luglio 2011 e nelle schede di registrazione infortuni
dal settembre 2010 a luglio 2011. Anche se la documentazione è spesso difettosa (non tutto viene registrato), la sua lettura
fornisce utili indicazioni e permette spesso di escludere la presenza di particolari problemi.
Infortunati
alunni
docenti
collaboratori scol.
altri
N.° infortuni
6
2
2
0
Luogo d’infortunio degli alunni
giardino
palestra
n.°
% tot. n.°
% tot.
4
66
0
0
% sul totale
60
20
20
0
corridoi
n.°
% tot.
1
17
servizi
n.°
0
% tot.
0
aula
n.°
1
% tot.
17
itinere
n.°
0
% tot.
0
altro
n.°
0
% tot.
0
Come si vede, i pericoli maggiori si annidano durante la ricreazione nel cortile.
Nel 17 % dei casi nell’infortunio c’è stato il coinvolgimento di un compagno (urto, spinta …).
Quasi la totalità degli interventi di Primo Soccorso hanno riguardato piccoli incidenti (abrasioni e contusioni).
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CAP. 2 EDIFICIO E SPAZIO DI PERTINENZA
2.1 DATI GENERALI
Ente proprietario
Ubicazione
Amministrazione comunale di Vazzola (TV)
Piazza Dante 1, Vazzola
L’edificio è composto da due volumi: una parte disposta al piano terra (primo stralcio, costruito nel 1965) e un’altra parte
composta da due piani (secondo stralcio, costruito agli inizi degli anni ottanta). L’edificio è stato soggetto a lavori di
ristrutturazione nel 2002 (v. 3.1) e nel 2008 (servizi igienici) ed è circondato su tutti i lati da uno spazio di pertinenza.
2.2 ELEMENTI STRUTTURALI E ARCHITETTONICI
Questi i rilievi effettuati a terra sugli elementi costruttivi dell’edificio e sullo spazio di pertinenza.
2.2.1 Spazio di pertinenza
La superficie su piazza Dante è a ghiaia, nel retro è a prato. Vi sono alcuni alberi ad alto fusto.
La recinzione è in rete metallica, ben fissata su un muretto in c.a..
Accessi
I cancelli di accesso sono 3, tutti in ferro e ben incernierati ai pilastri.
All’ingresso principale:
 cancello ad un’anta di larghezza 1,20 m, elettrificato, munito di campanello e citofono.
 cancello a due ante di larghezza 3,5 m, non elettrificato
All’ingresso secondario:
 cancello a un’anta di larghezza 1,40 m, elettrificato, munito di campanello e citofono.
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2.2.2 Edificio
Copertura
Il tetto dell’edificio scolastico è a falde, ricoperto da tegole apparentemente stabili, con canali di gronda interni.
I pluviali in lamiera sono in lamiera, ben fissati alla struttura, e scaricano parte dell’acqua piovana nei pozzetti dell’impianto
di smaltimento, parte nel cortile.
I cornicioni esterni in c.a. appaiono efficacemente ancorati alla muratura ma presentano diverse fessurazioni lungo tutto il
perimetro: andrebbero risanati in quanto c’è il pericolo reale di distacco di materiale in quanto i ferri d’arma sono arrugginiti
e scoperti in più punti.
L’impermeabilizzazione della copertura del tetto in qualche punto andrebbe rifatta, in quanto vi sono infiltrazioni di acqua
piovana interne all’edificio e sui cornicioni.
Si notano due camini, entrambi snelli e in muratura:
 camino della centrale termica CT : appare ben fissato alla struttura e non si notano fessurazioni
 camino del locale 07: non dà garanzie di resistenza ad una scossa simica di media intensità e, in quanto inutile,
andrebbe demolito.
Rivestimento esterno
Il rivestimento esterno è ad intonaco e, nonostante alcune leggere fessurazioni, appare ben ancorato alla struttura. È in buono
stato ma andrebbe ritinteggiato.
Pensilina d’ingresso
In c.a. poggiante su pilastri in acciaio. Appare ben ancorata alla struttura dell’edificio e non presenta fessurazioni.
Accessi
L’edificio ha 5 accessi tutti muniti di maniglione antipanico e tutti funzionanti:
 in C1:
o porta d’ingresso principale a due ante, di larghezza totale 230 cm
o porta a due ante di larghezza totale 230 cm
 in C2:
o una porta a due ante di larghezza totale 155 cm
 in 10 : porta ad un’anta larga 120 cm
 in 02 : porta ad un’anta larga 120 cm
Pavimenti interni
I pavimenti interni sono generalmente a piastrelle antisdrucciolevoli in buono stato.
Il pavimento della palestra è ricoperto da laminato plastico.
Partizioni interne
Le partizioni interne e le tamponature in laterizio appaiono ben connesse alla cornice strutturale e non mostrano segni di
ribaltamento. Normali fessurazioni sono visibili nei giunti di dilatazione termica degli ampliamenti dell’edificio.
Solai
I solai del piano interrato e piano rialzato sono in putrelle e tavelloni con intonaco senza segni di degrado e di distacco.
I solai del piano terra sono in pannelli di cartongesso, agganciati su profilati in acciaio IPE 160, apparentemente in buono
stato (v. “Monitoraggio sulla vulnerabilità di elementi non strutturali in caso di scossa sismica” del giugno 2009).
Scale
La scala interna che collega i piani dell’edificio è formata da due rampe con andamento regolare ed omogeneo, di larghezza
min. di 116 cm (norma: min. 120 cm), e illuminata da punti luce.
Gli scalini hanno l’alzata di 16,5 cm (norma: max 18 cm), la pedata di 30 (norma: min 30 cm) e il rapporto tra alzata e
pedata di 62 cm (norma 62/64 cm). Gli scalini non sono dotati di striscetta antiscivolo.
La ringhiera metallica è fissata in modo sicuro alla struttura, con distanza tra i montanti nella norma (norma: max 10 cm).
Il corrimano è posto sulla ringhiera ad altezza 100 cm e dunque nella norma. In quanto edificio pubblico la scala dovrebbe
essere dotata di corrimano su entrambi i lati, con un ulteriore corrimano a 75 cm.
Servizi igienici
I servizi igienici sono facilmente raggiungibili da ogni punto e distribuiti su tutti i piani.
Hanno pavimenti e rivestimenti in piastrelle facilmente lavabili e disinfettabili. Lo stato di conservazione dei sanitari,
serramenti e piastrellature è ottimo in 04 e 05, buono in 08 e 09.
Serramenti
Le finestre e le porte d’ingresso sono in alluminio anodizzato, in buono stato di conservazione. Le ante sono incernierate ai
telai in modo sicuro. Le ante delle finestre sono scorrevoli. Le vetrate a vetrocamera appaiono in buono stato, con garanzie
di non frantumarsi in caso di urto.
Le porte dei locali, in legno rivestito da laminato plastico, sono in ottimo stato.
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Qualche serramento in C2 e 10 è in metallo e munito di vetrate a lastra singola, non sempre protetta da rete metallica interna.
2.2.3 Barriere architettoniche
Accesso allo spazio di pertinenza e all’edificio
Nessun impedimento ad eccezione di uno scalino di 4 cm al cancello d’ingresso. La rampa di accesso all’ingresso principale
è al 7% (norma per disabili in carrozzina: max 8%) con larghezza di 120 cm.
Spostamenti all’interno
Non sono stati rilevati impedimenti alla mobilità e all’accesso agli spazi per il disabile in carrozzina. Sulla scala di
collegamento tra il piano terra e il piano rialzato è installato un montascale certificato.
Utilizzo dei servizi igienici
Due vasi in 04 sono attrezzati con w.c. e lavandino sagomati e maniglione d’appoggio. La porta di accesso è larga 78 cm
(norma min. 90 cm).
2.3 IMPIANTI
2.3.1 Impianto elettrico
L’impianto è sezionato da un quadro esterno con contatore e sezionatore generale, da un quadro principale in 21 e da un
quadro d’ambiente in CT . Ogni quadro è munito di differenziali e magnetotermici.
Il locale 14 ha un proprio quadretto elettrico che seziona una linea a parete munita di prese.
Gli interruttori e prese sono in numero essenziale e fissati in modo sicuro alle pareti.
Fanno parte dell’impianto elettrico:
 l’impianto di messa a terra
 l’impianto fotovoltaico (installato nel 2011)
 il circuito di chiamata dalle aule con il quadro sinottico in C1
 un pulsante di sgancio esterno
 un impianto di sicurezza autoalimentato per l’impianto di allarme incendio e per le luci di emergenza.
Le canalizzazioni elettriche corrono generalmente interne alle pareti.
2.3.2 Impianto di riscaldamento
L’impianto di riscaldamento è di tipo centralizzato, comandato da una propria centralina, programmata da tecnici esterni.
L’unico termostato ambiente è presente in 10.
Gli elementi che lo compongono sono:
 Centrale termica da 204 kw. È posta in un locale appositamente approntato all’utilizzo, con accesso indipendente.
La manutenzione, le certificazioni (conformità dell’impianto, denuncia all’ISPESL. …) e i controlli, imposti dalle
leggi vigenti, sono sotto la responsabilità dell’Ente proprietario.
 Tubazioni di adduzione acqua calda. Corrono esternamente alle pareti.
 Corpi radianti ad elementi in acciaio o ghisa. Dimensionati in modo adeguato per il riscaldamento dei locali, sono
dotati di valvole termostatiche.
2.3.3 Impianto idrico
L’impianto idrico rifornisce di acqua fredda i sanitari dei servizi igienici e del locale 06.
In 04, dove vi sono i due servizi per i portatori di handicap e due docce, è presente un boiler per il riscaldamento dell’acqua.
Ogni servizio igienico è fornito di valvola di intercettazione acqua.
L’intero impianto è in buono stato di conservazione.
2.3.4 Impianto fognario
Funzionante in modo corretto.
2.3.5 Impianto naspi
I naspi, interni, sono alimentati da tubazioni che corrono internamente alle pareti.
Il controllo dell’efficienza dell’intero impianto è affidato a tecnici esterni.
2.3.6 Impianto contro le scariche atmosferiche
L’edificio non è munito di gabbia di Faraday.
2.3.7 Impianto di produzione di energia elettrica a pannelli fotovoltaici.
I pannelli sono posizionati sul tetto dell’edificio. I quadri elettrici sono all’esterno dell’ambiente 02.
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CAP. 3 GESTIONE DELL’EDIFICIO E DELLO SPAZIO DI PERTINENZA
L’edificio è adibito esclusivamente all’attività scolastica. Alcuni gruppi o associazioni possono saltuariamente utilizzare
alcuni locali per lo svolgimento di attività sportive, culturali, ricreative, politiche, normalmente fuori dell’orario di servizio
del personale scolastico, col permesso dell’Amministrazione Comunale.
3.1 CERTIFICAZIONI A DISPOSIZIONE DELLA SCUOLA
Ci avverte spesso l’esigenza di una documentazione su vari aspetti dell’edificio, che purtroppo manca o non è disponibile. La
scuola non possiede, in particolare, il certificato di agibilità né quello di idoneità statica, che competono all’ente
proprietario. I documenti in possesso sono:
 lavori di ristrutturazione straordinaria con adeguamento della sicurezza (2003)
 prevenzione incendi: adeguamento della scuola di Visnà (2008)
 monitoraggio sulla vulnerabilità di elementi non strutturali in caso di scossa sismica” (giugno 2009)
3.2 ATTIVITÀ DIDATTICA
L’attività didattica segue il calendario dell’Istituto.
La scuola è aperta dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 13,30, salvo il martedì, giorno di rientro scolastico, e il mercoledì
quando chiude alle 18,30. Saltuariamente ci possono essere degli incontri pomeridiani tra i docenti o assemblee con i
genitori.
Le lezioni si svolgono al mattino dalle 8,00 alle 12,30, il martedì fino alle 16.30. Alcuni alunni arrivano a scuola alle 7,40.
L’affollamento della struttura durante l’attività didattica è di circa 110 unità tra alunni, docenti e collaboratori scolastici
3.3 SERVIZI
Pulizia
Viene svolta dal collaboratore scolastico.
Accoglienza alunni prima dell’inizio delle tempo scuola
Organizzato dalla scuola.
Scuolabus
Organizzato dall’Amministrazione comunale.
Ristorazione.
Organizzato dall’Amministrazione comunale.
Controllo e manutenzione
Del personale esterno si occupa della centrale termica, dei presidi antincendio, della manutenzione della struttura e del
giardino, della gestione dei distributori automatici di bevande, della manutenzione dei fotocopiatori.
Rifiuti.
Vengono smaltiti attraverso il servizio pubblico di nettezza urbana. Non vi sono rifiuti speciali e tossico – nocivi che
rendono obbligatorio l’iscrizione dell’Istituto Comprensivo al SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti). Il
toner delle fotocopiatrici viene ritirato da una ditta esterna.
3.4 DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI
I locali presenti sono stati adibiti al seguente utilizzo (v. planimetria Utilizzo dei locali):
01
Aula
14
Laboratori di informatica
02
Refettorio
15
Aula
03
Deposito
16
Aula
04
Servizio igienico alunni
17
Aula
05
Servizio igienico alunni
18
Aula
06
Vano pluriuso per collaboratori scolastici
19
-07
Vano pluriuso per docenti
20
Deposito
08
Servizio igienico alunni
21
Vano quadro elettrico
09
Servizio igienico alunni
C1
Atrio d’ingresso
10
Locale per attività psicomotoria
C2
Corridoio piano rialzato
11
Locale pluriuso per attività didattica
C3
Corridoio piano interrato
12
Aula
CT
Centrale termica
13
Aula
3.4.1 Aule
Quasi tutti locali in cui si svolge l’attività didattica sono in possesso dei requisiti idonei in fatto di arieggiamento,
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microclima, illuminazione naturale e artificiale (v. 5.4)
L’altezza rientra nella norma (norma min.3 m).
Le pareti sono in buono stato di conservazione, ritinteggiate nel 2016.
Le porte sono larghe 88 cm.
Gli armadi e le scaffalature sono in legno o metallo, in buono stato di conservazione. Non appaiono in equilibrio precario
ma, per ridurre il rischio di caduta, andrebbero tutti ancorati alle pareti.
Le sedie e i banchi, in legno, metallo e laminato plastico, hanno superfici facilmente pulibili e appaiono ergonomicamente
adeguati per l’utilizzo da parte degli alunni, anche se le dimensioni non seguono appieno le norme UNI ENV 1729-1 e UNI
ENV 1729-2.
I termosifoni non sono schermati con una struttura antiurto.
3.4.2 Depositi
Sono stati adibiti a deposito i seguenti locali: 03 (materiali didattici), 06 e un vano in 08 (materiali di pulizia) e 20 (materiali
vari),
Vengono utilizzati essenzialmente armadi e scaffalature in metallo, in buono stato di conservazione.
3.4.3 Laboratori attrezzati
Alcuni locali sono attrezzati in modo specifico, con elementi o impianti fissi, per l’attività di laboratorio:
 10 (per l’attività motoria)
 14 (laboratorio di informatica).
3.4.4 Servizi igienici
I servizi igienici riservati agli alunni:
 sono separati per sesso
 hanno un numero di vasi adeguato al numero di classi
 hanno un numero di lavandini e rubinetteria adeguati al numero di alunni
 sono dotati di sapone, salviette monouso e di raccoglitore di rifiuti
I servizi igienici riservati al personale scolastico:
 sono forniti di lavandini e rubinetteria adeguati all’utilizzo
 sono dotati di sapone, salviette monouso e di raccoglitore di rifiuti
Il servizio igienico adibito al disabile in carrozzina è in 04.
Un vaso in 05 viene utilizzato come deposito per i materiali di pulizia.
3.4.5 Spazio ricreativo
Lo spazio utilizzato per la ricreazione è la parte di cortile su piazza Dante. La superficie è ampia e adeguata al numero di
alunni presenti.
Gli alberi ad alto fusto e i cespugli sempreverdi favoriscono la protezione degli alunni dal soleggiamento.
Non vi sono cespugli spinosi o infiorescenze che possono attirare imenotteri, pericolosi in caso di presenza di alunni soggetti
a shock anafilattico.
3.4.6 Infermeria
Il locale 04 è stato attrezzato come infermeria in quanto è dotato di lavandino con acqua calda e fredda, lettino, materiali di
primo soccorso e garantisce la privacy all’infortunato.
CAP. 4 ARREDO E MATERIALI PRESENTI
4.1 MOBILIO
Per le aule v. 3.4.1.
Per i depositi v. 3.4.2.
Per il refettorio v. 3.4.7.
Del mobilio presente manca qualsiasi certificazione riguardo la conformità dei materiali utilizzati.
4.2 ATTREZZATURE / MACCHINE COLLEGATE AD AMBITI DELLA SICUREZZA
4.2.1 Di proprietà della scuola
Apparecchiature elettriche
Delle apparecchiature elettriche presenti (frigorifero, tv, computer, aspirapolvere …) non è stato possibile rintracciare né i
libretti riportanti le caratteristiche e le certificazioni di conformità, né accertare se nel corso degli anni siano state effettuate
riparazioni o modifiche all’originario, tali da pregiudicane la sicurezza.
Attrezzatura di pulizia
Questa l’attrezzatura a disposizione del personale addetto alle pulizie:
 aspirapolvere su carrello
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

carrello porta rifiuti
scala portatile è in alluminio, a libro, a una salita, a cinque scalini, in buono stato di conservazione e certificata
EN131
 carrelli pulizia pavimenti con secchi e strizzatore.
Tutta l’attrezzatura è in buono stato e adeguata all’attività da svolgere.
Materiale di Primo Soccorso
Definito dal “Piano di gestione della sicurezza” è stato dislocato in modo da permetterne il veloce utilizzo da parte del
soccorritore in caso di intervento su un infortunato:
 Lettino e armadio di deposito con materiali di Primo Soccorso in 04.
 Valigetta portatile e brandina pieghevole in C1
4.2.2 Di proprietà di terzi
Le attrezzature / macchine elettriche posizionate o utilizzate da ditte esterne all’interno della scuola sono:
1. distributore di bevande in 07
2. contenitori termici per il servizio di ristorazione in 02
3. fotocopiatore in C1
La scuola non ha le certificazioni di idoneità e conformità di tali macchine.
CAP. 5 PERICOLI E RISCHI TRASVERSALI
Si dicono trasversali i rischi non legati in modo specifico ad una sola attività lavorativa. Data la loro eterogeneità, vengono
qui presentati in ordine alfabetico:
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
5.6
5.7
5.8
5.9
5.10
5.11
5.12
5.13
5.14
5.15
Affollamento nelle aule
Amianto
Attività al videoterminale
Discomfort
Elettrocuzione
Elettromagnetismo / radiazioni non ionizzanti
Evacuazione disordinata
Incendio
Inquinamento atmosferico / nube tossica esterna
Interferenza cantieri
Malattie infettive
Radon / radiazioni ionizzanti
Rumore
Scossa sismica
Stress da lavoro correlato
Per ciascun punto vengono riportate:
 le possibili situazioni pericolose,
 il possibile danno,
 la valutazione del rischio,
 le misure da adottare per la riduzione/eliminazione del rischio.
Per quanto riguarda l’in-formazione del personale le iniziative in essere sono contenute nel cap. 4 del doc. Piano di gestione
della sicurezza, i materiali informativi invece sono elencati nel cap. 5.3 dello stesso documento di Istituto.
5.1 AFFOLLAMENTO NELLE AULE
5.1.1 Situazioni pericolose
Si parla di sovraffollamento quando una attività didattica si svolge in modo non saltuario in un ambiente con un parametro
inferiore a 1,8 mq per alunno (DM 18/12/75, funzionalità didattica) o con più di 26 alunni (D.M. 26/8/1992, normativa
antincendio).
5.1.2 Danno possibile
In riferimento al parametro indicato dal DM 18/12/75 un affollamento eccessivo potrebbe comportare:
- trasmissione di malattie infettive (virus e batteri) e dei parassiti (pediculosi);
- infortunio per urto / inciampo / caduta
- situazione di disagio / malessere per insufficiente ricambio d’aria, specialmente in caso di condizioni di tempo
avverse
- situazioni di stress per il docente e alunni
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In riferimento al parametro indicato dal D.M. 26/8/1992 un affollamento eccessivo potrebbe comportare l’uscita rallentata in
caso di evacuazione per emergenza.
5.1.3 Valutazione del rischio
In riferimento al parametro indicato dal DM 18/12/75, il rischio è tanto maggiore quanto il numero degli alunni presenti si
discosta da quello indicato in tabella:
Ambiente e utilizzo
01
02
11
12
13
14
15
16
17
18
(1)
Aula
Refettorio
Aula
Aula
Aula
Laboratorio di informatica
Aula
Aula
Aula
Aula
Superficie
ambiente
in m2
36
83,5
43,8
43,9
44,2
44,8
35,7
35,7
35,4
43,8
Superficie
arredi
in m2
1,5
Superficie
netta
in m2
34,5
m2 / alunno
(D. M. del
18/12/1975)
1,8
Numero alunni
ammessi per
legge
19
1,5
1,5
42,4
42,7
1,8
1,8
24
24
1,5
1,5
1,5
1,5
34,2
34,2
33,9
42,3
1,8
1,8
1,8
1,8
19
19
19
24
Superficie degli arredi al netto degli arredi essenziali (banchi, sedie e cattedra).
In riferimento al parametro indicato dal D.M. 26/8/1992 il rischio assume valori limitati per la distanza, generalmente
ridotta, esistente tra ogni aula e l’esterno. Per un’analisi più dettagliata del rischio di evacuazione disordinata e di incendio si
rimanda comunque al par. 5.7 e 5.8.
01
02
11
12
13
Ambiente e utilizzo
Aula
Refettorio
Aula
Aula
Aula
Rischio
Lieve
Lieve
Lieve
Lieve
Lieve
14
15
16
17
18
Ambiente e utilizzo
Laboratorio di informatica
Aula
Aula
Aula
Aula
Rischio
Lieve
Lieve
Lieve
Lieve
Lieve
5.1.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Competenza
Scuola
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
In riferimento al - Segnalazione formale all’Ente proprietario delle situazioni di sovraffollamento con la
parametro
richiesta di interventi strutturali di adeguamento delle aule o laboratori.
indicato dal
- Segnalazione formale all’organo scolastico competente delle situazioni di
DM 18/12/75
sovraffollamento con la richiesta di riduzione del numero di alunni per classe rispetto a
quanto indicato dal D.M. n° 331 del 24 luglio 1998, soprattutto in caso di presenza di
alunni con handicap.
- Dislocazione delle classi numerose nelle aule più ampie.
- Attenzione maggiore delle condizioni igieniche dell’ambiente: v. par. 5.4.2.
- Interventi sul mobilio presente: riposizionamento, sostituzione con mensole a parete,
sostituzione delle lavagne mobili con altre applicate a parete, eliminazione di quello
non indispensabile.
- Posizionamento ordinato dell’attrezzatura scolastica degli alunni (cartelle, borse,
trolley…).
In riferimento al
parametro
indicato dal
D.M. 26/8/1992
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- Segnalazione formale all’Ente proprietario delle situazioni di sovraffollamento con la
richiesta di interventi alla struttura intesi a favorire ai presenti un’uscita più veloce
all’esterno.
- Posizionamento delle classi numerose nelle aule in prossimità delle porte di uscita
all’esterno.
- Disposizione dei banchi nelle aule tale da non rallentare l’uscita in caso di
evacuazione (sconsigliabile, ad esempio, la disposizione ad U priva di spazi per il
passaggio degli alunni verso la porta d’uscita).
- Quelle generali, indicate nel par. 5.7.4.
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Ente
proprietario
In riferimento al
parametro
indicato dal
DM 18/12/75
- Intervento strutturale all’edificio per l’adeguamento della superficie delle aule o
laboratori al parametro di 1,8 m2 / alunno.
In riferimento al
parametro
indicato dal
D.M. 26/8/1992
- Interventi strutturali che favoriscono l’uscita veloce e ordinata all’esterno dei presenti:
v. par. 5.7.4
5.2 AMIANTO o asbesto
5.2.1 Situazioni pericolose
Sono derivate dalla possibile presenza di manufatti contenenti asbesto (es. nella pavimentazione o nella copertura)
considerato il periodo storico di costruzione dell’edificio scolastico.
5.2.2 Danno possibile
La respirazione di fibre di asbesto può provocare diverse malattie:
 asbestosi
 mesotelioma
 carcinomi polmonari
 tumori del tratto gastro-intestinale, della laringe e di altre sedi
5.2.3 Valutazione del rischio
Il rischio dovrebbe essere nullo in quanto non sono visivamente rilevabili materiali cementizi o plastici, deteriorati o friabili,
in grado di rilasciare nell’aria fibre potenzialmente inalabili.
L’eventuale presenza di materiali contenenti amianto, con il relativo livello di esposizione per gli occupanti, potrebbe essere
accertata solo da una perizia qualificata.
5.2.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio: /
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
- Richiesta formale all’Ente proprietario di accertamento della presenza negli edifici scolastici di manufatti
contenenti amianto.
Ente
proprietario
- Intervento di accertamento della presenza di manufatti contenenti amianto e di bonifica nel caso di
eventuale loro presenza.
5.3 ATTIVITÁ AL VIDEOTERMINALE (VDT)
5.3.1 Situazioni pericolose
La situazione pericolosa per alunni e docenti deriva dall’utilizzo dello strumento informatico durante lo svolgimento delle
attività didattiche.
5.3.2 Danno possibile
Una prolungata attività al videoterminale può comportare nelle persone stress, affaticamento visivo e disturbi all’apparato
musco-scheletrico.
Non vengono qui considerati i rischi derivanti da radiazioni, ionizzanti e non, in quanto i livelli di emissione delle onde
elettromagnetiche sono ampiamente inferiori, come riportato dalla letteratura scientifica, ai valori limite raccomandati.
5.3.3 Valutazione del rischio
Per alunni e docenti il rischio può considerarsi lieve in base a questi rilievi:
 Utilizzo del computer per attività di breve durata.
 Schermi video, pur non di qualità elevata, esenti da fenomeni evidenti di sfarfallio e/o instabilità.
 Possibilità di schermare i raggi solari ed evitare il riverbero sugli schermi per mezzo di tapparelle alle finestre.
 Scelta dell’arredo e posizionamento degli schermi video rispetto all’illuminazione naturale dettati da ragioni di
opportunità piuttosto che dalle indicazioni del D.Lgs. 81/08.
5.3.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
Primaria di Visnà
Per gli utilizzatori del laboratorio di informatica:
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- Utilizzo di schermi video di buona qualità.
- Utilizzo di sedili regolabili in altezza per posizionarsi in modo corretto davanti lo schermo video.
- Posizionamento corretto degli schermi video rispetto all’illuminazione naturale.
Ente
proprietario
--
5.4 DISCOMFORT
5.4.1 Situazioni pericolose
Si parla di disconfort quando gli ambienti di lavoro non sono confortevoli per gli occupanti in quanto a microclima,
illuminazione e qualità dell’aria.
5.4.2 Danno possibile
Microclima. Valori medi non adeguati di temperatura ed umidità nei vari ambienti, oppure sbalzi sensibili di temperatura
all’interno di uno stesso ambiente o tra un ambiente e l’altro possono generare nell’individuo, specialmente quello più
sensibile, conseguenze diverse: dal semplice disagio al malessere, fino a situazioni di stress.
Qualità dell’aria. Alcune sostanze tossiche, biologiche o chimiche, presenti nell’aria possono portare a conseguenze
sull’organismo come allergie, infezioni o irritazioni della cute e delle mucose, soprattutto nelle persone particolarmente
sensibili o affette da patologie respiratorie, come le asmatiche.
Sostanze di provenienza esterna all’edificio scolastico:
 polveri sottili PM10
 pollini
 sostanze aerodisperse di prodotti chimici utilizzati in agricoltura (es. fitofarmaci)
Sostanze interne:
 polveri carta, gessi da lavagna, pennarelli particolari, solventi organici per la detersione delle superfici, arredi
 polveri da materiali da costruzione (rivestimenti delle pareti)
 vapori di prodotti chimici utilizzati per la pulizia
 fumo da sigaretta.
Illuminazione. L’illuminazione inadeguata può portare nelle persone a delle conseguenze come l’affaticamento della vista e
l’assunzione di posture scorrette ma essere anche causa di infortuni, per scivolamento, inciampo o urto, soprattutto nei
depositi attrezzi, nei corridoi e nelle scale.
5.4.3 Valutazione del rischio
Microclima
Durante gran parte dell’anno l’assenza di lamentele da parte del personale scolastico farebbe ritenere il rischio lieve e non
necessaria una valutazione strumentale affidata a personale qualificato. Questi i rilievi:
 L’isolamento termico delle pareti e delle finestre è apparentemente buono.
 I rapporti aeranti nelle aule al piano terra rientrano nella norma.
 I corpi radianti negli ambienti sono dimensionati in modo corretto e sono dotati di valvole termostatiche.
 Le aule e i laboratori hanno alle finestre dispositivi oscuranti (tapparelle alla veneziana) per schermare
l’irraggiamento solare diretto.
Nel periodo annuale di soleggiamento più marcato il rischio nelle aule diventa invece medio in base a questi rilievi:
 Lamentele dei docenti per la temperatura fastidiosamente alta.
 Superficie aerante non a norma (min. 1/8 superficie pavimentata salvo regolamento comunale edilizio - regolamento
comunale di igiene) nelle aule del piano rialzato.
 Effetto serra nelle aule 01, 02 e 18 per la mancanza di una schermatura esterna alle vetrate.
Qualità dell’aria
Il rischio può essere considerato basso in base a questi rilievi:
 L’area, in cui sorge la scuola, non è particolarmente inquinata dal transito di autoveicoli e/o da attività produttive.
 Nei locali non vi sono materiali in grado di assorbire e rilasciare polveri in modo pericoloso (es. moquette).
 I rapporti aeranti nelle aule del piano rialzato non rientrano nella norma (norma min 1/8 superficie pavimentata, salvo
regolamento comunale edilizio / regolamento comunale di igiene), e non garantiscono in tal modo un sufficiente
ricambio d’aria.
 Le pareti dei locali generalmente sono privi di muffe, scrostamenti o macchie di umidità.
Una valutazione più precisa del rischio potrebbe essere fatta sulla base delle certificazioni relative ai materiali presenti
(composizione degli intonaci, tinte utilizzate per la tinteggiatura delle pareti, vernici e colle degli arredi in legno…), e dei
dati sul livello delle polveri sottili (PM10) o di altre sostanze tossiche aerodisperse nella zona, ad esempio quelle dei
trattamenti fitosanitari in agricoltura.
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Illuminazione
Anche se il rischio potrebbe essere valutato in modo più preciso con strumenti fotometrici, può essere considerato lieve in
base ai seguenti rilievi.
 Il livello di illuminazione naturale ed artificiale a terra appare generalmente adeguato.
 Nei locali la superficie finestrata è nella norma e vi è la possibilità di schermare l’irraggiamento solare diretto
attraverso dispositivi oscuranti (tapparelle alla veneziana interne).
 Non sono state registrate lamentele da parte dei docenti sull’intensità e sul colore della luce nelle aule e laboratori.
 I corpi illuminanti sono in numero sufficiente e dotati di diffusori che evitano fenomeni di abbagliamento.
 I banchi nelle aule sono disposti in modo corretto rispetto la fonte di luce naturale.
 Possibilità di accensioni separate delle plafoniere a soffitto.
5.4.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
Microclima
- Umidificazione delle aule nel periodo invernale con l’apertura frequente delle finestre
o il posizionamento di vaschette con acqua sui radiatori.
- Regolazione del soleggiamento agendo sui dispositivi oscuranti alle finestre.
- Spostamento all’esterno delle tapparelle delle finestre nelle aule (specialmente nei
locali 01, 02, 18)
Qualità
dell’aria
- Arieggiamento delle aule con l’apertura frequente delle finestre durante l’attività
didattica, specialmente nel periodo invernale.
- Gestione ordinata delle attrezzature e materiali all’interno dell’aula per facilitare la
pulizia del locale.
- Pulizia giornaliera dei locali con l’utilizzo di attrezzature e detergenti adeguati.
- Pulizia periodica delle aule (nello specifico: radiatori, armadi, pavimenti, tapparelle
alla veneziana) secondo un programma definito ad inizio anno.
- Arieggiamento dei locali al termine delle pulizie.
- Rimozione di eventuale muffa alle pareti o scrostamenti dell’intonaco.
- Rispetto della normativa antifumo all’interno dell’edificio.
--
Illuminazione
Ente
proprietario
Microclima
- Bilanciamento termico periodico dei termosifoni nelle aule e laboratori.
- Sostituzione dei serramenti dei locali 11, 12, 13, 14 con altri a maggior superficie
aerante.
Qualità
dell’aria
- Tinteggiatura dei locali con prodotti certificati.
- Acquisto di arredi con materiali certificati e di facile pulizia.
- Pulizia annuale degli spazi superiori nell’atrio C1.
Illuminazione
- Tinteggiatura periodica delle pareti con colori chiari, non riflettenti e materiali
opachi..
- Manutenzione preventiva e periodica degli impianti di illuminazione con la regolare
pulizia dei corpi illuminanti e la sostituzione di quelli non funzionanti.
5.5 ELETTROCUZIONE
5.5.1 Situazioni pericolose
Situazioni pericolose potrebbero essere:
 l’utilizzo di apparecchiature elettriche
 il contatto con elementi dell’impiantistica
 nell’emergenza:
o lo spegnimento di un focolaio di natura elettrica
o il soccorso di un folgorato.
5.5.2 Danno possibile
L’attraversamento del corpo da parte della corrente per il contatto con un elemento sotto tensione elettrica, potrebbe portare
a effetti diversi: da una sgradevole sensazione di scossa, alle lesioni cutanee simili a ustioni, fino all’arresto
cardiocircolatorio mortale.
5.5.3 Valutazione del rischio
Per le persone che operano nella scuola il rischio può essere considerato basso1 in base a questi rilievi:
Primaria di Visnà
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





nessuna segnalazione di infortunati per elettrocuzione (testimonianze o dati del registro INAIL dal giugno 1999 al
luglio 2011)
elementi dell’impiantistica apparentemente sicuri ed affidabili
controllo semestrale dell’efficienza dei differenziali dei quadri (pulsante test)
quadri elettrici muniti di differenziali
impianto elettrico del laboratorio di informatica 14 apparentemente a norma e protetto da un proprio quadro munito
di differenziale
montascale in C1 e forno ceramica in 21 dotati di un proprio quadro elettrico di protezione.
Il rischio potrebbe essere ridotto a lieve se la scuola fosse in possesso delle certificazioni di conformità dell’impianto
elettrico L.46/90 e di efficienza della messa a terra.
1
5.5.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio:
Competenza
Scuola
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
- Utilizzo di macchine certificate CE, IMQ.
- Gestione (installazione, riparazione e manutenzione) delle macchine ed attrezzature elettriche da parte di
personale qualificato.
- Controllo periodico dell’integrità ed efficienza delle macchine ed attrezzature elettriche.
- Controllo semestrale dell’efficienza dei differenziali elettrici (pulsante test).
- Sollevamento da terra delle prese multiple per evitare contatti in caso di versamento accidentale di acqua
durante le pulizie.
- Intervento di in-formazione al personale scolastico e agli alunni sui rischi elettrici e i relativi
comportamenti di prevenzione e protezione.
Nell’emergenza:
- Sezionamento dell'impianto e utilizzo di estintori a polvere o a CO2 (e non a acqua) per spegnere un
focolaio di natura elettrica
- Sezionamento dell'impianto prima di soccorrere l’eventuale folgorato ancora a contatto con parti
metalliche / elettriche.
Ente
proprietario
- V. gli interventi richiesti nell’ultimo rapporto “Interventi per il miglioramento della sicurezza e del
comfort nelle scuole” o “Rapporto sul controllo agli impianti dei plessi” inviato all’amministrazione
comunale di Vazzola.
- Controllo biennale della messa a terra.
- Verifica biennale del tempo di scatto dei differenziali elettrici.
Altri
Ditta proprietaria del distributore di bevande:
- Installazione di un quadro elettrico di protezione al distributore di bevande in 07.
5.6 ELETTROMAGNETISMO / radiazioni non ionizzanti
5.6.1 Situazioni pericolose
Il pericolo di esposizione alle radiazioni non ionizzanti artificiali per le persone che operano nella scuola viene dato dalle
sorgenti di onde elettromagnetiche (es. elettrodotti o installazioni elettriche nelle vicinanze della scuola, rete wireless
nell’istituto) o dall’uso ravvicinato di macchine e attrezzature elettriche (es. videoterminali, utilizzati da alunni e docenti o
fotocopiatrice, utilizzata dal personale ATA).
5.6.2 Danno possibile
Gli effetti biologici, che dipendono dall’energia del campo magnetico e dalla durata dell’esposizione della persona, sono il
riscaldamento dei tessuti e le possibili interferenze con il sistema nervoso. Qui viene esaminato il rischio da
elettromagnetismo anche se scientificamente non è stato ancora comprovato un nesso di causalità tra esposizione alle onde
elettromagnetiche ed effetti nocivi sull’organismo umano.
5.6.3 Valutazione del rischio
Il rischio può essere considerato lieve in base a questi elementi:
 non visibili nelle vicinanze della scuola emettitori di onde elettromagnetiche quali elettrodotti, impianti o cabine di
trasformazione elettrici d’alta tensione, ripetitori fissi di telefonia o stazioni radio, ma solo una cabina di
trasformazione elettrica di media/bassa tensione.
 utilizzo limitato di apparecchiature elettriche per il personale scolastico.
Il rischio per gli utilizzatori del laboratorio di informatica potrebbe essere valutato con maggior precisione con la
misurazione del livello di radiazioni elettromagnetiche a computer accesi.
Primaria di Visnà
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5.6.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
- Utilizzo di macchine con certificazione CE o IMQ, che garantisce un’emissione elettromagnetica non
pericolosa.
- Le misure indicate nei libretti di accompagnamento delle singole macchine.
Ente
proprietario
--
5.7 EVACUAZIONE DISORDINATA
5.7.1 Situazioni pericolose
Un particolare evento calamitoso (focolaio d’incendio, presenza di gas all’interno dell’edificio, crollo per scossa sismica…)
che richieda l’evacuazione degli occupanti dall’edificio.
5.7.2 Danno possibile
Una evacuazione disordinata e poco fluida potrebbe comportare per i presenti l’aumento del panico e del tempo di
esposizione al pericolo, con conseguenze collegate allo scenario dell’evento.
5.7.3 Valutazione del rischio
Il rischio è lieve per i seguenti rilievi:
 il personale scolastico e le classi hanno svolto regolarmente le prove di evacuazione con le modalità indicate nel
Piano di Emergenza d’istituto e in un tempo inferiore al limite indicato nel D.M. 10 marzo 1998 (v. Verbali di
prova di evacuazione),
 la presenza di elementi strutturali favorevoli ad una evacuazione rapida:
o porte di uscita delle aule e laboratori di larghezza 88 cm (norma larghezza minima fino a 25 persone: 80
cm), con apertura nel senso dell’esodo e munite di maniglie ricurve a norma
o atrio del piano terra e corridoio piano rialzato con 3 uscite munite di maniglione ad apertura a spinta, di
larghezza totale 8 moduli (8 moduli = 480 persone)
o ogni piano con 2 possibili uscite (norma: almeno due)
o lunghezza del percorso per raggiungere da ogni ambiente la più vicina uscita nella norma (30 - 45 m)
o lunghezza del percorso di uscita in un'unica direzione nella norma (9 - 30 m)
o percorsi orizzontali delle vie di evacuazione senza gradini o ostacoli
o locali 02 e 10, soggetto ad affollamento, con 2 uscite, di cui una di sicurezza e dunque a norma
o lampade di emergenza alimentate da autonoma sorgente ad inserimento automatico e in numero adeguato
per facilitare l’evacuazione in caso di edificio al buio
o impianto di allarme autoalimentato, composto da pulsante e campanella, per facilitare l’evacuazione in
caso di incendio.
Il rischio aumenterebbe proporzionalmente in queste circostanze:
 poca preparazione delle classi alla gestione dell’evento,
 presenza contemporanea di più eventi calamitosi (es. terremoto + scoppio gas / incendio),
 accadimento dell’evento in situazione di sovraffollamento nelle aule o durante lo svolgimento di un’attività
scolastica collettiva (es. rappresentazione teatrale nell’atrio).
5.7.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
- Richiesta formale all’Ente proprietario del Certificato di Prevenzione Incendi.
- Svolgimento di esercitazioni periodiche.
- In-formazione dei presenti sulle procedure di evacuazione e dei percorsi d’esodo (v. 5.7.5.)
- Uscita in fila tripla dalla porta d’ingresso principale delle classi del piano terra, per diminuire il tempo di
uscita.
- Fissaggio a parete degli armadi, che, cadendo in caso di scossa sismica, potrebbero ostruire la via
d’esodo.
- Divieto di posizionamento, lungo le vie d’esodo e nei pressi delle porte di uscita, di arredi che
potrebbero ostruire il passaggio delle persone durante l’evacuazione.
- Posizionamento ordinato nelle aule di zaini e cartelle.
- Disposizione dei banchi nelle aule tale da non rallentare l’uscita in caso di evacuazione (sconsigliabile,
ad esempio, la disposizione ad U priva di spazi per il passaggio degli alunni verso la porta d’uscita).
- Modifica / aggiornamento dei percorsi di esodo in caso di modifiche strutturali dell’edificio o di
variazione del numero di alunni o delle classi.
- Adozione delle misure indicate nel par. 5.1.4 per le classi in situazione di sovraffollamento.
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Ente
proprietario
- Interventi strutturali previsti dal Certificato di Prevenzione Incendi.
Interventi possibili nell’attesa dell’ottenimento del Certificato:
 sostituzione dell’attuale sistema di allarme a campanella con sirene bitonali dal suono più
percettibile e comprensibile dai presenti.
.
5.8 INCENDIO
5.8.1 Situazioni pericolose
Un focolaio di incendio potrebbe essere causato da:
 innesco causato da un corto circuito all’impianto o ad una attrezzatura elettrica,
 fuoriuscita di gas dall’impianto della centrale termica,
 caduta di un fulmine,
 utilizzo di fiamme libere da parte del personale scolastico o di manutentori esterni.
5.8.2 Danno possibile
Nella fase iniziale di un incendio le persone presenti potrebbero andare incontro a problemi di asfissia e intossicazione per il
fumo e poi, se il focolaio aumenta e non viene contrastato, a ustioni di vario grado per lo sviluppo di fiamme.
5.8.3 Valutazione del rischio
L’attività scolastica del plesso rientra tra quelle valutate a rischio incendio medio dall’allegato IX del D.M.10/03/1998, data
la presenza contemporanea di un numero di persone compreso tra 101 a 300. Nel caso specifico, il rischio potrebbe essere
considerato ancora minore in base a questi rilievi *:
 probabilità di innesco accidentale spontaneo piuttosto bassa per l’assenza di lavorazioni con utilizzo di fiamme
libere e/o contenitori in pressione
 assenza nei pressi della scuola di attività industriali o artigianali, con riconoscibili lavorazioni a rischio incendio e/o
esplosione
 impiego di materiali di classe 1 inferiore al 50% negli atrii, corridoi, disimpegni, scale, rampe e passaggi in genere*
 sviluppo lento di un eventuale focolaio per l’assenza nell’edificio di materiali fortemente infiammabili (ad
eccezione del gas nella centrale termica)
 posizionamento dei materiali cartacei in armadi metallici
 numero limitato di locali a rischio incendio pericoloso:
o centrale termica CT: la caduta di un fulmine sulla centrale termica o l’accensione accidentale del gas
fuoriuscito dall’impianto di alimentazione caldaia potrebbero causare un incendio dalle conseguenze molto
pericolose
o locali del piano interrato utilizzati come deposito dall’Amministrazione comunale: un corto circuito
elettrico potrebbe innescare un focolaio pericoloso per il carico d’incendio presente nei locali
o locale 14: un corto circuito elettrico o il surriscaldamento delle macchine elettriche sotto tensione
potrebbero innescare un focolaio pericoloso per la tossicità dei fumi
 possibilità d’intervento veloce su un eventuale focolaio da parte del personale scolastico formato alla lotta
antincendio o, in caso di mancato spegnimento, dei Vigili del Fuoco della vicina stazione di Conegliano (in zona
entro 30 minuti dalla chiamata di soccorso)
 controllo certificato semestrale delle attrezzature antincendio e della centrale termica
 compartimentazione dei locali al piano interrato, a rischio incendio, mediante porta REI 120
 presenza nell’edificio di naspi estintori, questi ultimi:
o fissati al muro in modo visibile lungo i corridoi e negli atri
o posizionati in modo corretto (distanza inferiore ai 30 m per essere presi da ogni punto dell’edificio)
o in numero adeguato in relazione alla superficie dell’edificio
o di tipo a polvere per incendi di classe A, B, C
o posizionati lungo i corridoi e negli atri in posizione visibile e fissati al muro
 presenza di un cancello scorrevole di larghezza a norma per permettere l’accesso all’area da parte dei mezzi di
soccorso (a norma: ≥3,5 m)
 centrale termica fornita di:
o porta in metallo con fori di aerazione per disperdere eventuali fughe di gas
o valvola manuale esterna di intercettazione del combustibile
o interruttore di sgancio elettrico esterno
*v. documentazione:

lavori di ristrutturazione straordinaria (2003)

prevenzione incendi: adeguamento della scuola di Visnà (2008)
Una valutazione più precisa del rischio incendio potrebbe essere fatta sulla base di alcuni documenti, non in possesso della
Primaria di Visnà
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scuola (v. 5.8.4):
 Prevenzione Incendi
 Corretta installazione dei componenti ed attrezzature antincendio
 Conformità dell’impianto elettrico e di efficienza della messa a terra
 Destabilità strutturale dell’edificio in caso di incendio
 Classe di reazione al fuoco degli arredi presenti (classe di reazione al fuoco non superiore a 1) e della
pavimentazione della palestra (classe di reazione al fuoco non superiore a 2).
 Collaudo della rete idranti
 Denuncia di protezione dalle scariche atmosferiche
5.8.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
- Richiesta formale all’Ente proprietario dei seguenti certificati per la valutazione:
- Utilizzo di fiamme libere solo negli esperimenti didattici e per breve durata.
- Stacco dell’alimentazione elettrica delle apparecchiature se non utilizzate (es. macchine dispensatrici di
alimenti durante il periodo estivo, i computer a fine attività, la fotocopiatrice a fine giornata,…).
- Utilizzo solo in modo temporaneo di prolunghe elettriche.
- Non sovraccarico delle prese.
- Rispetto della normativa antifumo.
- Posizionamento limitato di materiale espositivo negli atrii, corridoi e altre vie di fuga e a distanza di
sicurezza da prese o interruttori elettrici.
- Smaltimento periodico dei materiali ed attrezzature non più utilizzabili.
- Gestione attenta dei prodotti chimici di pulizia:
 in armadi metallici chiusi,
 con arieggiamento continuo del locale dove questi vengono conservati
 in quantità strettamente necessaria al fabbisogno.
Ente
proprietario
- Interventi strutturali previsti dal Certificato di Prevenzione Incendi.
Interventi possibili nell’attesa dell’ottenimento del Certificato:
 installazione di sensori fumo nei locali a rischio incendio (es. sotteraneo)
 sostituzione dell’attuale sistema di allarme a campanella con sirene bitonali dal suono più
percettibile e comprensibile dai presenti, soprattutto se estranei al luogo di lavoro (genitori,
manutentori …)
- Installazione di un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche, se previsto dalle norme CEI
81-1.
- Fornitura di arredi con classe di reazione al fuoco 1.
- Sostituzione degli armadi in legno con altri metallici.
5.9 INQUINAMENTO ATMOSFERICO / NUBE TOSSICA ESTERNA
5.9.1 Situazioni pericolose
Una situazione di inquinamento atmosferico potrebbe essere causata da un incendio, dalle esalazioni di una attività
produttiva nei pressi della scuola, dalla presenza di polveri sottili PM10 e PM2.5 oltre i livelli ammessi, dalla dispersione
accentuata di pollini, dalle conseguenze di un incidente ad un automezzo adibito al trasporto di materiale infiammabile o
chimico, da una perdita di gas esterna o anche più semplicemente da un trattamento di lotta antiparassitaria.
5.9.2 Danno possibile
Le conseguenze dipendono dalla pericolosità dell’inquinante e dalla sua concentrazione. Alcuni inquinanti potrebbero
causare danni all’apparato respiratorio altri portare a conseguenze più gravi (v. diossina provocata da un incendio). Gli
individui più a rischio sono quelli già soggetti a patologie respiratorie, come gli asmatici.
5.9.3 Valutazione del rischio inquinamento atmosferico
Escludendo situazioni di emergenza dovute ad eventi calamitosi, il rischio di inquinamento atmosferico appare basso in
quanto:
 la scuola si trova in un contesto poco urbanizzato e dunque con supposta limitata presenza nell’atmosfera di polveri
sottili PM10 e PM2.5
 nelle vicinanze vi sono zone agricole soggette a trattamenti agricoli fitosanitari periodici
 l’edificio scolastico non sorge immediatamente a ridosso di insediamenti artigianali ed industriali
 il passaggio di autoveicoli lungo la vicina provinciale non è molto sostenuto.
*La qualità dell’aria dovrebbe essere misurata nella zona della scuola dall’ARPAV mediante il posizionamento di
centraline di monitoraggio, secondo quanto previsto dal D.Lgs.155/2010.
Primaria di Visnà
Doc. di valutazione rischi di plesso v.2
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5.9.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
In situazione di emergenza:
- Applicazione delle procedure per la gestione corretta dell’evento (v. cap 3 del Piano di Emergenza)
Ente
proprietario
- Fornitura alla scuola di informazioni sulla pericolosità degli eventuali prodotti utilizzati in zona per i
trattamenti insetticidi, antiparassitari e di disinfestazione e sulle norme di precauzione da adottare.
ULSS
- Interventi definiti in caso di qualità dell’aria con valori di inquinanti (NO2, polveri PM10 e PM2.5, O3,
SO3, CO) oltre il limite ammesso.
5.10 INTERFERENZA CANTIERI
5.10.1 Situazioni pericolose
Una qualsiasi attività lavorativa svolta nella scuola da personale esterno.
5.10.2 Danno possibile
L’attività svolta potrebbe comportare per i presenti e per lo stesso personale esterno dei rischi di infortunio, di genere e
pericolosità dipendenti dall’attività svolta.
5.10.3 Valutazione del rischio
Il rischio va valutato di caso in caso, in relazione al tipo e alle modalità di intervento da svolgere.
5.10.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Le misure specifiche di riduzione del rischio vanno determinate di caso in caso.
Quelle di carattere generale (es. quelle collegate all’utilizzo della corrente elettrica) sono contenute nel D.U.V.R.I.
(Documento Unico di Valutazione Rischi da Interferenza) di plesso.
5.11 MALATTIE INFETTIVE
5.11.1 Situazioni pericolose
Ogni persona, sia portatore sano o malato in fase iniziale o di incubazione, può diffondere e trasmettere, ad altri, agenti
patogeni: si va dalle semplici sindromi influenzali alle più gravi malattie infettive.
5.11.2 Danno possibile
Le conseguenze sono dipendenti dall’agente patogeno trasmesso e dallo stato di salute del ricevente.
5.11.3 Valutazione del rischio
Il rischio va valutato di caso in caso, in quanto legato ad una molteplicità di fattori. In alcuni casi è di competenza
dell’ULSS.
5.11.4 Misure di prevenzione per la riduzione/eliminazione del rischio*
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
- Da parte del docente:
- applicazione della procedura indicata nel cap.6.2 del Piano di Emergenza in caso di un alunno
con malattia presumibilmente contagiosa
- aerazione frequente degli ambienti, con l’apertura delle finestre 5-10 minuti ogni ora,
specialmente nel periodo invernale, per ridurre il rischio di malattie a trasmissione aerea
(morbillo, meningiti, tubercolosi, ecc.).
- Da parte dell’alunno:
- lavaggio delle mani dopo l’utilizzo dei servizi igienici, il gioco in aree aperte, le esercitazioni con
materiali didattici particolari (pitture, creta, argilla, ecc.), l’attività sportiva o in palestra, prima e
dopo la manipolazione o il consumo di alimenti
- utilizzo e igiene di oggetti ed indumenti personali.
- Da parte del collaboratore scolastico:
- sanificazione quotidiana di arredi e locali
- sanificazione programmata degli ambienti
- rimozione rapida ed eliminazione attenta dei rifiuti contaminati biologicamente
- sanificazione immediata dei materiali biologici con soluzioni a base di candeggina.
- Da parte del personale addetto alla mensa:
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-
quelle previste dalla legislazione in materia di alimenti.
- Da parte della Direzione:
- fornitura per i servizi igienici di sapone liquido e salviette asciugamani monouso
- definizione scritte delle procedure e modalità di effettuazione delle pulizie per i collaboratori
scol..
- Da parte del personale scolastico:
- effettuazione delle vaccinazioni per le persone non immuni da morbillo, parotite, rosolia,
varicella (le donne in gravidanza non immuni da queste malattie, dovrebbero evitare il contatto
con bambini potenzialmente infetti –non immuni- e vaccinarsi dopo il parto).
- svolgimento degli interventi di assistenza / medicazione sugli alunni in sicurezza, evitando il
contatto con i liquidi biologici quali sangue, vomito, feci, urine.
Famiglie degli
alunni
- Ritiro sollecito dalla scuola del figlio ammalato/ indisposto / con presunta malattia contagiosa.
- Effettuazione al figlio delle vaccinazioni raccomandate per l’infanzia dal settore igiene pubblica del
distretto sanitario.
- Visita al pediatra curante del figlio in caso di malattia o di allontanamento dalla scuola e adozione delle
prescrizioni mediche, sia in tema di terapia sia di permanenza a casa.
- Rientro del figlio a scuola solo alla risoluzione dei disturbi.
ULSS /
Distretto
sanitario
- Invio per iscritto ai genitori degli alunni del calendario vaccinale.
- Intervento a seguito di una segnalazione di malattia infettiva in un alunno con azioni, secondo procedure
proprie convalidate, per il contrasto della diffusione della malattia.
Medico curante
- Segnalazione all’ULSS di malattia infettiva in un alunno.
* documento di riferimento: Salute a scuola. Malattie infettive nelle comunità scolastiche: come prevenirle e limitarne la
diffusione.(APSS provincia di Trento).
5.12 RADON / radiazioni ionizzanti
5.12.1 Situazioni pericolose
Il maggior contributo del pericolo di esposizione alle radiazioni ionizzanti per le persone che operano nella scuola viene dato
dal gas radon. Le principali sorgenti di questo gas sono il suolo, e, in misura non significativa nel Veneto*, dai materiali
utilizzati per la costruzione (additivi edili, materiali di origine vulcanica come tufi, graniti e porfidi) e l’acqua, proveniente
da terreni vulcanici. Il gas si infiltra nell’edificio dal terreno attraverso crepe e fessure nei pavimenti, intercapedini, tubature
ed entrando in ambienti scarsamente ventilati può aumentare la propria concentrazione fino a livelli pericolosi.
5.12.2 Danno possibile
Studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione tra l’esposizione al radon e l’incidenza di cancro polmonare.
5.12.3 Valutazione del rischio
L’entità del rischio è valutabile solo da tecnici specializzati a seguito di specifiche indagini strumentali sulla concentrazione
del gas. La valutazione riguarda comunque solo gli ambienti occupati con continuità (tempo maggiore di 10 ore al mese)
soprattutto al piano terra, considerato che il locale al piano interrato viene utilizzato unicamente come deposito.
Anche se non si esclude la presenza di radon in quanto l’edificio è privo di vespaio aerato e, considerati i tempi di
costruzione, probabilmente anche di uno strato di ghiaia e di un foglio di materiale impermeabile al radon su tutta la
superficie di contatto edificio-suolo, il rischio potrebbe essere lieve-basso in quanto il rapporto della stessa ARPA sulla
presenza di gas radon nel Veneto* indica per il territorio trevigiano una bassa percentuale di edifici con livelli di radon
superiori ai 200 Becquerel per metro cubo, limite oltre il quale si renderebbero necessarie azioni di rimedio.
5.12.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
- Ventilazione dell’edificio per favorire la dispersione dell’eventuale gas radon.
- Richiesta all’ente proprietario di un monitoraggio sulla presenza di gas radon nell’edificio.
- Nel caso che il monitoraggio indichi una concentrazione maggiore del valore limite fissato dalla
normativa:
- intervento di un Esperto Qualificato per la sorveglianza fisica
- intervento del Medico per la sorveglianza medica dei lavoratori
Ente
proprietario
Primaria di Visnà
- Nel caso che il monitoraggio indichi una concentrazione maggiore del valore limite fissato dalla
normativa:
- aumento della ventilazione con l’ausilio di ventilatori appositi
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isolamento dell’edificio dal suolo al fine d’impedire l’ingresso del radon (sigillatura di crepe,
fessure, tubazioni, rivestimento in cemento del pavimento in cantina…).
* v. doc. Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale di radon nel territorio Veneto (ARPAV nov.
2000)
5.13 RUMORE
5.13.1 Situazioni pericolose
Il rumore è correlabile a queste tre situazioni pericolose:
1. Il rumore generato all’interno dell’ambiente di lavoro.
2. La riverberazione dei locali.
3. Il livello di isolamento acustico rispetto al rumore esterno.
5.13.2 Danno possibile
1) Le condizioni acustiche durante l’attività didattica, ossia il rumore di fondo (alunni), il riverbero dell’ambiente e il rumore
proveniente dall’esterno possono comportare per i docenti l’esigenza di alzare sempre più la voce per comunicare (sforzo
vocale) con gli alunni. Questo può causare loro effetti diversi, dai semplici disturbi vocali (pizzicore alla gola, afonia,
raucedine, rigidità del collo, mal di testa e malessere generale) a patologie alla laringe, effetti che aumentano in presenza di
altri fattori quali il fumo, la familiarità e il tempo di fonazione.
2) Il rumore in determinati momenti dell’attività scolastica (refezione scolastica, attività in palestra, ricreazione all’interno
dell’edificio scolastico…) può comportare effetti diversi sia all’alunno che al docente: dal semplice fastidio,
all’affaticamento, a situazioni di malessere fino allo stress se la situazione è continuativa.
5.13.3 Valutazione del rischio rumore
Il rischio per i docenti di sviluppare patologie vocali può essere valutato medio, considerato che la categoria lavorativa
presenta un indice superiore a quello della popolazione generale*. Questo avviene specialmente in determinate situazioni: in
palestra o in mensa, in aula nelle ultime ore di lezione, in presenza di classi numerose o con problemi di disciplina… .
Il rischio è mitigato da:
 assenza di lamentele da parte dei docenti riguardo il rumore proveniente dall’esterno, a finestre chiuse o aperte.
 isolamento acustico delle pareti della palestra 10, locale in cui viene svolta una delle attività didattiche a maggiore
criticità, con lastre di eraclit fonoassorbente
 assenza nell’edificio di macchine e impianti con livelli di rumorosità fastidiosi o elevati.
 situazioni che appaiono nella norma specificatamente a:
o isolamento acustico delle pareti tra un aula e l’altra
o spazio a disposizione per lo svolgimento delle lezioni in rapporto agli alunni presenti
o assorbimento acustico all’interno delle aule / riverbero.
Per la valutazione oggettiva del rischio da rumore soprattutto nei momenti con maggiore criticità (ricreazione all’interno
dell’edificio durante le giornate piovose, refezione scolastica) servirebbe una specifica misurazione fonometrica.
5.13.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
- Assegnazione delle aule più spaziose alle classi più numerose.
- Riduzione del rumore dell’aula: miglioramento delle modalità di svolgimento dell’attività didattica e del
clima classe, definizione del regolamento di classe… .
- Per i docenti:
- Controllo della propria voce
- Riduzione del tempo di fonazione con l’alternanza di attività operative alle attività di spiegazione.
- Per i docenti soggetti a patologie vocali:
- Visita otorinolaringoiatrica e foniatrica
- Valutazione logopedica relativa a funzionalità respiratoria e fonatoria.
Ente
proprietario
- Riduzione del rumore dell’aula:
- Sostituzione dei reattori esausti delle lampade al neon.
- Sostituzione dei gommini usurati dei banchi e sedie.
* v. doc. Effetto del rumore e della riverberazione sullo sforzo vocale degli insegnanti di scuola primaria
(http://gimle.fsm.it)
5.14 SCOSSA SISMICA
5.14.1 Situazioni pericolose
L’edificio scolastico potrebbe essere interessato agli effetti di un terremoto in quanto per l’Istituto Nazionale di Geofisica e
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Vulcanologia il territorio in cui si esso si trova è soggetto a possibili fenomeni sismici rilevanti (livello di pericolosità
sismico 3 su una scala da 1- sismicità alta- a 4 -sismicità molto bassa-).
5.14.2 Danno possibile
Il movimento del terreno causato da un terremoto può portare al ferimento delle persone presenti per la caduta di parti
strutturali e non strutturali dell’edificio scolastico. Il danno è collegato principalmente all’entità della scossa.
Per l’analisi di altre possibili conseguenze alle persone derivabili da una scossa sismica (situazioni di panico, incendi ed
esplosioni dovuti a perdite di gas…) si rimanda al cap. 1 del doc. Piano di emergenza.
5.14.3 Valutazione del rischio
Il rischio ad un terremoto di media intensità può essere considerato basso per i seguenti rilievi:
 scuola in una zona sismica di livello 3, ma confinante con zone di livello 2
 struttura portante dell’edificio principale senza visibili fessurazioni nei solai, pareti portanti e pilastri ma da verificare
se rispetta i parametri di resistenza sismica indicati nelle Norme Tecniche per le Costruzioni del Decreto
Ministeriale del 14 gennaio 2008*
 parti non strutturali (cornicioni, vetrate a vetrocamera...) con garanzie di tenuta in caso di scossa sismica, ad
eccezione delle vetrate a lastra unica**
*Una valutazione più precisa sulla resistenza delle parti strutturali dell’edificio dovrebbe essere fatta dall’Ente
Proprietario, mediante prove di idoneità statica e sismica.
** V. doc. Monitoraggio sulla vulnerabilità di elementi non strutturali in caso di scossa sismica (giu 2009)
5.14.4 Misure da attuare per la riduzione/eliminazione del rischio.
Competenza
Misure per la riduzione/eliminazione del rischio
Scuola
- Svolgimento di prove di evacuazione con simulazione di terremoto.
- Posizionamento nella parte inferiore delle scaffalature ed armadi di materiali pesanti.
- Divieto di posizionamento, lungo le vie d’esodo e nei pressi delle porte di uscita delle aule, di arredi che,
cadendo in caso di scossa sismica, potrebbero causare il ferimento delle persone.
- Controllo periodico del corretto fissaggio delle attrezzature presenti.
Ente
proprietario
- Eventuali interventi di miglioramento sulla struttura, individuati a seguito dello studio sulla verifica di
resisitenza simica dell’edificio.
- Interventi individuati dalla perizia da parte di tecnici competenti sulla stabilità degli elementi non
strutturali che potrebbero cadere in caso di scossa sismica: plafoniere, camini, pensilina esterna…
- Interventi di riduzione del rischio di caduta oggetti e materiali:
 Fissaggio a parete degli armadi e delle scaffalature nelle aule.
 Applicazione della pellicola antischeggia alle vetrate a lastra unica.
 Demolizione del camino del locale 07 e dei pezzi fessurati di cornicione esterno.
5.15 STRESS DA LAVORO CORRELATO
La valutazione e le misure di riduzione del rischio sono contenuti nel doc. Stress da lavoro correlato.
Il Dirigente Scolastico
Maria Zamai
Vazzola, 20 luglio 2016
A cura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Maurizio Gamba.
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